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Le foto in HD di Lazio Roma

E anche il derby è andato. Quello che doveva essere l’ultimo obiettivo di una stagione inutile si è trasformato nell’ennesima delusione, mettendo ancor più in risalto il fallimentare campionato della Lazio. Le conseguenze sono state catastrofiche: Pioli esonerato, contestazione a Formello e anche il presidente Lotito se l’è vista brutta. Insomma chi più ne ha più ne metta. Alla fine di ieri rimangono soltanto le immagini che sottolineano quello che è stata la partita ma più in generale quello che è il momento Lazio. Si ringrazia per le splendide foto in HD il nostro fotografo Gianni Barberi, che c0me sempre è riuscito a cogliere con maestria i momenti salienti della gara.

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Panchina, tutti i nomi per il prossimo anno: in pole c’è…

Esonerato Stefano Pioli, la Lazio si affida a Simone Inzaghi. L’ex allenatore della Primavera, che al suo fianco avrà come vice Massimiliano Farris, anche lui ‘promosso’ dai baby, nelle prossime sette partite dovrà provare a guadagnarsi la conferma anche per il prossimo anno. Lui e, ovviamente, i giocatori, visto che la rivoluzione di giugno riguarderà anche la rosa e stavolta Lotito, a differenza dello scorso anno, non dirà no di fronte ad offerte monstre per i suoi big. Sette sfide, dicevamo, che rappresenteranno un vero e proprio esame di maturità per l’ex attaccante, il quale proverà a coronare la sua prima esperienza su una panchina di serie A con il raggiungimento di un posto in Europa. Un compito arduo, al limite dell’impossibile, ecco perché, in caso di fallimento, la società si sta già guardando intorno per trovare un sostituto. Sotto questo aspetto, la piazza, come noto, spinge per Mihajlovic, che il Milan potrebbe liberare in caso di sconfitta nella finale di Coppa Italia e che accetterebbe di corsa di allenare una Lazio alla quale è ancora molto. Da monitorare anche l’ex ct Cesare Prandelli, in cerca di una buona occasione per rilanciarsi, e Walter Mazzarri, che a fine stagione scioglierà il suo legame con l’Inter. L’ex tecnico del Napoli, insieme a Giampiero Ventura (in uscita dal Torino), piace molto ai vertici biancocelesti per temperamento e carisma, anche se al momento l’allenatore genovese appare in leggero vantaggio. Difficilmente percorribili le strade che portano a Lippi, Capello, Montella Di Francesco, non si trascurano infine le piste ‘giovani’ legate a Juric, Brocchi Oddo.

