La Lega Serie B ha pubblicato le date dei playoff e playout. Di seguito tutti i dettagli, dall’orario alle date
PLAYOUT PER LA PERMANENZA NEL CAMPIONATO SERIE B
“E’ stata la vittoria della rivincita sul possesso palla. La Roma per sessanta minuti ha avuto il possesso palla, la Lazio per trenta. La squadra di Inzaghi ha giocato con una bella difesa, col catenaccio e col contropiede micidiale. Ed ha vinto così, non per la prima volta. E’ il gioco che rende di più. Il tiki-taka lo lascio agli altri…. A cosa mi serve il possesso palla?”
“Allora: si dice che gli stranieri siano più sportivi dei nostri. Nel girone d’andata Strootman, sempre nel derby, era stato squalificato per due giornate per aver simulato. Ma poi la squalifica gli fu tolta… Ecco, adesso gli darei sei mesi di squalifica: è stata una cosa che non esiste al mondo. Al tempo stesso mi chiedo a cosa serva l’arbitro di porta. In generale nell’ultima giornata gli arbitri hanno fatto piangere”.
“Ad una squadra così bastano 2-3 innesti per lottare per lo scudetto. Forse un rinforzo per reparto. Il migliore in campo è stato il portiere Strakosha. Ha fatto tre parate strepitose”.
“La Lazio è sempre più in crescita, dagli errori sta imparando molto. L’interpretazione è stata perfetta. Questa squadra ha aperto un ciclo secondo me, ora va valorizzata in estate. Il gap con la Roma è stato azzerato, lo dice il campo”.
“Strootman ha fatto un gesto veramente brutto ed antisportivo, non mi è piaciuto anche perché sai che ci sono tremila telecamere”.
“Keita è un attaccante a cui non piace stare spalle alla porta infatti anche ieri da prima punta svariava su tutto il fronte offensivo ed è stato perfetto”.
“Intanto vanno fatti i complimenti alla squadra di Inzaghi. Nonostante gli errori dell’arbitro e dei suoi collaboratori, che possono capitare, la squadra ha vinto un derby bellissimo. E’ stata una vittoria di gran classe. Certo, ancora la stagione deve finire e questo non va dimenticato. C’è anche una Coppa Italia in cui la vittoria può starci. Il quarto-quinto posto è assicurato. I discorsi sul terzo posto li lascio ad altri”.
“L’acquisto di una prima punta di rilievo. La struttura della squadra c’è, Inzaghi ha gestito il gruppo molto bene. Trovando un centravanti magari attraverso qualche sacrificio può esserci un salto di qualità”.
“Immobile è un punto fermo. Ma cercherei una punta nel vero senso della parola. Quanto a Keita non mi pronuncio. E’ un risolutore, però il suo sacrificio può far arrivare qualche contropartita importante. Proverei ma se trovo una resistenza mi fermo. E’ un vantaggio che si esprima su questi livelli e aspetterei offerte che potrebbero essere anche oltre misura”.
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“La chiave della partita è stata la serenità e il sacrificio. La Lazio non aveva nulla da perdere. Loro dovevano invece vincere per forza e questo gli si è ritorto contro. Per il terzo posto non credo ci siano possibilità, dobbiamo concentrarci sul quarto posto e sulla finale di Coppa Italia”.
Infatti anche ieri De Rossi non ha esultato semplicemente per un gol del pareggio della sua squadra. Ci può stare la gioia per aver segnato un rigore sotto la Curva Nord, seppur inesistente. Ci può anche stare andar ad esultare vicino alla panchina della Lazio, prima di tornare a centrocampo. Anche noi lo abbiamo fatto. Ci piace ricordare quella corsa sfrenata di Lulic al gol storico del 26 maggio sotto gli occhi spiritati del malcapitato Andreazzoli. Quello che non ci sta è indicare le parti intime al secondo di Inzaghi, mister Farris. Caro De Rossi, non si dimostra di essere uomini in questo modo: saresti stato più apprezzato se a fine partita ti fossi andato a scusare con il diretto interessato. Noi intanto ci teniamo il nostro capitano Biglia, elegante e mai sopra le righe, e tutta la nostra squadra che, anche nella vittoria, si comporta sempre in maniera impeccabile.

