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CRAGNOTTI si confessa: “Per fare le grandi squadre servono grandi mezzi finanziari. Pioli? deve acquisire esperienza internazionale”

E’ stato colui che ha reso grande la Lazio, portandola a primeggiare in Italia e in Europa, tant’è che la Lazio sotto la sua presidenza, venne nominata la “Squadra più forte del Mondo” e rimase in testa a queste classifiche per molto tempo, portando: allo storico Scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea (contro gli “invicibili” del Manchester United) facendo così impazzire di gioia l’intero popolo biancoceleste che ancora oggi gli è eternamente grato.
Stiamo parlando dell’ex grande presidente Sergio Cragnotti intervenuto ai microfoni di cittaceleste, in onda su Elle Radio 88,100:

LA QUESTIONE CIRIO – Qui siamo sempre alle prese con la nostra amata Lazio! (dice sorridendo ndr) Per problemi di natura giudiziaria, abbiamo ancora le cause in corso. Ormai siamo quasi arrivati alla fine, speriamo di ottenere un buon risultato. Credo che allora fu una grande ingiustizia. Noi avevamo un gruppo industriale florido, eravamo all’avanguardia, già nei mercati internazionali. La mia mente era sempre rivolta ad una dimensione internazionale. C’è stata una debacle tempistica tra progetto economico e industriale. Il pensiero bancario è sempre corto e la scadenza di un bond portò alla scadenza di tutti gli altri. Quindi ci fu il famoso crack Cirio. Poteva essere coperto in tanti modi, ci fu un’incomprensione con il mondo finanziario. La Lazio dava fastidio a tanta gente, era la goccia che ha fatto traboccare tutto”.

LOTITO – “Ha un’altra struttura e appartenenza rispetto a me. E’ un uomo all’interno del tessuto locale e nazionale. Conosce le carenze e le necessità del momento, è un uomo più preparato a dibattere con il sistema, io non ero provveduto. Potente? Non lo posso valutare, è un uomo che ha – evidentemente – le spalle coperte, all’interno poi di un mondo – come il calcio – che distrae molto . E’ un uomo ben coperto e sa benissimo dove vuole andare e quello che vuole fare”

RAPPORTO TIFOSI – “L’aspetto importante è quello di vincere qualche battaglia e far conoscere la propria società. Che sia egemone in Italia e all’Estero. Al tifoso interessa una squadra vincente che possa lottare per conquistare un titolo. Questo penso. Bisogna dare lustro alla società e alla squadra. I tifosi vogliono una squadra vincente”.

ANEDDOTI – “La trattativa di Vieri mi ha ricordato quella per Dzeko che ha condotto la Roma. Sono quelle cose improvvise e quelle opportunità che vanno colte al volo. Ronaldo? Siamo stati li mesi e mesi a San Paolo per portarlo a casa. Poi all’ultimo è arrivato Moratti con l’assegno e se l’è portato via. Quando ti capitano grandi campioni, come Vieri, devi approfittarne. Bastò un volo di elicottero a Porto Santo Stefano. Stankovic? Fu un’operazione condotta di notte, fatta in 12 ore. Sono partito alle 17 del pomeriggio e poi alle 4 ho chiuso”.

LA LAZIO DI OGGI – Pioli sta facendo bene, è molto tattico e tranquillo, trasmette molto nello spogliatoio. Ma è un mister senza esperienza internazionale, che sicuramente dovrà acquisire. Ha accompagnato bene la squadra, quello scorso è stato un grande campionato. Peccato che non abbia sfruttato il seme che ha saputo piantare siapentemente. Pjanic? Avrebbe giocato nella mia Lazio, poi mi piace molto Biglia. Anche lui avrebbe potuto giocare nella mia squadra, spero che Lotito non se lo faccia sfuggire, sta facendo un po’ di capricci (sorride ndr)”.

INCUBO MEDIOCRITA’ – “Se si vogliono fare le grandi squadre servono grandi mezzi finanziari. Milan, Inter, Juventus e Roma fanno investimenti voluminosi, alla ricerca di grandi giocatori per un grande colpo. La Lazio ha 4/5 elementi importanti. Credo che i tifosi – però – meritino una quadratura del cerchio. Lotito è molto vicino a raggiungere questo traguardo. Spero che il Presidente capisca come sia giunto il momento per raggiungere il grande salto”.

VINI – “La campagna sta andando molto bene. Avremo un’annata tipo 2003, le pioggie stanno mancando, la vendemmia arriva in anticipo. Speriamo di ottenere un grande vino. Per adesso abbiamo preso il Merlot, per il San Giovese aspettiamo ancora 10 giorni. I miei giocatori vincevano perchè bevevano vini “Corte alla Flora” che si trovano a Montepulciano, dove vivo attualmente (sorride ndr). Una curiosità? Ho fatto un quadro con la dichiarazione di Ferguson dopo che lo abbiamo battuto a Montecarlo”.

