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Regalia: “Immobile trascinatore, la Lazio sta facendo meglio dell’anno scorso”

Per parlare della squadra biancoceleste e in particolare di Ciro Immobile l’ex ds Carlo Regalia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3.

Queste le parole di Regalia su Immobile“L’attaccante biancoceleste è un trascinatore. In campo è molto intelligente, tenta la conclusione se è messo meglio degli altri ma sa anche trasformarsi in rifinitore se un compagno è in una posizione migliore. Questo porterà la squadra ad aiutarlo a segnare. Fa tanto per la squadra, non è un bomber che pensa solo a segnare. Il classe 1990 lotta su ogni pallone, non ci si annoia mai nel vederlo.

La Lazio lo scorso anno è stata una rivelazione. Ripetersi in genere è difficile perché può esserci un inconscio senso di appagamento. Questa squadra ora, invece, sta facendo ancora meglio, soprattutto per lo spirito dell’allenatore, che spinge i suoi uomini a lottare sempre fino alla fine per la vittoria.

C’è convinzione di fare bene e non a caso i biancocelesti sono lì in alto in classifica, in lotta con altre quattro squadre. Tutto questo è dimostrazione di maturità e convinzione nel raggiungimento del risultato.

La società è abile a muoversi sul mercato, è riuscita a monetizzare dalle cessioni. Ogni volta in cui è stato venduto un giocatore, la squadra è sempre migliorata. In entrata, la dirigenza ha dimostrato qualità. Chi è arrivato ha fatto addirittura meglio di chi è andato via”.

PROBLEMI PER STRAKOSHA

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CAMBIO DELLA PRESIDENZA A PALERMO: ZAMPARINI HA SCELTO IL SUO EREDE

Il biancoceleste Luis Alberto sulle ali del sogno

Tutto improvvisamente. Come in un sogno. Luis Alberto ancora non ci crede. E invece è proprio vero. Lui che pochi mesi fa era un oggetto misterioso. Talmente poco considerato da pensare al ritiro ora invece è un punto fermo della Lazio.

IL CT LOPETEGUI INCANTATO

Uno dei migliori giocatori del campionato italiano, addirittura uno dei primi tre della Serie A secondo il CT spagnolo Lopetegui. Che lo ha convocato e che oggi lo farà debuttare in nazionale. Un sogno che diventa realtà. A Malaga dove la Spagna affronterà in amichevole il Costarica. E pure la «location» sembra fatta apposta per rendere l’evento fiabesco. Luis Alberto è andaluso (è nato a San Jose del Valle, nei pressi di Jerez de la Frontera) e che l’esordio con la Roja avvenga nella sua terra dà un ulteriore tocco di magia all’incredibile momento del giocatore.

UN PUNTO DI PARTENZA

Il vero obiettivo è il Mondiale in Russia. Un traguardo possibile a sentire Lopetegui: “Ha caratteristiche perfette per il nostro modo di giocare. Ha moltissima qualità nel passaggio e nel tiro. Ed è tremendamente lineare ed efficace sulla trequarti. Oggi è certamente uno dei tre giocatori più forti della Serie A”. Il CT forse esagera ma sicuramente Luis Alberto è uno dei grandi segreti della Lazio. Non sarà tra i primi tre giocatori ma è comunque nei primi posti.

I MERITI DI CHI HA CREDUTO IN LUI

E se ciò è stato possibile il merito è di chi ha creduto in lui anche contro l’evidenza: Igli Tare e Simone Inzaghi. Il ds, che lo portò a Formello nell’estate del 2016 pagandolo 5 milioni al Liverpool, lo ha sempre difeso ed è sempre stato convinto che sarebbe esploso. Tanto da rifiutare tutte le offerte arrivate per lui dalla Spagna. Un altro dirigente lo avrebbe lasciato andare, Tare invece lo bloccò sicuro delle sue capacità. Una metamorfosi resa possibile dal lavoro (mentale soprattutto) fatto da Inzaghi. Anche il tecnico ha sempre creduto in lui.

