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CALCIOMERCATO – Difesa: no a Jardel, in pole ora c’è un paraguaiano

La Lazio cambia obiettivo per la difesa: non più Jardel, che nelle ultime ore è stato superato da Gustavo Gomez. Il brasiliano era la prima scelta della società, che avrebbe però deciso di virare altrove, viste le perplessità manifestate dal neo tecnico Bielsa: Jardel infatti ha 30 anni ed è alto 1,90, mentre, per affiancare De Vrij, il Loco preferirebbe un giocatore più giovane e agile. Una descrizione che combacia perfettamente con quella del classe ’93, il quale sembrerebbe quindi in cima alla lista dei desideri.

La concorrenza su di lui, però, è folta: sulle sue tracce ci sarebbero anche Besiktas e Valencia, già in contatto con l’entourage del calciatore. Oltre al Lanus, club in cui Gomez attualmente milita e che vorrebbe comprare il restante 50% del cartellino, di proprietà del Libertad Asuncion, per trattenerlo tra le proprie fila. Un’ipotesi questa ammessa dallo stesso Gomez e confermata nelle ultime ore anche dal presidente del club argentino Nicolas Russo: “Qualora non arrivasse nessuna offerta degna per Gomez, compreremmo noi il 50% mancante dal Libertad”, le parole del patron al quotidiano ‘Olè’ .

TEMPI BELLI – In Bielsa we trust

E alla fine Bielsa sarà. Permesso di soggiorno, burocrazia, intoppi vari che non mancano mai e che forse dovevano essere pianificati per far partire la trattativa a fine maggio, non a fine giugno. Ma tant’è: si tratta di un regalo davvero inaspettato. In molti sottolineano, in fondo anche giustamente, le possibili asperità caratteriali che potrebbero far durare poco la convivenza con Lotito e l’ambiente romano in generale. La cosa che lascia basiti è il salto in avanti in termine di ingaggio, mai la Lazio con questa società aveva anche solo corteggiato un tecnico di fascia 2,5 mln – 3 mln.

Nessuno si aspettava un tecnico capace di far di nuovo accendere le luci sulla Lazio dopo una stagione mai così scialba e opaca. Giornalisticamente parlando è stato importante non accordarsi a chi si lamenta per partito preso e non basandosi sulle reali difficoltà, e capire come l’ingaggio di Pioli non potesse essere in ogni caso una zavorra sulla scelta del nuovo tecnico. Ammesso e non concesso che per Lotito sia intollerabile pagare due allenatori, per come stanno messe le cose attualmente quei soldi andrebbero per forza ammortizzati da altre parti, non risparmiando su chi dovrà ricostruire dallo scempio dell’ultimo anno. Fortunatamente così sarà.

Parlando di calcio, si tratta di una scelta tatticamente estrema, ma era l’unica possibile per riportare interesse attorno alla Lazio, che mancando il salto di qualità dopo il terzo posto con Pioli era davvero arrivata ad un punto morto. Procura amarezza come in molti abbiano spasmodicamente sperato nell’aborto dell’operazione. Non si tratta di quelli che giustamente, dicono: “Vediamo se Bielsa si adatterà, se funzionerà.” Non è giusto avercela con quelli che non si entusiasmano a priori, scottati da troppe delusioni. Il riferimento è a quelli che amano la contestazione eterodiretta, delusi anche solo dall’idea che la prossima stagione non possa essere un unico anno di insulti e di spalle voltate alla squadra. Ecco, tutti vorremmo una proprietà cinese o araba a farci tornare cragnottiani, ma al momento l’arrivo di Bielsa rappresenta l’unico passo avanti per tornare a far bene e a far parlare di Lazio in tutto il mondo anche con l’attuale società. Il gesto è indubbiamente di buona volontà: Inzaghi, Maran o Gasperini avrebbero solo prolungato l’agonia degli ultimi 12 mesi. Così qualcosa cambierà, in bene o in male vedremo, ma si temeva che la società non avrebbe mai avuto il coraggio di fare questa scelta.

