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FORMULA 1 – Gp del Belgio: vince Rosberg, Ferrari col botto

Si è corso nel pomeriggio a Spa il Gran Premio del Belgio di Formula 1. Rosberg partito in pole position scatta in testa e vi resta fino al termine arrivando al traguardo in solitaria. Alle sue spalle però succede di tutto fin dall’inizio: Verstappen parte malissimo e viene sorpassato dalle due Ferrari ma il pilota della Red Bull reagisce subito e si infila in un punto impossibile facendo finire a contatto i due piloti della rossa, Vettel e Raikkonen. Gara subito terminata per le auto della casa emiliana dato che, tra rientri ai box e riparazioni, alla fine della gara i due ferraristi sono riusciti ad arrivare, e non facilmente, al sesto e al nono posto. Le Ferrari non salgono sul podio da quattro gran premi e inoltre vedono la Red Bull scappare via nel mondiale costruttori.

Hamilton, grande protagonista della corsa, parte ultimo ma alla fine arriva terzo alle spalle di Ricciardo. Hamilton però deve il suo 97esimo podio anche grazie alla bandiera rossa che il giudice di gara ha dovuto esporre per fermare la gara dopo il tremendo impatto di Magnussen su Renault volato via, fortunatamente senza conseguenze, a oltre 300 km orari. Quarto e quinto posto alle due Force India di Hulkenberg e di Perez. Sesto posto come detto per Vettel che precede Alonso. A completare la top ten Bottas, che si lascia alle spalle il connazionale Raikkonen e Massa, suo compagno di squadra.

Hamilton dopo 13 Gp resta così in vetta alla classifica iridata con 232 punti, 9 più di Rosberg che è a 223.

Peruzzi: “Juventus favorita in campionato poi…”

Dopo aver visto la sua ex Juventus battere la “sua” Lazio Angelo Peruzzi ha detto la sua sul campionato. Secondo il doppio ex la squadra bianconera resta la favorita per la vittoria finale. Queste le sue parole rilasciate ai microfoni del Corriere dello Sport:

“La Juventus sono cinque anni consecutivi che vince, credo sia ovvio che è la favorita per lo Scudetto. Già l’anno scorso ha mostrato tutto il suo valore e la sua potenza, inoltre si è ulteriormente rafforzata. Dietro i bianconeri vedo Napoli e Roma. L’Inter ha una buona rosa ma non so dove possa arrivare. Subito dietro Milan, Lazio e Fiorentina“.

CALCIOMERCATO – Mauricio giocherà in Russia: ecco in quale club…

AGGIORNAMENTO ORE 16:00 – Contrariamente a quanto si pensava, non continuerà in Italia l’avventura di Mauricio. Secondo quanto riportato dal giornalista si Sky Gianluca di Marzio sul suo sito ufficiale: il centrale brasiliano, giocherà nello Spartak Mosca. La società russa, allenata dall’italiano Massimo Carrera, ha scelto lui, visto che si tratta di un’operazione meno onerosa rispetto a quella che sembrava avviata per Gonzalez del Palermo. E alla fine Mauricio sbarcherà in Russia: è lui il rinforzo per la difesa di Carrera.

AGGIORNAMENTO ORE 12:15 – Potrebbe esserci ancora la Serie A nel futuro di Mauricio: secondo Cittaceleste, infatti, il centrale della Lazio potrebbe trasferirsi al Torino con la formula del prestito. Nello scacchiere di Mihajlovic, il brasiliano prenderebbe il posto di Maksimovic, partente in direzione Napoli.

Dopo Gentiletti e Bisevac, anche Mauricio dice addio alla Lazio. La Lazio completa la rivoluzione della difesa. Il grintoso difensore brasiliano non rientrava più nei piani tecnici dei biancocelesti ed ora potrà cercare di rilanciarsi altrove. Ieri infatti, poco prima della partita LazioJuventusMauricio, come riportato da Gazzetta.it, ha dichiarato: “La trattativa per la mia cessione è conclusa, anche se per adesso non posso dire dove andrò. Se torno Brasile? Diciamo che vorrei rimanere in Europa. A breve saprete tutto“.

