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FORMELLO – La seduta pomeridiana: abbraccio tra Peruzzi e il rientrante Keita

Biancocelesti in campo sotto il diluvio nel pomeriggio a Formello. Si rivedono sul terreno di gioco i primi nazionali rientranti dagli impegni sostenuti con le rispettive squadre, anche se Inzaghi soltanto giovedì riavrà a disposizione tutti i nazionali. Tra i rientri anche quello di Keita. Al suo arrivo il giovane senegalese ha abbracciato Peruzzi per poi spostarsi in disparte per svolgere lavoro differenziato agli ordini del preparatore atletico Ripert. Nel frattempo la squadra lavora sotto l’acquazzone incitata da Inzaghi.

Infortunati ancora a riposo. Marchetti e Basta lavorano a parte, i due dovrebbero essere pronti per la prossima gara, tra qualche giorno dovrebbero rientrare in gruppo. Il portiere e il terzino si erano fermati entrambi in occasione della sfida con il Milan, il primo il giorno prima dell’incontro e il secondo nel corso della gara; per tutti e due una lesione di primo grado al polpaccio. Bastos (stiramento di secondo grado) e Lukaku (distorsione alla caviglia destra) continuano a lavorare in palestra: il belga è arrivato al campo di allenamento in taxi con stampelle e tutore. Ancora assente Biglia, l’argentino si sta allenando con la propria nazionale e rientrerà a Formello tra giovedì e venerdì.

Pedullà: “A Immobile la Lazio ha consegnato le chiavi dell’attacco, a Napoli non sarebbe stata la stessa cosa”

L’esperto di mercato Alfredo Pedullà ha parlato di Ciro Immobile ai microfoni di Canale 8: “Parlare ora è troppo facile. era reduce Le precedenti esperienze dell’attaccante laziale a Siviglia e a Dortmund erano state decisamente negative, per cui ora non avrebbe mai accettato un ruolo di secondo piano. Immobile ha scelto una squadra che gli ha dato le chiavi dell’attacco, cosa che a Napoli non avrebbero potuto garantirgli”.

Stellina del 2000: gioca regista e segna, il suo idolo è Biglia. Il baby Paglia fa sognare la Lazio

Classe 2000, numero dieci sulle spalle e capitano. Anche se dice “mi ispiro a Biglia, Cataldi e De Rossi. Tre che nuneri 10 non lo sono davvero. Centrale di centrocampo, regista basso davanti alla difesa e assist man, quando entra in campo si fa il segno della croce: “Per ben tre volte!”. Fiero e scaramantico si definisce. Piccolino, anzi giovanissimo, stiamo parlando di Davide Paglia, stellina della Lazio Under 17 (Allievi Nazionali). I “grandi” lo tengono sempre sotto controllo, mister Bonatti lo ha addirittura portato in ritiro con la Primavera nonostante i due anni in meno dei compagni. Attestati di stima che danno adito a un futuro sempre più roseo.

Nonostante si muova lontano dalla porta avversaria, come riportato su Gianlucadimarzio.com, Paglia sa come buttare la palla dentro: 4 partite, 4 reti, un inizio di stagione incredibile. Il gol più bello che abbia mai realizzato? “In un torneo contro il Racing Club. Segnai direttamente su calcio di punizione”, risponde sicuro. Laziale fin da quando aveva 4 anni: “Ho iniziato al Pomezia, poi dopo un po’ ho fatto il provino con la Lazio”. Subito preso e portato in biancoceleste. L’anno scorso ha giocato da titolare il campionato Allievi coi ’99, un sotto età. Tutti ne parlano bene, padre italiano e mamma croata. In futuro potrà scegliere con quale nazionale giocare. Nel frattempo segna e sogna, assistito dal duo Pinto-DeMaio della 23Bdc Managment.

Germoni convocato per la prima volta dall’Italia Under 20

Luca Germoni, il giovane biancoceleste in prestito da questa estate alla Ternana, è stato chiamato per la prima volta dalla selezione azzurra guidata da “ChiccoAlberigo Evani.

