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EURO 2016 – Germania Italia, Buffon: “Abbiamo messo le basi per qualcosa di importante”

Ai microfoni di Sky Sport capitan Gigi Buffon ha commentato l’amara eliminazione da Euro 2016 avvenuta ad opera della Germania:Pensavamo che questo fosse l’ultimo passo a suggellare qualcosa di eccezionale. E’ assurdo non vincere ai rigori quando gli avversari ne sbagliano 3 su 5. Rimpianti? No, quelli possono venire quando non hai dato tutto o non hai lavorato al massimo. Dispiaciuti per non essere riusciti a compiere un’impresa unici. Felici che questo gruppo ha risvegliato i cuori dell’Italia calcistica. Si vede che non era storia ma abbiamo messo le basi per qualcosa di importante nel breve futuro”.

 

Auronzo – C’è subito la mano de “El Loco”: due giocatori resteranno a Formello

AGGIORNAMENTO DEL 03/07 ORE 08.10 – Emergono ulteriori dettagli sugli uomini che Bielsa poeterà con se ad Auronzo. Nessun “necessità fa virtù”, chi non rientra nei suoi piani resta a Formello per cercareuna nuova sistemazione. Da Roma partiranno in 23 alla volta di Auronzo di Cadore. Bielsa ha chiesto di lavorare con un gruppo ristretto. E sorprendentemente, come riporta la consueta rassegna stampa di Radiosei, tra coloro che partiranno in ritiro non ci sono ne Bisevac ne Gentiletti. I due difensori sono fuori dal progetto tecnico, ma era difficile immaginare un’esclusione simile. Viste le tante assenze per i nazionali Bielsa dovrà puntare molto sui giovani e anche qui c’è una novità un nuovo ingresso: dopo Guerrieri, Strakosha, Borrelli, Prce, Oikonomidis, Murgia e Germoni, il Loco ha deciso di puntare anche su Duje Javorcic. Centrocampista offensivo classe 1999, è arrivato a giugno dall’Rnk di Spalato e sarà il più giovane della spedizione. Il tecnico argentino in carriera non ha mai guardato la carta d’identità. Da capire solo cosa fare con Felipe Anderson. La questione Olimpiadi sta diventando un nodo inopportuno che visciolo al più presto. Che, in occasione del raduno di Formello, avrà un confronto con la dirigenza biancoceleste. L’obiettivo è ottenere il via libera per le Olimpiadi di Rio.

L’ideale sarebbe stato avere subito tutti a disposizione per permettere al nuovo tecnico di conoscere fin da subito a fondo la nuova rosa che ha a disposizione (in attesa del mercato). Purtroppo invece, complice il doppio impegno delle Nazionali, il ritiro ad Auronzo di Cadore vedrà una rosa poco numerosa. Saranno al massimo in 25 ad allenarsi sotto le tre Cime di Lavaredo. Nella spedizione figura pure Felipe Anderson anche se su di lui c’è un forte rebus da risolvere sulla questione Olimpiadi. Lasciarlo andare oppure no? Lui intanto esulta per la convocazione facendo orecchie da mercanteBielsa continua a negargli il permesso di partecipare, mentre pare che il Ds Tare abbia lasciato aperto qualche spiraglio. Si prospetta un braccio i ferro decisamente inopportuno in questo momento.

IL RITIRO – Sulle Dolomiti, dunque, mancheranno tutti i Nazionali (Berisha, Vargic, Marchetti, Parolo e Candreva, ma anche Biglia e Gonzalez) impegnati nell’Europeo o in Coppa America. Mentre, come riporta la rassegna stampa andata in onda su Radiosei, Bielsa porterà solo i giovani Guerrieri (su di lui un presunto interesse del Sassuolo), Strakosha (interessa al Catania), Borrelli, Prce, Oikonomidis, Murgia e Germoni (su cui punta la Salernitana). 

FORMELLORestaranno in 10 a Formello, in attesa di collocazione: Vinicius, Perea, Lombardi, Elez, Ronaldo, Crecco, Filippini, Minala, Tounkara e Pollace.

