Nel momento più delicato da quando è iniziato il campionato la S.S. Lazio Pallavolo affronterà in casa Roma 12 una delle formazioni più valide del girone e coach Di Vanno sottolinea la delicatezza della sfida: “Ora la squadra è chiamata a dare una prova di concentrazione, è una partita importante che bisognerà gestire soprattutto con la testa, è questo che ci sta mancando nell’ultimo periodo, torneremo a vincere quando terremo sotto controllo il lato emotivo”. Fondamentale come sempre sarà l’apporto del pubblico biancoceleste come sottolinea il presidente Giorgio d’Arpino: “Ora più che mai bisogna sostenere questi ragazzi, vi aspettiamo numerosi domenica alle 18 al Pala Luiss”.
SETTORE GOVANILE – Il programma del weekend: big match per la Primavera di Bonatti
Il weekend che si divide tra sabato 26 e domenica 27 novembre é a ranghi ridotti per il Settore Giovanile biancoceleste. Sabato la Primavera ospita la Fiorentina, sosta per le categorie nazionali, scendono in campo Regionali e Provinciali.
Di seguito il programma completo.
– PRIMAVERA, Girone A 9^ Giornata, All.: Andrea Bonatti
LAZIO-FIORENTINA
Sabato 26 Novembre ore 14:30, stadio ‘Mirko Fersini’ – Formello
CLASSIFICA (8^ Giornata): 20 Hellas Verona, 16 Fiorentina, 15 Sampdoria, 15 Lazio, 15 Napoli, 15 Milan, 13 Spal, 11 Vicenza, 10 Latina, 9 Cesena, 6 Spezia, 5 Brescia, 4 Perugia, 3 Trapani.
PROSSIMO TURNO: 3/12/2016 LATINA-LAZIO
– UNDER 17, Girone B 11^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini
SOSTA
CLASSIFICA (11^ Giornata): 25* Atalanta, 24 Bologna, 23 Cesena, 23* Milan, 22* Inter, 17 Lazio, 16* Brescia, 12 Chievo Verona, 12 Hellas Verona, 12 Cagliari, 12 Vicenza, 9 Udinese, 5 Spal, 2 Cittadella.
*una partita in meno
PROSSIMO TURNO: 4/12/2016 LAZIO-UDINESE
– UNDER 16, Girone B 11^ Giornata, All.: Marco Alboni
SOSTA
CLASSIFICA (11^ Giornata): 28 Atalanta, 25 Cesena, 25 Brescia, 24 Milan, 21 Inter, 15 Lazio, 15 Udinese,14 Cagliari, 14 Bologna, 13 Hellas Verona, 10 Chievo Verona, 7 Spal, 6 Cittadella, 6 Vicenza.
PROSSIMO TURNO: 4/12/2016 UDINESE-LAZIO
– UNDER 15, Girone B 11^ Giornata, All.: Mauro Girini
SOSTA
CLASSIFICA (11^ Giornata): 31 Atalanta, 29 Inter, 22 Milan, 21 Bologna, 21 Udinese, 18 Lazio, 18 Cesena,14 Brescia, 12 Chievo Verona, 13 Hellas Verona, 9 Spal, 8 Cagliari, 5 Vicenza, 0 Cittadella.
PROSSIMO TURNO: 4/12/2016 UDINESE-LAZIO
– GIOVANISSIMI FASCIA B ELITE, Girone A 7^ Giornata, All.: Andrea Cardone
LAZIO-LUPA ROMA
Sabato 26 Novembre ore 15, campo ‘Melli’
CLASSIFICA (6^ Giornata): 16 Lazio, 16 Ostiamare, 15 Urbetevere, 12 Ladispoli, 11 Vigor Perconti, 8 Accademia Calcio Roma, 8 Lupa Roma, 6 Grifone Monteverde, 6 Atletico Kick off, 4 Campus Eur, 4 Giardinetti, 4 Rieti, 3 Atletico Fiumicino, 0 Massimina.
