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Sentite il senatore Razzi: “Stadio della Roma? Facciamolo in Abruzzo”

“Lo stadio della Roma? Non sarebbe mica sbagliato farlo in Abruzzo, visto che a Roma la sindaca Raggi non concede ancora il consenso per costruire“. Parola del senatore Antonio Razzi che ha lanciato questa provocazione a Radio Unicusano Campus dal sapore di sfottò.

In realtà Razzi era polemico verso la sindaca Raggi: “Prima ha detto no alle Olimpiadi, ora dice no allo stadio. Ma che sta a fare un sindaco? A dire a tutto no sarei capace anche io. Sarei pronto a battermi per lo stadio della Roma in Abruzzo. Così dovrebbero fare la ferrovia frecciarossa, così in un’ora si arriva. Sicuramente visto che ci sono tante fabbriche chiuse e tanti capannoni abbandonati sotto Chieti, tra Chieti e Pescara, lì verrebbe una cosa spettacolare. Gli farei fare anche le torri, che porterebbero qualcosa di americano a Pescara, facciamo diventare Pescara come Dubai o New York. Facendo la ferrovia col Freccia Rossa si arriverebbe allo stadio in meno di un’ora”. E come dargli torto?! D’altronde la Roma è nata a Corropoli…

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Bacci: “Ad Empoli ottimo risultato. Lazio avanti con fiducia”

Per parlare della gara di domenica prossima con l’Udinese e della stracittadina romana è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel Roberto Bacci.

SULLA GARA DI EMPOLI

“Contro l’Empoli la squadra ha fatto un ottimo risultato. Sulla carta sembrava una sfida semplice, poteva diventare più complicata se i biancocelesti non fossero scesi in campo con la giusta determinazione. La squadra ha reagito bene, i risultati danno entusiasmo. Ora c’è l’Udinese poi il derby, serve fiducia”.

SULLA SQUADRA BIANCOCELESTE 

“Quando è caduta, la Lazio si è sempre rialzata. La stracittadina a questo punto della stagione è importantissima. Dà la carica e si gioca in un momento nel quale i giallorossi sono in un buon periodo di forma e stanno esprimendo un buon calcio. È una partita che solo chi la vive può capire quanto sia carica di tensione. Ciò nonostante, si deve procedere gara dopo gara. I tre punti valgono contro tutte le squadre, grandi o piccole che siano. A volte perdere punti con squadre in basso in classifica fanno fallire gli obiettivi stagionali. Tutte le squadre scendono sempre in campo per dare il massimo”.

SULLA GARA CON L’UDINESE

“L’Udinese è pericolosa. Gioca a calcio, ha fatto vedere di essere pericolosa anche con squadre di alta classifica. Subisce molte reti ma segna con altrettanta regolarità. I biancocelesti devono affrontare la sfida non pensando già al derby ma considerando la gara di domenica come 90 minuti di avvicinamento alla stracittadina”.

SUI SINGOLI BIANCOCELESTI

“In questa squadra ci sono tanti calciatori importanti, che magari non scendono in campo sempre dal 1’: gioca uno o gioca l’altro, la differenza è davvero minima. Keita è mancato in alcune sfide, ma quando è sul rettangolo di gioco è devastante. A volte, riposare in una partita è l’antidoto giusto in previsione delle gare successive. Il mister e lo staff, che hanno tutti i calciatori sott’occhio ogni giorno, valutano le condizioni di ogni singolo calciatore. Parolo è una delle mezzali più forti a livello europeo. È un giocatore intelligente, capace. Ha già ricoperto il ruolo di regista nella sfida d’andata contro l’Udinese, potrebbero rifarlo senza problemi domenica prossima all’Olimpico”.

SULLA PRESTAZIONE DEL REPARTO DIFENSIVO A EMPOLI

Wallace e Hoedt hanno fatto bene contro l’Empoli, non era facile. Gli azzurri aspettano e ripartono, lottano su ogni pallone. La formazione di Martusciello è ancora invischiata nella lotta retrocessione, deve conquistare qualche altro punto per stare tranquilla. Il nostro pacchetto arretrato ha concesso pochissime occasioni da rete agli avversari. Sul gol di Krunic Strakosha non poteva fare nulla: la conclusione era un autentico siluro. Il portiere classe 1995 non ha colpe”.

Dott. Rodia: “Infermeria vuota. I ragazzi sono tutti recuperati”

Per fare il punto sulla situazione infortuni in casa Lazio il Dott. Rodia, il coordinatore dello staff medico biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3.

Queste le sue parole:

Federico Marchetti oltre al noto trauma distorsivo al ginocchio, nel fine settimana è stato colpito da un’infezione gastrointestinale che ne ha rallentato il protocollo riabilitativo che avevamo pianificato. Domani è previsto il suo rientro in gruppo. Bisogna valutare se recupererà per la sfida di domenica o per il derby di mercoledì prossimo, vediamo come Federico risponderà sul campo.

Stefan de Vrij e altri calciatori che avevano avuto un affaticamento nei giorni scorsi sono stati sottoposti ad accertamenti strumentali che hanno dato esiti positivi. Oggi tutti hanno ripreso gli allenamenti. Stefan è completamente recuperato.

Radu ieri, a fine allenamento, aveva accusato un trauma contusivo. Anche Stefan ha recuperato, non ci sono state lesioni ed oggi ha ripreso l’attività sul campo con il gruppo.

Patric ha avuto un affaticamento muscolare e ne sta uscendo bene. Anche lui oggi era in gruppo, è completamente recuperato.

Con Lucas Biglia abbiamo concordato una ripresa degli allenamenti personalizzata e finalizzata al derby. Lui in questi giorni seguirà un allenamento differenziato perché domenica è squalificato e per questo stiamo cercando di portarlo al top della condizione per la partita di mercoledì.