UN EPISODIO PER TUTTI

Nella scorsa stagione, sull’aereo che riportava la Lazio a Roma dalla trasferta di Cagliari alcuni tifosi parlando col tecnico gli chiesero come mai continuasse a concedere chance allo spagnolo. Lui li fulminò: “Ha un talento unico, ve ne accorgerete”. Pochi mesi dopo Inzaghi poteva dichiarare: “In questo momento nella Lazio giocano Luis Alberto e altri dieci”. Sarà così anche sabato. Una sfida che Luis Alberto non vede l’ora di giocare. Sarà il suo primo derby. I quattro giocati tra campionato e Coppa Italia nella scorsa stagione li ha vissuti in tribuna o in panchina. Un altro debutto, quindi, non meno emozionante di quello con la Spagna. Tutto all’improvviso, come in un sogno.

ESCLUSIVA – Giorgio Sandri: “Sapevo già della semilibertà di Spaccarotella ma…”

Oggi, 11 novembre, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri, il 28 enne ultras, mai dimenticato dalla tifoseria laziale. Abbiamo raggiunto papà Giorgio che, con grande pacatezza e lucidità, è tornato su quel terribile episodio, senza però dimenticare la gioia e la passione che il tifo riesce ancora a trasmettere.

Queste le parole di Giorgio Sandri in esclusiva per Laziochannel:

La sua passione per la Lazio veniva da lontano?

“Ho trasmesso la fede laziale ai miei figli, fin da quando sono nati li ho messi in una culla biancoceleste e la casa è sempre stata piena di gadget dello stesso colore. È stata una tradizione da sempre”.

Intanto, è notizia recente della semilibertà di Spaccarotella (il poliziotto condannato a 9 anni per l’omicidio di Gabriele, ndr), il quale sembra stia facendo volontariato.

“Io sinceramente lo sapevo già da tempo. La notizia è uscita in concomitanza con la ricorrenza del decimo anniversario della morte di Gabriele e questo mi fa un po’ pensare, perché la sua semilibertà non è così recente. Per quanto mi riguarda, poco importa il fatto che lui sia libero o che abbia trascorso in carcere la metà degli anni attribuitigli. Quel che era importante è stato il riconoscimento del reato da lui commesso e che la Cassazione ha definitivamente chiuso con una condanna per omicidio volontario. Un anno in più o in meno non mi interessa. Fa parte della giustizia italiana, che accettiamo, ma dalla quale molte altre persone attendono una risposta”.

All’epoca dei fatti, non pensava che per alcune tifoserie, in determinate partite, ci fosse un coordinamento sbagliato delle forze dell’ordine e subentrasse, a volte, una impulsività nell’agire, che ha poi causato gravi conseguenze?

“Quello che è successo a Gabriele poco ha a che fare col mondo del calcio. È stato un fatto avvenuto fuori dal contesto della partita, sulla strada. Riguardo poi al controllo negli stadi da parte delle forse dell’ordine, non saprei pronunciarmi. Posso tuttavia assicurare che, in passato, ho avuto modo di conoscere l’ex capo della polizia, che purtroppo non c’è più, Manganelli, il quale riconobbe subito l’avventatezza e stupidità con la quale si affrontò quella situazione. Una persona che ricordo con grande affetto e di cui ho sempre avuto profonda stima”.

Come avrebbe vissuto Gabriele questo bel momento della Lazio e cosa si sarebbe aspettato dal derby? Cosa, da tifoso, si aspetta lei?

“Gabriele era un tifoso come tanti. Un ragazzo appassionato, che gioiva quando c’era da gioire e soffriva quando c’era da soffrire. Sarebbe stato di certo felice di questo momento. Io ne sono felicissimo e non pensavo che la squadra riuscisse ad arrivare subito a questi risultati. La Lazio, checché se ne dica, ha in squadra anche dei campioni, che qualcuno fa fatica a riconoscere, forse più per invidia. È una squadra di altissimo livello e per questo vorrei ringraziare la società e, nello specifico, il ds Tare, che in passato ho anche criticato, ma che ora intelligentemente bisogna elogiare”.

Di certo, è stata allestita una squadra competitiva, senza spese folli…

“Ed è proprio questa la cosa più bella che da fastidio a tanti. Senza dimenticare la prospettiva che potrebbe dare il settore giovanile, sul quale la Lazio ha sempre lavorato bene”.

Come viveva l’essere ultras Gabriele?