Personalmente sono contento, non perché ho la certezza che Bielsa farà chissà che, ma perché qualcosa si è mossa e in molti non ci credevano più. Voglio una Lazio sempre vincente, con Cragnotti, Lotito, Napo Orso Capo o Rupert Murdoch alla presidenza: con Bielsa gli occhi degli appassionati di calcio nel mondo sono di nuovo su di noi. Non mi piace invece chi si fa imbeccare, chi usa sempre la stessa frase sentita sempre dalle stesse persone. Dopo “mediocrità” e “modus operandi” nelle ultime settimane, l’ultimo mantra è già diventato “rescissione unilaterale“, una roba che in moltinella loro vita non hanno manco mai letto sul vocabolario . Ecco, le battutine, il sarcasmo che nasconde un sottile rosicamento, il desiderio che tutto vada sempre e solo a catafascio, non mi apparterrà mai. Lo lascio ai non laziali, perché è vero che le patenti non vanno mai date, ma se si è laziali non c’è sforzo di volontà che possa impedirti di sognare la vittoria. Se manca quella stretta allo stomaco, quel desiderio dei tre punti sempre e comunque, allora amico: sei sgamato. Sarà quel che sarà, io ci sarò. Vamos Loco!

Fabio Belli

VIDEO – Messi shock annuncia in lacrime il suo ritiro dall’Argentina

Perdere una finale ai rigori, per la seconda volta, contro la stessa squadra, è troppo anche se ti chiami Leo Messi. Il campione del Barcellona, visibilmente scosso, ieri dopo la partita contro il Cile, alle telecamere ha annunciato il suo ritiro dalla Nazionale argentina. “La decisione è presa. Ho fatto di tutto per cercare di vincere qualcosa, ma non ce l’ho fatta. La mia esperienza con la Seleccion è finita, ha sentenziato il numero 10 albiceleste. Il mondiale del 2018 senza di lui non sarebbe la stessa cosa, la speranza è che a mente lucida Messi possa cambiare idea.

EURO 2016 – Il richiamo di Collina agli arbitri

Il designatore degli arbitri Pierluigi Collina ha chiesto maggiore attenzione agli arbitri di Euro 2016. Specialmente sulla battuta dei calci da rigore. L’ex arbitro italiano ha ricordato ai direttori di gara che i portieri che durante i rigori non restano sulla linea di porta devono essere sanzionati.

Avanzare anche di un solo passo per respingere il tiro è un gesto irregolare che deve essere punito con un cartellino giallo e con la ripetizione del penalty. Tale procedimento deve essere rispettato anche nella sessione dei rigori battuti dopo i tempi supplementari.

L’intervento del designatore arbitrale si è reso necessario dopo l’ultima infrazione della regola capitata nel corso di Croazia-Spagna: per respingere il rigore di Ramos, il portiere croato Danijel Subasic ha superato la linea di porta, rimpicciolendo non di poco il campo visivo di chi stava battendo il rigore.

“Gli arbitri devono fare attenzione che i calci di rigore vengano battuti correttamente. Altrimenti, dev’essere ribattuto e il portiere deve venire sanzionato. Sfortunatamente è successo, ma è stato un errore commesso in un match ben arbitrato”, ha dichiarato Collina. L’ex arbitro è certo che il livello dell’arbitraggio nella competizione sia eccellente e questo grazie anche al nuovo sistema che permette agli arbitri di analizzare le squadre prima degli incontri. “Cerchiamo continuamente di alzare gli standard delle loro performance e questo è possibile se gli arbitri hanno maggiori informazioni sul match che stanno per dirigere, per stare sempre un passo avanti”, ha aggiunto. Gli arbitri e i loro assistenti hanno a disposizione un’ora da passare con gli allenatori delle squadre che dovranno andare ad arbitrare, in modo di capire meglio la loro tattica di gioco, ma anche per scoprire il modo in cui conquistano i calci di punizione e per poter scegliere la posizione migliore da prendere rispetto ai giocatori in campo.

6 laziali nella Top 50 Primavera del Nuovo Corriere Laziale. Scopriamoli insieme…

Come ogni anno, il “Nuovo Corriere Laziale” ha stilato la classifica dei 50 migliori talenti del campionato Primavera. Una Top 50 che ha visto ben 6 calciatori biancazzurri piazzati, in una stagione non memorabile dopo un triennio di grandi successi. Vediamo, con i relativi giudizi, quelli che sono stati i giocatori laziali che si sono distinti in maniera particolare in questa stagione, con la relativa posizione di classifica.

