Prosegue la nostra analisi sulle scommesse portate in maglia biancoseleste dal Ds Igli Tare in questa seconda e (si spera) ultima parte:
CISSE’ – Il francese è il grande colpo dell’estate del 2011 insieme a Miroslav Klose, tant’è che al suo arrivo a Fiumicino viene accolto da
centinaia di tifosi biancocelesti. Viene acquistato per 5,8 milioni. L’inizio della sua avventura laziale inizia nel migliore dei modi: segna due reti il 18 agosto 2011, all’esordio con la maglia biancoceleste, nella partita di andata di Europa League contro il Rabotnički, terminata 6-0 per le Aquile. Il 9 settembre 2011, prima giornata del campionato di Serie A, segna il suo primo gol italiano (insieme al compagno di reparto Klose) nella partita fuori casa contro i campioni in carica del Milan (2-2). A questa rete segue tuttavia un lungo periodo senza riuscire ad andare a segno in campionato, che si prolunga fino alla fine del 2011. Se volessimo raffigurare la sua stagione in un episodio potremmo scegliere sicuramente il clamoroso palo preso durante il derby con la Roma. Chissà come sarebbe cambiata la sua stagione se quel tiro meraviglioso fosse entrato in rete…Nei sei mesi a Roma viene spesso relegato al ruolo di esterno sinistro offensivo del 4-2-3-1 per lasciare spazio a Klose, ruolo non consono alle sue caratteristiche finalizzative. La poco felice esperienza in Italia si conclude il 31 gennaio 2012, quando torna in Premier League, firmando un contratto di due anni e mezzo con il Queens Park Rangers. Al termine della stagione totalizza 6 marcature in 8 presenze, aiutando i londinesi a salvarsi dalla retrocessione. Nella sua seconda annata a Londra si sblocca alla decima giornata contro il Reading (1-1). Gioca anche la FA Cup e la coppa di lega ma l’esperienza del QPR nelle due competizioni è breve. Nel gennaio del 2013, dopo 21 presenze e 4 reti, la squadra inglese lo cede in prestito ai qatarioti dell’Al-Gharafa. Realizza una sola rete in campionato contro l’Al-Arabi(1-1), siglando quattro reti nell’AFC Champions League, inclusa una doppietta al Sepahan (3-1). Il 28 giugno successivo, terminato il prestito, rescinde il contratto che lo legava al QPR. Il 4 luglio 2013 firma un contratto di un anno con opzione per il secondo con il Kuban‘, club russo militante in prima divisione. Il 31 dicembre 2013, dopo aver rescisso il contratto con il Kuban‘, firma un contratto con il Bastia della durata di diciotto mesi. Dopo essersi svincolato dal club corso, e aver firmato per il JS Saint-Pierroise, club del Campionato reunionista di calcio, il 19 ottobre 2015 annuncia il ritiro dal calcio giocato.
SAHA – Il francese è uno dei protagonisti del “cimitero degli elefanti” messo in atto dal direttore sportivo. Grandi nomi del passato che vengono portati a Roma in memoria del tempo che fu. Avendo concluso il contratto con il Sunderland entro le ore 19:00 del 31 gennaio, è
stato possibile tesserarlo, come giocatore svincolato, da parte della società italiana della Lazio nonostante il calciomercato fosse concluso; l’ingaggio, infatti, è stato perfezionato il 6 febbraio 2013. Saha ha firmato un contratto semestrale a 500.000 euro ma non è stato possibile inserirlo nella lista UEFA data la scadenza ormai sopraggiunta. Esordisce in maglia biancoceleste e nel campionato italiano il 9 febbraio, entrando al 90′ al posto di Álvaro González nella partita Lazio-Napoli finita 1-1. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Anche se non fu protagonista di questa partita storica, Saha ricorderà con piacere questo giorno per il bel gesto dei suoi compagni che lo invitarono ad andare a prendere con loro la medaglia nonostante non avesse giocato neanche un secondo in quella competizione. A fine stagione, scaduto il contratto, lascia la Lazio e l’8 agosto 2013, giorno del suo trentacinquesimo compleanno, annuncia il ritiro dal calcio giocato, tramite Twitter.