 

LAZIO SOCIAL – Ruggito di Keità: “Chi non rischia non ottiene ricompense”

E’ carico Keita Balde Diao, già nella sfida con il Bayer Leverkusen il giovane spagnolo ha mostrato tutta la sua grinta dopo aver realizzato il gol-vittoria contro i tedeschi e correndo sotto la Curva Nord ha urlato “Vamos!!!” come per dire: Ci sono anch’io e sono pronto a lottare per voi…
Purtroppo l’ex canterano del Barca, come tutta la Lazio vive un momento negativo, ma seguendo l’eco dei suoi compagni (vedi le parole di Basta) si mostra pronto a rialzare la testa, dopo la batosta con il Chievo, e a dimostrare che la vera Lazio è un’altra.
Anche se le ultime indicazioni di formazione sembrano escluderlo dai titolari (giocherà Matri prima punta) il giovane biancoceleste  ha voluto comunque lanciare (tramite il suo profilo Instagram) un messaggio pieno di grinta e determinazione:
Chi non si assume grandi rischi, non ottiene grandi ricompense“, la frase che accompagna un’immagine che lo ritrae con la maglia della Lazio.

Quien no asume grandes riesgos, jamás obtiene grandes recompensas.⚽️❤️⚪️

Posted by Keita Balde Diao on Venerdì 11 settembre 2015

Lazio-Udinese: la storia degli ex, una lunga intesa calcistica

Stagione 96-97 Alberto Zaccheroni siede sulla panchina dell’Udinese. I calciofili del tempo guardano con stupore le idee tattiche di Zac. Un sorprendente 3-4-3. Fu il primo ad introdurlo in Italia. Zac si ispirò all’Ajax di Van Gaal, che nel 1995 con quel modulo vinse la Coppa dei Campioni.

Come non poteva creare stupore, giocare con quel modulo nel più classico dei campionati, la Serie A. Bierhoff-Poggi-Amoroso, risultato? Quinto posto in seria A, prima storica qualificazione per i friulani in Coppa Uefa.

Con quella squadra Zac battè in Coppa Uefa proprio l’Ajax di Litmanen, era il 4 Novembre 1997.

Stagione successiva ancora meglio, terzo posto, Bierhoff capocannoniere di Serie A.

Poi  lo scudetto con il Milan, vinto ahinoi sulla Lazio di Eriksson, una Lazio spaventosa, che l’anno dopo avrebbe vinto il tricolore.

La dirigenza laziale ammaliata dal calcio espresso dalle squadre di Zac ingaggiò il tecnico per la stagione 2001-2002.

Lazio e Udinese una storia di giocatori e tecnici, una storia di professionisti che hanno vissuto il calcio intensamente in entrambe le piazze.

Il portierone Dino Zoff, friulano Doc che alla Lazio ha dato molto come tecnico. Nella stagione 92-93 portò la Lazio nelle coppe europee dopo quindici anni di assenza. Nel 97′ sostituì Zeman, trascinando la Lazio dal dodicesimo posto al quarto posto in classifica. Nel 2001 sostituì Eriksson, portando la Lazio al terzo posto.

Il grande Nestor Sensini ex Udinese dal 89′ al 93, e pilastro di difesa laziale nella gloriosa stagione 99′-00′.

Nella stagione successiva Giuliano Giannichedda e Stefano Fiore passarono alla Lazio dall’Udinese per 88 miliardi di lire, nello scambio Giampiero Pinzi passa all’Udinese collezionando 305 presenze e 17 reti in 13 stagioni, un totem del centro campo per i bianco neri.

Stefano Fiore rimase alla Lazio fino al 2004, raggiungendo anche la nazionale. Con la Lazio giocò la fase a gironi di Champions League nella stagione 03′-04′. In molti dissero che quella Lazio giocava il miglior calcio d’Europa. Fiore a destra, Cesar a sinistra, el piojo Claudio Lopez a girare intorno a Bernardo Corradi, guarda un po’, un altro ex bianco nero.  Storica la sua rovesciata contro il Modena, cross di Fiore, colpo di testa di Cesar e l’acrobazia del gigante bianco celeste.

E ancora, Lucas Martin Castroman, l’eroe del derby del 29 aprile 2001, passato all’Udinese nel 2003.

Il presente è il tempo di turbo Antonio Candreva altro ex Udinese, come Dusan Basta, il padrone della fascia sinistra laziale.

 

Lorenzo Centioni

Mauri dall’addio di luglio alla fascia di settembre?

