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Lazio, la fila delle pretendenti per Keita si allunga…

Non solo il Real Madrid sulle tracce del giovane e talentuoso attaccante biancoceleste e della Nazionale senegalese Keita Balde Diao.

Secondo quanto riporta Il Messaggero infatti,per l’esterno classe ’95 si sarebbero aggiunte altre due pretendenti, e si parla di due big: la Juventus di Massimiliano Allegri, alla ricerca di un degno sostituto per l’attuale capocannoniere degli Europei di Francia Morata, e l’Arsenal, che ha visto sfumare sul filo l’arrivo del bomber del Leicester e dell’Inghilterra Jamie Vardy, fresco di rinnovo con i Foxes. I biancocelesti sono avvisati, per Keita si sta formando letteralmente la fila…

Beppe Materazzi: “La scelta di Bielsa sinonimo di salto di qualità. Immobile? Andrei su altri profili…”

Giuseppe Materazzi, ex tecnico biancoceleste alla fine degli anni ottanta, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare di Bielsa, mercato e non solo.

Materazzi ha iniziato dando il suo pensiero sul neo tecnico biancoceleste, Marcelo Bielsa: “Lo chiamano il Loco perchè evidentemente ha avuto qualche attimo di pazzia (ride ndr), ha fatto e sta facendo una grande carriera, quindi questa pazzia deve essere positiva. Se Lotito ha fatto questo passo affidandosi ad un allenatore del genere anche per allestire la squadra significa che ha intenzioni serie, vuole che la Lazio faccia un salto di qualità, anche a livello di giocatori. Secondo me la società ha le idee chiare a riguardo. Se il presidente avesse voluto continuare a far “vivacchiare” la Lazio avrebbe confermato Inzaghi, che tra l’altro avrebbe meritato la conferma. Il cambio di panchina secondo me è sintomo di voglia di salto di qualità, sono ottimista a riguardo“. La Lazio ha adesso bisgono di innesti a livello di mercato: “Innanzitutto, terminato il ciclo Klose, serve un grande attaccante, un uomo d’area che faccia gol. Gli Europei e la Copa America stanno mettendo in risalto tanti buoni giocatori. Poi serve un bel centrocampista, un uomo completo in mezzo al campo. Infine i difensori, la nota dolente di questa squadra. Servirebbero due buoni centrali di grosso spessore, per fare il salto di qualità sono necessari“. Parlando di attaccanti, un parere di Materazzi su Immobile: “E’ un buon attaccante, ma con tutto il rispetto per lui credo ci voglia qualcosa di più. Personalmente andrei su altri attaccanti, bomber da doppia cifra“. Nel frattempo il Milan ha annunciato Lapadula: “Sembra che qualche anno fa Lapadula dovesse smettere per problemi fisici. Credo possa far bene anche in Serie A, è un giocatore completo, forte e di qualità, secondo me il Milan ha fatto un ottimo acquisto“. Infine un pronostico sugli Europei: “Vedo la Germania favorita, è la Nazionale più completa, quadrata e con ottimi giocatori. La Croazia è piena di talento, con grandi giocatori, potrebbe essere l’outsider“.

EURO 2016 – Chiellini: “Spagna quasi imbattibile ma possiamo farcela”

A pochi giorni dall’ottavo di finale con la Spagna per parlare dell’incontro di lunedì prossimo in conferenza stampa ha preso la parola Giorgio Chiellini. Il centrale azzurro ha toccato diversi argomenti spaziando su tutto: dall’incontro arduo che aspetta gli uomini di Conte fino all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa.

Queste le sue parole su Euro 2016: “La Spagna dal 2008 è la nostra bestia nera, il loro ciclo d’oro è passato per quella vittoria ai rigori nella finale di Kiev ma ci sono stati momenti recenti più belli. In quella partita di Kiev non eravamo in grado di affrontarli, non avevamo recuperato dopo l’incontro con la Germania. Le altre sfide sono state più equilibrate. Mi aspetto una partita equilibrata, dove bisognerà sfruttare al massimo le nostre occasioni, sarà il dettaglio a fare la differenza. Sono due scuole di gioco diverse, è un peccato doverci incontrare così presto ma è una gara che darà molto stimoli”.

Sulla Brexit: “E’ stata una notizia che ci ha lasciato senza parole. Ieri sera eravamo tutti convinti che la Gran Bretagna restasse nell’UE ma purtroppo non è andata così. Credo che seguirà un effetto domino difficile da arginare. Si è lavorato tanto per arrivare a un’unità di intenti e invece… Il risultato del voto è frutto di un malcontento generale che si sente in tutta Europa, ma non deve diventare motivo di separazione. Se ci fosse un referendum qui da noi cosa succederebbe? Non credo che l’Italia rifiuterebbe l’uscita dall’UE perché si voterebbe per un  cambiamento. E’ un brutto segnale da parte di una Nazione importante”.