PEREIRINHA – Il giocatore portoghese è un’altra delle meteore portate a Roma dal Ds Tare. Viene acquistato 30 gennaio 2013 viene
tesserato dalla società italiana della Lazio, che gli fa firmare un contratto triennale una volta che il calciatore portoghese si era svincolato dallo Sporting Lisbona. Il 3 febbraio seguente esordisce con la maglia biancoceleste, sostituendo Cristian Brocchi al 71′, nella sconfitta per 3-2 contro il Genoa. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Il 20 maggio 2015 perde la finale di Coppa Italia dove la Lazio viene sopraffatta dalla Juventus per 2-1. Il 15 luglio 2015, dopo 2 stagioni e mezzo, rescinde il proprio contratto che lo legava alla società romana; il centrocampista lascia la Lazio con un totale di 27 presenze. Se n’è andato come è arrivato. Sempre in punta di piedi Bruno Pereirinha. Mai una parola fuori posto, mai un eccesso. Professionista esemplare, nonostante il poco spazio e gli infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Dal gennaio del 2013, ha collezionato 27 presenze in due anni e mezzo di Lazio. L’esordio da incubo alla Scala del calcio (3-0 contro il Milan) episodio sfortunato di una carriera in biancoceleste mai decollata. Dopo aver rescisso con la società italiana della Lazio, vola in Brasile per firmare con l’Atlético Paranaense. Fa il suo esordio, con la nuova maglia, il 25 luglio 2015 nella partita vinta, per 1-2, contro l’Avaí. Il 15 ottobre successivo mette a segno il suo primo gol in terra brasiliana, in occasione della partita casalinga pareggiata, per 2-2, contro il Cruzeiro; non andava in gol dal 18 dicembre 2010 quando vestiva la maglia del Vitória Guimarães.
CIANI – Il 27 agosto 2012 viene acquistato dalla Lazio firmando un contratto triennale con scadenza nel 2015. L’esordio in maglia biancazzurra arriva il 20 settembre, nella partita di Europa League contro il Tottenham, sostituendo al 93º minuto il brasiliano Hernanes, la partita finirà 0-0. Segna il suo primo gol con la maglia biancoceleste il 19 dicembre 2012 nella partita di Coppa Italia Lazio-Siena, pareggiata
dalla squadra biancoceleste per 1-1 al 95′ proprio grazie alla rete del francese, con la Lazio che passerà il turno dopo i calci di rigore. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Buon difensore, la cui arma vincente era sicuramente il fisico possente che gli permetteva di vincere molti duelli aerei, ma inevitabilmente perdeva molto sotto il profilo della velocità e infatti puntualmente la Lazio andava in difficoltà quando si trovava di fronte attaccanti rapidi e brevilinei. Non sarà stato un fenomeno ma i laziali lo ricorderanno sempre con tanto affetto, se non altro per riconoscenza visto che se non era per quel colpo di testa in Coppa Italia la Lazio non avrebbe mai fatto quella bellissima cavalcata fino al trionfo del 26 Maggio. E quel pallone sparato lontano al triplice fischio dell’Arbitro è stato un senso di liberazione in cui tutti i laziali si sono sicuramente rispecchiati. Il 3 giugno 2015, in scadenza di contratto, annuncia l’addio alla Lazio, dopo tre anni in cui ha collezionato 72 presenze totali con 2 reti segnate. Il 18 luglio 2015 firma un contratto biennale, con opzione di un anno aggiuntivo, con il club portoghese dello Sporting Lisbona; nel contratto è anche presente una clausola rescissoria pari a 45 milioni di euro. Ma dopo soli 29 giorni, il francese richiede la cessione a causa del mancato ambientamento suo e della sua famiglia. Il 18 agosto 2015, dopo aver lasciato lo Sporting Lisbona dopo sole quattro settimane di permanenza e nessuna presenza, firma un biennale con il club spagnolo dell‘Espanyol. L’esordio arriva il 12 settembre successivo nella sconfitta interna, per 0-6, contro il Real Madrid.