Milinkovic ha avuto un affaticamento, l’abbiamo recuperato in tempi record per la trasferta di Empoli. Anche lui è stato sottoposto, in questi giorni, ad un trattamento differenziato ma è pienamente recuperato. Oggi Sergej si è allenato con il gruppo.

Immobile, durante l’intervallo della partita con l’Empoli, aveva avuto un affaticamento all’adduttore. È stato subito sottoposto a terapia e ad esami strumentali che hanno dato esito soddisfacente. Anche lui oggi ha ripreso gli allenamenti.

Noi contiamo di ridare al mister la rosa al completo di tutti i calciatori da domani con Marchetti che dovrà recuperare soprattutto per questa problematica gastrointestinale che lo ha debilitato e ne ha rallentato la ripresa dall’infortunio al ginocchio”.

FORMELLO – Simone Inzaghi sollevato: tutti i big al lavoro

Sguardi sollevati in quel di Formello. Nell’allenamento pomeridiano tutti i “big” sono tornati al lavoro, o quasi. Biglia, de Vrij, Immobile, Milinkovic, Parolo e Patric, sono rientrati in gruppo. Sempre assente Marchetti, ancora fermo per un problema al ginocchio destro e ora anche per una gastroenterite. Salterà la gara con i friulani e forse il derby di andata con la Roma.

In vista della stracittadina Inzaghi chiede ai suoi la massima attenzione per sfruttare la giornata sulla carta favorevole. Il tecnico pretende la stessa pressione alta vista ad Empoli. Vorrebbe creare sin da subito difficoltà alla fase d’impostazione dell’Udinese. Calcolando però l’impegno imminente di Coppa Italia dove mancheranno per squalifica Patric, Radu e Lulic. I tre dovrebbero essere utilizzati dal 1’ domenica. Con i friulani sarà assente anche Biglia, squalificato. L’argentino è tornato a disposizione ma oggi si è fermato prima ed è rientrato negli spogliatoi.

IL MODULO

Le vere prove tattiche scatteranno tra domani e la rifinitura di sabato. Si continuerà con il 4-3-3. Strakosha tra i pali. In difesa Patric e Radu dovrebero agire sulle fasce, mentre la coppia centrale dovrebbe essere composta da de Vrij e Wallace. A centrocampo spera anche Murgia.  Dovesse riposare Milinkovic potrebbe giocare in regia o mezzala. Poi Parolo e Lulic. In attacco Felipe Anderson e Keita sugli esterni, con al centro uno tra Immobile e Djordjevic.

Beha: “Ma perchè è ‘lo stadio della Roma’ se i padroni sono dei privati?”

Anche il noto giornalista Oliviero Beha è intervenuto sulla questione stadio a Tor di Valle. E lo ha fatto come di consueto senza peli sulla lingua.

Su un articolo a propria firma riportato su olivierobeha.it ha scritto: “Ho letto diverse cose inesatte tra i commenti ai miei post diretti o riportati sullo stadio, a proposito di cubature sperequate, torri, terreno geofisicamente inadatto ecc., contro cui si scaglia chi vuole lo stadio a tutti i costi, chissà mai perché… Naturalmente siete tutti al corrente che Pallotta fa lo stadio a titolo personale con Parnasi e poi lo affitta alla Roma di cui è presidente, vero? E mi dite che è ‘lo stadio della Roma’? E’ proprio vero che deus amentat… in una povera metropoli di bocconi… Comunque leggete qui, che non fa male”.

GIALLO STADIO A ROMA – LE PUBBLICHE UTILITA’ DELL’EX SINDACO MARINO

di Paolo Spiga, www.lavocedellevoci, 16 febbraio 2017

Sempre più intricato il giallo (rosso) dello stadio a Tor di Valle. Non solo la frenetica bagarre in casa Cinquestelle con le due (o tre?) anime a sfidarsi sul campo e la base (o le basi) sul piede di guerra. Eccoci ora alle prese con le esternazioni dell’ex sindaco della capitale Ignazio Marino. E a rincorare la dose quelle del suo assessore all’urbanistica, Giovanni Caudo. Che sbandierano: avevamo stabilito quattro principi inderogabili. Quattro comandamenti affinchè l’affare stadio, per passare, potesse avere i crismi della ‘pubblica utilità’. Sia sul versante di infrastrutture che di assi viari di collegamento e trasporti.

LE PAROLE DELL’EX SINDACO E DELL’ASSESSORE

Tuona oggi Marino: “Se si cancellano quelle opere pubbliche esterne viene meno il pubblico interesse e si deve riscrivere una nuova delibera”. E poi aggiunge, in una maxi lettera pubblicata su Repubblica dal titolo che parla da solo, ‘Guai a tradire il patto con i costruttori’: “Bisogna giudicare il progetto nel suo insieme. Comprese le torri di Daniel Libenskid che hanno una forza non solo architettonica. Saranno in grado di attrarre grandi gruppi internazionali. Creando migliaia di posti di lavoro e sostenibilità economica al progetto”. Le miracolose torri da cui pioveranno fortune e occupazioni come neanche la manna più generosa!

CITTADINI, COMITATI E ASSOCIAZIONI SBAGLIANO

Lancia in resta continua il diluvio Marino, perfetto pompiere sui rischi paventati dai folli ambientalisti. A cominciare da quello, che anche i bimbi in zona conoscono, di tipo idrogeologico. Ecco la diagnosi dell’ex bisturi d’oro: “Si è lanciato l’allarme per le inondazioni cui sarebbe sottoposta l’area dello stadio. Ma anche qui le carte dicono una cosa diversa. Il rischio esondazione c’è ma interessa una porzione di città esterna all’area di Tor di Valle. Una zona che è già oggi abitata da moltissismi cittadini, quella del quartiere di Decima”. Fessi i cittadini, i comitati e le associazioni che documentano, dati alla mano, la fragilità di quelle aree esposte a nuove valanghe di cemento fuorilegge che potrebbe essere – in questi giorni – prodigiosamente “legalizzato”.

