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Lapadula: “Col Milan trattativa lampo. Io come Klose? E’ un orgoglio”

Lazio, Napoli o Juventus? Alla fine Gianluca Lapadula non ha scelto nessuna delle tre ed è andato al Milan. Un’affare improvviso che nessuno si aspettava. Il giocatore ha spiegato i motivi della sua scelta, come riporta tuttomercatoweb: “Una cosa che abbiamo voluto entrambi, sono molto contento e ringrazio Galliani, il presidente e gli auguro una buona guarigione. Oddo mi paragona a Klose? Lo ringrazio per le belle parole e per la fiducia che mi ha dato quest’anno. Ringrazio Pescara e l’Abruzzo. Il Milan è stata una trattativa lampo e l’abbiamo voluta fortemente tutti e due, ed era giusto così. Questa per me è una settimana super impegnata, ora a Milano a fare quel che è necessario, poi testa al matrimonio”

CALCIOMERCATO – Pres. Pescara, Sebastiani: “Mai cercato Mauri”

Ieri si era parlato di un interesse del Pescara verso Stefano Mauri, in scadenza di contratto con la Lazio. Interesse, tra l’altro, confermato dal collaboratore tecnico degli abruzzesi Luciano Zauri. Qualcosa, però, deve essere andato storto, tanto che il presidente del Pescara Sebastiani ha seccamente confutato le parole di Zauri: “Non lo abbiamo cercato. Non è un giocatore che risponde ai requisiti richiesti dal tecnico”. Queste le parole del patron a tg8.

Berisha: “Sto bene a Roma ma non voglio fare la riserva”

L’Europeo di Etrit Berisha fin qui è stato contraddistinto da un rendimento altalenante, che anziché far emergere i propri pregi, ha sottolineato tutti i suoi limiti già visti nella Capitale. Da secondo portiere a possibile partente nella Lazio, il portiere della nazionale albanese ha parlato ai microfoni di ‘Intervista.al’ della sua stagione biancoceleste: “Purtroppo non ho trovato molto spazio, bisogna lottare per avere la maglia da titolare. È normale che nessun giocatore voglia fare la riserva di qualcun altro e si voglia sentire sempre il migliore. Futuro? Sto valutando questa possibilità, ma nel calcio mai dire mai. Mi trovo molto bene, Roma è una città bellissima. Il passaggio dalla Svezia all’Italia non è stato facile, nel primo anno ho avuto qualche difficoltà con l’ambientamento perché sono due realtà completamente diverse”.

IMMENSO PETROV: vince la sua battaglia più grande e torna a giocare

Stiliyan Petrov vince la sua battaglia più grande. Come riportato del giornalista sportivo Alfredo Pedullà sul suo sito ufficialeQuattro anni fa al centrocampista bulgaro, oggi 36enne, era stata diagnosticata la leucemia che lo aveva costretto a  dire addio al calcio per affrontare una battaglia durissima da cui pochi fanno ritorno.
Lui ce l’ha fatta ed ha deciso di rimettersi in gioco e tornare a fare il calciatore. E’ ancora troppo forte il richiamo di quel meraviglioso prato verde. Vuole calcarlo ancora da vincente. Nelle scorse ore l’Aston Villa, affidatosi a Roberto Di Matteo dopo la retrocessione in Championship, ha infatti ufficializzato che Petrov andrà in ritiro.
Complimenti Petrov, sei grande!

CALCIOMERCATO – Lazio vicina a Jardel

La Lazio torna alla carica per Jardel. Non manca molto all’inizio del ritiro ed ora che l’allenatore è stato scelto è arrivato il momento di dare un’impennata al mercato biancoceleste. Tra le priorità, oltre all’attaccante, serve almeno un centrale di livello da affiancare a de Vrij e il brasiliano del Benfica è ritenuto il profilo adatto per rinforzare la difesa.