KAKUTA – L’ex baby fenomeno del Chelsea viene acquistato dalla Lazio al termine dell’ennesima deludente campagna di “rafforzamento”, precisamente il 31 gennaio 2014 a titolo temporaneo con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro. Il 20 febbraio successivo fa il suo esordio con la maglia del club capitolino, subentrando a Senad Lulić al minuto 68 in occasione della sconfitta casalinga per 1-0, nei
sedicesimi di finale di Europa League, contro i bulgari del Ludogorets. Il 9 marzo successivo, arriva anche l’esordio nel Campionato italiano, subentrando all’86’ a Miroslav Klose nella sconfitta casalinga per 1-0 contro l’Atalanta. Il 1º luglio 2014 la Lazio decide di non riscattare il cartellino del giocatore che torna di nuovo al Chelsea. Il 31 luglio 2014 viene acquisito, a titolo temporaneo, dal club spagnolo del Rayo Vallecano. Esordisce il 25 agosto successivo nel pareggio interno, per 0-0, contro i campioni in carica dell’Atlético Madrid. Il 14 settembre 2014 mette a segno la prima rete con la nuova maglia in occasione della sconfitta casalinga, per 2-3, contro l’Elche. Conclude la stagione con un totale di 35 presenze e 5 reti. Il 18 giugno 2015 viene acquistato dal Siviglia per una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Attualmente gioca in Cina nell’Hebei China Fortune: come tanti altri giocatori che hanno giocato in Europa e che non hanno più nulla da chiedere alla loro carriera infatti, anche lui ha deciso di pensare esclusivamente ai soldi.
NOVARETTI – Nell’estate del 2013, Novaretti lascia il nuovo continente per giocare nel vecchio, raggiungendo un accordo quadriennale con la Lazio, sulla base di un trasferimento gratuito per scadenza del precedente contratto. Esordisce in serie A e con la
maglia bianco-celeste da titolare il 25 agosto 2013 nella partita Lazio-Udinese (2-1). Il centrale argentino si dimostra fin da subito un pesce fuor d’acqua nel campionato italiano, mostrando spesso e volentieri lacune difensive che in Serie A non puoi assolutamente permetterti. Mentre il 19 settembre 2013 fa il suo esordio in campo internazionale, in occasione della vittoria casalinga per 1-0, di Europa League, contro il Legia Varsavia. Il centrale argentino si dimostra fin da subito un pesce fuor d’acqua nel campionato italiano, mostrando spesso e volentieri lacune difensive che in Serie A non puoi assolutamente permetterti. Così a fine stagione rescinde il proprio contratto con la società biancoceleste concludendo l’esperienza italiana totalizzando 24 presenze. Il 26 giugno, torna nel campionato che nella sua carriera gli ha dato le maggiori soddisfazioni, quello messicano. Il club del León, ufficializza l’ingaggio del difensore argentino. Esordisce il 29 luglio successivo in occasione della partita di Coppa del Messico vinta, per 1-2, contro il San Luis. Il 26 agosto 2015, sempre in Coppa del Messico, mette a segno la sua prima marcatura nella vittoria, per 2-1, contro il Correcaminos UAT. Il 5 novembre successivo, seppur giocando per soli 9 minuti prima di essere sostituito per infortunio, perde la finale di Copa MX poiché la sua squadra viene battuta, per 0-1, dal Chivas de Guadalajara.
HELDER POSTIGA – Altro grande nome venuto a occupare un posto nell’allettante “Cimitero degli Elefanti” biancoceleste creato dalla dirigenza biancoceleste durante le ormai inutili sessioni invernali. Il portoghese, l’8 agosto 2013 viene acquistato dal Valencia, a cui serve una nuova punta dopo la partenza di Roberto Soldado. Nel Valencia rimane fino a gennaio, quando viene ceduto in prestito con diritto di riscatto al club italiano della Lazio. Lascia il club spagnolo dopo 23 presenze e 4 gol. Il 30 gennaio 2014 si trasferisce in prestito alla Lazio, non potendo esordire subito con la società italiana a causa di una contrattura al polpaccio subita il giorno successivo. Dopo circa due mesi passati in infermeria, il 26 marzo 2014 fa il suo esordio in Serie A, in occasione della sconfitta per 2-0 contro il Genoa. Il 1º luglio successivo la Lazio decide di non riscattare il cartellino del giocatore, concludendo così l’esperienza in Italia con appena 5 presenze.