LE OPERE

Rincara l’ex braccio destro, l’ex assessore griffa Marino che imbandì le quattro regole, impose (sic) le sue forche caudine: dal collegamento con l’autostrada Roma-Fiumicino e quello della via Ostiense, passando le linee ferrate a botte di 16 treni l’ora: una Disneyland cucita su misura per la felicità dei mattonari di casa nostra. Detta l’agenda politica made in Caudo: “Se anche solo una di queste opere contenute nella delibera del 2014 venisse meno, si ricomincia tutto da capo”.

I PROPONENTI

E proprio su quella delibera poggiano le arcimilionarie speranze del gruppo guidato da Luca Parnasi, del fondo Prelios di Massimo Caputi & della sua band con cui è stato stipulato a dicembre 2016 un preciso memorandum d’intesa, della Roma Calcio di James Pallotta e di Unicredit, che ha versato allegramente fidi nella casse di Parsitalia (ed ora vuol rientrare facendosi la cresta, anche con la realizzazione del nuovo quartier generale in una delle tre maxi torri) e ha scritto il copione dell’ingresso a stelle e strisce nella compagine giallorossa.

LA VOCE INTERNA DEL CAMPIDOGLIO

Commenta un dirigente del Campidoglio che da anni ne vede di tutti i colori: “Ma grossa come questa mai. Mai assistito a una sceneggiata del genere. A un affare annunciato ormai da anni e che ora sta arrivando al suo scontato finale. Sono troppo forti gli interessi perchè il tavolo possa saltare. A meno che i cittadini una buona volta, capito cosa è in gioco, non scendano in piazza. Altrimenti tutto è già scritto: una limatina alla cubature tipo il 20% e via”.

LA MOSSA DI MARINO

“La gente è stata del tutto rincoglionita con il pretesto del calcio, del tifo, dello sport, che in questa storia non c’entrano per niente. Vogliamo lo stadio come a Monaco oppure a Torino? Bene, solo lo stadio con dentro tutte le meraviglie e basta. Ovviamente in un posto adatto, dove non sia necessario costruirci una città con tutte le infrastrutture intorno, altrimenti si capisce l’affare dove sta, come è successo con la delibera taroccata di Marino, un comodo via libera ai palazzinari che adesso l’ex sindaco vuol contrabbandare con l’architettura fantascientifica e le migliaia di posti. Come nemmeno Lauro faceva nella Napoli di Mani sulla città cambiando i colori al piano regolatore”.

 

Farris: “Dobbiamo segnare più gol, ma contro l’Empoli tattica perfetta”.

L’allenatore in seconda della Lazio, Massimiliano Farris, ha analizzato il match contro l’Empoli a Lazio Style Channel.

ANALIZZANDO EMPOLI LAZIO

Massimiliano Farris, vice di Simone Inzaghi, è intervenuto a Lazio Style Channel per analizzare il match contro l’Empoli. Ecco le parole del mister: “In queste ultime giornate la squadra sta producendo tanto gioco. Forse pecchiamo ancora in qualcosa dal punto di vista della finalizzazione ma abbiamo creato tanti presupposti per andare a segnoIl nostro piano tattico ha funzionato alla perfezione. Loro si schierano sempre molto stretti e quindi avevamo pensato di colpirli con cambi di gioco e azioni veloci. Gli azzurri, in attacco, hanno un trequartista e due punte. La nostra difesa alta e il centrocampo schiacciato hanno impedito il loro gioco tra le linee. Non a caso, abbiamo concesso giusto un paio di conclusioni in porta al gruppo di Martusciello“. Questa è l’analisi di mister Farris, che evidenzia la poca freddezza della squadra.

INTANTO A FORMELLO E’ ARRIVATO RICCARDO CUCCHI. ECCO LE SUE PAROLE>>>CLICCA QUI

Cucchi: “Sono da sempre laziale. Il 14 Maggio? Ecco come mi sentivo…”

Riccardo Cucchi, storico ex commentatore di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, è intervenuto, durante la sua visita a Formello, ai microfoni di Lazio Style Channel.

UNA VITA DI CALCIO

Oggi Riccardo Cucchi ha visitato Formello. Terminata la visita, l’ex telecronista ha poi rilasciato un’intervista a Lazio Style Channel. Ha iniziato a parlare della sua carriera: “Quando sento la sigla di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ si trasforma tutto in un mare di emozioni e di ansia perché bisogna stare sempre attenti a quel che si dice. Il nostro mestiere è quello di raccontare la partita, molto più difficile è entrare nei meandri di questo Club. Ho visto delle cose che non avevo mai osservato in 38 anni di carriera. Sto capendo solo oggi cosa voglia dire vivere Formello e preparare ogni gara di campionato. Ho sempre pensato che il nostro lavoro fosse basato su un solo elemento, quasi filosofico: assecondare la passione, di cui vive il calcio. Ovunque c’è passione ed è importante rispettarla“.