Balotelli il “modesto”: “Vincerò il pallone d’oro. Conte? Giusto non convocarmi”

Dopo l’ennesima stagione fallimentare al Milan, Mario Balotelli rischia di diventare una meteora del calcio nostrano. In una lunga intervista al Corriere della Sera, l’attaccante italiano si è raccontato tra autocritiche, obiettivi e sogni nel cassetto.

CONTE HA FATTO BENE

Nonostante siano passati 4 anni, tutti hanno ancora negli occhi il gol di Super Mario alla Germania a Euro 2012, ma da allora cos’è successo? “È successo che ho fatto due anni non ai miei livelli – risponde con molta onestà Balotelli -. Problemi fisici, altri problemi, non sono stato io. E Conte giustamente ha portato altri giocatori all’Europeo. Fossi stato in lui, avrei fatto esattamente la stessa cosa. Mi spiace non essere andato in Francia ma così doveva andare. Alla gente che mi ferma dicendomi che Conte avrebbe dovuto convocarmi, io rispondo: il vero Balotelli lo convocherebbe Conte, Ventura, qualsiasi allenatore. Il Balotelli di oggi no”.

SOGNO PALLONE D’ORO

Balotelli è convinto dei suoi mezzi e mira al Pallone d’oro: “Posso fare molto di più di quello che ho detto. Però ci vuole tempo. In una scala da 0 a 10, io mi sono fermato a 5, ma piano piano al 10 ci arriverò. Perché ci voglio arrivare. Diventerò Pallone d’oro. Anche se mi rendo conto di aver fatto due anni della mia carriera dove potevo avvicinarmi al 10 e invece sono rimasto a 5. Lo so, fa ridere, posso non aver fatto tutto l’indispensabile per essere il più forte, però l’importante è che l’ho capito e non è troppo tardi. Non voglio arrivare a fine carriera con il rimpianto di non aver fatto di tutto per diventarlo. Fino a due anni fa mi accontentavo di quello che avevo. Facevo bene, sapevo di avere dei colpi, ed ero felice così. Non avevo in testa di migliorare, pensavo bastasse. Mentre da due anni a questa parte ho cominciato a lavorare seriamente, eppure i risultati non sono arrivati. Forse ho pagato i 23 anni precedenti. Però sono molto tranquillo. Sono consapevole che negli ultimi due anni cambiato da così a così.

IL RAZZISMO IN ITALIA

Diverse le polemiche tra Super Mario e i tifosi razzisti: “Due anni fa sono arrivato al punto di chiamare il mio procuratore e dirgli: Mino, io non voglio più giocare in Nazionale. Non è giusto. Io nato in Italia, cresciuto in Italia, non sono mai stato in Ghana — anche se ci andrò — per la legge è giusto che io sia italiano. Per prendere quel certificato che è appeso all’ingresso, mi sono fatto ore di coda davanti alla questura ogni anno. Qualche volta mi piacerebbe che chi insulta dicendo che non esistono negri italiani se ne ricordasse”.

I RAPPORTI CON GLI ALLENATORI

Balotelli racconta dei rapporti coi vari allenatori: “Fantastico, bello con tutti. E anche con i presidenti, con Moratti, con Berlusconi... Disastroso solo con uno: Brandon Rodgers. La rissa con Mancini? Avevo 19 anni, dopo un intervento su un compagno lui si è arrabbiato, mi ha strattonato dicendo che rischiavo di fargli male. Tutto lì. È successo al venerdì, la domenica ero titolare. Mourinho? A lui piaceva fare il cinema, ma mi voleva bene. Si divertiva a farmi arrabbiare perché pensava che avrei reso di più da incazzato. Gli imputo solo una cosa: non mi ha fatto giocare la finale di Champions. Se entravo, segnavo sicuro. Me lo sentivo”. Chiusura sul suo futuro: “Il Milan mi ha lasciato, non ci torno più. Spero di giocare nel Liverpool”.