Lazio, Scudetto 1915: aumentano i patrocini all’iniziativa

In un mondo biancazzurro costantemente dilaniato dalle polemiche e dalle divisioni interne, ahinoi, siamo ogni giorno costretti a constatare la nascita di correnti e correntine di pensiero, contropensiero e retropensiero, che come primario effetto collaterale producono senz’altro quello di rendere la Lazio ed i suoi tifosi enormemente più deboli innanzi i grandi poteri istituzionali, mediatici ed economici. Chissà in quanti ne saranno gaudenti e felici, specialmente al di là del Tevere, sol che si ispirino al famosissimo brocardo “Dividi et Impera” che accompagnò le leggendarie gesta romano/imperiali. Fortuna vuole, tuttavia, che ci sia almeno un’eccezione pronta a confermare tale regola. All’alba della rivendicazione dello Scudetto 1915 in ex aequo a Lazio e Genoa, salpata a Maggio 2015, ci premurammo difatti di impetrare la preliminare “Vocatio ad Unitatem di tutte le componenti laziali, nella piena consapevolezza e nell’ardita speranza che soltanto con una fattiva collaborazione trasversale l’iniziativa avrebbe potuto avere concrete chances di successo finale. Fu così che riuscimmo a corredare il lancio della petizione online “Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!” con il prestigioso sostegno della Polisportiva Lazio, la preziosa collaborazione del Nuovo Corriere Laziale, l’appoggio della costituenda Consulta Biancazzurra e gli importantissimi patrocini di (in rigoroso ordine alfabetico) Cittaceleste.it, Lalaziosiamonoi.it, Lazialita.com, Laziofamily.com, Laziowiki.org e Novegennaiomillenovecento.it. In ossequiosa ottemperanza all’originario marchio della casa, “Concordia Parvae Res Crescunt”, l’entusiasmo, la perseveranza e la puntualità con cui tali organizzazioni e tali testate hanno costantemente pubblicato il link della petizione, i relativi eventi promozionali, le immagini degli aerostriscioni estivi, i filmati della sfilata delle auto storiche, le raccolte firme, i comunicati, gli articoli, le interviste, le rassegne, etc. etc., si sono rivelati encomiabili per il concreto raggiungimento dell’obbiettivo dichiarato delle 30.000 sottoscrizioni, cui è seguito l’invio degli atti e dei documenti alla Figc e la conseguente apertura del procedimento concernente il riesame dell’attribuzione del titolo nazionale 1914/15. Assolutamente basilari e fondamentali, altresì, sono stati puranche il supporto mediatico e le prime pagine riservateci da “Il Tempo” (“Il Corriere dello Sport” in parte, altri non ancora pervenuti…) e quello dei più seguiti rotocalchi radiotelevisivi locali, ancorché editi e prodotti in quello che forse rappresenta il periodo più funesto della c.d. lazialità partecipata che a memoria d’uomo si possa ricordare. L’elaborazione del Dossier Emerotecario sul Campionato di Prima Categoria 1915/15, tuttavia, ha prodotto ulteriori suggestioni e prove inconfutabili su come la Lazio fosse effettivamente stata l’unica a qualificarsi con certezza alla finalissima nazionale di quel campionato bruscamente interrotto dalla grande guerra e conseguentemente ha condotto la nostra rivendicazione tricolore in una fase talmente cruciale, per la quale sarà indefettibile e necessaria la spinta incondizionata di tutte le anime del glorioso popolo biancazzurro. Non dobbiamo dimenticarcelo mai, anche se taluni vorrebbero farci sentire scozzesi in terra inglese, in realtà noi siamo i Laziali, i primi Figli della Capitale ed i diretti discendenti di quel Popolo del Latium che a partire dal II millennio a.C. prima fondò la Civiltà Latina e poi originò la nascita dell’Antica Roma. Proprio in tale ottica e tenendo bene a mente le nostre nobili origini, pertanto, ci apprestiamo a sostenere la battaglia finale per ottenere il riconoscimento di quello che sarebbe il primo scudetto della capitale ed a tal fine salutiamo con estremo piacere le new entry nei patrocini della petizione (anche in questo caso in rigoroso ordine alfabetico) di Laziochannel.it, Lazionews.eu, Lazionews24.com, Laziopress.it, Museodellemaglie.it e Sslazionews.it, che sicuramente potranno garantire un ulteriore, considerevole e fedele contributo rispetto all’obiettivo tricolore per cui tutt’insieme stiamo lottando e continueremo a lottare.

Se l’eccezione conferma la regola, per quel che ci riguarda, siamo ancor più convinti che… L’unione fa la forza!

Gian Luca Mignogna

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UFFICIALE – Pioli esonerato. Squadra affidata a Simone Inzaghi, Farris sarà il suo vice

AGGIORNAMENTO ORE 11.10 – Si va delineando il nuovo staff tecnico della prima squadra per questo finale di stagione: vice allenatore Massimiliano Farris, preparatore atletico Fabio Ripert, insieme ai ‘vecchi’ Alessandro Fonte e Adriano Bianchini. Match analyst rimane Enrico Allavena, detto “Billy”. Insieme a Pioli, quindi, salutano Murelli (vice), Lucarelli (assistente tecnico) e i preparatori Osti e Perondi.

Lo aveva annunciato Gianluca Di Marzio sul suo account Twitter ma adesso è UFFICIALE: Stefano Pioli non è più l’allenatore della Lazio. Questo il comunicato apparso sul sito della S. S. Lazio. La prima squadra sarà guidata fino al termine della stagione dall’ormai ex tecnico della Primavera biancoceleste: “La S.S. Lazio comunica di aver sollevato dall’incarico il mister Stefano Pioli. La prima squadra viene affidata al mister Simone Inzaghi”. 

TEMPI BELLI – Tripudio intestinale (hanno ammazzato Pioli)

Quando eravamo ragazzini (oddio, neanche troppo “ini”) Lupo Alberto era una lettura molto piacevole. Fra i tanti tormentoni nei botta e risposta tra il protagonista e colui che spesso gli rubava la scena, Enrico La Talpa, c’era una scenetta molto divertente che si ripeteva spesso. La Talpa si produceva nella stesura di versi dal linguaggio particolarmente aulico, temi e toni lirici e interi bignami della poesia srotolati in quattro vignette. Il buon Enrico si lasciava andare a considerazioni sull’ineffabilità della vita, sui tormenti dell’anima umana e sulla nobiltà della sofferenza del poeta. Finché dal piano di sotto, la moglie Cesira non gli chiedeva scocciata: “Enrico, non ti sembra di esagerare per un po’ di stitichezza?”