Il terzino, appena diciannovenne, dopo essersi conquistato il posto da titolare nella squadra umbra, è stato convocato dal CT dell’Under 20 per via dell’infortunio di Giuseppe Pezzella. Germoni ha raggiunto subito i nuovi compagni a Cesano Maderno, dove ha svolto la prima seduta d’allenamento. Gli Azzurrini domani alle 15 saranno impegnati allo Stadio Comunale ‘Ferruccio’ di Seregno contro i pari età della Svizzera nel terzo incontro del Torneo ‘Quattro Nazioni’.

 

Ciro e la telefonata da Dortmund svelata da Guglielmo Ricciardi, l’uomo che lo lanciò

Guglielmo Ricciardi, il responsabile del settore giovanile del Sorrento che lanciò Ciro Immobile nel calcio dei grandi, ha raccontato ai microfoni di Calciomercato.com l’attaccante napoletano, l’uomo che sta facendo letteralmente impazzire i tifosi biancocelesti.

Nel corso della lunga chiacchierata però Ricciardi ha svelato anche una “strana” telefonata dalla Germania ricevuta dal giocatore biancoceleste: “Mi sono emozionato nel vederlo segnare e salvare la Nazionale, ma io su di lui non ho mai avuto dubbi. So che nelle ultime ore ha ricevuto una chiamata dal Borussia Dortmund. I tedeschi si sono complimentati con lui e so che gli hanno riferito che ancora lo tengono sotto controllo, come per dire ‘vuoi vedere che ti ricompriamo?’. A Ciro ha fatto piacere, era contento. Ma lui ora non si muove da Roma, ha trovato una società che lo valorizza, che sa come programmare bene e che crede in lui. Perché dovrebbe lasciare i biancocelesti? Non ci pensa minimamente: Immobile è contento di essere alla Lazio.

Sulle difficoltà incontrate da Ciro al’estero: “I campionati stranieri sono diversi dal nostro. Lingua, abitudini, tattica, tutto è diverso, le cause per cui non è andata come poteva andare possono essere tante. Peccato per come si è conclusa la sua esperienza ma sono contento di rivedere Ciro felice in Italia”.

Sulla Nazionale: “Mi auguro che Ciro possa diventare l’attaccante del futuro per la Nazionale, sono sicuro che ha tutte le carte in regola per farcela. Sta dando un grande aiuto a Ventura, è un ragazzo che tiene molto alla Nazionale e ha le qualità giuste per giocare in qualsiasi tipo di modulo offensivo. Sono convinto che Immobile sia un valore aggiunto per gli azzurri”.

L’arma in più di Ciro: “La differenza tra Immobile e gli altri ragazzini al Sorrento era la personalità. Lui non si emoziona mai, giocare in uno stadio davanti a venti persone o in uno con 40mila per lui è la stessa cosa. Partita importante o meno non fa differenza. Da piccolo era come oggi, gioca con incoscenza come se non sapesse chi deve affrontare e scende sempre in campo per vincere. E inoltre il modo di giocare che gli ha insegnato Zeman lo ha pienamente formato. Vi racconto una cosa per farvi comprendere chi è Ciro: qualche giorno fa la mamma lo ha chiamato mentre giocava a briscola in ritiro con i compagni e mi ha detto di averlo sentito nervoso perché lui è così ci tiene tantissimo. E allora mi sono ricordato di quando dalla sua Torre Annunziata veniva in treno fino a Sorrento per l’allenamento. Una volta salito sulla Vesuviana la prima cosa che faceva era tirare fuori le carte napoletane per una briscola veloce con gli amici… e si infuriava con chi si giocava la carta sbagliata. Ha sempre voluto vincere, pure a briscola”.

Le esperienze di Ciro con Juventus e Inter: “La Juventus è stata brava a tenerlo sempre sotto osservazione. A quei tempi a Torino c’era Ciro Ferrara nel settore giovanile e i bianconeri lo hanno voluto fortemente. Ci hanno creduto più delle altre società, anche più dell’Inter. I nerazzurri non lo hanno voluto prendere. Sono stato proprio io a portarlo assieme ad altri due ragazzi a Milano per una prova, c’erano Piero Ausilio e Beppe Baresi al settore giovanile. Ma l’Inter ha preferito fare scelte diverse, come era suo diritto. Il loro errore è stato non seguirlo a Sorrento ma valutarlo in un solo allenamento a Interello”.

