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FORMELLO – Allenamento atletico per la Lazio

Altro pomeriggio di allenamento in casa Lazio. Sempre senza i nazionali, Simone Inzaghi continua a preparare la sfida al Chievo Verona. Aggregati anche i Primavera per far numero. Questo pomeriggio la squadra si è soffermata sulla parte atletica con ripetute corse. Infine partitella in famiglia.

Per quanto riguarda le prove tattiche, queste non sono state effettuate. Infatti mancano troppi titolari a Formello. Al momento non si conoscono ancora le idee di Inzaghi. Il modulo anche è un rebus. Tutto dipenderà dalle condizioni di Bastos. Dovrebbe scendere regolarmente in campo contro il Chievo.

Il saluto di Anderson all’ex compagno di squadra Mauricio

Felipe Anderson ha espresso tutto il suo dispiacere per la cessione, anche se momentanea, di Mauricio allo Spartak Mosca. Felipe ha pubblicato su Instagram un messaggio rivolto al suo ex compagno di squadra. Questo il testo:

“È difficile vedere un tuo amico partire, peggio se questo amico è un fratello, una persona essenziale. Fratello ti auguro tutto il meglio nella tua vita, spero che ti sia riconosciuto il tuo valore nella nuova avventura, perchè è quello che si merita un grande giocatore come te, un lavoratore e un lottatore. Farò il tifo per te durante ogni partita. Pensare di non potermi più divertire con te negli spogliatoi mi rende triste”.

Qualificazioni Europei 2017 Under 21 – Italia-Serbia: Cataldi e Milinkovic-Savic in campo dall’inizio

Alle 18.30 allo stadio Romeo Menti di Vicenza, con diretta tv su Rai Due, l’Italia Under 21 sfiderà la Serbia nella terzultima gara del girone di qualificazione ai prossimi Europei.

Vincendo gli azzurrini sarebbero quasi certi di superare il turno e, già in serata, l’aritmetica potrebbe dargli ragione nel caso la Slovenia non dovesse battere l’Irlanda in trasferta. Anche un pareggio potrebbe bastare dato che la squadra di Di Biagio è prima in classifica e deve ancora sfidare Andorra e Lituania, sulla carta le più deboli del girone. All’andata finì 1-1 con le reti dei due biancocelesti Milinković-Savić e Cataldi, entrambi in campo anche oggi.

FORMAZIONI UFFICIALI

ITALIA UNDER 21 (4-2-4): Cragno; Conti, Caldara, Romagnoli, Murru, Cataldi, Mazzitelli, Verre, Benassi, Cerri, Rosseti.

SERBIA UNDER 21 (4-2-3-1): V. Milinkovic-Savic; Gajic, Antonov, Lazic, Veljkovic, Maksimovic, Grujic, S. Milinkovic Savic, Gacinovic, Cavric, Meleg.

ARBITRO: Carlos Del Cerro
ASSISTENTI: Barbero Sevilla-Abraham Alvarez Canton
QUARTO UOMO: Josè Martin

Ballotta: “Keita discorso delicato. Peruzzi uomo ideale per la piazza”

Per parlare dell’ambiente bianoceleste è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia Marco Ballotta. L’ex portiere laziale ha parlato di diversi argomenti che negli ultimi tempi hanno scosso lo spogliatoio della squadra di Simone Inzaghi.

Sul caso Keita: “Quello di Keita è un discorso ampio e delicato. Lo spogliatoio lo ha allontanato e recuperare il rapporto con i compagni non sarà facile, ma è pur sempre un capitale della società. Bisogna risolvere la questione accontentando tutte le parti. Non bisogna creare situazioni delicate. La società deve fare un passo indietro, il problema resta lo spogliatoio che ha regole che vanno rispettate da tutti. Se uno le rispetta va bene, ma se non è così non è visto di buon occhio dalla squadra. Senza voler offendere nessuno dei giocatori attuali posso dire che anni fa avrebbe portato le borse a molti giocatori”.

Sul ruolo di Peruzzi: “Angelo è l’uomo ideale per quel ruolo. Ha esperienza, testa e sa quello che deve fare in qualsiasi momento. Può portare molti miglioramenti alla situazione”.

Sulla cessione di Berisha: “Per me lui e Marchetti si equivalgono. La Lazio ha deciso di puntare sull’italiano forse perchè più esperto. Può dare maggiori garanzie a Inzaghi”.

Chi ha voluto Carrizo alla Lazio? Poteva arrivare Handanovic? “Non so dirlo, ma certo non è stato Delio Rossi. Non era quel portiere di cui tanto si parlava. Handanovic sarebbe potuto arrivare ma non se ne fece più nulla”.

 

 

10 dichiarazioni di Tare confutate col tempo: da Klose a Pato

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Con la chiusura del calciomercato, si chiude anche la tribolata estate della Lazio. La dirigenza capitolina ha portato a Formello ben 7 acquisti, ma a parte Immobile, gli altri sono tutti da scoprire. Ripercorriamo l’estate laziale attraverso le parole del ds Tare che poi sono state confutate dai fatti.

1 – KLOSE VUOLE LASCIARE LA LAZIO, ANZI NO…

La brutta stagione biancoceleste ha fatto saltare molte teste a Formello, ma l’addio più doloroso è stato quello di Miro Klose, unico fuoriclasse ad aver vestito l’aquila sul petto nella gestione lotitiana. Era il 15 maggio quando Tare spiegava ai microfoni di Mediaset Premium: “Abbiamo parlato con Miro per capire le sue intenzioni e se ci poteva essere l’opportunità di proseguire insieme. Il suo desiderio, già dallo scorso anno, era quello di tornare in patria a come tale abbiamo rispettato questa decisione”.

Parole confutate dallo stesso Klose che nel giorno del suo addio alla Lazio spiega di non aver ricevuto nessun rinnovo contrattuale. Tare si dice stupito da tali dichiarazioni, ma poi è il campione tedesco a mettere fine alle polemiche: “La spiego in maniera semplice per chiudere l’argomento: né a me né al mio procuratore sono mai state fatte proposte, scritte o verbali. Indipendentemente dal fatto che avessi deciso o meno di lasciare la Lazio”.

