Alla cena natalizia non poteva mancare il mister di questa squadra che sta facendo impazzire di gioia i tifosi – Lazio Inzaghi
Lazio Inzaghi a Lazio Style Radio:
C’è tanto entusiasmo, è un momento di gioia che dobbiamo godere. Sappiamo che nel calcio i giudizi cambiano in fretta, per questo dobbiamo concentrarci sul nostro percorso e dovremo essere bravi a realizzare questo sogno. Però il percorso è ancora lungo per questo sogno, quindi bisognerà lavorare e concentrarci. Questa squadra ora sa cosa vuole, è consapevole della propria forza e riesce ad essere lucida e razionale. Domenica avremo una partita difficile ma i ragazzi l’affronteranno bene. Ringrazio tutti i tifosi presenti sia ieri a Cagliari, stavano all’aeroporto in Sardegna e qui a Roma e speriamo di donare tante soddisfazioni a tutti loro”.
Lazio Immobile è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare l’andamento della squadra durante la cena natalizia
Lazio Immobile:
“La vittoria di ieri è stata firmata anche dalle super parate di Strakosha, spesso non viene acclamato perché sta in porta, quelli più applauditi siamo noi attaccanti visto che segniamo, ma lui ci tiene sempre in partita. Anche ieri, quando siamo entrati negli spogliatoi gli abbiamo fatto i complimenti e gli abbiamo fatto capire che è anche grazie a lui se abbiamo vinto, perché la partita su Nainggolan quando ormai stava solo davanti la porta è stata difficilissima. Solitamente non se ne parla molto anche perché il panterone li ha purgati e Luis ha segnato un bel gol. Sentiamo l’entusiasmo dei tifosi, ieri siamo andati subito a festeggiare con i nostri tifosi, era giusto così e ci è venuto spontaneo. Ci danno una carica in più. Stiamo andando bene, il merito è di tutti. Noi però rimaniamo con i piedi per terra, ora domenica ci sarà una finale importante. Sappiamo che i tifosi ci hanno aiutati molto nel battere la Juve all’Olimpico ma sono sicuro che saranno anche lì e si faranno sentire. La Juventus vorrà rifarsi, perché sicuramente dopo la sconfitta in campionato sarà arrabbiata, dovremo prepararla bene e con lucidità”.
Lazio Lulic anche lui presente alla cena di Natale insieme alla moglie che si è tenuta nel locale di Spazio 900 all’Eur
Lazio Lulic ecco le parole del capitano:
“È un momento molto positivo, quando si vincono partite come quelle di ieri è normale avere entusiasmo. Siamo uniti, ci crediamo sempre e ci divertiamo sia fuori che dentro il campo. Non sono un caso tutte queste rimonte. Ora c’è la finale di Supercoppa, sarà la mia prima partita internazionale, ci arriviamo con un certo livello di maturità, sono contento di non essere stato ammonito a Cagliari, visto che ero diffidato. La finale è una gara secca, può succedere di tutto: chiudere l’anno con un trofeo sarebbe incredibile, però dovremmo essere perfetti per battere la Juventus, lottando come sempre e aiutando i compagni sicuro riusciremo a fare un’ottima prestazione. Vogliamo continuare sulla stessa strada delle ultime partite. Faccio gli auguri di Natale a tutti i tifosi biancocelesti“.