SONO LE 18 E 4 MINUTI DEL 14 MAGGIO DEL 2000…

L’ex telecronista ha poi commentato le sue emozioni il giorno del secondo scudetto della Lazio: “Ho un ricordo meraviglioso di Inzaghi e ho avuto il piacere di raccontare la gara nella quale segnò quattro gol al Marsiglia. Ho due maglie che conservo con cura: quella che indossò Inzaghi in quella partita e quella di Veron del 2000. Mi era sempre stato chiesto per quale squadra tifassi. Sono sempre stato un tifoso della Lazio. Il 14 maggio avevo un groppo in gola che stava salendo. Voglio raccontare che nel ’74 ero in curva a vivere Lazio-Foggia, ad esultare al rigore di Chinaglia. Avevo la radio accesa con la voce di Enrico Ameri che diceva: “Lazio Campione d’Italia”. Da quel momento ho pensato che sarebbe stato un sogno raccontare uno scudetto della Lazio. Ho saputo solo dopo che la mia voce era stata irradiata all’interno dell’Olimpico il 14 maggio“.

FORZA LAZIO

Cucchi ha poi concluso: “Questo lavoro vive di passione: dobbiamo emozionarci per emozionare. Ho sempre avuto accanto a me un binocolo. E’ fondamentale in certi momenti della partita, è stato un mio compagno fedelissimo. La Lazio non è solo calcio, ha fatto meraviglie in ogni disciplina e per questo è una Polisportiva. Sarà bello vedere l’allenamento di quest’oggi. Murgia mi piace moltissimo, è un giocatore molto forte: mi ha colpito da subito, ho anche raccontato il suo primo gol in Serie A a Torino. Ho descritto anche il poker di Parolo a Pescara, ma in precedenza, l’ho fatto presente anche ad Inzaghi, ero in radiocronaca anche in occasione delle quattro reti realizzate dallo stesso tecnico biancoceleste contro il Marsiglia“.

DA UN GIORNALISTA LAZIALE AD UN ALTRO, PAROLA A FILIPPO ANASTASI >>> LEGGI QUI

Anastasi: “Lazio concentrati sull’Udinese”. E sullo stadio della Roma…

Filippo Anastasi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Il giornalista ha parlato dei prossimi impegni della Lazio e dello stadio della Roma.

CUORE BIANCOCELESTE

Filippo Anastasi, giornalista di nota fede biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Lo scrittore ha parlato dei prossimi impegni della Lazio. Ecco le parole rilasciate: “Dobbiamo concentrarci solo su Lazio-Udinese, credo sia difficile entrare in Europa League dalla Coppa Italia. Meglio accederci dal quinto posto, dobbiamo sfruttare le prossime due giornate per accorciare la classifica. Poi al derby ci pensiamo. Mi aspetto un buon girone di ritorno, come quello dell’andata. Spero di arrivare in Europa League“.

CUCCHI

Il noto giornalista ha poi speso anche due parole sul suo collega Riccardo Cucchi: “Qualche anno fa, al tempo di Cragnotti, io ero Presidente del Lazio Club Rai. Un giorno venne nella mia stanza Cucchi e mi chiese se potesse iscriversi e così fu. La sua lazialità fu premiata il giorno dello Scudetto quando in pochi sapevano della sua fede laziale. E’ un grande personaggio“.

LO STADIO DELLA ROMA

L’ex direttore di Radio Rai Giubileo ha poi concluso parlando dello stadio della Roma: “Vi siete resi conto che la questione dello stadio della Roma è diventata internazionale, addirittura? Voglio solo ricordare che, quando qualche anno fa, Lotito tirò fuori i terreni sulla Tiberina, il Comune gli disse ‘no’ e basta. Tant’è che cominciò a pensare a Valmontone. Io non capisco perché alla Lazio si dice ‘no’ e basta, per la Roma c’è voluto tutto un movimento di pensiero e nemmeno si è arrivato a dire ‘no’. Hanno fatto una speculazione, ma questi sono affari loro. Un Comune vero dovrebbe suggerire i terreni dove costruire entrambi gli stadi, per entrambe le compagini”.

LAZIO – MENDES, L’ASSE DI CALCIOMERCATO E’ PIU’ CHE CALDO. GUARDA CHE NOMI>>>CLICCA QUI

 

Lazio-Mendes, asse caldo. Ecco tutti i nomi in orbita Lazio

Che il super procuratore portoghese Jorge Mendes sia un nome vicino alla dirigenza biancoceleste è cosa nota. Lo dimostrano l’affare Wallace e quello (poi sfumato) El Ghazi. Adesso però si pensa già al mercato estivo, e nella scuderia di Mendes ci sono molti giocatori appetibili per la società di Lotito.

ATTACCO

E’ una vera e propria girandola di nomi quella che viene stilata nell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport. A partire dal reparto offensivo, in cerca di alternative ad Immobile e soluzioni per un eventuale partenza di Keita a fine stagione. Tiquinho Soares è un attaccante brasiliano del Porto, già a segno 4 volte in 3 partite. Valutazione di 15 milioni. C’è poi il nuovo gioiello di casa Monaco, Kylian Mbappè. Definito il nuovo Henry, è andato a segno martedì contro il Manchester City in Champions League. A soli 18 anni vale già oltre i 10 milioni e la sua valutazione è destinata a salire vertiginosamente. Nel Principato c’è anche Thomas Lemar, esterno d’attacco appena ventunenne, con un valore ancora al di sotto dei 10 milioni di euro.

CENTROCAMPO E DIFESA

Per il centrocampo da non sottovalutare le piste che portano a Ruben Neves, gioiello del Porto classe ’97 e già accostato alla Lazio in passato dal quotidiano A Bola, e a Danilo, mediano dello Standard Liegi. Infine per il reparto difensivo il nome caldo sembra essere quello di Jemerson, anche lui in forza al Monaco.

Tanti i nomi per il mercato estivo, poche le certezze. Una cosa è sicura: l’asse Lazio-Mendes è più di una semplice voce…

ECCO LA VERITA’ SUL RINNOVO DI KEITA

VIDEO – Vittorio Sgarbi: “Famo sto stadio… della Lazio!”