Napoli nel suo futuro? “Quando la società partenopea ha venduto Higuain poteva farci un pensierino. Non è sicuramente inferiore né a Milik né a Gabbiadini e in più nella sua città avrebbe vissuto una situazione ambientale esaltante, sono certo che avrebbe fatto benissimo. Chissà un domani… io, di sicuro, gli auguro il meglio. Oggi e sempre”.

 

Senad Lulic l’eroe della storica Coppa Italia fa 200

Domenica di festa in casa Lazio. Il bosniaco Senad Lulic raggiunge un grande traguardo in maglia biancoceleste. Quella di domenica prossima sarà infatti per il centrocampista laziale una gara speciale: la numero 200 in serie A con la squadra capitolina.

Il bosniaco, rientrato a Roma dopo l’impegno con la nazionale, oggi resterà a riposo per riprendere sin da domani gli allenamenti in vista della partita con il Bologna. Tra l’altro il giocatore biancoceleste ha un bel ricordo della squadra felsinea perchè il suo primo gol con la casacca laziale addosso lo mise a segno proprio al Dall’Ara contro i rossoblu.

 

LAZIO PALLAVOLO – Domani la presentazione della squadra alla presenza di campioni dello sport e della Lazio

Sarà un vero e proprio happening dalle forti tinte biancocelesti la presentazione della stagione della Lazio Pallavolo che si terrà domani alle ore 11.00 presso Coving Coaster di via Caio Mario 14/b a Roma (zona via Cola di Rienzo). Al vernissage di apertura della squadra di Giorgio D’Arpino, nel corso del quale verranno presentati programmi di tutta la società e del proprio settore giovanile, interverranno numerosi personaggi del mondo dello sport romano fra i quali: Antonio Buccioni presidente della Ss Lazio, Roberto Tavani in rappresentanza della Regione Lazio, Luciano Cecchi Consigliere Nazionale Fipav, Andrea Burlandi Presidente del Comitato Regionale FIPAV, Paola Camilletti Consigliere del Comitato Provinciale Fipav, Sabrina Alfonsi Presidente del 1° Municipio, Emiliano Monteverde Assessore allo Sport 1° Municipio, l’attrice Maria Monsè. 

I PERSONAGGI DEL MONDO DELLO SPORT-
A portare la testimonianza del mondo Lazio ci saranno gli ex calciatori, PINO WILSON, VINCENZO D’AMICO e GIANCARLO ODDI, tutti e tre campioni d’Italia nel 1974, l’allenatore DELIO ROSSI, il pluri campione di scherma MICHELE MAFFEI, il dott. ERNESTO ALICICCO, il Generale GIULIO COLETTA, il Prof. ROBERTO VERNA.

Gregucci: “La Lazio può arrivare quarta. Anderson? Non capisco la sua tristezza”

Intervistato da Radiosei, l’ex difensore biancoceleste Angelo Gregucci ha parlato del campionato della Lazio: “Sotto il profilo dei risultati anche oltre le possibilità. È una squadra che ha buon potenziale con giovani interessanti. Con qualche dubbio, penso alla competizione che ha squassato la seconda stagione di Pioli dopo aver esaltato la prima. Keita è un titolare importante, se è convinto che non ha competitor può diventare tra i migliori, Felipe se toglie l’arteria di tristezza nell’atteggiamento, con un calcio più allegro diventa un profilo più interessante. In difesa con de Vrij, la cui grandezza abbiamo compreso l’anno scorso che non c’era, hai tutto per fare un campionato da 4°, 5° posto, ottimo se riesci ad arrivare tra le prime tre in Champions. Si può cercare il grande bersaglio valorizzando anche giovani come Cataldi e Milinkovic”.

Dal campo alla panchina, il pensiero su Inzaghi: “Simone ha mostrato sicuramente molto entusiasmo e ha l’appoggio di tutti che lo conoscono a fondo. Con unità di intenti si può fare una stagione di grande valorizzazione, ma bisogna ripartire da un presupposto: ristrutturare il nostro settore giovanile perché la Roma ha tanti profili in giro non attesi come Caprari, Politano, Mazzitelli e Pellegrini che hanno dimostrato di valere. Negli ultimi anni i talenti italiani non sono nati senza una gamba, sono di valore quindi serve equilibrio nell’attenderli. Se il calcio italiano non si riforma vai incontro ad una Waterloo sportiva”.