 

CALCIOMERCATO – Cerci vuole la Lazio, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo… Tare

Mentre all’Olimpico si giocava Lazio Juventus, sul web hanno iniziato a circolare delle foto di Alessio Cerci a Fiumicino. “Allora andrà alla Lazio” è stato il pensiero comune. Peccato che prima del match, il ds Tare ha smentito l’arrivo dell’ala dell’Atletico Madrid. Tuttavia, non è mera casualità che Cerci sia tornato a Roma proprio in questi ultimi giorni di mercato. Ok, il giocatore è infortunato e quindi indisponibile a essere convocato da Simeone e lui ha casa a Valmontone. Fin qui nulla di strano.

Ma la verità è che il giocatore vorrebbe fortemente la Lazio, sarebbe la giusta piazza per rilanciarsi, nonostante la sua nota fede giallorossa. D’altronde Candreva docet. Non è un mistero che Cerci sia un’idea di Lotito, in pochi però sanno, che a bloccare l’affare sia stato Tare. A rivelarlo è cittaceleste.it, che spiega come il direttore sportivo non sia convinto del giocatore (soprattutto per ciò che riguarda la condizione fisica) e sta spingendo per Dirar.

La Lazio ha il sì del marocchino, ma non quello del Monaco che non scende sotto i 7 mln. La Lazio vorrebbe pagarlo sui 5 mln. La distanza non è incolmabile, ma nessuna delle due parti vuole fare un passo indietro. I biancocelesti sperano che Dirar convinca il club francese a lasciarlo partire. L’orologio del calciomercato scorre inesorabilmente e la Lazio non ha ancora tappato il buco lasciato dalla partenza di Candreva. Come finirà?

TUTTI I RISULTATI DELLA SECONDA GIORNATA

Si è appena conclusa la seconda giornata di campionato.

Di seguito tutti i risultati:

Lazio-Juventus 0-1

Napoli-Milan 4-2

Inter-Palermo 1-1

Cagliari-Roma 2-2

Crotone-Genoa 1-3

Fiorentina-Chievo 1-0

Sampdoria-Atalanta 2-1

Sassuolo-Pescara 2-1

Torino-Bologna 5-1

Udinese-Empoli 2-0

 

Bisevac ripudia la Lazio: “Uno sbaglio lasciare la Francia. A Roma non è andata come mi aspettavo…”

L’esperienza di Bisevac alla Lazio è stata assolutamente negativa da ambedue le parti. Il serbo era arrivato per dare esperienza al reparto e per sopperire alla lungodegenza di de Vrij nella passata stagione, ma si è rivelato subito un investimento sbagliato. Il difensore al quotidiano Luxemburg Wort si è pentito della sua scelta di trasferirsi nella Capitale: Non avrei mai dovuto lasciare la Francia, appena c’è stata la possibilità di tornare l’ho colta al volo insieme alla mia famiglia. Ora devo ritrovare la giusta condizione, ma mi sono allenato. Alla Lazio non è andata come mi sarei aspettato. Bisevac si è accasato recentemente al Metz dopo aver rescisso il contratto con la Lazio.

Terremoto, altro tentativo di sciacallaggio: cercavano la villa di Lotito

Una delle cose più tristi dell’umanità è sapere che esistono persone che senza scrupoli cercano di approfittarsi delle tragedie per tornaconti personali. E’ quello che sta accadendo con i vari tentativi di sciacallaggio che stanno avvenendo in questi giorni dopo la tragedia sismica nel reatino. Molti si fingono giornalisti o appartenenti alle forze di polizia. A segnalare questi loschi individui è il Comando provinciale di Rieti della Guardia di finanza.

In un caso, segnalato da una donna, alla richiesta di esibizione del tesserino di riconoscimento, due persone si sono date alla fuga. Due presunti giornalisti invece – secondo quanto riportato da Il Messaggero – cercavano la villa di Lotito. Per questo motivo le fiamme gialle specificano che il personale opera in divisa o in borghese, ma sempre con segni distintivi. E in caso di dubbio invitano la gente a contattare la sala operativa al 117.

Immobile fiducioso: “Orgoglioso di quanto dimostrato ieri. Siamo sulla strada giusta”

Su Instagram Ciro Immobile ha espresso il suo pensiero sulla sconfitta di ieri contro la Juventus: “Verso Coverciano ma con un piensiero ad ieri ….Orgoglioso di quello che ha dimostrato la squadra….dispiaciuto per la sconfitta ma credo siamo sulla strada giusta il lavoro la dedizione e lo spirito di squadra pagano sempre quindi avanti così Lazio”.