10. Simone Palombi

23.04.1996/attaccante/Lazio

19 presenze/19 gol/1695 minuti

La media di un gol a partita indica in maniera assolutamente chiara il suo valore, anche se al terzo anno di Primavera era lecito aspettarsi per lui un rendimento sopra le righe. Alla Lazio è mancato tantissimo a causa degli infortuni che ne hanno funestato il rendimento stagionale, il gol nel derby di ritorno la perla più bella. Ora però deve trovare una destinazione per giocare tra i grandi con continuità.

23. Michael Folorunsho

07.02.1998/centrocampista/Lazio

24 presenze/3 gol/1405 minuti

E’ la prova tangibile che non è vero che il campionato Primavera non serve ai giovani talenti per crescere e imparare. Di origine nigeriana, arrivato alla Lazio via Savio, è l’elemento che in biancoceleste assieme a Germoni ha fatto registrare i maggiori progressi. Potentissimi i suoi cambi di passo a centrocampo, deve trovare la giusta continuità per diventare un big a tutti gli effetti.

33. Alessandro Murgia

09.08.1996/centrocampista/Lazi0

25 presenze/11 gol/2189 minuti

Anche lui è ormai a tutti gli effetti un top player per la categoria, anche se proprio alla luce della sua ampia esperienza ci si poteva attendere qualcosa di più dal punto di vista della capacità di spostare gli equilibri in campo. E’ comunque uno dei fiori all’occhiello della Lazio Primavera, pronto ormai ad affrontare un’avventura nel calcio che conta, preferibilmente in B con Inzaghi che farebbe carte false per portarlo a Salerno.

39. Luca Germoni

01.09.1997/difensore/Lazio

23 presenze/0 gol/1931 minuti

In casa biancazzurra è uno dei giocatori che ha fatto registrare la crescita maggiore, esterno di difesa potentissimo in fase di proiezione offensiva, deve probabilmente migliorare qualcosa dal punto di vista difensivo. L’anno prossimo per lui sarebbe ideale fare esperienza in B, la presenza di Inzaghi a Salerno potrebbe essere in questo senso una garanzia per molti giovani della Primavera laziale di quest’anno.

48. Simone Mattia

19.01.1996/difensore/Lazio

25 presenze/1 gol/2250 minuti

Uno dei veterani del campionato, si è dimostrato uno dei difensori più affidabili in assoluto del campionato Primavera. L’esperienza giocava dalla sua parte, la soddisfazione più bella, pur senza esordire nella massima serie, è stata l’aver attirato l’attenzione di Simone Inzaghi nella parte conclusiva del campionato, col tecnico della Primavera biancazzurra chiamato a guidare i grandi.

50. Kristjan Matosevic

05.06.1997/portiere/Lazio

25 presenze/-33 gol/2250 minuti

La sua eredità era pesante. Ha gestito il post-Guerrieri nel migliore dei modi, la Lazio lo ha scelto dal Catania con grande fiducia. Ottimo tra i pali, i riflessi sono il suo punto di forza. Manca forse qualcosa i termini di tecnica di base e di piazzamento, l’anno prossimo potrà crescere ulteriormente per puntare ad essere uno dei pilastri della Primavera biancazzurra del futuro.

Fabio Belli

Immobile, c’è l’accordo con l’attaccante napoletano

Per l’attaccante della Nazionale Ciro Immobile, di proprietà del Siviglia, sarebbe arrivato il benestare di Bielsa.

Lotito sta lavorando all’affare con il club iberico: la richiesta del Siviglia è di 12 milioni di euro. Come riportato da Calciomercato la Lazio dopo aver trovato l’accordo con l’attaccante, che ha dato la disponibilità al trasferimento dietro la proposta di un contratto quadriennale, sta provando a ottenere un prestito con obbligo di riscatto fissato a 11 milioni.

Un difensore albanese per la Lazio?

Dopo aver fatto buona impressione per sei mesi a Frosinone e dopo l’Europeo disputato con l’Albania Arlind Ajeti potrebbe continuare a giocare in Serie A anche nel prossimo campionato.

Secondo informazioni raccolte da Calciomercato.it l’interessamento della Lazio nei confronti del difensore albanese è piuttosto concreto. Ma la società romana non è la sola interessata al calciatore, la concorrenza sul giocatore è tanta. Il ventiduenne albanese può essere ingaggiato a parametro zero e ha attirato l’attenzione di Atalanta, Bologna, PescaraTorino.

