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FORMAZIONI UFFICIALI di Juventus-Lazio

Queste le formazioni ufficiali di Juventus-Lazio 34esima giornata di campionato: Torino, mercoledì 20 Aprile ore 20:45 Juventus Stadium:

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Lichtsteiner, Khedira, Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Dybala, Mandzukic. A disp: Rubinho, Audero, Evra, Padoin, Sturaro, Asamoah, Cuadrado, Lemina, Zaza. All. Massimiliano Allegri

Squalificati: Morata
Indisponibili: Neto, Caceres, Chiellini, Marchisio, Pereyra
Diffidati: Hernanes, Lichtsteiner, Mandzukic, Pogba, Sturaro

Lazio (4-3-3): Marchetti; Patric, Gentiletti, Hoedt, Lulic; Onazi, Biglia, Parolo; Felipe Anderson, Djordjevic, Keita. A disp: Berisha, Guerrieri, Mauricio, Braafheid, Basta, Milinkovic-Savic, Cataldi, Morrison, Palombi, Rossi. All. Simone Inzaghi.

Squalificati: –
Indisponibili: De Vrij, Konko, Radu, Kishna, Mauri, Candreva, Bisevac, Matri, Klose
Diffidati:
Biglia

Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni (Sez. di Bergamo)
Assistenti: De Luca – Crispo
IV Uomo: Galloni
Addizionali: Rocchi – Chiffi

Assenza importante per Montella in vista della sfida di domenica con la Lazio

Assenza importante per l’allenatore blucerchiato Vincenzo Montella in vista della sfida di domenica con la Lazio. Il perno della difesa genovese, Andrea Ranocchia, è stato espulso per doppia ammonizione al 27’pt nella sfida delle 18:30 tra Sassuolo e Sampdoria. L’ex Inter è riuscito a rimediare due cartellini gialli nel giro di 180 secondi per due falli su Defrel: prima ha strattonato l’attaccante francesce lanciato in campo aperto, poi lo ha colpito involontariamente al volto nel tentativo di fermarlo (sospetta frattura del naso). Il danno per Montella è doppio perché, a causa di questa espulsione, Ranocchia salterà la prossima sfida di campionato contro la Lazio, in programma al ‘Ferraris’ di Genova domenica e valida per la 35esima giornata.

Manfredini: “La Lazio va a Torino con lo spirito giusto. Inzaghi? E’ partito bene”

Intervistato da Tuttojuve, l’ex centrocampista biancoceleste Christian Manfredini ha commentato la gara di stasera: “Sarà una gara molto dura per la Lazio, ma la squadra di Inzaghi viene da due risultati positivi e arriva a Torino con lo spirito giusto. Troveranno una squadra forte, che vorrà vincere per fare un passo avanti e vincere lo Scudetto, anche in virtù del risultato del Napoli. Anche se per me il titolo non è in discussione. Inzaghi? Il cambio di allenatore dà sempre una scossa ai giocatori, ha dato loro tranquillità. Il suo credo, il suo modo di pensare il calcio. Ci vuole anche un po’ di fortuna e lui l’ha avuta. Simone ha iniziato col piede giusto. Mi fa piacere. E’ una vita che fa bene, non mi ha impressionato. Ha dato dimostrazione di forza, non è solo fortuna, ma c’è una società da prendere come modello. L’infortunio di Marchisio? Peccato per la Juve, per la nazionale e per il giocatore stesso, che oltre ad essere bravo è anche simpatico. Una perdita più per la Nazionale che per la Juve, all’Europeo poteva essere una pedina importante per Conte”.

Libertà di stampa – L’Italia ha il bavaglio

Non è stato un grande anno, il 2015, per la libertà di stampa nel mondo, ma soprattutto in Italia: secondo la classifica mondiale elaborata dal 2002 da Reporter senza frontiere (Rsf) e riportata da Panorama infatti, il nostro Paese ha perso ben quattro posizioni, scivolando al 77° posto, seguita solo da Cipro, Bulgaria e Grecia.