Contro la Juve sconfitta dignitosa o attestato di mediocrità?

“E’ la seconda volta negli ultimi anni, insieme alla finale di Coppa Italia persa ai supplementari, che la Lazio tiene testa agli invincibili”, con queste parole Inzaghi ha espresso il suo pensiero sulla gara di ieri. Un risultato che (manco a dirlo) ha spaccato a metà il popolo laziale.

Da una parte si è elogiato l’ordine tattico dell’undici capitolino, d’altra parte si è criticata l’ordinarietà con cui la Lazio ha perso per l’ennesima volta in campionato contro la Vecchia Signora (la vittoria manca dal 2003). Ma quindi la Lazio ha fatto una buona gara o una figuraccia? Proviamo a capirlo prendendo in considerazione le opinioni di tutti.

ZERO TIRI IN PORTA

Il dato che più salta all’occhio è che la Lazio non ha mai tirato in porta, questo lo slogan di chi vede il bicchiere mezzo vuoto. In realtà un tiro c’è stato, Parolo all’85’. Non un granché ma comunque per dovere di cronaca va segnalato. Poi in avanti si è vista una Lazio volitiva ma sterile: Immobile è apparso troppo solo lì in avanti, per nulla aiutato dalle ali o dai centrocampisti. L’ingresso di Djordjevic, fuori forma e lento come non mai, ha ancor di più accentuato il limite offensivo biancoceleste. D’altro canto nel primo tempo la gara è stata equilibrata e neanche la Juve ha fatto nulla. Poi nella ripresa i bianconeri hanno spinto dimostrando la loro supremazia tattica, ma parliamo di un quarto d’ora, in cui la Vecchia Signora ha trovato la rete su un doppio errore dei suoi due giocatori più forti Biglia e de Vrij. Se l’argentino non cicca quel pallone probabilmente la gara finisce 0 a 0 e tutti felice e contenti. Bisogna anche calcolare che la Lazio ieri è scesa in campo con Bastos e Felipe Anderson che si sono allenati due volte con la squadra, con Lulic e Radu reduci da un lungo stop e con de Vrij non ancora al top di condizione fisica. Ok, anche la Juve ha giocato senza Bonucci e Pjanic, per non parlare del lungodegente Marchisio, ma considerate che la Juve ha 15-16 titolari frutto di un potere economico che nessuno in Italia può eguagliare.

ASSUEFATTI ALLA MEDIOCRITA’

Questa un’altra frase che ho sentito e letto spesso sui social. Ieri ricorreva l’anniversario della vittoria della Lazio in Supercoppa Uefa contro i veri invincibili del Manchester United (con tutto il rispetto per la Juve di oggi). Tutti abbiamo negli occhi quella serata magica, ma è ovvio che la Lazio non è più quella e non si può fare neanche lontanamente fare un paragone.  Al di là delle opinioni personali su Lotito, la Lazio è questa e bisogna prenderne atto. Tutti vorremmo il magnate russo, tutti vorremmo una gestione più oculata e lungimirante societaria, ma purtroppo questo non c’è. Allora dobbiamo gettare fango sulla squadra finché non andrà via Lotito? La Lazio oggi è nettamente inferiore ai bianconeri e dunque ben venga una partita di contenimento. Se contro i campioni d’Italia proponi un calcio offensivo, rischi la figuraccia. Inzaghi è stato intelligente a modellare il modulo su quello dell’undici di Allegri. Sicuramente la Lazio ieri non avrebbe meritato la vittoria, ma se l’avesse pareggiata non avrebbe di certo rubato nulla.

SEGNALI INCORAGGIANTI MA E’ PRESTO PER CANTAR VITTORIA

Poi c’è il rovescio della medaglia, ovvero quelli che pur di difendere Lotito direbbero che Novaretti è il nuovo Samuel. O peggio ancora, le banderuole che passano da “Bastos è una pippa” a “Bastos è un fenomeno”, salvo poi cambiare idea al primo errore dell’angolano. D’accordo, la prestazioni del neo acquisto ha fatto sorridere tutti. Bastos è apparso un difensore tatticamente preparato e anche abbastanza rapido, contrariamente ai bamboccioni alti e lenti che solitamente ci propina il ds Tare. Però non dimenticatevi i primi mesi di Mauricio a Roma, con de Vrij aveva formato una bella coppia e si pensava che la Lazio avesse trovato il duo difensivo per i prossimi anni. Poi sappiamo tutti com’è finita. Bastos è da rivedere nell’arco di tutta la stagione, così come Lukaku.

BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

Entrambe le cose. E’ sbagliato illudersi che la Lazio possa lottare per i primi posti, così com’è sbagliato vedere tutto nero. La Lazio ha fatto un grande primo tempo contro Atalanta e Juventus, ma in entrambe le gare, nei secondi tempi sono tornati i fantasmi del passato. La coperta è apparsa ancora una volta corta e i panchinari non all’altezza dei titolari. A dirla tutta, la Lazio di Inzaghi ha ricordato quella di Reja: ordinata, compatta, ma con poca propulsione offensiva. Soprattutto ieri sono mancate le sovrapposizioni, gli inserimenti dei centrocampisti e i movimenti senza palla. Inzaghi dovrà lavorare molto per dare un’identità a questa squadra, obiettivo che negli ultimi anni è riuscito solo a Pioli nel suo primo anno. Servirebbero un paio di acquisti di spessore: un’ala e un centravanti, ma su quest’ultimo ho poche speranze. La Lazio potrà sfruttare il fatto di non giocare in Europa per fare una buona stagione, dal quarto posto in giù. Ma tutto dipenderà da Inzaghi e dalla voglia dei giocatori di riscattare la scorsa stagione. Per quanto riguarda noi tifosi, tornare allo stadio o guardare la partita in tv è una scelta talmente personale che nessuno può permettersi di giudicare l’una o l’altra decisione, ma sarebbe bello tornare UNITI tutti insieme ad incoraggiare la nostra Lazio e a spingerla verso l’alto. Perché siamo noi la vera forza di questa squadra.

Fabrizio Piepoli

Giordano: “Per amore della Lazio sono rimasto anche in Serie B”

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Bruno Giordano si è concesso in una lunga intervista al portale francese ‘So Foot’. L’ex centravanti biancoceleste ha esordito parlando del suo presente: “Dopo l’esperienza in Ungheria sono tornato a Roma. Ovviamente cerco di non allontanarmi troppo dal calcio, un mondo dove devi sempre essere ‘connesso’. Vedo le partite allo stadio e cerco di non perdere mai l’abitudine con il campo”. Uno sguardo anche alla sua Lazio, in particolare all’esordio in campionato contro l’Atalanta: “E’ stata una vittoria importante, che dà speranza. Non è stata una grande partita ma la Lazio è riuscita a trarre profitto dagli errori degli avversari. Dove può arrivare questa squadra? Credo che, alla fine, come lo scorso anno, finirà il campionato tra il sesto e il nono posto”.

Giordano si sofferma poi sul passato, a partire dagli anni in Serie B con la maglia biancoceleste: “Oggi è più difficile vedere calciatori che restano quando la proprio squadra retrocede (nel caso della Lazio, a causa del calcioscommesse, ndr). Io però amavo enormemente i colori biancocelesti e sono rimasto con piacere. Nel calcio moderno, invece, posso citare l’esempio di Buffon e Del Piero, che hanno seguito la Juventus in Serie B. Hanno fatto una scelta difficile, ma in fondo erano sicuri che il calvario sarebbe durato soltanto un anno”. Infine, sul passaggio al Napoli: “Era l’estate del 1985 ed ero in procinto di lasciare la Lazio. Non potevo rifiutare i partenopei e così non ci ho pensato nemmeno un secondo ad accettare. Il merito è stato anche di Italo Allodi (ex ds del Napoli, ndr) e di Diego Maradona che mi ha chiamato personalmente per dirmi che voleva giocare con me. Allenarmi con lui è stato qualcosa di indescrivibile. Con lui ho capito che si può sempre migliorare e che i limiti sono solo nella sua testa. Dopo ogni allenamento, Diego rimaneva a calciare le punizioni, per migliorare sempre di più il suo tiro”.

CALCIOMERCATO – Il Crotone in pole per un esubero biancoceleste

Freme il mercato in casa Lazio con l’avvicinarsi della chiusura della sessione estiva. In queste circa 72 ore che mancano al gong la società dovrà non solo trovare un sostituto per Candreva, ma anche piazzare una serie di ‘esuberi’. Tra questi c’è anche Vinicius che, dopo il rientro dal prestito allo Zurigo, non è riuscito a ritagliarsi un suo spazio nello scacchiere di Inzaghi ed è in cerca di una nuova sistemazione.