Si vuole chiudere in fretta. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, i biancocelesti sono pronti a offrire 7 milioni di euro, mentre al brasiliano andrebbero 1,5 milioni di euro per i prossimi 4 anni. Piacciono sempre Facundo Roncaglia pronto a svincolarsi dalla Fiorentina e Federico Barba dell’Empoli. Sulla via del tramonto la pista Adriano del Barcellona, torna di moda Diego Contento, ex Bayern Monaco ed ora al Bordeaux in Ligue 1. Il mercato della Lazio è pronto ad entrare nel vivo.

 

Ibrahimovic gigante dal cuore d’oro: ecco la commovente lettera al popolo svedese

Siamo abituati a vederlo manifestare la sua superiorità calcistica dentro e fuori dal campo, con quel pizzico di arroganza e tracotanza che l’hanno reso celebre. Ma Ibrahimovic è tanto altro. Oltre all’aspetto c’è molto di più. C’è la storia di un ragazzo partito dai bassifondi e che ha costruito da solo la sua incredibile carriera. Alla vigilia della partita contro il Belgio aveva spiazzato tutti in conferenza stampa annunciando il suo ritiro dalla nazionale svedese. 

Non se la sentiva, però, di salutare i suoi tifosi con un semplice addio e pertanto ha scritto una lettera per ringraziare i tifosi svedesi che l’hanno eretto a idolo e a simbolo di un popolo intero. Questa la lettera: “Sono partito da qui, dal “ghetto Rosengård”, conquistando la Svezia e il mio paese. A modo mio. Io sono la Svezia. Un enorme grazie al popolo svedese, senza il quale non avrei mai realizzato i miei sogni. Sarete sempre nel mio cuore blu e giallo. Vi amo”.

Tacchinardi: “Lotito con Bielsa ha dato una scossa importante. Spero che..”

Quanto può essere importante la visibilità mediatica? Tanto, se c’è Marcelo Bielsa. Non solo i tifosi biancocelesti, ma tutto il mondo calcistico parla di lui e non vede l’ora di vederlo all’opera nel campionato italiano. Tra loro c’è anche Alessio Tacchinardi. L’ex bandiera della Juventus è intervenuto ai microfoni di Diario di bordo campo su   Radio Incontro Olympia, tessendo le lodi del tecnico argentino e…del presidente Lotito. Ecco le sue parole:

El Loco Bielsa è un personaggio, ho visto tanti suoi allenamenti, ha un carisma folle. E’ venuto l’anno scorso a farci il corso a Coverciano. A lui piace allenare, se un giocatore sbaglia una cosa in allenamento lui te la fa ripetere in continuazione. Ha una passione estrema e con grande carisma. A me Lotito è sempre piaciuto come personaggio perché ha sempre avuto grande personalità e non si è mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno. Ha preso un personaggio che è anche allenatore vero e che porterà qualcosa di diverso. Spero che gli faccia una squadra con più qualità rispetto all’ultimo anno anche se la Lazio non era una cattiva squadra quest’anno, ma con qualcosa di particolare magari seguendo le sue indicazioni di Bielsa, che conosce il mondo come giocatori puo’ esserci qualcosa di diverso. Quindi secondo me è una scelta pazzezza, importantissima e magari compeltandola con qualche acquisto di livello la Lazio può fare qualcosa di interessante la prossima stagione. Io all’Olimpico? Sicuramente, ma sipratutto andrò a vederlo in ritiro. Lui allenamento come piace a me, totalmente diverso dagli italiani, è una metotologia diversa. Lui ha una fisionomia di lavoro particolare e a me piace tanto. A me Lotito è sempre perché è un presidente con gli attributi e che programma bene. E penso che serviva all’ambiente Lazio una scossa di adrelnalina con Bielsa, anche se Simone (Inzaghi ndr) ha fatto un grande lavoro ma è giusto che vada a farsi le ossa”.

MUSICA – Tanti auguri al grande Renzo Arbore

Il 24 giugno 1937 nasce Lorenzo Giovanni Arbore, attore, musicista, personaggio radio-televisivo e showman. Nato a Foggia ma napoletano d’adozione, con tanto di cerimonia in comune, si laurea in giurisprudenza. Dopo aver fatto parte di un gruppo jazz di Foggia inizia a farsi strada nel mondo dello spettacolo nella sua città natale alla “Taverna del Gufo”.