Sul tabellone degli Europei: “A volte è solo questione di fortuna ma già si sapeva che alcuni incroci sarebbero stati più difficoltosi degli altri. Nei quarti però gli ultimi gironi sono stati nettamente penalizzati. Si è voluto inserire molte nazioni in più e questo comporta dei cambiamenti, certo però potevano pensare a qualcosa di meglio: da una parte ci sono le grandi, dall’altra le nuove realtà. Le sorprese saranno tante, non sarà uno dei soliti Europei in cui hanno la meglio facilmente le grandi squadre ma come in Portogallo ci potrebbero essere qualche sorpresa come la Grecia o la Danimarca. Avrei preferito trovarmi dall’altra parte del tabellone ma va bene lo stesso”.

Sulla difesa azzurra: “La difesa è sicuramente un punto di forza della nostra squadra. Sappiamo qual è il nostro compito: dobbiamo fare bene il nostro e trasmettere sicurezza ai compagni a livello di personalità. Ma in tutte le squadre ogni elemento non può far bene se non aiutato dai compagni. Dobbiamo continuare a lavorare sodo giorno per giorno e pensare ad affrontare una gara alla volta senza pensare al futuro. Nessuno si aspettava un’Italia così competitiva, scherzando con alcuni compagni si era detto ‘prenota che il 27 siete a casa’. La Spagna è quasi imbattibile ma se facciamo un’ottima prestazione limitandoli abbiamo la possibilità di ottenere un qualcosa di importante. Possiamo anche sognare ma restando sempre con i piedi per terra e senza perdere di vista la realtà”.

Sul turnover attuato da Conte: “Speriamo di poter trarre vantaggio dal fatto che in molti hanno riposato. Il nostro è un calcio dispendioso, speriamo di mantenere la condizione fino al termine della manifestazione. Stiamo lavorando sodo, ci siamo riposati per modo di dire”.

Sulle diffide: “Quella con l’Irlanda era una gara che per noi non contava e Bonucci era condizionato. Quella con la Spagna invece è una partita da dentro o fuori quindi non si possono fare calcoli”.

Sulla Spagna: “Ho visto i loro incontri, avrebbe potuto fare 9 punti se non avesse peccato di presunzione contro la Croazia. Nel primo tempo ha fatto una mezz’ora fantastica. La Spagna è una squadra forte, non subiva reti dal 2012. E’ diversa da quella del Mondiale, ha ritrovato la voglia di vincere, ha dei difetti ma non è una squadra allo sbando. Nell’amichevole di marzo mancavano diversi giocatori ma pressappoco le squadre sono quelle. L’unica differenza è che ora hanno un centravanti vero”.

Sull’incontro con l’Irlanda: “Ci avete dato per morti, ora scrivete ‘Ridateci l’Italia’ ma se Insigne segna è ‘grande Italia’, ci vuole più equilibrio. Quelli che sono scesi in campo hanno dato tutto anche se ci sono stati alcuni errori, ma da lì a bocciare le presunte riserve ce ne corre. Non bisogna farsi condizionare dalla rete subita al novantesimo. Siamo stati troppo disfattisti accusando persone che saranno importanti e che hanno dato l’anima in quella gara”.

Federsupport invita la Consob a sollecitare Lotito

Bielsa sarà il nuovo allenatore della Lazio. Ok, ma quando verrà ufficializzato? A tal proposito Federsupporter ha chiesto formalmente alla Consob di sollecitare il club affinché confermi l’assunzione del nuovo allenatore Bielsa. Questo perché allo stato attuale non risulta ancora emesso dalla società e da chi la controlla alcun comunicato ufficiale che confermi tale notizia. Una comunicazione dovuta da parte di Lotito e che nulla ha a che vedere con una eventuale, successiva presentazione al pubblico del nuovo allenatore. Si osserva, peraltro, che il Segretario Generale della Lazio, Armando Calveri, ha il potere di sottoscrivere , in nome e per conto della Società, accordi con calciatori e allenatori e che, quindi, egli avrebbe già potuto sottoscrivere quello raggiunto in Argentina, ove si è recato, per incontrare il signor Bielsa”. E’ quanto si legge su lultimaribattuta.it