2 – L’ALLENATORE LO ANNUNCIAMO TRA UNA SETTIMANA, PIU’ PRECISAMENTE TRA DUE MESI…

Sempre nella stessa intervista del 15 maggio, Tare ammette di aver incontrato Sampaoli: “Abbiamo parlato con lui per conoscere la persona, senza mancare di rispetto a nessuno. Abbiamo prima avvisato Inzaghi di questo incontro proprio perché vogliamo capire la scelta da fare per la prossima stagione. Non c’è nulla di concreto, per ora conta chiudere una stagione negativa per la Lazio. Entro due settimane sarà tutto più chiaro per la scelta dell’allenatore”. Sette giorni dopo a Lazio Style radio, il ds albanese conferma: “Penso che per la fine della settimana prossima sarà chiara la scelta dell’allenatore della Lazio”. Simone Inzaghi verrà annunciato l’8 luglio. Se la matematica non è un’opinione, dal 22 maggio all’8 luglio sono passati ben 47 giorni.

3 – SIAMO TANTO AVANTI CHE SE CI VOLTIAMO INDIETRO VEDIAMO IL FUTURO

3- 22 maggio, Tare dichiara sulla radio ufficiale: “Gli infortuni hanno avuto un peso rilevante, ma dentro ci sono degli errori fatti anche da parte nostra che andranno evitati in futuro. Per questo abbiamo deciso di anticipare la programmazione in vista della prossima stagione”.  Come succitato l’allenatore verrà annunciato un mese e mezzo dopo, il sostituto Candreva non è mai arrivato, mentre due giorni prima della chiusura del mercato è stato preso Luis Alberto. Per non parlare del fatto che il difensore centrale, che a detta di Tare era la priorità del mercato, è arrivato a campionato iniziato.

4 – NON DOBBIAMO PER FORZA VENDERE, MA CI PIACE FARLO!

4 – La rivoluzione in casa Lazio è partita, ma tranquilli non si venderà per acquistare. Questo almeno è quello che dice la società ai tifosi, confermata da Tare in radio: “Quest’anno rispetto all’anno scorso non abbiamo la necessità di vendere”. A conti fatti, la Lazio ha ceduto il suo giocatore migliore ossia Candreva a 22 mln (+ 3 mln di bonus), più Onazi, Gentiletti e Mauricio per un totale di 5 mln. 30 mln guadagnati e 35 mln spesi. In pratica un mercato finanziato dalle cessioni. Proprio come negli anni passati.

5 – TRANQUILLI, E’ TUTTO PROGRAMMATO

Scoppia il caso Bielsa, la società indice una conferenza stampa per spiegare l’accaduto. E’ il 7 luglio e Tare, dopo aver descritto i comportamenti del tecnico argentino, rassicura che nessuna strategia societaria verrà compromessa: “Avevamo concordato insieme a Bielsa Beausejour come alternativa ad Adriano più un altro giocatore visionato nell’Europeo che stiamo ancora trattando, pertanto non posso dire il suo nome. Abbiamo bloccato questo giocatore nel caso Candreva venga venduto”. Nessuno ha mai spiegato che fine abbia fatto Beausejour e chi fosse l’ala visionata all’Europeo e bloccata. Si è parlato di Thauvin, a lungo trattato e poi ritornato al Marsiglia, ma il francese non ha disputato l’Europeo. Di chi parlava Tare e perché non è più arrivato?

6 – IL FAMOSO TESORETTO

“Avevamo anche un accordo che in caso dopo Auronzo avesse chiesto ulteriori garanzie sul mercato, gli avremmo messo a disposizione un budget pari a una cifra di 30 mln di euro”. Tare nella conferenza stampa anti Bielsa svela un tesoretto custodito nelle casse biancocelesti pronto a essere messo a disposizione per rinforzare la squadra. Che fine ha fatto questo tesoretto? Perché non è stato utilizzato per acquistare l’ala e un vice Immobile?

7 – TUTTA COLPA DEL PAPERO

Bielsa saltato per non essere stato soddisfatto sul mercato, anche se la società smentisce che sia quello il motivo. Ma voci di corridoio dicono che a far saltare la trattativa sia stata la vicenda di Pato: Ecco come nella conferenza del 7 luglio Tare racconta l’accaduto: “Venerdì sera ricevo da lui una telefonata in cui mi chiedeva di acquisire Pato. Mi ha detto che avrei dovuto fare di tutto per portarlo a Roma. Ho parlato con l’agente di Pato mercoledì sera a Roma, in cui ho proposto al giocatore un contratto di 4 anni con un importante ingaggio, vicino a quello di Klose. Il giorno dopo ho parlato personalmente con Pato e mi ha detto che voleva rispettare il suo contratto fino al 30 dicembre col Corinthias e per motivi personali non voleva lasciare il Brasile”. Venti giorni dopo questa conferenza Pato passa al Villareal. Cosa è accaduto di tanto sconvolgente da far cambiare idea al papero? E la saudade che fine ha fatto?

8 – IN DIFESA PUNTIAMO SU TIZIO CAIO E SEMPRONIO

“Con Bielsa avevamo un accordo che Rodrigo Caio l’avremmo trattato dopo le Olimpiadi”. Anche qui non si è capito bene cosa sia successo perché alla fine la Lazio ha preso Bastos, che come precisato da Tare il 17 agosto al Corriere dello Sport era una priorità e per nulla un’alternativa al brasiliano. Ma quindi perché per tutta l’estate parlare di Rodrigo Caio come obiettivo numero uno della difesa?

9 – ACCONTENTEREMO BIELSA ANCHE SE IN PANCHINA C’E’ INZAGHI

Tare chiude la conferenza stampa del 7 luglio con una promessa: “Gli accordi fatti coi giocatori chiesti da Bielsa saranno portati avanti”. In realtà il ds ha attinto alla sua lista e tutti i giocatori richiesti o accordati con Bielsa non sono stati presi. Il più clamoroso Valencia, trattato per un mese salvo poi prendere Immobile.

10 – IL TEMPO CI DIRAR

Arriviamo a sabato scorso, quando prima del match contro la Juventus, il direttore sportivo biancoceleste ha garantito: “La trattativa Dirar non è legata a Keita, lo seguo da molto tempo, ha caratteristiche che potrebbero essere utili per questa squadra. Sappiamo che il mercato cambia ogni giorno, non nascondo che stiamo seguendo altri profili. Sicuramente arriverà un esterno in questi giorni“. Dirar sfuma e arriva Luis Alberto che di mestiere fa il trequartista centrale. Ma l’esterno?

