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Brignano: “Lotito, se da solo non ce la fai, crea una cordata e risolleva la Lazio!”

A margine della ‘Partita del Cuore‘, giocata ieri sera allo Stadio Olimpico tra la Nazionale Cantanti e la Rappresentativa degli Attori, Enrico Brignano, l’attore notoriamente tifoso della Lazio, è stato intercettato in zona mista dai microfoni di Lalaziosiamonoi, per parlare della Lazio e della sua difficile stagione.

Brignano è apparso amareggiato dalla stagione biancoceleste: “Un bilancio della stagione? Che vuoi bilanciare. Si poteva fare di più, non possiamo accontentarci. Da laziale dispiace non essere tra i primo posti. Si è detto e scritto molto e sarà importante riflettere su quanto è stato fatto e speriamo che la prossima stagione sia migliore”. C’è bisogno di ricominciare, individuando i veri problemi della Lazio: “Bisogna ripartire da tutti. Non c’è un colpevole, ce ne sono tanti. Ripeto, bisogna riflettere su questo, non vorrei colpevolizzare nessuno e non vorrei essere strumentalizzato. Se non fossi in pubblico sarei più esplicito, ma non è questo il momento giusto. Vorrei però rivedere la Lazio nei primi posti della classifica per la prossima stagione”. Infine, riguardo il presidente Lotito: “Il suo gesto di non far farci fallire lo fece a suo tempo. Ora, se da solo non ce la fa, faccia una cordata di amici e di investitori per risollevare la Lazio”.

Lazio-Caicedo, parola all’Espanyol

La Lazio, dopo l’addio di Klose e di Matri, e dato lo scarso rendimento di Filip Djordjevic, è alla ricerca di rinforzi per il reparto offensivo.

Dalla Spagna nei giorni scorsi era trapelato un presunto interessamento dei biancocelesti per Felipe Caicedo, attaccante ecuadoregno in forza all’Espanyol, soprattutto dopo il tour spagnolo del Ds Igli Tare. L’attaccante però sembra destinato a restare nelle fila dei biancoblù, almeno stando a quanto riporatto da Il Mundo Deportivo. La testata iberica infatti sembra aver ricevuto da fonti vicine alla società una smentita riguardo un’eventuale trattativa con il club capitolino. Anche l’entourage del giocatore, sempre tramite le colonne del quotidiano spagnolo, avrebbe smentito un interessamento dei biancocelesti. Una pista che quindi può considerarsi definitivamente chiusa.

Mauri: tutto fatto per il rinnovo, ma c’è una clausola…

Questo matrimonio s’ha da fare. Rinnovo ad un passo e solo da formalizzare per Stefano Mauri con la Lazio.

L”ex capitano biancoceleste dovrebbe firmare a breve un accordo annuale a 700 mila euro, probabilmente con l’inserimento della clausola anti-scommesse, la stessa inserita nel contratto dello scorso anno. Lo riferisce l’edizione odierna del Messaggero, rafforzando le certezze evidenziate proprio ieri dal suo agente.

Fonte: “Inzaghi ha portato qualcosa di diverso. Allenatori stranieri? Ho qualche remora”

L’ex centrocampista biancoceleste Francesco Fonte, è intervenuto ai microfoni di LazioStyleRadio per analizzare la stagione della Lazio e parlare del futuro della prima squadra della capitale.

Fonte è partito dall’analisi della difficile stagione biancoceleste: “Nella valutazione globale della stagione della Lazio, in confronto al campionato precedente, c’è stato qualche difetto a livello di difesa. Purtroppo non ha avuto la possibilità di far giocare de Vrij per motivi fisici e questa è stata un’assenza pesante perché quei meccanismi che la fase difensiva aveva trovato li ha persi in questo campionato. Dal punto di vista offensivo ha fatto vedere cose interessanti, è normale che poi nel complesso e nell’equilibrio di un campionato fare gol e subirne tanti fa la differenza. Da questo la Lazio deve prendere insegnamento e ripartire per valutare quello che si deve fare per il prossimo anno. Ora la società valuterà che tipo di campionato vorrà fare la prossima stagione e in base a questo decidere le pedine che sono da cambiare o i reparti da rinforzare“. La continuità è stata un vero problema, anche per i singoli: “Il fatto di non aver dato continuità, durante il campionato, a giocatori importanti come Klose ha fatto in modo che la fase offensiva della Lazio sia stata frastagliata, i gol, infatti, sono venuti principalmente da Candreva e Anderson. Questo è stata una mancanza perché avere un attaccante che ti garantisce un bottino di gol fa comodo e le squadre che stanno davanti alla Lazio ce l’hanno“. Riguardo l’ultima partita contro la Fiorentina: “Era una partita di chiusura della stagione, quando non ci sono più gli obiettivi da raggiungere cala un po’ la concentrazione, come è normale che sia“. Poi su Inzaghi: “Nel complesso le sette partite di Inzaghi vanno valutate dal punto di vista del gioco. Ho visto qualcosa di diverso rispetto a Pioli, la voglia di fare più possesso palla con verticalizzazioni offensive. Su questo la società dovrà valutare l’operato di Simone. Inzaghi ha dato più equilibrio difensivo, anche se poi i gol alla fine li hanno presi, con la possibilità di offendere nella maniera giusta. Sette partite sono poche per valutare un allenatore ma ha fatto vedere sicuramente qualcosa di interessante“. Infine sul futuro della panchina biancoceleste: “Ho qualche remora rispetto gli allenatori stranieri che provengono da un altro campionato, punterei su un allenatore italiano, molti italiani vengono presi all’estero perché hanno la capacità di lavorare nella maniera giusta. Un allenatore bravo è colui che si sa adeguare in base a quello che ha a disposizione e, in base alle caratteristiche dei giocatori, sa adottare un sistema di gioco“.