Ecco, l’impressione è che tutta questa stagione molto laziale, fatta di sofferenza, invocazioni, imprecazioni e male di vivere, abbia radici in realtà ben più prosaiche, terra-terra, E a rimetterci, come volevasi dimostrare, è stato colui che aveva portato in alto lo spirito come nessuno aveva fatto, in campionato, negli ultimi dodici anni. E noi stiamo qui a interrogarci su problemi di testa e di anima, quando ogni tanto bisogna tirarsi su le maniche, mettersi i guanti, infilare le braccia nel pozzo nero e spurgare.

Servirà una bella bonifica. A partire da chi comanda, perché se il pesce puzza sempre dalla testa, il tripudio intestinale del derby non può che partire da chi aveva il dovere, anche e soprattutto per i propri interessi, oltre che per quelli sacri dei tifosi, di valorizzare il lavoro eccellente compiuto l’anno scorso. Lotito ha peccato di presunzione: nella gestione delle sue aziende calcistiche, non è un caso che le disgrazie della Lazio vadano di pari passo con quelle della Salernitana. L’anatema del tifoso non deve togliere spazio alla lucidità del cronista: qui ci limitiamo a dire che a mangiare su molti piatti si rischia l’indigestione. Il calcio è cambiato, mostra una faccia feroce e spizzicare un po’ qua e un po’ la non basta per vincere, serve solo a farsi venire un gran mal di pancia.

Hanno ammazzato Pioli, alla fine: l’unico che si meriterebbe un po’ di poesia e di anima in uno scenario che Ettore Scola in Brutti, Sporchi e Cattivi non avrebbe reso in maniera più brutale. Dire che l’allenatore sia esente da colpe è sbagliato, e noi non l’abbiamo mai nascosto. E ha sbagliato ancora, Stefano nostro, al cospetto di una Roma che Spalletti ha indottrinato per aspettare che la Lazio si facesse male da sola. Ma l’allenatore è l’unico a essere messo in discussione, come accaduto a Petkovic (che alla guida della Svizzera ha dimostrato di non essere un carneade che aveva avuto un colpo di fortuna, come aveva ipotizzato qualcuno), Delio Rossi e anche a zio Edy Reja. Il quale a molti non piace per quella frase della “cornice marcia“, ma che tra una minestra e l’altra aveva portato la squadra a quel limite che Pioli aveva superato tra mille sforzi, di pochi punti, un anno fa.

Segno che tale limite fisiologico dei risultati è stato raggiunto da tempo: la scelta di Simone Inzaghi può sembrare logica agli occhi di chi guarda da fuori, vista la necessità di un “traghettatore“: può risultare deleteria in una società che rischia di chiudersi in un’enclave di “fedelissimi“, il che farebbe sfociare l’attività aziendale nell’autismo più puro e completo, senza più il fondamentale confronto con la realtà. Un timore alimentato dall’impermeabilità del lavoro del direttore sportivo, al contrario di quello dell’allenatore, a qualunque tipo di discussione. Ma se Tare c’è e ci sarà, anche lui dovrà iniziare ad ascoltare ciò che la pancia quest’anno ha detto più chiaramente del cervello.

Questo stavolta era un articolo per stomaci forti: dopo un 1-4 nel derby, non poteva essere altrimenti. Abbiamo detto anche la parola Roma, per dire, non la città, proprio quella cosa brutta là, che da bambino dicevi “cacca“, attaccavi le figurine al contrario e spesso alla fine bruciavi l’album. Pioli meritava ben altro commiato, per essere stato quello che aveva fatto cantare l’inno ai giocatori, che era andato a chiedere rispetto faccia a faccia a Malagò , che aveva accolto tra le sue braccia il suo più grande talento, Felipe, come il buon padre fa con il figlio smarrito. Tutte belle parole, ma ci sembra di sentirla Cesira che dice al suo Enrico: “Tutto questo per un po’ di stitichezza?” Perché quello alla fine è il problema: per questo parliamo di aziende da gestire, lavoro da portare a termine, unghie nere che rovistano nella nuda terra per provare l’ennesima semina. Perché il tempo è scaduto. Una volta si diceva: “Una risata vi seppellirà!“. A noi stavolta pare di aver sentito un altro rumore: ma anche stavolta, il mal di pancia passerà.