Fabrizio Piepoli

Buffon eroe francese: salva la Marsigliese

Ieri sera a Bari prima dell’incontro tra Italia e Francia, terminato con la vittoria di quest’ultima per 3-1, durante gli inni delle squadre, al momento di quello degli ospiti dagli spalti del San Nicola si sono alzati dei fischi subito messi a tacere dall’intervento di Gigi Buffon. Gesto ovviamente molto apprezzato dai cugini d’oltralpe che hanno lodato il carisma del portierone e capitano azzurro.

Molto amato dai transalpini, già era una specie di stella, ma ora che ha “salvato la Marsigliese” come titola Le Parisien, la stima sale: “Un capo è in grado di imporre la sua autorità in un secondo. Al momento degli inni, e un po’ fra la sorpresa generale, dei fischi si sono levati dal vetusto stadio San Nicola alle prime note della Marsigliese. Passato qualche secondo di stupore, l’immenso capitano della squadra azzurra ha deciso di lavare l’offesa”.

In tv, alla Bfm, hanno commentato: “Un’incarnazione della classe oltre ad essere uno dei più grandi portieri della storia. Gianluigi Buffon, con il suo carisma, allunga la sua influenza ben al di là del terreno di gioco. Risuonano gli inni di Italia-Francia al San Nicola di Bari. Alle prime note della Marsigliese, salgono dei fischi dalle gradinate. Reazione immediata del capitano degli azzurri, seguito dai suoi compagni, che alzano le braccia per incoraggiare il pubblico ad applaudire. I fischi si trasformano in applausi. Nuovo miracolo firmato Buffon. Qualche minuto dopo, il capitano italiano prenderà il microfono per qualche parola di omaggio alle vittime del sisma che ha colpito l’Italia. A 38 anni, Buffon conferma di essere molto di più di un calciatore.

L’Equipe invece si limita a notare, on line, l’omaggio del presidente della Fifa, Gianni Infantino, che ha “ringraziato Buffon per aver fatto tacere i fischi”.

Tavecchio: “Ieri abbiamo preso 3 gol discutibili ma il futuro di questa Italia resta positivo…”

Nonostante la batosta rimediata dagli azzurri del neo Ct Giampiero Ventura contro la Francia, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio continua a vedere roseo il futuro della nazionale italiana. Ecco le sue parole rilasciate  a SkySport:

Ieri sera si sono verificati dei fatti un po’ anomali, abbiamo preso tre gol discutibili per nostre carenze segnando però un gol magnifico. E’ stata una partita in cui si è vista la stessa Nazionale, come possesso palla e come organizzazione dell’Europeo. Forse nella prima partita di Ventura c’è stato qualche giovane emozionato e dietro c’era un’assenza pesantissima, seppur gli altri fossero all’altezza. In più abbiamo avuto la sfortuna di De Rossi e questo non è di poco conto. Tutto sommato, vedo il futuro di questa Italia in modo positivo“. La sconfitta però, seppur in amichevole, inciderà comunque negativamente sul ranking Fifa: “Le amichevoli, purtroppo, finché non cambiamo il ranking, saranno influenti sulle nostre situazioni. Dobbiamo considerare che queste partite valgono ai fini del punteggio“. Lunedì in Israele primo impegno nel girone di qualificazione ai mondiali di Russia 2018: “Andremo a giocare con uno spirito agonistico diverso, un conto è l’amichevole un altro la gara di qualificazione. Il tecnico sta motivando bene i ragazzi e sono convinto faremo bene“.

Sartori, ds Atalanta: “Berisha titolare? Beh, se lo abbiamo preso…”

Parlavano tutti di “rivoluzione tra i pali” e invece ha vinto Inzaghi: il titolare è Marchetti.
Un oltraggio per Berisha che, stufo di essere relegato al ruolo di secondo, ha deciso di andare via per dimostrare di poter fare perfettamente il primo portiere. Obiettivo centrato: l’Atalanta, stanca degli svarioni di Sportiello ha deciso di dargli la grande chance. I polemici potrebbero ribadire che visto che alla fine il portiere italiano è rimasto a Bergamo (per lui si parlava di una cessione a Napoli o Fiorentina) si potrebbe creare un nuovo dualismo con il portiere della Nazionale albanese. A smentire questa ipotesi di nuovo ballottaggio tra i pali è il direttore sportivo dell’AtalantaGiovanni Sartori, ha dichiarato così ai microfoni di Radio Incontro Olympia“Berisha titolare? Non spetta a me dirlo, ma se lo abbiamo preso…”. Un sospiro di sollievo per Etrit che evita così una beffa clamorosa.

Papadopulo su Inzaghi: “Lotito lo ha scelto attentamente, ora lo protegga”. E su Bielsa…

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Concluso il mercato estivo, Simone Inzaghi e la Lazio sono pronti ad affrontare la stagione. Tra coloro che sono fiduciosi dell’operato del mister piacentino c’è anche Giuseppe Papadopulo:

Lotito, prima di richiamare Inzaghi alla guida della Lazio, deve averci riflettuto attentamente. – le parole dell’ex allenatore biancoceleste ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia – Evidentemente, il patron romano, nel compiere la scelta finale del futuro allenatore laziale, non è rimasto convinto da nessun altro profilo e quindi ha deciso di dare fiducia a Simone, che non conosco professionalmente ma che considero un giovane in rampa di lancio. Adesso la società biancoceleste dovrà proteggerlo senza esitazioni: a tal proposito, avendo lavorato su quella stessa panchina, non ho dubbi che Lotito, essendo un gestore che non ama i cambiamenti in corso, non toccherà Inzaghi per tutta la stagione in corso“. Poi sulla vicenda Bielsa: “È stata una vicenda particolare, tuttavia, posso e voglio serenamente affermare che né la Lazio né la serie A hanno bisogno di tecnici stranieri, visto che gli italiani sono ancora i più preparati al mondo. A questo punto, ne approfito per fare il più grande in bocca al lupo al nuovo Commissario Tecnico della nazionale azzurra Ventura, mio coetaneo, che ha coronato un sogno quando la cartita d’identità non sembrava ormai più permetterlo. Per questo, anche per quanto riguarda me, mai mettere limiti alla provvidenza…“.