PROSSIMO TURNO: 3/12/2016: ACCADEMIA CALCIO ROMA-LAZIO
– GIOVANISSIMI PROVINCIALI, Girone G 7^ Giornata, All.: Angelo Iervolino
SANTA LUCIA CALCIO-LAZIO
Domenica 27 Novembre ore 9, campo ‘Don Antonio Morelli’ – via Palombarese 252B (Fonte Nuova-Roma)
PROSSIMO TURNO: 3/12/2016: LAZIO-VILLA ADRIANA
– GIOVANISSIMI PROVINCIALI FASCIA B, Girone M 6^ Giornata, All.: Leonardo Fratangeli
TURNO DI RIPOSO
PROSSIMO TURNO: 4/12/2016: LAZIO-FUTBOLCLUB
– GIOVANISSIMI PROVINCIALI FASCIA B, Girone P 7^ Giornata, All.: Tommaso Rocchi
LAZIO-SFF ATLETICO
Sabato 26 Novembre ore 15, campo ‘Gentili’
PROSSIMO TURNO: 4/12/2016: LADISPOLI-LAZIO
PARTE 2 – Peruzzi: “Vi spiego come si vive il derby a Roma”
La seconda parte dell’intervista rilasciata da Angelo Peruzzi a Lazio Style Radio
I tifosi ti ritengono un’icona del calcio. Senti questo peso?
Molti tifosi hanno più militanza di me nell’ambiente Lazio. A me fa piacere che i tifosi abbiano me come icona, è logico che sono contentissimo. Quando sono arrivato qua, la prima cosa che ho detto, anche a chi ci lavorava, secondo me una squadra di Serie A è come una macchina di Formula 1: le varie parti sono i giocatori, il volante è l’allenatore e i più piccoli componenti sono i dirigenti, i magazzinieri e tutti gli altri. E se anche una vite non è stretta bene, la macchina non va. Così deve essere la Lazio, dobbiamo essere un gruppo, altrimenti la macchina non va.
Come viene vissuto il derby a Roma?
È logico che viene vissuto in modo differente rispetto alle altre città. I problemi sono sempre gli stessi. Come animosità e partecipazione quello di Roma è il più importante. Ma anche quello di Milano è molto importante. Il derby di Torino è quello un po’ più tranquillo, si riusciva a gestire bene.
Com’è essere club manager?
È un lavoro totalmente nuovo, che non ho mai fatto. Dove ho incontrato delle difficoltà, voglio fare bene. Cerco di dare tutto me stesso per cercare di dare quel qualcosa in più alla società.
Qual è il tuo ruolo esattamente?
Non mi interessa della nomina. La prima volta che ho incontrato i giocatori gli ho detto che qualsiasi problematica che avevano, di qualunque natura, me la venissero a dire e io avrei fatto di tutto per risolverla. Ho fatto anche l’allenatore, ma secondo me non era il mio ruolo. A fine carriera mi ha chiamato Lippi e mi ha chiesto di fargli da secondo. Allora sono andato a Coverciano per tre/quattro settimane e prendere il patentino di terza.
Capitolo portieri: sono i più matti di tutti, i più estrosi?
Non penso assolutamente che sia così. Io da piccolo avevo come idolo Dino Zoff e tutti mi dicevano che non si tuffava mai. Pensa quanto è intelligente, rispondevo io. Fa a meno di tuffarsi, è più bravo di tutti. Per un portiere fare la parata più facile possibile è la cosa migliore che puoi fare.
Qual è la cosa più pazza che hai visto fare nel mondo del calcio?
Una delle cose stranissime è stata Massimo Oddo che ha tagliato i capelli a Camoranesi dopo la finale dei Mondiali. Simpatico ma non te lo aspetti dopo una partita del genere. E sempre in quella sera la testata di Zidane a Materazzi. Con la Juventus Zizuo aveva fatto una cosa simile in Champions League però non era arrivato a tanto.
Com’è stato lavorare con Grigioni, il preparatore dei portieri?
Innanzitutto è una persona seria, che sa fare il suo lavoro e ci mette una passione incredibile. È questa la sua forza: sia che allena un ragazzino che un portiere di Serie A per lui è la stessa cosa.
C’è un’anima viterbese in questa squadra? Ci sono Farris e Lombardi, poi Rossi in Primavera…
Sì, fino adesso c’era solo Bonucci in Serie A. Fa piacere perché sono sempre stato legatissimo alla mia terra. Vedere che molte persone siano in questo ambiente.
A livello generale, tu affronti le partite nello stesso modo?
Da calciatore vivevo le partite molto serenamente, anche perché giocandole riuscivo a gestire la tensione. Adesso che sono dirigente della Lazio le vivo molto, faccio fatica a stare fermo. Sono molto nervoso. Essendo dirigente non puoi dare quello che vorresti, cerchi di dare una mano alla squadra anche se non sul momento non puoi fare niente.
Ti senti un po’ il ‘Normal One’?
