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Giordano e la Supercoppa: “Sarri, basta polemiche!”

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Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Bruno Giordano ha parlato della Supercoppa in programma domenica, soffermandosi in particolare sulla polemica del tecnico bianconero Maurizio Sarri inerenti il calendario.

Giordano e la Supercoppa: “I due giorni di riposo in più per la Lazio? Alla Juve fa bene giocare stasera, dato che hanno giocatori che devono recuperare la migliore forma fisica. Mi riferisco a Rabiot o Ramsey. Sarri la deve smettere con queste polemiche sterili, dimostra di non essere un grande allenatore. La Lazio ha giocato giovedì ed è giusto che abbia giocato lunedì, fine. Così dicendo Sarri trasmette anche alibi e insicurezze ai suoi”.

CAGLIARI-LAZIO

“A Cagliari ad attacchi invertiti sarebbe finita diversamente, perché gli isolani si sono divorati almeno due gol. La Lazio ha avuto il merito di giocare bene nel secondo tempo e crederci fino alla fine, poi la qualità è venuta fuori”.

CAPITOLO SUPERCOPPA

“Se la Juventus giocherà con il tridente sarà una gara molto complicata. Possono risolverla in qualsiasi momento e terrebbero in grande apprensione il centrocampo biancoceleste. Viceversa senza uno dei big, i bianconeri sarebbero più vulnerabili perché tutti dovrebbero accompagnare la manovra e quindi concedere spazi“.

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LAZIO Lotito alla stampa estera: “Basta etichette che non ci appartengono”

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LAZIO Lotito alla stampa estera. Intervenuto in conferenza stampa in vista della Supercoppa, il patron biancoceleste ha illustrato le iniziative della squadra biancoceleste e ribadito i valori identitari della propria storia.

LAZIO Lotito alla stampa estera: “Dobbiamo vivere alla giornata, partita dopo partita. Vedo una buona ferocia agonistica, dettata dalla voglia di mostrare. Il campionato è lungo e dobbiamo viverlo giornata dopo giornata. Domenica ci sarà un appuntamento importante, sarà un test fondamentale per capire se abbiamo acquisito la mentalità della grande squadra. Il problema non è solo la qualità tecnica, ma di approccio. Recuperare partite come quella con il Cagliari, è indicativo di una squadra volitiva e forte. Per raggiungere gli obiettivi bisogna avere spirito di coesione e determinazione. In passato capitava l’opposto, cioè che nella parte finale della partita venivamo raggiunti. Speriamo che permanga questo atteggiamento. Credo che la squadra si stia divertendo, deve avere certezza nei propri mezzi ed essere pragmatica. Al di là del divertimento e delle capacità, quello che conta è alla fine il risultato. La qualità del gioco è riconosciuta da tutti, e va tradotta in risultati. Nel secondo tempo di Cagliari ho visto un atteggiamento opposto rispetto al primo tempo, come se i giocatori si fossero detti: “Non possiamo perderla”. Nel mondo del calcio non conta chi va più vicino“.

Prende parola Diaconale: “La Lazio si presenta sulla scena internazionale domenica, con la necessità di chiarire e sciogliere alcuni pregiudizi che vengono usati contro la società quando appunto si presenta sulla scena internazionale. Nella sua gestione, Lotito ha compiuto per primo una lotta contro la violenza negli stadio, il razzismo ed episodi di antisemitismo. Lui ha voluto proprio che una delegazione della Lazio si recasse in un campo di concentramento per rendere omaggio, proprio per dimostrare quale sia la volontà della Lazio“.

Risponde Lotito: “La Lazio ha ancora un mancato riconoscimento nei comportamenti per una storia pregressa. Io ho cercato di inculcare precisi valori durante la mia gestione. Ancora oggi, quando ci sono partite internazionali, veniamo additati come tifoseria di destra e razzista. Noi abbiamo messo in campo una serie di azioni volte a prevenire. Parlo degli incontri nelle scuole, negli ospedali. Questo ci viene riconosciuto dagli addetti ai lavori, forse all’estero arrivano scarse comunicazioni, ancora hanno un’idea della Lazio legata all’era a me precedente. Noi abbiamo fatto una scelta, perchè siamo sempre per il rispetto della legalità e dei valori. La Lazio deve avviare i giovani allo sport e al rispetto di queste regole. Non ci appartiene le etichette che spesso ci vengono attribuite. La stampa estera deve capire che la Lazio rappresenta da 15 anni un altro mondo. Siamo sempre in prima linea per combattere e portare risultati, per debellare i fenomeni negativi anche all’interno della tifoseria. Quando sono uscite una serie di situazioni che minavano la credibilità dei club, la Lazio ne era estranea. Qui vige la correttezza, la trasparenza. Il mondo del calcio deve valutarci per quello che facciamo, che va al di sopra di qualsiasi aspettativa. Alcune iniziative sono state prese in momenti in cui nessuno aveva avuto il coraggio di farlo. All’estero passa un messaggio di grande virtuosismo gestionale, e lo apprezzo. La mia è stata un’operazione, però, di risanamento non solo economico, ma anche morale. Abbiamo l’obbligo di preservare certi valori e tramandarli. La Lazio è un ente a parte, perchè ha una storia incredibile. I nostri sforzi devono essere riconosciuti a livello internazionale, basta etichette che non ci appartengono. Siamo per il rispetto della dignità umana, per le persone più deboli. Noi vogliamo che ci venga riconosciuto quello che facciamo“.

