E’ finita la spasmodica attesa per l’inizio di Euro 2016: stasera finalmente, dopo tante chiacchiere, si gioca. Francia-Romania, allo stadio Saint Denis (ore 21:00) sarà la partita inaugurale, in un clima misto di festa e di grande tensione per il pericolo terrorismo.
QUI FRANCIA – I Bleus di Didier Deschamps sono da molti considerati una delle favorite per la vittoria finale della competizione. I padroni di casa puntano molto sul talento del gioiello della Juventus Pogba, oltre all’esperienza del veterano Evra e all’imprevedibilità degli esterni Griezmann e Martial. Il punto debole dei francesi potrebbe essere la difesa, guidata dall’ex milanista Rami. I transalpini non giocano una partita ufficiale dal mondiale 2014 e questo potrebbe rappresentare un handicap.
QUI ROMANIA – I rumeni di Anghel Iordanescu non si presentano con i favori del pronostico, ma di certo non partono battuti in partenza. La Romania ha dalla sua una grande solidità difensiva (miglior difesa di tutti i gironi di qualificazione ad Euro 2016) e punta sulla freschezza dei suoi giovani e sull’esperienza degli “italiani” Tatarusanu e Chiriches. Il Ct rumeno è sicuro delle potenzialità della propria squadra: “La Francia ha una fase offensiva fortissima. Ma noi siamo pronti a sopportare le pressioni“.
PRECEDENTI – La Francia non ha mai perso in gare ufficiali contro la Romania e, quano ha ospitato le maggiori competizioni per Nazionali, ha vinto in tre occasioni su quattro all’esordio (Mondiali 1938 contro il Belgio, Europei 1984 contro la Danimarca, Mondiali 1998 contro il Sudafrica). L’unico ko, contro la Jugoslavia, risale agli Europei del 1960. E’ il terzo precedente tra i Bleus e la Romania nella fase finale di un Europeo. A Newcastle, il 10 giugno 1996, i transalpini si imposero 1-0 grazie a un gol di Dugarry. A Zurigo, il 9 giugno 2008, la sfida giocata a Zurigo terminò invece a reti bianche.
PROBABILI FORMAZIONI
FRANCIA (4-3-3): Lloris; Sagna, Rami, Koscienly, Evra; Pogba, Kantè, Matuidi; Griezmann, Giroud, Payet. All.: Deschamps.
ROMANIA (4-2-3-1): Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Grigoire, Rat; Hoban, Pintilii; Popa, Stanciu, Stancu; Andone. All.: Iordanescu.







Nato il 23 settembre 1930 in una famiglia povera a Albany in Georgia, rimase orfano a 15 anni ma da adulto divenne miliardario. Il successo raggiunto gli ha permesso di superare la tragedia della cecità. L’industria discografica lo ha premiato con dodici Grammy, nove dei quali tra 1960 e 1966. Charles aveva perso la vista gradualmente da bambino; a sette anni, a causa di un glaucoma, era divenuto cieco. Superbo pianista, è stato un vero e proprio pioniere della rivoluzione “black” anni Cinquanta, interpretando blues, country, gospel, jazz e Rythm&blues.
Charles aveva anche studiato composizione alla St. Augustine School, un istituto specializzato per l’educazione dei ragazzi non vedenti. Iniziò come musicista in Florida e nel ’47 si trasferì a Seattle. Nella classifica R&B nel 1951 esordisce con il suo primo singolo “Baby, Let Me Hold Your Hand”. Firma un contratto per l’Atlantic Records e pubblica dei pezzi straordinari: “I got a woman”, “This little girl of mine”, “Hallelujah I love her so e What’d I Say”. Alla fine degli anni Cinquanta lascia l’Atlantic per passare alla Abc.
Nella prima metà degli anni ’60 firma “Unchain My Heart” e “Hit the Road Jack”, due pietre miliari che con la celeberrima “Georgia on my mind” gli hanno permesso di vivere di rendita. Dopo una sperimentazione in territorio country (“I Can’t Stop Loving You”) scrisse canzoni di grande impatto emotivo come “You Are My Sunshine”, “Take These Chains from My Heart”, e “Crying Time”. Nel 1965 Charles fu costretto a fermarsi a causa di problemi di tossicodipendenza che lo tennero lontano dal suo mondo. Nel 1980 partecipò al film “The Blues Brothers” che rilanciò non poco la sua figura. Negli ultimi anni ha centellinato le apparizioni in pubblico.
Nel 1934 viene notata da Louis B. Mayer degli studio MGM, che le fa firmare il suo primo contratto cinematografico. Due anni dopo, a 14 anni, compare come protagonista in alcuni film musicali. Il successo arriva nel 1939 con il film “Il mago di Oz” (The Wizard of Oz). Nel 1941 Judi si sposa per la prima volta. Il consorte è David Rose, un compositore e direttore d’orchestra. L’ unione però dura dal 1941 al 1943. Dopo il fallimento il suo primo matrimonio, intraprende una relazione con il produttore Joseph L. Mankiewicz, che la introduce alla psicanalisi.
Il risultato è che Judi diventa più indipendente dalla madre e inizia a prendere da sola le decisioni importanti del suo percorso lavorativo. Nel ’44 accetta di girare “Incontriamoci a Saint Louis” (Meet Me in St. Louis), del regista Vincente Minnelli. Il film riscontrò un immediato successo e tra i due nacque una storia d’amore, culminata con il matrimonio e la nascita della figlia Liza. Però in questo periodo i problemi psicologici dell’attrice peggiorano sino ad arrivare al primo dei tanti tentativi di suicidio. L’attività lavorativa ne risente e la Garland viene più volte sospesa dalla MGM fino a essere licenziata nel 1950. Lascia temporaneamente il cinema e si dedica con successo alla musica. Nel 1952 arriva il terzo matrimonio con il produttore Sidney Luft. Nello stesso anno nacque la secondogenita Lorna. Nel 1955 nasce il terzogenito Joey. La coppia affronta molti alti e bassi, dovuti ai problemi di denaro causati dalla passione di Sidney per il gioco d’azzardo.
La sera del 22 giugno 1969 viene trovata morta nel bagno della sua casa londinese in Cadogan Road, uccisa da un’overdose di barbiturici.