“Mio figlio andava allo stadio con un gruppo di amici, sia a Roma che fuori. In trasferta, in realtà, era a volte una scusa per passare delle ore insieme. Andare a pranzo, farsi quattro risate. Addirittura per lui le partite erano delle occasioni di aggregazione, degli eventi da vivere con gli amici. Poi, negli ultimi tempi, ha cominciato ad assistere alle partite dalla tribuna, con me. Gabriele era un compagnone. Gli piaceva vivere la vita con gli amici, anche considerando il lavoro che faceva”.

Diego Di Giuseppe

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Si al Var: al rientro dalla sosta il primo derby tecnologico della capitale

Var comune, mezzo gaudio. Basta accuse fra Lazio e  Roma. Rigori finti o negati, simulazioni e contorte espulsioni.

LE REAZIONI IN CASA BIANCOCELESTE

A Formello benedicono questo primo derby ‘tecnologico’ sotto lo sguardo del Var dopo quasi un secolo di recriminazioni. Vogliono dimenticare quanto accaduto negli ultimi derby: il rigore inesistente concesso a Strootman, quello inventato da Orsato su Dzeko per un pestone di Gentiletti fuori area o quello non concesso per fallo di Fazio su Lukaku.

LE REAZIONI IN CASA GIALLOROSSA

A Trigoria fanno finta di nulla anche se ultimamente non mancano episodi controversi a sfavore. Basti pensare all’entrata killer di Lulic sulla caviglia di Salah nel 2015, al mancato penalty concesso per fallo di Radu su Lamela nel derby dei rigori del 2013 (due per la Lazio, uno per i giallorossi) o al clamoroso siparietto dell’arbitro Banti nel novembre di due anni fa che prima concede la punizione per fallo di Biglia su Peres al limite dell’area. Dopo qualche secondo ci ripensa e indica il dischetto. Per fare poi di nuovo retromarcia su indicazione dell’assistente Calvarese che però sbaglia perché le immagini sanciranno come il contatto fosse avvenuto sulla linea.

POLEMICHE SU POLEMICHE

Di polemiche da “derby” ne è colma la storia. Nel 1936 una punizione dubbia di Mazzoni scatenava la prima rissa furibonda con l’intervento delle forze dell’ordine. Un rigore non concesso a Fontanesi da Bellè nel 1954 sanciva il ritorno alla vittoria della Roma dopo sette anni. Due stagioni dopo i giallorossi accusavano invece l’arbitro Orlandini (unico romano designato per il derby della Capitale) di averli spinti e schiaffeggiati.

ORA IL VAR

Come riporta Il Messaggero bello pensare che con la tecnologia non possa esserci svista. Anche su una deviazione, come la spalla di Janich sulla bomba di Da Costa. La Var non avrebbe potuto nulla nel derby di Coppa Italia del 1969: gara vinta a tavolino dalla Roma a causa di un corto circuito all’Olimpico. Ironia del destino, Lazio squadra ospitante. Sempre nel 1969 fra i torti arbitrali ricevuti dalla Lazio il rigore per uno svenimento di Peirò in area assegnato da De Marchi a Capello, 1 a 1 e palla al centro. Ma c’è anche chi, come Delvecchio, dopo 20 anni ancora non capisce il perché del 4-3 annullato nella stracittadina del 29 novembre del 1998 terminata 3-3. Aspettatevi dunque attimi interminabili in questo derby. Le prime dodici giornate sono servite per capire come funziona, ora Roma e Lazio dovranno trarne beneficio. Questione di Var condicio.

LEGGI ANCHE LE PAROLE DI NEVIO SCALA

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DEL MENTAL COACH DI LUIS ALBERTO

Problemi per Strakosha: il portiere è già rientrato a Roma

A poco più di una settimana dalla stracittadina il portiere albanese Thomas Strakosha tiene in ansia il tecnico Simone Inzaghi e la Lazio.

Il numero uno biancoceleste è stato costretto a lasciare il ritiro della Nazionale Albanese a causa di un infortunio muscolare. Strakosha ha riportato un problema all’adduttore. Il giocatore è già rientrato a Roma per sottoporsi agli esami del caso. Nelle prossime ore se ne saprà di più sull’effettiva entità dell’infortunio.