SUPERCOPPA

Le distorsioni vanno combattute con la presenza, gli assenti hanno sempre torto. Giocare in Arabia Saudita? Facile dire che quello è un mondo che viola i diritti umani. Noi dobbiamo e vogliamo cambiare il sistema, e per farlo dobbiamo combattere. Vi dico cosa fa la Lazio a Riad. Con una rappresentante locale ha messo in campo una riunione con tutte le donne per far capire che le donne non sono una specie in estinzione ma una realtà che va rispettata e tutelata. Devono avere la parità dei diritti. Nel caso della partita, parteciperanno alla competizione sportiva sugli spalti, cosa che prima non accadeva. E noi ci siamo battuti per questo. Io ho parlato con chi di diritto, promettendo di garantire lo spettacolo ma ricevendo questo in cambio. Questo è un sistema sbagliato, le persone per bene spesso preferiscono starne fuori. E invece bisogna combattere. Io quando arrivai dissi di essere legato al mondo della legalità. Non andiamo lì solamente per giocare la partita, ma perchè crediamo che quel paese possa avere cambiamenti sostanziali. Dobbiamo fare in modo che quel tipo di mentalità venga cambiata. Quando hai un’attività come la nostra, che viene seguita da 100 paesi, diventa una grande responsabilità. E loro non possono rappresentare un mondo fuori dalle regole, noi dobbiamo spingere il mondo arabo a cambiare abitudini. La crescita di un paese passa attraverso ad alcune tappe, confrontandosi con un altro sistema che ti aiuti a migliorare. E loro lo stanno facendo, pensate alla lotta contro la pirateria. Loro sono una popolazione giovane, non condizionata e acculturata, agiata dal punto di vista economica. Stimolando con le dovute iniziative, può concretizzarsi il cambiamento”.

KASHOGGI

“Tutti gli episodi di questo genere vanno combattuti, per fare in modo di prevenire. Ma può pagare tutto un paese per una singola persona? Un po’ come la Lazio, perchè pagare per 100 facinorosi nella tifoseria? Bisogna combattere queste persone, che girano per il mondo. Occorre prevenire questi fenomeni, non solo punire il fatto stesso. Educare i giovani è fondamentale, combattere i problemi endemici. La forma di prevenzione è importante per operare un cambiamento”.

MENTALITA’

Per quanto riguarda i tifosi estremi, ormai si contano sulla punta delle dita. Ci sono stati numerosi arresti, i fatti parlano. La curva della Lazio ancora oggi è basata sui pregiudizi, molti ancora pensano che sia quella di 20 anni fa. Ora ci vanno genitori, con i figli, c’è un modo composto di sostenere la squadra. Io ho l’orgoglio di aver cambiato modo di pensare e di agire, anche rischiando la mia incolumità. Bisogna lottare, far capire alle persone che esiste un’alternativa. Una squadra di calcio ha questo in mano, il potere mediatico. Multe Uefa? Ma è normale che la Lazio debba prendere una multa perchè una persona con un microfono va sotto la curva e sente la frase sbagliata di qualcuno? Non ha senso pagare per le colpe di un singolo individuo. Questa cosa non funziona, è una forma di fariseismo”.

CAMPAGNA ANTI RAZZISMO DELLA LEGA

“Ci sono campagne provocatorie e non provocatorie. Lo spirito non era quello di enfatizzare l’aspetto razzista, ma così è stato recepito. Le scelte le fa l’amministratore. Io ho un rapporto di grande stima e considerazione per tutti, non c’è colore della pelle, stato fisico o culturale che tenga. Bisogna educare tutti in questo senso, spesso ci sono ambienti che ti portano ad essere condizionato. La campagna della Lega è passata come una campagna troppo forte. La scimmia viene vista come un atto razzista, perchè si accosta all’essere umano. Si voleva attenzionare il problema della scimmia per dire: “L’uomo non può essere considerato una scimmia, ma un essere umano”. Quando Benetton fece la campagna in tal senso venne criticata, poi il tutto fu metabolizzato”.