Fine della seconda puntata di questa lunga analisi sulle meteore che hanno vestito la maglia biancoceleste. La sensazione è che purtroppo non si dovrà attendere molto per le 3° puntata, il Ds Tare sta preparando già nuovi sostituti: Perea, Djordjevic, Mauricio, Bisevac, Braafheid, ecc…

Con gli scudetti vinti negli ultimi due anni alla guida della Lazio femminile, Giorgio Regni, ora allenatore della SS Lazio calcio a 5, è il tecnico più vincente nel settore Juniores di calcio a 5 femminile. Un ambiente spesso sottovalutato ma al centro di una svolta epocale: la costituzione di una Nazionale Under 17, fortemente voluta dalla UEFA, che il prossimo giugno potrebbe svolgere un quadrangolare a Oliveira de Azemeis (Portogallo). “Se la voce venisse confermata – ha dichiarato Regni – sarebbe una grandissima notizia che stimolerà tantissime ragazze ad entrare nel mondo del futsal. Ma, alla base della crescita di questa disciplina, ci deve essere la volontà da parte delle società di Serie A d’elite di investire nei settori giovanili”. Sono infatti ancora pochissime le giovani realtà di questo sport. Le uniche regioni ad aver disputato un campionato regolare, iniziato ad ottobre, sono Lazio e Umbria (per un totale di 9 squadre e 16 vittorie consecutive), per il resto del paese la situazione è in notevole ritardo. Basta pensare che alle fasi nazionali di Montecatini Terme (dal 21 al 23 maggio 2016) potrebbero partecipare – oltre alle due regioni citate – soltanto Abruzzo, Campania, Marche e Piemonte. Forse in extremis entrerà anche la Puglia, mentre spicca l’assenza del Veneto che pur vanta un ottimo bacino di giovani talenti locali. Però per accedere al torneo toscano le aquilotte tricolori devono ancora superare lo scoglio della finale regionale in programma per il 17 aprile contro la vincente tra FB5 e Lazio femminile.
Nel frattempo però la notizia di una possibile selezione azzurra ha acceso l’entusiasmo delle calcettiste: “Sono molto emozionate, è un grande stimolo perchè iniziano a credere che il futuro del quale parliamo esista davvero. Erano stanche delle chiacchiere ma a quanto pare finalmente arrivano i fatti”. Ed ecco allora che potrebbero aprirsi nuovi sbocchi per atlete come Grieco e Barca che hanno già calcato il palcoscenico Nazionale con la convocazione nella S.S. Lazio di Chilelli: “Loro hanno già vissuto questa esperienza, ma altre tante ragazze interessanti devono soltanto essere notate. Anche la Vis Lanciano, ad esempio, ha una bella fucina di promesse, ma ci sono giocatrici da tenere d’occhio anche nei campionati regionali di categorie minori. Praticamente c’è tanto su cui lavorare, ma chi avrà il compito di allenare la selezione minore dovrà tenere conto del fatto che tante non conoscono ancora l’agonismo delle competizioni ufficiali”.