Fiore: “Sampaoli un azzardo ma potrebbe rilanciare la Lazio”

Intervistato da Radiosei alla trasmissione Quelli che hanno portato il calcio a Roma, Stefano Fiore ha ricordato la sua Lazio: “Eravamo un mix di campioni e tutti avevamo voglia di scendere in campo e di divertirci e di divertire”. Poi sul suo ex compagno Inzaghi: “Non so se rimane e credo non lo sappia neanche lui. Dipende dai programmi della società: se vuole prendersi qualche rischio terrà Simone oppure se vorrà dare qualcosa di più consistente punterà su un allenatore esperto. Simone ha dimostrato di essere intelligente, capace, un grande conoscitore e appassionato di calcio ma ha bisogno di supporto e di un certo tipo di squadra altrimenti rimarrebbe vittima di colpe non sue. Sampaoli? Potrebbe essere un azzardo perché ha fatto bene nel Cile e il calcio sudamericano è diverso dal nostro. Sarebbe una scommessa però non è detto che non abbia le caratteristiche giuste perché ha grande personalità e carisma. Potrebbe essere l’uomo giusto per rilanciare determinate ambizioni”. 

DI PADRE IN FIGLIO – Pronta coreografia mozzafiato

Mancano ormai solo 4 giorni all’evento simbolo della lazialità, la serata di tutti i tifosi biancocelesti, la grande festa “Di Padre In Figlio“.

Lo Stadio Olimpico per l’occasione sarà gremito di oltre 50mila cuori biancocelesti, ed anche la Curva Nord tornerà in massa ad affollare la casa di tutti i laziali.  Proprio un esponente della curva, questa mattina alla trasmissione “I Laziali Sono Qua” ha voluto lanciare un appello a tutti i sostenitori per realizzare una coreografia che si preannuncia mozzafiato: “Per la coreografia sarà necessario arrivare allo stadio con la maglia della Lazio, una bandiera e le sciarpe“. Sciarpe al collo e bandiere in mano quindi, per una serata che si prospetta veramente a tinte biancocelesti.

Un attaccante laziale piace in Premier, ma la richiesta di Lotito…

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Potrebbe ulteriormente smembrarsi il parco attaccanti della Lazio, che, dopo l’addio di Klose e il rientro (pressoché certo) al Milan di Matri, potrebbe perdere anche Filip Djordjevic. Sulle tracce del numero nove serbo ci sono diversi club, in particolare in Premier League, con il neo promosso Middlesbrough in prima fila.

Come riporta il quotidiano “Il Tempo“, il club inglese sarebbe pronto a preparare un assalto per il calciatore, nonostante la richiesta della società biancoceleste, ben 15 milioni di euro. Una cifra molto alta, forse troppo considerato il valore espresso sul campo dal giocatore, ma che comunque non lascia del tutto chiusa la porta a nuovi sviluppi nei prossimi giorni.

Biglia sul suo futuro: “Ecco dove mi piacerebbe terminare la carriera”

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Dopo i complimenti rivolti ieri al connazionale Higuain (“È un grandissimo attaccante e dovremo affidarci a lui. Ha appena battuto un record che durava da tantissimo tempo e ciò dimostra il grande campione che è. Le critiche che spesso gli sono state rivolte? Fanno parte di questo mondo”), Lucas Biglia torna a parlare dal ritiro dell’Argentina, in procinto di disputare la Coppa America. E lo fa con un’importante rivelazione sul proprio futuro.

Sarebbe un sogno per me terminare la carriera nell’Indipendiente (il club dove il Principito è cresciuto calcisticamente ndr), magari con Aguero in attacco e Milito in panchina come allenatore. Lo spero davvero“, ha detto ai microfoni di Radio Uno FM 103.1 il centrocampista della Lazio, che poi ha specificato: “Tornerò a giocare in Argentina solo se mi sentirò ancora bene, non verrò strisciando. E darò la priorità all’Indipendiente“. Per concludere, il pilastro dell’Albiceleste ha voluto augurare buona fortuna proprio a Milito, fresco di ritiro dal calcio giocato: “Ho avuto la fortuna di giocarci insieme nella Coppa America del 2011. È una persona molto piacevole e l’età e la personalità gli hanno fatto meritare tutto quello che ha fatto“.