CICALA

La qualità morale e professionale di Cicala è indiscussa. Forse si è trovato in un contesto completamente diverso in cui queste qualità sono state interpretate in modo riduttivo. Se mi chiami per risolvere un problema di quella valenza, poi non posso scadere nelle beghe di condominio. La lettera di dimissioni è stata forte, ma perchè riteneva lesivo il comportamento delle persone che hanno messo in dubbio la sua trasparenza”.

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LAZIO Luis Alberto in Paideia: le condizioni dello spagnolo

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LAZIO Luis Alberto in Paideia: le condizioni dello spagnolo.

LAZIO Luis Alberto in Paideia. Il centrocampista spagnolo si è presentato questa mattina nella clinica di riferimento biancoceleste per accertamenti strumentali all’adduttore. Lunedì sera a Cagliari, poco prima del gol del momentaneo 1-1, aveva accusato un fastidio muscolare. Inzaghi potrebbe dunque tenerlo a riposo nell’allenamento in programma a Formello oggi pomeriggio alle 15. La sua presenza nella Supercoppa di domenica non è invece in dubbio.

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Giudice sportivo – Un giocatore biancoceleste entra in diffida

Il Giudice sportivo ha emesso l’elenco dei diffidati dopo le partite dell’ultimo turno

Il Giudice sportivo – La Lazio non giocherà in campionato, ma affronterà la Juventus in Supercoppa domenica alle ore 17.45. In caso di ammonizione o espulsione, i giocatori salteranno la sfida successiva ovvero quella del 5 gennaio contro il Brescia e del 6 gennaio contro il Cagliari per la Juventus. Il giudice sportivo, ha emesso le decisioni e la Lazio ha un nuovo diffidato oltre a: Leiva, Lulic, Parolo e Acerbi, ora si è aggiunto anche Luis Alberto dopo l’ammonizione rimediata a inizio partita contro il Cagliari. Quindi qualora uno dei 5 venisse ammonito, salterebbe la sfida contro il Brescia. La Lazio ha un grande numero di diffidati e ricordiamo che dopo il Brescia, ci sarà il big match contro il Napoli. Sono stati ammoniti anche Caicedo e Cataldi che salgono rispettivamente alla terza e seconda sanzione.

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Lazio Inzaghi: “Speriamo di realizzare un sogno”

Alla cena natalizia non poteva mancare il mister di questa squadra che sta facendo impazzire di gioia i tifosi – Lazio Inzaghi

Lazio Inzaghi a Lazio Style Radio:

C’è tanto entusiasmo, è un momento di gioia che dobbiamo godere. Sappiamo che nel calcio i giudizi cambiano in fretta, per questo dobbiamo concentrarci sul nostro percorso e dovremo essere bravi a realizzare questo sogno. Però il percorso è ancora lungo per questo sogno, quindi bisognerà lavorare e concentrarci. Questa squadra ora sa cosa vuole, è consapevole della propria forza e riesce ad essere lucida e razionale. Domenica avremo una partita difficile ma i ragazzi l’affronteranno bene. Ringrazio tutti i tifosi presenti sia ieri a Cagliari, stavano all’aeroporto in Sardegna e qui a Roma e speriamo di donare tante soddisfazioni a tutti loro”.

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LE PAROLE DI IMMOBILE

Lazio Immobile: “La Juve si vorrà vendicare per il 3-1”

Lazio Immobile è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare l’andamento della squadra durante la cena natalizia

Lazio Immobile:

“La vittoria di ieri è stata firmata anche dalle super parate di Strakosha, spesso non viene acclamato perché sta in porta, quelli più applauditi siamo noi attaccanti visto che segniamo, ma lui ci tiene sempre in partita. Anche ieri, quando siamo entrati negli spogliatoi gli abbiamo fatto i complimenti e gli abbiamo fatto capire che è anche grazie a lui se abbiamo vinto, perché la partita su Nainggolan quando ormai stava solo davanti la porta è stata difficilissima. Solitamente non se ne parla molto anche perché il panterone li ha purgati e Luis ha segnato un bel gol. Sentiamo l’entusiasmo dei tifosi, ieri siamo andati subito a festeggiare con i nostri tifosi, era giusto così e ci è venuto spontaneo. Ci danno una carica in più. Stiamo andando bene, il merito è di tutti. Noi però rimaniamo con i piedi per terra, ora domenica ci sarà una finale importante. Sappiamo che i tifosi ci hanno aiutati molto nel battere la Juve all’Olimpico ma sono sicuro che saranno anche lì e si faranno sentire. La Juventus vorrà rifarsi, perché sicuramente dopo la sconfitta in campionato sarà arrabbiata, dovremo prepararla bene e con lucidità”.