(grazie per l’anno scorso, Stefano. Non dimenticheremo)

Fabio Belli

RASSEGNA STAMPA – Lazio, ora tutti dietro a Mihajlovic

Simone Inzaghi subito e domani chissà. Perso il derby con la Roma, esonerato Pioli, si apre un labirinto di incertezze intorno al futuro della Lazio. La verità? Lotito non ha ancora deciso a chi affidare la panchina nella prossima stagione. Si era rotto il rapporto di fiducia con Pioli e voleva cambiare per dare una sterzata. Pensa ancora sia possibile rimontare il Sassuolo e il Milan nelle ultime sette giornate di campionato per agganciare un posto in Europa che oggi sembra un miraggio, una chimera. E poi sarà rifondazione. Simone Inzaghi, promosso dalla Primavera, si giocherà le sue chances. Riuscisse a tirare su la Lazio e dimostrasse di essere l’uomo giusto per un nuovo ciclo, si conquisterebbe la fiducia e la panchina per la prossima stagione. E’ gradito ai tifosi, dovrà superare l’impatto con la serie A.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Lazio assediata, esplode la protesta

Cariche della Polizia, strade bloccate, distrutta la rotonda principale a 300 mt dal centro sportivo, alta tensione a Formello. La sconfitta contro la Roma ha scatenato per l’ennesima volta la rabbia dei tifosi laziali, in quasi 500 hanno atteso l’arrivo del pullman di ritorno dall’Olimpico. Cori contro squadra e società, sono finiti tutti sotto accusa, il momento è delicato e la stagione della Lazio non ha più un senso. La giornata della stracittadina era iniziata con il raduno della Nord presso il PalaGems in via del Baiardo (zona Tor di Quinto), mille sostenitori biancocelesti si erano riuniti per tifare la squadra lontano dallo stadio (la protesta contro le barriere in curva continua senza sosta). Sciarpe e bandiere, un clima di festa, tanto entusiasmo e voglia di battere la Roma: «Un derby senza affluenza? La conseguenza – si legge su uno striscione – di scelte prese senza competenza».

Il risultato finale però alimenta il nervosismo, al triplice fischio di Banti i tifosi decidono di spostarsi a Formello per contestare la squadra. Sulla Cassia vengono insultati alcuni giocatori di ritorno dalla partita, davanti al cancello d’ingresso del quartier generale la gente aumenta minuto dopo minuto: la Polizia decide di bloccare le due strade principali per evitare il contatto tra i tifosi e la squadra (il pullman della Lazio è stato scortato da 4 camionette), Keita sfreccia con la sua Mercedes ed evita qualsiasi tipo di confronto. Intanto però si accendono gli animi, sale la tensione: alcuni tifosi – dopo aver danneggiato la rotonda che porta in Via di Santa Cornelia – vengono prima caricati e poi dispersi dalle forze dell’ordine con lacrimogeni e idranti.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lazio, Pioli esonerato, squadra affidata a Inzaghi.

derby costa caro a Stefano Pioli. Il tecnico della Lazio è stato esonerato dopo la sconfitta subita per 4-1 contro la Roma. Come appreso dal sito ufficiale della società, la squadra verrà ora affidata a Simone Inzaghi, mister della formazione Primavera. L’avventura di Pioli sulla panchina laziale termina dopo quasi due anni. Arrivato nella giugno del 2014, il parmense aveva incantato nella sua prima annata, concludendo il campionato al terzo posto e arrivando in finale di Coppa Italia.

Fonte : Il Messaggero

Zamparini: “Palermo in B? Se non battiamo la Lazio..”

In casa rosanero sprofonda il gelo ad oltranza, e il rischio di vedere un epilogo ‘drammatico’ in casa Zamparini è dietro l’angolo. La serie cadetta ormai è a un passo.

A margine di questa considerazione il burbero presidente del Palermo ha commentato la prossima sfida di campionato: “Senza Vazquez, contro la Lazio sarà durissima. Se non vinciamo, la retrocessione sarebbe dietro l’angolo”. Non è ottimista il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, all’indomani dell’ennesima sconfitta dei rosanero. Stavolta a trionfare per 3-1 è stato il Chievo e, nonostante la situazione di classifica sia rimasta immutata, le chance del Palermo di salvarsi diminuiscono proprio alla luce delle prestazioni.

“Ho notato molti passi indietro rispetto a Empoli – ha spiegato il patron – In quell’occasione il Palermo era compatto e organizzato, ha giocato da squadra; a Verona ho visto solo un enorme casino. Ho visto calciatori senza attributi, Novellino mi è sembrato in confusione. Comunque ho fiducia in lui”.