Sicuramente, anche perché io non c’entro niente con Mourinho. Tanti anni fa, quando ero alla Juventus, una sera parlavo con Marocchi e Vialli. Io e Giancarlo prendevamo in giro Vialli, che era la superstar all’epoca, e gli dicevamo che lui faceva tutte le cose per avere il titolone sul giornale, mentre a noi non ce ne fregava niente. Forse questo è un bene. Io dicevo a Gianluca: “Più si fa una vita normale e più si ottiene quello che si vuole ottenere”. È logico che la popolarità ti porta a essere qualcosa che non vorresti essere.
PARTE 1 – Peruzzi si racconta: “Lazio una grande famiglia. Sorpreso da…”
La prima parte dell’intervista ad Angelo Peruzzi rilasciata a Lazio Style Radio:
Che uomo è Angelo Peruzzi?
Una persona tranquilla, un uomo fortunato perché ha fatto nella vita quello che gli piaceva fare. Ho giocato a calcio e ho una bellissima famiglia.
Che ricordi hai dell’esperienza di Verona?
Ero un ragazzino, avevo 18 anni. È stata una bellissima esperienza. L’anno dopo è stato molto travagliato perché c’è stata la squalifica. Poi nella sfortuna ho avuto la fortuna di andare alla Juventus, una delle squadre più forti d’Italia.
Uno dei pochi ad aver vinto tutto quello che c’era da vincere, Mondiale compreso…
Non ho mai giocato la Coppa delle Coppe, però sia con il club che con la Nazionale mi sono tolto delle belle soddisfazioni.
Nella tua ultima partita, contro il Parma, hai ringraziato tutti per averti sopportato. Cosa intendevi?
Quando stai tanti anni in una squadra alle volte fai bene, altre volte fai male. È come in una famiglia, ti devi sopportare a vicenda. Alcune volte stai bene, altre volte ci litighi, altre volte ti sopporti. Ci devono essere tutti questi ingredienti. Dopo sette anni non puoi dire che è andato sempre tutto bene, sarei ipocrita. Penso di aver dato tanto alla Lazio, così come ho ricevuto.
Qual è stato il tuo primo pensiero una volta che hai smesso di giocare? Ora cosa faccio?
No, quello no. Quando ho deciso di smettere non è stata una cosa arrivata dall’oggi al domani, ci ho pensato per tutta la stagione. Avevo diversi problemi fisici e quando uno va al campo di allenamento e vorrebbe allenarsi per bene e sa che non lo può fare perché ha questo o quel problema allora è giusto smettere. Non ho rimorsi o rimpianti, però pensavo che specialmente il primo anno mi sarei dato alla pazza gioia. Sarei stato più con la famiglia dopo 20 anni che giocavo a calcio. Avrei vissuto al mio paese tranquillamente e dopo due anni avrei visto quello che succedeva.
Tante partite in carriera. C’è un episodio che ricordi con maggior piacere?
Ce ne sono tanti. È normale che quando raggiungi determinati obiettivi ti rimangono più le vittorie, però penso che non ci sia solo la partita. Sicuramente è bello vincere la Champions perché dà corpo a tutti i sacrifici che hai fatto, ma per chi ama giocare a pallone è bello anche vincere una ‘partitina’. Magari una tirata, anche tra compagni, te la ricordi anche dopo anni. Mentre una di campionato dopo un po’ può darsi che te la dimentichi.
Sei stato compagno sia del ds Igli Tare e del tecnico Simone Inzaghi. Cosa si prova a vederli in altre vesti?
Non ce li facevo. È logico che uno quando gioca non sta a pensare a queste cose, me li sono ritrovati qui e stanno facendo benissimo.
PALLANUOTO – Lazio, è il momento di reagire
Non guardare in classifica e credere maggiormente in sé stessi. Questa è la ricetta che i giocatori della Lazio dovranno seguire domani in vista della sfida contro il Torino, valevole per la 7^ giornata di serie A1. Fischio d’inizio alle 16.30 al Foro. L’ambiente freme per una vittoria e i biancocelesti ce la metteranno tutta per raggiungerla con un Di Rocco in più. L’attaccante della Lazio è pronto a debuttare domani in campionato, dopo uno stop di oltre due mesi. Sono recuperati anche Leporale e Washburn per un gruppo che sarà finalmente al completo. Di fronte le aquile troveranno una squadra neopromossa che arriverà a Roma con tanto entusiasmo e con tre punti in classifica, raccolti in trasferta a Bogliasco. Saranno da tenere d’occhio in particolare Bezic e Vuksanovic.