Secondo indiscrezioni raccolte da Lalaziosiamonoi, il brasiliano potrebbe accasarsi al Crotone, che avrebbe pensato a lui per le sue caratteristiche tecniche e di corsa, che lo rendono il profilo ideale per il 3-4-3 di mister Nicola. Ai fini del buon esito della trattativa, c’è da stabilire il prezzo: i calabresi infatti non vorrebbero pagare il cartellino, mentre la Lazio, cui Vinicius è legato ancora da un altro anno di contratto, vorrebbe ottenere un indennizzo. I rapporti tra i due club sono tuttavia ottimi e non si esclude che si arrivi ad un accordo nei prossimi giorni. Il Crotone è dunque in prima fila per assicurarsi il giocatore, per il quale nei giorni scorsi avevano effettuato dei sondaggi anche alcuni club spagnoli.

Marchegiani: “Bella Lazio nel primo tempo ma nella ripresa la Juve è salita in cattedra”

Per commentare il successo della squadra bianconera sulla Lazio è intervenuto ai microfoni di Sky l’ex portiere biancoceleste Luca Marchegiani:

“La Juventus ha avuto la pazienza di attendere e ha saputo colpire al momento giusto contro un’ottima Lazio, che nel primo tempo aveva disputato una buona gara creando diversi problemi alla squadra torinese. Credo che la squadra di Allegri si sia gestita, la loro è stata una vera e propria strategia. Faceva un caldo micidiale, quello di aspettare per tirare fuori una maggiore intensità, più corsa, più aggressività nel secondo tempo è stato un piano approntato proprio in quella maniera come si è visto nel secondo tempo quando sul terreno di gioco è stata una Juventus completamente diversa”.

Adieu Dirar? Il Monaco lo convoca per la sfida con il PSG. Ora è dura…

“La trattativa Dirar non è legata a Keita, lo seguo da molto tempo, ha caratteristiche che potrebbero essere utili per questa squadra. Sappiamo che il mercato cambia ogni giorno, non nascondo che stiamo seguendo altri profili. Sicuramente arriverà un esterno in questi giorni”: queste le parole del Ds Tare pochi minuti prima del match tra Lazio e Juventus. Sta di fatto che mancano soli 4 giorni alla fine del mercato e ancora una volta la Lazio è costretta a ricominciare da capo nella ricerca dell’erede di Candreva, mettendo nuovamente in apprensione tutto il popolo biancoceleste.

Sembrerebbe purtroppo che anche la trattativa per Dirar stia per saltare o almeno i segnali che arrivano dalla Francia non sono molto confortanti. Il Monaco, infatti, ha convocato il numero 7 marocchino per il match di oggi contro il PSG, segno che il giocatore dovrebbe aver accettato di proseguire la sua carriera nel club monegasco. Il mister Jardim gli avrebbe chiesto apertamente di guidare la squadra in Champions e in campionato. E’ vero nel calciomercato le cose cambiano dall’oggi al domani. Ma continua ad essere paradossale una cosa del genere. Se le sensazioni negative dovessero trovare conferma, la Lazio avrà un piano C, D, E, F? Se Sì, sarà in grado di fare l’ennesima e affannosa corsa contro il tempo visto che in tal caso la società avrebbe solo 3 giorni per intavolare una trattativa nuova? Ancora 4 giorni e lo sapremo. Più ottimista invece “Il Messaggero” che nell’edizione odierna ribadisce che: la Lazio sarebbe vicina a Dirar. Ballerebbe ancora un milione tra domanda e offerta: il club del Principato è partito da 8 milioni e sarebbe sceso fino a 7, la Lazio invece è disposta ad arrivare al massimo a 6 anche perché a febbraio Dirar compirà 31 anni. C’è  già l’accordo con il giocatore.

