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Oddi: “Alla società Lazio conviene reintegrare Keita. Ecco perchè”

Dopo un’estate di tira e molla tra la Lazio e Keita, si è giunti all’inaspettata pace. Vera o di facciata lo scopriremo presto, ma al momento occorre pensare al presente a i prossimi impegni in campionato. Poi a gennaio se ne rièarlerà. Ma il reintegro di Keita è una mossa che va a tutelare anche la Lazio, ed Oddi, a Radiosei, spiega il perchè:

“Giusto che si stia andando verso il rientro di Keita, è un capitale economico e tecnico. Alla fine conta sempre il bene della squadra e del club e se non fosse andata in questa maniera tutti ci avrebbero rimesso. Credo sia giusto finirla nel miglior modo possibile ed andare avanti. Con Keita credo che la prima scelta sia il 4-3-3 con Immobile e Felipe Anderson, mentre con Luis Alberto ci potrebbero essere delle varianti tattiche”.

Sgarbi attacca la Roma: “Il loro progetto dello stadio è una m***a!”

Continua a tenere banco al Comune, il caso relativo al progetto dello Stadio della Roma. Con l’elezione della Raggi a Sindaco di Roma, lo stadio della Roma rischia di non vedere molto presto la luce. Poi i soliti problemi burocratici che ne stanno rallentando l’iter.

Ora è il turno del critico Vittorio Sgarbi. Intervenuto alla trasmissione “In Onda” su La7, il critico d’arte si è scagliato pesantemente contro la Raggi e contro il progetto dello Satdio dei giallorossi. Di seguito le sue forti e colorite affermazioni: “Non capisco perché la Raggi e i suoi non parlino della distruzione che stanno facendo, della minaccia ‘Stadio della Roma’: fatto a Roma, per la Roma. Mentre non si vogliono ospitare le Olimpiadi:queste sono un fatto di Nazione, non di città. Si parla di Italia, non di Roma, si parla di Brasile non di Rio de Janeiro. Il sindaco di Roma dice no all’Italia, ma dice sì allo stadio di mer*a, di un architetto criminale approvato da tutti in una città meravigliosa che non ha grattacieli, non ha emergenze, e distruggendo una piana“.

Manoni: “Cardelli è un ragazzo con la testa sulle spalle, bisognava aiutarlo non voltargli le spalle”

Le frasi denuncia pronunciate da Filippo Cardelli su Facebook hanno suscitato interesse e scalpore nel mondo del calcio. Sono in tanti a commentare e ad accusare l’ex giovane biancoceleste di razzismo ma a prendere le parti dell’ex compagno ci pensa Francesco Manoni che intervenendo ai microfoni di TMW Radio ha commentato:

Se uno vuole andare in palestra prima deve poterlo fare invece molto spesso per la società è un peso fargli usare le proprio attrezzature. Lui non ce l’ha fatta più e non ha resistito ma non è giusto far sfumare un sogno a diciotto anni. E’ il problema del calcio. Giocavamo assieme in quel gruppo, alla prima di campionato a Pescara lui realizzò una rete. E’ un bravo ragazzo, uno con la testa sulle spalle, lavorava giorno e notte. Nel calcio non si può prevedere nulla. Avrebbero dovuto aiutarlo, io sono dell’idea che quando un giocatore sente la fiducia può dare il meglio di se stesso, mentre se questa viene meno di conseguenza si cala mentalmente e si arriva a un limite di sopportazione che ti porta a dire basta. Per lui questo momento è arrivato ieri. Gli auguro di continuare gli studi, ci siao sentiti questa mattina e abbiamo parlato molto. Nei miei confronti la società si è sempre comportata bene. Quello di Filippo non è stato un discorso razzista: si parla di un ragazzo che non ha ricevuto ne’ le cure giuste ne’ un trattamento equilibrato. Un ragazzo, straniero o italiano che sia, se viene tesserato deve avere un trattamento giusto. Ormai il calcio è un sogno, le motivazioni bisogna trovarsele da soli. I giovani devono avere la fame di arrivare perchè chiunque vorrebbe essere al loro posto. E ci vuole anche molta fortuna, va coltivata”.

Stadio della Roma, ancora un rinvio

Continuano i problemi burocratici per il nuovo stadio della Roma. Ieri si è registrata una nuova frenata. Ancora non è stata fissata una data certa per la Conferenza dei Servizi che dovrebbe dare il via ai lavori e le notizie che trapelano dal Comune di Roma non sono di certo confortanti.