Il giocatore della Lazio Nuoto, Luca Di Rocco: “Non vedo l’ora, ho penato per due mesi nei quali non riuscivo a trattenermi, spero che questa voglia la riesca a trasmettere anche agli altri. Il momento è delicato, rientro adesso sperando di aiutare la squadra più che sul lato tecnico sul lato caratteriale, motivazionale, stiamo provando a caricare i ragazzi più giovani nel modo giusto. Spesso si dice l’importante è giocare poi come va va, in questo caso conterà solo vincere. Il Torino è una squadra che gioca insieme da tanti anni, sono molto uniti, ha un ottimo nuoto e gli stranieri sono importanti. Noi ci siamo allenati molto dal punto di vista fisico, loro vengono dall’A2, noi abbiamo giocatori che sono tanti anni che giocano in A1. Questa partita rappresenta un po’ la nostra stagione, noi conoscevamo cosa ci aspettava, le difficoltà ci sono, per noi però la Lazio è casa, cerchiamo di fare il massimo. Qualcuno nell’ambiente romano pensa che ci sia poca compattezza, non è così: c’è molta carica e voglia di riscatto“.
LA LAZIO IN TV – Grazie alla collaborazione con la Lazio Calcio, la partita tra S.S. Lazio Nuoto e Torino verrà trasmessa in differita su Lazio Style Channel, canale 233 del bouquet di Sky, mercoledì 30 novembre alle 19 e venerdì 2 dicembre alle 21. La gara verrà trasmessa in streaming, basterà collegarsi 10 minuti prima del fischio d’inizio sul sito: www.sslazionuoto.it. Per info e notizie seguici su www.sslazionuoto.it o sulle nostre pagine Facebook e Twitter, Lazio Nuoto.
Roma, ore 16:30, Foro Italico Piscina dei “Mosaici”
S.S. LAZIO NUOTO – REALE MUTUA TORINO 81 IREN
Delegato: G. Taormina
Arbitri: F. Brasiliano e S. Pinato
LE QUOTE DI PALERMO LAZIO – Per i biancocelesti “una passeggiata di salute”
La redazione di Laziochannel.it ha monitorato le quote dei maggiori siti di scommesse. Per il match Palermo – Lazio, secondo i bookies, i bioancocelesti vinceranno facilmente. Di seguito le quote dei quattro maggiori siti di bookies:
PALERMO LAZIO | BOOKIES | 1 | X | 2 |
WILLIAM HILL | 5,5 | 3,8 | 1,66 | |
SNAI | 5,5 | 3,65 | 1,68 | |
PADDY POWER | 5,2 | 3,6 | 1,62 | |
SISAL | 5,3 | 3,9 | 1,65 |
Rambaudi pessimista: “Il futuro della Lazio mi spaventa”
Una voce fuori dal coro quella di Roberto Rambaudi. L’ex attaccante della Lazio, nonostante i biancocelesti stiano attraversando un ottimo momento, non vede un futuro roseo per il club. Queste le sue parole a Radiosei:
“Credo che dopo il derby arriverà il momento peggiore sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta. Contro il Palermo penso che la Lazio non sbaglierà l’approccio alla gara, poi se i rosanero meriteranno potranno anche vincere. Non ci sono mai partite scontate in un campionato che è livellato verso il basso, serve la giusta mentalità da parte dei giocatori. Ad oggi la Lazio ha l’opportunità di poter crescere per mantenere questo livello, il problema sarà passare dal buono di ora all’ottimo livello del futuro, è quello che ancora mi spaventa e non mi convince sia dal punto della concentrazione che della società stessa. Non ho la sensazione che la Lazio si stia organizzando per diventare una grande, ce l’avrò quando alla fine del campionato avremmo portato a casa un risultato in classifica ottimo e dopo di che si farà il salto di qualità. Del mercato di gennaio non mi interessa molto, a gennaio non si muovono i grandi giocatori se non con spese importanti“
FOTO – Roma, maglia inedita per il derby contro la Lazio
Per la prima volta nella sua storia, l’AS Roma indosserà una nuova divisa speciale in occasione dei Derby di questa stagione.
Il nuovo kit, rosso scuro con dettagli in oro metallizzato, è caratterizzata da un girocollo arricchito da una striscia tono su tono e la scritta “SPQR” in oro sul retro. Lo stemma della Roma, anch’esso in oro è posto sul petto all’altezza del cuore.