Vittorio Sgarbi continua la sua campagna contro lo stadio della Roma, appoggiando i laziali.

#FAMOLOSTADIODELLALAZIO

Vittorio Sgarbi, continua a parlare dello stadio della Roma. Il critico si fa testimonial per costruire lo stadio della Lazio. Sulla sua pagina Facebook dice: “Perché lo stadio lo deve fare solo la Roma. Laziali ribellatevi! Facciamo lo stadio per la Lazio. Decidiamo dove farlo, io vi farò da testimone per fare lo stadio (che sia solo uno stadio) della Lazio. Romanisti fate il vostro stadio. Ma laziali, unitevi e fate anche voi il vostro stadio!“. Il messaggio è lanciato e rimbalzerà su tutto il web, sperando arrivi alle orecchie giuste.

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Bologna-Lazio: ecco tutte le info dalla biglietteria

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La S.S. Lazio comunica che sono già in vendita i tagliandi per la gara di campionato Bologna-Lazio. La sfida è valida per la 27esima giornata di Serie A Tim.

Questi i dettagli della gara e della vendita:

– Gara: Bologna – Lazio
– Domenica 5 marzo ore 20:45
– Stadio Renato Dall’Ara di Bologna
– Prezzo del settore Ospiti: tariffa unica €. 20,00
– Capienza 2.500 posti
Circuito di vendita: Vivaticket
– Non sono previste particolari promozioni (es. “porta un amico” , ecc.). I tagliandi del settore ospiti non saranno in vendita il giorno della gara.
– Fine vendite: ore 19:00 sabato 4 marzo.
La vendita del settore ospiti, è vietata ai residenti della Regione Lazio fatta eccezione ai soli possessori delle Fidelity Card-Tessera del Tifoso Millenovecento (nel settore ospiti la Fidelity Card è obbligatoria anche per i residenti di altre regioni).

Pizzul: “Udinese in flessione, Lazio temibilissima. Problema stadio? In Italia…”

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La sua voce ha accompagnato i tifosi italiani per anni e anni con le più importanti telecronache della RAI: friulano doc, Bruno Pizzul è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “Laziali On Air” per parlare della società biancazzurra alla vigilia della prossima sfida che vedrà la Lazio opposta all’Udinese in campionato.

Che impegno si troverà di fronte la Lazio contro l’Udinese?

I friulani stanno attraversando un periodo di flessione piuttosto evidente. L’arrivo di Del Neri in panchina aveva portato dei benefici anche a livello di risultati. Ma nelle ultime cinque-sei partite il bandolo della matassa del gioco è stato smarrito. La scorsa settimana c’è stata una grande festa per il ritorno di Zico, ma la prestazione contro il Sassuolo non è stata all’altezza. L’Udinese arriva all’Olimpico sicuramente sfavorita dal pronostico. Dovrà far fronte alle squalifiche di Halfredsson e De Paul che sicuramente peseranno. La Lazio al momento ha una qualità di gioco ottimamente collaudata ed ha soprattutto delle individualità notevoli. A sua volta dovrà fare a meno di Biglia. La squadra di Inzaghi è temibilissima perché ha una manovra ormai estremamente organizzata ed efficace“.

Cosa l’ha colpita maggiormente della Lazio di Simone Inzaghi?

Inzaghi è riuscito a stabilire una modalità di gioco perfettamente espressa dal 4-3-3 ma in cui le qualità dei singoli vengono utilizzate al meglio. La qualità individuale di molti giocatori infatti – prosegue Pizzul – emerge prepotentemente. Molti elementi hanno ritrovato una condizione ottimale. Ci sono giocatori molto importanti in qualsiasi settore. Parolo è un giocatore che mi piace moltissimo perché è un giocatore che ha sia capacità di inserimento sia di organizzazione di gioco. Potrebbe essere lui il sostituto di Biglia in cabina di regia nella partita contro l’Udinese“.

Pizzul su Immobile

Ventura sta lavorando con molta attenzione rivolta ai giovani e credo che Immobile possa essere protagonista nella Nazionale del futuro. La forza dell’Italia degli anni passati era stato il travaso dall’Under 21 alla Nazionale maggiore. Immobile è un giocatore che il CT conosce molto bene e potrà essere utilizzato degnamente in Nazionale. E’ uno dei tanti giocatori sui quali penso si possa basare la rinascita azzurra“.

Uno dei fiori all’occhiello dell’Udinese è la Dacia Arena, lo stadio di proprietà. A Roma imperversano le polemiche sull’impianto di Tor di Valle. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno e per tornare ai fasti degli anni novanta gli impianti di proprietà sono imprescindibili?

Sì, è assolutamente necessario sistemare l’impiantistica del nostro calcio. All’esterno anche paesi che possono essere indietro rispetto all’Italia dal punto di vista calcistico possono vantare impianti migliori. Le difficoltà maggiori sono quelle a livello burocratico. La Juventus e l’Udinese ce l’hanno fatta a costruire il loro impianto, ma con enormi difficoltà e tempi dilatati. Da qui in avanti bisognerà alleggerire questi procedimenti oppure il calcio italiano sarà sempre penalizzato rispetto a quello straniero“.

Sulle semifinali di Coppa Italia

Il pronostico è terribilmente difficile da fare e non mi avventuro in nessun tipo di valutazione per quanto riguarda il derby romano. Credo invece che il Napoli ce la possa fare nel doppio confronto con la Juventus, ma è una valutazione esclusivamente istintiva, basata anche sul fatto che spesso il calcio sfugge alle logiche più stringenti. Si tratta comunque di semifinali che esprimono al momento il meglio del nostro calcio. Si può dire che nella fase finale del torneo la Coppa Italia può suscitare grande interesse, che è scarsissimo nella fase iniziale. Forse bisogna rivedere la formula, a partire dal fatto che negli ottavi di finale le squadre più forti possano giocare con il vantaggio del fattore campo”.