L’esplosione di Milinkovic ha un po’ messo in ombra Danilo Cataldi: “Da lui ci aspettavamo un salto di qualità veemente che non c’è stato, ma lui deve decidere cosa vuole essere, serve personalità. Cataldi non era un fenomeno, perché il Crotone ne ha lanciati tanti: sospendo giudizio perché deve marcare la sua carriera in modo più netto. Milinkovic invece è un centrocampista offensivo in evoluzione con grande capacità di inserimento. Può sopperire alla lentezza anticipando i tempi di gioco, può essere interno o giocare sotto la prima punta. I giocatori così li compri e speri di rivenderli. Ripeto, serve pazienza con questi ragazzi”. Sempre in tema giovani, un pensiero anche su Felipe Anderson: “Non credo che 10 metri di differenza siano determinanti, ma allungando la sua gittata di corsa si rischia di sbagliare: meglio dal centrocampo in su. Bisogna convincerlo che può diventare un patrimonio del calcio. Se hai quel patrimonio bisogna vedere quanto l’umore incida nel tuo calcio. Hai 21 anni, giochi a pallone, guadagni: dimmi dove abita la tua sfortuna? Bisogna spiegare al brasiliano che le difficoltà della vita sono altre. Ambiente, educazione e altro ti devono consentire di alzare l’asticella”.

CALCIOMERCATO – Sport Mediaset: Lazio pronta a sacrificare Marchetti per Neto

Secondo Sport Mediaset la Lazio avrebbe puntato Neto, vice di Buffon alla Juventus. Per convincere i bianconeri a lasciar partire il brasiliano, pare che Lotito sia disposto a mettere sul piatto Marchetti più 7-8 mln. Non è un mistero che già questa estate la società aveva provato a dar via il numero 22 biancoceleste proponendolo a diverse squadre. Come non è un mistero che Neto a 27 anni vuole giocare titolare e con Buffon davanti le possibilità sono davvero esigue.

OLIMPIADI – Ufficiale il ritiro di candidatura di Roma. Malagò: “Un danno per lo sport italiano. Candiderò Milano”

Oggi è arrivata l’ufficialità del ritiro della candidatura di Roma come sede per le Olimpiadi del 2024. Il presidente del Coni Malagò ha così commentato: “Oggi è il giorno della chiarezza. Dobbiamo parecchie risposte. Oggi ho scritto al CIO, per comunicare che interrompiamo il corso di candidatura alle Olimpiadi. Il CIO per precisione, riconosce soltanto le comunicazioni del Comitato Olimpico Nazionale, le comunicazioni del sottoscritto. Poi, chiunque, può chiaramente scrivere. Ho sempre sostenuto che per sostenere questo progetto, ci fosse bisogno di tre gambe. Ma una di queste, secondo me, secondo la stragrande maggioranza degli italiani, per motivi ideologici e demagogici è venuta a mancare. Sono stato perciò costretto ad interrompere questo percorso dopo 3 anni di lavoro ad 11 mesi dalla conclusione. Ho girato il mondo per dare credibilità al paese e alla nostra candidatura. Si è perpetrato un danno nei confronti dello sport italiano. Io che sono il responsabile dello sport italiano, ho il dovere di tutelare l’immagine del nostro mondo: per la prima volta nella nostra storia, all’unanimità, si era deciso di supportare questa candidatura. Non era appunto mai successo. Devo cercare a questo punto, politicamente di far tornare credibile a livello internazionale, credibile il nostro sistema sportivo. Ho studiato diverse alternative, percorsi che diano agli occhi del CIO una versione più realistica dell’interesse che abbiamo nei confronti delle Olimpiadi. Per questo, ho deciso di candidare Milano per la sessione CIO del 2019 (per i Giochi del 2028, ndr). Dovremo cancellare le ferite create dalla demagogia”.