Sui lati della divisa una striscia rosso scuro corre per tutta la lunghezza della maglia, andando a combaciare con quella presente sui pantaloncini. Durante la corsa del giocare, la striscia laterale si espande per garantire all’atleta maggior ventilazione e rilevando decisi spazi di color oro. I nuovi calzettoni sono rossi con la scritta “SPQR” in oro sul davanti.
Mihajlovic ironico: “Ho sbagliato periodo in cui giocare”
Incalzato dai cronisti presenti in conferenza stampa, il tecnico del Torino Sinisa Mihajlovic ha scherzato sul potenziale prezzo di mercato di bomber Belotti: “Girano dei prezzi esagerati, per chiunque. Nessuno può valere 90-100 milioni, nemmeno Pogba o Higuain. Se fosse così, dovrebbero segnare 4 goal a partita e vincere da soli. Poi se c’è qualcuno disposto a pagare certe cifre, allora i presidenti fanno bene a fissare queste cifre. Giocassi oggi, credo che varrei pure io 100 milioni. Ho sbagliato periodo in cui giocare“
Facco rivela: “Il mio più grande rimpianto? Nella Lazio di Maestrelli…”
Intervistato su radiosei, Mario Facco ha rivelato il suo più grande rammarico: “Il più grande è quello di aver fatto sempre il titolare ad eccezione che nella stagione dello scudetto con Maestrelli. Detto questo mi reputo un uomo fortunato, ho fatto la professione migliore del mondo. Quando la mattina, appena sveglio, ti rendi conto che sei un privilegiato non puoi chiedere altro alla vita. In quella stagione dello scudetto ho lottato come gli altri per guadagnarmi spazio ed una maglia da titolare, il fatto di non esserci riuscito del tutto non cambia il gusto di quella vittoria. La sento mia. Poi facendo l’allenatore ho capito la difficoltà di dover fare delle scelte. Maestrelli con noi che giocavamo di meno era fantastico, ha fatto il suo dovere motivandoci sempre”
Biglia: “Mentalità giusta per riportare la Lazio dove merita. Il Mister ci trasmette la voglia”
Al termine dell’odierna seduta di allenamento dei biancocelesti, il capitano della Lazio, Lucas Biglia, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel per parlare del momento della squadra a due giorni dalla delicata trasferta di Palermo e a 10 giorni dal fondamentale derby contro la Roma.
Il centrocampista argentino si prende la squadra in spalla e suona la carica:“Vogliamo riportare la Lazio dove merita dopo che la scorsa stagione abbiamo fatto male. È importante pensare al nostro lavoro, non sarà facile ma andiamo lì per fare il miglior risultato possibile. Rimangono partite dure, ma quello che conta è quello che facciamo giorno per giorno. Dobbiamo pensare a questa domenica e poi alle altre. Serve la mentalità giusta.” Il gruppo è unito e ci crede, secondo l’argentino merito di Inzaghi: “Il mister ci trasmette la voglia di allenarci bene per farci trovare pronti, come col Genoa. Ci alleniamo sempre al massimo. Abbiamo tanti ragazzi che hanno voglia di migliorarsi, cerco di aiutarli. L’importante è che abbiano voglia.”
Lucas Biglia è tornato da poco in campo ma si è subito ripreso la sua squadra dal mezzo del centrocampo, perno del gioco laziale il regista attraversa un momento particolare vista la vicina scadenza del suo contratto. Di questi giorni la nuova proposta del presidente Lotito e si aspetta la fumata bianca ma l’argentino non si sbilancia. Il capitano laziale chiude l’intervista augurando un buon compleanno al team manager Maurizio Manzini: “È una persona molto importante per la società, ma soprattutto per noi.”