bivio, dove il calciatore dovrà scegliere se restare in una società in cui regna da dodici anni la mediocrità e dove una coppa Italia è considerato il punto più alto della gestione, oppure scegliere la seconda via che lo porta in una squadra come ad esempio l’Inter che seppur non abbia vinto in questi ultimi anni sta mostrando sicuramente quello che vuol vedere un calciatore e cioè la voglia di crescere e vincere, o ancor meglio per lui questo bivio potrebbe portarlo alla Juventus, società agli antipodi di quella biancoceleste, una società che ha nel proprio DNA la voglia di vincere sempre e continua a trionfare da anni. Per Candreva, come per altri sarà quasi scontata la decisione, che forse ha già preso, ma la decisione di perderlo la prese ancor prima la società quando dopo un’annata fantastica per la Lazio e per lo stesso centrocampista romano decise di non dare seguito a tutto ciò, demoralizzando giocatori e ambiente. Candreva non può essere colpevolizzato per questo, Candreva si è visto troppe volte, questa stagione, additato come male della squadra o come spacca-spogliatoio, è stato relegato in panchina a volte ingiustamente, certo tra partite giocate con sufficienza e polemiche sterili di sbagli ne ha fatti, ma crediamo che, dati alla mano, il goleador attuale della Lazio non possa sedere in panchina, soprattutto per far posto ad un Felipe Anderson che in 3 anni di Lazio ha preso per mano la squadra in non più di 10 partite, e che adesso è tornato ad essere quello che tutti hanno visto nei primi due anni, o meglio che non hanno visto. Candreva il 24 settembre 2014 rinnovò con la Lazio sino al 2019, dichiarando di voler diventare un giocatore importante per questa squadra e Antonio solo 4 mesi prima del rinnovo, grazie ad una doppietta, era riuscito a realizzare in una stagione la bellezza di 11 reti, che nella storia della Lazio è un record assoluto per un centrocampista, record condiviso con Nedved ed Hernanes, le storie del numero 87 e quella del brasiliano si somigliano sempre più e sembra che un giocattolo più diventi grande e più ha la possibilità di rompersi tra le mani di Lotito e che questo accada appositamente o meno, il risultato è sempre lo stesso.
Candreva sappiamo quanto tenesse a far bene con questa maglia e lo ha sempre dimostrato, aveva chiesto invano la fascia di capitano questa estate ma a quanto pare dopo 4 anni, secondo qualcuno all’interno dello spogliatoio, non era ancora giunto il suo momento e questo ha fatto adirare non poco Candreva che in mancanza del neo capitano Biglia, ha visto indossare la fascia a Klose, ma nelle occasioni in cui sia l’argentino che il tedesco hanno dato forfait la fascia era stretta sul braccio di Stefan Radu e quando dal campo si è assentato anche il romeno e tra loro l’unico in campo era Candreva – come in quell’Udinese-Lazio del 31 gennaio 2016 – l’esterno di Tor de’ Cenci si è visto scavalcare nelle gerarchie da Abdoulay Konko, che con tutto il rispetto è lo stesso calciatore che solo pochi mesi prima era l’indiziato numero uno a lasciare il quartier generale di Formello. Scelta del tecnico? Decisione dello spogliatoio? O magari non sappiamo se Candreva, dopo tali accadimenti, da quel giorno ha deciso di non vedersi più affibbiato il ruolo che aveva tanto desiderato in estate. La verità forse non la sapremo mai, ma quel che è certo, è che ancora una volta la Società Sportiva Lazio non ha saputo gestire un suo patrimonio come già capitato in passato e se Candreva davanti al famoso bivio ha già deciso di seguire la strada percorsa dai suoi colleghi non può essere condannato per questo. Lichsteiner, Kolarov, Hernanes: tre indizi fanno una prova, ma la Lazio vuole andare oltre, offrendo per l’ennesima volta il salto di qualità, ad altre società…
Sun” ha dichiarato che vuole vedere in una delle due squadre che possono esaltare al meglio le sue caratteristiche: il Manchester United o il Bayern Monaco. Queste le sue parole: “Mio figlio è pronto per andare in una grande squadra. Vedo che c’è interesse da parte di Atletico Madrid, Bayern Monaco, Juventus, Chelsea e Manchester United ma penso che dovrebbe scegliere una tra Manchester United e Bayern Monaco. Lo United è una squadra in costruzione, senza un reale obiettivo. Mentre i bavaresi sono già una macchina da gol in cui può trovarsi molto bene. L’unica condizione è che Robert Lewandowski vada via. So che il suo agente (Mino Raiola, ndr) preferirebbe portarlo in Italia, ma penso che dovremo scegliere tra Manchester United e Bayern“.