Ieri, però, si è superato. Aveva studiato il derby nei dettagli, lo aveva visto e immaginato. Come dichiarato da Biglia da lunedì stava martellando i suoi uomini per prepararli dal punto di vista psicologico. Temeva quel senso di appagamento che aveva invaso l’ambiente dopo l’eliminazione della Roma e che avrebbe potuto intaccare la ferocia della sua squadra. Perciò, da bordo campo, ha caricato e trasmesso un’energia infinita ai suoi giocatori ormai senza respiro. Erano scariche di tensione e rabbia. Ha iniziato quando si è messo a urlare per svegliare Strakosha. Lukaku stava zoppicando, aveva il polpaccio indurito, a bordo campo era pronto Anderson ma la palla non usciva. Inzaghi ha chiamato e strillato al suo portiere di mettere fuori il pallone per poter effettuare la sostituzione. Dzeko ha protestato platealmente e il tecnico laziale gli ha risposto per le rime. Ma, quando Orsato si è avvicinato, ha avuto la accortezza di fermarsi. Poco prima dell’intervallo il rigore del pareggio che avrebbe potuto dare una svolta in negativo.
Al rientro negli spogliatoi, guardando lo schermo, Inzaghi ha avuto la certezza che si trattasse di un errore. Una svista clamorosa come poi avrebbe confessato lo stesso Orsato a Biglia. Quel torto invece ha scosso la Lazio. Ogni volta che il gioco si fermava l’allenatore lanciava l’acqua ai suoi giocatori. Il tecnico temeva l’orario e il caldo di mezzogiorno. Voleva che i suoi resistessero fino al termine. Ha strillato anche contro il massaggiatore perché preparasse i rifornimenti, fondamentali per combattere la fatica. Quella che provavano Lulic e Milinkovic, in preda ai crampi. Inzaghi correva dietro a tutti i suoi. Avrebbe voluto spingere in rete quel pallone di Anderson tirato tra le braccia del portiere giallorosso. Lo aveva inseguito come fatto con Immobile in Coppa Italia. Quando ha segnato Keita è esploso. E’ corso fino alla bandierina sotto la Nord. Una liberazione: 3-1 alla Roma e nono successo in trasferta del campionato. Eguagliato il record di Pioli.
L’Europa ora è a un passo. Mancano appena 5 punti, forse i tre con la Samp se il Milan non batte la Roma. E, una volta centrato il traguardo, si potrà pensare alla finale di Coppa Italia. Nel contratto di Simone Inzaghi c’è una clausola che prevede il prolungamento automatico. Come riporta Il Corriere dello Sport, Lotito però ha promesso il rinnovo. In settimana si sono svolti i primi veri colloqui con il presidente. Sarebbe il caso di premiarlo. Inzaghi merita fiducia piena. E la Lazio ha l’obbligo di varare un progetto Inzaghi.
Il procuratore federale analizzerà anche audio e video di due altre vicende, entrambe legate al razzismo. La prima riguarda i cori che hanno spinto il pescarese Muntari ad abbandonare il campo di Cagliari. La seconda per i ‘buu’ all’uscita dal campo di Rudiger espulso nel finale di partita nel derby capitolino.
BENEVENTO-AVELLINO 2-1
MARCATORI: 50′ Ceravolo (B), 65′ Falco (B), 70′ Eusepi (A)
Giallorossi in vantaggio al 5′ della ripresa con un colpo di testa di Ceravolo. Raddoppio di Falco, che ruba palla al limite dell’area a un distratto Omeogna e mette alle spalle di Radunovic. Per gli ospiti accorcia le distanze Eusepi con un colpo di testa su cross di Bidaoui. Con questi tre punti il Benevento scavalca il Cittadella e si porta con 58 punti al quinto posto, a due sole lunghezze dal Perugia.
VERONA-VICENZA 3-2
MARCATORI: 20′ Siligardi (V), 33′ Bellomo (VC), 59′ Esposito (VC), 88′ Bessa (V), 95′ Romulo (V)
Partita per cuori forti al Bentegodi di Verona. Ritmi alti, battaglia a tutto campo, belle giocate ma anche numerosi errori. Incontro combattuto fino al triplice fischio finale, dopo il quale si è verificato un parapiglia che ha portato alle espulsioni di Pucino e Valoti.
“Seguo quasi tutte le partite del campionato italiano. In televisione in Cina trasmettono molto la Serie A. Ho visto anche il derby di ieri. La Roma non mi è piaciuta, la Lazio invece ha fatto una gara saggia. Il livello del campionato è buono. Alcune squadre di bassa classifica, come il Crotone, fanno un buon calcio. Il problema è che la Juventus che è la più forte di tutti”.
