Da lunedì a mercoledì la Regione Lazio organizza a Roma gli Stati Generali dell’Industria. Una grande occasione di confronto sulla strategia di reindustrializzazione e di rilancio economico e produttivo del territorio. Oltre 3.000 i partecipanti già accreditati. Tra i relatori, oltre al presidente Zingaretti, il sottosegretario De Vincenti, il ministro Giannini e l’assessore Fabiani. È una tappa fondamentale di un processo partecipato iniziato oltre un anno fa e che ha visto la pubblicazione di un’ampia e innovativa manifestazione di interesse, la Call for Proposal, i cui numeri saranno presentati nel corso dell’evento: 173 progetti presentati per 2,3 miliardi di euro di investimenti potenziali. Saranno anche discusse le modalità con cui saranno impiegati i 150 milioni del Por-Fesr 2014-2020 che la Regione Lazio ha messo a disposizione delle imprese per la reindustrializzazione del territorio, i cui primi bandi sono previsti dal mese di giugno. Dodici Focus Group, organizzati attorno ad altrettanti macro-settori economici, analizzeranno prospettive ed esigenze innovative dell’industria laziale.
Tre giorni per discutere del futuro produttivo del Lazio e degli strumenti con i quali attuare la politica di reindustrializzazione e riposizionamento competitivo delle imprese che la Regione sta portando avanti. Questo saranno gli Stati Generali dell’Industria, che si terranno da lunedì prossimo, 22 febbraio, fino a mercoledì 24 febbraio a Roma, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre e organizzati con il supporto di Lazio Innova.
Un evento di grande rilevanza – oltre 3.000 i partecipanti a oggi registrati – che si aprirà lunedì mattina con un grande incontro pubblico nell’Aula Magna della Facoltà di Economia, durante il quale interverranno rappresentanti della Regione, del Governo nazionale, insieme a esponenti del mondo del lavoro, dell’impresa, della ricerca e di istituzioni pubbliche e private.
La mattina del 22 febbraio, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia, si confronteranno su questi temi, tra gli altri: il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, la responsabile Area Development Finance della Cassa Depositi e Prestiti, Antonella Baldino, l’amministratore delegato del Fondo Italiano di Investimenti, Gabriele Cappellini, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività produttive, Guido Fabiani, oltre a docenti e ricercatori della London School of Economics.
Gli Stati Generali dell’Industria costituiscono una tappa chiave del percorso partecipato di costruzione di una nuova politica industriale regionale, il programma di reindustrializzazione che la Regione sta portando avanti e che è stato pensato per favorire il rilancio della competitività delle imprese e il riposizionamento competitivo dei settori produttivi del territorio. Il programma è frutto di un intenso lavoro di preparazione e di condivisione con le istituzioni e gli stakeholder del territorio. Un lavoro che ha avuto uno dei suoi snodi fondamentali nella Call for Proposal, lanciata la scorsa estate e rivolta a Pmi, grandi imprese, organismi di ricerca, enti locali, associazioni e rappresentanze sindacali perché presentassero progetti di riposizionamento competitivo territoriale e settoriale. Un esercizio di programmazione partecipata “bottom up”, in grado di contribuire a definire le settorialità, le finalità e le tecnicalità migliori per incentivare l’innovazione del sistema produttivo, attraverso i primi bandi di prossima pubblicazione entro l’estate.
La Call for Proposal ha avuto una risposta molto positiva: più di mille soggetti hanno presentato in partenariato tra loro 173 proposte, raggruppate in 12 macro settori economici, che intendono sviluppare potenziali investimenti per oltre 2,3 miliardi di euro.
La tre giorni al via lunedì è quindi un momento fondamentale di questo processo, finalizzato a fornire una panoramica dei prossimi interventi regionali in materia, primi tra tutti i futuri bandi per la reindustrializzazione che verranno elaborati proprio in funzione delle proposte ricevute e per i quali la Regione metterà a disposizione 150 milioni di euro di fondi europei Por-Fesr 2014-2020 (oltre il doppio dei 70 originariamente previsti, proprio grazie a una risposta alla Call di molto superiore alle attese). Una misura alla quale se ne aggiungeranno altre specificamente dedicate, solo per menzionarne alcune, alla crescita dimensionale delle imprese, alla valorizzazione dei siti industriali dismessi, all’infrastrutturazione delle aree produttive, all’internazionalizzazione e alla nascita di startup innovative.