NEL FRATTEMPO LOTITO CHIAMA SIMEONE…

Canigiani: “Da qui a fine stagione pronte nuove iniziative. E con Macron…”

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Il responsabile marketing biancoceleste, Marco Canigiani, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel. Ha parlato del derby e delle varie iniziative della società. Entro fine anno ci saranno nuove sorprese

LAZIO-UDINESE E IL DERBY DI TIM CUP

“Per Lazio-Udinese sono in vigore le tradizionali formule di acquisto. Dal 20 febbraio è scattata la libera vendita dei tagliandi del derby di TIM Cup e ammetto che le prime ore sono state davvero intense. Ricordo che, per la partita del prossimo 1° marzo, potranno acquistare i biglietti per la Tribuna Tevere i soli abbonati e i possessori della Fidelity Card, usufruendo inoltre dell’iniziativa ‘Porta un amico’ che consente di acquistare due biglietti”.

L’AMORE PER LA LAZIO TI REGALA IL DERBY

“Ci sono residue possibilità per usufruire invece della promozione legata alla maglia: chi acquista la nostra divisa ufficiale riceverà in regalo un tagliando per la gara Lazio-Roma valido per il settore Distinti. Chi non ha ancora sottoscritto la ‘Millenovecento’, può richiederla e riceverla in tempo reale presso tutti i Lazio Style Official Store e poi acquistare i due tagliandi”.

MACRON E FUTURO

“Con Macron stiamo già lavorando per la stagione 2018-2019. Abbiamo già definito quanto concerne invece la prossima stagione e siamo preparati a tutte le eventualità. Da qui a fine stagione ci saranno ulteriori iniziative. Prima però pensiamo alla stracittadina di Coppa Italia per prossimo 1° marzo”.

Serie A Tim – Ecco l’arbitro per Lazio-Udinese. Un solo precedente…

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La Lega Calcio ha comunicato gli arbitri per la 26^ giornata di Serie A TIM. Lazio-Udinese, sarà diretta dal signor Luca Pairetto (sez. di Nichelino)

LA SESTINA

A coadiuvare il fischietto piemontese ci saranno gli assistenti Di Vuolo e Schenone, Il IV Uomo Preti, e gli addizionali Banti e Saia. La gara verrà giocata domenica 26 Febbraio alle ore 15:00, Stadio Olimpico di Roma.

PRECEDENTI E STATISTICHE

L’arbitro piemontese ha diretto finora la squadra biancoceleste in una sola occasione. Quest’ultima risale al 15 gennaio scorso, giorno nel quale la squadra allenata da Simone Inzaghi sconfisse in casa l’Atalanta per 2-1. Pairetto, d’altro canto, ha arbitrato per due volte l’Udinese in questa edizione della Serie A TIM. In entrambe le sfide la formazione friulana è uscita sconfitta, prima contro il Chievo, poi contro il Cagliari.

 

ESCLUSIVA – Keita vuole la Lazio ma tra il dire e il fare c’è di mezzo… Tare

La querelle Keita Lazio va avanti da questa estate e pare ancora non trovare soluzione. Ma è vero che Keita vuole lasciare la Lazio? Abbiamo indagato sulla questione e abbiamo scoperto delle cose interessanti.

Il giocatore vuole rimanere a Roma. Ormai sta nella Capitale da tanti anni ed è contento del ruolo che ricopre nello scacchiere di Inzaghi che l’ha messo al centro del progetto tanto da aver richiesto alla società il suo rinnovo come seconda priorità dopo Biglia. Ma allora perché non ha ancora firmato?

Il tutto è iniziato l’estate scorsa, quando il suo procuratore Calenda aveva un appuntamento a villa San Sebastiano col presidente Lotito. Peccato, però, che Lotito a questo appuntamento non si sia mai presentato, mandando su tutte le furie il procuratore. Questo il motivo per cui Keita si è presentato in ritardo ad Auronzo.

Però poi prima di Natale, Calenda e il patron della Lazio si sarebbero incontrati in Lega. A quanto pare il procuratore gli avrebbe chiesto delucidazioni sul perché avesse dato mandato a Jorge Mendes di vendere Keita. Il presidente biancoceleste avrebbe risposto di non saperne nulla, prendendosela con Tare, artefice di questa decisione a sua insaputa. Il motivo? Tra Calenda e il ds albanese non corre buon sangue per vecchie ruggini.

Lotito vede Keita come un figlioccio e vorrebbe farlo rinnovare, la cifra pattuita dell’adeguamento è di 1,1 mln. Il nodo resta legato alla clausola rescissoria che Calenda vorrebbe mettere a 20 mln mentre la Lazio a 30 mln. Ma finora c’è stato solo un pourparler, nessun incontro ufficiale. Inzaghi sta spingendo con la società per proporre il rinnovo al ragazzo tanto da aver fatto saltare Dirar a gennaio che sarebbe dovuto arrivare dal Monaco in cambio di Keita. Il tecnico si è opposto, sottolineando come il numero 14 sia troppo importante per questa Lazio. Adesso la situazione è in fase di stallo, Calenda e Keita sono in attesa di una chiamata da Lotito. Speriamo che non sia troppo tardi…

Elezioni FIGC, Abodi lancia la sfida a Tavecchio

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In vista delle elezioni presidenziali Figc del prossimo 6 marzo, si infiamma il dibattito tra i due contendenti.