Giordano: “Sarebbe un sogno allenare la Lazio con Maradona, ma tale resterà”

Dopo le parole di Maradona di ieri (“Se Giordano diventasse allenatore della Lazio io farei il suo vice”), intervistato da lalaziosiamonoi.it, Bruno Giordano ha risposto al Pibe de Oro non lesinando qualche frecciatina alla società: “Oggi ci incontriamo, sarà una bella rimpatriata. Ci vedremo privatamente in albergo, anche perché se vado anche io a Formello c’è rischio che non mi riconoscono (ride, ndr). Sarebbe un sogno guidare la Lazio fianco a fianco, una cosa meravigliosa. Ovviamente la sua era una battuta e questo rimarrà solo un sogno”

Andrea Roncato: “La Lazio mi sta simpatica. L’Allenatore nel pallone 2 un flop”

Soprattutto negli anni 80 i suoi film con l’inseparabile compagno Gigi Sammarchi hanno divertito l’Italia: Andrea Roncato è un simbolo della bolognesità, e proprio della sfida di domenica prossima del suo Bologna in casa della Lazio l’attore ha parlato sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “Laziali on Air“.

Su Lazio-Bologna: “Amo il Bologna perché rappresenta la mia città, ma la partita della Lazio non stimola in me particolari rivalità, anzi è una squadra che mi è sempre stata simpatica. A Bologna al bar si parla o di “gnocca”, come diciamo noi, o di automobili. A Roma al bar si parla solo di calcio, di Lazio e di Roma. A volte già salendo sul taxi si capisce se il tassista è laziale o romanista dal comportamento. Questa rivalità è una caratteristica di Roma sicuramente interessante.
Andrea ha girato anche “L’allenatore nel pallone” e “Mezzo destro, mezzo sinistro”, i due film sul calcio più famosi della commedia all’italiana:La commedia all’italiana era costruita dalla caratterizzazione delle varie regioni da parte dei veri attori, e questo funzionava perché pur interpretando calciatori lo facevamo impersonando la figura dell’italiano medio. Un po’ quello che sta facendo ora, con grandissimo successo, Checco Zalone. Poi c’era una grande cura nella scrittura delle storie, nulla veniva lasciato al caso. Si andava poi più alla ricerca della spensieratezza, erano tempi adatti per la commedia: L’Allenatore nel Pallone è diventato un cult, rifatto venti anni dopo è diventato una cazzata. Nel remake andava continuata la storia con gli stessi personaggi, invece cambiando gli attori e tenendo Banfi il risultato non è arrivato.
E’ difficile creare sequel di successo:Bisogna adattare le storie ai tempi, ma anche ai personaggi. Le storie vanno riprese dal momento in cui si sono interrotti: Jerry Calà ha prodotto un film in cui I Gatti di Vicolo Miracolo si riuniscono in un ospizio, io interpreto un manager che cerca di rilanciarli. Può essere un’idea valida perché riprende il filo di un discorso senza snaturarlo. A me hanno proposto tante volte di girare un seguito di “Mezzo destro, mezzo sinistro”, ma andrebbe ripresa la storia dl punto in cui è stata lasciata, con gli stessi personaggi trent’anni dopo.
Tra il calcio di una volta, e il cinema di una volta, e quello di oggi, quali cambiamenti della società si rispecchiano maggiormente?Tra calcio e cinema ci può essere una similitudine tra i personaggi: in entrambi gli ambienti ci possono essere le meteore e le novità, ma i personaggi degli anni ottanta e novanta, e in generale del passato, restano sempre nei cuori della gente. La società di oggi è totalmente usa e getta, si possono vincere dieci Palloni d’Oro ed essere dimenticati il giorno dopo. Di Maradona invece ci ricorderemo per sempre.

Conceiçao: “Lazio, sei sempre nel mio cuore. Tornare da allenatore? E’ il mio sogno…”