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Sono passati poco più di due mesi da quanto Stefano Mauri, capitano della Lazio nelle ultime stagioni, attraverso il suo profilo Facebook dava l’addio alla sua amata squadra:In questi giorni ho più volte parlato con il Presidente e, di comune accordo, abbiamo deciso di terminare qui, dopo quasi 10 stupendi anni, il nostro rapporto professionale, e di salutarci con il sorriso e tante lacrime. Nel mio cuore sono stato, sono e sarò sempre il Capitano della mia amata Lazio”, si leggeva sul social network bianco e blu.

Come riporta La Gazzetta dello Sport, in realtà sembrano passati secoli da quelle parole malinconiche di inizio luglio. Domenica, nella sfida che vedrà impegnati i biancocelesti all’Olimpico contro l’Udinese, Mauri potrebbe partire dall’inizio, magari tornando ad indossare quella fascia da capitano causa di sterili polemiche giornalistiche estive. Pioli sembra orientato a schierare la Lazio con un 4-2-3-1, modulo congeniale al brianzolo, che, nelle prove tattiche svolte in mattinata nel centro sportivo di Formello, è stato provato dal mister come perno centrale della linea dei tre trequartisti alle spalle dell’unica punta (probabilmente anche a causa dell’assenza di Morrison, in Paideia per accertamenti al ginocchio sinistro).

La storia di Stefano Mauri, una storia che sembra avviarsi verso il lieto fine, una storia da film, o più semplicemente una delle tante e romanzesche storie laziali.

 

Camolese: “Finito il mercato Anderson tornerà ad essere se stesso. Matri? Acquisto importante e di valore”

L’ex tecnico biancoceleste, Giancarlo Camolese, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com per fare il punto sul momento in casa Lazio.

Queste le sue parole:

“La brutta partenza dei biancocelesti è dovuta alle voci di mercato che hanno riguardato vari componenti della rosa di Pioli. Le notizie distolgono l’attenzione ed i calciatori ne risentono. Ora che è finita la campagna acquisti e cessioni la squadra ne trarrà benefici. Anche Felipe Anderson tornerà ad essere quel giocatore che nella scorsa stagione ha stupito tutti”.

Domenica all’Olimpico arriva l’Udinese:

“Partita importante per la compagine biancoceleste che dopo il difficile avvio deve tornare a vincere e ad essere protagonista”.

Probabile l’esordio di Matri:

“Dovunque ha giocato ha fatto bene e così sarà anche in questa nuova esperienza. Ma i risultati non dipendono dal singolo individuo, è la squadra a dover fare il salto di qualità”.

Dnipro-Lazio a porte chiuse

Giovedì prossimo, alle 21,05, alla Dnipro Arena di Dnipropetrovsk la Lazio farà il suo esordio in Europa League. La gara verrà disputata a porte chiuse a causa della sanzione, decisa dalla Uefa, in seguito all’invasione di campo e dei cori razzisti dei sostenitori della squadra ucraina durante la semifinale della scorsa stagione contro il Napoli. Questo il comunicato pubblicato sul sito della società biancoceleste: “Si comunica che, la gara di Uefa Europa League con il Dnipro del 17 settembre, sarà svolta a porte chiuse”.

 

Frezzolini a ILSQ: “Alla Lazio è mancato un grande come Marchetti. Guerrieri ha un futuro importante”

Giorgio Frezzolini è calcisticamente cresciuto nelle giovanili della Lazio. Attualmente è il responsabile portieri delle giovanili dell’Atalanta. Intervistato da I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, in onda tutte le mattine su Elle Radio 88..100, Frezzolini ha commentato i portieri biancocelesti: Marchetti è un grandissimo portiere, è un top in Italia. Ha avuto delle difficoltà la scorsa stagione ma fanno parte della carriera di un giocatore. Berisha è un buon portiere però non è al livello di Marchetti. Mi parlano bene di Guerrieri che sicuramente ha un futuro importante”.

Frezzolini analizza la gara di domenica Lazio Udinese: “Conosco bene Colantuono avendolo avuto a Bergamo e le sue squadre rispecchiano il suo modo di lavorare. Sarà una partita difficile perché le squadre di Colantuono sono difficili da affrontare. Loro lasceranno pochi spazi, però se li fai sbilanciare, li aspetti cercando di ripartire secondo me puoi farli male. Loro sono compatti negli ultimi 40 metri ed è difficile scardinare la difesa”. In questo avvio di stagione stiamo assistendo a una Lazio incerottata. Secondo l’ex portiere biancoceleste l’assenza più pesante è stata quella di Marchetti: “Il portiere è molto importante in una squadra, se è forte ti dà 4-5 punti che a fine campionato fanno la differenza. In questo inizio di campionato è mancato Marchetti, senza nulla togliere a Berisha, però Federico è di un altro pianeta. In una squadra come la Lazio è pesata la sua assenza”.