Regalia: “La Lazio dovrebbe sempre puntare in alto. Keita? Ha potenzialità immense ma deve fare mea culpa”

Carlo Regalia è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio, nella trasmissione Laziali on Air. Da decano dei direttori sportivi italiani, Regalia ha analizzato il calciomercato estivo della Lazio a ridosso della sua chiusura ufficiale.
“Io credo che i due attaccanti che sono andati via, Klose e Matri, siano stati sostituiti da un ottimo giocatore come Immobile. E’ vero che nel campionato italiano gli attaccanti spesso sono abbandonati un po’ a loro stessi nel gioco ed hanno un consumo di energie enormi, per cui averne solo due a disposizione potrebbe essere insufficiente. Se la Lazio sarà migliorata solo il campo potrà dirlo, a mio avviso però la qualità della difesa sarà fondamentale per capire se potrà esserci un salto di qualità. Se davvero i nuovi innesti saranno efficaci per la retroguardia, allora i risultati arriveranno”.
Su Felipe Anderson: Lo vedo come un giocatore dotato di straordinarie qualità. E’ uno di quei giocatori in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica e andare oltre la fase sterile del possesso palla che, senza determinati giocatori capaci di ribaltare il fronte offensivo, non porta alcun frutto. Felipe Anderson è in grado di saltare l’uomo con un semplice dribbling, riesce a superare la staticità del calcio italiano e a rappresentare un elemento di rottura”.
La Lazio sembra avere i giocatori giusti per attaccare l’area di rigore, soprattutto se dovesse tornare a disposizione Keita.Il senegalese ha delle potenzialità immense e in gran parte ancora sconosciute, ma deve capire che se non gioca sempre con continuità non è sempre colpa dell’allenatore, è in gran parte anche colpa sua. Deve acquisire la giusta mentalità per essere considerato un calciatore affidabile”. Regalia si intende di calciatori inglesi, avendo portato in Italia Paul Gascoigne e David Platt. Quale può essere il problema di Ravel Morrison? “Anche lui deve scendere in campo con lo spirito di chi dice: ‘ti faccio vedere io quanto valgo’. Questi ragazzi devono essere consapevoli delle loro qualità ed essere capaci di dare continuità al loro rendimento”. Su Simone Inzaghi:A livello di settore giovanile ha fatto benissimo. Ha insegnato calcio, che è la cosa più importante a quel livello. Anche in Serie A bisogna essere buoni maestri, perché anche i più bravi di tutti vanno spronati a dare il massimo. Anche il giocatore più valido ha bisogno di allenare queste qualità. In questo è fondamentale il ruolo degli allenatori”.
L’operato del direttore sportivo della Lazio Igli Tare viene spesso molto criticato. Soprattutto per il fatto di non riuscire mai a trattenere gli uomini migliori e per non puntare mai su giocatori davvero affermati: “Il problema del calcio italiano è che al momento non può competere economicamente con certe realtà estere, soprattutto quella inglese. In Inghilterra le società guadagnano un miliardo e mezzo di euro in più dai diritti televisivi rispetto all’Italia. Una società di bassa classifica in Premier League può contare su introiti superiori in questo senso rispetto alla Juventus in Italia. La cifra spesa dal Manchester United per Pogba è indicativa. In questo contesto la Lazio paga i contatti che i procuratori intrattengono con club che possono offrire sempre di più ai loro assistiti. La Lazio per bacino d’utenza può puntare all’alta classifica in Serie A, ma trova le stesse difficoltà di tutti gli altri club quando deve competere con le realtà estere”.

Rinnovo e nuovo agente: ecco come Keita sancirà la pace con compagni e tifosi

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Il soggiorno in Senegal ha restituito un Keita più disteso, sorridente e voglioso di giocare. Prima di tornare a calcare il campo, però, il giovane attaccante dovrà chiedere scusa ai compagni, soprattutto ai senatori irritati dal suo comportamento. Lotito, in tal senso, sta spingendo da giorni ed è convinto che alla fine il pardon arriverà. Perché iniziano a spuntare segnali da parte del senegalese, non solo di pentimento ma anche di voglia di cambiare agente. In quest’ottica, il padre nei giorni scorsi avrebbe contattato nuovi e vecchi procuratori (in particolare Savini, il cui avvocato tra l’altro sta seguendo una causa in corso per l’incidente con la Lamborghini noleggiata).

Ma non solo: secondo quanto rivela Il Messaggero, Keita nelle prossime settimane valuterà addirittura il rinnovo a 1,2 milioni, un po’ per convenienza (ha bisogno di soldi, e tanti, per coprire tutti i suoi danni), ma un po’ anche per sancire la pace con compagni e tifosi. Quei tifosi che al momento sono divisi sulla possibilità di un reintegro dell’ex Barça: c’è chi vorrebbe lasciarlo ai margini per aver mancato di rispetto a squadra e maglia) e chi invece è disposto a perdonarlo consapevole del suo enorme talento. Chissà che questo cambio di rotta non riesca alfine a mettere tutti d’accordo in positivo.

Da ‘esubero’ a possibile vice Marchetti: la scalata di Thomas Strakosha

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Attualmente, nella rosa a disposizione di Inzaghi, Thomas Strakosha funge da terzo portiere. Ma ben presto potrebbe veder ribaltate le gerarchie: non per il ruolo da titolare, saldamente nei guantoni di Marchetti, bensì per quello di ‘secondo‘.