Fabrizio Piepoli

MUSICA – La scomparsa di Jim Morrison

Dopo anni di successi, ma anche anni di vita sconvolti da alcool e droga, il 3 luglio 1971, appena ventisettenne, il front-man dei Doors, Jim Morrison, viene trovato morto nella vasca da bagno del suo appartamento di Parigi. La causa ufficiale della morte è attacco cardiaco ma potrebbe anche essere stata causata da un miscuglio di droghe ed alcool.

Icona sexy e rockstar incontrollabile negli ultimi tempi, ormai preda dei suoi vizi, litiga sempre più spesso con il resto della band e con la sua compagna. Nel 1969 l’episodio peggiore. Durante il concerto di Miami, al Dinner Key Auditorium, dopo un lungo tour europeo e soprattutto dopo il tutto esaurito al Madison Square Garden, però, Morrison esagera e il concerto degenera in una vera e propria sommossa: sebbene non ci siano prove il cantante viene accusato di aver mostrato i genitali al pubblico. Il 20 settembre del 1970 viene processato e condannato per atti contrari alla morale e bestemmia in luogo pubblico, ma non per ubriachezza molesta e oscenità. È l’inizio della fine. Dopo qualche mese dal triste episodio di Miami, mentre si trova su un volo diretto a Phoenix, si fa arrestare nuovamente per ubriachezza e condotta molesta. Nel 1970 vede la luce uno dei migliori lavori dei Doors, “Morrison Hotel”, contenente la celebre “Roadhouse Blues”. Avrebbe potuto essere l’inizio di una sfolgorante carriera di bluesman per l’interprete di “The End”, genere assolutamente nelle sue corde ma non se ne rende conto più di tanto. Nel frattempo i Doors dal vivo non sono più quelli di prima. All’Isola di Wight, altro concerto leggendario, Jim inscena una delle sue peggiori performance, al termine della quale dichiara che quella sarebbe potuta essere la sua ultima esibizione. Tuttavia, questa arriva il 23 dicembre successivo, al Warehouse di New Orleans, quando il cantante dimostra di essere ormai arrivato alla fine della corsa: ubriaco, stravolto, completamente fuori giri e quasi sempre disteso sul palco. Nel 1971 Morrison si trasferisce a vivere a Parigi, con l’intento di dedicarsi alla poesia e di darsi una ripulita. Ad aprile il gruppo firma un altro lavoro interessante: “L.A. Woman”, contenente la celeberrima “Riders on the storm”. Le cose sembrano poter migliorare ma il 3 luglio Jim Douglas Morrison muore, in circostanze mai chiarite, nella sua abitazione. Due giorni dopo, durante un funerale di otto minuti e alla sola presenza della compagna, dell’impresario Bill Siddons, giunto dall’America, e della regista e amica di Jim, Agnes Varda, viene sepolto nel Cimitero di Père-Lachaise. Forse la morte è stata generata veramente da un attacco cardiaco, come riportato nella versione ufficiale, causato dall’eccesso di alcool; forse una morte inscenata ad hoc per fuggire dalla CIA, incaricata di “fare fuori” tutti i miti della controcultura, i sovversivi come Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix; o forse, date le sue frequentazioni parigine, una overdose di eroina pura, molte sono e restano le congetture fatte sulla sua morte.

ACCADDE OGGI – L’esordio ufficiale della prima automobile: la Patent Motorwagen

Il 3 luglio del 1886 la Patent Motorwagen, la prima automobile della storia, effettua la sua prima uscita ufficiale percorrendo alcune decine di metri sulla circonvallazione di Mannheim, dove ha sede l’azienda del suo inventore Karl Benz.