Una delle più belle frasi di Giorgio Chinaglia  e che racchiude perfettamente il sentimento dell’essere laziali è questa: “Di Lazio ci si ammala inguaribilmente” ed ha ragione. La Lazio da emozioni che non possono essere cancellate. Ne sa qualcosa il grande ex biancoceleste  Sergio Conceiçao: “Per me la Lazio è una cosa seria”. il portoghese ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. L’ex esterno biancoceleste del secondo scudetto, reduce dalle esperienze sulle panchine di Braga e Vitoria Guimaraes, ha parlato del momento dei capitolini: “Guardo sempre il campionato italiano. Vedo un dominio importante da parte della Juve, anche il Napoli è protagonista e competitivo. Meno competitive, per adesso, le due milanesi. Bene anche Roma e Lazio, ovviamente tra le due squadre sapete per chi tifo. Ho la Lazio nel cuore. In estate c’è stata un po’ di confusione, ma è una squadra interessanteParlare della Lazio, per me, è sempre difficile. Quando parlo della Lazio lo faccio sempre con il cuore“. E sull’ipotesi di tornare nella Capitale, magari in panchina, ammette: “Sono rimasto legato alle squadre in cui ho giocato. Sono un professionista, devo scegliere in base ai progetti piuttosto che con il cuore. Chiunque vorrebbe allenare la Lazio, è una grande squadra. E allenare le grandi squadre è il sogno di tutti. Al di là del mio passato“. Poi sul futuro, dopo il legame sancito con il Doyen Sport: “Essere legati alla Doyen è positivo, è un gruppo forte. Voglio dare continuità alla mia carriera da allenatore. Mi sono affidato ad un fondo esperto, serio e molto forte, per il mio percorso professionale. Aspetto il progetto migliore, ho scelto loro per questo. Non ho fretta, rimango in attesa della soluzione più congeniale. Intanto, osservo…“. Mercoledì, intanto, il grande appuntamento all’Olimpico per l’evento ‘Uniti per la pace’: “Non vedo l’ora, torno con piacere”.

 

Kishna: “Soddisfatto della mia prima stagione con la Lazio, voglio mostrare le mie doti”

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Giovedì sera ha affrontato con la sua Olanda Under 21 la Turchia nella sfida valida per le qualificazioni a Euro 2017. Nonostante lo 0-0 finale, Ricardo Kishna è apparso in grande spolvero, sfornando, nei 63′ in cui è rimasto in campo, una prestazione tutta dribbling, corsa e grinta e mostrando di essere ormai un pilastro della Selezione giovanile ‘Orange’. E proprio del gruppo che la compone ha parlato quest’oggi, ai microfoni dei media olandesi: “A voler essere onesti, ci sono tanti giovani nell’Under 21 e non tutti hanno la giusta esperienza per giocare in Nazionale”.

Il centrocampista ha poi riservato qualche parola anche sulla Lazio: “Sono soddisfatto della mia prima stagione, anche se, a causa dell’infortunio, non sono riuscito a giocare molto ed è stato un vero peccato. Il futuro? Voglio fare una bella stagione con la Lazio e dimostrare le mie doti, anche se in squadra non abbiamo esterni puri“.

CALCIOMERCATO – Aumenta la concorrenza per Cafu, ma tutto dipende da Keita

Ufficialmente il calciomercato è chiuso, ma non per questo la Lazio smette di tenere gli occhi aperti e di vigilare su possibili obiettivi in previsione delle prossime sessioni di gennaio e, soprattutto, di giugno. Tra i nomi cerchiati in rosso dell’agenda del duo Lotito-Tare c’è certamente quello di Cafú, al secolo Jonathan Renato Barbosa. Un profilo riportato in auge nelle ultime ore dai quotidiani della Capitale, dopo che, alcune settimane orsono, l’agente del giocatore aveva rivelato di un tentativo dei biancocelesti respinto dal Ludogorets, club proprietario del cartellino, che aveva ritenuto poco soddisfacente l’offerta pervenuta dalla Capitale. I vertici della Lazio non si sarebbero però arresi e, a distanza di giorni, avrebbero proseguito il pressing per portare alla propria corte l’esterno brasiliano.

Sul quale tuttavia sarebbe un aumento la concorrenza: stando infatti alle indiscrezioni raccolte da ‘Lalaziosiamonoi, ci starebbero facendo un pensierino anche Lione e Leicester, entrambe in cerca di un elemento di qualità per gli out offensivi e al cui caso potrebbe fare proprio il classe ’91, cresciuto nettamente negli ultimi mesi, sfornando ottime prestazioni (e gol) soprattutto in Champions League. I biancocelesti si appartano dunque nelle retrovie, anche perché al momento non hanno a disposizione caselle per gli extracomunitari. Il possibile arrivo di Cafu potrebbe dunque essere posticipato a giugno, permettendo concorrenza appunto e anche Keita: il senegalese infatti non ha ancora trovato un accordo con la società per il rinnovo e, se la situazione non dovesse sbloccarsi, non si esclude un addio già a gennaio che libererebbe il posto per il brasiliano.