CAMBIO DELLA PRESIDENZA A PALERMO: ZAMPARINI HA SCELTO IL SUO EREDE

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI MILINKOVIC DOPO L’ESORDIO CON LA NAZIONALE

PALERMO – Zamparini ha scelto il suo erede: il nuovo presidente è Giovanni Giammarva

Il Palermo ha un nuovo presidente. Dopo il breve interregno di Paul Baccaglini l’ex presidente Zamparini ha scelto il commercialista Giovanni Giammarva. Ad eleggerlo è stato il cda della società. Il nuovo numero uno palermitano rappresenterà la società siciliana presso tutte le istituzioni pubbliche e sportive.

Ecco la nota pubblicata sul sito ufficiale della società rosanero: “L’U.S. Città di Palermo comunica che in data 8/11/17 alle ore 17 si è riunito il Consiglio di Amministrazione del Palermo Calcio con la nomina del suo Presidente all’ordine del giorno.

È stato nominato Presidente il dottor Giovanni Giammarva, che rappresenterà la Società presso tutte le Istituzioni Pubbliche e le Istituzioni Sportive.

A Giammarva formuliamo le nostre congratulazioni e i nostri auguri per un proficuo lavoro affinché aiuti la nostra gloriosa Società al raggiungimento dell’obiettivo fissato: il ritorno in Serie A.

FORZA PALERMO, SEMPRE!
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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI MILINKOVIC

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NEVIO SCALA PARAGONA IMMOBILE A BONINSEGNA

SVEZIA ITALIA – Immobile sottotono, Parolo generoso

Due calciatori della Lazio hanno preso parte al match Svezia Italia. Una serata da dimenticare per tutti gli azzurri che hanno racimolato una bruciante sconfitta che mette a rischio la partecipazione al Mondiale

Parolo ed Immobile hanno giocato 90 minuti. Il centrocampista è stato uno dei migliori in casa azzurra. Onnipresente a centrocampo, motorino instancabile. Il numero 16 della Lazio e della Nazionale è stato anche il più propositivo, in fase di attacco, grazie ai suoi inserimenti. L’attaccante Ciro Immobile è incappato in una serata no. Pochissimi palloni giocabili ed un ‘intesa da migliorare con Belotti. Non gli ha giovato neanche l’ingresso di Eder e di Insigne. Spesso fuori dal gioco, anche per colpa del non gioco dell’Italia di Ventura. Sicuramente a Milano sarà un’altra storia.

LA CRONACA DI SVEZIA ITALIA 1-0

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SVEZIA ITALIA – Azzurri sconfitti 1-0. A Milano servirà l’impresa

Perdere con la Svezia era un’impresa. E l’Italia l’ha fatta, in senso negativo. Azzurri sconfitti per 1-0 al termine di una partita maschia, ma dove i nostri non hanno mai tirato in porta. Ad eccezione del palo di Darmian

Ventura a fine partita se la prende con l’arbitro e con gli svedese, rei di aver effettuato interventi al limite del regolamento. L’Italia non è mai stata in partita, nonostante un buon avvio, dove Belotti di testa ha sfiorato il vantaggio. Poi la Svezia ha preso coraggio ed ha iniziato ad impensierire la retroguardia azzurra. Nella ripresa inizio a tinte azzurre, ma il gioco latita ed Immobile e Belotti non ricevono palle giocabili. la Svezia trova il gol del vantaggio grazie ad un tiro innocuo deviato da Bonucci e De Rossi. Ventura inserisce Eder ed Insigne ma la musica non cambia. palo clamoroso di Darmian, ma al triplice fischio è la Svezia a fare festa. Lunedì, a Milano, servirà l’impresa e la giusta mentalità per ribaltare la sconfitta di questa sera.