Anni in cui la tecnologia avanzava tra la locomotiva a vapore e la rapidità impulsiva del telegrafo elettrico in un incedere inesorabile, foriero di invenzioni, soluzioni e ritrovati che hanno contribuito a delineare i contorni della seconda rivoluzione industriale. Al crepuscolo del secolo precedente il progresso assurgeva a concetto fondante dell’identità occidentale. E con la forza di conquiste scientifiche ritenute fino a poco tempo prima impensabili sconvolgeva ogni campo dell’attività umana. Compresa la mobilità: con l’incontro decisivo tra petrolio e ingegneria meccanica l’uomo liberava il cavallo e poneva le basi per la nascita di un oggetto rivoluzionario, descritto come capace di spostarsi da sé: l’automobile.

Quella che ha portato alla nascita della carrozza senza cavalli è stata una storia lunga decenni, durante i quali numerosi scienziati di tutto il mondo hanno apportato il loro contributo, compresi gli italiani Innocenzo Manzetti (artefice nel 1864 di una vettura a vapore) ed Enrico Bernardi (padre di un modello a benzina datato 1884).

Si arriva così al 3 luglio 1886 quando tra gli sguardi dei passanti, le cui espressioni variavano tra lo stupore e il disgusto, Karl Benz effettuò la prima passeggiata automobilistica della storia. In un primo momento la vettura era sprovvista di un vero e proprio serbatoio, e quindi si rese necessario che Eugen Benz, il primogenito, seguisse a piedi l’auto riempiendo il carburatore ogni volta che esauriva la sua scorta di carburante. La stampa dell’epoca non si fece scappare la notizia e tra parole di apprezzamento e di grande fiducia ne decantò le lodi ma, ignorandone il vero nome, battezzò la vettura Velociped”. Infatti, quando si parla di Benz Velociped ci si riferisce proprio alla Patent Motorwagen. Nonostante tutto la vettura fece fatica a conquistare i favori del pubblico e il successo tardò ad arrivare. Neanche il tentativo di presentarla a una mostra era servito per cui Benz cadde in depressione. Fu la moglie Bertha a ideare uno stratagemma tale da far impennare la celebrità della vettura e la sua reputazione dal punto di vista dell’affidabilità. Il 5 agosto 1888 la signora Benz “rubò” l’autovettura al marito e con i due figli percorse i circa 90 km che la separavano dalla casa dei suoi genitori, per poi tornare a Mannheim. La voce di tale impresa si diffuse ben presto nell’intero Paese. Con il suo stratagemma, Bertha Benz, non solo contribuì a consolidare la reputazione della Patent Motorwagen, ma anche al concetto stesso di automobile.

EURO 2016 – Conte: “Lascio una Nazionale temuta e rispettata da tutti. Questo non è un addio…”

Un rammaricato Antonio Conte ai microfoni di rai 1 ha commentato l’eliminazione dell’Italia da Euro 2016 ad opera della Germania: “Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto contro una squadra fortissima. Esser battuti ai rigori dispiace perché potevamo passare noi. Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Il rimpianto per i rigori c’è ma non ho nulla da dire sulla prestazione e sull’attaccamento alla maglia dei ragazzi. Sono stati due anni incredibili e ora siamo rispettati e temuti da tutti.  Ritorno in futuro? La panchina dell’Italia regala sempre emozioni. Questo non è un addio ma un arrivederci”.

Fabrizio Piepoli

ITALIA – GERMANIA, LE FORMAZIONI UFFICIALI

Ecco le formazioni ufficiali di Germani – Italia:

Germania (4-2-3-1): Neuer; Howedes, Boateng, Hummels, Hector; Khedira, Kroos; Ozil, Muller, Kimmich; Gomez. All. Loew.

Indisponibili: –
Squalificati: – 
Diffidati: Boateng, Hummels, Khedira, Kimmich, Ozil.

Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi, Sturaro, Parolo, Giaccherini, De Sciglio; Eder, Pellè. All. Conte.

Indisponibili: Candreva, De Rossi
Squalificato: Thiago Motta

FOTO – PSV e Philips: termina un’era lunga 34 anni. Ecco la nuova maglia

Dalla prossima stagione il PSV, celebre club olandese, darà il vi ad una nuova era. Infatti, dopo 34 anni, non avrà più la maglia con lo sponsor Philips. Il lungo binomio condito da tantissimi successi, è giunto al capolinea. Il nuovo sponsor sarà Energie direct.nl. Ma oltre a questo anche il binomio con la Nike è terminato. Al suo posto la Umbro. Una vera e propria rivoluzione per dare inizio ad un nuovo ciclo di successi.