Sebastiani (pres. Pescara): “Lazio ambiente giusto per Immobile, Inzaghi lo sta valorizzando al massimo”

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Dalla Lazio alla NazionaleCiro Immobile sta vivendo, a suon di gol, un momento davvero magico. E in queste ore si stanno sprecando gli elogi, sia per il giocatore sia per il club capitolino, per la scelta di puntare su di lui. Tra essi, anche quelli di Daniele Sebastiani, presidente di quel Pescara che ha lanciato ‘Cirogol’ nel calcio che conta, il quale, ai microfoni di ‘Tuttomercatoweb.com’, ha fatto i complimenti all’attaccante napoletano, riservando un plauso anche a Simone Inzaghi per il lavoro svolto per rilasciarlo dopo un periodo piuttosto deludente:

Immobile non certo è una sorpresa. Me l’aspettavo ed ero pienamente convinto che avrebbe fatto bene quest’anno. Al momento, è tra gli attaccanti più forti del nostro campionato. Il merito è ovviamente il suo, in primo luogo. Poi anche di Ventura, che ha sempre avuto fiducia in lui, e di Inzaghi, un allenatore che lo sta valorizzando al massimo. Alla Lazio ha sicuramente trovato l’ambiente giusto per giocare e segnare con continuità. Tanto di cappello a Inzaghi, che lo ha tenuto in campo anche nei momenti di difficoltà. Da noi fece un’annata strepitosa segnando ben 28 reti e lasciando un ricordo bellissimo sia alla società che ai tifosi. Si merita il bel momento che sta vivendo, gli auguro di fare una grande stagione”.

Bologna, infortunio in Nazionale per Torosidis: in dubbio per la Lazio

Chi giocherà Lazio-Bologna? No, non è una domanda sulle probabili formazioni ma un vero e proprio dilemma che sta tormentando Inzaghi e Donadoni. Aumenta sempre di più infatti per entrambi i tecnici il numero dei giocatori indisponibili per la sfida di domenica allo Stadio Olimpico. Se da un lato però Inzaghi negli ultimi giorni ha dovuto aggiungere solo Lukaku all’elenco degli indisponibili, non è stato così fortunato il collega rossoblu: il Bologna infatti è in pieno allarme per la partita contro la Lazio. Oltre agli squalificati Dzemaili e Gastaldello e all’infortunato Destro, potrebbero fare a meno anche del terzino ex Roma, Torosidis. Il difensore infatti è uscito anzitempo durante la partita tra Estonia e Grecia. Da valutare  dunque le sue condizioni in vista del match dell’Olimpico contro i biancocelesti.

L’avv. Mignogna: “Scudetto 1915, andremo avanti fino alla fine. Gennaio da tenere d’occhio…”

L’avvocato Gian Luca Mignogna, è intervenuto su Radio Incontro Olympia per portare aggiornamenti sulla questione Scudetto 1915:

Sicuramente la battaglia va avanti e la porteremo fino alla fine, fino all’ultimo granello di forza. Esattamente un anno fa la petizione su Change.org ha raggiunto la soglia delle 30.000 firme, che ritenevamo indispensabile per poterci muovere. Prima di Natale si è aperto il processo di revisione ufficiale in FIGC, dove nel marzo scorso è stato consegnato il dossier emerotecario, assieme a quello del Centro Studi Millenovecento che ha fissato tutti i punti per i quali la Lazio era stata parte lesa. Poi è stata istituita la Commissione e a luglio scorso i Saggi hanno riconosciuto l’estrema fondatezza della nostra tesi e che la Lazio dell’epoca era stata defraudata, con la FIGC dell’epoca che prese una decisione del tutto compiacente verso la stampa dell’epoca. Ad agosto la Federazione non si è espressa, ma il presidente Tavecchio disse che bisognava valutare le competenze del Consiglio Federale. Allora ho consegnato una memoria rafforzativa, ma il 4 agosto scorso lo stesso Tavecchio ha sciolto i dubbi affermando che sarà il Consiglio Federale a decidere.