Il mercato biancoceleeste non ha regalato grosse emozioni: “Ogni anno noi laziali partiamo con delle aspettative che poi rimangono tali. E’ anche vero che la società ha fatto una politica dei giovani a cui va dato tempo. L’entusiasmo che c’era l’altro anno ha fatto la differenza perché la testa fa il 70-80%. L’anno scorso c’era un’euforia che poi si è persa con pochissimo. Speriamo che la squadra cambi marcia altrimenti farà un campionato anonimo. L’unica medicina sono i risultati. Dalle sconfitte non impari nulla, mentre con le vittorie cresce l’autostima e diventi più forte. I ragazzi ora devono compattarsi. Primavera Lazio? Negli ultimi anni hanno fatto benissimo, questo dimostra un buon lavoro alle spalle, una buona preparazione gestita da gente capace. E’ un settore giovanile importante”. Frezzolini elogia Cataldi, prodotto del vivaio biancoceleste: “Da laziale quando vedo un ragazzo romano uscire dal settore giovanile mi fa piacere. Gli va dato tempo per crescere, però ha ampi margini di miglioramento e avercelo già pronto in casa non è una cosa da poco”. Sul prosieguo del campionato Frezzolini è scettico sulla Lazio: “Spero di sbagliarmi ma la lotta allo scudetto sarà tra Juve e Roma, l’Inter non la vedo pronta. Per il resto vedo un campionato equilibrato e temo che la Lazio non ripeterà quanto fatto l’anno scorso. L’Europa League incide non poco sul campionato. Spero che la squadra faccia bene in Europa. Pioli? Lo conosco ed è una persona preparatissima. E’ un grande allenatore e l’ha dimostrato l’altro anno. Da tifoso uno si aspetta un allenatore più ferreo con la società, però a volte ti trovi in alcune circostanze in cui devi adattarti alla situazione. Ha sbagliato a essere un po’ aziendalista. Ma non ci scordiamo l’immagine che ha dato a questa squadra e questo resta a prescindere”. Chiosa finale sul 26 maggio 2013:Ero allo stadio a divertirmi (ride, ndr). E’ uno dei giorni indimenticabili per i laziali che rimane nella storia”.

Ledesma-Santos, sì. Ma c’è una clausola rescissoria…

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Telenovela finita, Cristian Ledesma e il Santos si sono finalmente uniti in matrimonio. L’argentino ha risolto anche gli ultimi intoppi e si è reso così libero di firmare il contratto con il club carioca. Ledesma, che già da oggi inizierà ad allenarsi coi nuovi compagni, è arrivato in Brasile in un buon stato di forma, che ha lasciato entusiasta il tecnico Dorival Junior, ma dovrà ritrovare i 90 minuti nelle gambe prima di poter esordire ufficialmente con il Peixe. Piccola curiosità: nel contratto del numero 24 (un biennale da 600mila euro più premi) è presente una clausola rescissoria di 20 milioni, non valida però per Italia e Stati Uniti.

Pioli e la Lazio nei piedi di Matri, il boia dell’Udinese

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4 reti nelle ultime 6 sfide: si presenta così all’appuntamento con l’Udinese Alessandro Matri. L’ex Milan è il boia dei bianconeri e a lui si affiderà Stefano Pioli per restituire peso ad un attacco orfano di Klose e Djordjevic e con un Keita non esattamente con le caratteristiche da centravanti puro. Il tecnico si affida ai suoi gol, che anche la Lazio ha avuto il dispiacere di assaggiare (l’ultima volta nella finale di Coppa Italia) e che avevano reso la squadra biancoceleste una delle vittime favorite del bomber, insieme nell’ordine a Napoli, Roma, Genoa e appunto Udinese. La cabala induce dunque all’ottimismo per domenica e Matri già freme, rinvigorito dal cambio di modulo, che dovrebbe vedere la Lazio giocare con un tandem offensivo, e dall’ottima condizione evidenziata dai test fisici. Con lui fremono anche i tifosi, che si augurano di vederlo subito in campo colpire il bersaglio con la sua freccia duttile e furba.

PROBABILE FORMAZIONE – Pioli torna al 4-2-3-1. Ben 3 giocatori verso l’esordio stagionale

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Certi amori ritornano… e anche certi schemi. Dopo il 4-3-3 e il 3-4-3, Pioli sta pensando di tornare al 4-2-3-1 il modulo con cui la Lazio ha espresso il miglior calcio nella passata stagione. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di de Vrij (infortunatosi in nazionale), Klose, Djordjevic e Biglia. Praticamente tutto l’asse centrale della squadra. Roba da non poco. Ha recuperato e domenica sarà regolarmente in campo Marchetti per buona pace di Berisha reduce da ottime prestazioni in nazionale.