Attacco, un obiettivo apre alla Lazio: “Mi piacerebbe giocare il derby con…”

Potrebbe essere ancora la Germania a fornire alla Lazio l’attaccante del futuro. Tra le tante piste circolate per il dopo Klose c’è infatti quella che porta a Vedad Ibisevic, centravanti bosniaco che ha collezionato dieci gol alla sua prima esperienza in Bundesliga con la maglia dell’Hertha Berlino:

Sarebbe divertentissimo giocare con Lulic il derby di Roma contro i miei connazionali Dzeko, Pjanic o Zukanovic – le parole del bomber, riportate dai media nostrani – Con Senad mi sento spesso, siamo molto amici e sarebbe una bella sfida contro giocatori che sono tutti grandi campioni. Lazio e Roma poi sono società di grande reputazione internazionale e squadre composte da giocatori di alto livello, italiani e stranieri“. E sul futuro Ibisevic non esclude sorprese: “Adesso mi godo il momento, poi vedremo le situazioni che potranno verificarsi“.

Calcio a 5, nel weekend Allievi e Giovanissimi della Lazio a Montecatini per la Final Eight

In Toscana un weekend dedicato alle fasi finali del Calcio a 5 giovanile. Giovanissimi, Allievi, Juniores e Juniores femminile in campo dal 19 al 22 maggio al Palaterme di Montecatini, all’Estraforum di Prato e al Palazzetto dello Sport di Fucecchio. A Prato si svolgono i quarti delle catgorie Juniores, mentre a Montecatini e Fucecchio,  giocano i Giovanissimi e gli Allievi.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione di queste final eight, il Segretario del Settore Giovanile Scolastico, Vito Di Gioia e il vicepresidente della Divisione Calcio a 5, Alfredo Zaccardo “Le finali giovanili di Calcio a cinque sono l’esempio positivo di un movimento capace di fare sistema sviluppando sinergie – ha commentato Di Gioia – , dove la crescita della base, la formazione di tecnici e dirigenti proposta a livello nazionale dal Settore Giovanile, diventano funzionali alla macchina organizzativa della Divisione Calcio a Cinque.
Zaccardo si è soffermato sugli aspetti tecnici delle finali:”  La formula è quella della final eight per tutte le categorie meno che per la Juniores Femminile. Nelle finali Allievi e Giovanissimi, categorie dove, per crescere, è importante giocare quante più partite possibili, si arriverà alle finali per il 5° e il 7° posto.
Calendario. Si inizia giovedì 19 alle 16 con la Juniores Femminile al PalaTerme di Montecatini, E’poi la volta delle final eight Giovanissimi e Allievi, venerdì a Montecatini e sabato a Fucecchio (20-21 maggio) giocano Giovanissimi e Allievi.

Final Eight Giovanissimi
Quarti di Finale
 – venerdì 20 maggio a Montecatini
Sacra Famiglia-Sport Five Putignano,  alle 10
Aosta-Vibonese , alle 12
Marcianise Futsal-Kaos Futsal, alle 17 a Fucecchio
Alto Vicentino-Lazio Calcetto, alle 17

Semifinali – Sabato 21 maggio (Fucecchio)
Finali – Domenica 22 maggio (Montecatini)

Albo d’oro: 2009/10 Sant’Agata Calcio Messina, 2010/11 Futura Brolo, 2011/12 Lions Chioggia Sottomarina, 2012/13 La Meridiana, 2013/14 Acireale, 2014/15 La Meridiana

Final Eight Scudetto Allievi
Quarti di Finale
– venerdì 20 Maggio (Fucecchio)
Fenice Veneziamestre-Acqua&Sapone Emmegross, alle 10
Medaglie D’oro-Vincente Asti/Roncalli, alle 12
Lazio-Kaos Futsal, alle 15
La Meridiana-Golden Eagle Partenope, alle 15 a Montecatini

Semifinali – sabato 21 Maggio a Montecatini
Finali- domenica 22 Maggio a Montecatini

Albo d’oro Allievi: 2009/10 Futsal Bagnolese, 2010/11 Real Napoli, 2011/12 Fenice, 2012/13 Marca Futsal, 2013/14 DHS Napoli, 2014/15 Acireale

Cataldi, Parolo e Candreva al lavoro in azzurro: Conte punta sull’intensità

Prima seduta di allenamento nel pomeriggio per gli Azzurri, che si sono ritrovati ieri mattina a Coverciano per uno stage che rappresenta una tappa importante nel cammino di preparazione ad EURO 2016. “Chi non è qui e non ha impegni ufficiali, può andare in vacanza“, ha spiegato nella consueta conferenza stampa di inizio raduno Antonio Conte limitando di fatto ai presenti e ai calciatori impegnati nelle finali delle Coppe Nazionali (Milan, Juventus, Paris Sain Germain, Manchester United e Anderlecht) la possibilità di volare in Francia per l’Europeo.

Per gli altri da qui al 31 maggio, giorno dell’annuncio della lista ufficiale per EURO 2016, ci sarà la possibilità di mettersi in mostra e guadagnarsi un posto sull’aereo che porterà la Nazionale a Montpellier: “Gli infortuni di Verratti e Marchisio – ha spiegato il Ct – hanno complicato molto i nostri piani. Avevamo studiato una soluzione con due centrocampisti che potevano giocare insieme come centrali, le loro defezioni scombussolano i piani dal punto di vista tattico. Al momento l’unica certezza in assoluto che abbiamo è la difesa della Juventus, poi da lì saliremo”. A proposito della difesa bianconera, Conte aveva convocato per lo stage Leonardo Bonucci, ma il giocatore non ha varcato questa mattina il cancello di Coverciano: “L’ho convocato in quanto squalificato – ha sottolineato il Commissario tecnico azzurro – la Juventus poteva non mandarlo e così ha fatto. Ne abbiamo preso atto e basta, nessuno ha sbagliato“.