Pulici rassicura Felipe Anderson: “Credo che Bielsa darà l’ok per le Olimpiadi”

Tra i vari punti interrogativi che circondano il mondo Lazio in questo periodo c’è pure quello inerente a Felipe Anderson. Il giocatore è stato convocato dalla selezione olimpica brasiliana per i giochi olimpici di Rio, ma pare che Bielsa non voglia perdere il numero 10 biancoceleste per tutto il mese d’agosto. Sulla questione è intervenuto l’ex portiere laziale Felice Pulici che su Radio Incontro Olympia ha commentato: “Sono convinto che alla fine Felipe Anderson andrà alle olimpiadi perché Bielsa che ha vinto un oro olimpico, non negherà la possibilità ad un giocatore di vivere un’esperienza del genere con la sua nazionale e nel caso poi, tornasse vincitore, potrebbe addirittura rendere il triplo nel proprio club la prossima stagione”.

CALCIOMERCATO – Thauvin: buone notizie per la Lazio

Buone notizie per la società biancoceleste sul fronte Thauvin. Il giocatore ventitreenne, richiesto espressamente dal tecnico argentino Bielsa, come si sa è uno degli obiettivi della dirigenza capitolina.

A quanto riportato da La Provence, al Newcastle, club proprietario del cartellino di Florian Thauvin, è arrivata la richiesta di rinnovo di prestito da parte del Marsiglia, ma il club inglese non sembra intenzionato a concedere questa formula. Il rifiuto del prestito del giocatore al club  francese potrebbe favorire le mosse della società biancoceleste.

CALCIOMERCATO – Everton: Berisha nel mirino

Si avvicina il calciomercato e per Etrit Berisha potrebbero aprirsi le porte per una nuova esperienza lontano da Formello.

A quanto riportato da express.co.uk il portiere della Lazio e della Nazionale Albanese sarebbe finito nel mirino dell’Everton. A suggerire al club inglese il nome dell’estremo difensore biancoceleste sarebbe stato direttamente il tecnico olandese Ronald Koeman.

EURO 2016 – Zeman: “E’ una gara che mi incuriosisce. Credo che vincerà l’Italia”

Per parlare dell’incontro in programma questa sera a Bordeaux tra Germania e Italia ai microfoni di Rai Sport è intervenuto Zdenek Zeman.

Queste le sue parole: “Sono curioso di assistere alla gara di questa sera. Quello dell’allenatore è un ruolo importante, Conte ha impostato una squadra dove si vede la mano del tecnico che non è solo selezionatore. L’Italia gioca un calcio offensivo che inizia sin dalla base difensiva, giocano sempre in chiusura e puntano sul contropiede. Vedo gli azzurri favoriti, credo che la squadra italiana vincerà contro i tedeschi. La squadra più Zemaniana dell’Europeo? Non c’è”.

ROMA 2024 – La neo sindaca Virginia Raggi spiega le ragioni del “NO” alle Olimpiadi

Dopo l’invito di ieri del presidente del Coni, Giovanni Malagò, alla sindaca della capitale Virginia Raggi di recarsi a Rio per capire quanto sia importante l’organizzazione di un’Olimpiade, non si è fatta attendere molto la risposta del Primo Cittadino.