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LE PAROLE DI LOTITO

Lazio Lulic: “Con la Juve servirà la partita perfetta”

Lazio Lulic anche lui presente alla cena di Natale insieme alla moglie che si è tenuta nel locale di Spazio 900 all’Eur

Lazio Lulic ecco le parole del capitano:

È un momento molto positivo, quando si vincono partite come quelle di ieri è normale avere entusiasmo. Siamo uniti, ci crediamo sempre e ci divertiamo sia fuori che dentro il campo. Non sono un caso tutte queste rimonte. Ora c’è la finale di Supercoppa, sarà la mia prima partita internazionale, ci arriviamo con un certo livello di maturità, sono contento di non essere stato ammonito a Cagliari, visto che ero diffidato. La finale è una gara secca, può succedere di tutto: chiudere l’anno con un trofeo sarebbe incredibile, però dovremmo essere perfetti per battere la Juventus, lottando come sempre e aiutando i compagni sicuro riusciremo a fare un’ottima prestazione. Vogliamo continuare sulla stessa strada delle ultime partite. Faccio gli auguri di Natale a tutti i tifosi biancocelesti“.

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ECCO COS’HA DETTO PAROLO

Lazio Parolo: “Speriamo di fare un regalo il 22 da mettere sotto l’albero”

Lazio Parolo si è presentato alla cena di Natale in compagnia della moglie. Entrambi hanno sfoggiato un completo natalizio invidiabile

Lazio Parolo ecco cos’ha detto:

Quest’anno io e mia moglie abbiamo deciso di fare le renne, io ho messo anche il papillon, ogni anno bisogna inventarsi qualcosa, un po’ di spirito natalizio ci vuole. Questa è una festa sempre bella, quest’anno non so come mai ma è ancora più bello, ci aspetta il regalo, vediamo se riusciamo a farlo il 22 e metterlo sotto l’albero, vediamo cosa uscirà fuori. Siamo solo all’inizio, è una bella serata, clima disteso, dopo quello che è successo ieri poi, l’entusiasmo è alle stelle, dobbiamo cercare di portare avanti questo momento il più avanti possibile. Diciamo che il popolo laziale c’è sempre stato, sempre presente e quest’anno giustamente ha ancora più entusiasmo ed è bello avere questo rapporto con loro, come ieri a Cagliari che erano lì ad aspettarci, si percepisce un’aria elettrizante che vogliamo tenere accesa il più lungo possibile”.

“Maggior voglia di ottenere il risultato, cercando di non prendere gol, di non subire la seconda rete se sei sotto di 1-0, il crederci fino alla fine, spingere, trascinandoci l’un con l’altro per arrivare al gol. L’esultanza ormai è perfetta, stiamo facendo più scatti per andare sotto al 90′ che in campo, però è bello e tutto nasce dal lavoro settimanale e lo spirito di gruppo che c’è, il volersi bene. Lo ripeto cose ho già detto quest’estate, vedevo che quest’anno c’era da divertirsi perché vedevo gli allenamenti con un’altra intensità, voglia e mettersi in competizione con i compagni e questo lo stiamo mettendo in campo e dobbiamo cercare di continuare su questa strada”.

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Lazio Lotito: “Non facciamo voli pindarici. I tifosi ci aiutano molto”

Lazio Lotito ha parlato alla cena di Natale facendo il consueto augurio sul palco a tutti i presenti

Lazio Lotito ecco le sue parole:

La vittoria di ieri, è fondamentale perché significa che la squadra non molla, ha voglia di dimostrare di esserci, significa che la squadra sente la responsabilità di rappresentare sul campo tutti i tifosi, soprattutto quelle passioni autentiche che sono indispensabili per raggiungere gli obbiettivi. Abbiamo creato un cambiamento sostanziale anche della tifoseria che ora è diventata più disciplinata, meravigliosa e rappresenta il dodicesimo uomo in campo, che rappresenta una motivazione in più per la squadra, una spinta, una responsabilità in più per far sì che i giocatori quando scendono in campo sanno che devono giocare non solo per loro stessi e il risultato, ma anche per tutte le persone che rinunciano ad alcune cose per questa squadra“.