Nel 1972 inizia la sua vera esperienza nel mondo musicale con il complesso “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove N.U. è acronimo di “Nettezza Urbana). Nella band oltre allo stesso Arbore al clarino, ci sono Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano. Insieme pubblicano “She was not an angel” e “The stage boy”.

Inizia la carriera alla radio con le trasmissioni “Bandiera gialla”, “Alto gradimento” e “Radio anche noi” al fianco di Gianni Boncompagni, programmi che raggiungono alti indici d’ascolto. Il passaggio dalla radio alla televisione è molto breve.

La carriera televisiva di Renzo Arbore inizia alla fine degli anni ’60. Un momento sociale e politico particolare che ispira ad Arbore la trasmissione “Speciale per voi”. E’ il suo primo programma televisivo che firma come autore e conduttore. Un programma che tiene a battesimo nomi come Lucio Battisti, per citarne uno. Il pubblico in sala interviene e critica gli ospiti che vengono ad esibirsi. Nasce così il primo talk-show della televisione italiana.

Nel 1976 sul secondo canale Rai c’è “L’Altra domenica” programma con cui Renzo Arbore sbarca alla tv nazionalpopolare. Arbore inventa questo show che diventa ben presto un cult della tv. Il pubblico entra in diretta con il programma per la prima volta : “L’altra domenica” è una combinazione di giochi, macchiette e parodie con cui Renzo lancia, tra gli altri, personaggi come le Sorelle Bandiera, Roberto Benigni, Giorgio Bracardi, Milly Carlucci, Luciano De Crescenzo, Nino Frassica, Marisa Laurito, il cugino americano Andy Luotto, Mario Marenco, la Microband, Michele Mirabella, i cartoni animati di Maurizio Nichetti, i collegamenti con Isabella Rossellini da New York e Gegè Telesforo.

Negli anni ottanta Arbore conduce “Tagli, ritagli e frattaglie” e “Telepatria International”. Nel 1984, in occasione del 60° anniversario della radio Rai, realizza quello che era un suo sogno: inventa e conduce “Cari amici, vicini e lontani”. Nel 1985 è l’anno di “Quelli della notte”. La trasmissione è il trionfo dell’improvvisazione, in cui i protagonisti nel salotto giocano e parlano a ruota libera seguendo solo un filone decretato dal tema della puntata. Il risultato è una comicità improvvisata, arte più unica che rara nella televisione moderna.

Nel 1986 partecipa a Sanremo con la canzone “Il clarinetto” e arriva al secondo posto, gira i film “Il Pap’occhio” e “F.F.S.S. Cioè…che mi ha portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?”. Nel 1987 parte la striscia quotidiana di “D.O.C.”, programma musicale con “Denominazione di Origine Controllata”, che apre al grosso pubblico le porte del jazz, del blues e del rock, nella fascia oraria notturna nella trasmissione dal titolo “International D.O.C. Club”. Ma è anche l’anno di “Indietro Tutta”, programma satirico che descrive e condanna la televisione che oggi vediamo.

Nel 1990 è in tv con “Il Caso Sanremo”, un processo simulato dove lui è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da una corte ed avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi. Nel 1991 fonda “L’Orchestra Italiana”, band composta da quindici grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Nel 1992 rende un sentito omaggio televisivo a Totò con “Caro Totò… ti voglio presentare”. Nel 1993 ottiene un clamoroso successo al Radio City Music Hall di New York. Nel 1996, per 22 ore consecutive senza sosta, conduce “La Giostra”, in diretta via Satellite per Rai International, di cui è direttore artistico e testimonial.

