Presente a Coverciano per un incontro con gli azzurri Pierluigi Collina. L’incontro si è tenuto per mettere in guardia i giocatori sui rischi legati al mondo delle combine e ai personaggi che alimentano il circuito delle scommesse irregolari sulle partite e per poter spiegare ai calciatori le nuove regole del calcio.
Dopo aver illustrato le nuove disposizioni arbitrali Uefa, già entrate in vigore, il responsabile della commissione arbitrale dell’Uefa ha dichiarato: “Già ho avuto altri incontri con diverse nazionali. Mi ha fatto piacere l’attenzione e lo scambio di opinioni con gli azzurri. Il gioco deve sempre preservare l’integrità fisica dei calciatori. Si gioca con maggiore intensità rispetto a prima, di conseguenza c’è il rischio di un numero maggiore di contatti e maggiori rischi d’infortunio. Bisogna fare maggiore attenzione con interventi che possono creare danno fisico all’avversario. Nessuno accusa chi commette un fallo di averlo fatto apposta per far male al rivale. I giocatori devono capire che bisogna avere rispetto dei colleghi senza metterli nelle condizioni di subire, anche se involontariamente, infortuni che possano metterne in dubbio il futuro professionale”.
Collina ha poi parlato di alcuni punti-chiave del nuovo regolamento Uefa: “L’incontro di oggi fa parte di un programma ideato sin dal 2008. Ma, visto che l’Ifab ha ultimamente apportato diverse modifiche al regolamento, abbiamo preferito concentrarci sugli aspetti meno consolidati. Ad esempio su come è cambiata la tripla sanzione. All’Europeo chiunque faccia un fallo onesto tentando di arrivare sul pallone ma arriva leggermente in ritardo commettendo fallo all’interno dell’area di rigore non verrà più punito con cartellino rosso, rigore e squalifica per la gara successiva, ma verrà solo ammonito e punito con il calcio di rigore. Inoltre non c’è più l’obbligatorietà dell’ammonizione per fallo di mano quando un giocatore ferma un passaggio tra due avversari e, in caso di cure brevi la scelta di far restare sul terreno di gioco il giocatore infortunato senza per forza farlo uscire dal campo”.
Infine sul possibile tifo per gli azzurri a Euro 2016: “Ho fiducia nella ‘mia’ di nazionale: i 18 arbitri più lo staff che lavora dietro le quinte. Abbiamo più di 110 persone al lavoro per questo Europeo. Sono loro che ho a cuore. Se spero che Rizzoli non diriga la finale? Domanda banale che ho ricevuto anche quando arbitravo”.

Grande interprete della commedia all’italiana, Manfredi ha rappresentato una delle maschere più amate e comunicative del cinema nostrano. Insieme a Gassman, Mastroianni, Sordi e Tognazzi, ha condiviso il viaggio che aveva reso grande e popolare il cinema italiano. In cinquantacinque anni di carriera ha interpretato oltre 110 film, diretto da Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Nanny Loy, Luigi Magni, Antonio Pietrangeli, Dino Risi, Ettore Scola e Luigi Zampa.
A sedici anni, nel 1986, vince la medaglia di bronzo in discesa libera ai Mondiali juniores e, nell’edizione successiva, l’oro in slalom gigante e un altro bronzo in discesa. Due anni dopo subisce il primo dei suoi gravi infortuni, la rottura del ginocchio destro, seguito da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita. Una volta ripresasi, nel 1989, vince la medaglia d’oro in tutte e quattro le specialità dello sci alpino moderno ai Campionati Italiani. Nel 1991 nella Coppa del Mondo ottiene il primo podio nel gigante di casa, a Santa Caterina di Valfurva e la prima vittoria nel supergigante di Morzine nel 1992. Al debutto ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 conquista una medaglia d’oro nel supergigante, ma il giorno dopo in una scivolata di poco conto subisce un altro dei suoi infortuni alle ginocchia.
Quando ha potuto dimostrare il suo talento e la sua classe la sciatrice valtellinese ha sempre dominato la scena agonistica internazionale, specialmente nello slalom gigante dove tra il 1994 e il 1998 ha conquistato tutti gli ori tra Olimpiadi e Mondiali. In Coppa del Mondo ha raccolto sedici vittorie in singole gare (tredici in slalom gigante, due in supergigante e una in slalom speciale) e nel 1997 una Coppa del Mondo di slalom gigante. La Compagnoni però a causa dei suoi ricorrenti infortuni ha disputato poche stagioni complete. Tra le sue imprese una striscia di nove vittorie consecutive in slalom gigante nel 1997-1998 (otto in Coppa del Mondo più una ai Mondiali di Sestriere) e il distacco abissale di 3″41 inflitto alla Alexandra Meissnitzer nel 1997 al gigante di Park City.
Una volta ritiratasi dalle competizioni sposa Alessandro Benetton, da cui ha avuto tre figli. Nel 2002 insieme ad alcuni amici fonda a Bormio l’associazione filantropica “Sciare per la vita”, dedicata alla lotta contro la leucemia. A febbraio del 2006 è protagonista della parte finale della staffetta della fiamma olimpica all’interno dello Stadio Olimpico nella cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Ricevette la torcia da Piero Gros e dopo un tratto la consegnò nelle mani della fondista Stefania Belmondo.