Il Comune capitolino ieri sera ha inviato alla Regione una nuova documentazione che ora verrà esaminata, in modo che possa essere dato il via alla Conferenza dei Servizi e questo esame tecnico dell’incartamento provocherà un ulteriore rallentamento del progetto. Come riporta il Corriere dello Sport dal momento in cui verrà convocata la Conferenza dei Servizi la Regione dovrà dare l’ok per la fase successiva entro 180 giorni.

CASO KEITA – Prove di disgelo con la Lazio, merito di un Angelo

La Lazio lo ha chiamato per risolvere parte dei problemi e lui sta rispondendo alla grande come quando da calciatore si opponeva da campione alle conclusioni degli avversari. Angelo Peruzzi nel suo nuovo ruolo da club manager sta prendendo sempre più in pugno la situazione cercando di risolvere i casi più spinosi.

E, come riporta Cittaceleste.it, proprio a lui si è rivolto Keita per trovare un punto d’incontro e riconciliare la brutta questione scoppiata negli ultimi tempi. Tra i due un colloquio sincero dove ognuno ha espresso le proprie ragioni ma con intento e spirito costruttivo. Tutto un altro modo di fare rispetto a come sono state da sempre gestite situazioni simili in casa biancoceleste. Ci vorrà ancora un po’ di tempo ma se le cose andranno per il meglio ci sarà da divertirsi in questa stagione. Lotito impari da chi ne sa molto più di lui: a volte basta davvero poco per evitare danni molto più seri.

Cardelli rincara: “Non voglio giocare in una Lazio piena di stranieri. Il gruppo dei ’98 è stato smembrato”

AGGIORNAMENTO 7/9/2016 – Cardelli è tornato a parlare sul suo profilo social: “Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera ed essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Gli stranieri siamo diventati noi. Se fanno la differenza, ok. Ma tanti potrebbero essere tranquillamente sostituiti dagli italiani. Il gruppo dei ‘98 della Lazio è stato smembrato. Qualcuno dice che sono razzista? Non è così, anzi, se dico questo è un razzismo al contrario. Il problema non sono i ragazzi: anche se qualcuno si comporta da fenomeno, hanno il mio stesso sogno, quindi li rispetto e li sostengo. Il problema sono i dirigenti e alcuni procuratori che fanno il male dei giocatori. Chi non ha il contratto non può mangiare nel ristorante di Formello, non può curarsi nelle strutture convenzionate, deve pagarsi le spese mediche dopo un intervento, com’è accaduto a me. Avevo chiesto di poter usufruire della palestra per potenziare il muscolo della gamba operata: mi è stato risposto che dovevo abbonarmi a un’altra struttura. Questo è un tema che riguarda l’intero mondo calcistico nazionale, anzi la Lazio è uno dei club dove c’è un numero di italiani più alto rispetto ad altri. È un fenomeno complessivo che va affrontato in maniera diversa e non sicuramente con una polemica di questo genere». Ora Cardelli avrà una nuova vita, la famiglia gli ha permesso di studiare, con una borsa di studio nel 2017-18 frequentare l’università di Kansas City. «Non sono stati sacrifici vani: le esperienze in settori giovanili così importanti mi hanno dato punti per la graduatoria. Non avessi avuto riscontri, avrei ammesso l’errore. Ma quando ci sono tanti ragazzi che mi dicono le stesse cose, capisco di aver detto la verità. Il calcio italiano è a un punto di non ritorno. Mi hanno scritto: “Complimenti, hai avuto il coraggio di dire quello che pensiamo, succede anche da noi”. Se non nasci con il talento di Donnarumma, non diventi nessuno».

Dopo Cataldi e Murgia (prossimo a esordire con la maglia della Lazio) chi si aspettava in futuro di vedere Filippo Cardelli in prima squadra rimarrà deluso. Il promettente difensore della Primavera ha deciso infatti di lasciare la Lazio per trasferirsi negli Stati Uniti. Una scelta di vita che il 18enne ha così spiegato su facebook:  “Sono stato trattato di merda, vado negli States per una nuova esperienza. Qui ci sono troppi stranieri ed è tutto finito. Questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l’allenatore come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorni di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorarti perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le palle e rimangono per terra. Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto… Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire “cazzo ce l’ho fatta”, sono arrivato. La Serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene. È vero, negli Usa il calcio è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso. Per tutti quelli che sono arrivati fino a qua e che amano il calcio, un consiglio da chi l’ha vissuto da dentro: non andate allo stadio, non comprate gli abbonamenti tv, perché è tutto finto… Quando Lombardi è entrato e ha segnato con l’Atalanta mi sono emozionato, un ragazzo italiano che corre e suda per la maglia, questo è quello che dovremmo vedere sempre, ma probabilmente adesso non giocherà più, per far spazio ai tanti stranieri”.