VIDEO – Inter-Torino – Maxi Lopez non saluta. Icardi: “Ignorante”

Marito Vs Ex Marito, la telenovela stile ‘Sentieri’, non ha picchi minimi d’ascolto, e ha visto gli attori protagonisti, Maurito Icardi per l’Inter (l’attuale marito) e Maxi Lopez del Torino (ex) duellare nella partita svoltasi ieri sera. Il risultato ha dato ragione, almeno sul campo, a Maxi Lopez con la vittoria dei granata in territorio milanese per 2-1.

L’alterco è iniziato durante il rituale di saluto tra le squadre, in quanto al passaggio non si sono nemmeno degnati di uno sguardo.

Paradisi ‘fiscali’. Lo scandalo coinvolge ministri, re e calciatori. Anche italiani..

Il più grande scandalo finanziario della storia legato all’evasione fiscale vede coinvolti assieme ministri, re, presidenti, miliardari, calciatori.

PARADISO FISCALE – Così chiamati, sono tutti quei paesi con una tassazione nulla o agevolata dove vengono trasferite grosse somme di denaro. La ragione di una scelta del genere è più che altro politica: attirare molto capitale proveniente dai paesi esteri, fornendo in cambio una tassazione estremamente ridotta.

Avendo fatto questa premessa sfogliamo la margherita dei conti ‘offshore’, scandalo denominato Panama papers, che sta tirando in causa i potenti del mondo, aventi conti ‘agevolati’ all’estero, che grazie alle rivelazioni di un informatore alla Suddeutsche Zeitung stanno venendo a galla. Quest’ultimo ha divulgato le informazioni con più di 100 giornali di oltre 70 paesi che fanno parte dell’International Consortium of Investigative Journlists (ICIJ).

WHO ? – Il presidente russo Vladimir Putin sembra avere fatto ricorso nel modo più abile e massiccio — due miliardi di dollari — ai servizi panamensi. Il suo nome non compare mai direttamente nei documenti, e questo è un aspetto che conterà non poco nella sua difesa. Coinvolta la famiglia del leader cinese Xi Jinping a sua volta promotore di dure campagne anti-corruzione, i capi di Stato, tra cui il re Salman dell’Arabia Saudita, il presidente ucraino Petro Poroshenko acerrimo nemico di Putin, il premier islandese Sigmundur Gunnlaugsson, il presidente argentino Mauricio Macri, il presidente degli Emirati Arabi Uniti Khalifa bin Zayed — e le star del calcio come il campione argentino Lionel Messi e il presidente (sospeso) dell’Uefa, Michel Platini.

MADE IN ITALY – Tanti gli italiani coinvolti. L’Espresso che ha l’esclusiva per lo stivale, cita tra i coinvolti Luca di Montezemolo, l’imprenditore Giuseppe Donaldo Nicosia coinvolto in un’inchiesta per ‘truffa’ con Marcello Dell’Utri e il pilota di Formula 1 Jarno Trulli. Focus di questo ‘enorme’ giro di denaro lo studio Mossack Fonseca, che ha sede a Panama, e che avrebbe curato gli interessi di Montezemolo per creare un conto all’estero. Circa un migliaio i clienti provenienti dall’Italia, tra cui due grandi istituti di credito: Unicredit e Ubi.

 

FOCUS – Se ci fosse una dirigenza competente, ecco cosa dovrebbe fare…

Dopo aver analizzato il perchè Simone Inzaghi non è la scelta giusta, vediamo cosa dovrebbe fare una VERA dirigenza competente, per risollevare le sorti di una Lazio allo sbando:

1 – Innanzitutto avrebbe cercato un dialogo con la tifoseria, chiedendo scusa per la deludente stagione. E’ ora di prendere esempio dai club inglesi. Per esempio molte società retrocesse hanno restituito i soldi dell’abbonamento oppure regalato l’abbonamento per la stagione successiva. Oppure come accaduto sempre in Inghilterra, un Presidente si è dimesso proprio perchè amava troppo il suo club e non riusciva più a centrare dei buoni risultati.

2 – Si utilizzerebbe Simone Inzaghi solo come traghettatore, per poi, già da adesso, inziare le trattative con un allenatore che ti possa permettere di alzare l’asticella della competitività. Un Mazzarri, un Lippi, un Di Francesco, oppure puntare davvero su dei laziali come Mihajlovic o Almeyda.

3 – Fare un calcio mercato degno di nota, sfoltire la rosa da elementi inutili e poco consoni alla causa biancoceleste, per puntare su giocatori affermati che possano far tornare questa Lazio a disputare dei campionati da protagonista e non da comparsa.