Lazio Parolo si è presentato alla cena di Natale in compagnia della moglie. Entrambi hanno sfoggiato un completo natalizio invidiabile
Lazio Parolo ecco cos’ha detto:
“Quest’anno io e mia moglie abbiamo deciso di fare le renne, io ho messo anche il papillon, ogni anno bisogna inventarsi qualcosa, un po’ di spirito natalizio ci vuole. Questa è una festa sempre bella, quest’anno non so come mai ma è ancora più bello, ci aspetta il regalo, vediamo se riusciamo a farlo il 22 e metterlo sotto l’albero, vediamo cosa uscirà fuori. Siamo solo all’inizio, è una bella serata, clima disteso, dopo quello che è successo ieri poi, l’entusiasmo è alle stelle, dobbiamo cercare di portare avanti questo momento il più avanti possibile. Diciamo che il popolo laziale c’è sempre stato, sempre presente e quest’anno giustamente ha ancora più entusiasmo ed è bello avere questo rapporto con loro, come ieri a Cagliari che erano lì ad aspettarci, si percepisce un’aria elettrizante che vogliamo tenere accesa il più lungo possibile”.
“Maggior voglia di ottenere il risultato, cercando di non prendere gol, di non subire la seconda rete se sei sotto di 1-0, il crederci fino alla fine, spingere, trascinandoci l’un con l’altro per arrivare al gol. L’esultanza ormai è perfetta, stiamo facendo più scatti per andare sotto al 90′ che in campo, però è bello e tutto nasce dal lavoro settimanale e lo spirito di gruppo che c’è, il volersi bene. Lo ripeto cose ho già detto quest’estate, vedevo che quest’anno c’era da divertirsi perché vedevo gli allenamenti con un’altra intensità, voglia e mettersi in competizione con i compagni e questo lo stiamo mettendo in campo e dobbiamo cercare di continuare su questa strada”.
Lazio Lotito ha parlato alla cena di Natale facendo il consueto augurio sul palco a tutti i presenti
Lazio Lotito ecco le sue parole:
“La vittoria di ieri, è fondamentale perché significa che la squadra non molla, ha voglia di dimostrare di esserci, significa che la squadra sente la responsabilità di rappresentare sul campo tutti i tifosi, soprattutto quelle passioni autentiche che sono indispensabili per raggiungere gli obbiettivi. Abbiamo creato un cambiamento sostanziale anche della tifoseria che ora è diventata più disciplinata, meravigliosa e rappresenta il dodicesimo uomo in campo, che rappresenta una motivazione in più per la squadra, una spinta, una responsabilità in più per far sì che i giocatori quando scendono in campo sannoche devono giocare non solo per loro stessi e il risultato, ma anche per tutte le persone che rinunciano ad alcune cose per questa squadra“.
“Io dico sempre ai ragazzi che devono essere campioni in campo ma anche nella vita e questo gli viene riconosciuto, stanno portando sorriso nelle persone e comunicano alle persone questo entusiasmo, questa voglia di credere in un progetto, in un sogno che potrebbe anche realizzarsi se tutti insieme lavoriamo per raggiungere questi obbiettivi. Si vince tutti insieme, l’unione fa la forza, l’indivudualismo non paga, ognuno ha il proprio ruolo, io ho la responsabilità di amministrare questa famiglia. In passato il mio ruolo non imponeva questo, mi veniva detto che non facevo sognare, ma io non potevo farlo, dovevo curare le condizioni della Lazio”.
“Oggi siamo in una fase di crescita, un’affermazione, siamo in grado di imporre alcune cose nuove e lo stiamo facendo anche in campo. Noi dopo la Juventus siamo la società che ha vinto più di tutte, in campo scendono i giocatori, ci sono le capacità dello staff, dei medici, dei massaggiatori, di tutte le persone che lavorano dietro le quinte e realizzano questo progetto. Il risultato è di tutti, quindi oggi mi sento di interpretare la gioia di moltissime persone, anche non tifosi della Lazio che mi hanno ringraziato per quello che stiamo facendo. Noi vogliamo che quello che produciamo ci venga affermato, sono filosofia diverse che poi coinvolgono emotivamente le persone. Ho l’orgoglio di dire che oggi ci siamo anche noi e siamo la prima squadra della Capitale. Bisogna rimanere con i piedi per terra, senza voli pindarici e questi piedi mi fanno credere in questo gruppo, loro hanno la capacità di dimostrarmi che sono i migliori in tutto. Mi auguro che in campionato e nel prossimo appuntamento dimostreranno di essere i più forti nello spirito di gruppo, nel sacrificio e in tutto”.