L’ex laziale Foggia parla di domenica e del rinnovo di Biglia: “Fondamentale”
E’ Pasquale Foggia, ai microfoni di TMW Radio, a parlare di Lazio. Per la partita di domenica mette in guardia: “Sarà fondamentale per entrambe le squadre, i rosanero devono cercare di dare una svolta altrimenti rischierebbero di compromettere la panchina di De Zerbi che mi sembra strano sia ancora lì”. Anche se Zamparini la pensa diversamente perché secondo lui l’allenatore del Palermo non è in discussione. Mentre l’ex centrocampista offensivo torna sul rinnovo di Biglia:“Sarà un rinnovo importante, un segnale fondamentale alla piazza per un progetto di continuità”. Non solo Lazio, Foggia parla anche di se, lunedì consegnerà la tesi a Coverciano per diventare direttore sportivo:“L’ultimo esame per il patentino, un’esperienza che vorrei fare perché mi sento portato per questo ruolo. Poi ovviamente parlerà il campo. Vorrei partire da un settore giovanile, ma anche lavorare con i grandi non sarebbe un problema”. Tornando alla Lazio parla di mercato: “Non vedo reparti da ritoccare in maniera importante, sicuramente faranno qualcosa ma è un periodo in cui la Lazio sta mettendo in luce tanti giocatori. Grande merito a Simone Inzaghi, alla società e a Tare”. Le ultime parole sono per Cataldi che fatica a trovare spazio: “È ancora giovane, a centrocampo la Lazio ha giocatori importanti e lui può crescere tanto. Sicuramente è un giocatore importante per la Lazio in chiave futura”.
Lazio nuova proposta per Biglia. Ma prima si pensa a Palermo e Roma
La Gazzetta dello Sport riporta oggi la notizia della nuovo proposta contrattuale per il regista argentino che potrebbe essere decisiva in chiave rinnovo. Si tratterebbe di un contratto fino al 2021 di circa 3 milioni a stagione: il più caro dell’era Lotito. Per adesso si pensa al Palermo e soprattutto al derby, sarà dopo il 4 dicembre che la società aspetta una risposta definitiva e difficilmente si vedrà un ennesimo adeguamento: in caso di rifiuto la rottura sarebbe totale. Anche se le voci di corridoio fanno ben sperare e parlano di un avvicinamento, probabilmente risolutivo, tra l’argentino e la società. Oltre alla questione Biglia è in sospeso anche il contratto di Keita Balde dove la situazione appare più complicata: blindare i due giocatori sarebbe una conquista importantissima per i capitolini.
FORMELLO – La squadra è pronta. Solo un dubbio per Inzaghi…
Squadra che vince (e convince) non si cambia. Questo è il concetto che a quanto pare Inzaghi ha deciso di applicare per la trasferta di Palermo. L’allenamento di oggi è infatti servito al tecnico biancoceleste per stabilire un primo punto: nessun calcolo, nessuna modifica e stessi interpreti della bellissima vittoria con il Genoa. Domani, prima della partenza per Palermo, il tecnico scioglierà gli ultimi dubbi sul modulo. Nella seduta dell’antivigilia (iniziata alle 12.30, stesso orario del lunch match di domenica), Inzaghi è partito con un 3-5-2 e poi a fine allenamento ha provato il 4-3-3. In ogni caso non è escluso che si possa cambiare a gara in corso…ormai questa Lazio camaleontica ci ha abituato a questi cambi a seconda delle fasi di gioco.
In caso di 3-5-2 (leggermente favorito al momento) la squadra dovrebbe schierarsi praticamente con gli stessi 11 e modulo di Napoli con Strakosha tra i pali unica novità (Marchetti dovrebbe rientrare per il derby): Basta, Wallace e Radu in difesa; Felipe Anderson, Parolo, Milinkovic e Lulic a centrocampo; Keita al fianco di Immobile davanti. Con il 4-3-3 invece si avrebbe la KIA (Keita, Immobile e Felipe Anderson) e Lulic terzino con Radu al fianco di Wallace al centro della difesa (ergo stessa formazione della gara con il Genoa: prima volta in stagione)
INFERMERIA. De Vrij resta in palestra per il secondo giorno consecutivo e prova a rimettersi a disposizione per il derby del 4 dicembre. Lukaku è recuperato, ai box ci sono Prce e Luis Alberto: entrambi questa mattina hanno svolto un lavoro differenziato al “Fersini”.
Lazio, quando la rivoluzione è…medica
Si prospettano altre novità per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni in casa Lazio. Lo staff medico infatti, ha ieri illustrato un nuovo metodo che a partire dalla prossima settimana utilizzerà per cercare di salvaguardare la salute dei propri calciatori.
Secondo quanto riportato da La Repubblica dalla prossima settimana i giocatori biancocelesti verranno sottoposti al test del DNA, metodo che fornisce indicazioni preziose e precise sulla predisposizione a lesioni muscolari, permettendo quindi di creare preparazioni personalizzate e diete ad personam. Questo metodo è già utilizzato da molti prestigiosi club europei ed in Italia dal Napoli.
