Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, Antonio Candreva rischia di essere una vera e propria pietra dello scandalo tra l’Inter e Roberto Mancini. Il tecnico nerazzurro ha espresso un’indicazione di mercato ben precisa sull’esterno della Lazio e della Nazionale. Il club nerazzurro però fatica a raggiungere il livello delle richieste economiche della Lazio e il mancato arrivo di Candreva potrebbe scatenare un effetto dominio in casa Inter.
Anche perché oltre a Candreva, Mancini ha chiesto alla nuova proprietà cinese due suoi ex fedelissimi ai tempi del Manchester City: Yaya Touré e Pablo Zabaleta. Due trattative sulla carta ancor più difficili e che avrebbero portato Ausilio e Gardini ad incontrare alla Pinetina Roberto Mancini per spiegare come la nuova proprietà nerazzurra abbia in tema di mercato idee completamente opposte rispetto a quelle del tecnico. Non più giocatori maturi, trentenni già conosciuti, ma un progetto-giovani a lungo termine che potrebbe portare alla frattura, clamorosa, con Mancini.
C’è al momento grande freddezza tra le parti e, se il mercato nerazzurro non decollasse, si potrebbe arrivare ad un clamoroso sviluppo: Mancini sulla panchina dell’Inghilterra, appena liberatasi dopo le dimissioni di Roy Hodgson e in cerca di una guida verso Russia 2018. Candreva sì – Candreva no potrebbe dunque rappresentare la molla decisiva che potrebbe far scattare un clamoroso divorzio tra Mancini e l’Inter.
Fabio Belli


Nonostante in molti lo definiscono un film di gangster derivato dalle esperienze western di Leone con un po’ di noir “C’era una volta in America” come tutti i capolavori sfugge alle categorizzazioni. Infatti è un film totale perché dentro c’è di tutto: il tempo, la memoria, la nostalgia e l’oblio, ci sono amicizia, amore, ambizione, egosimo, delusione, tradimento. E poi un uomo, David Aaronson, interpretato da Robert De Niro, il personaggio che chiunque inventi storie vorrebbe aver creato, un personaggio che quel genio di Leone, insieme ai suoi collaboratori, è riuscito a estrapolare da un libro mediocre – l’autobiografia di un criminale ebreo di inizio secolo – e trasformarlo in “Noodles“.