“Mi diverto solo se, solo se gioca Guerino…”, il 18 dicembre 1970 nasce a Berna, in Svizzera, uno degli eroi della fantastica Lazio del presidente Sergio Cragnotti: GuerinoGottardi.
Cresciuto nelle giovanili dello Young Boys Guerino Gottardi esordisce in prima squadra nel 1989 nella serie A svizzera. Nell’estate 1990 viene acquistato dallo Neuchatel Xamax dove diventa titolare inamovibile. Nell’estate del 1994 arriva in Italia per la prima volta. La Juventus lo prende in prestito per una tournée estiva ma alla fine decide di non tesserarlo.
L’ARRIVO ALLA LAZIO
Nel 1995-96 gli si presenta una seconda occasione nel nostro Paese e viene acquistato dalla Lazio. Con i biancocelesti milita per ben dieci stagioni, arrivando ad indossare anche la maglia della Nazionale elvetica. Giocatore poliedrico, considerato un vero jolly difensivo, gioca sia sulla destra che sulla sinistra, ma anche in fase offensiva. In diverse gare ha giocato anche come esterno avanzato di centrocampo. Alcuni suoi gol sono rimasti nella storia biancoceleste: uno contro il Real Madrid in Champions League, un altro nel derby di ritorno contro la Roma in Coppa Italia nel 1998. Ma la miglior prestazione in maglia biancoceleste di Gottardi resta quella nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan nello stesso anno, quando, appena subentrato, trascinò la Lazio al successo realizzando la rete del momentaneo pareggio e poi procurandosi il rigore del 2 a 1 realizzato da Vladimir Jugovic.
IL RITIRO
Ha indossato la casacca biancoceleste fino alla fine della carriera nel 2004. In un decennio di Lazio ha vinto la Coppa Italia nel 1997/98, la Supercoppa Italiana nel 1998, la Coppa delle Coppe nella stagione 1998/99, il Trofeo di Amsterdam nel 1999, la Supercoppa Europea nel 1999, un’altra Coppa Italia e lo Scudetto nel 1999/00, un’altra Supercoppa Italiana nel 2000 ed ancora una Coppa Italia nel 2003/04. Nel 2008 è stato allenatore di una squadra giovanile della Società.
LA NOSTRA STORIA Carlo Tagnin nasce a Valle San Bartolomeo (AL) il 18 dicembre 1932. Cresce nelle giovanili del Torino, squadra con la quale esordisce in Serie A nella stagione 1953/54.
Nel 1954 Tagnin passa al Monza dove resta per tre stagioni per poi trasferirsi all’Alessandria nella stagione 1957/58. A giugno del 1958 viene acquistato dalla Lazio e vince subito la Coppa Italia. Nel 1959 viene ceduto al Bari dove resta per due campionati. Nel 1961 squalificato per un tentativo di ‘combine’ sconta diciotto mesi di squalifica prima di essere graziato. L’anno dopo si trasferisce all’Inter. In nerazzurro resta fino al 1965 vincendo due Scudetti e una Coppa Intercontinentale. Chiude la carriera nell’Alessandria nel 1966. Terminato di giocare intraprende la carriera di allenatore. Guida Albese, Savona, le giovanili dell’Inter e l’Alessandria. È deceduto il 13 marzo 2000 ad Alessandria.
Una Lazio ancora alla ricerca del suo posto nel mondo delle grandi della Serie A, tornata faticosamente nella massima serie dopo gli affanni degli anni ottanta. Sicuramente il presidente Calleri sperava in qualcosa di più, ma la stagione del grande ritorno è piena di ansie per una Lazio che in maniera insperata si troverà a raccogliere 5 punti in tre partite contro Pisa, Fiorentina e nel derby contro la Roma, due vittorie ed un pareggio che si riveleranno decisivi a fine campionato.