Per rivederlo sul piccolo schermo bisogna aspettare il 2001, quando ripropone su Rai-Sat il suo “L’altra domenica”; presenta inoltre tre speciali sul Giappone: “Italian sushi”, “Sotto a chi Tokio” e “Un italiano a Tokio”. Dopo una brevissima serie andata in onda nel 2002 (“Son felice sol così quando canto notte e dì: Do Re Mi Fa Sol La Si”), nel maggio dello stesso anno è protagonista del “Maurizio Costanzo Show”. Una puntata incentrata sulla sua carriera che sembra aprire le porte ad un ritiro definitivo ma Arbore non smette di sorprendere e a gennaio 2005 fa il suo grande ritorno televisivo con “Speciale per Me”, ovvero “Meno siamo, meglio stiamo”. Nel 2006 partecipa al primo episodio della serie “Don Matteo”, a fianco di Terence Hill e l’anno dopo torna in prima serata con “Stiamo lavorando per noi”, programma di cabaret condotto da Cochi e Renato per poi comparire anche tra gli ospiti di Fabio Fazio in “Che tempo che fa” e Simona Ventura in “Quelli che…il calcio”.

 

SOCIAL – Hoedt e de Vrij lavorano per impressionare Bielsa

Obiettivo numero uno: cancellare la passata stagione. I giocatori biancocelesti hanno il potere-dovere di rimediare ad ogni singola delusione cagionata nel campionato scorso per riconquistare i tifosi. Ma sopratutto, ed è una cosa estremamente importante, c’è LA VOGLIA di rimediare. Sarà il blasone del nuovo tecnico? Non si sa. Unica cosa certa è che manca poco al ritiro estivo e non ci sarà spazio per chi non ha voglia di lottare per questa maglia. Tra i più vogliosi di tornare in campo per impressionare il nuovo tecnico, oltre a Patric, ci sono sicuramente Wesley Hoedt e Stefan de Vrij che hanno già ripreso ad allenarsi. Stefan ha tanta voglia di farsi trovare pronto e dimostrare che il brutto infortunio è solo uno spiacevole ricordo che non si ripeterà più. Mentre Wesley vuole dimostrare agli scettici che può essere utile per questa Lazio. In attesa di vederli dal vivo sul campo di Auronzo di Cadore, ecco i video postati dagli olandesi sui social:

 

Great training with @bram_swinnen ⚽️⚽️ 16/17

Un video pubblicato da Wesley Hoedt (@wesleyhoedt14) in data:

Il caso dell’ultras Antonino Speziale nel nuovo libro “Imperfette Sintonie”

Dolcificare una medicina tanto amara. È proprio l’obiettivo raggiunto da Klára Kučerová, la scrittrice di origini ceche ma residente da anni nella bergamasca, che con il suo nuovo libro “Imperfette Sintonie”, edito da Bonfirraro, ha voluto edulcorare, attraverso la tecnica narrativa, una storia di forte impatto sociale come quella della condanna dell’ultras Antonino Speziale. Il giovane, allora minorenne, sta scontando una pena in carcere per l’omicidio dell’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti, morto il 2 febbraio del 2007 a Catania durante gli scontri con i tifosi seguiti al derby con il Palermo.

«Imperfette sintonie» non è, appunto, un libro d’inchiesta. Il suo genere non è la saggistica, ma la letteratura. Il messaggio però è ugualmente forte e predominante: può la verità giudiziaria coincidere con quella storica? È stato veramente Antonio Speziale ad uccidere Raciti o ci sono altre ragione dietro quel tragico incidente?

Un libro sul caso esiste già ed è il saggio di inchiesta che porta la firma del giornalista romano Simone Nastasi, dal titolo “Il caso Speziale. Cronaca di un errore giudiziario” dello stesso editore. Esso stesso è diventato fonte per la costruzione della trama di “Imperfette sintonie”, che farà luce sui medesimi interrogativi svelandoci via via i passi della protagonista, Lella Bauer, la deliziosa scrittrice in erba che arriva dalla Germania per occuparsi di un caso “siciliano” su incarico degli ultras tedeschi.