“Io dico sempre ai ragazzi che devono essere campioni in campo ma anche nella vita e questo gli viene riconosciuto, stanno portando sorriso nelle persone e comunicano alle persone questo entusiasmo, questa voglia di credere in un progetto, in un sogno che potrebbe anche realizzarsi se tutti insieme lavoriamo per raggiungere questi obbiettivi. Si vince tutti insieme, l’unione fa la forza, l’indivudualismo non paga, ognuno ha il proprio ruolo, io ho la responsabilità di amministrare questa famiglia. In passato il mio ruolo non imponeva questo, mi veniva detto che non facevo sognare, ma io non potevo farlo, dovevo curare le condizioni della Lazio”.

“Oggi siamo in una fase di crescita, un’affermazione, siamo in grado di imporre alcune cose nuove e lo stiamo facendo anche in campo. Noi dopo la Juventus siamo la società che ha vinto più di tutte, in campo scendono i giocatori, ci sono le capacità dello staff, dei medici, dei massaggiatori, di tutte le persone che lavorano dietro le quinte e realizzano questo progetto. Il risultato è di tutti, quindi oggi mi sento di interpretare la gioia di moltissime persone, anche non tifosi della Lazio che mi hanno ringraziato per quello che stiamo facendo. Noi vogliamo che quello che produciamo ci venga affermato, sono filosofia diverse che poi coinvolgono emotivamente le persone. Ho l’orgoglio di dire che oggi ci siamo anche noi e siamo la prima squadra della Capitale. Bisogna rimanere con i piedi per terra, senza voli pindarici e questi piedi mi fanno credere in questo gruppo, loro hanno la capacità di dimostrarmi che sono i migliori in tutto. Mi auguro che in campionato e nel prossimo appuntamento dimostreranno di essere i più forti nello spirito di gruppo, nel sacrificio e in tutto”.

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RAMBAUDI

LA NOSTRA STORIA – Mi diverto solo se… Guerino Gottardi

“Mi diverto solo se, solo se gioca Guerino…”, il 18 dicembre 1970 nasce a Berna, in Svizzera, uno degli eroi della fantastica Lazio del presidente Sergio Cragnotti: Guerino Gottardi.

Cresciuto nelle giovanili dello Young Boys Guerino Gottardi esordisce in prima squadra nel 1989 nella serie A svizzera. Nell’estate 1990 viene acquistato dallo Neuchatel Xamax dove diventa titolare inamovibile. Nell’estate del 1994 arriva in Italia per la prima volta. La Juventus lo prende in prestito per una tournée estiva ma alla fine decide di non tesserarlo.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Nel 1995-96 gli si presenta una seconda occasione nel nostro Paese e viene acquistato dalla Lazio. Con i biancocelesti milita per ben dieci stagioni, arrivando ad indossare anche la maglia della Nazionale elvetica. Giocatore poliedrico, considerato un vero jolly difensivo, gioca sia sulla destra che sulla sinistra, ma anche in fase offensiva. In diverse gare ha giocato anche come esterno avanzato di centrocampo. Alcuni suoi gol sono rimasti nella storia biancoceleste: uno contro il Real Madrid in Champions League, un altro nel derby di ritorno contro la Roma in Coppa Italia nel 1998. Ma la miglior prestazione in maglia biancoceleste di Gottardi resta quella nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan nello stesso anno, quando, appena subentrato, trascinò la Lazio al successo realizzando la rete del momentaneo pareggio e poi procurandosi il rigore del 2 a 1 realizzato da Vladimir Jugovic.

IL RITIRO

Ha indossato la casacca biancoceleste fino alla fine della carriera nel 2004. In un decennio di Lazio ha vinto la Coppa Italia nel 1997/98, la Supercoppa Italiana nel 1998, la Coppa delle Coppe nella stagione 1998/99, il Trofeo di Amsterdam nel 1999, la Supercoppa Europea nel 1999, un’altra Coppa Italia e lo Scudetto nel 1999/00, un’altra Supercoppa Italiana nel 2000 ed ancora una Coppa Italia nel 2003/04. Nel 2008 è stato allenatore di una squadra giovanile della Società.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Carlo Tagnin

LA NOSTRA STORIA Carlo Tagnin nasce a Valle San Bartolomeo (AL) il 18 dicembre 1932. Cresce nelle giovanili del Torino, squadra con la quale esordisce in Serie A nella stagione 1953/54.