A togliere le castagne dal fuoco in un caldissimo pomeriggio di maggio, nella penultima esibizione della storia laziale nel vecchio Olimpico, è sempre lui. Ruben Sosa, capace di entrare nei cuori laziali al pari dell’uomo derby Di Canio in una stagione in cui la Lazio mette in soffitta definitivamente gli idoli degli ultimi quindici anni. Giordano dopo i trionfi al Napoli è ad Ascoli, Manfredonia addirittura alla Roma, Vincenzo D’Amico ha chiuso la carriera a Terni.
Ora ci sono tre sudamericani, Gutierrez, Dezotti e Sosa, ad aprire l’epopea laziale degli stranieri, che aveva vissuto lampi iniziali poco gloriosi con Batista e Laudrup. L’uruguagio non tradisce, Fiorentina colpita dal dischetto ad inizio ripresa, ed il mattone più pesante per la salvezza viene finalmente posato.
Fabio Belli
IL TABELLINO
21 maggio 1989, LAZIO-FIORENTINA 1-0
Marcatori: 57′ Sosa (rig).
LAZIO: Fiori, Monti, Beruatto, Acerbis, Gregucci, Gutierrez, Di Canio, Dezotti (75′ Di Loreto), Muro, Sclosa, Sosa (89′ Rizzolo). A disposizione Martina, Di Biagio, Ercoli. Allenatore Materazzi.
FIORENTINA: Pellicanò (25′ Landucci), Calisti, Carobbi, Battistini, C.Pin, Hysen, Salvatori, E.Cucchi, Pellegrini II, Baggio, Di Chiara II. A disposizione Bosco, Perugi, Secci, Centrone. Allenatore Santarini, Direttore Tecnico Eriksson.
LA NOSTRA STORIA Luigi Uneddu nasce a Tunisi il 18 dicembre 1915. Riportato anche come Uneddu II, per la presenza in maglia biancoceleste, del fratello maggiore Pietro.
Uneddu è cresciuto nella società, salvo una parentesi nella stagione 1931/32 nella Virtus Ragazzi. Dopo la trafila nelle squadre minori, a partire dal 1934/35, entra in Prima Squadra, dove disputa tre stagioni. Spesso viene impiegato nella formazione Riserve che partecipa ai campionati nazionali di 1^ e 2^ Divisione.
Nel 1937 lascia la Lazio e si trasferisce al Vigevano. L’anno dopo, e fino al 1944, gioca con il Modena. Nella stagione 1945/46 milita nel Mantova, quindi nella Bondanese per chiudere infine nel Faenza, squadra in cui ricopre il doppio ruolo di allenatore giocatore. È morto a Roma il 20 gennaio 1995.
18 dicembre 1994 – Inter troppo debole al cospetto di una Lazio troppo superiore. La squadra di Zeman non deve sforzarsi più di tanto per avere la meglio sulla compagine nerazzurra.
Il 18 dicembre del 1994 si gioca allo stadio Meazza di Milano Inter-Lazio. In un primo tempo giocato all’insegna degli schemi del tecnico boemo la truppa biancoceleste conferma la propria abilità assicurandosi i tre punti senza tanta fatica. Già al primo minuto Lazio pericolosa: il difensore dell’Inter Bergomi anticipa Signori salvando davanti alla porta nerazzurra. Bastano undici minuti di gioco e su calcio d’angolo battuto dallo stesso Signori i biancocelesti passano in vantaggio con Roberto Cravero. Sulla destra Rambaudi fa impazzire Paganin, che per fermare l’avversario ricorre spesso a brutali interventi.