«Un romanzo, però, forse può descrivere in modo più avvincente e coinvolgente – ha scritto il giornalista Maurizio Gallo su Il Tempo – i drammi che nascono da un fenomeno che in Italia, purtroppo, è tristemente diffuso: l’interminabile serie di errori giudiziari che dal dopoguerra a oggi hanno portato dietro le sbarre circa 50 mila innocenti, metà dei quali risarciti per lo sbaglio e la conseguente ingiusta detenzione con i soldi dei contribuenti, cioè i nostri, mentre i responsabili, i magistrati, troppo spesso non pagano».

Con l’incisiva, toccante prefazione dell’avvocato Giuseppe Lipera – difensore di Speziale che nel romanzo assurge a ruolo del protagonista maschile, che si veste dei panni del penalista Leonardo Darlè – il romanzo si apre con la Bauer che giunge in Italia piena di pregiudizi e viene accolta, appunto, dall’avvocato difensore del ragazzo che le consegna tutti gli atti processuali e un saggio d’inchiesta, scritto sul ‘caso Speziale’ in stile cronaca.

«Nonostante abbia origini ceche – racconta la scrittrice – ho sempre avuto la passione per i noir italiani e proprio questo mio romanzo può appartenere al genere del giallo investigativo oppure come una critica sociale, di cui si occupa anche la scrittrice protagonista».

Condannando a priori le violenze messe in campo dagli ultras, Lella nutre forti dubbi sull’intera faccenda, anche perché non si trova proprio in perfetta sintonia con il legale scorbutico e particolare. Tuttavia suggestionata dalla testimonianza oculare del fratello, che quel giorno partecipava al famoso derby come spettatore, e influenzata dal giornalista tedesco Kai Grimm, che porta avanti una teoria molto particolare sulla vicenda, comincia a occuparsi di questa storia, immergendovisi completamente. A convincerla saranno naturalmente i fatti e il fascino dell’avvocato selvatico e quasi-saggio che si occupa del caso, il quale, nonostante tutto, nella giustizia umana crede ancora.

Via via, l’indagine giornalistica prende una strada molto diversa, e si allarga sul tema della malagiustizia italiana, dell’inefficienza, ipocrisia e rigidità del sistema giudiziario.

«“Imperfette sintonie” – continua la Kucerova – inizia con un viaggio e termina con la completa presa di coscienza da parte della protagonista su una delle pagine più difficili della storia del calcio italiano. Nel corso di questa sua esperienza imparerà che la giustizia è come un treno… e a volte, proprio quando ci apprestiamo a prendere un altro mezzo, è possibile che giunga davvero al nostro binario. E, dunque, anche se la giustizia ritardata è giustizia mancata, vale la pena di aspettare».

SOCIETA’ – Attenzione scattano i controlli della Stradale: rischio maximulte

Con la nuova Legge di Stabilità per il 2016 scattano i nuovi controlli su automobili e ciclomotori. L’art. 1 comma 665 per quest’anno prevede una spesa di 5 milioni di euro per le verifiche dei livelli di emissione dei veicoli, sia nuovi che già in circolazione, e per le verifiche di conformità su veicoli e dispositivi a tutela della sicurezza stradale.

I controlli della stradale riguarderanno perciò le ruote e i caschi che dovranno risultare omologati e sicuri. Spetterà alla Direzione Generale della Motorizzazione stabilire quali potranno essere le verifiche sui vari tipi di omologazione, ma se non dovessero risultare conformi scatteranno le sanzioni previste dal Codice della Strada. Le multe variano da 419 a 1682 euro oltre al ritiro del Libretto di circolazione.

Le verifiche saranno fatte su autoveicoli, caschi protettivi per veicoli a due ruote, ciclomotori e motoveicoli, guarnizioni di attrito per i sistemi frenanti dei veicoli, pneumatici, rimorchi e sistemi di ritenuta per bambini. La conformità sarà accertata durante la revisione e riguarderà oltre il motore anche gli pneumatici, la loro pressione e l’adeguatezza alle nuove norme.

