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Fascetti: “Lazio, non devi mollare nulla” Poi su quella magica Lazio del -9…

Ci sono uomini destinati a lasciare un segno indelebile nella storia di un club, anche con un passaggio breve. Nelle due stagioni sulla panchina della Lazio, Eugenio Fascetti ha scritto la storia a caratteri di fuoco nel grande libro biancoceleste. Prima l’impresa del leggendario anno del “-9”, evitando agli spareggi, recuperando da una penalizzazione quasi impossibile, la retrocessione in C che avrebbe probabilmente segnato la fine della società. Quindi, l’anno successivo, il ritorno in Serie A, l’inizio di una nuova storia per la Lazio che diventerà principessa del calcio internazionale dopo anni di delusioni e sofferenze. Le radici dei successi futuri furono impiantate da quella squadra: il tecnico toscano è rimasto dunque legato a vita alle vicende biancocelesti, e nella trasmissione di riferimento per i tifosi dell’aquila, “I Laziali Sono Qua”, sugli 88.100 di Elle Radio, è intervenuto per parlare del delicato momento biancoceleste.

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Il momento della Lazio è molto delicato, ma è impensabile pensare solo all’Europa trascurando il campionato: “I giocatori sono pagati per fare il loro lavoro e quindi devono dare tutto fino alla fine anche in campionato. Non si può mollare nulla, mancano tante partite“.

In questa stagione molti hanno deluso: “Nessuno ha reso al massimo, tutti sono stati al di sotto delle aspettative. La colpa è di tutti, nessuno può essere esente da colpe logicamente“.

In questa Lazio c’è una grande differenza di rendimento tra campionato ed Europa: “Sicuramente a livello europeo la Lazio non ha ancora incontrato grandi compagini, mentre in campionato ogni partita è difficile. Basti pensare alla gara contro il Sassuolo.

Mister Pioli dopo la grande stagione dello scorso anno quest’anno sta incontrando delle difficoltà: “Considero Pioli un ottimo allenatore. Roma è una città difficile e particolare, per allenare qui ci vuole grande carattere. Fino alla fine della scorsa stagione ha fatto molto bene, ma quest’anno è un’annata difficile, ci sono annate che nascono in maniera negativa ed è difficile riaddrizzarle. Probabilmente non sa nemmeno lui il perchè di questa stagione storta. Sarà poi la società a decidere se proseguire con lui“.

I biancocelesti sono agli ottavi di Europa League, ora viene il difficile: “Le qualità per arrivare in finale ci sono, ma ci sono molte squadre forti ancora in corsa. Bisogna dare il massimo, giocandosi il tutto per tutto con la mente libera e senza paura, senza farsi condizionare dal contorno“.

La scorsa stagione la Lazio aveva il secondo miglior attacco della Serie A, ora si fatica molto in zona gol: “L’allenatore ha il polso della situazione durante la settimana. Sicuramente il rendimento degli attaccanti è molto al di sotto delle aspettative, a partire da Felipe Anderson e proseguendo con Klose, che comunque dà sempre il massimo“.

Quest’anno la Serie A è molto incerta, sia per la lotta scudetto che per la volata per l’Europa: “Questo campionato è ancora molto incerto, le squadre di un certo livello sono aumentate e sarà una bella lotta fino alla fine sia per lo scudetto che per i posti valevoli per l’Europa. Il Napoli mi è sembrata la squadra più brillante, ma la Juventus è quella che mi ha più impressionato, soprattutto come solidità. Era partita male ma ha recuperato punti e posizioni con facilità assurda. Mi piace molto il Sassuolo, unica vera squadra “italiana”, che gioca anche un bel calcio“.

Parlando di giovani, Cataldi sembra in rampa di lancio: “Già a Crotone Cataldi aveva fatto molto bene, anche lo scorso anno si è confermato. Quest’anno è una stagione di assestamento. Con questi giovani devi crederci, li devi far sempre giocare. Un giovane alterna prestazioni buone ad altre meno buone ma hanno bisogno di fiducia. Un giovane impara solamente giocando e non rimanendo in panchina. Se si vuole rilanciare il calcio italiano bisogna puntare forte sui giovani“.

In chiusura un ricordo di quella magica Lazio del -9: “Il primo pensiero va a quel gruppo fantastico di giocatori, si era creato un blocco fantastico, senza il quale non si sarebbe riuscito a fare nulla di quello che siamo riusciti a fare. Ho avuto un grande equipaggio. Ho sempre lavorato meglio sotto pressione, molte volte se non c’era bagarre la creavo io (ride ndr)”.

 

 


di Giulio Piras

Articolo offerto da Lazio Fan Shop Scipioni

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