Quando si dice “prevenire è meglio che curare“…
E. Filippini: “Lazio, puoi lottare per la Champions. E quel gol di Di Canio al derby…”
Stefano Re Cecconi: “Ero scettico su Inzaghi ma…”
“Non ho letto il libro, ma mi fa piacere che si parli ancora di mio padre. Mi sono battuto tanto per le inesattezze raccontate sulla sua morte, ma spesso poi ho lasciato perdere. Perché, per chi soffre come noi, sentire alcune cose è come spargere sale sulle ferite“. Questo il commento, ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, di Stefano Re Cecconi sul libro, uscito in questi giorni in libreria, “Aveva un volto chiaro e tirato“, scritto dal giornalista Guy Chiappaventi per chiarire alcuni aspetti sulla morte del padre Luciano. Una morte tragica, si racconta avvenuta per uno scherzo finito male, versione cui però la famiglia non ha mai creduto. Una morte che ha privato il mondo della Lazio di uno degli artefici dello scudetto del ’74, il quale ha trasmesso la passione per i colori biancocelesti anche al figlio.
Che si sofferma anche sulla squadra di Inzaghi: “Sono rimasto male dalla vicenda Bielsa, la Lazio non lo meritava. Non avevo tanta fiducia in Inzaghi, ma oggi vedo un gioco efficace, anche se non spettacolare. Simone è stato bravo a stimolare la voglia di rivincita di alcuni giocatori e ha superato situazioni spinose, come quella di Keita, a testa altissima. I giocatori sono più tranquilli e anche chi entra, come Wallace, fa il suo, forse anche di più. La Lazio inoltre è avvantaggiata perché non gioca in mezzo alla settimana e può allenarsi tutti i giorni in vista della gara della domenica“. Lodi poi anche per Peruzzi e i tanti giovani entrati in prima squadra: “L’arrivo nella dirigenza di una figura dello spessore di Angelo è stato un gran colpo. È un punto di riferimento e ha grande professionalità. È bello vedere tanti ragazzi della Primavera in prima squadra. Si vede che sono attaccati alla maglia e hanno voglia di arrivare. Murgia ha dimostrato di essere un ragazzo interessante. Anche Cataldi quando è entrato si è sempre comportato bene. Conosco la sua famiglia, sono persone splendide e profondamente laziali. Speriamo che i giovani non mollino alle prime difficoltà e che non si senta la mancanza di gente di esperienza come Klose e Mauri. Sarà compito di Radu e Lulic proteggere i giovani“. Infine, qualche parola sul match con il Palermo, in programma ad una settimana esatta dal derby: “In Serie A nessuno ti regala niente e i rosanero possiedono buone individualità come Nestorovski. La Lazio deve essere abbastanza matura da non pensare al derby e anche Felipe Anderson deve stare attenti a non farsi ammonire perché la sua presenza contro la Roma è troppo importante e noi lo sappiamo bene“.
QUI PALERMO – Buone notizie per De Zerbi. Che sul modulo…
Buone notizie in casa Palermo in vista della sfida con la Lazio di domenica al ‘Barbera’: contro i biancocelesti, in una sfida da più parti considerata come una sorta di ‘ultima spiaggia’, mister De Zerbi potrà contare anche sullo svedese Hiljemark, che si è allenato in gruppo per l’intera ultima seduta ed è pronto a scendere in campo dal 1′ nel match dell’ora di pranzo. Che non dovrebbe vedere invece la presenza di Balogh e Gonzalez, che hanno svolto solo in parte l’allenamento, prima di passare ad un lavoro differenziato. Hanno lavorato a parte anche Cionek e Bentivegna, mentre Embalo e Trajkovski, oltre al differenziato, sono stati impegnati anche in un lavoro di fisioterapia.
Sotto il profilo tattico, invece, il tecnico sembra orientato ad adottare un cambio anche nel modulo, che dovrebbe essere un più prudente 3-4-2-1, con due tra Quaison, Chochev, Hiljemark e Diamant alle spalle del terminale offensivo Nestorovsky.
Haller, l’ag: “Nessun contatto ufficiale con la Lazio, ma…”
In vista del prossimo mercato di gennaio, freme l’attività in casa Lazio per tentare di rinforzare il suo attacco. Tante le piste vagliate, da Paloschi (che potrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto da valutare la prossima estate) a Keseru (il cui agente ha confermato la trattativa con i biancocelesti per gennaio, sulla base di 4-5 milioni), ma soprattutto quella, sempre viva, che porta ad Haller. A confermarlo, il suo agente: “Non ho avuto contatti ufficiali con la Lazio, ma siamo in attesa di valutare proposte interessanti“.