Con la sua azione in favore di una riorganizzazione del sistema produttivo laziale la Regione intende sostenere la competitività del territorio nella concorrenza globale, inserendosi per la prima volta da molto tempo, all’interno di un processo internazionale di rilancio dei settori industriali a favore dello sviluppo delle imprese e di una sempre maggiore integrazione tra industria, servizi e innovazione tecnologica. Un percorso che la Regione intende compiere in stretto dialogo e sinergia non solo con le istituzioni comunitarie ma anche con le politiche industriali nazionali, sull’esempio di quanto già realizzato assieme al Ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Federica Guidi, sul tema dei contratti di sviluppo e degli Accordi di Programma di Frosinone-Anagni e di Rieti.
Dopo la giornata di lunedì gli Stati Generali dell’Industria proseguiranno martedì 23 e mercoledì 24 febbraio con 12 Focus Group, convocati sulla base di una prima riorganizzazione delle proposte ricevute con la Call for Proposal in altrettanti macro-settori industriali. I gruppi, sulla base di quanto evidenziato dalla call per i settori specifici, analizzeranno le prospettive e le esigenze innovative dell’industria laziale al fine di precisare le linee guida su cui costruire i bandi per le imprese. Questo il programma dei Focus Group:
| Focus Group | Aula | Orario | Numero iscritti (al 20 febbraio) |
| Economia del mare | Aula 3 | 23 febbraio, ore 10 | 179 |
| Scienze della vita e Farmaceutico | Aula 4 | 23 febbraio, ore 10 | 132 |
| Edilizia sostenibile | Aula 5 | 23 febbraio, ore 10 | 162 |
| Aerospazio e Sicurezza | Aula 3 | 23 febbraio, ore 14 | 189 |
| Audiovisivo, industrie creative e editoria | Aula 4 | 23 febbraio, ore 14 | 117 |
| Turismo e beni culturali | Aula 5 | 23 febbraio, ore 14 | 285 |
| Moda, Design, Arredo, Stile italiano | Aula 3 | 24 febbraio, ore 10 | 177 |
| Automotive | Aula 4 | 24 febbraio, ore 10 | 117 |
| Agrifood | Aula 5 | 24 febbraio, ore 10 | 220 |
| Trasporti e Logistica | Aula 3 | 24 febbraio, ore 14 | 94 |
| ICT, Smart cities e Elettronica | Aula 4 | 24 febbraio, ore 14 | 242 |
| Circular economy e Energia | Aula 5 | 24 febbraio, ore 14 | 195 |

Il vero problema di Konko sono da sempre gli infortuni, grande neo dell’ex Genoa, che si è visto negli anni ha visto affibbiare dai tifosi laziali, alcuni soprannomi riguardanti la sua “delicatezza”: Crystal konko e konkomodo(per il tempo impiegato nel rientro da ogni infortunio). I recuperi troppo lenti hanno evidenziato ancor di più, agli occhi dei sostenitori laziali, l’indolenza di questo ragazzo. Dal suo arrivo a Roma (1 luglio 2011) Konko ha saltato per infortuni di varia natura ben 73 gare, praticamente 2 campionati interi, incidenti fisici che lo hanno tenuto ai box complessivamente 401 giorni. Nell’ultimo mercato di agosto, si è ripetuta la situazione dell’estate precedente, la Lazio dopo la cessione di Cavanda decise di puntare su Patric come riserva da far crescere al fianco di Basta. Un giovane della cantera del Barcellona preferito all’ormai dimenticato Konko. Ma dopo un inizio in panchina, ha capovolto le gerarchie iniziali, che lo vedevano partire nuovamente da terza riserva. Complice l’infortunio di Dusan Basta e l’abnegazione vista da Pioli durante la settimana riesce a ritagliarsi il posto tra l’undici iniziale, con prestazioni di livello conquista nuovamente ed incredibilmente tutti, anche nelle partite in cui la squadra ha deluso il pubblico a lui non è stato possibile rimuovere alcuna critica.