Nel 1954 Tagnin passa al Monza dove resta per tre stagioni per poi trasferirsi all’Alessandria nella stagione 1957/58. A giugno del 1958 viene acquistato dalla Lazio e vince subito la Coppa Italia. Nel 1959 viene ceduto al Bari dove resta per due campionati. Nel 1961 squalificato per un tentativo di ‘combine’ sconta diciotto mesi di squalifica prima di essere graziato. L’anno dopo si trasferisce all’Inter. In nerazzurro resta fino al 1965 vincendo due Scudetti e una Coppa Intercontinentale. Chiude la carriera nell’Alessandria nel 1966. Terminato di giocare intraprende la carriera di allenatore. Guida Albese, Savona, le giovanili dell’Inter e l’Alessandria. È deceduto il 13 marzo 2000 ad Alessandria.

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ACCADDE OGGI 21 maggio 1989, Lazio-Fiorentina 1-0, Ruben Sosa scaccia l’incubo viola

Una Lazio ancora alla ricerca del suo posto nel mondo delle grandi della Serie A, tornata faticosamente nella massima serie dopo gli affanni degli anni ottanta. Sicuramente il presidente Calleri sperava in qualcosa di più, ma la stagione del grande ritorno è piena di ansie per una Lazio che in maniera insperata si troverà a raccogliere 5 punti in tre partite contro Pisa, Fiorentina e nel derby contro la Roma, due vittorie ed un pareggio che si riveleranno decisivi a fine campionato.

A togliere le castagne dal fuoco in un caldissimo pomeriggio di maggio, nella penultima esibizione della storia laziale nel vecchio Olimpico, è sempre lui. Ruben Sosa, capace di entrare nei cuori laziali al pari dell’uomo derby Di Canio in una stagione in cui la Lazio mette in soffitta definitivamente gli idoli degli ultimi quindici anni. Giordano dopo i trionfi al Napoli è ad Ascoli, Manfredonia addirittura alla Roma, Vincenzo D’Amico ha chiuso la carriera a Terni.

Ora ci sono tre sudamericani, Gutierrez, Dezotti e Sosa, ad aprire l’epopea laziale degli stranieri, che aveva vissuto lampi iniziali poco gloriosi con Batista e Laudrup. L’uruguagio non tradisce, Fiorentina colpita dal dischetto ad inizio ripresa, ed il mattone più pesante per la salvezza viene finalmente posato.

Fabio Belli

IL TABELLINO

21 maggio 1989, LAZIO-FIORENTINA 1-0

Marcatori: 57′ Sosa (rig).

LAZIO: Fiori, Monti, Beruatto, Acerbis, Gregucci, Gutierrez, Di Canio, Dezotti (75′ Di Loreto), Muro, Sclosa, Sosa (89′ Rizzolo). A disposizione Martina, Di Biagio, Ercoli. Allenatore Materazzi.

FIORENTINA: Pellicanò (25′ Landucci), Calisti, Carobbi, Battistini, C.Pin, Hysen, Salvatori, E.Cucchi, Pellegrini II, Baggio, Di Chiara II. A disposizione Bosco, Perugi, Secci, Centrone. Allenatore Santarini, Direttore Tecnico Eriksson.

Arbitro: Frigerio (Milano).

 

LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Luigi Uneddu

LA NOSTRA STORIA Luigi Uneddu nasce a Tunisi il 18 dicembre 1915. Riportato anche come Uneddu II, per la presenza in maglia biancoceleste, del fratello maggiore Pietro.

Uneddu è cresciuto nella società, salvo una parentesi nella stagione 1931/32 nella Virtus Ragazzi. Dopo la trafila nelle squadre minori, a partire dal 1934/35, entra in Prima Squadra, dove disputa tre stagioni. Spesso viene impiegato nella formazione Riserve che partecipa ai campionati nazionali di 1^ e 2^ Divisione.

Nel 1937 lascia la Lazio e si trasferisce al Vigevano. L’anno dopo, e fino al 1944, gioca con il Modena. Nella stagione 1945/46 milita nel Mantova, quindi nella Bondanese per chiudere infine nel Faenza, squadra in cui ricopre il doppio ruolo di allenatore giocatore. È morto a Roma il 20 gennaio 1995.

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ACCADDE OGGI 18 dicembre 1994: Inter-Lazio 0-2 (VIDEO)

18 dicembre 1994 – Inter troppo debole al cospetto di una Lazio troppo superiore. La squadra di Zeman non deve sforzarsi più di tanto per avere la meglio sulla compagine nerazzurra.