LAZIO NUOTO SFIDA BUSTO ARSIZIO

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LAZIO NUOTO – Domani sfida al Busto Arsizio, “senza paura”

I biancocelesti impegnati domani alle 15 nella delicata trasferta di Busto Arsizio. Tutti a disposizione i ragazzi di Claudio Sebastianutti: “Ci tufferemo in vasca senza paura”

Match clou domani alle 15 nella piscina di Via Manara a Busto Arsizio. Sport Management e Lazio Nuoto si sfidano nel duello tra terze classificate per la quarta giornata di A1. Entrambe le squadre arrivano a questo scontro in buone condizioni mentali con sei punti in classifica. La Lazio è reduce dalla brillante vittoria interna contro il Torino, mentre i padroni di casa seppur sconfitti sabato scorso dai campioni d’Italia della Pro Recco. Si preannuncia quindi una partita molto delicata per i biancocelesti. Sarà anche la sfida dei grandi bomber dell’A1: tra i biancocelesti c’è Cannella capocannoniere con 11 reti, mentre i lombardi possono contare sulla buona vena di Petkovic e Figlioli fermi attualmente a quota sette.

LE PAROLE DEL MISTER SEBASTIANUTTI

Domani andremo nella piscina di una delle squadre più forti del campionato. Sarà sicuramente un momento di crescita importante, è una partita che ci serve, viene al momento giusto. Sono certo che i ragazzi entreranno in acqua per fare bene, saranno svincolati dalla pressione di fare risultato e spero che proprio questa spensieratezza insieme a un po’ di cattiveria agonistica ci orti a disputare un bel match”.

I convocati: Correggia, Tulli, Spione, Colosimo, Sebastiani, Gianni, Di Rocco, Giorgi, Cannella, Leporale, Vitale, Maddaluno, Ferrante, Marian

SVEZIA ITALIA – Le formazioni ufficiali. La spunta il “gallo” Belotti

Sono state ufficializzate le formazioni ufficiali di Svezia Italia. Ventura si affiderà al collaudato 3-5-2. In avanti spazio al tandem Immobile Belotti. Verratti in cabina di regia con ai fianchi Parolo e De Rossi

Ventura abbandona il suo 4-2-4 e torna all’antico. La Svezia si affiderà al bomber Berg. Di seguito le formazioni ufficiali.

Svezia (4-4-2): Olson; Krafth, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Ekdal, Larsson, Forsberg; Toivonen, Berg.

Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Verratti, Darmian; Belotti, Immobile.

LEGGI DELL’ESORDIO DI MILINKOVIC CON LA SERBIA

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Milinkovic, esordio con la Serbia: “Sono felice, ce l’ho fatta”

Dopo aver indossato la maglia della Serbia Under 21, Milinkovic è riuscito ad esordire anche con la nazionale maggiore. Lo ha fatto nell’amichevole vinta per 0-2 contro la Cina

Milinkovic aspettava da tanto questo momento. Dopo esser stato messo da parte per l’intera fase di qualificazione ai mondiali, il CT della Serbia ha convocato il centrocampista della Lazio. Esordio con vitoria e 90 minuti in campo. Di seguito le sue parole ai cronisti serbi: “Era ciò che ho sempre immaginato. Sono felice di aver debuttato, finalmente ce l’ho fatta. ed abbiamo vinto. Non ero emozionatone non lo sono mai stato. Per quanto riguarda il gioco è stato un po’ difficile, ma c’è tempo per migliorare“.

NEVIO SCALA PARAGONA IMMOBILE A BONINSEGNA

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Nevio Scala: “Immobile mi ricorda Boninsegna”. E sull’Italia…

Nevio Scala è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia. L’ex tecnico ha commentato il momento che sta attraversando la Lazio e la partita di questa sera tra Svezia e Italia.

Queste le parole di Scala sugli Azzurri: “Sento l’Italia molto carica. La Svezia non è squadra da sottovalutare. Penso che ce la faremo a passare il turno. La squadra almeno dalle interviste, mi è sembrata convinta e caricata. Con questo sistema di gioco 3-5-2, famoso col mio Parma, si possono fare grandi cose. Insigne in questo ruolo può essere utile nel 3-5-1-1. Chiaramente Belotti è un grandissimo giocatore e Immobile sta facendo gol a grappoli. Bisogna fare delle scelte e le scelte sono fatte da chi dirige la squadra. Meglio avere alternative”.

Su Immobile: “Con una caratteristica un po’ diversa mi ricorda Boninsegna. Tecnicamente molto forte, forse un po’ meno veloce. Ciro Immobile è un calciatore di straordinaria potenza e ha questa straordinaria voglia di lavorare, anche andando a fare il terzino”.