Conte preferisce non esprimersi sulla scelta del nuovo Ct, mentre ha le idee chiare su quella che dovrà essere l’identità della Nazionale in Francia: “In questo momento abbiamo bisogno di affrontare gli Europei con una squadra e non con una selezione. Lavoreremo perché avremo bisogno di una squadra che corra e porti intensità. Chi mi conosce sa benissimo la voglia da parte mia che c’è nell’affrontare questa competizione. Sappiamo che ci sono delle difficoltà, ma quando uno conosce il problema lo affronta in maniera più diretta e cerca di trovare delle soluzioni“.

I prossimi giorni di stage e l’amichevole del 29 maggio a Malta con la Scozia saranno decisive per le ultime scelte in vista dell’Europeo: “Dentro questo gruppo ci sono grossi dubbi e li voglio dissipare. Voglio fare una valutazione, poi dopo la Scozia farò la scelta definitiva. Cercheremo di trovare la migliore soluzione anche perché dobbiamo far fronte a problematiche come infortuni e giocatori che hanno perso il posto nella squadra di club. In due settimane non posso rimettere in forma chi nell’ultimo periodo non lo è stato, per questo saranno importanti questi test“.

Il Ct commenta così l’assoluzione nell’ambito del processo di Cremona sul Calcioscommesse: “L’assoluzione per me è un’ottima notizia. Fatico a parlare però di lieto fine, un’assoluzione non fa dimenticare i quattro anni passati, una perquisizione a casa alle cinque del mattino, le tv sotto casa alle sei. Un’ assoluzione non fa dimenticare i titoli in prima pagina, le trasmissioni, i giustizialisti. Questo ha tracciato un solco indelebile nella mia vita. La mia paura era questo processo non si sarebbe mai fatto, volevo un giudizio e per questo ho evitato scelte di comodo. Ora per fortuna questo giudizio c’è”.

L’elenco dei convocati

Portieri: Federico Marchetti (Lazio), Antonio Mirante (Bologna), Marco Sportiello (Atalanta);
Difensori: Francesco Acerbi (Sassuolo), Davide Astori (Fiorentina), Armando Izzo (Genoa), Angelo Obinze Ogbonna (West Ham), Lorenzo Tonelli (Empoli);
Centrocampisti: Marco Benassi (Torino), Federico Bernardeschi (Fiorentina), Antonio Candreva (Lazio), Danilo Cataldi (Lazio), Daniele De Rossi (Roma), Lorenzo De Silvestri (Sampdoria), Stephan El Shaarawy (Roma), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Jorge Luiz Jorginho (Napoli), Marco Parolo (Lazio), Roberto Soriano (Sampdoria), Davide Zappacosta (Torino);
Attaccanti: Fabio Borini (Sunderland), Citadin Martins Eder (Inter), Ciro Immobile (Torino), Lorenzo Insigne (Napoli), Leonardo Pavoletti (Genoa), Graziano Pellè (Southampton).

Giovanissimi Fascia B, per la Lazio sabato a Ciampino finalissima contro l’Urbetevere

Si svolgeranno al Fuso di Ciampino le finali per l’assegnazione dei titoli regionali dei tornei di Fascia B delle categorie Allievi e Giovanissimi Regionali. Le gare avranno inizio alle 15 (i Giovanissimi) e alle 17 (gli Allievi). La Lazio Giovanissimi Fascia B affronterà l’Urbetevere per la conquista del titolo, dopo aver superato la Roma nel derby in semifinale di martedì scorso.

Tare: “Stagione deludente ma non ripeteremo gli stessi errori”. Le parole del ds 6 anni fa…

L’anno scorso abbiamo fatto bene ma quest’anno l’impresa non ci è riuscita. Stiamo lavorando per crescere. Se ci soffermiamo sul finale di stagione il bilancio è positivo. Nel corso della stagione abbiamo avuto alti e bassi. So che le aspettative della gente erano alte e ci si aspettava un campionato al vertice. In questa stagione abbiamo commesso tanti errori da cui abbiamo tratto insegnamento e che non ripeteremo. Ora interverremo dove ce ne sarà bisogno, vogliamo una squadra che possa competere per i vertici europei”. Queste parole appartengono al ds Tare e sebbene siamo maledettamente attuali risalgono a  6 anni fa quando ricevette il Premio Limone Ussi, trofeo “consolatorio” che la stampa dà “a personaggi del mondo dello sport che hanno raccolto particolari meriti o demeriti”. Ieri il premio è stato vinto nuovamente da Tare che ha bissato il successo del 2010, ed è chiaro che il direttore sportivo, 6 anni fa come oggi, non ha ottenuto quel premio per meriti. Tant’è che all’epoca Tare rispose scherzosamente: “Lo accetto ma lo divido col presidente Lotito”.