4Azzerare lo staff, che ha fallito per 12 anni, e mettere in società elementi di spicco e che rappresentino la lazialità e la tifoseria (Veron, Nesta, Pulici, D’Amico, Peruzzi…), che possano anche far salire l’appeal del club verso i calciatori italiani e stranieri che potranno decidere di accettare le avances della Lazio.

5 – Forse tutto questo è un sogno ma, sicuramente, se non si cambia tutto ora, ahimè, non si cambierà mai più…

Marco Corsini

FOCUS – Inzaghi non è la scelta giusta, anzi sarà l’alibi di Lotito e Tare…

La pesante sconfitta contro la Roma nel derby, ha scatenato un vero e proprio terremoto in casa Lazio. Lotito non ha digerito il poker subito, ma soprattutto l’atteggiamento dei calciatori e le scelte di Pioli. Risultato: Pioli esonerato e squadra in ritiro punitivo a Norcia. Al posto di Pioli è stato chiamato Simone Inzaghi, che sedeva sulla panchina della Primavera. Forse l’unica scelta percorribile se si voleva dare una scossa all’ambiente. Ma siamo sicuri che sia quella giusta?

Analizzando attentamente la situazione (anche se condizionato dalla rabbia del derby) non ho trovato tanti PRO (nonostante sia un’estimatore di Inzaghi e riconosco i suoi successi i Primavera), a differenza dei CONTRO che sono svariati. Ma andiamo in ordine. Inzaghi non è la scelta giusta perchè:

1 – Data la situazione difficile sia a livello ambientale, con la tifoseria inferocita e stufa di essere presa i giro da una società che non ha nessun interesse a migliorare la squadra, sia a livello di spogliatoio, con i calciatori ormai svogliati e senza stimoli, si rischia di bruciare immediatamente un giovane allenatore. Infatti Inzaghi potrebbe incappare in svariate sconfitte visto anche un calendario non agevole (Palermo, Juventus, Inter, Fiorentina) e veder compromessa in un mese la sua esperienza in prima squadra. Che senso ha, allora, voi direte… L’unico senso è a favore di Lotito, che non deve pagare un terzo allenatore.

2 – Promuovendo Simone Inzaghi in prima squadra viene lasciato un vuoto difficilmente colmabile in Primavera. Inzaghino è, anzi era, uno dei migliori allenatori della categoria e stava portando avanti un progetto serio (a differenza della prima squadra) a suon di trofei e crescita esponenziale di molti giovani interessanti. E’ stato l’ottimo erede di Bollini. Ma ora con questa scelta si rischia di compromettere tutto un lavoro di anni per un mese e mezzo di Serie A. Con un futuro incerto (se fosse solo un traghettatore).

3 – In caso di fallimento Simone Inzaghi verrebbe allontanato, con la difficilissima convinzione che possa tornare a sedersi in Primavera. In questa ipotesi si perderebbe un talento nello staff tecnico. Cosa succederebbe? Lotito dovrebbe cercare un nuovo allenatore per la prima squadra. Si parla di Mihajlovic (ma anche le sue capacità sono discutibili visto il flop con il Milan) e la scelta potrebbe ricadere sullo sconosciuto di turno (l’allenatore del Crotone?). Per la serie “continuiamo a farci del male”, senza invece un vero progetto in cerca della svolta…

4 – E se invece Inzaghi facesse bene in queste ultime giornate di campionato? Noi tutti ce lo auguriamo, ma non dobbiamo dimenticarci che poi la colpa verrebbe data solo a Pioli: “L’allenatore precedente non riusciva a tirare fuori il meglio dai calciatori. Ciò dimostra che la rosa era competitiva e che serviva una scossa all’interno dello spogliatoio“, frasi che potrebbero essere tranquillamente dette da Lotito in caso di successo di Inzaghi. Un altro alibi pro Lotito per non prendersi le sue responsabilità.

5 – Di conseguenza, gli ottimi eventuali risultati di Inzaghi, porterebbero Lotito a confermarlo sulla panchina. La rosa per “lui e Tare” è competitiva e necessita solo di alcuni ritocchi e piccoli innesti per renderla migliore. Morale della favola: un altro alibi per non fare calciomercato in estate, per poi ritrovarsi a Febbraio o addirittura a Dicembre a rimpiangere Pioli in caso di insuccesso della squadra. E Inzaghi farà la stessa fine di Stramaccioni alla sua seconda stagione all’Inter.

