ROMA LAZIO AMBROSINI A poche ore dal derby, l’ex giocatore milanista dice la sua sulla partita raccontando anche un retroscena che lo lega alla squadra biancoceleste
ROMA LAZIO AMBROSINI A poche ore dal derby, l’ex giocatore milanista dice la sua sulla partita raccontando anche un retroscena che lo lega alla squadra biancoceleste. In occasione della grande sfida di domani ha parlato Massimo Ambrosini, ex gloria rossonera e attuale opinionista Sky.
L’ex giocatore ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 dichiara quanto segue: “Il derby? Da quanto ha detto il campionato finora la Lazio dal punto di vista del gioco ha qualcosa in più della Roma, ma in quei 90 minuti può succedere tutto e il contrario di tutto. Voglio sperare che le squadre non si accontentino, sarebbe un peccato: è una partita che merita di essere affrontato con coraggio.
“Punto debole della Roma? Se gioca con due centrocampisti centrali la Lazio può far valere la superiorità numerica in mezzo al campo, quindi può far male con il palleggio. Dall’altra parte gli esterni della Roma vanno contenuti in qualche modo dalla Lazio”
LAZIO SOLIDA REALTA’
“Inzaghi continua a fare grandi cose, quest’anno la Lazio dal punto di vista mentale era partita ancora con in testa i dieci secondi finali della scorsa stagione. Il calendario iniziale non ha aiutato, ora si è ripresa dal punto di vista della classifica. E’ una squadra forte che ha cambiato qualcosa ma resta una realtà consolidata. Mi ha stupito Lucas Leiva, non pensavo che potesse essere così importante per la Lazio da non far rimpiangere Biglia. Sarà interessante studiare come farlo convivere con Badelj, giocatore molto forte.
“Parolo è una realtà consolidata, Correa dà alternative di palleggio diverse rispetto a Felipe Anderson. Murgia è un prospetto interessante, speriamo che possa trovare un po’ più di spazio. Parolo simile a me? Sì, assolutamente. Parolo come me è uno che fa casino, che crea confusione positiva. L’esperienza internazionale con l’Italia lo ha fatto crescere, il suo livello di prestazione è sempre molto costante”
AMBROSINI BIANCOCELESTE
“Io vicino alla Lazio? Quando avevo 18 anni ed ero nel Cesena Zeman venne a vedermi un paio di volte e stava per comprarmi, poi mi mise davanti Francesco Romano che correva più forte di me. Fu un’occasione chiarissima, non andò in porto e andai al Milan. Mi avrebbe fatto molto piacere venire alla Lazio verso la fine della carriera, come aveva fatto anche Cristian Brocchi.
“Un ricordo della Lazio nella mia carriera? Io sono sempre stato fortunato con la Lazio, credo sia la squadra a cui ho segnato più gol. In un anno in cui stavamo per vincere uno scudetto ho segnato un gol importantissimo in tuffo di testa su cross di Cafu”.
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Alla morte di Giovanni Battista Montini si aprì il conclave che doveva indicare il suo successore. All’interno della Chiesa vi erano tre correnti: quella conservatrice, guidata dal cardinale di Genova, quella progressista dell’arcivescovo di Firenze e quella “internazionalista” che vedeva come massimo rappresentante il Cardinale Karol Wojtyla, futuro Giovanni Paolo II. Si optò quindi per una soluzione intermedia, rappresentata degnamente da Albino Luciani. Il suo pontificato si aprì ufficialmente il 26 agosto 1978 ma ebbe una vita brevissima, anche se intensa, a causa della prematura morte del sommo pontefice.
Fu il primo papa ad adottare il doppio nome, in omaggio dei suoi due predessori; fu il primo papa che abbandonò il plurale majestatis, definendo se stesso in prima persona; fu il primo successore di Pietro che abolì l’inconorazione e la tiara e, fatto curioso, fu il primo pontefice ad essere censurato dall’Osservatore Romano, che non volle pubblicare i suoi commenti ritenuti troppo “morbidi” e possibilisti sull’uso degli anticoncezionali. Molto attivo anche nell’ambito della solidarietà e dell’economia Giovanni Paolo I morì il 28 settembre 1978, prima di compiere 66 anni. Sul suo decesso sono state fatte molte ipotesi, spesso fantasiose, ma l’unica cosa certa è che la diagnosi evidenziò che subì un colpo apoplettico che gli fu fatale.