A questo giro il dirigente albanese non ha partecipato all’evento e il premio è stato ritirato dal responsabile della comunicazione biancoceleste. Incredibile notare quante analogie ci siano tra quest’ultima stagione e quella del 2009-2010. La Lazio è arrivata a metà classifica come 6 anni fa (nel 2010 arrivò 12^), eliminata in entrambe le stagioni ai quarti di Coppa Italia, mentre in Europa League quest’anno è andata leggermente meglio. Anche in quella stagione la Lazio cambiò allenatore in corsa passando da Ballardini a Reja. Pure all’epoca c’erano rumors di mercato che volevano le partenze dei gioielli biancocelesti, solo che allora si chiamavano Kolarov e Zarate e oggi si chiamano Biglia e Candreva. Tuttavia, quella stagione, nonostante le varie difficoltà, regalò un’emozione ai tifosi biancocelesti con la conquista della Supercoppa Italiana a Pechino contro l’Inter del triplete di Mourinho. Una piccola grande soddisfazione in una stagione tribolata, che quest’anno, invece, non c’è stata dato che la Lazio è stata malamente sconfitta dalla Juventus in finale di Supercoppa. Corsi e ricorsi storici che dimostrano come nulla sia cambiato in 6 anni. Allenatori e giocatori sono cambiati (di quella rosa sono rimasti soltanto Radu e Mauri), eppure i risultati sono gli stessi. Ma allora di chi è la colpa? Chissà se anche a questo giro Tare avrebbe condiviso il Premio Limone con Lotito.

Fabrizio Piepoli

 

Aumenta il debito finanziario della Roma: rosso di 152 mln

Sono lontani i tempi dei Paperoni del nostro calcio che costruivano squadroni a suon di milioni. Senza l’avvento di investitori stranieri, il nostro calcio negli ultimi anni si è visto costretto a un ridimensionamento sotto tutti i punti di vista. Dopo il fallimento del Parma, il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio ha istituito il fair play finanziario. In generale, in questa stagione tutte le squadre hanno pensato prima a vendere a ridurre il monte ingaggi e poi (eventualmente) a reinvestire. La Lazio ne è stato l’esempio più lampante abbassando il suo tetto ingaggi a 52 mln, ben 4 mln rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, c’è un club che in barba alle regole, di anno in anno continua ad aumentare il suo debito. Parliamo della Roma. E’ vero, il ds Sabatini in questi anni è stato molto abile a sovrastimare i giocatori giallorossi vendendoli a peso d’oro (vedi i 31 mln incassati 3 anni fa per Marquinhos). Ma è pur vero che la dirigenza giallorossa ha sempre reinvestito parte di quei soldi, mentre l’altra parte non sono altro che gocce nell’oceano in una situazione finanziaria catastrofica. A conferma di ciò, qualche giorno fa sul sito ufficiale del club giallorsso è apparso il bilancio societario. Ecco uno stralcio:

“Posizione finanziaria netta del Gruppo AS Roma (consolidata) La Posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2016, negativa per 152,1 milioni di euro, rispetto a 129,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2015, si compone di disponibilità liquide, per 21,3 milioni di euro (18,3 milioni di euro, al 30 giugno 2015), crediti finanziari, per 14,8 milioni di euro (28,4 milioni di euro, al 30 giugno 2015), e indebitamento, per 188,2 milioni di euro (176,6 milioni di euro, al 30 giugno 2015).
I crediti finanziari al 31 marzo 2015 sono pari complessivamente a 14,8 milioni di euro, di cui 11,7 milioni di euro a medio e lungo termine, e sono relativi in particolare (i) per 3,1 milioni di euro, a depositi cauzionali pagati come collateral per il rilascio di garanzie a favore della Lega Serie A, ed a valere sui saldi della campagna trasferimenti nazionale, da pagare nella stagione sportiva corrente; e per (ii) 11,7 milioni di euro, a riserve, costituite da depositi su conti correnti, relative al contratto di finanziamento sottoscritto con Unicredit e Goldman Sachs nel mese di febbraio 2015″.

Secondo il fair play finanziario istituito da Tavecchio dalla stagione 2018/19 tutte le società italiane che vorranno iscriversi al campionato di Serie A dovranno aver raggiunto il pareggio di bilancio. In caso contrario, se un club dovesse sforare il 50% della media del fatturato dell’ultimo triennio, oltre a non potersi iscrivere al campionato non potrà nemmeno operare sul mercato. Un divieto che arriverebbe dalla stessa Covisoc e che bloccherebbe ogni trattativa per le successive due sessioni di mercato, a decorrere dalla stagione 2019/2020. La media del fatturato parte dalla stagione appena conclusa (2015/2016). Una bella gatta da pelare per i giallorossi.

 

19 maggio 1973 – Nasce il prototipo del gioco che fece impazzire tutti negli anni ’80

Nel 1974 a Budapest, in Ungheria, Ernő Rubik crea il primo prototipo del famoso cubo di Rubik. Progettato per scopi didattici in un primo momento si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi che il cubo poneva.