Bielsa, l’annuncio entro metà settimana. Ecco perché…

Ormai è fatta, Bielsa sarà l’allenatore della Lazio nella stagione 2016-2017, nessuno osa dubitarlo. La trattativa è chiusa da giorni, Bielsa ha fatto quello che doveva fare, ma allora perché ancora non c’è l’ufficialità? Nessun allarme. Purtroppo quando si parla di trasferimenti internazionali ci sono sempre tutta una serie di questioni burocratiche da sbrigare, poi se calcoliamo che la società biancoceleste non brilla in velocità i gioco è fatto.

Secondo quanto riportato da gianlucadimarzio.com ci sono ancora da risolvere qualche pratica per il permesso di soggiorno. Questo è definitivamente l’ultimo ostacolo prima dell’ufficializazione del matrimonio tra lui e la Lazio. Poi questa estenuante trattativa potrà dirsi conclusa e i biancocelesti potranno abbracciare il loro nuovo allenatore. Lotito ha messo tutto in mano ai suoi collaboratori, oggi assisterà alla partita della Nazionale, poi tornerà a Roma ed ecco che l’ufficialità di Bielsa potrebbe arrivare tra martedì e mercoledì.

COPA AMERICA – Continua la maledizione di Messi & Co. Cile ancora campione

Continua la maledizione dell’Argentina di Messi & Co. La tanto attesa rivincita non c’è stata e il tonfo è stato notevole. Al MetLife Stadium di East Rutherford nel New Jersey, il Cile alza al cielo la Coppa America Centenario, la seconda della sua storia (la prima se si considera l’eccezionalità del trofeo visto che era un centenario), sempre contro l’Albiceleste, ancora una volta ai calci di rigore, proprio come nell’edizione dello scorso anno. 2-4 per la cileni il risultato finale, con gli errori decisivi dal dischetto prima di Leo Messi poi di Lucas Biglia. Per il Cile aveva sbagliato il primo penalty Arturo Vidal, ma sul successivo rigore, il 10 del Barcellona ha subito sprecato l’occasione sparando alle stelle il tiro.

La Nazionale Argentina purtroppo non riesce ancora ad assaporare il sapore della vittoria: terza finale persa nel giro di tre anni. Se non è una maledizione poco ci manca. L’ultimo trofeo per la nazionale maggiore albiceleste risale infatti alla Coppa America del 1993. Ancora una volta però nel momento decisivo (quando i campioni dovrebbero esaltarsi) viene meno proprio lui: Leo Messi, tra i peggiori in campo. Il “Re” si traveste da solista incallito fino a essere raddoppiato, triplicato… e costantemente fermato dai cileni. Avrebbe potuto fare la storia del proprio paese e invece, ancora una volta, cade nel momento decisivo. La sua gara è decisamente negativa, non gli riesce nulla di nulla né durante i 120 minuti né ai rigori, dove sparacchia sopra la traversa la propria esecuzione. Una serata da incubo.

LA GARA – Sostanziale equilibrio nei 90′ minuti, così come nei tempi supplementari, impreziositi dalle parate di Romero su Vargas e di Bravo su Aguero, che hanno sigillato il match sullo 0-0, fino alla roulette dei calci di rigore. Clamorosa l’occasione al 22′ del primo tempo di Higuain, che a tu per tu con Bravo non trova la porta con un colpo sotto. Da registrare anche le due espulsioni nella prima frazione: somma d’ammonizioni per Diaz (che stende Messi partito in contropiede), rosso diretto invece per l’argentino Rojo (fallo su Vidal).

Il tabellino

Argentina-Cile 0-0 (2-4 d.c.r.)

Argentina (4-3-3): Romero; Mercado, Otamendi, Funes Mori, Rojo; Biglia, Mascherano, Banega (111′ Lamela); Messi, Higuain (70′ Agüero), Di Maria (57′ Kranevitter). Ct: Martino

Cile (4-3-3): Bravo; Isla, Medel, Jara, Beausejour; Aranguiz, Diaz, Vidal; Fuenzalida (80′ Puch), Vargas (109′ Castillo), Sanchez (103′ Silva). Ct: Pizzi

Arbitro: Heber Roberto Lopes (Brasile)

Gol:

Rigori: Vidal (C) parato, Messi (A) alto, Castillo (C) gol, Mascherano (A) gol, Aranguiz (C) gol, Agüero (A) gol, Beausejour (C) gol, Biglia (A), Silva (C) gol