Sul gioco dei biancocelesti: “La Lazio è una squadra, senza essere retorico, che mi piace per la sua semplicità. Quella che mi piace di più. Inzaghi sta dimostrando di essere un ragazzo che vive il calcio in maniera diversa dagli altri. Molto preparato, sereno. I singoli sono importanti ma è lo spogliatoio che sembra essere la forza importante del team”.

Su Inzaghi: “Gli occhi delle grandi arriveranno ma teniamo conto che è alla Lazio e non è facile arrivare in una società che rotea nei primi cinque posti. Io fossi in lui resterei lì come io feci con il Real Madrid quando ero al Parma. Lui ama la sua famiglia, la città, la squadra”.

Una Lazio maturata: “Se la Lazio sta pensando in grande vuol dire che il presidente sta iniziando a capire che tenere i grandi calciatori non è fondamentale ma è comunque molto importante. La Lazio deve essere protagonista del campionato italiano”.

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DERBY A RISCHIO: LEGGI LE ULTIME SU NAINGGOLAN

Campillo (mental coach): “Luis Alberto? I meriti sono i suoi, può crescere ancora”

Luis Alberto vola. In confronto al giocatore visto alla Lazio nella scorsa stagione in questa è tutto un altro calciatore. Nel corso delle sue interviste lo spagnolo ha più volte indicato nel suo mental coach, Campillo, l’autore della sua rinascita.

Lo psicologo per parlare del suo assistito è intervenuto ai microfoni del Pais. Queste le parole di Campillo: “Il merito è tutto di Luis Alberto, io ho solo cercato di fargli capire il suo pontenziale. Il primo lavoro che abbiamo fatto è stato quello di concentrarsi sulla respirazione: dieci respiri per vedere se siamo in grado di focalizzare l’attenzione solo su questo. E’ un esercizio che pratica almeno tre volte al giorno. E’ un ragazzo d’oro. Sapevo che con un po’ di autostima sarebbero cresciute le sue prestazioni, il talento c’è sempre stato. Adesso ha imparato ad essere più ambizioso, può crescere ancora di più, siamo solo all’inizio”.

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI GIORGIO SANDRI

Lesione all’adduttore per Nainggolan: in forte dubbio per il derby

Il giocatore giallorosso Radja Nainggolan ieri durante l’allenamento del Belgio si è fermato ed è uscito dal campo prima del termine della seduta.

Tramite il proprio profilo Twitter la nazionale belga ha così comunicato l’infortunio: “Radja Nainggolan è fuori per . Gli esami supplementari questa mattina hanno mostrato una piccola rottura nel suo inguine di destra”.

https://twitter.com/BelRedDevils/status/928960200098418688

Questa mattina il calciatore è stato sottoposto alle visite del caso. Questo l’esito degli esami effettuati, riportato sul sito della società giallorossa: “La nazionale belga ha comunicato che Radja Nainggolan ha riportato una lesione all’adduttore destro. Il calciatore, che è stato costretto a interrompere l’allenamento di ieri con i compagni di nazionale, rientrerà a Roma dove inizierà subito il suo percorso di recupero”.  Pertanto la presenza del centrocampista giallorosso nel derby potrebbe essere a rischio.

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI TORRICELLI

Zeman: “Immobile? Nessuna sorpresa, con me arrivò a 28”

Zdenek Zeman è intervenuto ai microfoni della Gazzetta del Mezzogiorno. L’ex allenatore della Lazio e attuale tecnico del Pescara ha parlato dell’attaccante biancoceleste Ciro Immobile.

Dopo due stagioni trascorse lontano dall’Italia il calciatore napoletano è tornato nel Belpaese. Da quando è arrivato alla Lazio sembra la bella copia del giocatore visto nelle sue ultime esperienze all’estero. Un cambio di passo che ha stupito molti addetti ai lavori. Ma, non di certo, chi lo conosce bene per averlo avuto alle proprie dipendenze. Queste le parole di Zeman su Immobile: “Per me le prestazioni di Ciro non sono mai state una sorpresa. Forse qualcuno non ricorda che con me a Pescara ha fatto 28 gol. Ha vissuto due periodi non semplici in Germania e Spagna, ma adesso si sta affermando. Il suo grande pregio è avere continuamente fame di migliorarsi. Quando mette questa caratteristica in campo rende sempre al massimo“.