Il primo prototipo era differente da quello che conosciamo: era di legno, monocolore e con gli angoli smussati. L’anno seguente, dopo che le modifiche lo porteranno a essere quello di oggi, Rubik brevetta il cubo e affida alla Polithechnika, una casa produttrice di giocattoli, il compito della distribuzione del gioco matematico battezzato Magic Cube.

Nel 1980 la Ideal Toys Company acquista i diritti per l’esportazione oltre i confini e decide di rinominarlo Rubik’s Cube, ovvero “cubo di Rubik”. Il cubo diventa talmente famoso che l’anno successivo una pubblicazione chiamata You Can Do The Cube, del dodicenne inglese Patrick Bossert, vende in un anno mezzo milione di copie.

Nel 1982 vennero venduti oltre 100 milioni di pezzi e nello stesso anno hanno inizio anche le competizioni. Nel 1990 Rubik diventa il presidente della Hungarian Engineering Company e fonda la Rubik International con lo scopo di sostenere i giovani designer. Nel 1995 in occasione del 15º anniversario del cubo, la Diamond Cutters International realizza un cubo di 185 carati fatto d’oro e gioielli colorati. Nel 2005 per il 25º anniversario viene messa in vendita una speciale e limitata confezione per il cubo di Rubik. Il 5 febbraio 2009 è stato presentato a una fiera in Germania il Cubo 360.

Ag. Fifa Canovi: “Adriano è adatto alla Lazio. Rinnovo Mauri? Siamo ai dettagli”

L’agente Fifa Dario Canovi ha detto la sua sulla Lazio che verrà al portale lalaziosiamonoi.it: “Credo che siano pochi i tecnici stranieri superiori a quelli italiani, abbiamo esempi come Ranieri, Guidolin e Ancelotti che hanno dimostrato il loro valore anche all’estero. Cercare un allenatore straniero la ritengo una spesa inutile, i tecnici italiani sono forse i migliori del mondo”. Un calciomercato in cui la Lazio, per l’ennesima volta, sarà chiamata a investimenti importanti”.

Sul mercato, Canovi dice la sua: “Adriano lo conosco bene per averlo portato anni fa a Siviglia, non ha giocato tantissimo quest’anno, ma in una squadra come il Barcellona ci può stare.Tecnicamente sarebbe adatto per la Lazio. Aquilani è un giocatore valido, che purtroppo non ha mai raggiunto i livelli a cui poteva ambire, ma una squadra come la Lazio dovrebbe cercare giocatori più giovani e di grande qualità, sulla scia di quanto accaduto con De Vrij e Felipe Anderson. Vendere il brasiliano ora sarebbe un errore“. Chiusura sul rinnovo contrattuale di Mauri, assistito dal figlio di Canovi, Simone: “Credo si tratti di dettagli, il rinnovo sarà una formalità“.

MEDICINA – Mieloma multiplo, “Amplificami” la nuova campagna di sensibilizzazione

Venerdì 20 maggio alle ore 11:30 a Roma, a cura della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (F.A.V.O.) e con il contributo non condizionato di Amgen, presso il Donna Camilla Savelli Hotel (Via Garibaldi, 27) si terrà la conferenza stampa di presentazione della campagna di sensibilizzazione ‘AMPLIFICAMI’, contro il mieloma multiplo (MM).

Il mieloma multiplo è un raro tumore del midollo osseo per ora non curabile ed è caratterizzato da dolori ossei, fratture patologiche, ipercalcemia, lesioni litiche focali e osteopenia diffusa. Questa malattia colpisce principalmente gli uomini. I primi sintomi si presentano verso i sessant’anni. Le terapie attualmente a disposizione comprendono agenti alchilanti, bisfosfonati, steroidi, e infine, una chemioterapia ad alto dosaggio associata al trapianto di cellule staminali autologhe.

Lotito: “Lo stadio deve tornare a riempirsi di tifosi. Sono loro che danno un senso a questo sport”

Lotito torna a parlare, ma questa volta non c’è una vittoria della Lazio a ispirare l’ennesimo comunicato del patron biancoceleste. Il testo che segue affronta nuovamente la questione stadi: tema affrontato oggi pomeriggio al Viminale da Angelino Alfano in occasione della firma del protocollo d’intesa siglato insieme al presidente della Figc Carlo Tavecchio. Il grande obiettivo è quello di riportare il calcio e in particolare lo stadio alle famiglie, liberando quest’ultimo dalla criminalità e da ”chi lo vuole sfruttare per riciclare capitali sporchi”. Un pensiero che trova d’accordo il presidente Lotito che ha ribadito:

“Apprezzo e sostengo l’analisi del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sugli stadi. Se il governo è intenzionato a lavorare in estate per fare in modo che gli stadi, durante la prossima stagione calcistica, tornino a riempirsi, non possiamo che essere entusiasti”. Sullo stadio: “È il simbolo del calcio e come tale deve puntare ad accogliere il maggior numero di tifosi e appassionati: sono loro a dare senso a questo sport. E’ essenziale tenere insieme questo aspetto con il dovere di avere la piena sicurezza degli spettatori che partecipano all’evento sportivo, come ha sottolineato il ministro: da parte nostra ci impegneremo ancora di più di quanto stiamo già facendo per garantire che tutto si svolga senza incidenti e scontri. Lo stadio deve essere un luogo di festa: teniamo lontana la violenza punendo in modo duro i responsabili e puntando sulla prevenzione e sull’educazione dei giovani ai valori del rispetto e della legalità”.