Note: ammoniti Diaz (C), Vidal (C), Mascherano (A), Messi (A), Beausejour (C), Aranguiz (C), Kranevitter (A); espulsi al 28′ Diaz (C) e al 42′ Rojo (A)

Usa, mamma perde il controllo e spara alle due figlie: freddata dalla polizia

I fatti – riportati da “Il Messaggero.it” – risalgono allo scorso venerdì pomeriggio, quando alla polizia di Houston, in Texas, è arrivata la segnalazione di sparatoria nel quartiere di Fulsher. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato le sorelle Taylor, 22 anni, e Madison Sheats, 17 anni, ferite mortalmente. Sembra che la madre fosse in preda ad un raptus incontrollabile, urlava frasi senza senso e brandiva l’arma da fuoco pericolosamente. Le forze dell’ordine, allora, hanno accerchiato la donna intimandole più volte di gettare l’arma e di permettere loro un intervento tranquillo, lei, però, non ha voluto obbedire agli ordini degli agenti e li ha costretti a fare fuoco per disinnescare la minaccia (la donna in forte stato confusionale avrebbe potuto fare male anche ad altre persone). Niente da fare per le due ragazze: la più piccola è morta sul posto, mentre l’altra è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche, e li è morta.
Al momento della sparatoria, che pare sfociata in seguito a una discussione in famiglia, in casa c’era anche il padre delle ragazze, ora sotto choc. Christhy sembrava amare le sue figlie, e non perdeva occasione per elogiarle su Facebook, dove scriveva: “Sono i miei angeli”.

 

CONFERENZA – Buffon: “La Spagna non è solo Morata. Sarà una sfida emozionante…”

Insieme ad Antonio Conte, in conferenza stampa, era presente il capitano Gianluigi Buffon. Ecco le sue parole:

Tempo fa Buffon disse che “Morata ha tutto per fare la differenza quando non ha anomalie psicologiche”. La difesa della Juve può portare queste anomalie psicologiche?Sì dissi queste parole perchè Alvaro è ancora un ragazzo e a volte non ha la consapevolezza di quanto sia forte però ha una dote che hanno solo i grandi calcioatori che nelle grandi eventi lui è sempr eprotagonista e spesso fa gol e in questoe uhroepo lo sta confermando, sicuramente la Spagna non è solo Morata però chiaramente il terminale offensivo è lui in questo caso e sicuramente è il pericolo numero uno“.

La tv spagnola chiede al capitano di parlare delle difficotà di inizio stagione di Morata:
Era inizio stagione e come tutti i ragazzi quando non attraversano un momento felice tendono a deprimersi e a trovare piccoli alibi e a piangersi addosso, per cui si gli dissi che quando avrà smesso di piangersi addosso ritonerà a fare la differenza e così è stato perché è un ragazo intelligente, giovane ma che ascolta ed è un ragazzo che si mette in discussione. Come ha finito la stagione e quello che sta facendo qui all’Europeo è la dimostrazione di tutto ciò”.

Sulla possiblità di arrivare al Mondiale in Russia:
Non è l’età che decide se continuare  a gicoare o no ma sono le tue prestazioni sul campo e le sclete che faranno i Ct e gli allenatori. Di cosneguenza nella mia testa ho l’idea di proseguire la mia carriera per altri 2 anni e vorrei proseguirla a i massimi livelli come sto facendo adesso e se queti massimi livelli piaceranno anche al nuovo Ct sono contento di poter far parte della nazionale italiana“. Su quale collega lo ha impressionato:Di portieri bravi in questo Europeo ce ne sono stati tanti e tanti mi hanno sorpreso positivamente lasciando stare Neuer. Ieri mi è piaciuto tanto il portiere della Polonia Fabiansky e poi ci sono altri portieri che sono stati condizionati dalla squadra che non è andata avanti e quindi non hanno avuti modo di fa continuare il loro percorso positivo in questo Europeo“.

Sembra l’unico sempre sicuro del posto al contrario di molti suoi colleghi:
Io penso che di solito quando si rappresentano nazionali così importanti in ogni ruolo non ci sia la certezza matematica di titolarità ma c’è sempre una specie di competizione e competitività che non da a nessuno la tranquillità di potersi sentire un titolare. Ma questo credo sia normale nelle nazionali forti ma sopratutto nello sport. E’ una legge dello sport e va accettato. Chiunque si avvicinia ai grandi livelli sa che per essere titolari c’è bisogno di tutta l’amore, la passione e la qualità del mondo perché appena ti rilassi un attimo c’è qualcuno pronto a soffiarti il posto”.