Ha messo insieme sino ad ora 19 gare giocate (1610 minuti), con lui in campo la Lazio ha perso soltanto 2 volte(Napoli in campionato e Juventus coppa italia) sulle 19 giocate dall’esterno. Numeri che, date le prestazioni offerte, sono pronti a crescere. Konko è improvvisamente, dopo anni, un calciatore rigenerato a 4 mesi dalla scadenza del contratto. Le domande che si stanno ponendo nell’ambiente laziale sono diverse: sarà magari il volere del ragazzo che spera in un rinnovo? Forse è solo il destino che non vuole, in un modo o nell’altro, dividere le strade di Konko e della Lazio? Come scrisse Lorenzo de’ Medici (detto “il Magnifico”) “del doman non v’è certezza”, ma quello che adesso si può affermare con convinzione è che, seppur incredibile Konko è diventato insostituibile…
Italia, Perù, Giappone e Corea del Sud sono le squadre che si giocheranno la vittoria finale del primo Campionato mondiale di calcio per persone affette da disturbi mentali, The World Craziest Cup. Il campionato mondiale prenderà il via dal 23 al 29 febbraio a Osaka, in Giappone. L’avventura della squadra italiana è sostenuta quasi esclusivamente dall’impegno volontario e dalle donazioni via web. La squadra è allenata da Enrico Zanchini (ex giocatore di calcio a 5 in serie A1) e il preparatore atletico è l’ex pugile campione mondiale Vincenzo Cantatore. I giocatori sono dodici pazienti psichiatrici, tra cui due donne, provenienti da tutta Italia, tra i 24 e i 50 anni.
Tutta la loro avventura – allenamenti, selezioni, tappe, le partite in Giappone – finirà nel documentario “Crazy for football“, di Volfango De Biasi (autore di commedie come Natale col boss), prodotto da Sky Dancers. Un esperimento “valido anche dal punto di vista sociale perché fa diminuire l’uso dei farmaci e i ricoveri”, spiega Santo Rullo, presidente dell’Associazione Italiana di Psichiatria Sociale, uno dei medici che da 25 anni lavorano sull’idea del recupero dei pazienti anche attraverso questa esperienza, con tanto di squadre create dalle Asl, tornei, campionati locali e nazionali. Anche all’estero hanno ripetuto l’esperienza in vari Paesi, fino ad avere sui cinque continenti, migliaia di squadre. “Ora che siamo arrivati ad avere anche il primo campionato mondiale – aggiunge il dottore – speriamo di sensibilizzare su come sia necessario far uscire i malati dall’isolamento che creiamo loro intorno”. Poi aggiunge: “Del resto non sono pochi gli sportivi che hanno avuto disturbi psichiatrici. Dal campione di nuoto Michael Phelps, ricoverato varie volte per depressione, a David Beckham, che ha rivelato di avere un disturbo compulsivo grave. Quest’ultimo era anche disposto ad apparire con la nazionale del suo Paese se fosse venuta a questi mondiali, ma all’ultimo la Gran Bretagna e la Germania per ragioni di regolamento hanno preferito non partecipare”.
Anche il regista del documentario, Volfango De Biasi, ha espresso la sua considerazione sull’esperienza: “Mandare 12 persone fra decine di migliaia di pazienti è già un primo passo importante per attirare l’attenzione sul disagio mentale. Io sono particolarmente sensibilizzato sul tema, perché sono figlio di una paziente psichiatrica. Non c’è niente di cui vergognarsi. Più una cosa viene nascosta più fa paura”. Inoltre non risparmia un’accusa rivolta alle istituzioni pubbliche per la scarsa attenzione rivolta a questa iniziativa: “Santo sta praticamente finanziando tutto da solo, e con le donazioni via web alla onlus Strade. Almeno la Federazione Gioco Calcio Italiano ci darà le magliette blu della Nazionale”.
I suoi tifosi hanno esposto la Estelada, ovvero i vessilli della Catalogna. Cosa che non è andata giù all’UEFA che non riconosce tale indipendenza e tale stemma. Inflitta una multa di 40mila euro al club. Ma la società blaugrana sta facendo di tutto per difendere i suoi sotenitori in nome della “libertà di espressione e di pensiero“, principio cardine in ogni società democratica. Ed è qui che si sta giocando la battaglia tra le due parti. Un caso molto spinoso che potrebbe dilagare in tutta la Spagna, ma anche in altre parti d’Europa. Fatto sta che, a nostro parere, la libertà d’espressione è sacrosanta e intoccabile.
La finale odierna ha visto la nostra Sara Errani prevalere 6-0 6-2. Risultato dovuto ad una giornata perfetta della nostra atleta e di una molto sottotono per la ceca. Il primo set è un monologo dell’azzurra. Anche il secondo set, leggermente più combattuto, ha visto la Errani grande protagonista. Per la Strycova una giornata da dimenticare, mentre per la nostra tennista una grande prova. La Errani, grazie al successo conseguito – il nono in carriera – da lunedì prossimo salirà al numero 17 della classifica generale femminile.