A Roma, nel quartiere periferico di Centocelle, in un vialetto tra due palazzine popolari una grossa perdita di acqua ha provocato una voragine di 3 metri di diametro e di circa 20 metri di profondità. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco e, dopo aver effettuato un sopralluogo, hanno dichiarato inagibili le due palazzine popolari adiacenti alla voragine disponendo l’evacuazione degli stabili. Quattordici famiglie, composte da decine di persone, sono state rapidamente evacuate e hanno poi trascorso la notte tra Pasqua e Pasquetta in strutture alberghiere della città. Ad assisterle, i vigili urbani e la Protezione civile.









IL PRESENTE – La risposta alla precedente domanda è la seguente: NO! Bastano due lettere, una parola per far cadere e far scomparire tutta la magia di Lazio – Roma. Infatti, come già è accaduto (seppur in parte) all’andata durante Roma – Lazio, dove una buona fetta di tifosi delle due Curve disertarono la stracittadina, le tifoserie hanno deciso di abbandonare le due squadre, lasciandole sole nello Stadio Olimpico. La Curva Nord ha deciso di non entrare e sta decidendo dove “incontrarsi” per seguire in maniera alternativa il derby, mentre la Sud ha già deciso di seguirlo a Testaccio. Il motivo è sempre lo stesso: LE BARRIERE. Purtroppo la contestazione delle due curve per il momento non ha prodotto gli effetti sperati. Forse potrebbero esserci spiragli per la prossima stagione, ma è tutto al vaglio della Prefettura.

IL MANICO – Pioli non sarà più l’allenatore della Lazio nella prossima stagione, questo sembra ormai appurato e definitivamente certo. Ha perso le redini dello spogliatoio, ha perso l’appeal verso squadra e tifoseria, ha perso la fiducia della società. Serve una sterzata, serve un uomo di carisma e che proponga un buon calcio. Mihajlovic è uomo di carisma, ma in quanto a buon calcio lascia molto a desiderare. Ventura, Juric e Oddo propongono un calcio sublime, ma non hanno esperienza con grandi squadre. Di Francesco sarebbe il giusto mix, ma sembra sia già con valigie pronte ed un biglietto di sola andata per la Milano rossonera.
quanto riportato da Ansa.it, valutare realmente quanto fosse grande il pubblico. In mancanza di stime ufficiali si può comunque dire che c’era tantissima gente entusiasta e pronta a saltare non appena ha riconosciuto il classico ed unico riff di ‘Jumpin Jack flash‘, il pezzo con il quale la band britannica ha aperto il concerto. Per l’occasione, gli Stones hanno portato a L’Avana lo show già collaudato nel trionfale tour sudamericano chiusosi pochi giorni fa in Messico. Per un’intera generazione di fan cubani del rock un sogno proibito per decenni. Per i più giovani, comunque più numerosi nel pubblico, la sorpresa di una scoperta. Quando anche la musica riesce a trasmettere il vero senso di libertà…
una Lazio che viaggiava in cattive acque in campionato. Purtroppo invece non giocò quasi mai, il mister Reja preferì utilizzare giocatori che conoscessero perfettamente la lingua e il campionato italiano per aumentare le chance di salvezza (poi fortunatamente raggiunta). Hitzlsperger segna la sua prima ed unica rete con la squadra biancoceleste nell’ultima partita giocata con la maglia della Lazio, segnando nel 3-1 contro l’Udinese. Il 5 giugno 2010, dopo la breve e sfortunata parentesi in maglia biancoceleste che gli costa l’esclusione dai Mondiali in Sudafrica 2010, si trasferisce al West Ham. La sua avventura a ovest di Londra però termina dopo soltanto un anno e nel 2001 decide di tornare in patria, nel Wolfsburg, ma anche qui si ritrova svincolato dopo appena un anno.Il 19 ottobre 2012, dopo aver trascorso più di tre mesi da svincolato, viene ingaggiato dall’Everton firmando un contratto di quattro mesi. Il 3 settembre 2013 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato a causa dei continui problemi fisici dai quali è stato afflitto durante gli ultimi anni della sua carriera.