CALCIOMERCATO – Pavoletti rivela: “Per il Genoa ho rifiutato al doppio dell’ingaggio”

“Preziosi ha ragione quando dice che ho rifiutato il doppio dei soldi per restare al Genoa – queste le parole di Leonardo Pavoletti a Sky Sport che torna sulla scelta di rimanere a Genova -, ma il merito va anche a lui che ha fatto la sua parte ritenendomi incedibile: le nostre volontà erano le uguali e perciò sono rimasto”. Una scelta di cuore quella di Pavoletti come dichiarato da lui stesso ai microfoni Premium. Per buona pace di Milan e Lazio che avevano provato a prenderlo.

Immobile rassicura tutti: “Sto bene e sono pronto per il Chievo”. Poi su Keita

Incalzato dai cronisti presenti alla clinica Paideia, un sorridente Immobile ha rassicurato sulla sua condizione fisica: E’ solo un controllo, nulla di particolare. Gol all’Israele? Sono contentissimo”. Sulla questione Keita, Immobile assicura: “Ieri l’ho visto bene, abbiamo un bell’attacco. Siamo pronti per il Chievo“. C’è chi lo paragona a Giordano e chi a Signori, due paragoni pesanti ma che fanno piacere: “Sono contento del paragone con gli attaccanti del passato, qui ne sono passati tanti forti. Voglio solo fare bene”.

Corradi: “Inzaghi deve lavorare in avanti. A Verona la Lazio può spuntarla”

Sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione “Laziali on Air”, è intervenuto Bernardo Corradi, centravanti che ha vestito la maglia dell’Italia quando giocava nella Lazio e che in biancoceleste arrivò proprio dopo essere esploso con il Chievo.

Queste le sue parole: “A me la Lazio è piaciuta, al di là della vittoria di Bergamo la squadra si è espressa bene in campo sul piano del gioco. Simone Inzaghi ha preparato bene anche la partita contro la Juventus. Credo che debba lavorare solo sull’essere più pericolosi negli ultimi 40 metri, l’unico aspetto che ha lasciato un po’ a desiderare contro quella che è comunque la squadra più forte d’Italia, attrezzata anche per l’Europa quest’anno”.

“Ritengo che Inzaghi non abbia bisogno di motivazioni supplementari, già l’anno scorso nelle sette partite disputate aveva dimostrato che poteva essere l’allenatore della Lazio. Forse si sarebbe aspettato la riconferma diretta, poi sicuramente la vicenda Bielsa ha riaperto definitivamente la porta alla sua permanenza ed ha tutto per far diventare la Lazio la sorpresa di questo campionato”.

Immobile è stato determinante in Nazionale. Da attaccante, Corradi immaginava un impatto del genere per l’ex Toro? “Il giocatore ha qualità importanti, sicuramente anche per lui le motivazioni sono grandi e la Lazio può essere un palcoscenico importante per tornare ad altissimi livelli”. Su Keita: “Credo che al giocatore non manchi la voglia di disputare un campionato importante. Al di là di quello che è successo credo che un ruolo importante, come intermediario nella situazione, sia stato ricoperto da Angelo Peruzzi”. Che tipo di squadra è il prossimo avversario della Lazio, il Chievo? “Credo che aver affrontato l’Inter in questo momento sia un grande privilegio. E’ sempre una squadra complessa da affrontare, ma a Bergamo la Lazio ha già dimostrato di avere qualità per spuntarla anche su campi difficili come quello di Verona”.

CALCIOMERCATO – Un laziale nel mirino della nuova proprietà cinese del Milan

Il prossimo mercato di gennaio vedrà certamente tra i suoi protagonisti il Milan. A confermarlo Sino-Europe Sports Investment, la quale ha assicurato che la cordata cinese, che nei giorni scorsi ha rilevato ufficialmente da Silvio Berlusconi la proprietà del club rossonero, effettuerà un investimento di 350 milioni di euro nei prossimi tre anni per rinforzare la squadra.

