Ha destato non poche polemiche in casa Lazio il gol di De Silvestri (proprio in questi minuti, infatti, la Lega ha ufficializzato l’ex terzino biancoceleste, e non Diakitè, quale autore del tocco decisivo) che ieri pomeriggio al ‘Ferraris’ ha permesso alla Sampdoria di aver ragione dei biancocelesti. Per fare chiarezza sull’episodio, è intervenuto questa mattina, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Lo Sport’, l’arbitro della gara Nicola Rizzoli: “Con la Goal Line Technology – ha detto – si può verificare, attraverso le telecamere, se la palla sorpassa o meno la linea. La risposta arriva nel giro di un secondo, quindi praticamente in tempo reale, in modo da evitare polemiche. In ogni caso, comunque, ieri l’addizionale aveva già segnalato che la palla era entrata. Ho mostrato l’orologio che vibrava (quando la palla supera la linea, infatti, arriva un impulso all’ orologio dell’arbitro ndr) al capitano della Lazio Biglia, che ha sedato sul nascere ogni polemica“.
Poi sulla sterile polemica nata sui social della presunta testata di Keita, Rizzoli ha risposto: “Se ne è parlato assolutamente troppo. Non ha senso costruire castelli in aria per due fotografie. Se si guardano i video, ci si rende conto che non c’è alcun tipo di contatto fra le teste. Sia con Bonucci che con Keita non è successo assolutamente nulla, ieri il laziale era fermo e mi ha parlato in modo civilissimo. Capisco che sui social network ormai tutti possano dire quello che vogliono, ma basta vedere le immagini nei video e non in un paio di foto per rendersi conto di cosa sia successo. Io sarei comunque per tornare al passato: a parlare con l’arbitro dovrebbe essere solo il capitano“.

Nel 1966 nacque il WWF Italia, la più nota organizzazione per la conservazione della natura. L’associazione si prepara a festeggiare cinquanta anni di conquiste ambientali ma avverte: “Per salvare il pianeta nel prossimo mezzo secolo ci vorranno una forte leadership da parte dei governi e delle imprese e un pieno coinvolgimento delle comunità e dei consumatori”. L’istituzione del WWF Internazionale risale al 29 aprile del 1961 a Morges, un villaggio sulle rive del Lago Lemano in Svizzera, dove sedici dei più noti naturalisti provenienti da dieci diversi paesi si riunirono per dar vita a una organizzazione che operasse concretamente, raccogliendo anche fondi per la salvare la natura e le specie in pericolo. Tutto iniziò in una vasta area di zone umide alle foci del Guadalquivir nel sud della Spagna, la zona divenne il primo nucleo del Parco Nazionale delle Marismas (Coto Donana). Mentre, in Italia iniziò con la nascita nel 1966 della prima Oasi nel Lago di Burano, in Toscana. Oggi le Oasi Wwf italiane sono oltre cento per complessivi 35mila ettari dove conservazione e green-economy si conciliano perfettamente. In 50 anni il Wwf è cresciuto e ai nostri giorni è sostenuto da 5 milioni di persone, inoltre, è attivo in oltre 100 paesi con oltre 2mila progetti sul campo per la tutela della biodiversità e per la promozione di uno sviluppo sostenibile. Attivo sia nel dialogo con i governi che con le organizzazioni non governative e, sempre più, con le imprese per spingerle verso una politica ambientale anche nei settori economici.
Oggi le minacce combinate e collegate tra loro come il cambiamento climatico e l’accelerazione della perdita di biodiversità comportano uno sforzo ancora maggiore da parte degli ambientalisti.