Vargic (sulla carta il vice del numero uno veneto) non ha infatti finora fornito garanzie, tanto che la sua permanenza nella Capitale è stata in bilico sin dal ritiro di Auronzo. E allora potrebbe essere scavalcato proprio dal giovane albanese. Il quale, dopo il rientro dal prestito alla Salernitana, sembrava destinato ad un nuovo prestito. Lo cercavano in Grecia, in particolare quel Paniōnios dove il ragazzo ha mosso i primi passi nel calcio e l’Olympiakos, la cui Academy dei portieri è diretta proprio dal padre del classe ’95. Tra le pretendenti, era però il Cardiff quella più seriamente intenzionata a investire su di lui, con l’offerta di una maglia da titolare e un vantaggioso contratto triennale. Dopo il trasferimento di Berisha all’Atalanta, Lotito e Tare hanno tuttavia fermato l’operazione, trattenendo Strakosha nella Capitale. Dove ora il portierino sogna di scrivere un futuro tutto nuovo: per il momento alle spalle di Marchetti, per il futuro chissà…

VOX POPULI – Le VOSTRE pagelle al calciomercato della Lazio. Epici alcuni commenti

Il calciomercato in casa Lazio si è chiuso di fatto con l’arrivo di Luis Alberto, per questo motivo l’ultimo giorno di mercato allo starhotel non era presente nessun dirigente biancoceleste. A conti fatti sono arrivati i “magnifici 7”, che poi se sono magnifici ce lo dirà  il campo. Finora i tifosi hanno potuto testare soltanto Lukaku e Bastos, che hanno entrambi mostrato un’ottima prestazione contro la Juventus. Dunque è difficile interpretare il calciomercato della Lazio, dato che si è puntato su giovani semi sconosciuti di belle speranze o da rilanciare. Pertanto, abbiamo provato a chiedere ai nostri lettori che cosa ne pensano del mercato biancoceleste. Facendo la media di tutti i commenti il voto finale è di 5, un’insufficienza non grave. Ovviamente nella media non abbiamo tenuto conto di chi è andato ironicamente sotto lo 0.

I commenti di Fabrizio Segnasemprelui Orlando ed Erika Pampanini racchiudono l’idea di tutti: la squadra è incompleta. Dare via Berisha e tenere Vargic (che alcuni di voi non hanno neanche riconosciuto nella foto) è parso un azzardo. Ma in quel caso c’è da valutare la decisione del portiere albanese di giocare con continuità. Luis Alberto al posto di Candreva ha lasciato perplessa Erika e un po’ tutti i tifosi laziali, ma allo spagnolo concediamogli il beneficio del dubbio. A completare Erika ci ha pensato Stefano Gemello che ha aggiunto: “Speriamo si reintegri Keita come attaccante”. E’ la speranza che hanno tutti i laziali. Stefano è anche convinto che Djordjevic possa fare meglio degli anni scorsi, e su questo c’è più di un dubbio.

Sarcastico Mario Giulini: “mi sorprende come certe persone parlino di 3° posto, è probabile che stiano seguendo il campionato della playstation”. Teoricamente Mario ha ragione, però in quanti nell’agosto del 2014 avrebbero scommesso sulla Lazio di Pioli? Dall’ironia del signor Mario alla visione distopica di Stefano Mizzoni: “prima o poi ci porteranno in B…” riferendosi a Tare e Lotito, a cui risponde scherzosamente Umberto Avraham Soliani: “Te sei svejato ottimista stamattina”. Umberto ha dato il voto più alto al calciomercato della Lazio. Un 7 che stona con gli altri commenti ma che lui ha spiegato così: ” A parte la Juve e forse l’Inter, non mi pare che le altre abbiano fatto molto di più se riuscissimo a ricompattarci ed abbandonare il pessimismo cronico del laziale secondo me potremmo divertirci quest anno”.

Giuliano Fabio Massimo Crespino promuove soltanto Immobile e boccia tutti gli altri acquisti. L’attaccante campano è l’unico che mette d’accordo tutti, o quasi. Mikel Lazio Arizi ci ricorda che il giocatore è stato cacciato da Dortmund, da Siviglia e da Torino. A onor di cronaca, va precisato che Immobile da Torino non è stato cacciato, ma è stato lui a chiedere alla società granata di non riscattarlo dal Siviglia. Mikel è scontento anche di Bastos e di Lukaku, ma a loro difesa interviene Luca Gatta che evidenzia come l’ex Rostov sia stato eletto il miglior difensore del campionato russo nella passata stagione. Paolo Polizzi detto Paolone si è detto “generoso” e ha dato una sufficienza piena al calciomercato biancoceleste, così come Fabio D’Alanno. Abbastanza esplicativo l’emoticon di Renato Di Biagio, mentre Yuri Visconti non dà voto ma ci ricorda la fragilità dei difensori biancocelesti e l’assenza di un vice Immobile. Per Yuri senza questi giocatori la Lazio è da ottavo posto.

Ci vanno giù pesante Giacomo Sanna (“Solito mercato inconcludente, senza logica, senza un minimo di programmazione, ogni anno ci stupiscono in peggio!!!“) e Sergio Brasil che punta il dito sulle carenze degli esterni (“Anderson è l’immagine dell’incostanza e Kishna passa più tempo in Paideia che a Formello…”). Conciso Claudio Giulio estimatore di Super Mario: “voto…..0… se avessi comprato Balotelli. ..voto 8”. Interessante lo spunto di Fabio Verucci, che invita ad essere cauti nell’esaltare Bastos e Lukaku ed evidenzia il pasticcio societario fatto con i portieri. Il commento di Fabio è molto lungo e quindi riportiamo solo la parte finale che sintetizza il suo pensiero: “Solito mercato del “vorrei ma non posso”. Fiumi di scommesse che difficilmente riuscirai a vincerle tutte”. Infine ci ha strappato un sorriso Jay Gatsby che in modo laconico ha commentato semplicemente: “Ma chi so?”. Con questo articolo abbiamo cercato di dare voce ai nostri lettori. Se vi è piaciuto mettete un bel mi piace e se volete leggere i commenti per intero vi invitiamo a visitare la nostra pagina facebook. Ciao e forza Lazio.

SERIE A – Ecco tutte le rose definitive dopo la chiusura del calciomercato

Il calciomercato è terminato. Finalmente si potrà pensare solo e soltanto al campo. I tifosi non vedono l’ora di vedere i nuovi acquisti all’opera quando finirà la sosta per le nazionali. Nonostante il mancato arrivo di Witzel, la Juventus resta la squadra da battere. L’obiettivo della Lazio è quello di tornare immediatamente in Europa e il buon mercato fatto non può che aiutarla in tal senso. Ovviamente le altre squadre non sono rimaste a guardare e fino all’ultimo hanno cercato di realizzare gli ultimi colpi necessari per affrontare al meglio la stagione sportiva. Ecco gli undici definitive delle venti di Serie A. A voi i giudizi:

ATALANTA (3-4-3) – BERISHA; Toloi, Masiello, ZUKANOVIC; Conti, KESSIE, Kurtic, Dramè; SPINAZZOLA, PALOSCHI, Gomez. All. GASPERINI (nuovo).