In particolare, due sarebbero i principali obiettivi del gruppo: un centrale per la difesa e un regista per il centrocampo. E proprio sotto quest’ultimo profilo, secondo quanto rivela l’edizione odierna di TuttoSport, il nome numero uno nella lista di mister Vincenzo Montella sarebbe Lucas Biglia della Lazio. L’argentino, come noto, a breve dovrebbe ufficializzare il rinnovo con i biancocelesti, per una cifra che si aggira intorno ai 3 milioni di euro a stagione (2,5 più bonus, il doppio rispetto agli 1,4 che il Principito percepisce attualmente). Ma, se negli uffici di Formello dovesse pervenire un’offerta pari (o superiore) ai 30 milioni, il suo futuro potrebbe spostarsi lontano dall’ombra del Colosseo. Lotito è avvisato…

Classifica monte ingaggi Serie A: ecco la posizione della Lazio e il calciatore biancoceleste più pagato

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Il calcio è un mondo fatto (anche e soprattutto) di cifre e numeri. I quali non appartengono solo al campo delle statistiche, ma anche a quello economico. Dove si configurano nei soldi che vengono spesi ed incassati per i vari giocatori, rendendo un’idea del livello e della competitività di una società. Per conoscere quale sia il valore numerico di questi soldi, sotto il profilo degli ingaggi relativi alla Serie A, è stata stilata una speciale graduatoria, che vede la Lazio occupare il sesto posto con una spesa di 55 milioni di euro. A precedere i biancocelesti sono, nell’ordine, Juventus (145), Inter (120), Roma (92), Milan (80) e Napoli (75). Cifre simili a quelle incassate per i diritti tv, che vedono anche in questo caso i capitolini sesti in classifica. Quanto poi al calciatore più pagato dell’intera rosa laziale, al vertice troviamo Ciro Immobile (2 milioni a stagione), seguito in seconda piazza a pari merito da Radu, Marchetti e Biglia (1,4 milioni), mentre sul gradino più basso del podio troviamo de Vrij con 1,3 milioni a stagione. Questa è tuttavia una classifica provvisoria, che non tiene conto delle situazioni di Biglia e di Keita, che potrebbero fare un deciso balzo in avanti grazie ai loro prossimi rinnovi. Di seguito la graduatoria integrale degli stipendi:

Immobile: 2 milioni
Radu, Marchetti e Biglia: 1,4 Milioni
De Vrij:1,3 milioni
Luis Alberto, Felipe Anderson, Parolo,Kishna, Lulic e Djordjevic: 1,2 milioni
Wallace, Bastos, Milinkovic-Savic, Morrison, Lukaku e Gonzalez: 1 milione
Hoedt: 0.85 milioni
Leitner, Cataldi e Basta: 0.8 milioni
Patric: 0,7 milioni
Keita: 0,6 milioni
Vargic: 0,5 milioni
Tounkara: 0,3 milioni
Vinicius e Murgia: 0,2 milioni
Strakosha, Prce, Minala e Lombardi: 0,1 milioni

Mancini ricorda l’arrivo alla Lazio: “Ero vicino all’Inter, ma Cragnotti…”

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Oggi lo vediamo all’opera come allenatore, rigorosamente in giacca e cravatta, ma non dobbiamo dimenticare che Roberto Mancini ha fatto faville anche sul campo di gioco. Con la maglia numero 10 è stato, insieme a tantissimi altri campioni, il fulcro della Lazio più vincente di sempre: quella di Cragnotti. E proprio del suo approdo in quella squadra, in occasione del suo ritorno (come abitante) nella Capitale, 12 anni dopo averla lasciata e ad un mese di distanza dall’addio all’Inter, ha parlato, ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’, ricordando un retroscena:

Prima di andare alla Lazio, ero molto vicino all’Inter. Cragnotti però fu più svelto e mi travolse. Così scelsi subito Roma, dove ho vinto lo Scudetto. A Milano ci sono andato anni dopo come allenatore e ho vinto ancora il Campionato. Credo che in fin dei conti sia andata bene così, sia per me che per Cragnotti e Moratti”.

FIFA – Forse dal 2026 la fase finale dei Mondiali a 40 squadre

La fase finale dei Mondiali di calcio 2026 potrebbe essere disputata in più Paesi e potrebbero esservi iscritte ben 40 squadre. Quella che per ora resta solo un’ipotesi ha buone possibilità di essere realizzata.

La questione verrà discussa concretamente il 13 e 14 ottobre nel corso del Consiglio Fifa convocato a Zurigo da Gianni Infantino. Il presidente della Federazione, da sempre favorevole all’ampliamento, ha dichiarato: “Questi due temi saranno certamente oggetto di discussione”. Il 2026 è ancora distante ma già ci sono le candidature ufficiose di Canada, Messico, Usa: “Ma è ancora prematuro parlare di sedi ospitanti. La decisione sulla sede (o sulle sedi) si prenderà nel 2020, ogni scelta è possibile”. Quello del Mondiale a 40 squadre è un argomento sul quale Infantino ha costruito la campagna elettorale che lo ha portato al vertice Fifa: “La mia opinione non è cambiata. Abbiamo visto quanto entusiasmo ha suscitato ai recenti Europei in Francia il passaggio dal format a 18 squadre a quello a 24. Dobbiamo renderci conto che questo tipo di eventi non sono solo sportivi ma hanno anche un grande rilievo sociale”.