LE PAROLE DI GRANQVIST SU SVEZIA-ITALIA

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LEGGI ANCHE LE PAROLE DI CANIGIANI SUI BIGLIETTI PER IL DERBY

Giorgio Sandri: “Senza il vostro sostegno non avremmo avuto la forza di andare avanti”

A dieci anni dalla scomparsa di Gabriele Sandri si terrà domani sotto la Curva Nord dello stadio Olimpico un sit-in in per ricordare il tifoso della Lazio prematuramente scomparso. Per parlare dell’evento il papà di Gabbo, Giorgio, è intervenuto ai microfoni di Elle Radio.

Queste le parole di Giorgio Sandri: “Domani sono dieci anni dalla sua scomparsa. Nessuno ha mai dimenticato Gabriele neanche un solo giorno. Domani la Curva Nord ha indetto questa iniziativa con tutte le tifoserie italiane e non solo. Grazie per tutte queste dimostrazioni d’affetto. Senza tutto questo sostegno non avremmo avuto la forza di combattere e chiedere giustizia per mio figlio”.

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NOVITA’ SUI BIGLIETTI PER IL DERBY

Torricelli: “Immobile e Parolo preziosi per la Nazionale”. E su Inzaghi…

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Moreno Torricelli, ex esterno difensivo della Juventus, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione Laziali On Air. Ha parlato di Lazio e di Nazionale italiana.

L’Italia stasera in campo: riuscirà a far suo il passaggio del turno?

“Mi viene difficile pensare a un Mondiale senza l’Italia. Chiaramente noi sotto il profilo dell’esperienza abbiamo qualcosa più di loro e pur contro una squadra insidiosa come la Svezia, ritengo che i valori usciranno fuori”.

I laziali protagonisti della partita saranno Marco Parolo e Ciro Immobile

“Ciro è un ragazzo strepitoso. Oltre a vedere molto la porta sa contribuire al gioco ed è ormai uno dei leader indiscussi della Lazio. Parolo è preziosissimo,  a volte sembra quasi non si veda in campo ma sa produrre giocate preziosissime e spero sappiano dare il loro contributo anche per la Nazionale”.

Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito più positivamente della Lazio di Simone Inzaghi?

“E’ una squadra che sa sempre quello che deve fare. Inzaghi sa lavorare molto bene sotto il profilo del gruppo e questo sta facendo la differenza. All’inizio della stagione nessuno pensava che la Lazio potesse arrivare a questi livelli, vediamo come saprà gestirsi la squadra a livello fisico, alla lunga sarà il fattore che farà la differenza”.

La Juventus quest’anno è quasi sottovalutata ma alla fine è sempre lì: da qui alla fine del campionato quali saranno i verdetti in testa?

“All’inizio la Juventus non è stata snobbata, è semplicemente un augurio di tutte le altre di vederla battuta dopo sei lunghi anni di dominio. Penso che rispetto agli avversari la Juve abbia ancora qualcosa di più soprattutto dal punto di vista della panchina. Il Napoli ad esempio è un’ottima squadra ma alla lunga potrebbe pagare, sotto il profilo della brillantezza, il fatto di avere gli uomini un po’ contati. Vedo bene l’Inter che senza le Coppe possono gestirsi al meglio e bisognerà anche fare i conti con le romane, che al momento stanno tenendo il passo di Juventus e Napoli. Da qui alla fine del girone d’andata si capirà di più, anche visti gli scontri diretti che ci saranno, pur tenendo presente che mancherà ancora mezzo campionato alla fine”.

Le squadre di club italiane possono arrivare in fondo in Europa?

“Mi auguro di sì. I successi continentali farebbero molto bene al movimento calcistico italiano. Solo vincendo e mettendosi in mostra si possono richiamare investitori e sponsor, creando un livello tecnico superiore. Mi auguro che più squadre possano andare avanti e che il calcio italiano possa dire la sua, considerando la superiorità che mantiene a livello tattico”.

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SVEZIA ITALIA – Granqvist: “A fermare Immobile ci penso io”

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Questa sera a Solna andrà in scena il primo atto dei playoff per agguantare un posto per i Mondiali di Russia 2018. Svezia e Italia si affronteranno in uno spareggio tanto spietato quanto emozionante. Il difensore svedese Andreas Granqvist, ex giocatore del Genoa ed attuale capitano del Krasnodar, ha parlato della partita ed in particolare dell’attaccante biancoceleste Ciro Immobile.