maglia in Europa League contro l‘Elfsborg, partita terminata 3-0 per i biancocelesti, offrendo anche una buona prestazione. Nella squadra capitolina gioca però solo altre due partite. A Roma purtroppo non riesce a esprimersi come vorrebbe, trasformandosi presto da fuoriclasse annunciato ad oggetto misterioso. Complice anche il fatto che, sotto la guida del tecnico Ballardini, la Lazio si ritrova a vivere una delle stagioni più brutte degli ultimi anni, ritrovandosì così a lottare per la salvezza (poi raggiunta grazie all’arrivo del tecnico Edy Reja). Ecco perché, dopo pochi mesi (il 7 gennaio 2010), decide di tornare in Spagna al Saragozza. Ma la sua rinascita ci sarà con il suo passaggio al Malaga: il portoghese con la sua ex squadra ritorna grande e mostra finalmente tutte quelle doti che fecero innamorare di lui il direttore sportivo Tare e che purtroppo un’annata “maledetta” gli ha impedito di mostrare anche a Roma. In Spagna giocherà 4 anni, regalando prestazioni di assoluto livello tra campionato e Champions, per poi passare in una delle squadre più importanti a livello europeo: il Benfica, club in cui milita ancora oggi. Chissà come sarebbe andata se la sfortuna non avesse condizionato il suo rapporto con la Lazio…rimarrà per sempre un mistero. Purtroppo sono anche queste storie di calcio.
Serie A in Brescia–Lazio 0-2. Alla sua terza stagione in biancoceleste, il 29 gennaio 2013, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, contribuisce alla vittoria della Lazio sulla Juventus (con conseguente passaggio in finale delle Aquile) per 2-1, segnando di testa il gol dell’1-0. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Il 1º febbraio 2015 lascia il club romano, dopo 146 presenze e 7 reti, per passare in prestito al Torino.
riparte anche nella stagione successiva come gregario. In casa Lazio intanto, c’è un cambio in panchina: fuori Reja, dentro Petkovic. Il tecnico bosniaco ci mette un po’ ad accorgersi del numero 27. L’ascesa è lenta ma inarrestabile. Cana arretra di qualche metro, viene schierato centrale di difesa. È il ruolo che ricopre in Nazionale, nessuna improvvisazione. I minuti giocati aumentano inesorabili, il leader difensivo è lui. Il Guerriero abbandona il ruolo di gregario. Il 26 maggio 2013, giocando da titolare, vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0. Partita stoica, impeccabile la sua. Memorabile l’intervento in acrobazia per anticipare Mattia Destro. La Coppa Italia in mano, simbolo di una vittoria dai mille significati. E’ il trofeo della fiducia, quella che si è guadagnato sul campo a suon di prestazioni. È una medaglia al valore, alla grinta che ha messo sempre in campo senza mai risparmiarsi. Il 7 dicembre 2014, in occasione delle sfida esterna vinta per 1-2 contro il Parma, raggiunge quota 100 presenze con la maglia della società capitolina biancoceleste. Il 20 maggio 2015 perde la finale di Coppa Italia dove la Lazio viene sopraffatta dalla Juventus per 2-1. Il 31 agosto 2015, dopo aver rescisso il contratto che lo legava alla Lazio, firma un contratto biennale con il club francese del Nantes tornando così in Francia dopo 6 anni dall’ultima stagione con l’Olympique Marsiglia.
o com un ottimo gregario e l’ottimo trascorso a Valencia lascia ben sperare. Purtroppo invece le sue prestazioni lasciano molto a desiderare e ben presto si arriva alla conclusione che non è quel gregario su cui la rosa biancoceleste poteva contare e che sarebbe stato meglio separarsi il prima possibile. L’unica sua grande gioia è quella di aver fatto parte di quella rosa che il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 1-0.
con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni alla squadra dell’Al-Wasl, compagine degli Emirati Arabi Uniti. Esordisce il 18 settembre successivo, nella Coppa del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, segnando una doppietta ai danni dell’Ittihad Kalba.