Pippo Inzaghi difende Simone: “Mio fratello è un grande allenatore e lo dimostrerà. L’anti-Juve? Non esiste…”

Riparte da Venezia Filippo Inzaghi. Lex allenatore del Milan ha deciso di ripartire dal basso (Lega Pro) in una grande piazza come quella veneta che sogna di tornare prestissimo dove merita, in serie A. Quattro punti in due giornate. Questo il primo bilancio della nuova avventura di Pippo Inzaghi dei nero verdi. Non perde di vista però il percorso dei rossoneri ma sopratutto quello di suo fratello Simone con la Lazio di cui è molto orgoglioso. Ecco le sue parole ai microfoni di gazzetta.it:

“Seguo molto il Milan che è la mia storia e auguro a Montella di far bene. Poi c’è la Lazio che è allenata da mio fratello che secondo me è un grande allenatorePurtroppo ha perso un giocatore fortissimo come Candreva e ha fuori un altro che è Keita. Ma ho visto che vincendo la prima e facendo una grande partita contro la Juve sta dimostrando il proprio valore”. E sulla lotta per il titolo: “L’anti-Juve? Non esiste, i bianconeri sono superiori a tutti. È impossibile fargli gol, poi ha preso Higuain, il capocannoniere dello scorso anno. Credo che il campionato possa essere equilibrato solo dal secondo posto in poi”.

Inter, anche Ledesma beneficia dell’acquisto di Gabigol

E’ uno dei colpi più importante dell’estate: l’acquisto del nuovo astro nascente Gabigol da parte dell’Inter. Per sottrarlo al Santos la squadra neroazzurra ha sborsato 27,5 milioni. Una bella somma di cui però, a quanto pare, il Santos non potrà godere appieno. Motivo? Gran parte della cifra dovrà essere usata dal club brasiliano per debiti e risarcimenti che ha a suo carico. Tra i vari creditori spicca Cristian Daniel Ledesma, ora al Panathinaikos. Secondo quanto riportato da UOL Esporte, l’ex capitano biancoceleste assistito dall’agente Lodovico Spinosi, ha avviato una causa in tribunale contro il suo ex club (lasciò il club brasiliano a fine 2015 dopo appena 4 presenze). L’accusa portata dall’agente Spinosi è legata ad un debito di circa 110 mila euro. Ciò che ha ottenuto dal tribunale è il diritto di ricevere parte della somma che i brasiliani hanno incassato dalla cessione di Gabigol all’Inter. Il Santos è pronto a fare ricorso. Inizialmente, il procuratore aveva denunciato il club ed ottenuto che il debito fosse estinto tramite i soldi del botteghino. Nel frattempo, però, il Santos è riuscito ad invertire questa punizione in tribunale: invece di pignorare la biglietteria, il club paulista ha potuto pignorare ancora una volta il Centro de TreinamentoMeninos da Vila”, seguendo quella che – da tempo – è una strategia costante del dipartimento giuridico del club all’interno di un processo. Il punto è che, adesso, il tribunale ha annullato il pignoramento del centro di allenamento e ha imposto come garanzia il guadagno dall’affare Gabigol. Insomma, un’altra puntata di una telenovela che vede il Santos circondato da problemi. L’Inter, in questo caso, è solamente una spettatrice non interessata.

 

Scudetto 1915, l’avv. Mignogna: “Dovremo aspettare ancora, ma risultanze storiografiche e parere della commissione sono inequivocabili”

(CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE)

Il rinvio della decisione in ordine all’eventuale riassegnazione ex aequo dello Scudetto 1914/15, come emerso a seguito del Consiglio Federale del 31.08.2016, ha di fatto differito puranche l’obbligo di riservatezza che caratterizza la fase decisionale dei procedimenti calcistici. Con le dovute cautele, pertanto, appare quantomeno doveroso utilizzare tale “sospensione” temporale per fare il punto sulla richiesta di riesame avente ad oggetto l’attribuzione del suddetto titolo sportivo.