L’Inter tenta subito di reagire ma Negro salva sulla linea. La Lazio, nonostante il vantaggio, si spinge in avanti alla ricerca del raddoppio lasciando però praterie al contropiede avversario. Del Vecchio spreca davanti a Marchegiani. Ogni azione della squadra del boemo è un’aggressione alla porta nerazzurra. Rambaudi spreca una grande occasione tirando su Pagliuca. Verso la fine del primo tempo arriva il raddoppio laziale. Diego Fuser dal centro destra cerca la sponda centrale di Casiraghi e di sinistro va a chiudere il triangolo mettendo dentro.
Nella ripresa non succede più niente di rilevante a parte una parata di Marchegiani sull’ex biancoceleste Ruben Sosa, ma è la Lazio a sfiorare il terzo gol con Signori e Winter. Nonostante una condizione non ottimale e un Signori sottotono la squadra biancoceleste grazie agli schemi del suo tecnico riesce a ottenere il successo non risentendo più di tanto del calo fisico di alcuni elementi ed al contempo a rilanciarsi in ottica scudetto.
IL TABELLINO
INTER: Pagliuca, Bergomi, Paganin (I), Orlando, Paganin (II), Bia, Orlandini, Jonk, Del Vecchio, Berti, Ruben Sosa. A disp.: Mondini, Conte, Nichetti, Veronese, Pancev. All. Bianchi
LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli, Di Matteo, Cravero, Chamot, Rambaudi, Fuser, Casiraghi, Winter, Signori (89′ Di Vaio). A disp.: Orsi, Bergodi, Bacci, Venturin. All. Zeman
Arbitro: Ceccarini (Livorno)
Marcatori: 11′ Cravero, 43′ Fuser
Note: ammoniti Rambaudi per la Lazio, Bergomi e M.Paganin per l’Inter
Roberto Rambaudi: “Non è facile giocare a Cagliari e ci sta la sofferenza. Il ritmo dei rossoblu ha messo in difficoltà i biancocelesti fin dall’inizio. La Lazio però ha tirato fuori un carattere da grande squadra, sta dimostrando la maturità giusta per rimanere in partita sempre e viene premiata per questo. Jony? Presumo che abbia ottime qualità tecniche, ma cross del genere un giocatore di Serie A li deve fare senza grandi problemi. Difensivamente ha grosse lacune, offensivamente offre il suo lato migliore. A questa squadra servirebbe un altro esterno sinistro di livello. Andrebbe bene anche un prestito, Ansaldi o Marcos Alonso sarebbero il top”. Così l’ex biancoceleste ai microfoni di Radiosei.
Nella giornata odierna, Luis Alberto è stato premiato come miglior calciatore della Serie A nel mese di novembre. Il riconoscimento gli è stato consegnato da Damiano Tommasi, presidente dell’AssoCalciatori. Lo spagnolo ha pubblicato, sul proprio profilo Instagram, la foto che lo ritrae insieme a Tommasi al momento della consegna del premio. “Sono molto grato all’assocalciatori per avermi scelto come Giocatore del Mese di Novembre. Ciò mi motiva a continuare ad allenarmi sempre di più. Questo premio è anche dei miei compagni di squadra, senza il loro aiuto in campo e in ogni allenamento non sarei il giocatore che sono in questo momento. Voglio anche ringraziare tutti i tifosi biancocelesti che si sgolano sostenendoci in ogni partita”. Queste le parole di Luis Alberto nel post pubblicato su oggi Instagram.
Presente allo Stadio Olimpico nel giorno della presentazione dell’iniziativa “Lazio Eternal Wonders“, il difensore Luiz Felipe è tornato sulla strepitosa rimonta di ieri sera a Cagliari.
A margine della presentazione dell’iniziativa “Lazio Eternal Wonders” Luiz Felipe è tornato sulla vittoria di Cagliari: “Quella di ieri è stata una grande partita. Abbiamo creduto nel successo fino all’ultimo minuto. La vittoria è arrivata negli ultimi minuti come contro il Sassuolo, quando Caicedo era subentrato segnando nel finale. Non era facile, ma come dice il Presidente Lotito dobbiamo sempre essere fiduciosi in noi stessi fino all’ultimo istante“.