Marco Corsini

LAZIO SOCIAL – Gli auguri della Marcuzzi a Inzaghi per la nuova avventura con la Lazio

Non stanno più insieme da diversi anni ma tra Simone Inzaghi e l’ex moglie Alessia Marcuzzi ci sarà sempre un legame forte, sopratutto grazie all’amore che entrambi provano per il figlio Tommaso.  La prova dei buoni rapporti che sussistono tra i due è stata fornita proprio dalla showgirl che appena ha saputo che il suo ex marito è stato promosso da allenatore della Primavera biancoceleste ad allenatore della prima squadra è stata la prima a fargli i complimenti per la sua nuova avventura attraverso il suo profilo Instagram: “Grande Simo! Siamo tutti così felici per te”. Parole al miele che sicuramente faranno piacere all’ex tecnico della primavera che con il suo carisma vorrà fare di tutto per far concludere questa stagione nel modo più decente possibile.

Grande Simo!!! Siamo tutti cosi’ felici per te!!! @tomminza9 @gaialucariello #simoneinzaghi

Una foto pubblicata da Alessia Marcuzzi (@alessiamarcuzzi) in data:

FORMELLO – Inizia il ritiro a Norcia. Allenatore nuovo ma…soliti problemi di formazione

Questa mattina la squadra si ritroverà nel centro sportivo di Formello per un primo allenamento con mister Inzaghi prima di partire per Norcia nel pomeriggio per quello che sarà il quarto ritiro stagionale. Non c’è il tempo da perdere, Simone Inzaghi deve cominciare subito a pensare alla sfida con il Palermo. Finalmente farà il suo esordio in Serie A, anche se avrebbe voluto farlo in tutt’altre circostanze. Anche il neo mister biancoceleste dovrà affrontare i soliti problemi di formazione: per domenica non avrà a disposizione Hoedt, squalificato per il rosso rimediato nel derby, ma ritroverà Lulic, che ha scontato il turno di squalifica rimediata a San Siro contro il Milan. Dovrebbe ritrovare anche Basta e Milinkovic-Savic: il centrocampista è avanti nel recupero rispetto al terzino. In dubbio invece Berisha e Kishna, mentre Konko e Radu rimarranno sicuramente nella casella degli indisponibili.

Lotito in fuga da un ristorante per tentata aggressione

Il derby perso in modo umiliante dalla Lazio contro i cugini giallorossi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La tensione dilaga e non sono solo i giocatori ad aver verificato ciò.  Come riporta Sky Sport, infatti, il presidente Claudio Lotito ha dovuto lasciare un noto ristorante di Roma dopo che alcuni tifosi della Lazio lo hanno riconosciuto e stavano per aggredirlo.

 

CONTESTAZIONE FORMELLO – 15 tifosi fermati. Il comunicato della questura

Oggi finisce ufficialmente la stagione stagione della Lazio nello stesso modo in cui è iniziata, malamente. L’umiliazione di oggi nel derby contro i cugini giallorossi è un boccone troppo amaro da digerire, così rabbia e delusione prendono il sopravvento: il popolo biancoeleste è stanco ed è CONTESTAZIONE!
Da più di mezz’ora i tifosi della Lazio hanno lasciato il PalaGems, per recarsi direttamente a Formello e manifestare così il loro dissenso contro società e squadra. Sono circa 400, aspettano il pullman della squadra di ritorno dall’Olimpico. Il pullman della Lazio ha lasciato da circa mezz’ora lo Stadio direzione Formello, si prospettano attimi di tensione. Seguiranno aggiornamenti:

AGGIORNAMENTO ORE 21:00 – Di pochi minuti fa il comunicato della Questura di Roma: Al termine della partita le forze dell’ordine sono intervenute presso il centro sportivo di Formello dove un gruppo di laziali aveva inscenato una protesta per contestare la società bloccando la circolazione veicolare.All’arrivo delle forze dell’ordine i tifosi hanno iniziato un lancio di mattoni e sassi provocando il ferimento di un sovrintendente della Polizia di Stato. 15 tifosi sono stati fermati e la loro posizione è al vaglio. Per effettuare l’intervento, circa 100 uomini sono stati distolti dai presidi nel centro cittadino dove erano stati dislocati per garantire la sicurezza nella fascia serale”.

AGGIORNAMENTO ORE 20:00 – A Formello è tornata la calma, i tifosi stanno lentamente facendo ritorno a casa stanchi e delusi.

