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ITALIA SVEZIA – L’eliminazione costa cara: FIGC nei guai

L’addio ai Mondiali di Russia costa caro alla FIGC. Con l’eliminazione degli Azzurri saranno più di 100 i milioni di euro che sfumeranno dalle casse della Federazione Italiana. Il mancato approdo dell’Italia alla manifestazione internazionale penalizza tutti. In primis la Federazione, poi gli sponsor, le aziende, e ancora di più la Fifa e il Mondiale stesso. Mondiale che sarà il più ricco della storia con 342 milioni di euro di montepremi. Ma che, senza gli Azzurri, sarà anche più povero. Non solo di storia ma anche di soldi, soprattutto quelli dei diritti televisivi.

SOLDI IN MENO ALLA FIGC DALLE TV

Nella classifica dei 50 eventi più visti in Italia 49 riguardano partite di calcio. L’unica eccezione è il Festival di Sanremo vinto da Giorgia. Ben 32 le partite dei Mondiali. La Nazionale in media raggiunge una audience di 8-12 milioni di spettatori (in Svezia ci sono in tutto poco più di 10 milioni di abitanti). Cifra che può sfondare i 20 milioni nelle partite più seguite di Europei e Mondiali. La mancata qualificazione costerà alla Figc una perdita di circa 100 milioni di euro rispetto al mondiale brasiliano. Rai e Sky allora versarono circa 180 milioni, questa volta senza l’Italia sarà difficile superare gli 80. La Rai paga 26,3 milioni l’anno ma il nuovo bando sarebbe stato al rialzo. Il Mondiale per il prodotto in chiaro vale più di quello delle pay tv. Inoltre nell’asta era previsto anche un inserimento di Mediaset.

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QUESTIONE PREMI

Vero che la Federcalcio arrivava da due eliminazioni al primo turno, Sudafrica e Brasile, ma non essere proprio presenti è un danno ben più grave. Ognuna delle Nazionali partecipanti ai Mondiali in Russia percepirà 1,2 milioni. Superare i gironi comporterà quasi 7 milioni di euro. Arrivare ai quarti può valere oltre 15 milioni. Fino ad arrivare ai 24 milioni di euro per la finalista e i 32,5 per chi vince la coppa.

GLI SPONSOR

Gli accordi commerciali siglati dalla Federcalcio con Infront prevedono un minimo garantito sui 14 milioni di euro all’anno. Ma, dei 43 milioni di euro di introiti commerciali nel bilancio 2016, quasi la metà deriva dagli sponsor. Ora, dopo l’eliminazione, certi rapporti saranno difficili da mantenere o da rinnovare alle stesse condizioni. Nel 2016, grazie all’Europeo francese, la Figc fatturò 174 milioni, nel 2015 erano 153. Il Mondiale in Brasile portò a un aumento dei ricavi da sponsor del 19%. Ma senza l’Italia da tifare è previsto un drastico calo nella vendita delle magliette. Nel 2014 rappresentarono la metà dell’intero merchandising azzurro, circa 2,7 milioni di royalties. Il contratto con la Puma ha valenza fino al 2022 a quasi 20 milioni l’anno tra parte fissa (18,7) e variabile.

SCOMMESSE

Un Mondiale senza Italia pesa anche sulle casse dell’erario. Può arrivare a valere anche un milione di euro in meno per il Fisco. Questa la cifra ricavata dal gettito delle scommesse sugli azzurri all’Europeo francese, 19 dei quasi 268 milioni raccolti. Per la Figc l’Italia rappresenta l’11% del pil del calcio mondiale di uno sport che solo dalla Coppa del Mondo ricava oltre 4 miliardi di euro. La svalutazione in campo condanna l’Italia alla serie B calcistica. Ma il marchio azzurro da oggi, se non è già retrocesso sul mercato, lotta per salvarsi.

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