LAZIO ETERNAL WONDERS Lotito, presidente biancoceleste, ha preso la parola a margine dell’evento svoltosi questa mattina allo Stadio Olimpico di Roma. L’iniziativa è promossa dalla Regione per dare visibilità al territorio in vista della sfida in Arabia Saudita.
LAZIO ETERNAL WONDERS Lotito: “E’ doveroso sottoporre all’attenzione della Regione questa iniziativa, vista anche l’omonimia con il nostro Club. Il connubio con quest’Istituzione è fondamentale, lo avevamo testato anche nella Supercoppa disputata in Cina ottenendo ottimi risultati. Il mondo arabo ha grandi risorse, mentre il Lazio può offrire molto sul piano artistico, culturale il massimo della rappresentanza italiana”.
“MOLTA VISIBILITA’ NEL MONDO ARABO”
“Ho trovato molta disponibilità in vista di un meccanismo molto più ampio: abbiamo molta visibilità ed in mondi come quello arabo, che si sta affacciando ora al mondo del calcio, c’è molta fame di questo sport visto che hanno messo a disposizione tante risorse. Quest’iniziativa rappresenta un indotto importante per la Regione e per la credibilità dell’Istituzione. Mi auguro che il tutto sia coronato da un risultato sportivo importante: che vinca il migliore e che vincano le eccellenze del Lazio rispetto a quelle piemontesi”.
“BENEFICI PER ISTITUZIONE E CLUB”
“Questa sponsorizzazione prevede adempimenti che possano consentire alla Regione di farsi conoscere all’interno del tessuto arabo che è tra i più ricchi al mondo. La popolazione araba ha voglia di conoscere ed ha molti mezzi: ci sono iniziative molto importanti nelle quali la Regione farà da apripista sul piano culturale e sociale. Dal connubio con la Regione possono nascere benefici sostanziali per l’Istituzione e per il Club”.
CAGLIARI LAZIO L’ex arbitro Marelli dice la sua sul recupero accordato alla ripresa dal direttore di gara.
CAGLIARI LAZIO L’ex arbitro Marelli interviene sulla questione attraverso il suo blog. Al termine della ripresa, il direttore di gara ha decretato un recupero di ben 7 minuti, poi allungati a quasi 8. Una decisione che a molti, tifosi cagliaritani in primis, è apparsa eccessiva. Proprio del maxi prolungamento infatti la Lazio ha approfittato per ribaltare l’iniziale svantaggio firmato Simeone e conquistare i tre punti grazie alle reti di Luis Alberto e Caicedo. L’opinione non trova però d’accordo Marelli, che ne spiega le ragioni.
CAGLIARI LAZIO VIDEO – I gol della ‘pazza remontada’ biancoceleste.
CAGLIARI LAZIO VIDEO – I biancocelesti di Simone Inzaghi sbancano la Sardegna Arena e conquistano l’ottava vittoria consecutiva (quarta nelle ultime 4 trasferte, sempre col risultato di 1-2). Adesso la classifica fa davvero sognare: terzo posto a sole tre lunghezze dal duo di testa Inter-Juventus. Dopo il vantaggio sardo firmato (8′) da Simeone, succede tutto nel recupero della ripresa, con ben 7 minuti (poi allungati a quasi 8) concessi dal direttore di gara. Prima (92′) Il Mago Luis Alberto (fino a quel momento impalpabile) accende la luce; poi (98′) l’incornata di Caicedo (su cross pennellato di Jony) spedisce la Lazio dritta dritta in paradiso.