BOLOGNA (4-3-3) – Da Costa; TOROSIDIS, Gastaldello, Maietta, Masina; Taider, NAGY, DZEMAILI; VERDI, Destro, KREJCI. All. Donadoni (confermato).

CAGLIARI (3-5-2) – Storari; Ceppitelli, BRUNO ALVES, Capuano; ISLA, PADOIN, Di Gennaro, IONITA, Murru; Sau, BORRIELLO. All. Rastelli (confermato).

CHIEVO VERONA (4-3-1-2) – SORRENTINO; Cacciatore, Dainelli, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Meggiorini, Inglese.  All. Maran (confermato).

CROTONE (3-4-3) – Cordaz; ROSI, Ferrari, CECCHERINI; SAMPIRISI, CAPEZZI, ROHDEN, Martella; TONEV, FALCINELLI, Palladino. All. NICOLA (nuovo).

EMPOLI (4-3-1-2) – Skorupski; Laurini, Cosic, Costa, PASQUAL; Buchel, Diousse, JOSE’ MAURI; Saponara; Maccarone, GILARDINO. All. MARTUSCIELLO (nuovo).

FIORENTINA (3-4-2-1) – Tatarusanu; Tomovic, G.Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Badelj, Vecino, MAXI OLIVERA; TELLO, Borja Valero; Kalinic. All. Sousa (confermato).

GENOA (3-4-3) – Perin; Izzo, GENTILETTI, Burdisso; EDENILSON, Rincon, MIGUEL VELOSO, Laxalt; Pandev, Pavoletti, OCAMPOS. All. JURIC (nuovo).

INTER (4-3-3) – Handanovic; ANSALDI, Miranda, Murillo, D’ambrosio; Medel, BANEGA, JOAO MARIO; CANDREVA, Icardi, Perisic. All. FRANK DE BOER (nuovo).

JUVENTUS (3-5-2) –  Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; DANI ALVES, Lemina, Khedira, PJANIC, Alex Sandro; HIGUAIN, Dybala. All. Allegri (confermato).

LAZIO (4-3-3) – Marchetti; Basta, de Vrij, BASTOS, LUKAKU; Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson, IMMOBILE, LUIS ALBERTO. All. S. Inzaghi (confermato).

MILAN (4-3-3) – Donnarumma; Abate, GUSTAVO GOMEZ, Romagnoli, De Sciglio; Bonaventura, Montolivo, MATI FERNANDEZ; Niang, Bacca, Suso. All. MONTELLA (nuovo).

NAPOLI (4-3-3) –Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, MILIK, Insigne. All. Sarri (confermato).

PALERMO (3-4-3) – Posavec; Goldaniga, Gonzalez, RAJKOVIC; Rispoli, Hiljemark, BRUNO HENRIQUE, ALEESAMI; DIAMANTI; NESTOROVSKI, Quaison.  All. Ballardini (confermato).

PESCARA(4-3-3) – BIZZARRI; Zampano, GYOMBER, Coda, BIRAGHI; Memushaj, Verre, CRISTANTE; PEPE, Benali, Caprari. All. Oddo (confermato)

ROMA (4-3-3) – ZCZESNY; BRUNO PERES, Manolas, VERMAELEN, JUAN JESUS; Strootman, De Rossi, Nainggolan; Salah, Dzeko, El Shaarawy. All. Spalletti (confermato).

SAMPDORIA (4-3-1-2) – Viviano; Sala, Silvestre, REGINI, DODO; Barreto, FERNANDES, LINETTY; PRAET; Quagliarella, Muriel. All. GIAMPAOLO (nuovo).

SASSUOLO (4-3-3) – Consigli; LIROLA, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi, MATRI, Politano. All. Di Francesco (confermato).

TORINO (4-3-3) – HART; DE SILVESTRI, ROSSETTINI, CASTAN, Molinaro; Benassi, VALDIFIORI, Baselli; IAGO FALQUE, Belotti, LJAJIC. All. MIHAJLOVIC (nuovo).

UDINESE (3-5-2) – Karnezis; Heurtaux, Danilo, Felipe; Widmer, KUMS, DE PAUL, Badu, Ali Adnan; Thereau, Zapata. All. IACHINI (nuovo).

ACCADDE OGGI – Tanti auguri a Pippo Franco

Il 2 settembre del 1940 nasceva a Roma Pippo Franco. Artista poliedrico, da attore comico a cantante fino a presentatore televisivo italiano. Esordì al cinema in “Appuntamento a Ischia” nel 1960. Dopo aver recitato ne “Il giovane normale” del 1969 incontra Mariano Laurenti che lo fa recitare in pellicole come: “Zingara” (1969), “Mazzabubù… quante corna stanno quaggiù?” (1971), “Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda” (1972), “Furto di sera bel colpo si spera” (1974), “Patroclooo! E il soldato Camillone, grande grosso e frescone” (1974), e soprattutto in “Due strani papà” (1983), divertentissima pellicola con Viola Valentino e Franco Califano. Ha lavorato anche con Luigi Magni in “Nell’anno del Signore” (1970), “La via dei babbuini” (1974) e “Arrivano i bersaglieri” (1980).

Discreto il suo successo anche come cantante con canzonette come: “Isotta” (1977), “Mi scappa la pipì papà” (1979), “Che fico” (1982) e “Chi chi chi co co co” (1983) che però sono balzate ai primi posti della classifica italiana. Dopo aver lavorato nel 1971 in “Basta guardarla” di Luciano Salce ed essere stato diretto da Billy Wilder in “Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?” (1972), e dopo Sergio Corbucci, Pasquale Festa Campanile, Sergio Martino, arriva Pier Francesco Pingitore che lo dirigerà in una dozzina di pellicole: dalle commedie “Remo e Romolo – Storia di due figli di una lupa” (1976) e “Nerone” (1976) alla satira di “Ciao Marziano” (1980).