Lotito: “Ho visto una Lazio reattiva, audace e coraggiosa, la strada intrapresa è quella giusta, senza alcun dubbio”

Dopo aver parlato della tragedia del reatino, il presidente Lotito ha voluto parlare anche della prestazione della squadra e lo ha fatto attraverso l’emanazione di un comunicato ufficiale:

Nonostante il risultato oggi i ragazzi hanno mostrato un atteggiamento assolutamente positivo, sul piano agonistico quanto sul piano mentale. Perché di fronte avevamo un avversario molto forte, ma abbiamo giocato a viso aperto mostrando le nostre potenzialità. Ho visto una Lazio reattiva, audace e coraggiosa: la strada intrapresa è quella giusta, senza alcun dubbio. La risposta che la squadra ha dato sul campo, tentando a più riprese di imporsi collezionando una serie di occasioni importanti – conclude Lotito – è la chiara dimostrazione che ci siamo e vogliamo fare bene“.

FORMELLO – Martedì la ripresa senza i nazionali ma si spera con qualche acquisto in più…

Giunge la sosta e la Lazio torna ad occuparsi di questioni extracampo: il calciomercato. Inzaghi spera di accogliere finalmente gli ultimi tasselli mancanti e poter così programmare una stagione che è iniziata sotto buonissimi presupposti. Programmazione che riprenderà martedì. Ieri infatti il tecnico piacentino ha concesso alla squadra 2 giorni di riposo: la ripresa degli allenamenti è fissata per martedì pomeriggio (ore 18). Senza i nazionali (si attendono le convocazioni) e quando mancheranno appunto solo 24 ore alla fine del calciomercato. Sarà la settimana da dentro o fuori anche per Berisha e Morrison, tutti e due sul piede di partenza. Mentre sembra ormai andato Mauricio, come lui stesso ha dichiarato). Ok Radu e Lulic, rientrati con la Juve dopo un mese di stop.

Durante la sosta, Inzaghi analizzerà gli errori commessi contro i bianconeri per ripartire immediatamente. Si lavorerà molto sull’aspetto atletico per far entrare in forma i giocatori. Alcuni elementi infatti hanno terminato in affanno la sfida di stasera contro la Juventus.

 

ACCADDE OGGI – Il 28 agosto 1903 nasce il mito della Harley Davidson

Più che una moto, un mito. Il nome è Harley Davidson e parlare di lei è come raccontare la vita di una superstar. Nata in bianco e nero oltre un secolo fa ha attraversato il tempo per continuare a far parlare di sé grazie ai colori e alle emozioni di uno stile retrò raffinato. Amata e conosciuta da tutti, è l’icona del lusso e dell’avventura che vede immettere su strada quasi 350mila moto ogni anno nel mondo e conta un esclusivo club di proprietari formato da milioni di iscritti in 130 paesi.

La regina delle due ruote nasce a Milwaukee nel 1903 quando, due ventenni William Harley e Arthur Davidson costruiscono in garage una bicicletta motorizzata. Dal prototipo i due giovani intraprendenti creano, con la collaborazione di altri membri della famiglia, un’azienda che sin dal secondo anno inizia una vera e propria produzione di motociclette. Il primo stabilimento nasce nel 1906 in Juneau Avenue dove ancora oggi si trova il quartier generale dell’azienda. Nel 1912 la Harley arriva in Giappone ma il marchio si afferma definitivamente nella Prima Guerra Mondiale arrivando a produrre 45mila esemplari per le forze militari. Qualche anno dopo il secondo conflitto mondiale contribuisce alla fortuna del mitico chopper con la produzione di 90mila moto. In otto anni l’azienda di Milwaukee diventa la casa di produzione di motociclette più grande al mondo con 2mila concessionari in 67 paesi. Ma l’Harley vive alti e bassi fino agli anni Ottanta quando torna in voga come leader del mercato motociclistico di grande cilindrata con Softail Custom. Nel 1990 viene lanciato sul mercato Fat Boy, considerato il modello per eccellenza della Harley Davidson. Il grande successo è l’unicità. Oggetto del desiderio di tante persone comuni e di artisti, showman, attori famosi, sportivi, negli anni ha sempre rappresentato lo stile e la personalità di chi la possiede, diventando un tutt’uno con il motociclista. Come con una donna, il biker vive un forte legame con la moto resa sempre più inconfondibile grazie alle grafiche, agli adesivi e ai disegni aerografati che la rivestono. Nel corso degli anni il suo appeal non è soltanto mutato ma anche notevolmente migliorato. L’aggiunta degli scarichi, degli ammortizzatori oppure dei borsoni laterali per i viaggi uniti al look del biker contribuiscono alla simbiosi tra moto e motociclista entrando in questo modo nell’immaginario collettivo.