PAGELLE E TABELLINO DI LIVERPOOL-SIVIGLIA

ECCO LE PAGELLE DI LIVERPOOL-SIVIGLIA

LIVERPOOL

Mignolet 5,5 – Nel primo tempo non viene mai chiamato in causa mentre sulla rete subita non ha responsabilità. Bravo al 60′ nell’opporsi al tiro sporco di Gameiro, non può nulla – o quasi – sulla doppietta di Koke.

Clyne 5,5 – Molto propositivo sulla corsia di destra, è autore di tre cross davvero interessanti. Nella ripresa cala eccessivamente.

Lovren 6 – Classico mastino difensivo va in marcatura su Gameiro e si becca il primo giallo del match al 30′. Per una casualità non gli viene convalidato il gol di testa con cui avrebbe portato il risultato sul 2-0. Sul primo gol avversario poteva, forse, fare di più.

Touré 6 – Il fratello del giocatore del Manchester City gioca un buon primo tempo controllando le iniziative degli avversari. Nella ripresa è provvidenziale la scivolata con cui nega l’uno-due del Siviglia. Dal 82′ Benteke s.v.

Moreno 4,5 – Il Peggiore. Lo spagnolo a differenza del collega posto dall’altro lato si dedica un pizzico più alla fase difensiva. Doppio errore nel primo gol del Siviglia, per sua fortuna Mignolet salva su Gameiro al 60′, altrimenti sarebbe stato un gravissimo errore. Ciò nonostante anche la terza rete giunge dalla sua zona di competenza.

Milner 5,5 – Il capitano gioca con grande generosità. A volte un po’ arruffone è comunque sempre nel vivo della manovra. Anche nella ripresa, seppur con evidenti limiti, corre fino all’ultimo.

Can 5,5 – Il tedesco di origine turca non fa sconti a nessuno ed è suo il primo tiro del match. Nel primo tempo vince molti duelli di centrocampo, nella ripresa li perde tutti.

Lallana 6 – Dopo la rete contro il Villareal anche oggi spinge forte sulla fascia di sua competenza. Nei venti minuti iniziali crea le azioni più pericolose per la sua formazione, disputando nel compelsso un ottimo primo tempo. Nella ripresa inspiegabilmente sparisce dal gioco. Dal 71′ Allen 5 – Fa peggio del compagno sostituito.

Coutinho 5 – Il giocatore di Rio de Janeiro è il grande assente del match. Dal suo estro ci si aspettava di più, ma invece viene ingabbiato nelle maglie del centrocampo avversario.

Firmino 5,5 – Il giocatore più stravagante dei Reds, parte in sordina ma è intelligente in quel poco che fa. Nella ripresa aiuta quantomeno la squadra anche nei momenti di difficoltà. Dal 68′ Origi 5 – Non al meglio della condizione, cerca l’uno contro uno nelle poche occasioni che gli capitano, ma senza mai avere quel guizzo necessario.

Sturridge 7 – Il Migliore. Attivo ma poco cinico perchè non realizza né il gol di testa né sfrutta a dovere la grande verticalizzazione offerta da Lallana. Poi al 35′ bisogna aggiornare la pagella perchè il gol che apre le danze è un tocco di gran classe. Dal lato sinistro, calciare d’esterno sinistro con la giusta potenza e precisione è qualcosa di sublime. Nella ripresa si comporta come il resto dei compagni di squadra.

All. Kloop 5,5 – Perde l’ennesima (5°) finale e forse a questo punto la statistica inizia a prendere una brutta piega. La sua compagine è però defraudata da due decisioni dell’arbitro Eriksson che hanno indirizzato nettamente il corso del match. Tanta grinta e carisma ma a fronte di pochi successi sul campo di gioco.

SIVIGLIA

Soria 6 – Mezz’ora di fuoco contro Sturridge: Prima un’uscita insicura che però viene salvata da un compagno di reparto, poi la pronta uscita che salva i suoi ma non può nulla sull’eccellente conclusione dell’attaccante inglese. Nella ripresa poco lavoro.

Mariano 7 – Uno dei migliori del primo tempo, costringe gli avversari a cercare fortuna dalla corsia opposta. Nella ripresa s’inventa il gol del Siviglia, disputando una grande prestazione.

Rami 6 – L’ex centrale del Milan è in ritardo in troppe occasioni. Statico e in balia delle giocate di Sturridge non convince appieno. Dal 77′ Kolodziejczac s.v.

Carrico 6,5 – Di nuovo una finale da titolare per il centrale che salva sulla linea il colpo di testa di Sturridge. È anche fortunato perchè un suo evidente tocco col braccio non viene valutato come penalty. Al 25′ si perde Sturridge ma Soria respinge. Nella prima ripresa gioca sul velluto.