Dall’allenamento mattutino si evince che la probabile formazione per la gara contro l’Udinese dovrebbe essere il seguente: Marchetti in porta; Basta e Radu sulle fasce con Mauricio e Hoedt al centro; Parolo e Cataldi sulla mediana (ma occhio a Milnkovic-Savic); trequarti composta da Candreva, Mauri e Lulic alle spalle di Matri. Le scelte sono frutto delle due settimane di nazionale che hanno dato lustro a Parolo e Candreva e hanno messo in mostra le qualità di Lulic autore di un gol e di un assist contro l’Andorra. Felipe Anderson vive un momento difficile, il tecnico biancoceleste lo sa bene e molto probabilmente vuole preservarlo dalle critiche tenendolo in panchina. Se questa dovesse essere la formazione titolare ci sarà il debutto stagionale di Mauri, Hoedt e Matri. 

PROBABILE FORMAZIONE
(4-2-3-1) Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Cataldi; Candreva, Mauri, Lulic; Matri.

PRECEDENTI – Lazio-Udinese: storia di un match, tra grandi successi e beffarde cadute

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Udinese, un avversario che negli ultimi tempi non evoca dolci sorrisi sulla bocca dei tifosi della Lazio. Sarà forse per le due Champions soffiate di misura ai bianconeri ai biancocelesti di Reja: la prima nel 2010-11, con le due squadre che terminano la stagione con lo stesso punteggio e i capitolini che soccombono per differenza reti, nonostante l’equa divisione della posta negli scontri diretti. La seconda l’anno successivo, con la Lazio che termina quarta a quota 62, 2 lunghezze in meno dell’Udinese terza. Un risultato che i bianconeri ottengono anche grazie al 2-2 nello scontro diretto all’Olimpico, reso ancora più pesante dal 2-0 del ritorno al Friuli.

Tristi ricordi, mitigati tuttavia dal favore dei 70 precedenti, in cui i biancocelesti prevalgono per 30 vittorie a 22 e 12 pareggi. Stesso discorso per le sfide romane, dove la Lazio si è imposta 17 volte contro le 10 dell’Udinese e gli 8 pareggi. Un dato questo che però non mette del tutto al riparo da possibili sorprese, vista l’alta media gol (43 in 35 partite) dell’Udinese.

Tra i match che i sostenitori laziali ricordano con maggiore piacere vi è quello del 12 novembre 2006, un 5-0 che costituisce il successo più netto dei biancocelesti sui bianconeri dal 1951 (anno del primo incrocio tra le due squadre), per di più realizzato per mano di tre italiani, Rocchi, e Oddo. Quel giorno inoltre la Lazio ritrova la vittoria dopo 6 giornate di astinenza (l’ultima era stata il 4-0 sul Torino del 30 settembre).

Infine, all’Udinese è legata anche l’epopea verso la serie A della Lazio post meno 9. Nella stagione 1987-88 infatti la squadra guidata da Eugenio Fascetti, reduce da un’incredibile salvezza ottenuta nonostante 9 punti di penalizzazione comminati per lo scandalo scommesse, si classifica al 3° posto e conquista la promozione nella massima serie. Il risultato è condotto in porto nelle ultime 5 giornate con una serie di risultati utili, primo dei quali un 2-0 proprio contro i bianconeri il 22 maggio 1988. Fu quella l’ultima volta che le due squadre si incontrarono a Roma in B: in quella precedente, la prima, ad imporsi fu sempre la Lazio per 2-0.

Divieti, barriere, pay tv. Ridatemi il calcio di una volta

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Ricordo con piacere quando da bambino andavo allo stadio accompagnato da mio padre. Si decideva un giorno prima, oppure la mattina stessa della domenica. Tanto i biglietti sono acquistabili li, al botteghino dello stadio. Dopotutto se non li vendono lì, dove dovrebbero venderli? Sciarpetta al collo, maglietta con sponsor Banco di Santo Spirito e via a vedere i gemelli del gol Riedle e Sosa. Poco importava se la Lazio non era piena di campionissimi. L’importante era passare una domenica a vedere la mia squadra del cuore in un clima festoso che solo lo stadio ti dava. Tornavo a casa, stanco ma contento, ed accendevo la tv per il consueto 90° minuto sulla Rai dove in una manciata di minuti ti gustavi tutti i gol delle altre partite di Serie A. Doccia, cena e via a dormire che il giorno dopo si andava a scuola.

Leggendo queste righe forse vi starete chiedendo: “Che belli gli anni 70 eh?”. Invece no. Vi parlo di circa 15/16 anni fa o poco più. Già, tutto questo sembra fantascienza in confronto ad oggi. Ma soprattutto sembra una giornata di un mondo parallelo, dove potevi andare allo stadio all’ultimo minuto accompagnato anche dai tuoi genitori.