Domani sarà una partita emozionante:
C’è sempre molta emozione tant’è che i dopo gara importanti sono condiionati da delle febbri per come emotivamente vivo determinate sfide e gare, sicuramente ho una conoscenza maggiore su come gestire emozionalmente e come approcciare queste gare ma credo che la bellezza dello sport a 38 anni è proprio quella di sentire queste gare e vivere per queste gare come se fossero la cosa più importante e bella di una parte della tua vita”

Clicca qui per le parole di Conte

Marco Lanari

CONFERENZA – Conte: “Spagna favorita, ma non siamo qui per fare la comparsa. Servirà partita straordinaria”

Domani per l’Italia è il giorno del dentro o fuori contro la Spagna. A Saint Denis alle ore 18.00 ci sarà l’ottavo di finale. La vincente andrà a sfidare la Germania, che ha sconfitto per 3-0 la Slovacchia. Conte dovrà fare a meno di Candreva, infortunato, al suo posto probabilmente Florenzi. Queste le parole di Conte in conferenza stampa per Italia – Spagna:

Abbiamo grande rispetto nei confronti della Spagna, favorita di questo Europeo. Siamo preparati per questo ottavo di finale. Sarà importante scendere in campo concentrati. Domani dobbiamo dare tutto sempre, come in ogni partita. Solo così non avremo rimorsi. Se poi l’avversario, nonostante questo, si dimostra più forte, allora sarà giusto andare fuori. Si può perdere ma dobbiamo sempre lottare. Non dobbiamo aspettate una partita del genere per tentare di vincere. Dobbiamo sempre fare qualcosa altrimenti le partite non si vincono. Dobbiamo giocare da squadra. Si parla sempre e solo di difesa, ma noi abbiamo il dovere di mettere in difficoltà la Spagna e di attaccarla, in modo da metterli in difficoltà, Dovremmo fare l’impresa. Lo stop contro la Croazia non deve farci ingannare. Certamente avrei preferito una Spagna che venisse da una serie di vittorie. Invece ha perso con la Croazia e sarà sicuramente arrabiata e vogliosa di riscatto. Loro sono una squadra molto forte. Noi siamo preparati e non siamo qui a fare da comparsa. Dobbiamo andare al di la della ragione domani altrimenti perderemo, dovremo fare qualcosa di straordianario e sono convinto che questi ragazzi lo sappiano fare“.

Partecipare a queste competizioni dà tanta carica, ma anche molte responsabilità perchè sappiamo che dietro portiamo i sogni di un intero popolo. Sono convinto che domani faremo bene perchè i ragazzi daranno tutto in campo. La prima partita è stata molto intensa perchè è questo il nostro modo di giocare. Siamo una squadra che sia in fase di possesso che di non possesso deve correre a prescindere. Stiamo bene a livello atletico e anche domani faremo una gara intensa. Dobbiamo cercare di batterli e sovvertire il pronostico, anche perchè noi non vogliamo tornare a casa. Quando ho accettato l’incarico sapevo che non c’era una situazione facile per l’Italia. Sapevo delle difficoltà a cui andavo incontro, ma queste sono sfide che mi caricano ed ho colto la palla al balzo.

Thauvin o Alessandrini? Nessuno dei due. Per Amoruso c’è solo Candreva…

In questi gironi circolano insistentemente voci di un interessamento della Lazio per alcuni pipilli del (quasi) neo allenatore Marcelo Bielsa, per sostiuire l’ormai partente Antonio Candreva. Si parla in particolare di due esterni offensivi: Florian Thauvin o di Romain Alessandrini. Saranno i nomi usti per sostituire TurboAntonio? Non secondo l’ex attaccante della Juventus e del Napoli Nicola Amoruso che negli studi di Premium Sport ha ribadito:

“Credo che Candreva sia più forte e soprattutto è più pronto per il nostro campionato, ha dimostrato negli ultimi anni di aver compiuto dei passi in avanti davvero importanti”.

MOTOGP – Gp d’Olanda: domina il maltempo, Rossi e Dovizioso fuori

Si è corso oggi sul circuito di Assen il Gran Premio d’Olanda di MotoGp. A vincere la gara è stato Jack Miller su Honda.