Rivaldo sogna la Lazio… per il figlio

Rivaldo è certamente uno dei giocatori più forti del nostro secolo. In carriera ha vinto un mondiale, una Champions League, un pallone d’oro e chi più ne ha più ne metta. A 44 anni il brasiliano ha finalmente deciso di appendere gli scarpini al chiodo e oggi è presidente del Mogi Mirim, club brasiliano militante nella terza divisione. Stessa squadra in cui militava il figlio 21enne Rivaldinho, recentemente passato all’Internacional. Il sogno del papà è quello di vederlo un giorno giocare in serie A: “È bravo, un attaccante, diverso da me che giocavo più arretrato. Può fare bene – ha commentato Rivaldo a tuttomercatoweb -. La squadra dei sogni? Milan, Inter, Roma, Juventus, Lazio. Le big d’Italia. Sarebbe bello. Ma mio figlio deve lavorare tanto, farsi vedere e mettere in mostra il suo talento, piano piano”

Citterio, amarcord Lazio: “I tifosi mi diedero la medaglia della lazialità dopo un gol alla Roma”

Ha giocato soltanto due stagioni nella Lazio dal ’79 all’81, tanto è bastato per entrare nell’affetto dei tifosi laziali. Parliamo di Filippo Citterio, ex terzino sinistro nella Lazio di Castagner, che ricevette dai supporters biancocelesti la medaglia della lazialità. In un’intervista al Corriere dello Sport, Citterio ha ricordato quell’episodio: “Ero stato ceduto al Napoli, sfidai la Roma, segnai negli ultimi minuti, fu un gol-vittoria. I tifosi della Lazio, quando ci incontrammo, mi consegnarono una medaglia forse per ricordo o forse per la soddisfazione di aver fatto perdere la Roma. Io più forte di Cabrini? Non so, andavo bene in quegli anni, ma pesano le carriere, sono state diverse. Castagner è da ringraziare, fui ceduto perché alla società servivano dei soldi”. Era il biennio 1979-1981, sulla Lazio s’abbattè l’uragano scommesse: Al di là di quei fatti ho un ricordo personale stupendo degli anni laziali. La squadra invece attraversò momenti difficili. La prima stagione iniziò bene, a gennaio iniziarono a circolare voci sul caso scommesse”.

CALCIOMERCATO – De Laurentiis: “Non ci serve Immobile”. E il suo agente svela l’accordo con la Lazio

Con Lapadula al Milan, la Lazio punta su Ciro Immobile che, come ormai noto, ha chiesto al Torino di non riscattarlo e adesso è a caccia della squadra giusta. Club che potrebbe essere la Lazio come si è lasciato sfuggire il suo agente Sommella: “Firma con la Lazio appena arriva Bielsa”, riporta il Messaggero.

In attesa di eventuali conferme o smentite, intanto De Laurentiis su Radio Kiss Kiss Napoli ha confutato quanto riportato dalla rivista spagnola secondo cui sarebbe interessato a prendere Immobile: “C’è un grande fraintendimento. Ho ricevuto una telefonata in spagnolo che mi parlava di Immobile. Ho detto: ‘Sì, mi interessa se viene gratis’. Sarebbe un ottimo calciatore in un altro stile di gioco, che non è il nostro. Magari se si riunisse con Insigne e Verratti. Se avessi desiderato Immobile, ne avrei parlato con il procuratore che è lo stesso di Lapadula. Ma di che cosa abbiamo bisogno? Abbiamo Gabbiadini”.

Fabrizio Piepoli

Lemina teme la Lazio: “Con Bielsa tornerà a grandi livelli. Sarà dura affrontarla”

Tra i tanti estimatori di Marcelo Bielsa si aggiunge anche Mario Lemina, ex allievo del Loco a Marsiglia. Il centrocampista della Juventus sulle colonne di footmercato.net ha così accolto la notizia del tecnico argentino sulla panchina biancoceleste: “Vorrà dire che la Lazio tornerà a grandi livelli. Sarà molto complicato affrontarla con lui in panchina. Mentalmente è una persona straordinaria. Fa crescere tutti i giocatori di cui ha piena fiducia. Tatticamente è un allenatore dal calcio molto offensivo, le sue squadre fanno gol in ogni modo”.

Lippi rinuncia alla carica di dt della Nazionale: “Lo faccio per salvaguardare mio figlio”

Alla fine Marcello Lippi ha detto no a Tavecchio per il ruolo di direttore tecnico della Nazionale affianco al prossimo ct Ventura. Il motivo è chiaro: da settimane si attendeva una interpretazione della Corte federale sulla congruità della norma che prevede incompatibilità tra persone con incarichi federali e parenti procuratori di calciatori (il figlio Davide è un noto procuratore). La Corte si è riunita per la prima volta ieri, assicurando che una decisione definitiva sarebbe arrivata entro fine mese. Queste rassicurazioni però non hanno convinto l’ex ct della nazionale che alla Gazzetta dello Sport ha spiegato: Sono dispiaciutissimo, ma lascio perché ho capito cosa succederà. E non mi piace. Mi pare di capire che si vada verso un aggiramento della norma, un’interpretazione diversa che mi consenta di lavorare per la Figc. Magari non da d.t., ma da supervisore. Ma io so cosa succederebbe: la situazione sarebbe strumentalizzata, e non lo accetterei. Io voglio salvaguardare la serietà di mio figlio che fa questo lavoro da più di dieci anni, e lo faceva già quando ho vinto il Mondiale. Allora andava bene, ora non più. Ha lottato per farsi il suo futuro e io l’ho sempre tenuto lontano dal mio lavoro, almeno in Italia”.