Ebbene sì tutto questo oggi, nel 2015, non esiste più. La notizia del CASM di vietare per l’ennesima volta una trasferta ai tifosi ospiti (in questo caso ai laziali per la trasferta di Napoli) mi ha indotto a fare tante riflessioni sul mondo del calcio. Uno sport nato come divertimento, come svago e che è divenuto passione in tutto il mondo. Ma che ora, colpa del business sempre più frequente, non è altro che un “luogo” dove lucrare sulla passione di milioni di persone. Non si è più liberi di andare allo stadio a tifare. Divieti di trasferte, divieti per quanto concerne una coreografia, niente bandieroni per via della stecca di legno. No fumogeni che colorano le curve. Perquisizioni oltremodo severe ai tornelli dello stadio. Ah giusto i tornelli con conseguente tessera del tifoso... Che dire poi delle barriere inserite nelle due curve dello Stadio Olimpico? Dividere il cuore del tifo di una squadra è praticamente far giocare in trasferta quel club anche se si trova tra le mura amiche. E tutto questo a cosa serve? Dicono a far riavvicinare le famiglie allo stadio. Ma ne siete proprio sicuri? L’effetto è completamente il contrario. Non solo si allontanano i tifosi, ma gli stessi tifosi iniziano a perdere anche quella passione verso questo bellissimo sport.

Per non parlare poi delle pay tv che negano il diritto di vedersi 90 minuti di partita. O meglio: se paghi vedi. Se non te lo puoi permettere sei costretto a farti invitare da qualcuno o di arrangiarti su qualche streaming arabo con immagini poco nitide. Direte voi: vedremo gli highlights del dopo partita. Lo puoi fare solo se il mattino seguente non hai la sveglia alle 7 di mattina, in quanto le trasmissioni trasmettono le immagini sempre dopo mezzanotte.

Il calcio ormai ha preso questa evitabilissima piega. D’accordo la sicurezza, ma di sicuro queste “novità” non fanno altro che peggiorare la situazione ed esasperare i tifosi, costringendoli ad abbandonare un mondo, uno sport che dovrebbe essere lo svago numero uno della nostra vita.

C’era una volta una famiglia che andava allo stadio…

Marco Corsini

Milinkovic-Savic: “Abbiamo affrontato la Lituania come se avessimo davanti il Brasile”

Due gol e un assist. Questi i numeri della grande prestazione messa in campo da Milinkovic-Savic durante la partita contro la Lituania, schiacciata dalla Serbia del centrocampista laziale. Una vittoria importantissima nella corsa alle qualificazioni di Euro 2017, come conferma il campione serbo alla rivista Sport, al termine dell’incontro:

Non ci siamo mai rilassati durante la partita, non abbiamo sottovalutato l’avversario: abbiamo giocato come se dall’altra parte ci fosse stato il Brasile. Questo atteggiamento è stato essenziale per metterci la gara in discesa, poi è stato più semplice.Onestamente non mi aspettavo una vittoria così convincente. La Lituania aveva già perso 3-0 contro la Slovenia“.

Il talento serbo ha poi concluso: “Se continuiamo su questa strada potremo raggiungere traguardi importanti“.

Milinkovic torna dalla Serbia con la grinta di cui ora la Lazio ha bisogno: ora testa all’Udinese, e lui scalpita per mostrare ai tifosi della Lazio spettacoli così:

Pulici crede in Felipe Anderson: “Ha solo bisogno di fiducia”

Felice Pulici (ex portiere della grande Lazio di Maestrelli) è intervenuto ai microfoni di CITTACELESTE FM, in onda sugli 88,100 di Elle Radio, e (visto il delicato momento che FA10 sta vivendo) ha voluto manifestare parole di incoraggiamento e di sostegno nei confronti del numero 10 verdeoro: 

PIOLI – Deve continuare a fare quello che ha fatto lo scorso anno, senza andare a pensare altre soluzioni, il centravanti ce l’ha e lo deve schierare, punto.”

FELIPE ANDERSON – “Indispensabile farlo partire dal primo minuto, non commettiamo l’errore di trattenerlo fuori. Ha necessità e bisogno di sentire la fiducia della tifoseria, del mister e della società. Sento troppe chiacchiere, bisogna ringraziarlo per le posizioni raggiunte lo scorso anno. La Supercoppa poteva interessare un po’ meno, rispetto a quello che interessava la società, ma partire una settimana prima per la Cina mi è sembrata una scelta non giusta. L’uscita dalla Champions non so che colpo possa aver portato all’interno e come si possa uscire da questa sitazione. Ma Felipe Anderson ha bisogno di fiducia, rappresenta l’elemento che può mettere in crisi le squadre avversarie. Che vuol dire che gli avvrsari lo conoscono? Pioli credo che debba rivedere un po’ della preparzione di quest’anno. Non c’è qualcosa che ha funzionato a livello di preparazione e che va rivisto”.