IL GUANTO DI SFIDA

Sembra destinata ad essere molto calda la giornata del prossimo 6 marzo, quando si terranno le elezioni per la presidenza della Figc. Due sono i candidati in lizza, noti da qualche giorno: da una parte, il numero uno uscente della Federazione, Carlo Tavecchio, dall’altra, il presidente dimissionario della serie B, Andrea Abodi. Proprio quest’ultimo ha contribuito in queste ultime ore a rendere il dibattito tra i due pretendenti ancora più incandescente, lanciando la sfida al suo rivale attraverso il suo profilo Twitter. È qui infatti che il dirigente romano ha postato un messaggio diretto all’avversario: “Per parlare del calcio che vorremmo, invito Carlo Tavecchio ad un confronto pubblico prima delle elezioni federali“. Il guanto è stato lanciato, Tavecchio lo raccoglierà?

Perrone consiglia Inzaghi per l’Udinese. E bacchetta Djordjevic

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Dopo aver infranto il tabù Castellani di Empoli, la Lazio attende l’Udinese, nello scontro di domenica pomeriggio all’Olimpico che precederà l’atteso derby di Coppa Italia. Per fare il punto della situazione, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia l’ex difensore biancoceleste Carlo Perrone.

IL CONSIGLIO AD INZAGHI

Immobile, dal punto di vista fisico, regge meglio degli altri gli impegni ravvicinati. Per questo non lo risparmierei, tranne in caso di problemi fisici. A parità di condizione, sani ma solamente affaticati, i calciatori non li fermo. Inoltre non ha un adeguato sostituto nel suo ruolo. Le semifinali con la Roma sono importantissime, ma, in ottica Europa League, non bisogna sottovalutare nessuna gara di campionato. Milinkovic, visto che spende molte energie nelle sua zona di campo, lo farei respirare. Per De Vrij invece penserei al suo ginocchio. Se si rischia infiammazione, allora va bene mandare in panchina anche lui. In caso contrario lo getterei titolare con l’Udinese. In difesa comunque la Lazio ha diverse alternative”.

DJORDJEVIC

Per il gioco particolare dei biancocelesti, l’identikit ideale della punta è quello di Immobile. Si decentra e attacca le profondità senza stare mai fermo. Il serbo invece è statico e in questo modo diventa difficile arrivare alla conclusione. È vero che la Lazio è poco concreta, ma ha una manovra frenetica, per cui c’è poco tempo per stare lì a pensare”. Poi su Inzaghi: “I punti sono l’espressione di quella che è la squadra. Il campionato è abbastanza spaccato e alla lunga i valori stanno uscendo fuori. Rispetto all’era Petkovic o all’era Pioli, i biancocelesti si sono rinforzati. Hanno perso Candreva e Klose ma hanno acquistato tanto nel reparto difensivo. Una casa si costruisce dalle fondamenta e la difesa è più solida rispetto agli anni passati. A questo aggiungiamo che, non giocando una manifestazione europea, si può gestire in maniera più continua l’allenamento settimanale. Adesso questa rosa non potrebbe fare tre competizioni”.

L’UDINESE

Il vantaggio su queste squadre è quello tecnico. Il contro è che potrebbero essere mentalmente liberi. Se giocano in scioltezza e stanno tutti bene, la partita può venire fuori storta. È ancora presto per vedere squadre scariche. Questo scenario inizierà ad esserci nelle ultime 5-6 partite, col caldo”. Poi sul settore giovanile: “Per quello che è il bacino della città di Roma si potrebbe fare di più per sfornare giovani. Non credo ci sia questa grande volontà”. Infine, sull’esperienza vissuta a Salerno: “Ognuno si porta dietro quello che ha vissuto. Di Salerno ho un ricordo bellissimo della gente. Su Lotito non mi esprimo. Lo potrei fare al ristorante, a cena. Le mie idee non contano nulla e quello che devo dire lo dico alle persone in faccia”.

TOUR NELLE SCUOLE – La promessa di Djordjevic, gli idoli di De Vrij

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Torna l’appuntamento con il tour della Lazio nelle scuole. Stamattina Djordjevic, De Vrij e Basta hanno fatto tappa all’Istituto San Giovanni Battista, in compagnia dell’aquila Olympia. Di seguito, le loro risposte alle domande degli studenti.

Inizia Djordjevic, che parla del gioco di squadra: “A 18 anni pensavo soprattutto a me stesso. Poi, dopo un paio di anni, sono cresciuto e ho capito che un calciatore non può vincere da solo, così ho cominciato a pensare di più al collettivo“. Sullo stesso argomento, de Vrij aggiunge: “Nella Lazio mi sono trovato bene subito, anche se ho avuto qualche problema con la lingua. A calcio non si può giocare da soli, i compagni sono la cosa più importante. Abbiamo entusiasmo e voglia di vincere anche in allenamento, non solo in partita. Sto benissimo coi miei compagni, siamo anche amici e questo è importante per lo spirito di gruppo. Mi trovo bene con tutti, ma soprattutto con Felipe Anderson e Hoedt“.

Tra pochi giorni ci sarà il primo dei tre derby che caratterizzeranno questo scorcio di stagione. Immancabile la domanda, con una richiesta speciale per Djordjevic: “Un gol? Speriamo, già ne ho fatto uno in un derby. È la cosa più bella, spero di ripetermi“. Tocca poi nuovamente a de Vrij, che parla del suo idolo: “Non ne ho avuto uno, ma ci sono stati tanti giocatori forti che mi sono sempre più piaciuti. Per esempio nella Lazio c’erano Nesta e Stam, erano fortissimi e di livello mondiale“.