Il pilota australiano ha preceduto all’arrivo lo spagnolo Marc Marquez (Honda), sempre più leader del campionato del mondo vista la caduta di Valentino Rossi e il 10° posto finale di Jorge Lorenzo (Yamaha).  A completare il podio Scott Redding (Ducati). Quarto Pol Espargaro su Yamaha e quinto Andrea Iannone su Ducati.

Valentino Rossi intervenuto ai microfoni di Sky Sport non cerca scuse per la caduta che lo ha messo fuori causa dopo l’interruzione per pioggia. Ora però il ritardo in classifica da Marc Marquez per il Dottore sale a 42 punti: “Per il campionato si è fatta molto difficile. Su questo circuito avrei dovuto recuperare dei punti, soprattutto su Lorenzo che ha avuto difficoltà per tutto il fine settimana, e su Marquez invece non ci sono riuscito perdendone altri. 42 punti di distacco sono tanti, ma ancora non è detta l’ultima. Ci sono ancora tante gare e in questa stagione sono veloce e competitivo. Oggi era facile sbagliare e non mi stupisco delle tante cadute. Nella prima parte di gara con la ruota dura al posteriore non andavo tanto bene, poi dopo la sosta abbiamo cambiato montando la morbida traendone un gran vantaggio. Il problema è che con il nuovo assetto sono uscito troppo velocemente dalla curva 9 e sono caduto. Sono stato un pò somaro”.

Ordine d’arrivo

1) Miller J. – Honda 22’17”447
2) Marquez M. – Honda +1”991
3) Redding S. – Ducati + 5″906
4) Espargaro P. – Yamaha + 9″812
5) Iannone A. – Ducati + 17″835
6) Barberá H. – Ducati + 18″692
7) Laverty E. – Ducati + 22″605
8) Bradl S. – Aprilia + 23″603
9) Vinales M. – Suzuki + 26″148
10) Lorenzo J. – Jamaha + 27″604

EURO 2016 – LE FORMAZIONI UFFICIALI DI GERMANIA-SLOVACCHIA

Germania e Slovacchia (praticamente Davide contro Golia) si affronteranno oggi alle ore 18.00, allo Stade “Pierre Mauroy” di Lille, nel match valido per gli ottavi di finale di Euro 2016. I campioni del mondo in carica non subiscono gol da circa 400 minuti, ma l’ultima squadra a bucare la porta tedesca era stata proprio la Slovacchia di Hamsik che oggi proverà a fare l’impresa per cercare di accedere ai quarti. Queste le formazioni ufficiali:

Germania(4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Hummels, Hector; Kroos, Khedira; Muller, Ozil, Draxler; Gomez. All. Joachim Low

Slovacchia (5-4-1): Kozáčik; Pekarík, Škrtel, Ďurica, Gyömbér, Škriniar; Kucka, Hrošovský, Hamšík, Weiss; Ďuriš All. Kozak

 

EURO 2016 – Francia: dalle stalle alle stelle in 45 minuti

Dopo una gara dai due volti la Francia batte 2-1 l’Irlanda e raggiunge i quarti di finale degli Europei. Ora i transalpini sono in attesa della squadra sfidante, cioè la vincente tra Inghilterra e Islanda.

Comunque sia, anche se con parecchia fatica, i padroni di casa passano il turno riuscendo ad avere la meglio sui rivali dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio per una rete firmata da Brady su calcio di rigore causato da Pogba ad appena due minuti dall’inizio dell’incontro. Nella ripresa però tutto si ribalta grazie a Griezmann che con una doppietta diventa definitivamente il nuovo eroe nazionale. Non sarà Zidane ma è il primo francese a segnare tre reti in un Europeo dai tempi di Zizou nel 2004.

IL TABELLINO

Francia-Irlanda 2-1

FRANCIA (4-3-3): Lloris; Sagna, Rami, Koscielny, Evra; Pogba, Kanté (dal 1′ s.t. Coman, dal 48′ s.t. Sissoko), Matuidi; Griezmann, Giroud (dal 28′ s.t. Gignac), Payet

A disp.: Mandanda, Costil, Mangala, Jallet, Umtiti, Digne, Cabaye, Schneiderlin, Martial

All.: Deschamps

IRLANDA (4-3-3): Randolph; Coleman, Duffy, Keogh, Ward; Hendrick, McCarthy (dal 26′ s.t. Hoolahan), Brady; Long, Murphy (dal 20′ s.t. Walters), McClean (dal 24′ s.t. O’Shea)

A disp.: Westwood, Given, Clark, Whelan, Christie, Meyler, Keane, Quinn, McGeady

All.: O’Neill

MARCATORI: Brady su rigore al 2′ p.t.; Griezmann al 12′ e al 16′ s.t.