La neosindaca di Roma attraverso i microfoni di Radio Vaticana ha spiegato le ragioni del suo “no” alla candidatura della capitale per le Olimpiadi del 2024: “Nessuno vuole portare Roma a livelli non competitivi con le altre città europee, ci mancherebbe altro, ma in un momento come questo nel quale abbiamo un debito di 13 miliardi di euro solo sulla gestione straordinaria, credo che chiedere ai cittadini di indebitarsi per almeno altri 20, 30, 40 anni non sia ne’ etico, ne’ giusto. Dalla campagna elettorale a oggi nessun cittadino romano mi ha mai parlato delle Olimpiadi. Se i miei concittadini dovessero chiedermi un referendum faremo le nostre valutazioni, facendo però presente tutti i pro e i contro, i costi, e ricordando che solo l’anno scorso abbiamo finito di pagare la rata annuale da 92 milioni di euro dei Mondiali di Italia ’90. Fatevi un calcolo e vi renderete conto da soli di quanto questi eventi possano pesare sulle spalle dei cittadini. Tener presente questo è fondamentale”.

Euro 2016 – L’Italia giocherà con il lutto al braccio: la nota della FIGC

Attraverso una nota ufficiale affidata all’Ansa la Federcalcio ha comunicato che, a causa della strage in Bangladesh, l’Italia questa sera contro la Germania scenderà in campo indossando il lutto al braccio per la strage:

“Le ore che precedono l’importante quarto di finale di Euro 2016, che vedrà questa sera gli Azzurri impegnati allo ‘Stade de Bordeaux’ contro la Germania sono state funestate dalla tragica notizia della morte di cittadini italiani nell’attentato terroristico in Bangladesh. La Federazione italiana giuoco calcio, la Nazionale e tutto lo staff partecipano commossi al cordoglio delle famiglie e dell’intero Paese. A tal proposito, è stata accolta la richiesta inoltrata dalla Figc alla Uefa di poter indossare il lutto al braccio in occasione della gara con la Germania in segno di comune partecipazione in un momento di così grande dolore“.

FORMULA 1 – I risultati delle qualifiche del Gp d’Austria

Sono da poco terminate le prove ufficiali del Gran Premio d’Austria, che si corre sul circuito di Zeltweg, in Stiria.

Nessuna sorpresa per quanto riguarda la prima posizione, con Lewis Hamilton su Mercedes che stampa la pole position, la 54esima per lui in carriera. Secondo tempo per il compagno di scuderia Rosberg, che però verrà penalizzato di 5 posizioni e partirà quindi settimo. In prima fila salirà quindi la sorpresa di giornata, Nico Hulkenberg su Force India, bravo a sfruttare le condizioni di una pista inizialmente bagnata e asciugatasi nelle fasi finali. Quarto tempo per Sebastian Vettel, il quale però così come Rosberg verrà penalizzato di 5 posizioni e scatterà quindi dalla nona casella in griglia. Quarto partirà dunque Jenson Button su McClaren, davanti all’alra Ferrari guidata da Kimi Raikkonen. Ricciardo, Bottas, Verstappen e Massa chiudono la virtuale top ten.

Canigiani: “Prossima settimana presentaziona campagna abbonamenti, previste novità”

Il responsabile marketing biancoceleste, Marco Canigiani, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per parlare della campagna abbonamenti e della nuova maglia per la prossima stagione.

Sulla nuova maglia e l’iniziativa lanciata la scorsa settimana: “A partire da oggi nel contest #ScoprilaMaglia si potranno vedere ulteriori dettagli sulla prima maglia che faranno intuire ancora di più quella che poi sarà la casacca home. La presentazione avverrà la prossima settimana e così sarà scoperta definitivamente. Ma chi ha partecipato al contest avrà delle anteprime rispetto a tutti gli altri. Per scoprire la maglia 2016-2017 basta andare sul sito perleicombattiamo.it/nuovamaglia/ per partecipare al contest. Bisogna iscriversi e mandare un selfie che verrà inserito all’interno della maglia e quindi si scoprirà una parte della stessa. Piano piano adesso si andranno a scoprire le parti più particolari. Sarà una maglia tradizionale. La seconda maglia da trasferta verrà presentata ad Auronzo durante la festa. E la terza prima dell’inizio del campionato“. Poi sulla campagna abbonamenti: “Verrà presentata la prossima settimana e a stretto giro ci sarà anche l’inizio della vendita. Le tariffe agevolate ci sono da sempre ed ogni anno c’è l’aggiunta di offerte particolari soprattutto per le donne, i ragazzi, per i giovanissimi con il nostro abbonamento aquilotto. Queste iniziative verranno riproposte ma ce ne saranno anche di nuove“.