BREXIT – La Gran Bretagna esce dall’Unione Europea. Ecco le conseguenze sulla sterlina e sull’Italia

Vince la Brexit: la Commissione Elettorale della Gran Bretagna conferma la vittoria dei Leave (ovvero i sostenitori dell’uscita dalla UE) per il 51,9 % dei voti. Il primo ministro David Cameron ha rassegnato stamattina le dimissioni affermando: “Io farò il possibile, come primo ministro per pilotare la nave nei prossimi settimane e mesi. Ma non penso che sia giusto per me cercare di essere il capitano che guida il nostro paese verso la sua prossima destinazione. Non è una decisione che ho preso alla leggera. Ma credo che sia nell’interesse nazionale avere un periodo di stabilità e poi la nuova leadership richiesta”. Secondo i bookmaker il favorito alla successione è l’ex sindaco di Londra Boris Johnson. 

LE CONSEGUENZE SUI BRITANNICI
Per prima cosa i britannici che vorranno visitare il vecchio continente dovranno richiedere un visto, non basterà più la carta d’identità. Crolla il valore della sterlina e quindi le vacanze in Europa costeranno di più. E’ probabile che l’uscita del Regno Unito dall’Ue sia accompagnata da delocalizzazione di numerosi posti di lavoro. Ad esempio Morgan Stanley prevede di trasferire 1.000 persone delle 6.000 che ha nel Regno Unito verso l’Ue mentre Goldman Sachs dovrebbe trasferirne almeno 1.600.

LE CONSEGUENZE SULL’ITALIA
“Italia e Austria le meno vulnerabili”, lo scrive l’agenzia di rating statunitense Standard & Poor’s che ha calcolato l’indice di esposizione all’uscita di Londra (Brexit Sensitivity Index), basato su fattori come esportazioni di beni e servizi verso il Regno Unito in relazione al Pil nazionale, flussi bidirezionali di emigrazione, crediti del settore finanziario su controparti britanniche e investimenti stranieri diretti nel paese di Sua Maestà. Stando a questa metodologia, Italia e Austria sono appunto gli ultimi due paesi nella classifica a risentire della Brexit. In effetti l’interscambio di beni e servizi con la Gran Bretagna è intorno al 3% del Pil. Tremano soprattutto Irlanda, Malta, Lussemburgo, Cipro e Spagna. Anche Piazza Affari non soffre di questa decisione. Le aziende più colpite sono Yoox (14% del fatturato dal Regno Unito), Leonardo(14%), Prysmian (13%), Ferrari e STM (entrambe a 6%), Tod’s(5%).

LE CONSEGUENZE SUGLI ITALIANI CHE VIVONO IN GRAN BRETAGNA
In Inghilterra vivono mezzo milione di italiani, cosa cambia per loro? Innanzitutto la richiesta di residenza e cittadinanza (che si può ottenere dopo aver pagato le tasse in Gran Bretagna da almeno 5 anni) richiederà molti step burocratici dalla durata di un anno e dal costo di almeno 1000 sterline. Mentre per chi si vuole trasferire in Inghilterra non potrà più farlo senza aver prima trovato occupazione. Per le vacanze non cambia nulla, gli italiani che vogliono visitare Londra potranno farlo senza bisogno del visto. La retta di un’università britannica dai 12mila euro l’anno salirà fino ai 22mila. Meglio studiare in Italia…

LE CONSEGUENZE SULLA STERLINA E SULLE BORSE EUROPEE
La Brexit ha avuto un impatto disastroso sulla Sterlina, colata a picco nelle ultime ore. Mai così in basso negli ultimi 30 anni. La moneta della Regina è scesa del 10% a quota 1,33 dollari. Ne risente anche l’Euro sceso del 3,7% sotto quota 1,10. L’apertura drammatica per le borse di tutta Europa: -6,2% a Francoforte, -9,8% a Madrid, -7,50% a Parigi, -18% ad Atene e -4,40% a Londra. Nel panico la borsa asiatica: il tonfo di oggi della Borsa di Tokyo è il peggiore da aprile 2000 e l’ottavo di sempre.