Il 18 dicembre del 1994 si gioca allo stadio Meazza di Milano Inter-Lazio. In un primo tempo giocato all’insegna degli schemi del tecnico boemo la truppa biancoceleste conferma la propria abilità assicurandosi i tre punti senza tanta fatica. Già al primo minuto Lazio pericolosa: il difensore dell’Inter Bergomi anticipa Signori salvando davanti alla porta nerazzurra. Bastano undici minuti di gioco e su calcio d’angolo battuto dallo stesso Signori i biancocelesti passano in vantaggio con Roberto Cravero. Sulla destra Rambaudi fa impazzire Paganin, che per fermare l’avversario ricorre spesso a brutali interventi.

L’Inter tenta subito di reagire ma Negro salva sulla linea. La Lazio, nonostante il vantaggio, si spinge in avanti alla ricerca del raddoppio lasciando però praterie al contropiede avversario. Del Vecchio spreca davanti a Marchegiani. Ogni azione della squadra del boemo è un’aggressione alla porta nerazzurra. Rambaudi spreca una grande occasione tirando su Pagliuca. Verso la fine del primo tempo arriva il raddoppio laziale. Diego Fuser dal centro destra cerca la sponda centrale di Casiraghi e di sinistro va a chiudere il triangolo mettendo dentro.

Nella ripresa non succede più niente di rilevante a parte una parata di Marchegiani sull’ex biancoceleste Ruben Sosa, ma è la Lazio a sfiorare il terzo gol con Signori e Winter. Nonostante una condizione non ottimale e un Signori sottotono la squadra biancoceleste grazie agli schemi del suo tecnico riesce a ottenere il successo non risentendo più di tanto del calo fisico di alcuni elementi ed al contempo a rilanciarsi in ottica scudetto.

IL TABELLINO

INTER: Pagliuca, Bergomi, Paganin (I), Orlando, Paganin (II), Bia, Orlandini, Jonk, Del Vecchio, Berti, Ruben Sosa. A disp.: Mondini, Conte, Nichetti, Veronese, Pancev. All. Bianchi

LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli, Di Matteo, Cravero, Chamot, Rambaudi, Fuser, Casiraghi, Winter, Signori (89′ Di Vaio). A disp.: Orsi, Bergodi, Bacci, Venturin. All. Zeman

Arbitro: Ceccarini (Livorno)

Marcatori: 11′ Cravero, 43′ Fuser

Note: ammoniti Rambaudi per la Lazio, Bergomi e M.Paganin per l’Inter

Spettatori: 33.000 circa.

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Rambaudi: “Contro il Cagliari vittoria di carattere. La Lazio dimostra maturità”

Roberto Rambaudi: “Non è facile giocare a Cagliari e ci sta la sofferenza. Il ritmo dei rossoblu ha messo in difficoltà i biancocelesti fin dall’inizio. La Lazio però ha tirato fuori un carattere da grande squadra, sta dimostrando la maturità giusta per rimanere in partita sempre e viene premiata per questo. Jony? Presumo che abbia ottime qualità tecniche, ma cross del genere un giocatore di Serie A li deve fare senza grandi problemi. Difensivamente ha grosse lacune, offensivamente offre il suo lato migliore. A questa squadra servirebbe un altro esterno sinistro di livello. Andrebbe bene anche un prestito, Ansaldi o Marcos Alonso sarebbero il top”. Così l’ex biancoceleste ai microfoni di Radiosei.

Luis Alberto mania — Premiato anche dall’associazione calciatori

Nella giornata odierna, Luis Alberto è stato premiato come miglior calciatore della Serie A nel mese di novembre. Il riconoscimento gli è stato consegnato da Damiano Tommasi, presidente dell’AssoCalciatori. Lo spagnolo ha pubblicato, sul proprio profilo Instagram, la foto che lo ritrae insieme a Tommasi al momento della consegna del premio. “Sono molto grato all’assocalciatori per avermi scelto come Giocatore del Mese di Novembre. Ciò mi motiva a continuare ad allenarmi sempre di più. Questo premio è anche dei miei compagni di squadra, senza il loro aiuto in campo e in ogni allenamento non sarei il giocatore che sono in questo momento. Voglio anche ringraziare tutti i tifosi biancocelesti che si sgolano sostenendoci in ogni partita”. Queste le parole di Luis Alberto nel post pubblicato su oggi Instagram.