Come reso noto da alcuni mezzi d’informazione, il merito della vicenda in parola è già stato debitamente e positivamente affrontato dalla Commissione di Saggi nominata dal Pres. della Figc Carlo Tavecchio e presieduta dall’Avv. Sergio Santoro (Pres. del Consiglio di Stato), la quale, invero, nel parere acquisito dal Consiglio Federale del 20.07.2016 ha già avuto modo di evidenziare come la ricostruzione storico/giuridica contenuta nei dossier storiografici acclusi alla nostra petizione sia assolutamente attendibile, sicché «L’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Federazione nell’assegnazione del titolo di Campione d’Italia 1915 al Genoa rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno», stante che «la motivazione di quell’attribuzione postuma non è nota né se n’è rinvenuta traccia negli archivi».

Costituisce oramai fatto notorio, infatti, che la Lazio fu la squadra Campione Centro-Meridionale per effetto del ritiro del Lucca per motivi finanziari e dell’annullamento da parte della Figc della prefinale sud Internazionale Napoli c/ Naples per irregolarità di tesseramento, mente il Genoa ad una giornata dal termine si trovava in testa al girone finale settentrionale, ma ben poteva esser raggiunta e superata dal Torino con cui si sarebbe dovuto scontrare nell’ultimo turno e finanche dall’Inter che avrebbe potuto conquistare la prima posizione con una combinazione favorevole di risultati e differenze reti.

«Pertanto recita la relazione della commissione al momento della sospensione del campionato la Lazio si trovava in una posizione addirittura migliore del Genoa». Ciò nonostante «sembra che la Federazione, nell’assegnare il titolo del 1915 al Genoa, si sia pedissequamente e acriticamente ispirata unicamente alla stampa dell’epoca», che prefigurava il conferimento dello scudetto di tale stagione calcistica ad esclusivo appannaggio dei rossoblu e l’adozione di un provvedimento caratterizzato da una palese discriminazione territoriale.

Le uniche impugnazioni a quel tempo presentate furono formalizzate dal Torino e dall’Inter, seconde nel girone finale nord a due punti di distacco, ma per effetto del relativo rigetto sulle ragioni di tali club si è irrimediabilmente formato un giudicato federale oramai inoppugnabile (c.d. ne bis in idem). Non così per la Lazio, in danno della quale si è colpevolmente verificato un vero e proprio vulnus procedurale e decisionale da parte della Federcalcio dell’epoca.

La Commissione di Saggi ha citato anche il precedente tedesco dell’Hanau, che per ragioni economiche nel 1894 non poté recarsi a Berlino a giocare la finale con il Viktoria Berlin, cui inizialmente fu attribuito il titolo a tavolino: su accordo delle parti tale match si è poi rigiocato nel 2007 (con ciò determinandosi un importantissimo precedente procedurale), allorquando dopo 113 anni il titolo di Germania 1894 è stato definitivamente conquistato sul campo dall’anzidetto club berlinese.

Per quanto al caso che ci riguarda, viceversa, la Commissione di Saggi ha opportunamente osservato che non si possono pregiudicare i diritti dei terzi, ossia del Genoa, talché, confermando la fondatezza delle nostre richieste, l’unica soluzione resterebbe quella dell’attribuzione dello Scudetto 1914/15 ex aequo.

In riferimento alla prefinale sud sopracitata appare ulteriormente pertinente osservare, ad abundantiam, come allo stato, nonostante alcuni media abbiano cercato di ventilare il contrario, non sussista alcuna prova che l’incontro Internazionale Napoli c/ Naples annullato per irregolarità di tesseramento sia stato successivamente ridisputato.

La Gazzetta dello Sport del 16.05.1915 recentemente invocata da taluni oppositori della nostra iniziativa, invero, contiene esclusivamente un minuto trafiletto che non risulta affatto consono ad un evento così importante quale la prefinale sud di quella stagione, con ogni evidenza si riferisce ad un incontro di sola andata svoltosi tra i due club napoletani e comunque fa riferimento ad una partita del “primo match campionato nuova edizione” che non è dato sapere se sia da ricondurre alla stagione 1914/15 o più verosimilmente a quella successiva del 1915/16 (era noto a tutti che di lì a poco l’Italia avrebbe preso parte alla prima guerra mondiale, per cui non è da escludere che le due squadre napoletane abbiano deciso, scottate dal precedente annullamento, di anticipare la disputa della prefinale del campionato seguente).