Orsi: “Bielsa? Alla Lazio mai cose normali”. Poi sulla Roma…

L’ex portiere biancoceleste Fernando Orsi è intervenuto ai microfoni di RadioRadio per commentare l’arrivo di Marcelo Bielsa sulla panchina della Lazio ed il probabile ritorno di Baldini come dirigente a Roma, sponda giallorossa.

Orsi ha  così commentato riguardo l’approdo del Loco: “Ad arrivare arriva sicuro. L’incertezza? Dalla Lazio è difficile aspettarsi cose normali. Bielsa sarà presto a Roma, il 10 partiranno per Auronzo e questo sarà“. L’ex portiere ha poi parlato dell’ex Ds giallorosso Baldini, pronto a tornare all’interno della dirigenza giallorossa: “Baldini alla Roma mi fa pensare che Spalletti è sempre più al comando, è molto amico di Baldini e credo l’abbia caldeggiato molto. Tra Sabatini e Baldini non correva buon sangue, in giro per l’Italia c’erano anche altri dirigenti all’altezza. Le minestre riscaldate non sempre danno buoni risultati, anche se Baldini resta un ottimo dirigente“.

Mercato, le occasioni a parametro zero

Da ieri è aperto ufficialmente il mercato estivo e i primi a cercare una sistemazione sono tutti quei giocatori che avevano il contratto in scadenza il 30 giugno 2016 e che ora si ritrovano svincolati in attesa di trovare un accordo con altri club. Giovani e meno giovani, talentuosi o modesti mestieranti: ecco la lista dei giocatori senza contratto elaborata dal portale calciomercato.com:

SERIE A – In Serie A sono ancora in tanti a doversi sistemare per la prossima stagione:

  • Portieri: Morgan De Sanctis: chiuso il rapporto con la Roma, non intende ritirarsi, e per lui l’ipotesi di un ritorno a Pescara, dove iniziò la sua carriera, non è da escludere.
  • Difensori: Roncaglia lascia la Fiorentina. Bielsa voleva portarlo alla Lazio, ma il suo destino è al Trabzonspor. Caceres è il big della difesa, ma i dubbi sulle sue precarie condizioni fisiche frenano i possibili acquirenti: accostato periodicamente a Inter, Milan, Roma, Napoli, l’uruguayano può essere una buona soluzione per molti. Molto chiacchierato anche l’albanese Ajeti che, per rapporto costo-qualità-età (classe ’93), dopo il buon Europeo disputato piace a diverse società italiane come Torino, Bologna e Pescara. Occhio poi alle ocasioni d’annata come Maicon, MexesKongo e Braafheid.
  • Centrocampo: abbonda l’esperienza, con i vari Keita, Maresca, Brighi, senza tralasciare il milanista Boateng, rientrato in Italia soltanto a gennaio.
  • Attacco: gli eterni Klose e Di Natale valutano proposte estere per chiudere la carriera, mentre Borriello rappresenterebbe quell’attaccante di esperienza che potrebbe far comodo a numerosi club di fascia medio-bassa.

OLTRE CONFINE – In Europa non mancano le occasioni:

  • Francia: è libero Van der Wiel. Mentre Ben Arfa e Mandanda, accostati anche alla nostra Serie A, si sono accasati altrove. Il primo al PSG mentre il secondo in Inghilterra, al Crystal Palace.
  • Ucraina arriva l’occasione Douglas: il difensore brasiliano, accostato anche a Lazio e Fiorentina, si è svincolato dal Dnipro e, a 26 anni, può rappresentare un affare.
  • Germania: si vocifera di un interessamento della Roma per Neustadter, ormai ex Schalke, in grado di giocare sia in difesa che a centrocampo. Sempre in Germania si può puntare su Martin Harnik, austriaco classe ’87 ex Stoccarda, che può giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Ci sono poi vecchie conoscenze del nostro campionato come gli ex rossoneri Flamini e Gourcuff e la meteora juventina Bendtner. Qualità ed esperienza con Thomas Rosicky, una scommessa può essere il danese Boilesen, scaricato dall’Ajax, classe ’92 e nel giro della nazionale del suo Paese.
  • Serbia: il grande colpo, però, sarebbe rappresentato da Andrija Zivkovic: centrocampista offensivo serbo, ancora giovanissimo (’96), negli ultimi anni è stato accostato a numerose big d’Europa. Libero da vincoli contrattuali con il Partizan Belgrado, per qualità ed età può essere la scommessa giusta.