Sempre il difensore olandese racconta il suo impatto con la Serie A: “È un campionato interessante, mi piace moltissimo, bisogna sempre essere concentrati, è un calcio molto tattico, ci sono giocatori forti e squadre di livello. Non è stato facile arrivare sin qui, ma sin da piccolo ho dato il massimo e ci ho sempre creduto. Quando c’è stata la possibilità di arrivare qui l’ho colta al volo“. Tocca infine a Basta, che non ha dubbi su quale delle sue due squadre italiane preferisca: “La Lazio, mi é entrata nel cuore“. Il terzino si sofferma poi sulla visita ad Amatrice: “È la peggiore cosa che possa succedere a un essere umano, è una tragedia. Ci ha fatto piacere trovare le persone che hanno perso tutto, abbiamo fatto una cosa bella e utile. Bisognerebbe tornarci per dare una mano a questa gente“.

ESCLUSIVA – Inzaghi chiama Simeone. Il motivo? El Cholito. I dettagli

Simeò, Simeò, Simeone… Ricordate quando la Curva Nord intonava questo coro rivolto a Diego Pablo?! Bene, la prossima stagione la curva potrebbe ritornare a intonare quel coro perché c’è la possibilità che un altro Simeone vesta la maglia biancoceleste.

Parliamo del figlio d’arte Giovanni Simenone, attaccante rivelazione del Genoa. Da fonti raccolte in esclusiva dalla nostra redazione, Simone Inzaghi vorrebbe fortemente l’argentino alla Lazio. Tanto da aver chiamato il suo ex compagno di squadra Diego Pablo. “Ciao Diego, come va? Tuo figlio verrebbe alla Lazio?!”, avrebbe chiesto il tecnico biancoceleste. “Sarebbe felicissimo” avrebbe risposto El Cholo. La chiamata sarebbe stata su per giù questa. Ora la palla passa alla società.

Non sarà facile arrivarci dato che ora il Genoa lo valuta tanto, ma già qualche chiacchierata c’è stata tra Lotito e Preziosi. Il patron capitolino potrebbe regalare Simeone Jr a Inzaghi in caso di qualificazione europea (ancor di più se fosse Champions League). Oltretutto sarebbe un modo per riavvicinare i tifosi allo stadio continuando così quell’operazione lazialità iniziata l’estate scorsa con l’arrivo in dirigenza di Angelo Peruzzi. D’altra parte Giovanni ritroverebbe un ambiente familiare dato che da piccolo andava spesso a Formello col papà. Da Diego a Giovanni, la lazialità si trasmette di padre in figlio, o in questo caso sarebbe più adatto dire dal Cholo al Cholito. AVANTI LAZIO!

Fabrizio Piepoli

DAL GENOA POTREBBE ARRIVARE ANCHE UN ALTRO RINFORZO>>>CONTINUA A LEGGERE

BARRIERE – O le togliete, o le levate. Non che le abbassate…

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Ci spiegate il senso di abbassare le barriere? Perchè noi non lo abbiamo capito…

BARRIERE SI, BARRIERE NO, BARRIERE FORSE

Cantava Elio e le Storie Tese nel lontano 1996, a Sanremo, la famosa canzone “La terra dei cachi“. Ogni riferimento, non casuale, era all’Italia. Ebbene si, a distanza di 21 anni la nostra terra italica è ancora in questo stato: Tarallucci e Vino. In ogni settore, dalla politica allo sport. E nel calcio, soprattutto. A Roma poi, è uno spasso. Guardate il caso delle barriere innalzate allo Stadio Olimpico. Sono state inserite per separare i settori delle curve. Disastro totale: ira delle tifoserie di Lazio e Roma, e stadio deserto. Ma perché poi inserirle? Ordine pubblico rispose qualcuno in giacca e cravatta. Ed ora, dopo nessun incidente (a dir la verità gli ultimi problemi di ordine pubblico dentro una curva risalgono al derby Lazio- Roma 0-3 del 1994, quindi 22 anni fa), ecco che le famigerate barriere dovrebbero essere rimosse… Ah no abbassate (?!?!?!)

MA CHE SIGNIFICA “ABBASSARLE”?

Metti le barriere, togli le barriere, aò io le taglierei ‘ste barriere“. Parafrasando Carlo Verdone in “Bianco, Rosso e Verdone“, la questione delle barriere sta diventando alquanto grottesca e patetica. Soprattutto dopo la decisione di abbassarle. Ma che significa abbassarle? E’ come se ad un uccellino in gabbia gli dici: “Ok, domani ti compro una gabbia più grande, ma sempre in gabbia resterai“. Così si prendono in giro i tifosi! E’ così che si pensa di agire? Davvero pensate, VOI che prendete queste decisioni, di deridere le due tifoserie più belle, compatte, massicce ed influenti d’Italia?

ESSERE TIFOSI NON SIGNIFICA ESSERE STUPIDI (COME QUALCUNO CREDE)

Lo sanno bene, lì dall’alto degli uffici ammobiliati con oggetti di lusso, che la barriera equivale a dimezzare la popolazione ultras. Lo sanno bene, LORO, che poi i tifosi si stufano di essere trattati come bestie o terroristi ed abbandonano lo stadio (come LORO vorrebbero). Lo sanno bene, LORO, che UNA CURVA UNITA FA PAURA. Perché da uniti si dialoga, ci si confronta, ci si fa rispettare, non ci si fa addomesticare. Lo sanno bene, LORO, che stanno sbagliando con il sistema delle barriere. Lo sanno bene, LORO, ma continuano a farlo.

Ma il TIFOSO non molla, lotta, ci crede, e porta avanti i suoi ideali. Per tutto questo, chiediamo a LORO di avere rispetto per il TIFOSO, avere rispetto per LAZIO e ROMA.

RIMUOVIAMO LE BARRIERE PERCHE’ ABBASSARLE E’ UNA PRESA PER IL.