Sul punto appaiono del tutto dirimenti, peraltro, i rilievi secondo i quali la Lazio nel 1914/15 fu l’unica squadra a risultare vincitrice del proprio girone finale territoriale (come da dossier rimesso in Figc, i biancazzurri furono senz’altro Campioni dell’Italia Centrale), il torneo meridionale – a sole due squadre – non espresse alcun club vincente qualificatosi per la prevista prefinale centro-meridionale (sicché per l’effetto la Lazio fu anche Campione dell’Italia Centro-Meridionale) e l’attuale Napoli non costituisce affatto un “continuum” con le precedenti squadre partenopee (Internazionale Napoli e Naples) non essendone affatto “successore a titolo particolare” (come comprovato dalla diversità del numero di matricola ed affiliazione alla Figc dell’attuale club napoletano).

Sgomberato il campo dagli equivoci ex adverso artatamente creati e da ogni più maldestro tentativo di strumentalizzazione, infine, preme evidenziare un’ulteriore circostanza che ai più sembra sfuggita: se all’esito del Consiglio Federale del 20.07.2016 il Presidente della Figc aveva espresso dei dubbi sulla competenza a decidere, a margine della successiva assise consiliare tenutasi il 04.08.2016 lo stesso ha invece definitivamente chiarito che “Deciderà il Consiglio Federale”, con ciò convalidando la tesi procedurale in tal senso prospettata dallo scrivente e stroncando sul nascere ogni più pretestuoso tentativo mediatico volto ad ostacolare una serena decisione sull’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15 (che paradossalmente tornerebbe utile finanche ai liguri, tuttora privi di qualsivoglia certificazione ufficiale relativa a quel tricolore).

Ora tuttavia ci viene chiesto di aspettare ancora e noi saggiamente e rispettosamente lo faremo, anche perché è la prima volta nella storia che il Consiglio Federale è chiamato a prendere una decisione di questo tipo. Abbiamo atteso oltre un secolo per riuscire a sottoporre il nostro caso al vaglio della Figc e quindi possiamo senz’altro attendere che in seno alle istituzioni vengano meno eventuali resistenze e si determinino le condizioni per arrivare ad una decisione giusta, riparatoria ed equa, anzi… ex aequa! Ma lo faremo forti delle nostre risultanze storiografiche, confortati dal parere positivo già reso dalla Commissione dei Saggi, sicuri che le nostre richieste abbiano ad oggetto un “unicum” causato esclusivamente da motivi bellici e pronti a contrastare ogni più pretestuosa tesi oppositiva che settimanalmente sembra spuntar fuori qua e là al solo scopo di generare incertezza, confusione e destabilizzazione.

Forza Lazio Sempre!

Avv. Gian Luca Mignogna

SOCIETA’ – Riforma pensioni: aumentano alcune minime, ecco le novità

In attesa della riforma delle pensioni le ipotesi su quelle che dovranno essere le misure da prendere si moltiplicano ogni giorno. Al Forum Ambrosetti il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha confermato che nella prossima manovra ci dovrebbero essere misure per favorire l’aumento di alcune pensioni minime.

Le pensioni più basse, infatti, non verranno automaticamente alzate tutte. E per far sì che alcune vengano “aiutate” bisognerà trovare forme e modalità idonee. A disposizione del governo circa due miliardi di euro, una somma che non potrebbe coprire tutti i reali beneficiari e per cui richiederebbe che gli stessi vengano “sfoltiti”. Con lo scopo finale di far aumentare le pensioni minime a chi davvero ne ha più necessità. Per sfoltire il numero di coloro che avrebbero diritto all’aumento il governo potrebbe decidere di eliminare dalla lista coloro che hanno una pensione minima ma anche un assegno di reversibilità o, in alternativa o in aggiunta, si potrebbe guardare al reddito complessivo della famiglia e non solo a quello dei singoli individui che la compongono.

Fra gli altri provvedimenti che potrebbero diventare effettivi, la ricongiunzione gratuita dei contribuiti per quei lavoratori che li hanno versati in fondi diversi e la cancellazione della penalizzazione per i lavoratori che possedendo quaranta anni di contributi versati e che vogliano andare in pensione a 52 anni.

CINEMA – Bruno Corbucci, il regista del maresciallo Nico Giraldi

Il 6 settembre 1996 veniva a mancare in una clinica romana, in seguito a un attacco cardiaco, Bruno Corbucci. Nato a Roma il 23 ottobre 1931, fratello di Sergio, inizia come sceneggiatore di film comici con Totò.