AGGIORNAMENTO ORE 19:35 – A Formello è già arrivato Keita con la sua automobile, ma i tifosi non sono riusciti a fermarlo. Gli animi sono accesi, forse troppo. Alcuni tifosi sono stati caricati dagli agenti di polizia perché avevano bloccato la strada e danneggiato la rotonda che porta in Via di Santa Cornelia. Le forze dell’ordine hanno disperso i tifosi anche con gas lacrimogeni e idranti.

AGGIORNAMENTO ORE 19:00 – Per controllare i tifosi presenti a Formello ed evitare attimi di tensione, le forze dell’ordine hanno deciso di sbarrare la strada circa 300 metri prima dell’ingresso del centro sportivo.

Milan in ritiro. Mihajlovic a rischio esonero: “Chiedo scusa ai tifosi, ma ora fuori le palle!”

Dopo la bruciante sconfitta contro l’Atalanta (2-1), il Milan, attraverso galliani, ha deciso di andare in ritiro per affrontare al meglio la sfida di sabato contro la Juventus. Anche Mihajlovic non se la passa bene ed il suo futuro è sotto osservazione da parte di Berlusconi. Nel frattempo l’allenatore serbo si è preso le sue responsabilità e, come Pioli, ha chiesto scusa ai tifosi: “Chiedo scusa ai tifosi e mi prendo le responsabilità. Si starà in ritiro fino a che le cose non miglioreranno. Avevo avvertito la squadra che le cose dovevano andare in maniera diverso. Se oggi dopo 31 partite si dice sempre lo stesso, vuol dire che ci sono limiti che anche allenando. Dobbiamo guardarci dietro e sabato abbiamo la Juve, ma non esiste nulla di scontato nel calcio. Dobbiamo andare in campo come si deve. Ho chiesto di fare bene il lavoro che fanno. In ritiro si va per chiarire le idee e per arrivare a soluzioni. Noi tutte le gare che abbiamo pareggiato, ai punti avremmo meritato di vincere, esclusa l’andata con l’Atalanta. Se dopo 31 partite dico sempre le stesse cose, vuol dire che ci sono difetti. Ci sono certe cose che con allenamento e buona volontà, evidentemente, non si riesce a migliorare”.

El Shaarawy: “Complimenti alla squadra, segnare e vincere è stata una grande emozione”

Al termine della stracittadina in zona mista si è presentato il giallorosso El Shaarawy: “Segnare e vincere il derby è stata una grandissima emozione. Devo fare i complimenti alla squadra, non dobbiamo tralasciare nulla al caso e continuare su questa strada. Il Napoli ha perso quindi dobbiamo contnuare a stargli dietro pensando però a stare attenti a mantenere il terzo posto. Il gol di oggi ha un sapore particolare, ci ha facilitato il compito. La decisione sul mio futuro spetta alla società, mi trovo bene qui e mi sono integrato subito nell’ambiente. L’obiettivo è quello di fare bene per cercare di essere uno dei protagonisti del prossimo Europeo. Conte mi ha sempre convocato, non mi sono mai sentito escluso da lui. Questo di oggi, come quello in Nazionale, è un gol importante che mi dà fiducia. Per arrivare al secondo posto dobbiamo approfittare di eventuali passi falsi di chi ci sta davanti. Questa vittoria è una bella iniezione di fiducia per puntare più in alto del terzo posto. Totti è un grande campione, è sereno per la vittoria”.

El Shaarawy a Roma TV

“E’ stato il mio primo derby vinto, vincere 4-1 non era facile. Dopo il loro gol siamo stati bravi a  reagire, devo complimentarmi con i miei compagni, ho provato un’emozione incredibile. Ora non dobbiamo mollare. Il Napoli ha fatto un passo falso e noi dobbiamo essere bravi asfruttare queste occasioni. Dobbiamo continuare così”.

FORMULA 1 – Risultato a sorpresa nel Gp del Bahrein

Pronostico non rispettato nel Gran Premio del Bahrein di Formula 1, seconda prova del mondiale. Sempre una Mercedes sul gradino più alto del podio, ma non è quella di Lewis Hamilton, scattato dalla pole position, ma quella di Nico Rosberg, che sul traguardo precede la Ferrari di Kimi Raikkonen. Solo terzo il campione del mondo inglese, che ha perso molto tempo dopo una brutta partenza. Disastro per Sebastian Vettel, la sua gara infatti si ferma ancor prima di iniziare per la rottura del motore della sua Ferrari durante il giro di schieramento. Sconsolato il pilota tedesco: “E’ frustrante, questa non è una buona notizia“, le sue parole a caldo.
Si torna in pista tra due settimane, 17 aprile, per il Gran Premio di Cina, sul circuito di Shanghai.