Lazio allenamento mattutino prima di festeggiare tutti insieme nella serata la partita di ieri e il Natale che arriverà a breve
Lazio allenamento mattutino – Questa mattina i giocatori si ritroveranno in campo alle ore 11.30 per la consueta seduta di scarico e allenamento. La seduta, è stata anticipata in mattinata per via della cena di Natale. Infatti oggi tutta la società, si ritroverà in serata per festeggiare il Natale alla solita location all’Eur. Il pomeriggio sarà libero per tutti dopo l’ennesima impresa di ieri. Gli allenamenti proseguiranno fino a giovedì mattina dopo di che, nel pomeriggio si partirà alla volta di Riad per la Supercoppa.
Lazio sei come quella dello scudetto 73-74 che incantò la maggior parte delle persone e fece diventate tutti inguaribili laziali
Lazio sei come quella dello scudetto 73-74 – Sono tanti i record incanalati in questa stagione dalla “banda Inzaghi” un po’ come accadde con la “banda Maestrelli”, questo per i laziali è pure poesia. In questo momento i tifosi stanno vivendo un vero e proprio sogno, la squadra si trova a -3 da Juventus e Inter che occupano il primo posto e sembra aver già messo a buona distanza le avversarie come Napoli e Milan, per la zona Champions resterebbero solo Atalanta, Roma e la new entry Cagliari.
La Lazio sta raggiungendo record dopo record, ecco quelli che finora sono stati agguantati. Raggiunto il primato di 11 strisce consecutive senza sconfitta, salendo così al secondo posto in europa e per Inzaghi è un record. La Lazio e il Liverpool hanno la miglior striscia europea di vittorie consecutive, ben 8, a seguito troviamo il Lipsia con 6 e il PSG con 5.
Inoltre è stato raggiunto il record del club di punto dopo 16 giornate, sono ben 36 i punti, con 11 vittorie e una differenza reti di +22. Inoltre questa statistica riscontra quella della Lazio del 1973/74 contando i 3 punti, anche loro all’epoca avevano stabilito ben 36 punti in 16 partite e sempre in questa data e nel 2017/2018 la Lazio aveva vinto 11 partite.
Ora si trova al terzo posto e solo in altre 4 occasioni aveva ottenuto in risultato migliore: nel 1936/37 e 1974/75 dove si trovano al secondo posto e nell’era di entrambi gli scudetti in cui si trovava al primo posto 1973/1974 e 1999/2000 con Maestrelli ed Erikson.
Lazio Immobile felice per il suo compagno d’attacco Caicedo che ieri, ha portato la vittoria ai biancocelesti mandandoli a -3 dal primo posto in classifica
Lazio Immobile felice per la vittoria e il gol realizzato da Felipe Caicedo. Già, potrebbe essere geloso per i 3 punti conquistati dal suo rivale in attacco, invece ancora una volta, Ciro si dimostra generoso e amorevole nei confronti di questa maglia. Anzi, il bomber di Torre Annunziata si lega ai tifosi che a ogni gol della pantera esultano con la solita frase che ormai è diventata virale, così ha deciso di fare anche Ciro attraverso il proprio profilo Instagram: “Amami o faccio un Caicedo”. Insomma, in casa Lazio conta solo la vittoria e i 3 punti, senza gelosie di alcuni tipo e così dovrebbe essere sempre, vola Lazio vola.
LAZIO VERONA La gara è stata rinviata ancora una volta visto i tanti impegni biancocelesti
LAZIO VERONA La gara è stata rinviata – La Lazio a breve partirà per Ryad dove affronterà la Supercoppa contro la Juventus, perciò, il prossimo match di campionato non lo disputerà, al contrario della sua rivale che invece giocherà mercoledì. Inizialmente la sfida contro il Verona era stata decisa per l’8 gennaio, ma a causa degli impegni legati alla Coppa Italia, la Lega ha deciso di posticipare nuovamente il match rinviandolo al 5 febbraio alle ore 20.45. Questa è la nuova data della partita di recupero che si giocherà allo stadio Olimpico.