H. Postiga: “Lazio sei il mio più grande rimpianto. Senza gli infortuni…”

Rimarra per sempre uno dei tanti protagonisti de “Il cimitero degli elefanti” realizzato dalla società durante i “non mercati” di riparazione che hanno caratterizzato le stagioni della Lazio negli anni. Stiamo parlando di Helder Postiga. Il giocatore portoghese è uno dei nobili decaduti del calcio europeo che Tare ha portato alla Lazio nel Gennaio 2014 (non era bastato il flop con Saha nel 2013). Un giocatore che purtroppo è stato tormentato dagli infortuni fin dal suo primo giorno con la maglia biancoceleste e quando è riuscito a scendere in campo ha fatto intravedere a malapena la sua prezenza. Insomma in flop in piena regola e addio senza rimpianti. Postiga ripercorre quei giorni di Lazio e confessa che avrebbe desiderato tantissimo un epilogo differente. Ecco le sue parole rilasciate a Tuttomercatoweb.com:

Conservo un bel ricordo dell’Italia. Sono stato in un grandissimo club e certamente ho il rimpianto di non aver dato quello che avrei voluto. Sono stato condizionato da una lesione alla spalla che non mi ha permesso di dimostrare il mio valore e quando hai solo così poco tempo non è facile emergere”.

Galatasaray, ricorso respinto: i turchi sono fuori dalle coppe

Continuano i guai per il Galatasaray. Purtroppo per i turchi, infatti, il TAS di Losanna ha respinto il ricorso presentato dalla società giallorossa contro la squalifica per non aver rispettato il Fair Play Finanziario. “L’Uefa ha applicato i regolamenti in modo corretto“: è questo il commento riportato nella decisione del TAS. Erg, nessuna partecipazione alle coppe europee nella prossima stagione.

Con la vittoria della coppa nazionale il Galatasaray si era conquistato l’accesso all’Europa League, a cui però non potrà prendere parte.

EURO 2016 – Verso Italia-Spagna: i grattacapi di Conte

Mancano 4 giorni al grande match degli azzurri con la Spagna presso lo Stade de France per gli ottavi di finale di Euro 2016. I ragazzi di Conte devono assolutamente dimenticare l’indolore sconfitta contro l’Irlanda e ancorarsi solo alle cose positive che questo europeo azzurro ci ha mostrato: con grinta, determinazione, e unione d’intenti possiamo battere chiunque, anche i campioni d’Europa in carica. Il Ct Conte però ha diversi grattacapi da affrontare:

  • La prima problematica riguarda i cartellini: sono ben 10 i giocatori ammoniti e a rischio squalifica e sono: Thiago Motta, Daniele De Rossi, Eder, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Gianluigi Buffon, Salvatore Sirigu, Andrea Barzagli, Simone Zaza e Lorenzo Insigne. Conte dovrà gestire bene i diffidati. A centrocampo contro la Spagna dovrebbe tornare Marco Parolo, fin qui uno dei migliori del torneo.
  • Il secondo problema è la situazione legata ad Antonio Candreva: l’esterno biancoceleste – come riporta tuttomercatoweb – continua ad avere dei problemi all’adduttore destro e sta lavorando a parte.

 

VIDEO – Felipe Anderson, inserito in uno spot dell’Adidas Brasile

Obiettivo numero uno: rinascere! L’ultima stagione di Felipe Anderson doveva essere l’anno della consacrazione, appuntamento rimandato al campionato 2016/2017 sotto le mani solide del maestro Bielsa. El loco è dotato del c.d. “Magic Touch“: cioè ha la capacità di far rendere ogni giocatore al massimo, di fargli tirare fuori il meglio di sè. Speriamo che non sia proprio Felipetto l’eccezione che conferma la regola. Intanto l’Adidas brasiliana si coccola il nostro FA10 inserendo come co-protagonista insieme ad altri atleti in un spot del noto marchio sportivo. Speriamo che sia solo l’inizio di una grande e bellissima stagione da protagonista con addosso la maglia della Lazio.