ARBITRO: Rizzoli (Italia)

NOTE: ammoniti Coleman (I), Kanté (F), Hendrick (I), Rami (F), Long (I) per gioco scorretto

Espulso: Duffy (I) al 21′ s.t. per gioco scorretto

EURO 2016 – Gentile: “Rispetto per la Spagna ma non paura. Ecco come si batte””

Per parlare del’incontro tra Italia e Spagna di domani ai microfoni di Goal è intervenuto Claudio Gentile. Queste le sue parole:

“Dobbiamo avere rispetto della Spagna ma non paura. Anche se hanno perso con la Croazia restano sempre una grande Nazionale, ma anche loro devono avere paura di noi. Lunedì sarà la gara della verità: si potrà capire se la squadra iberica è in declino e comprendere quanto l’Italia possa contare su questo gruppo continuando a costruire un progetto a lungo termine.  Domani sarà importante limitare Iniesta, è lui il motore della squadra e il giocatore che detta i ritmi di gioco. Da anni gioca ai massimi livelli e sarà importante impedirgli di giocare molti palloni, proprio come accadde ai miei tempi con Maradona o Zico“.

La promessa di Lotito

Marcelo Bielsa è in attesa di vedere realizzata la promessa fattagli da Claudio Lotito. Il presidente biancoceleste per arrivare alla tanto sospirata firma del tecnico argentino gli ha promesso due colpi di mercato prima del 10 luglio, giorno in cui prenderà il via il prossimo ritiro di Auronzo di Cadore.

Il primo colpo dovrebbe riguardare la difesa: si allontana Jardel del Benfica e finisce nel mirino, come riportato dal Corriere dello Sport, il paraguaiano Gustavo Gomez, ventitreenne del Lanus valutato circa 8 milioni di euro. Sempre calda anche la pista Aloé del Marsiglia. Il secondo colpo, invece, riguarderà il reparto avanzato. Procedono i contatti per Ciro Immobile e Leonardo Pavoletti, mentre non trovano conferma le voci su Fernando Llorente. Nome nuovo Anthony Koura, ventitreenne del Nimes seguito anche dall’Olympique Marsiglia. A Bielsa, infine, piace anche Ben Yedder.

Ma quale Bielsa?! Il vero Loco è Reja. Ecco cosa ha fatto l’ex tecnico della Lazio

In attesa che in Italia arrivi Bielsa, Edy Reja si è rivelato più pazzo del Loco. Se ci salviamo torno a Gorizia in bici”, disse qualche mese fa mentre l’Atalanta lottava per non retrocedere.  Detto fatto, l’ex tecnico della Lazio ieri mattina si è messo in sella da Bergamo per tornare nella sua città natale, più di 350 km in due giorni con sosta a Castelfranco. Mica male per un 70enne. Ma a onor del vero, Reja non è nuovo a queste “pazzie” dato che l’anno scorso aveva scalato i monti friulani per arrivare al Santuario di Castelmonte a Udine.

Fabrizio Piepoli

Ferri: “Bielsa tecnicamente va solo applaudito”

Riccardo Ferri, ex difensore di Inter e della Nazionale italiana, sulle frequenze di Lazio Style Radio ha commentato la scelta della Lazio di affidare la panchina a Bielsa: “Dal punto di vista tecnico non si può giudicare negativamente, anzi, ci si alza in piedi per applaudirlo. Ma ha un carattere molto particolare che non cambierà arrivando a Roma. Penso che la Lazio debba mettere in preventivo la possibilità di problemi di questo genere. Ma credo che l’abbiano messo in conto prima di fare questa scelta. E’ un allenatore che va un po’ fuori dalle righe. Sappiamo bene che in Italia tutti all’inizio ti acclamano, ma sono poi i risultati a determinare il giudizio. In ogni squadra in cui è andato, i tifosi lo amavano per quelli, per i risultati”.