Ceccarini: “Oggi giorno importante per Candreva all’Inter”

La nuova Inter di proprietà cinese è pronta a grossi investimenti sul mercato ed il nome di Antonio Candreva rimane uno dei più caldi.

L’esterno piace molto a Roberto Mancini e lo stesso calciatore avrebbe già espresso il suo gradimento per la destinazione nerazzurra. A tal proposito, secondo quanto riportato da Nicola Ceccarini di SportMediaset, oggi andrà in scena a Bordeaux un incontro tra il numero 1 biancoceleste Claudio Lotito e l’agente di Antonio Candreva, Andrea Pastorello. Il procuratore recapiterà l’offerta dei nerazzurri, ferma a 18 milioni più 2 di bonus, Lotito confermerà la sua richiesta di 25 milioni, sperando sempre nell’aperture di un’asta che coinvolga anche Chelsea e Napoli.
Si attendono novità.

Cagni duro attacco a Zenga: “Alla Samp mi ha usato. Bielsa? Loco ma non troppo”


Gigi Cagni a “La Lazio siamo noi” su Radio Incontro Olympia ha attaccato l’ex allenatore della Samp Walter Zenga: “Dopo l’esperienza durata circa tre mesi alla Sampdoria fra luglio e settembre scorsi, posso solo ringraziare il presidente Ferrero per l’opportunità concessami e per la sincerità con la quale mi chiamò comunicandomi il mio allontanamento da Genova, per il quale il patron blucerchiato non ha alcuna colpa, come qualcuno invece ha tentato di farmi credere… Quel qualcuno corrisponde al nome di Zenga, una delusione dal punto di vista professionale ed umano che non mi sarei mai aspettato dopo 35 anni di amicizia”.

IL MOTIVO

Cagni spiega il motivo della diatriba: “Lui mi chiamò a Genova per affidarmi la fase difensiva della squadra, cosa che in quei mesi mai avvenne se non in piccolissima parte. Il vero e reale motivo per cui Walter mi portò in Liguria fu il suo inserimento nel non facile ambiente genovese, che infatti all’inizio fu freddo e scettico nei suoi confronti. Zenga evidentemente aveva intravisto nella mia figura un aiuto in tal senso, una volta avvenuto il suo adattamento alla piazza, ha pensato bene di disfarsi di me affidando a Ferrero le cause del mio esonero, quando, ripeto, non era assolutamente così la realtà. Inoltre, Zenga mi riportò alcune presunte lamentele provenienti proprio dal reparto arretrato della Sampdoria, manifestate in particolar modo da un elemento che poi non ho mai concretamente saputo chi fosse. Secondo questo presunto contestatore, data la mia età non più verde, i miei metodi sarebbero “antichi”… La verità è che lui non mi ha mai saputo nè voluto dire le cose in faccia, con chiarezza e trasparenza come deve avvenire fra professionisti e soprattutto uomimi. Di lui non ne voglio più sentir parlare…”

BIELSA LOCO MA NON TROPPO

Cagni ha detto la sua anche sul prossimo allenatore della Lazio Bielsa: “Loco ma non troppo. Il tecnico argentino è esperto, navigato, se ha accettato di allenare la Lazio accogliendo l’offerta di Lotito, avrà studiato ogni minimo dettaglio per non lasciare nulla al caso. Rischi e pericoli annessi e connessi…”.