LE RISPOSTE DI SCOZIA E IRLANDA DEL NORD
La Brexit potrebbe portare alla disgregazione del Regno Unito. L’ex primo ministro scozzese Salmond ha minacciato un nuovo referendum di indipendenza da Londra rivendicando l’appartenenza alla Comunità Europea. Dello stesso avviso l’attuale primo ministro Sturgeon. L’Irlanda del Nord invece vuole la riunificazione con l’Eire, dato che appartiene ancora all’Europa. Insomma, nei prossimi mesi potrebbe radicalmente cambiare la struttura geopolitica dell’intero continente europeo.

Fabrizio Piepoli

Lapadula: “Col Milan trattativa lampo. Io come Klose? E’ un orgoglio”

Lazio, Napoli o Juventus? Alla fine Gianluca Lapadula non ha scelto nessuna delle tre ed è andato al Milan. Un’affare improvviso che nessuno si aspettava. Il giocatore ha spiegato i motivi della sua scelta, come riporta tuttomercatoweb: “Una cosa che abbiamo voluto entrambi, sono molto contento e ringrazio Galliani, il presidente e gli auguro una buona guarigione. Oddo mi paragona a Klose? Lo ringrazio per le belle parole e per la fiducia che mi ha dato quest’anno. Ringrazio Pescara e l’Abruzzo. Il Milan è stata una trattativa lampo e l’abbiamo voluta fortemente tutti e due, ed era giusto così. Questa per me è una settimana super impegnata, ora a Milano a fare quel che è necessario, poi testa al matrimonio”

CALCIOMERCATO – Pres. Pescara, Sebastiani: “Mai cercato Mauri”

Ieri si era parlato di un interesse del Pescara verso Stefano Mauri, in scadenza di contratto con la Lazio. Interesse, tra l’altro, confermato dal collaboratore tecnico degli abruzzesi Luciano Zauri. Qualcosa, però, deve essere andato storto, tanto che il presidente del Pescara Sebastiani ha seccamente confutato le parole di Zauri: “Non lo abbiamo cercato. Non è un giocatore che risponde ai requisiti richiesti dal tecnico”. Queste le parole del patron a tg8.

Berisha: “Sto bene a Roma ma non voglio fare la riserva”

L’Europeo di Etrit Berisha fin qui è stato contraddistinto da un rendimento altalenante, che anziché far emergere i propri pregi, ha sottolineato tutti i suoi limiti già visti nella Capitale. Da secondo portiere a possibile partente nella Lazio, il portiere della nazionale albanese ha parlato ai microfoni di ‘Intervista.al’ della sua stagione biancoceleste: “Purtroppo non ho trovato molto spazio, bisogna lottare per avere la maglia da titolare. È normale che nessun giocatore voglia fare la riserva di qualcun altro e si voglia sentire sempre il migliore. Futuro? Sto valutando questa possibilità, ma nel calcio mai dire mai. Mi trovo molto bene, Roma è una città bellissima. Il passaggio dalla Svezia all’Italia non è stato facile, nel primo anno ho avuto qualche difficoltà con l’ambientamento perché sono due realtà completamente diverse”.

IMMENSO PETROV: vince la sua battaglia più grande e torna a giocare

Stiliyan Petrov vince la sua battaglia più grande. Come riportato del giornalista sportivo Alfredo Pedullà sul suo sito ufficialeQuattro anni fa al centrocampista bulgaro, oggi 36enne, era stata diagnosticata la leucemia che lo aveva costretto a  dire addio al calcio per affrontare una battaglia durissima da cui pochi fanno ritorno.
Lui ce l’ha fatta ed ha deciso di rimettersi in gioco e tornare a fare il calciatore. E’ ancora troppo forte il richiamo di quel meraviglioso prato verde. Vuole calcarlo ancora da vincente. Nelle scorse ore l’Aston Villa, affidatosi a Roberto Di Matteo dopo la retrocessione in Championship, ha infatti ufficializzato che Petrov andrà in ritiro.
Complimenti Petrov, sei grande!

CALCIOMERCATO – Lazio vicina a Jardel

La Lazio torna alla carica per Jardel. Non manca molto all’inizio del ritiro ed ora che l’allenatore è stato scelto è arrivato il momento di dare un’impennata al mercato biancoceleste. Tra le priorità, oltre all’attaccante, serve almeno un centrale di livello da affiancare a de Vrij e il brasiliano del Benfica è ritenuto il profilo adatto per rinforzare la difesa.

Si vuole chiudere in fretta. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, i biancocelesti sono pronti a offrire 7 milioni di euro, mentre al brasiliano andrebbero 1,5 milioni di euro per i prossimi 4 anni. Piacciono sempre Facundo Roncaglia pronto a svincolarsi dalla Fiorentina e Federico Barba dell’Empoli. Sulla via del tramonto la pista Adriano del Barcellona, torna di moda Diego Contento, ex Bayern Monaco ed ora al Bordeaux in Ligue 1. Il mercato della Lazio è pronto ad entrare nel vivo.