Escudero 6 – I Reds spingono dal suo lato e questo la dice lunga su quale sia la fascia più gracile della compagine spagnola. Col passar dei minuti acquisisce però maggior sicurezza.

N’Zonzi 6,5 – Il possente mediano del Siviglia tocca pochi palloni, correndo spesso a vuoto. Nella ripresa cambia registro e tutta la manovra ne beneficia.

Krychowiak 6 – Il polacco gioca in supporto della difesa ed è un diesel molto esperto. Dopo un primo tempo a rilento, nella ripresa annulla gli avversari con un senso tattico esasperato.

Koke 7 – Il Migliore. Gara da due volti quella dell’eroe della serata. Assente ingiustificato durante la prima frazione, viene controllato con estrema facilità dagli avversari. Nella ripresa il capitano del Siviglia quasi incredibilmente realizza le reti della vittoria coronando un successo storico.

Banega 6,5 – Il prossimo acquisto dell’Inter agisce sulla trequarti e inzia bene facendo due-tre giocate di alto livello per poi farsi un po’ da parte. Nella ripresa però dà il suo enorme contributo alla vittora finale muovendosi abilmente per tutto l’asse centrale. Dal 90′ Cristoforo s.v.

Vitolo 6,5 – Tecnico. Si muove bene anche nello stretto. Un po’ come gran parte dei compagni, gioca un secondo tempo da favola. La rete di Koke nasce da un suo fraseggio che parte da lontano.

Gameiro 7 – Veloce e perseguitato a tutto campo da Lovren è un attaccante di razza: veloce, cattivo, affamato. L’unico tiro del Siviglia nel primo tempo è la sua rovesciata mentre nella ripresa è puntuale all’appuntamento con il gol e al 60′ sfiora la doppietta. Dal 88′ Iborra s.v.

All. Emery 10 – STO-RI-CO. Riesce a conquistare la terza Europa League consecutiva con il “suo” Siviglia, ribaltando l’uno a zero con cui concludeva la prima frazione per ritrovarsi vittorioso per tre reti a uno al triplice fischio dell’arbitro Eriksson.

Arbitro: Jonas 4,5 – Sbaglia al 13′ quando non assegna il penalty al Liverpool per il tocco col braccio di Carrico che era stato superato da Firmino. Al 37′ è invece corretta la decisione di annullare il gol a Lovren perchè Sturridge ostruisce la visuale di Soria. Poco dopo è ancora in difficoltà perchè Krychowiak tocca con la mano in modo abbastanza anomalo dentro la sua area di rigore negando una chiara occasione da rete. Giustamente azzecca almeno la decisione del terzo gol del Siviglia ma, a ragion veduta, i suoi errori durante il primo tempo risultano decisivi per l’esito finale del match.

TABELLINO DI

LIVERPOOL-SIVIGLIA 1-3

Liverpool (4-2-3-1): Mignolet; Clyne, Lovren, Touré (dal 82′ Benteke), Moreno; Milner, Can; Lallana (dal 72′ Allen), Coutinho, Firmino (dal 68′ Origi); Sturridge. A disp: Ward, Skrtel, Lucas, Henderson. All. Jurgen Kloop

Siviglia (4-2-3-1): Soria; Mariano, Rami (dal 77′ Kolodziejczac), Carrico, Escudero; N’Zonzi, Krychowiak; Koke, Banega (dal 90′ Cristoforo), Vitolo, Gameiro (dal 88′ Iborra). A disp: Rico, Pareja, Konoplyanka, Llorente. All. Unai Emery

Arbitro: Jonas Eriksson (SWE)

Marcatori: 34′ Sturridge (L), 46′ Gameiro (S), 63′ Koke (S), 69′ Koke (S)

Ammoniti: 30′ Lovren (L), 55′ Vitolo (S), 57′ Banega (S), 71′ Origi (L), 90′ Clyne (L)

Espulsi:

 

Tare in Portogallo: trovato il giocatore da affiancare a de Vrij?

Dopo essere volati a BarcellonaTare e Calveri hanno proseguito i viaggio verso il Portogallo, precisamente Lisbona. Il vero obiettivo di Tare però, non gioca nello Sporting (come inizialmente si pensava) ma nel Benfica: secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Lazialità.it, tra i principali obiettivi del direttore sportivo ci sarebbe il centrale brasiliano classe ’86 Jardel Nivaldo Vieira – più comunemente Jardel. La Lazio  sta cercando di strappare il Sì del difensore, fresco di rinnovo fino al 2020 (accordo siglato nel marzo scorso): 30 presenze stagionali in campionato e 9 in Champions League.

Il prezzo non sarebbe neanche proibitivo visto che il giocatore dovrebbe avere una valutazione del cartellino pari a circa 6.5 milioni. L’interesse di Tare per Jardel ha radici lontane, già nel 2012 infatti il calciatore venne accostato alla società capitolina. Allora l’operazione non decollò, chissà che stavolta non sia la volta buona, anche se onestamente la mancanza delle coppe potrebbe essere un ostacolo difficile da superare e il “fascino” di Formello non sta dando sempre l’effetto sperato. Se veramente la Lazio vuole regalare questo compagno di reparto a de Vrij dovrà usare tutte le armi che ha a disposizione.