Al termine della cena di Natale della S.S. Lazio, ha parlato il Presidente Claudio Lotito.
Queste le parole di Lotito ai presenti: “Ringrazio tutti i presenti ed anche coloro che non sono presenti: abbiamo applaudito alle gesta del nostro meraviglioso gruppo senza dimenticarci dei nostri tifosi. Uniti si vince. Allora lo dico con orgoglio, anche se qualcuno si è chiesto come mai la tifoseria biancoceleste sia cambiata alludendo all’utilizzo di mezzi materiali; non ne ho mai fatto uso, sono rimasto fermo sulle mie posizioni e le persone hanno visto che noi lavoriamo non solo con i muscoli e con il fisico, ma soprattutto con il cuore, con la passione autentica, con la voglia di dimostrare che con la determinazione, con lo spirito di gruppo, l’umiltà ed il sacrificio riusciamo ad ottenere dei risultati. Con orgoglio rivendico che questa è una squadra che in questo momento in Italia ed all’estero è altamente attenzionata da tutti. Ricevo congratulazioni da persone esperte e mi dicono ‘Hai una grande squadra, ricca di campioni che non mollano mai’. Sono uomini sempre disponibili ad aiutare le persone meno fortunate ed a dimostrare che sul campo si vince per merito senza sotterfugi e senza scorciatoie; noi rivendichiamo i valori di un ente morale, ovvero della S.S. Lazio, una Società che ha dettato, detta e detterà le regole nel sistema per il quale si vince per merito e sacrificio: il mio gruppo entusiasma, fa bel gioco, porta risultati e dimostra di non mollare mai. Questo è un merito che va ai calciatori, al mister, che ha cementato con dei valori particolari un gruppo che, al di là delle doti tecniche-agonistiche, incarna i valori autentici dello sport ed avvicina la gente entusiasmandola attraverso dei momenti di autentica passione.
LA FIORENTINA TAPPA IMPORTANTE
“Ho ritrovato – prosegue il patron – una forte lazialità sul territorio, anche all’estero: ieri ad esempio ero a Salerno e, con tutto il rispetto per la Salernitana, tutti mi parlavano della Lazio. Ognuno vorrebbe incarnare i nostri comportamenti: i miei ragazzi sono un esempio nella storia del calcio e, se riusciranno ad ottenere dei risultati come accaduto ad agosto la Società, bisogna immaginare una Società storica, importante e blasonata con ricavi importanti abituata a vincere e costretta a subire per l’orgoglio la determinazione la voglia di dire: “Non passa lo straniero” a seguito di determinati risultati. Mi riferisco in particolare alla vittoria della Supercoppa italiana, al trionfo ottenuto a Torino ed anche alla Primavera che ha espugnato il campo della Juventus, considerato da tutti invalicabile. Se i miei ragazzi manterranno questo profilo e questa determinazione, quest’anno potranno ottenere grandi risultati e regalare una gioia incommensurabile, non solo ai tifosi laziali, ma a tutto il popolo italiano. Dopo la vittoria della Supercoppa, persone mi hanno chiamato emozionate dicendomi d’aver tifato la Lazio per ciò che rappresenta. Non dobbiamo disperdere questo patrimonio e dobbiamo andare avanti su questa linea senza abbatterci: i soprusi ci sono sempre stati, ma questa volta “il Piave mormorò: non passa lo straniero”. Solo attraverso l’atteggiamento ed il comportamento dei ragazzi riusciremo ad ottenere dei risultati. Mister Inzaghi ha una grande sensibilità e vive lo spogliatoio come se fosse la sua famiglia, come di fatto è, e sa che ci aspettano delle gare importanti: il 26 sarà Santo Stefano ed affronteremo la Fiorentina, sarà una tappa che segnerà una presa di posizione importante essendo valida per una semifinale. Rappresenterebbe un segnale per trasmettere un messaggio chiaro, ovvero quello di essere vivi e presenti in maniera continuativa, sempre più forti, più organizzati, più determinati e con la voglia di dimostrare sul campo che devono vincere i valori dello sport, del superamento degli steccati di carattere sociale ed economico che i miei ragazzi testimoniano giornalmente, non solo sul campo, ma anche mediante le iniziative sociali, tese a regalare un sorriso alle persone meno fortunate, che oggi portano in alto la Lazio come emblema di valori autentici. I biancocelesti dovranno scendere in campo con la voglia di vincere per concedere riscatto anche alle persone meno fortunate“.
“PENSAVANO DI GHETTIZZARCI, MA…”
“Ogni anno – conclude Lotito – ci chiediamo cosa troveremo sotto l’albero: mi auguro la salute, la serenità e la voglia di andare avanti su questa strada; queste sono i beni necessari. Siamo non solo un emblema di valori, ma dobbiamo testimoniare quest’ultimi facendo proseliti e trasformare il sistema poiché i valori incarnano quelli della società civile; in un momento di crisi abbiamo l’obbligo e la responsabilità di essere un esempio per tutti attraverso i comportamenti della squadra e per dare una speranza ad un mondo diverso per una società che sta vivendo una crisi istituzionale e dei valori civili. Antonio Percassi mi ha chiamato facendomi complimenti per la squadra; abbiamo una forma di sensibilità ed empatia, un tracciato comune. Tutti criticano, ma nessuno agisce per cambiare il mondo che necessita di esempi e di riferimenti: questi sono i calciatori biancocelesti poiché in alcuni contesti mi dicono che i miei uomini sono sempre disponibili in qualsiasi circostanza a differenza di altri calciatori che si sentono superiori. Noi dobbiamo incarnare l’umiltà come sul campo: se la manterremo insieme alla voglia di dire che noi ci siamo otterremo gradi risultati portando entusiasmo a tutti i laziali, alla società ed al mondo che ci circonda che ha bisogno di punti di riferimento. Buon Natale a tutti noi, ai nostri tifosi appassionati che rinunciano anche ad un paio di scarpe pur d’essere sempre presenti al fianco della squadra con orgoglio. Pensavano di ghettizzarci, ma noi rappresentiamo la Storia vera a Roma del mondo calcistico dal 1900 e vogliamo di rappresentare la Storia calcio per i titoli che speriamo di vincere sul campo”.
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