 

Ibrahimovic gigante dal cuore d’oro: ecco la commovente lettera al popolo svedese

Siamo abituati a vederlo manifestare la sua superiorità calcistica dentro e fuori dal campo, con quel pizzico di arroganza e tracotanza che l’hanno reso celebre. Ma Ibrahimovic è tanto altro. Oltre all’aspetto c’è molto di più. C’è la storia di un ragazzo partito dai bassifondi e che ha costruito da solo la sua incredibile carriera. Alla vigilia della partita contro il Belgio aveva spiazzato tutti in conferenza stampa annunciando il suo ritiro dalla nazionale svedese. 

Non se la sentiva, però, di salutare i suoi tifosi con un semplice addio e pertanto ha scritto una lettera per ringraziare i tifosi svedesi che l’hanno eretto a idolo e a simbolo di un popolo intero. Questa la lettera: “Sono partito da qui, dal “ghetto Rosengård”, conquistando la Svezia e il mio paese. A modo mio. Io sono la Svezia. Un enorme grazie al popolo svedese, senza il quale non avrei mai realizzato i miei sogni. Sarete sempre nel mio cuore blu e giallo. Vi amo”.

Tacchinardi: “Lotito con Bielsa ha dato una scossa importante. Spero che..”

Quanto può essere importante la visibilità mediatica? Tanto, se c’è Marcelo Bielsa. Non solo i tifosi biancocelesti, ma tutto il mondo calcistico parla di lui e non vede l’ora di vederlo all’opera nel campionato italiano. Tra loro c’è anche Alessio Tacchinardi. L’ex bandiera della Juventus è intervenuto ai microfoni di Diario di bordo campo su   Radio Incontro Olympia, tessendo le lodi del tecnico argentino e…del presidente Lotito. Ecco le sue parole:

El Loco Bielsa è un personaggio, ho visto tanti suoi allenamenti, ha un carisma folle. E’ venuto l’anno scorso a farci il corso a Coverciano. A lui piace allenare, se un giocatore sbaglia una cosa in allenamento lui te la fa ripetere in continuazione. Ha una passione estrema e con grande carisma. A me Lotito è sempre piaciuto come personaggio perché ha sempre avuto grande personalità e non si è mai fatto mettere i piedi in testa da nessuno. Ha preso un personaggio che è anche allenatore vero e che porterà qualcosa di diverso. Spero che gli faccia una squadra con più qualità rispetto all’ultimo anno anche se la Lazio non era una cattiva squadra quest’anno, ma con qualcosa di particolare magari seguendo le sue indicazioni di Bielsa, che conosce il mondo come giocatori puo’ esserci qualcosa di diverso. Quindi secondo me è una scelta pazzezza, importantissima e magari compeltandola con qualche acquisto di livello la Lazio può fare qualcosa di interessante la prossima stagione. Io all’Olimpico? Sicuramente, ma sipratutto andrò a vederlo in ritiro. Lui allenamento come piace a me, totalmente diverso dagli italiani, è una metotologia diversa. Lui ha una fisionomia di lavoro particolare e a me piace tanto. A me Lotito è sempre perché è un presidente con gli attributi e che programma bene. E penso che serviva all’ambiente Lazio una scossa di adrelnalina con Bielsa, anche se Simone (Inzaghi ndr) ha fatto un grande lavoro ma è giusto che vada a farsi le ossa”.

MUSICA – Tanti auguri al grande Renzo Arbore

Il 24 giugno 1937 nasce Lorenzo Giovanni Arbore, attore, musicista, personaggio radio-televisivo e showman. Nato a Foggia ma napoletano d’adozione, con tanto di cerimonia in comune, si laurea in giurisprudenza. Dopo aver fatto parte di un gruppo jazz di Foggia inizia a farsi strada nel mondo dello spettacolo nella sua città natale alla “Taverna del Gufo”.

Nel 1972 inizia la sua vera esperienza nel mondo musicale con il complesso “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove N.U. è acronimo di “Nettezza Urbana). Nella band oltre allo stesso Arbore al clarino, ci sono Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano. Insieme pubblicano “She was not an angel” e “The stage boy”.

Inizia la carriera alla radio con le trasmissioni “Bandiera gialla”, “Alto gradimento” e “Radio anche noi” al fianco di Gianni Boncompagni, programmi che raggiungono alti indici d’ascolto. Il passaggio dalla radio alla televisione è molto breve.

La carriera televisiva di Renzo Arbore inizia alla fine degli anni ’60. Un momento sociale e politico particolare che ispira ad Arbore la trasmissione “Speciale per voi”. E’ il suo primo programma televisivo che firma come autore e conduttore. Un programma che tiene a battesimo nomi come Lucio Battisti, per citarne uno. Il pubblico in sala interviene e critica gli ospiti che vengono ad esibirsi. Nasce così il primo talk-show della televisione italiana.