Luiz Felipe su Cagliari-Lazio: “Ci abbiamo creduto fino alla fine”

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Presente allo Stadio Olimpico nel giorno della presentazione dell’iniziativa “Lazio Eternal Wonders“, il difensore Luiz Felipe è tornato sulla strepitosa rimonta di ieri sera a Cagliari.

A margine della presentazione dell’iniziativa “Lazio Eternal Wonders” Luiz Felipe è tornato sulla vittoria di Cagliari: “Quella di ieri è stata una grande partita. Abbiamo creduto nel successo fino all’ultimo minuto. La vittoria è arrivata negli ultimi minuti come contro il Sassuolo, quando Caicedo era subentrato segnando nel finale. Non era facile, ma come dice il Presidente Lotito dobbiamo sempre essere fiduciosi in noi stessi fino all’ultimo istante“.

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LAZIO ETERNAL WONDERS Lotito: “Supercoppa grande vetrina per il Lazio”

LAZIO ETERNAL WONDERS Lotito, presidente biancoceleste, ha preso la parola a margine dell’evento svoltosi questa mattina allo Stadio Olimpico di Roma. L’iniziativa è promossa dalla Regione per dare visibilità al territorio in vista della sfida in Arabia Saudita.

LAZIO ETERNAL WONDERS Lotito: “E’ doveroso sottoporre all’attenzione della Regione questa iniziativa, vista anche l’omonimia con il nostro Club. Il connubio con quest’Istituzione è fondamentale, lo avevamo testato anche nella Supercoppa disputata in Cina ottenendo ottimi risultati. Il mondo arabo ha grandi risorse, mentre il Lazio può offrire molto sul piano artistico, culturale il massimo della rappresentanza italiana”. 

“MOLTA VISIBILITA’ NEL MONDO ARABO”

“Ho trovato molta disponibilità in vista di un meccanismo molto più ampio: abbiamo molta visibilità ed in mondi come quello arabo, che si sta affacciando ora al mondo del calcio, c’è molta fame di questo sport visto che hanno messo a disposizione tante risorse. Quest’iniziativa rappresenta un indotto importante per la Regione e per la credibilità dell’Istituzione. Mi auguro che il tutto sia coronato da un risultato sportivo importante: che vinca il migliore e che vincano le eccellenze del Lazio rispetto a quelle piemontesi”. 

“BENEFICI PER ISTITUZIONE E CLUB”

Questa sponsorizzazione prevede adempimenti che possano consentire alla Regione di farsi conoscere all’interno del tessuto arabo che è tra i più ricchi al mondo. La popolazione araba ha voglia di conoscere ed ha molti mezzi: ci sono iniziative molto importanti nelle quali la Regione farà da apripista sul piano culturale e sociale. Dal connubio con la Regione possono nascere benefici sostanziali per l’Istituzione e per il Club”. 

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CAGLIARI LAZIO L’ex arbitro Marelli: “Recupero eccessivo? No. Vi spiego perchè”

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CAGLIARI LAZIO L’ex arbitro Marelli dice la sua sul recupero accordato alla ripresa dal direttore di gara.

CAGLIARI LAZIO L’ex arbitro Marelli interviene sulla questione attraverso il suo blog. Al termine della ripresa, il direttore di gara ha decretato un recupero di ben 7 minuti, poi allungati a quasi 8. Una decisione che a molti, tifosi cagliaritani in primis, è apparsa eccessiva. Proprio del maxi prolungamento infatti la Lazio ha approfittato per ribaltare l’iniziale svantaggio firmato Simeone e conquistare i tre punti grazie alle reti di Luis Alberto e Caicedo. L’opinione non trova però d’accordo Marelli, che ne spiega le ragioni.

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CAGLIARI LAZIO VIDEO – I gol della ‘pazza remontada’ biancoceleste

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CAGLIARI LAZIO VIDEO – I gol della ‘pazza remontada’ biancoceleste.

CAGLIARI LAZIO VIDEO – I biancocelesti di Simone Inzaghi sbancano la Sardegna Arena e conquistano l’ottava vittoria consecutiva (quarta nelle ultime 4 trasferte, sempre col risultato di 1-2). Adesso la classifica fa davvero sognare: terzo posto a sole tre lunghezze dal duo di testa Inter-Juventus. Dopo il vantaggio sardo firmato (8′) da Simeone, succede tutto nel recupero della ripresa, con ben 7 minuti (poi allungati a quasi 8) concessi dal direttore di gara. Prima (92′) Il Mago Luis Alberto (fino a quel momento impalpabile) accende la luce; poi (98′) l’incornata di Caicedo (su cross pennellato di Jony) spedisce la Lazio dritta dritta in paradiso.

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