Andrea Agostinelli, ex giocatore della Lazio, ha commentato il derby di ieri. L’ex centrocampista, per farlo, ha utilizzato i microfoni di RadioSei. Ecco le sue parole all’interno della trasmissione ‘Lazio Sempre’ : “Biglia e Keita sono stati i migliori in campo. Il centrocampista ha fatto una delle sue migliori gare con la Lazio. Anche Parolo, Senad Lulic, Bastos, Strakosha e tutti gli altri hanno fatto grandissime cose. Felipe Anderson non ha giocato male ma deve migliorare il suo carattere, ha potenzialità incredibile ma deve uscire fuori dal punto di vista caratteriale, gli serve una svolta!“.
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Lazio e Juventus sono due tra le squadre più in forma del campionato. E sono le due squadre che si sfideranno per la conquista della Coppa Italia. La data del match resta ancora un mistero. Se gli juventini conquisteranno la finale di Champions League sarà il 19 maggio, altrimenti il 2 giugno. Poche certezze insomma. Se non fosse che Massimiliano Allegri stia perdendo pezzi. Infatti per quella giornata dovrà rinunciare non solo a Miralem Pjanic (squalificato) ma anche a Daniele Rugani. Il giovane difensore, infatti, si è sottoposto a una TAC. I risultati hanno evidenziato l’infrazione della corticale della testa del perone. Infortunio importante per il giocatore, ma la certezza è che uno tra Bonucci, Barzagli, Chiellini o Benatia, non farà rimpiangere la sua assenza
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“Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi”, Daniele de Rossi.” Qualcuno fermi lo speaker della società giallorossa. Se qualcuno lo dovesse vedere per le strade di roma (ipotesi rara), magari strillando ancora, invano, il nome del giocatore della squadra uscita con le ossa rotte dal derby. Capiamo la gioia, capiamo il fomento, capiamo lo stile aggressivo, la rivincita, gli scarpini di totti, la scritta abusiva sulla vostra maglia, ma ieri al gol dell’illusione, per giunta arrivato grazie a una simulazione completamente antisportiva, ascoltare lo speaker strillare istericamente per circa sette otto volte il nome del giocatore, ci è sembrato un “tantino esagerato” e poco poco professionale.
Inoltre è doveroso dire che l’audio delle casse presenti allo stadio è troppo alto e dà fastidio. In qualità di consumatori è giusto sottolinearlo. Senza dimenticare che anche la formazione, i marcatori e le sostituzioni della Lazio sono state annunciate “troppo” a mezza bocca. Ciò detto oggi, ripensando a certe sfumature, tutto assume un tono più magico alla vittoria di ieri. Per alcuni un sogno, per altri un incubo.
Ieri pomeriggio la Lazio si è imposta sulla Roma di Luciano Spalletti, dimostrando una prova di forza da parte di tutto il gruppo di mister Simone Inzaghi. Una vittoria meritata come si evince dai numeri del match
Esaminando le occasioni da gol prodotte dalle due formazioni, è evidente che sia stata la compagine allenata da Simone Inzaghi quella più pericolosa in fase offensiva. I biancocelesti, in particolare, hanno effettuato 10 tiri creando, attraverso quest’ultimi, ben 9 occasioni da rete a fronte delle 3 totalizzate dalla Roma. Tra i calciatori che hanno preso parte alla sfida, nessuno si è reso pericoloso quanto Keita Balde Diao: il senegalese è stato protagonista di 3 occasioni da gol per la Lazio.
Le trame offensive della compagine di Simone Inzaghi si sono particolarmente focalizzate sull’out di sinistra. Dalla corsia occupata prevalentemente, nell’arco della sfida, da Lukaku, Felipe Anderson e Lulic sono state sviluppate 10, delle 23 totali, azioni d’attacco.
Il forfait di Ciro Immobile ha costretto mister Inzaghi a trovare una soluzione tattica. E Lulic a preparare un nuovo ruolo ed un nuovo compito tattico. Soffermandosi sulle posizioni medie registrate dai biancocelesti nella prima frazione, in fase di possesso, i due esterni di centrocampo hanno allargato le maglie della retroguardia giallorossa. La difesa di Spalletti ha dovuto far fronte in diverse circostanze ad un’inferiorità numerica, soprattutto sugli esterni.
Anche sotto il punto di vista atletico, la formazione biancoceleste ha reso decisamente di più. Mentre la Lazio ha percorso 105,778 chilometri, la Roma ne ha totalizzati appena 99,644. Da sottolineare è il sacrificio e l’abnegazione messa in campo dagli uomini di Inzaghi. Delle caratteristiche che hanno permesso alla Prima Squadra della Capitale di macinare così tanti chilometri.
