Con la maglia della Lazio appena 6 presenze, solo 2 da titolare. L’ex Liverpool Luis Alberto non è riuscito a convincere Simone Inzaghi, che gli preferisce anche il giovane Lombardi.
Intervenuto ai microfoni di Radio Marca, lo spagnolo ha parlato della sua stagione in biancoceleste, partendo dalla tripletta segnata in amichevole contro il Real Carsoli: “Non era una squadra di prima divisione, non conta molto“. La priorità comunque rimane il bene della squadra, a cominciare dal ritorno in Europa: “Stiamo facendo un buon campionato. In Italia il terzo posto garantisce i preliminari di Champions, il quarto dà l’accesso diretto all’Europa League e il quinto anche“.
L’ARRIVO ALLA LAZIO
“Neanche io so la verità. È stata un’estate molto movimentata e alla fine c’era stata un’offerta del Deportivo. Ma quando la trattativa sembrava esser a buon punto, all’ultima ora sono andato alla Lazio. Sembrava tutto fatto all’inizio, invece alla fine si è arrivati fino al 30 di agosto”.
IL TIFO A ROMA
“Ci sono molti tifosi della Lazio a Roma, non c’è molta differenza con quelli giallorossi qui nella Capitale”. Poi su Totti: “Di Totti non si può parlare male, ho grande rispetto per lui. Gioca da 24 anni nello stesso club, questi giocatori vanno apprezzati per quello che hanno fatto per il calcio. È una leggenda e tutti quelli che verranno dopo lo ricorderanno. E I laziali lo rispettano? Penso di no, meno degli altri (ride, ndr”).
LA CHAMPIONS
“In Serie A la Juve è forte, c’è troppa differenza con le altre squadre. Hanno 24 giocatori potenzialmente titolari. La gara col Barça? I blaugrana non avranno grossi problemi secondo me, vinceranno. E anche il Real Madrid passerà il turno con il Bayern Monaco. Mi aspetto di vedere tre squadre spagnole in semifinale, compreso l’Atletico”.



quante ne abbiamo fatte insieme. La Lazio è tutto per noi e aver vissuto insieme a te quegli anni d’oro è stato un privilegio. La Lazio come ideale e la sede come collante, ci hanno reso amici ed hanno forgiato i nostri caratteri. Non potrò mai dimenticare tutte le avventure e quei pomeriggi a fare striscioni ed organizzare le coreografie. Eravamo un bel gruppetto di giovani scalmanati e, insieme a tutto il resto della banda, cercavamo di fare tifo a modo nostro. Il tutto seguendo la mentalità impartita dai più grandi e la voglia di difendere e supportare sempre la nostra Lazio in giro per il mondo. Dalla trasferta di Perugia alle tarantelle con quella 500 nera; dalle cene “rumorose” da Peppe, ai pullman carichi di entusiasmo, goliardia e… birra.
Caro Valerio questo non dovevi farlo ma oggi mi sento ancor più laziale e più irriducibile. Oggi risentire tanti amici di battaglia mi fa capire quanto abbiamo fatto per la Lazio. Credo che nessuno potrà mai dimenticare la tua simpatia e il tuo ghigno. In sede eri simpatico a tutti e ci facevi ammazzare dalle risate. Te lo giuro!