“PROVERO’ A FERMARLO”

“Immobile quando era al Genoa  era giovane e non giocava molto. Poi è andato al Borussia Dortmund (dopo la stagione da capocannoniere della Serie A con la maglia del Torino, ndr) e non ha giocato molto neanche lì. Infine è tornato in Italia. Quest’anno è stato fantastico e sta segnando moltissimo. Lo vedo in grande forma, ma io stasera dovrò provare a fermarlo”.

“IMMOBILE BUON TEST PER LA NOSTRA DIFESA”

“Immobile sarà un buon test per la difesa svedese ma non possiamo concentrarci solo su di lui. L’Italia infatti ha altri elementi che possono fare gol. Chiaramente sarà speciale giocare contro di lui visto che siamo stati nella stessa squadra in passato”.

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Canigiani: “Curva e distinto ovest esauriti, adesso riempiamo il secondo distinto!”

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Il responsabile del settore marketing biancoceleste Marco Canigiani, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per fare il punto della situazione riguardante la vendita dei tagliandi per l’attesissimo derby di sabato prossimo.

“CURVA E DISTINTO OVEST ESAURITI”

Curva Nord e Distinto Nord Ovest sono ormai esauriti – ha spiegato Canigiani. Da pochi minuti è partita la vendita dei biglietti per il Distinto Nord Est. Ricordiamo che la vendita sarà aperta fino a un giorno prima del derby, mentre quella della Tribuna Monte Mario fino all’inizio della partita. Per ora, tra Curva Nord e Distinti Nord Ovest sono stati venduti circa 12.000 tagliandi. C’è ancora molto tempo, abbiamo più di una settimana per cercare di riempire anche il secondo Distinto, in tutto sono circa 5.000 posti. Ricordiamo a tuti coloro che hanno acquistato il biglietto per Lazio – Udinese di conservare il tagliando. Per quanto riguarda gli abbonati, in occasione del recupero di gennaio potranno entrare tranquillamente utilizzando il loro abbonamento, ci penserà la biglietteria della Lazio a risolvere tutte le questioni tecniche”.

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Questione rinnovo de Vrij: la situazione aggiornata

Il rinnovo di contratto di Stefan de Vrij è una delle situazioni più delicate in casa Lazio. Il contratto del difensore olandese scadrà a giugno 2018, e da gennaio il giocatore è potenzialmente libero di accordarsi con altre squadre per andar via a parametro zero. Situazione che la Lazio vorrebbe scongiurare.

LA SITUAZIONE

 Il rinnovo di de Vrij rimane complesso. Stamane Repubblica.it ha fatto chiarezza sulla situazione. L’ultimo incontro tra la Lazio e l’entourage del giocatore risale a qualche ora prima di Lazio-Nizza. Le offerte per il difensore olandese non mancano: Juventus, Liverpool e Atletico Madrid, sembra abbiano offerto contratti faraonici, tra i 3,5 ed i 4 milioni di euro. Lazio e SEG, la società che cura gli interessi di de Vrij, hanno raggiunto un accordo di massima sulla clausola rescissoria, fissata a 25 milioni di euro. Cifra leggermente più bassa rispetto alla volontà di Tare e Lotito, che vorrebbero fissarla oltre i 30 milioni. I dirigenti biancocelesti hanno messo sul piatto 2,5 milioni di euro bonus compresi per un contratto di almeno 2 anni. La SEG ha risposto con una controproposta: 2,8 all’anno (bonus esclusi) per un anno, con opzione per un altro anno o anche altri due.

PROSSIMO INCONTRO PRIMA DEL DERBY

Il prossimo incontro sembra fissato prima del derby, al massimo poco dopo. Le sensazioni restano positive, il giocatore ha fatto capire che il problema sia solo di trovare l’accordo. Accordo che potrebbe essere trovato a metà strada. La Lazio alzerebbe l’offerta di ingaggio, e l’entourage dell’olandese potrebbe accettare di aumentare la cifra della clausola rescissoria. Si attendono sviluppi.