In televisione partecipa a quasi tutte le serie del Bagaglino: da “Biberon” (1987) a “E io pago (2007)” -, tutte fatte al Salone Margherita di Roma e trasmesse prima dalla RAI e poi da Mediaset. Ha inoltre condotto trasmissioni di barzellette come “La sai l’ultima?”. L’unica esperienza alla regia della sua carriera è “La gatta da pelare” (1981). È anche autore del saggio “Pensieri per vivere”. Pippo Franco è la maschera con il nasone che ha descritto e portato in scena gli scandali, le idee politiche, le ipocondrie di una nazione, con un salto dalla commedia sexy anni ’70 stile “Giovannona coscialunga” alla perfezione recitativa che deve a quella straordinaria scuola che è il varietà.

Lazio, tanti buoni profili ma sorge una domanda: chi è il leader?

Fine mercato, tempo di riflessioni. Ognuno ha detto la sua su una Lazio potenzialmente interessante, ma forse priva di alternative valide, un po’ in tutti i reparti. Come sempre le analisi in questo caso devono essere lucide: inutile il disfattismo di chi vede in Jordan Lukaku il “fratello scemo” di Romelu, in Immobile una sorta di vecchio straccio e in Luis Alberto il degno erede di Alvaro Soler.

Allo stesso tempo, è difficile che le tante scommesse alle quali la Lazio si è affidata a livello tecnico in questa campagna acquisti vadano tutte a segno. L’undici titolare a disposizione di Simone Inzaghi, al netto delle conferme di Bastos e Lukaku ai livelli visti contro Atalanta e Juventus (solo Juventus nel caso dell’angolano) e del recupero di Keita, sembra decisamente competitivo. Sono le alternative a mancare, in una rosa che numericamente ha perso qualcosa rispetto alla passata stagione, anche se qualitativamente potrebbe essere cresciuta, almeno si spera.

Ma un’altra domanda sembra legittima a questo punto, considerando la composizione della rosa biancoceleste: chi è il leader di una squadra che nella scorsa stagione ha pericolosamente difettato in personalità? Verrebbe da dire Lucas Biglia, d’istinto considerando anche i gradi di capitano dell’argentino e quanto si sia dimostrato attento a caricare i compagni di squadra all’inizio delle prime due partite di campionato. Un atteggiamento diverso a quello di due anni fa, in cui la presenza di Antonio Candreva forse rappresentava un’inconscia ansia per il biondo sudamericano, con l’esterno di Tor de’ Cenci che si sentiva usurpato del legittimo possesso della fascia.

Ad Auronzo di Cadore, partiti veterani come Klose e Mauri, sono stati Radu e Lulic a provare a prendere in pugno la situazione, in assenza di Biglia. Soprattutto con Keita i due senatori hanno usato il pugno di ferro, facendo capire al senegalese che le sue bizze erano del tutto indigeste allo spogliatoio. Potrebbe essere un leader silenzioso Stefan De Vrij, visto l’effetto dirompente del suo ritorno in difesa, che tutti si attendevano visto il rendimento dell’olandese di due stagioni fa. E potrebbe diventarlo, chissà, Ciro Immobile, capace di lottare da solo contro le belve juventine nella partita di sabato scorso.

L’impressione però è che alla Lazio servano figure di forte personalità per uscire dal guscio. La stagione sarà lunga e ricca di insidie, sarà necessaria una roccia a cui aggrapparsi nei momenti di burrasca. Esattamente ciò che è mancato nella scorsa stagione.

Fabio Belli

SOCIETA’ – Tagliate le tasse universitarie per gli studenti dei Comuni colpiti dal terremoto

Nell’Anno Accademico 2016/2017 i 179 studenti provenienti dai comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto non pagheranno le tasse universitarie. Il censimento degli Istituti conta 49 iscritti alla Sapienza, 35 a Tor Vergata, 15 a Roma Tre e 80 all’Università di Viterbo.

A dare l’annuncio sono stati i rettori delle Università di Roma e Viterbo, che ritengono l’atto un gesto doveroso e necessario per salvaguardare il diritto allo studio e per aiutare le famiglie che hanno subito danni dal sisma. La conferma dell’esenzione dai tributi arriverà quando i Senati Accademici delle istituzioni universitarie che hanno avanzato la proposta si riuniranno. I tempi dipendono dalle disposizioni governative: bisognerà attendere la pubblicazione della lista dei Comuni beneficiari delle agevolazioni post-sisma. Il segnale lanciato dai rettori delle università del Lazio è quello di voler agevolare gli studenti e di garantire il ritorno alla vita normale per le famiglie colpite dai danni del terremoto che ha colpito l’Italia centrale.

Inoltre l’ente regionale per il diritto allo studio, Laziodisu, sta valutando un sussidio straordinario per gli universitari dei Comuni terremotati. Il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, ha annunciato due misure importanti a sostegno degli studenti: il servizio mensa gratuito per alcuni mesi e posti letto nelle residenze universitarie di Roma e di Viterbo, in base alle tempistiche sullo stato d’emergenza che saranno concordate con la Protezione Civile.

Tra due settimane è prevista l’apertura delle scuole nella maggior parte dei comuni italiani, mentre nei luoghi colpiti dal sisma potrebbero verificarsi ritardi sul ritorno a scuola ma, come affermato dal Ministro per l’istruzione Giannini, dovrebbe trattarsi solo di pochi giorni. Nel progetto di ricostruzione e ripopolazione delle zone danneggiate bisognerà fare una conta dei dannivalutando lo stato degli edifici scolastici rimasti agibili, o posizionare dei container di legno adibiti a classi nei pressi degli istituti. I sopralluoghi sono già iniziati e presto si saprà quali sono gli edifici rimasti in piedi che sono utilizzabili e sicuri per bambini, docenti e personale scolastico. Permettere a bambini e ragazzi di tornare nelle proprie scuole è, secondo il ministro, funzionale a garantire il ritorno alla normalità, per quanto questo possa essere difficile e doloroso.

CINEMA – Giuliano Gemma, uno dei miti degli “Spaghetti western”

Il 2 settembre del 1938 nasceva a Roma Giuliano Gemma. Trascorre però l’infanzia a Reggio Emilia fino al 1944 quando, con i genitori, torna a Roma.