LA CRONACA DI LAZIO-JUVENTUS – La Lazio non punge, Khedira la punisce

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ROMA – Termina 0-1 la gara dello Stadio Olimpico tra la Lazio e i campioni d’Italia della Juventus. E’ Khedira che decide la gara con un gol al minuto 66. Una Juventus cinica che sfrutta le poche occasioni concesse dall’attenta difesa biancoceleste, guidata da un buon De Vrij ed un sorprendente (piacevolmente) Bastos.

LAZIO AGGRESSIVA E COOLING BREAK

La Lazio parte in maniera aggressiva, con una linea difensiva alta e tanto pressing in zona offensiva. Buona anche le trame di gioco anche se manca sempre l’ultimo spunto o l’ultimo passaggio. La Juventus, per il momento, aspetta e riparte. Il primo squillo è di Dybala, il cui colpo di testa viene respinto facilmente da Marchetti. Al 22esimo la prima fiammata della Lazio con una bella folata di Felipe Anderson sul cui cross Immobile viene anticipato di un soffio.  Al 27esimo è la volta del cooling break, time out di due minuti per permettere ai giocatori di rinfrescarsi in un pomeriggio caldo. La pausa fa bene ai bianconeri che hanno una buona occasione con Asamoah, il cui tiro rimpallato da Basta mette in difficoltà Marchetti.Il primo tempo scivola via con tanti errori da una parte e dall’altra. Da segnalare solo il cross rasoterra sbagliato di Lukaku dopo una buona azione biancoceleste.

IL LAMPO DI KHEDIRA

Il secondo tempo inizia con una serie di errori in fase di appoggio da ambo le parti. Sale comunque la pressione dei campioni d’Italia, che alzano il baricentro e prendono in mano il pallino del gioco, complice anche il calo dell’aggressività degli uomini di Inzaghi. Dopo un cross rasoterra sbagliato di Lukaku al termine di una buona azione biancoceleste, la spinta bianconera si fa più insistente; prima Khedira manda alle stelle da buona posizione, poi al 57esimo arriva l’occasione pià nitida del match:cross di Alex Sandro dalla sinistra e tiro al volo di Mandzukic, Marchetti respinge ma sulla palla si avventa Dybala che manda fuori di pochissimo con un sinistro velenoso. Primo cambio Lazio: fuori Lulic dentro Milinkovic-Savic. Nuova occasione per Khedira, il cui tiro cross deviato esce di un soffio alla sinistra di Marchetti. Ancora cambi: Patric per Lukaku nella Lazio, Higuain per Mandzukic nella Juventus. Una buona occasione per la Lazio: lancio d’esterno di Biglia per Immobile che si invola sulla sinistra, cross rasoterra che attraversa tutto lo specchio senza che nessuno riesca ad intervenire. Sull’azione seguente passa la Juve: è il minuto 66 quando Dybala lancia Khedira, Biglia sbaglia l’intervento ed il tedesco marcato da De Vrij è abile a girarsi e ad incrociare sul secondo palo con il destro. Inzaghi si gioca l’ultimo cambio, Djordjevic per Basta, ma l’unica occasione arriva con Patric il cui destro al volo termina alto. La Juventus in controllo rallenta i ritmi. All’85esimo il primo tiro nello specchio della Lazio, Parolo da fuori, ma Buffon blocca. La partita scivola via e c’è solo il tempo di vedere in campo il croato Pjaca, subito pericoloso. La Juventus sale così a quota 6, una discreta Lazio ferma a 3 punti.

 

 

CONFERENZA – Inzaghi: “Ce la siamo giocata alla pari contro gli invincibili. Calciomercato? Abbiamo preso l’ala, arriva…”

Le parole di Simone Inzaghi in conferenza stampa:

Una valutazione sulla gara e se riproporrai questo modulo…

“Abbiamo provato per 3-4 giorni questo modulo e ho visto i ragazzi propositivi. Abbiamo fatto una bella gara. Sono rammaricato del risultato ma orgoglioso della prova. Abbiamo giocato contro una grande squadra ma mi porto la prestazione. Analizzeremo il gol preso perché altre occasioni non le abbiamo concesse”.

