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“Questo i rigori li para…”

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Sergio Leone non ha mai girato un film di Natale. I personaggi dei suoi western sono così lontani dalle atmosfere intrise di magia e buoni sentimenti che spesso hanno accompagnato il periodo delle feste sul grande schermo. Quindi si può dire che una sfida all’ok corral così, tra le luci di Natale, non si era mai vista. Più cecchino che pistolero, Antonio Candreva si è presentato davanti ad Handanovic dopo averlo già impallinato dalla distanza. Quanto è mancato il gol ad Antonio, lui solo lo sa, abituato a segnarne più di ogni altro centrocampista della Serie A. Quanto è mandata la vittoria a San Siro alla Lazio lo sappiamo solo noi, che negli ultimi diciassette anni abbiamo visto i biancocelesti espugnare la Milano nerazzurra una sola volta, e mai quella rossonera. Servirebbe un Miracolo a Milano, passando da un classico del cinema all’altro.

“Questo i rigori li para…”

Stefano Pioli come Babbo Natale è davvero poco credibile. Il volto un po’ scavato, la barba di tre giorni che probabilmente gli cresce dopo sei ore, sennò non si spiega. L’aria pacata, anche affabile ma sicuramente non bonaria come quella del vecchio Santa Claus. Non sarebbe credibile neanche come Babbo Natale in un centro commerciale, di quelli che magari coi soldi della paga giornaliera ci si pagano i vizi di una sera, non certo i regali per i figli. Ma di questi problemi lui, da allenatore di Serie A, non ne ha. Ne ha un altro che si chiama vittoria, che da sette partite sfugge e che contro la Sampdoria ha fatto male veder scappar via, per quanto è stata vicina. E non è da lui che ti aspetteresti il Regalo di Natale più bello, vincere in casa della capolista. Per veder Pioli trasformarsi in Babbo Natale, servirebbe più di un miracolo. Eppure…

“Questo i rigori li para…”

Candreva-Handanovic, si riduce tutta lì una partita che in realtà ha detto molto di più. L’abbraccio contro l’Udinese non era un quadretto natalizio, un sogno di mezzo autunno, le promesse della Cena di Natale non erano effimere e fini a se stesse. Qualcosa, una scintilla, è davvero scattata nella squadra. Che ha lottato, pressato, combattuto come un anno fa. Milano sembrava Napoli, e se non è un miracolo di Natale questo… Persino Felipe Anderson è tornato lui per grinta e determinazione, quasi più efficace come tornante che come attaccante. E alla vigilia si era fatto risentire anche Stefan De Vrij, l’amico perduto da tempo, quello la cui mancanza si fa sentire di più proprio a Natale. Gli ingredienti per il Miracolo c’erano tutti. Solo, guardando Handanovic, tutti l’abbiamo pensato…

“Questo i rigori li para…”

L’ha parato. Però, ecco il Miracolo, poi ribattuta e gol. E tutti abbiamo detto qualche parolaccia, qualcuno molte parolacce. Altri (io) irriferibili parolacce. Ok, è molto, molto poco natalizio. Ma per stare buoni, dopo sette partite senza vittorie, sarebbe servito un Miracolo.

E chi sono io, Babbo Natale?

Fabio Belli

P.S. hashtag della settimana (non ce ne vogliano i fratelli interisti): #epicmelo

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