Esordisce da regista a metà anni sessanta debuttando con James Tont operazione U.N.O.” seguito poi da James Tont operazione D.U.E.”, parodie del famoso agente 007 con Lando Buzzanca, cui segue Spara, Gringo, spara” del 1968. Ma a renderlo noto come regista è la serie di film del maresciallo Nico Giraldi interpretati da Tomas Milian. Tra i suoi film più noti quelli girati con Bud Spencer: Cane e gatto” (1983, in coppia con Milian), Miami Supercops – I poliziotti dell’8ª strada” (1985, il penultimo interpretato da Bud con Terence Hill) e Superfantagenio” (1986). Successivamente si dedica alla regia di serie televisive: “Classe di ferro” e Quelli della speciale”. Bruno Corbucci ha ricoperto piccoli ruoli in diversi dei suoi film, soprattutto in quelli della saga del commissario Giraldi, e nel film Il trafficone”. Riposa in pace accanto ai fratelli presso il Cimitero del Verano a Roma.

FORMELLO – Abbraccio tra Keita e Inzaghi. Tornano in gruppo Bastos e Radu, ma Immobile…

AGGIORNAMENTO ORE 19:38 – Nel pomeriggio la squadra si è dedicata alla fase atletica e con allunghi a terra ed esercizi con gli elastici a cui sono seguiti esercitazioni sul possesso palla e ripetute con cora. Al termine partitella a campo ridotto.

Dopo il giorno di riposo torna ad allenarsi la Lazio, ma la notizia più importante è che si è rivisto in gruppo Keita che prima dell’allenamento ha abbracciato Inzaghi e Farris. Un abbraccio che sottolinea la voglia del giocatore di mettersi tutto alle spalle e tornare a giocare. Da evidenziare anche i ritorni in gruppo di Radu e Bastos, quest’ultimo ha superato gli accertamenti strumentali pomeridiani che hanno escluso la lesione muscolare, ed è pronto a scendere in campo a Verona. Un po’ di preoccupazione per Immobile, tornato malconcio da Haifa ha svolto lavoro differenziato. Domani è atteso in clinica Paideia alle 13:30 per accertamenti, ma la sua presenza non dovrebbe essere in dubbio contro il Chievo.

Al via la riqualificazione del Forlanini

La Giunta regionale del Lazio ha approvato le linee di indirizzo per la valorizzazione e riqualificazione dell’ex ospedale Forlanini. Il provvedimento si inserisce nel percorso amministrativo promosso e avviato dalla Giunta Zingaretti per risanare il complesso immobiliare esteso su circa 170mila metri quadrati, renderlo di nuovo fruibile alla collettività e integrato con il tessuto urbano circostante.

“Dopo l’accordo con il ministero della Difesa per la realizzazione della stazione carabinieri di Monteverde all’interno dell’ex struttura ospedaliera – spiega l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore – proseguiamo il lavoro di recupero con questa decisione amministrativa propedeutica alla definizione dei piani di riqualificazione urbanistica e che conferma la destinazione pubblica dell’intero complesso. Abbiamo l’ambizione di difendere l’interesse pubblico del complesso realizzando servizi per i cittadini e le imprese e una cittadella della Pubblica Amministrazione ”.

In particolare, il progetto di valorizzazione della Regione definito dalle linee di indirizzo, prevede la rigenerazione urbanistica dell’ex ospedale in ‘Centro Polifunzionale della pubblica Amministrazione e dei servizi ai cittadini’. Un’operazione complessa, con la trasformazione del complesso immobiliare in struttura destinata ad ospitare uffici pubblici dello Stato e dei diversi livelli di rappresentanza territoriale, oltre parchi e giardini e a altri servizi per i cittadini come asili nido, teatri, case della salute, ambulatori. Il tutto in collaborazione con Roma Capitale e sempre confrontandosi con le associazioni di zona. Obiettivo dell’operazione: abbattere il costo degli affitti passivi per gli enti pubblici ed evitare il consumo di suolo, insieme alla riqualificazione dell’area a vantaggio dei cittadini e a ridare vita a edifici attualmente dismessi.

Il recupero del Forlanini, prende avvio con l’accordo sottoscritto a novembre 2013 dal presidente Zingaretti con l’Agenzia del Demanio, al quale è seguita l’attivazione di un tavolo tecnico a gennaio 2016. Nel frattempo la Regione ha adottato una serie di provvedimenti per la riorganizzazione delle proprie sedi.

Nelle linee di indirizzo approvate dalla Giunta, inoltre, viene conferito ampio mandato operativo al tavolo per approfondire gli aspetti tecnici, patrimoniali ed economici sottesi al progetto di valorizzazione dell’ex complesso ospedaliero e formulare proposte di rivalutazione patrimoniale.

Spetterà al tavolo tecnico, infine, valutare in che forma e modalità coinvolgere i soggetti pubblici o di diritto pubblico interessati a partecipare al processo di riqualificazione.