Come mai hai tolto Lukaku e Lulic?

“Per fare una partita con questa intensità la squadra ha speso tanto. Lulic e Lukaku li ho tolti perché erano stremati. Era preventivato che avremmo avuto un calo negli ultimi 20′. Forse avremmo dovuto essere più bravi nelle ripartenze. Usciamo dal campo a testa alta, i tifosi penso siano orgogliosi di questa squadra che ha giocato alla pari con la Juve. Credo che questa sia stata una delle poche gare, insieme a quella finale di Coppa Italia finita ai supplementari, in cui la Lazio se l’è giocata alla pari contro gli invincibili”.

Bastos?

“Mi ha impressionato, si è allenato solo due volte con la squadra ma si è fatto trovare subito pronto. E’ un giocatore di assoluto valore che potrà aiutarci”.

Partita quasi perfetta?

“Sì, abbiamo preso gol su errori individuali, perché avevamo analizzato la mezzala che si inseriva. Serviva la partita perfetta per battere la Juve, contro un’altra squadra oggi avremmo vinto. Sono orgoglioso di essere a capo di questa squadra”.

Immobile troppo solo…

“Potevamo sfruttare meglio le ripartenze. Sono soddisfatto di Immobile che si è sbattuto, così come Felipe e Lulic”.

Calciomercato?

“Stiamo cercando il sostituto di Candreva. Ci sono dei tempi tecnici ma credo arriverà per mercoledì”.

Keita?

“Ho preferito lasciarlo tranquillo e poi valuteremo da qui a giovedì il da farsi”.

Fabrizio Piepoli

 

Allegri: “Bella vittoria perchè sofferta”

Dopo la bella vittoria della squadra bianconera Massimiliano Allegri si è presentato ai microfoni dei cronisti presenti per la consueta conferenza stampa del dopo partita.

Queste le sue parole sull’incontro: “Sapevamo che sarebbe stato difficile, un caldo terrificante, non potevamo reggere per 90 minuti e soprattutto disputare il primo tempo come fatto con la Fiorentina. Nei primi 45′ abbiamo sbagliato molto ma già alla fine del primo tempo abbiamo iniziato a giocare meglio e la Lazio in quel momento era più stanca. Nella ripresa ci siamo ripresi ulteriormente e siamo riusciti a conquistare una bella vittoria, bella perchè sofferta, ma anche perchè non abbiamo preso gol e questo è molto importante”.

Cosa c’è da migliorare in questa Juve? “Molto, abbiamo in squadra giocatori con caratteristiche diverse e quindi durante l’anno possiamo anche cambiare modulo, soprattutto per sfruttare al meglio tutti i giocatori a disposizione. Si devono integrare ancora i nuovi, non è facile inserire cinque giocatori nuovi. Sono contento della rosa, è ovvio che bisogna migliorare sul piano del gioco. L’importante è non perdere l’umiltà con cui la squadra gioca, questa è stata da sempre la forza della Juventus e dovrà continuare ad esserlo”.

Cosa ha corretto nell’intervallo? “Già al termine del primo tempo la squadra si era alzata e ha iniziato un pochino a correre. Nel secondo tempo abbiamo accelerato e i ragazzi hanno disputato una bella partita, potevamo anche segnare prima, abbiamo sofferto solo in occasione dell’unico tiro in porta che hanno fatto”.

LAZIO JUVENTUS – Barzagli: “Gara tosta. Bravi a risolverla dopo un primo tempo così così”

Ai microfoni di Sky, Andrea Barzagli ha parlato della vittoria corsara contro la Lazio: “L’anno scorso la falsa partenza non è stata volontaria, quest’anno siamo partiti bene e abbiamo fatto quello che ci aspettavamo. Abbiamo avuto un inizio difficile, perché sono state due partite toste, però siamo stati bravi a risolverla nonostante un primo tempo così così. Siamo stati un po’ lenti nella manovra, abbiamo perso diverse palle velenose. Nella ripresa abbiamo iniziato meglio, abbiamo perso meno palloni e costruito occasioni da rete, poi è arrivato il gol. Quanto può crescere questa squadra? Tanto, nel calcio si può sempre migliorare e difficilmente si arriva alla perfezione. Però la mentalità deve essere quella: piano piano coi nuovi ci conosceremo meglio, speriamo di fare una buona annata”.