Milan, che sgambetto al Napoli: preso Lapadula. Pavoletti verso la Lazio?

Il sorpasso che non ti aspetti: Lapadula al Milan. I rossoneri hanno bruciato la concorrenza di Napoli, Genoa, Juventus e Lazio. Come riporta gianlucadimarzio.com, decisiva è stata la spinta di Silvio Berlusconi per la chiusura di un affare da 10 milioni di euro. Domani mattina dalle 8:30 le visite mediche, Gianluca Lapadula giocherà nel Milan: felicità per lui che sta limando i dettagli con i rossoneri. Per un futuro a tinte rossonere. Fino al primo pomeriggio sembrava si stesse svolgendo una lotta a 2 tra Genoa e Napoli (con i partenopei in netto vantaggio), ma si sa “tra i due litiganti il terzo gode“: l’irruzione del Milan che ha chiuso col Pescara e parlato col giocatore al quale hanno promesso spazio a prescindere da chi sarà l’allenatore. Il progetto tecnico lo vedrà quindi al centro del progetto.

Ora la domanda sorge spontanea: Lapadula al Milan libera Pavoletti alla Lazio? Il centravanti del Genoa non ha mai nascosto il suo sogno di giocare con la maglia rossonera, ma l’arrivo dell’attaccante del Pescara potrebbe aver chiuso ogni possibilità di arrivo. Chissà se questa situazione possa riaprire il discorso interrotto con la Lazio qualche giorno fa. Siamo sempre nel campo delle ipotesi sia chiaro e bisogna sempre vedere se Pavoletti ha tutte quele caratteristiche che possono far comodo al gioco de “El LocoBielsa. Una cosa è certa, la Lazio ha bisogno di un bomber per sostituire Klose. Non ci resta che aspettare e vedere come si evolve questo “effetto domino” che potrebbe aver creato il Milan con l’operazione Lapadula.

Di Padre in Figlio un mese dopo – Cragnotti: “Sbalordito da così tanto affetto”

23 Maggio –  23 giugno: è ormai passato un mese, da quella bellissima notte d’amore e di lazialità. Tra i tanti protagonisti di quella meravigliosa serata non poteva mancare lui, Sì proprio lui: IL PRESIDENTE, Sergio Cragnotti.  L’uomo che è riuscito a rendere la Lazio una delle suqadre più forti d’europa è intervenuto ai microfoni di Radiosei per parlare ancora una volta di quella serata indimenticabile e del grande amore ricevuto dal popolo laziale:

Sono stato sbalordito dalla gente che è venuta, come due anni fa. Abbiamo riempito l’Olimpico, a questa maglia si vede che c’è affetto. E’ sempre un’emozione vedere di aver lasciato il segno in tante persone che ancora mi seguono con affetto. Mi meraviglia e mi fa felice, sono passati tanti anni. Evidentemente quello che avevamo costruito era grande e siamo entrati nella storia. Che speriamo si ripeta, non vogliamo vivere di ricordi!. Quando ero presidente, si è sempre cercato di trovare nuovi equilibri con il dialogo e poi i risultati. L’intento di tutti era quello di ottenere risultati, la Curva ci seguiva con affetto”. Il momento più bello: La vittoria più bella è la finale con il Manchester, ma anche lo scudetto quando nessuno se l’aspettava. Eravamo convinti di terminare al secondo posto”. La presidenza: “E’ stata un’attivita frenetica, anche le cessioni, il mercato, come il caso di Boksic. Abbiamo avuto la fortuna di essere persone che pensavano con cinque/dieci anni di anticipo rispetto a ciò che il calcio stava facendo. Ricordo le discussioni in Lega, mentre noi davamo un taglio più manageriale al calcio. I club ci avrebbero seguito poi. Ancora oggi incontro i romanisti che mi raccontano: “Ci ha fatto soffrire, meno male che ha lasciato la Lazio”. Parlando della Lazio attuale, “il presidente” ha commentato così la scelta di Bielsa: “Non lo so, ha una grande personalità e un carattere forte. Penso che una squadra per essere vincente deve esserlo nel suo organico, senza protagonismi o prime donne. Che sia un grande allenatore è indubbio. Il tecnico deve avere un’ascendete sui giocatori e deve andare d’accordo con lo staff e i dirigenti. Ci deve essere un collettivo che ragiona insieme, senza imput di autoritarismo. Se Lotito assume questo allenatore, significa che vorrà cedere un po’ lo scettro del comando al mister.