PRESIDENTE“Quando Lotito è stato inibito mi aveva incaricato da Presidente. Sotto il porticato mi ha detto: “allora come la mettiamo presidè?”.

RAPPRESENTANTE TIFOSI“Ho accettato quel ruolo, gli davo una mano per farli rientrare a Roma, quando erano in difficoltà. Parlavo con il Questore per cercare di mediare, per portarli a casa”.

RICOSTRUIRE LA LAZIALITA’“Il primo passo che dovrebbe fare è quello di individuare un soggetto che possa fare da trade union tra società e tifoseria per dare una mano in questo rapporto. Le licenze Uefa passano anche da questa figura. Il rapporto tifosi socieetà è fondamentale, io avevo fatto anche un nome che era Gigi Martini, deve trovare un soggetto capace di mediare. Da qui si può partire come base per ricostruire un rapporto duraturo e nel tempo con i tifosi”.

LAZIO“Ho trovato delle persone straordinarrie da Lenzini a Sbardella e Maestrelli che è stato un personaggio unico per tutto. I tifosi della Lazio erano pronti sempre a darci una mano, hanno dato qualcosa di importante e di unico. Essere laziale signifca senso di appartenenza, ma bisogna sempre esternarli, è difficile togliermela di dosso questa maglia che ce l’ho sempre e comunque”.

 

FORMELLO – Amichevole contro l’Under 17. Finisce 16-0

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Quest’oggi Stefano Pioli ha voluto disputare un’amichevole contro la Lazio Under 17. Sotto gli occhi attenti del mister, ma anche di Simone Inzaghi e dell’infortunato Biglia, i biancocelesti hanno messo ulteriori minuti nelle gambe e provato schemi soprattutto offensivi. Risultato finale  Sugli scudi Keita, Morrison, Matri su tutti, ma anche Felipe Anderson, Mauri e Candreva. I dubbi di Pioli sono soprattutto in attacco e sul modulo. Scontata la presenza di Matri, bisognerà capire se giocherà come unica punta oppure supportato da una seconda punta (Keita o Kishna). Qualora si giocasse con il trequartista anche qui la corsa per la maglia da titolare è affollata: Mauri, Morrison, Anderson e Candreva. Per le sue scelte Pioli terrà conto anche delle condizioni dei nazionali e, perchè no, anche della sfida di giovedi prossimo contro il Dnipro in Ucraina. Per quanto riguarda Djordjevic, il serbo ha lavorato ancora a parte. l’obiettivo è andare in panchina contro i friulani per poi candidarsi per un posto da titolare in Europa League.

Basta: “Preliminari Champions? Una maledizione. Ora rialziamoci”

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Non chiedete a Basta di raccontarvi dei suoi sei preliminari di Champions League. Potrebbe davvero non rispondervi. Il serbo della Lazio, lo scorso agosto ha perso l’ennesimo playoff Champions della sua carriera. Dalla Stella Rossa alla Lazio passando per l’Udinese. Tutti il medesimo risultato: eliminato. Eppur non ha perso l’ottimismo e la voglia di lottare. Intervistato dal messaggeroveneto.it, Dusan Basta ha voluto esorcizzare così la sua sfortuna dei preliminari: “Ne ho persi sei e la delusione è tanta, ma bisogna guardare avanti“. E l’ “avanti” è la Lazio: “Non bisogna farsi condizionare dalla debacle contro il Chievo. E’ stata solamente una giornata no e ha influito anche il ko di Leverkusen. Ora testa all’Udinese“. Ed è proprio contro la sua ex squadra che la Lazio deve tornare a fare bottino pieno: “Ci stiamo preparando al meglio anche per raggiungere l’obiettivo stagionale che è quello di un posto in Europa. Fare come lo scorso anno? Sarà difficile perchè le milanesi si sono rinforzate tantissimo“.

Rock&Roll Ravel! Verso il debutto di Morrison

Guarda quel ragazzo, il numero 7 sul campo d’allenamento, vieni e vedi, il miglior ragazzo che abbia mai visto“.

Il ragazzo in questione al tempo aveva solo quattordici anni, il campo di allenamento era quello del Manchester United e le parole sono quelle di un certo Sir. Alex Ferguson.

The Old Boss parlava così al suo difensore centrale, nonchè capitano, Rio Ferdinand, osservando un giovanissimo Ravel Ryan Morrison, scattare sui campi gelidi di Birch Road.