L’Italia e la Premier League sono al momento le due possibilità più probabili per il futuro dell’attaccante francese, seguito in passato anche da Inter e Tottenham. La Lazio è sulle sue tracce da ottobre e, se dovesse arrivare a cedere Djordjevic (ad una tra Lione e Marsiglia), dovrebbe attivarsi sul mercato per dare ad Immobile una giusta alternativa. L’Utrecht, per privarsi di Ballet, chiede non meno di 10 milioni di euro, mentre Lotito non vorrebbe superare gli 8. Gennaio però è vicino e dunque occorre far presto a chiudere l’operazione, perché se dovessero giungere nuovi interessamenti il prezzo potrebbe schizzare alle stelle.
Del Nero: “Inzaghi era il beniamino dello spogliatoio ma ora…”
La sua storia con la maglia della Lazio è iniziata trascinando la squadra alla qualificazione nel preliminare di Champions League, e terminata con lo scambio che portò Candreva alla Lazio. Simone Del Nero, in diretta su Radio Incontro Olympia, parla di Lazio tra passato e presente: “La Lazio mi è rimasta dentro. Non sono stato moltissimo a Roma ma quando sono stato ceduto al Cesena mi sono messo a piangere, era finita. In quei giorni avevo spento il cellulare, non volevo che mi chiamassero, non volevo andare via. Poi ho fatto i conti con la mia coscienza e l’ho riacceso e deciso di accettare il trasferimento. Dovevo rimettermi in gioco era giusto così. La partita dei preliminari di Champions League contro la Dinamo Bucarest è stata la soddisfazione più grande nella mia esperienza alla Lazio, in cui sono stato protagonista. Erano due mesi che facevo parte della rosa, e i presupposti furono positivi. Sono stato quattro anni e mezzo fantastici, ho incontrato persone stupende e con molti di loro ancora sono in contatto. Mi sarebbe piaciuto segnare in un derby, purtroppo non sono riuscito mai a giocarne uno. La prima cosa che ti chiedono i tifosi quando arrivi a Roma è di vincere il derby. La settimana precedente è sempre difficile da gestire ma ti caricava molto, i tifosi della Lazio ci credevano tantissimo. Era importante, Formello si riempiva di gente e di entusiasmo. Alla Lazio ho ritrovato anche Cribari che è come un fratello, lo conosco da quando avevamo 18 anni. Spesso io vado in Brasile o lui viene in Italia e a volte parliamo anche dei nostri anni alla Lazio. Una volta sono entrato nello spogliatoio vestito non benissimo, Baronio mi legò tutti i vestiti al muro con lo scotch. Tanta era la rabbia che presi tutti quelli di Baronio, al rientro dall’allenamento e li buttai sotto la doccia. Per non parlare di Inzaghi, era il beniamino dello spogliatoio. Era un giocherellone sempre con il sorriso in bocca. Adesso lo vedo in panchina con un altro atteggiamento, un altro portamento, come è giusto che sia. Devi gestire 26 giocatori non sei più soltanto tu, ci sono delle responsabilità e delle tensioni da gestire. Ma questo non è un problema gli riesce benissimo e i risultati lo stanno dimostrando. Ero abituato a vederlo sotto un altro aspetto. Ora invece è diventato un grande allenatore. Il tempo gli sta dando ragione e sono contento per lui se lo merita. Però per come l’ho conosciuto io non l’avrei mai immaginato. Adesso invece lo dico sempre, il migliore acquisto della Lazio in estate è stato Simone Inzaghi. Sta facendo un grandissimo lavoro con i giovani, li sta crescendo dandogli fiducia e gestendoli al meglio. Li conosce benissimo e lo stanno ripagando. Partire senza grandi ambizioni è stato un vantaggio, adesso sta stupendo tutti. L’acquisto di Immobile e aver ritrovato Keita e Felipe Anderson è stato fondamentale. Io spero che Keita la Lazio riesca a trattenerlo, lo ricordo era un ragazzino quando io ero alla Lazio ma già si vedeva che aveva i colpi da campione. E’ fondamentale. Le motivazioni per un giocatore sono fondamentali, conta avere un allenatore che crede in te e poi la società deve fare il suo. La Lazio deve tenerlo a tutti i costi. Poi bisogna farlo restare tranquillo senza mettergli troppe pressioni addosso. Con questa rosa la Lazio può giocarsi fino in fondo la qualificazione alla Champions League, che ormai manca da troppo tempo”.