Il presidente Tavecchio ha detto: “Abbiamo aspettato cento anni, possiamo aspettarne centouno.” Dobbiamo tenere presente che il Consiglio Federale ha il mandato in scadenza a gennaio. Speriamo che possa avvenire qualcosa di importante prima, ma non è da escludere che possa essere quello il momento decisivo.

Fabio Belli

Immobile: “Grazie Lazio, ora mi sento di nuovo importante…”

M’illumino d’immenso” diceva Ungaretti e probabilmente Ciro Immobile ora ha compreso perfettamente il valore di queste parole. Visto l’inizio di campionato, i riflettori non possono che essere puntati tutti su di lui. Le difficoltà incontrate a Dortmund prima e a Siviglia poi, sono ormai un lontano ricordo. Ora il 26enne di napoletano segna e fa sognare i tifosi di tutta Italia. Sì perché se i tifosi della Lazio possono gioire nell’aver trovato subito il degno erede di Klose anche quelli della Nazionale ora possono tornare a credere in qualcosa di importante. “Ora volo, è fantastico”, le parole dell’attaccante riportate da Il Corriere dello SportCiro ha scoperto la bellezza dev’essere biancoceleste ed il gusto di andare lì…dove osano le aquile. Sente la fiducia totale di mister Inzaghi gli ha dato fin dal primo giorno a Formello le redini dell’attacco biancoceleste: “Devo proprio ringraziare la Lazio per la fiducia e per la possibilità che mi ha dato portandomi a Roma. Inzaghi mi ha subito coccolato come un figlio, mi sento importante”. Inzaghi e la Lazio si godono Ciro Immobile. 4 gol nelle prime 7 giornate di campionato, più altri 3 in azzurro: in Italia, meglio ha fatto soltanto Higuain. Il napoletano ha segnato quanto Milik e Berardi, ma più di Icardi e Bacca. Chissà se i quattro gol messi a segno finora con la casacca dei capitolini sarebbero stati di più con Antonio Candreva sulla fascia. Ciro se la ride, lo sa che con l’ex 87 capitolino c’è felling, lo stanno dimostrando in Nazionale. Pazienza, non c’è tempo per guardarsi alle spalle. Il futuro è adesso e se il buongiorno si vede dal mattino…

CHI DI GOL SE NE INTENDE –  Rapido, micidiale in area piccola, sa sempre dove arriva il pallone: una garanzia“. Parola di Casiraghi. L’ex attaccante ha parlato di Immobile a La Gazzetta dello Sport: “La Lazio ci ha creduto ed i fatti gli stanno dando ragione, ha raggiunto la maturità ma qui può ancora crescere“, le parole di chi alla Lazio ha fatto ben 41 gol in 140 presenze.

Caso Insidioso – La Cassazione rigetta il ricorso di Falcioni: a dicembre la sentenza definitiva

Dopo la notizia sul ricorso di Maurizio Falcioni ritenuto inammissibile dalla Cassazione il papà di Chiara Insidioso, Maurizio, è intervenuto ai microfoni di L’Ultima Ribattuta per commentare la notizia. Queste le sue parole: Chiara spero che tu possa vivere ora più serena ed essere protetta un po’ di più da chi dovrebbe tutelare la tua privacy ma non lo fa giornalmente”.

L’ex fidanzato della ragazza ridotta in fin di vita aveva già avuto uno sconto di pena, da 20 a 16 anni di reclusione, in Appello ma ora non dovrebbe ricevere altri benefici di legge e quindi dovrebbe scontare tutta la sua pena in carcere per tentato omicidio. Inoltre, rischia un’altra condanna per circonvenzione di incapace. Infatti prima di ridurla in quello stato l’aveva portata via da suo padre tenendola per diverso periodo sottomessa tra carezze e schiaffi.

“E’ ancora presto per cantare vittoria, la sentenza definitiva ci sarà il 16 dicembre e per ora sono solo voci. Ne abbiamo passate di tutti i colori, quindi prima di dire che per Chiara giustizia è stata fatta voglio aspettare che tutto sia ufficiale. Dopodichè potrò concentrarmi su chi non tutela la privacy di mia figlia”, prosegue Maurizio. Salvo clamorosi colpi di scena, però, Maurizio Falcioni sconterà una pena di 16 anni.