Guido paglia conclude l’intervento parlando ancora di “Di Padre in Figlio”: “Quando vai a prendere il presidente per raggiungere lo stadio, si scatena il panico! La gente scendeva dalle macchine per farsi i selfie. Arrivati allo stadio, quasi mi sono ritrovato a discutere con i tifosi che non lo lasciavano andare, tra autografi e fotografie. La cosa più bella e commovente è percepire questo affetto dopo tutti questi anni. Mi rendo conto che per il tifoso laziale, pensare a Cragnotti significa pensare ai successi più grandi della Lazio“.  

Patric voglia di Lazio: “Non vedo l’ora di tornare”

Ha giocato poco, anzi pochissimo, ma in quelle rare uscite con la maglia biancoceleste Patricio Gabarròn, per gli amici Patric, non è parso così malvagio come si credeva. Un terzino acerbo, ma con buona gamba e una discreta tecnica. Magari con l’ausilio di Bielsa potrebbe crescere e diventare un buon rincalzo. Ci spera Patric, che non vede l’ora di cominciare la prossima stagione come testimonia il suo post su Instagram: Voglia di tornare, nuovi obiettivi insieme. Forza Lazio!”. 

Voglia di tornare, nuovi obbiettivi insieme 👊🏼😜⚽️🔵⚪️ Forza Lazio!!!!!

Una foto pubblicata da patric (@patric6) in data:

EURO 2016 – L’albanese Mavraj accusa combine nell’incontro di ieri

Agli Europei delle dure accuse sono state rivolte da parte dell’albanese Mavraj nei confronti di Ungheria e Portogallo, protagoniste nell’incontro di ieri di un rocabolesco 3-3 che ha permesso alle due squadre di qualificarsi proprio a spese dell’Albania, eliminata come peggiore terza.

Secondo il giocatore albanese è stato confezionato un bel “biscotto” e non lo manda a dire, anzi, ci va giù pesante dichiarando a “O Jogo”“Siamo arrabbiatissimi, in campo tutti sapevano cosa fare e hanno distorto la partita. Non ha senso un torneo in cui si facciano questi accordi”.

Stendardo: “Inzaghi è una brava persona, in più è cresciuto a Roma in un ambiente non facile”

L’ex centrale biancoceleste Guglielmo Stendardo conosce bene Simone Inzaghi per averci giocato assieme nelle file laziali e sponsorizza l’arrivo dell’amico sulla panchina della Salernitana. Queste le sue parole rilasciate a Il Mattino:

“Aver vissuto in una piazza prestigiosa come Roma può essere solo un vantaggio. A Salerno c’è una piazza calda ed esigente che vorrà prendersi una rivincita sulla stagione appena terminata. Simone ha tutte le carte in regola per fare bene ma soprattutto è un bravo ragazzo, con importanti doti umane. Sin da giocatore parlava anche dal punto di vista tattico con la voglia e la convinzione di chi già pensava a intraprendere un percorso diverso una volta appesi gli scarpini al chiodo. Allenare è sempre stato il suo sogno, nella sua famiglia si vive di calcio e di sport. E poi, qualche anno fa, in mia compagnia ebbe modo di apprezzare le bellezze della nostra terra. A parte i risultati ottenuti con le giovanili, l’aver vissuto l’interno di uno spogliatoio di serie A l’avrà certamente formato, per di più in una città come Roma dove le pressioni e la divisione tra tifosi e società erano evidenti. Ma lui è stato bravo a ricompattare l’ambiente, non era facile”.