Al termine del match, Keita Balde Diao è stato eletto come il Most Valuable Player del match. Oltre ad aver messo a segno una doppietta, il numero 14 biancoceleste ha preso parte ad 8 azioni d’attacco. Creando in queste 3 occasioni da gol. Il senegalese è riuscito ad andare alla conclusione in tre circostanze, recuperando in fase di non possesso anche due palloni.
Queste le parole di D’Amico a Radiosei: “Quello che sta facendo Inzaghi è incredibile, sia come gestione del gruppo che di gioco. Quando da bambino ho iniziato a giocare a pallone ed il mister mi stava simpatico correvo di più, questo è quello che succede nella Lazio di ora. Grazie ad Inzaghi e ai giocatori che si sono calati al massimo nel suo lavoro. Oltretutto mi ha fatto rivalutare giocatori che prima criticavo. L’esempio lampante è Strakosha che ieri ha fatto un’ottima prova. P0chi laziali allo stadio? Anche a me Lotito non sta simpatico ma questa squadra merita di essere supportata”.
L’Italia farà il suo esordio nell’Europeo mercoledì 3 (ore 17.45 – diretta su Eurosport 1) contro i padroni di casa della Croazia allo Stadio ‘Rujevica’ di Rijeca (Fiume), che ospiterà anche le altre due sfide della prima fase il 6 maggio con la Spagna (ore 17.45, diretta su Eurosport 1) e il 9 maggio con la Turchia (ore 12). Passano ai quarti di finale le prime due squadre dei quattro gironi. Infine, in questa edizione, il Torneo Continentale riserva alle prime cinque classificate, l’accesso ai Mondiali di categoria che si svolgeranno in India il prossimo ottobre.
L’elenco dei convocati
Portieri: Marco Carnesecchi (Cesena), Simone Ghidotti (Fiorentina);
Difensori: Matteo Anzolin (Vicenza), Raoul Bellanova (Milan), Gabriele Bellodi (Milan), Davide Bettella (Inter), Axel Campeol (Milan), Antonio Candela (Spezia);
Centrocampisti: Roberto Biancu (Cagliari), Fabrizio Caligara (Juventus), Hans Nicolussi Caviglia (Juventus), Manolo Portanova (Lazio), Andrea Rizzo Pinna (Atalanta), Emanuel Vignato (Chievo), Elia Visconti (Inter);
Attaccanti: Davide Merola (Inter), Pietro Pellegri (Genoa), Bioty Moise Kean (Juventus).
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La sorpresa Schick, che anche ieri si è messo in mostra con un gran gol, ha subito una lussazione alla spalla sinistra. Stesso problema per Budimir. La società ligure fa sapere che i due hanno iniziato il protocollo riabilitativo, ma ad oggi è difficile fare una previsione di recupero per la gara di domenica. Giampaolo rischia davvero di giocare senza attaccanti visto che sono da valutare anche le condizioni di Muriel, che ancora non ha recuperato dalla lesione al bicipite femorale. In dubbio anche il terzino Bereszynski che ha un fastidio al ginocchio.
Qualcosa è cambiato nella sua testa, come rivelano le dichiarazioni di Parolo in zona mista: “E’ forte e quando si sacrifica per la squadra diventa un campione totale. Noi glielo diciamo da tempo e da un mese a questa parte ha cambiato la testa. Lo sta facendo e le prestazioni lo dimostrano. Ha trovato il suo ruolo, perché come seconda punta accanto a Ciro è più pericoloso. Toccherà a lui e alla società discutere sul su futuro. Dovrà decidere se vuole essere un trascinatore anche la prossima stagione. E’ un punto di riferimento per noi ma tutto dipende da lui: se ha voglia di combattere per la squadra è un Keita forte altrimenti non va da nessuna parte”. Un consiglio fraterno che speriamo il numero 14 biancoceleste ascolterà.
MARIA SENSI CRITICA PESANTEMENTE LA ROMA>>>LEGGI COSA HA DETTO
Queste le parole della Sensi: “La Lazio ieri non avrebbe mai potuto perdere perché la Roma è stata una nullità. La Lazio è una bellissima squadra e le ho fatto i complimenti perché ha giocato benissimo. Non sarebbe stato giusto pareggiare la partita per un errore arbitrale, perché i biancocelesti hanno meritato di vincere. All’intervallo della partita ho parlato con molti romanisti che la pensavano come me, perché il romanista è così: non voglio vincere per forza, voglio vincere con le mie forze”.