Ferdinand, ospite su BT Sport, disse che Darren Fletcher, suo storico compagno di squadra a Manchester, gli riferì che il ragazzo correva con la palla al piede e mentre lo faceva guardava i movimenti del difensore.

-Solo i top player lo fanno –

aggiunse Ferdinand ,

-reagiscono ai moviementi dei difensori.-

Al di là della Manica, Ravel Morrison è un Crazy Genius, Un genio pazzo, un 10 dal passo prepotente, dalla progressione, perdonate l’inglesismo, Unstoppable! Un destro potente e al tempo stesso finissimo, bravo anche sui calci di punizione.

Guardando giocare il ragazzo, ciò che salta all’occhio è la capacità di ragionare fuori dagli schemi, di vedere ciò che neanche dagli spalti è percepibile. Un numero 10 che indossa la numero 7,  la 7 che in Inghilterra è altrettanto importante, se non di più.

La numero 10 qui la indossa Felipe Anderson. Un dualismo interessante tra i due, dotati di caratteristiche simili, che insieme possono fare le fortune della Lazio.

Udinese dietro l’angolo, Biglia out. Un’Udinese avvelenata, per lo meno quanto noi, beh no, noi lo siamo un po’ di più. Nella storia recente i bianco neri sono sempre stati una diretta rivale.

Di Natale è li che sembra sonnecchiare, ma lui è un altro Old Boss del calcio che non aspetta altro se non il momento giusto per mordere.

La Lazio deve risvegliarsi, Pioli ha bisogno di qualcuno che faccia un bel casino li davanti. Abbiamo bisogno di un Punk Rocker che faccia drizzare i capelli a tutti, uno che squota la squadra da questo torpore.

Ma quale Bolero di Ravel, che sia un pazzo e sfrenato Rock&Roll, quello di Ravel Ryan Morrison. A suon di dribbling, bordate e lanci.

Lazio svegliati! E aggiungerei: “lasciate provare il ragazzo”.

 

Lorenzo Centioni

Niente Napoli per i tifosi laziali. Lo ha deciso il CASM

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Continuano le restrizioni sulle trasferte per i tifosi laziali. Il CASM, ha deciso che i supporters biancocelesti non potranno seguire la propria squadra al San Paolo per il match contro i rivali del Napoli. La partita è stata dichiarata ad alto rischio per via della rivalità tra le due tifoserie. Una brutta notizia per Pioli e i suoi ragazzi, che non potranno far fede sull’apporto dei propri spettacolari tifosi. Questa restrizione si va a sommare a quella dello scorso maggio, quando la lazio espugnò il San Paolo per 2-4 e si qualificò ai preliminari di Champions League. Speriamo che anche questa volta il risultato sia lo stesso.

 

Colantuono, tanti i dubbi nell’Udinese anti-Lazio

L’Udinese, agli ordini di Stefano Colantuono, sta preparando l’incontro di domenica prossima all’Olimpico contro la Lazio. Come di consueto, il giovedì, partitella in famiglia per la squadra friulana, nella quale l’allenatore prova le tattiche da anteporre all’avversario di turno. Da registrare il ritorno in gruppo di Manuel Iturra, ma anche le probabili defezioni di vari elementi. Al palo sono rimasti Thereau, che accusa problemi al ginocchio sinistro, Heurtaux, fermo per affaticamento muscolare, Alì Adnan, rientrato ieri e stanco per il viaggio, e Widmer, infortunatosi nell’allenamento di ieri, nel corso del quale ha riportato una piccola distorsione alla caviglia sinistra. Per quest’ultimo, a tre giorni dall’incontro, le possibilità di scendere in campo sono ridotte al lumicino.

Calvarese sarà l’arbitro di Lazio-Udinese

Sono usciti i nominativi degli arbitri della terza giornata di Serie A. A condurre l’incontro tra i biancocelesti ed i friulani è stato designato Gianpaolo Calvarese. L’arbitro abruzzese, prima della gara di domenica alle 18, ha già diretto 7 volte la Lazio. Il bilancio è di 5 vittorie, un pareggio ed una sconfitta: i successi dei biancocelesti sono stati tutti conquistati tra le mura amiche dell’Olimpico. Uno di essi è arrivato proprio contro l’Udinese, 3-0 il 27 novembre 2012. La squadra biancoceleste, con il giudice di gara della sezione di Teramo, in casa è sempre riuscita a segnare, e non solo, in tutti e cinque gli incontri non ha mai subito reti.

Con i friulani invece i precedenti dell’arbitro sono 6: 2 le vittorie, un pareggio e 3 sconfitte.

I numeri lasciano il tempo che trovano ma ci si augura che la serie positiva non venga interrotta domenica sera e che i tifosi biancocelesti possano uscire dallo stadio felici e con tre punti in più che potrebbero essere una grande iniezione di fiducia in attesa di tempi migliori.