Nel 1976 sul secondo canale Rai c’è “L’Altra domenica” programma con cui Renzo Arbore sbarca alla tv nazionalpopolare. Arbore inventa questo show che diventa ben presto un cult della tv. Il pubblico entra in diretta con il programma per la prima volta : “L’altra domenica” è una combinazione di giochi, macchiette e parodie con cui Renzo lancia, tra gli altri, personaggi come le Sorelle Bandiera, Roberto Benigni, Giorgio Bracardi, Milly Carlucci, Luciano De Crescenzo, Nino Frassica, Marisa Laurito, il cugino americano Andy Luotto, Mario Marenco, la Microband, Michele Mirabella, i cartoni animati di Maurizio Nichetti, i collegamenti con Isabella Rossellini da New York e Gegè Telesforo.

Negli anni ottanta Arbore conduce “Tagli, ritagli e frattaglie” e “Telepatria International”. Nel 1984, in occasione del 60° anniversario della radio Rai, realizza quello che era un suo sogno: inventa e conduce “Cari amici, vicini e lontani”. Nel 1985 è l’anno di “Quelli della notte”. La trasmissione è il trionfo dell’improvvisazione, in cui i protagonisti nel salotto giocano e parlano a ruota libera seguendo solo un filone decretato dal tema della puntata. Il risultato è una comicità improvvisata, arte più unica che rara nella televisione moderna.

Nel 1986 partecipa a Sanremo con la canzone “Il clarinetto” e arriva al secondo posto, gira i film “Il Pap’occhio” e “F.F.S.S. Cioè…che mi ha portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?”. Nel 1987 parte la striscia quotidiana di “D.O.C.”, programma musicale con “Denominazione di Origine Controllata”, che apre al grosso pubblico le porte del jazz, del blues e del rock, nella fascia oraria notturna nella trasmissione dal titolo “International D.O.C. Club”. Ma è anche l’anno di “Indietro Tutta”, programma satirico che descrive e condanna la televisione che oggi vediamo.

Nel 1990 è in tv con “Il Caso Sanremo”, un processo simulato dove lui è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da una corte ed avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi. Nel 1991 fonda “L’Orchestra Italiana”, band composta da quindici grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Nel 1992 rende un sentito omaggio televisivo a Totò con “Caro Totò… ti voglio presentare”. Nel 1993 ottiene un clamoroso successo al Radio City Music Hall di New York. Nel 1996, per 22 ore consecutive senza sosta, conduce “La Giostra”, in diretta via Satellite per Rai International, di cui è direttore artistico e testimonial.

Per rivederlo sul piccolo schermo bisogna aspettare il 2001, quando ripropone su Rai-Sat il suo “L’altra domenica”; presenta inoltre tre speciali sul Giappone: “Italian sushi”, “Sotto a chi Tokio” e “Un italiano a Tokio”. Dopo una brevissima serie andata in onda nel 2002 (“Son felice sol così quando canto notte e dì: Do Re Mi Fa Sol La Si”), nel maggio dello stesso anno è protagonista del “Maurizio Costanzo Show”. Una puntata incentrata sulla sua carriera che sembra aprire le porte ad un ritiro definitivo ma Arbore non smette di sorprendere e a gennaio 2005 fa il suo grande ritorno televisivo con “Speciale per Me”, ovvero “Meno siamo, meglio stiamo”. Nel 2006 partecipa al primo episodio della serie “Don Matteo”, a fianco di Terence Hill e l’anno dopo torna in prima serata con “Stiamo lavorando per noi”, programma di cabaret condotto da Cochi e Renato per poi comparire anche tra gli ospiti di Fabio Fazio in “Che tempo che fa” e Simona Ventura in “Quelli che…il calcio”.

 

SOCIAL – Hoedt e de Vrij lavorano per impressionare Bielsa

Obiettivo numero uno: cancellare la passata stagione. I giocatori biancocelesti hanno il potere-dovere di rimediare ad ogni singola delusione cagionata nel campionato scorso per riconquistare i tifosi. Ma sopratutto, ed è una cosa estremamente importante, c’è LA VOGLIA di rimediare. Sarà il blasone del nuovo tecnico? Non si sa. Unica cosa certa è che manca poco al ritiro estivo e non ci sarà spazio per chi non ha voglia di lottare per questa maglia. Tra i più vogliosi di tornare in campo per impressionare il nuovo tecnico, oltre a Patric, ci sono sicuramente Wesley Hoedt e Stefan de Vrij che hanno già ripreso ad allenarsi. Stefan ha tanta voglia di farsi trovare pronto e dimostrare che il brutto infortunio è solo uno spiacevole ricordo che non si ripeterà più. Mentre Wesley vuole dimostrare agli scettici che può essere utile per questa Lazio. In attesa di vederli dal vivo sul campo di Auronzo di Cadore, ecco i video postati dagli olandesi sui social:

 

Great training with @bram_swinnen ⚽️⚽️ 16/17

Un video pubblicato da Wesley Hoedt (@wesleyhoedt14) in data:

Il caso dell’ultras Antonino Speziale nel nuovo libro “Imperfette Sintonie”

Dolcificare una medicina tanto amara. È proprio l’obiettivo raggiunto da Klára Kučerová, la scrittrice di origini ceche ma residente da anni nella bergamasca, che con il suo nuovo libro “Imperfette Sintonie”, edito da Bonfirraro, ha voluto edulcorare, attraverso la tecnica narrativa, una storia di forte impatto sociale come quella della condanna dell’ultras Antonino Speziale. Il giovane, allora minorenne, sta scontando una pena in carcere per l’omicidio dell’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti, morto il 2 febbraio del 2007 a Catania durante gli scontri con i tifosi seguiti al derby con il Palermo.

«Imperfette sintonie» non è, appunto, un libro d’inchiesta. Il suo genere non è la saggistica, ma la letteratura. Il messaggio però è ugualmente forte e predominante: può la verità giudiziaria coincidere con quella storica? È stato veramente Antonio Speziale ad uccidere Raciti o ci sono altre ragione dietro quel tragico incidente?

Un libro sul caso esiste già ed è il saggio di inchiesta che porta la firma del giornalista romano Simone Nastasi, dal titolo “Il caso Speziale. Cronaca di un errore giudiziario” dello stesso editore. Esso stesso è diventato fonte per la costruzione della trama di “Imperfette sintonie”, che farà luce sui medesimi interrogativi svelandoci via via i passi della protagonista, Lella Bauer, la deliziosa scrittrice in erba che arriva dalla Germania per occuparsi di un caso “siciliano” su incarico degli ultras tedeschi.

«Un romanzo, però, forse può descrivere in modo più avvincente e coinvolgente – ha scritto il giornalista Maurizio Gallo su Il Tempo – i drammi che nascono da un fenomeno che in Italia, purtroppo, è tristemente diffuso: l’interminabile serie di errori giudiziari che dal dopoguerra a oggi hanno portato dietro le sbarre circa 50 mila innocenti, metà dei quali risarciti per lo sbaglio e la conseguente ingiusta detenzione con i soldi dei contribuenti, cioè i nostri, mentre i responsabili, i magistrati, troppo spesso non pagano».

Con l’incisiva, toccante prefazione dell’avvocato Giuseppe Lipera – difensore di Speziale che nel romanzo assurge a ruolo del protagonista maschile, che si veste dei panni del penalista Leonardo Darlè – il romanzo si apre con la Bauer che giunge in Italia piena di pregiudizi e viene accolta, appunto, dall’avvocato difensore del ragazzo che le consegna tutti gli atti processuali e un saggio d’inchiesta, scritto sul ‘caso Speziale’ in stile cronaca.

«Nonostante abbia origini ceche – racconta la scrittrice – ho sempre avuto la passione per i noir italiani e proprio questo mio romanzo può appartenere al genere del giallo investigativo oppure come una critica sociale, di cui si occupa anche la scrittrice protagonista».

Condannando a priori le violenze messe in campo dagli ultras, Lella nutre forti dubbi sull’intera faccenda, anche perché non si trova proprio in perfetta sintonia con il legale scorbutico e particolare. Tuttavia suggestionata dalla testimonianza oculare del fratello, che quel giorno partecipava al famoso derby come spettatore, e influenzata dal giornalista tedesco Kai Grimm, che porta avanti una teoria molto particolare sulla vicenda, comincia a occuparsi di questa storia, immergendovisi completamente. A convincerla saranno naturalmente i fatti e il fascino dell’avvocato selvatico e quasi-saggio che si occupa del caso, il quale, nonostante tutto, nella giustizia umana crede ancora.

Via via, l’indagine giornalistica prende una strada molto diversa, e si allarga sul tema della malagiustizia italiana, dell’inefficienza, ipocrisia e rigidità del sistema giudiziario.

«“Imperfette sintonie” – continua la Kucerova – inizia con un viaggio e termina con la completa presa di coscienza da parte della protagonista su una delle pagine più difficili della storia del calcio italiano. Nel corso di questa sua esperienza imparerà che la giustizia è come un treno… e a volte, proprio quando ci apprestiamo a prendere un altro mezzo, è possibile che giunga davvero al nostro binario. E, dunque, anche se la giustizia ritardata è giustizia mancata, vale la pena di aspettare».