E proprio a Roma da bambino, giocando in un prato, trova un ordigno bellico il cui scoppio accidentale gli provoca delle ferite. Una delle quali gli lascia un visibile segno sullo zigomo sinistro. Appena dodicenne inizia a frequentare le palestre dedicandosi soprattutto alla ginnastica attrezzistica. Dai sedici ai diciotto anni si appassiona al pugilato prendendo parte anche ad alcuni incontri tra cui un Torneo Novizi. Accanto alla passione per lo sport ce n’è però anche un’altra: il cinema. A quattordici anni Gemma già frequentava gli stabilimenti di Cinecittà, dove il padre lavora come segretario di produzione. A diciotto anni inizia la carriera artistica lavorando in alcuni film come stunt-man. Partecipa inoltre a diversi spot pubblicitari televisivi e cinematografici.

L’ESORDIO

Il suo primo ruolo risale al film Messalina”, quando viene notato da Duccio Tessari che alcuni anni dopo, nel 1961, gli affida il primo ruolo da protagonista per il personaggio dell’atletico e prestante Crios in “Arrivano i Titani”. Sono oltre un centinaio i film interpretati da Gemma tra cinema e televisione. Nella sua carriera ha affrontato i generi più diversi: dalla commedia in costume a quella brillante, dal dramma all’avventura ai film di mafia, dal genere cappa e spada ai polizieschi, dando vita a tanti personaggi e lavorando al fianco di tante grandi star internazionali. Negli anni conserva l’abitudine di non usare mai controfigure e pur meritandosi la fama di pistolero piu bello e amato dei western all’italiana nel corso della sua carriera dimostra di saper affrontare ruoli molto piu complessi e impegnativi.

Intensa la sua attività anche in tv, iniziata nel 1978 e proseguita per tutti gli anni ’80 e ’90. Nel 1985 con l’amico Duccio Tessari porta al cinema uno dei piu celebri eroi del fumetto “Tex e il signore degli abissi”. Subito dopo interpreta “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli. Giuliano Gemma amava e praticava molti sport. L’alpinismo e le scalate all’equitazione, al nuoto, al paracadutismo (aveva il brevetto di paracadutista civile), allo sci invernale e acquatico, al tennis, al tiro con la pistola, ai tuffi. Collezionava armi antiche e quadri moderni. Inoltre uno dei suoi passatempi preferiti era fare sculture in bronzo, passione sfociata in molte mostre. Il 1° ottobre 2013 muore nell’ospedale di Civitavecchia per i traumi subiti nel grave incidente stradale in cui è rimasto coinvolto, il giorno stesso, a Cerveteri.

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Liverani: “Lazio, un posto in Europa League puoi conquistarlo”

Fabio Liverani ha analizzato il calciomercato della Lazio. Secondo l’ex centrocampista la rosa è buona, ma non pronta per lottare a grandi livelli. A Radio Olympia fa il punto della situazione in casa biancoceleste:

“Per valutare il mercato della Lazio bisogna analizzare le scelte reparto per reparto considerando che ci sarà solo il campionato. Parto dalla difesa. Bastos è un giocatore molto interessante, ma in difesa il vero acquisto è il pieno ritorno di De Vrij. Lukaku è un acquisto relativamente giovane che può crescere, l’unico neo è il vice Basta. Il resto della difesa è un buon reparto. Il centrocampo è di livello, la conferma di Biglia, Parolo ha dimostrato anche in nazionale il suo valore, è un reparto completo e di spessore. In attacco il problema è la vicenda Keita, perché con lui avendo una sola competizione saresti stato molto ben attrezzato. Un tridente con lui Immobile Felipe Anderson, Kishna e Lombardi saresti stato benissimo. Però nel complesso la Lazio è ben attrezzata. Sempre che si sia consapevoli del proprio obiettivo. Certo se si pensa di puntare alla Champions allora la Lazio è fuori, è insufficiente. Ma per la lotta all’Europa League è una squadra ben costruita. Juventus, Napoli e Roma sono nettamente superiori. Ma dietro non credo che il Milan o la Fiorentina abbiano fatto meglio della Lazio. Immobile è stata un’operazione di grande livello, se pensassimo che la Lazio potesse fare quattro o cinque investimenti di quel livello allora saremmo fuori strada fuori budget. Poi dipende dall’entusiasmo che si crea e dai tasselli che si incastrano. Io nella mia Lazio ho centrato un sesto posto con Delio Rossi con una squadra che era inferiore a questa. Se duo tre scommesse riescono allora puoi fare davvero bene. Se Felipe Anderson torna quello di due anni fa può la differenza in serie A. Milinkovic è ancora tutto da scoprire, dipenderà da lui, va aiutato e supportato. Capisco la delusione dei tifosi dei tifosi ma le squadre si costruiscono anche con una logica, se hai solo il campionato e prendi Immobile, per acquistare un altro attaccante devi prima vendere Djordjevic, non puoi avere tre centrali in rosa. Altrimenti si creano problemi di spogliatoio prima ancora di partire. Roma è già una piazza difficile, aggiungere altri problemi è inutile. Poi credo che la Lazio non potesse trovare un uomo migliore di Angelo Peruzzi per quel ruolo. La gente conosce il campione, ma Peruzzi è un grande uomo. La Lazio ha fatto un grande acquisto, la società va applaudita per la scelta“.

Mario Facco: “La Lazio non ha un attacco. Immobile non basta”

The day after. Il calciomercato si è chiuso senza ulteriori colpi di mercato per la Lazio. L’ultimo è stato Luis Alberto, chiamato a sostituire candreva. Ma Mario Facco punta il dito contro la società. Secondo l’ex calciatore, il club biancoceleste non si è mossa bene e spiega il perchè a Radiosei:

Sicuramente dal mercato mi aspettavo qualcosa di più, non voglio essere negativo ma è chiaro che questa è una squadra che va valutata nell’arco dei mesi. L’attacco mi sembra che nel complesso sia rimasto un po’ isolato, mi aspettavo qualcosa di più e meno doppioni. Anche le caratteristiche di Luis Alberto credo che già v’erano in rosa. La Lazio come al solito non fa una campagna acquisti razionale, è tutto da valutare. Uomini offensivi non mancano, un contro però è avere una strategia offensiva ed un conto è avere uomini che fanno gol. Immobile a parte ne vedo pochi che possano andare in doppia cifra. La speranza è che sia il centrocampo a supportare maggiormente l’attacco. Non possiamo stare tranquilli se Immobile dovesse avere qualche problema fisico, speriamo di no. Anche questa volta niente salto di qualità“.