Secondo l’autorevole studio, i giornalisti maggiormente colpiti dalla censura sarebbero quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato, ed in particolare il declassamento dell’Italia deriverebbe dai problemi giudiziari per i giornalisti che hanno rivelato informazioni riservate del Vaticano. In generale comunque l’Europa rimane al comando della classifica dei continenti con maggiore libertà di stampa, classifica che vede l’Africa in migliore posizione rispetto all’America. Parlando delle grandi potenze, gli Stati Uniti si classificano al 41esimo posto, dietro a Germania (16esima), Regno Unito (38esimo), e davanti alla Francia (45esima). Dietro di oltre 100 posizioni Russia (148esima posizione) e Cina (176esima).
Il segretario generale di Rsf, Cristophe Deloire, ha così commentato: “Tutti gli indicatori della classifica mostrano un deterioramento. Molte autorità pubbliche lavorano per recuperare il controllo dei loro Paesi e temono che il dibattito pubblico sia troppo aperto“.

Spagna: o si riempie lo stadio o scatta la multa

Nuovo progetto in cantiere in Spagna: una tassa da pagare per i club che non garantiranno la presenta di spettatori pari al 75% dell’impianto. Un messaggio per nulla occulto ai club affinché rivedano la politica dei prezzi dei tagliandi, necessariamente da rivedere al ribasso.

La multa sarebbe addirittura raddoppiata se i posti liberi dell’impianto ospitante risultassero più del 50% del totale. Come riporta il sito spagnolo FutbolFinanzas, per alzare la qualità media del prodotto-calcio, la prima operazione da fare sarebbe quella di ripartire dai tifosi. Ma la lega spagnola non si ferma qui: indagini sulla qualità del manto erboso, dell’illuminazione, la posizione riservata alle telecamere mentre ogni allenatore sarà costretto a un’intervista post partita a bordocampo. Con un direttore di partita spedito dalla Lega a supervisionare i lavori durante la partita.

 

Calciomercato – Su Tonelli piomba una big

Lorenzo Tonelli è uno dei sogni, poco nascosti, per rinforzare la retroguardia della Lazio in vista della prossima stagione.

Sul classe ’91 comunque ci sarebbe una folta concorrenza: oltre a Roma e Fiorentina, che avevano presenatto offerte all’Empoli già durante il mercato di Gennaio, adesso anche il Napoli sarebbe piombato sul calciatore. E stando a quanto riportato da calciomercato.com, il direttore sportivo dei partenopei, Cristiano Giuntoli, si sarebbe già assicurato il sì del giocatore, convinto a tornare alla corte di Maurizio Sarri dopo gli anni trascorsi assieme ad Empoli. L’offerta del Napoli al club toscano si aggirerebbe sugli 8/9 milioni di Euro, a fronte di una richiesta leggermente superiore. Il direttore sportivo dell’Empoli Carli, ha tuttavia dichiarato a più riprese che sarà il giocatore a scegliere la sua prossima squadra e il difensore ha deciso, nel suo futuro c’è Napoli e non resta che aspettare l’accordo tra le due squadre.

Sergio: “Klose un altro anno. Immobile? Può essere importante”

L’ex biancoceleste Raffaele Sergio, è intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb Radio, per parlare in particolare degli attaccanti biancocelesti, soprattutto in vista della prossima stagione.

Sergio ha analizzato innanzitutto le prestazioni degli attuali componenti del reparto offensivo della Lazio: “Djordjevic è un giocatore importante, mentre Keita deve ancora esplodere. Klose? Io lo terrei ancora un altro anno, da quello che vedo mi sembra un professionista esemplare“. L’ex biancoceleste ha poi parlato di uno degli obbiettivi di mercato della squadra di Inzaghi, Ciro Immobile: “Sa fare bene le due fasi, attacca gli spazi, deve avere più fiducia. Ha avuto qualche difficoltà in Europa ma penso che gli attaccanti maturino più tardi. Può essere importante“.

Ricatti a Paolo Negro: 3 condannati

Sono arrivate altre 3 condanne per la tentata estorsione nei confronti dell’ex giocatore biancoceleste Paolo Negro. Nel 2011, come ricorda oggi il quotidiano Il Tempo, all’ex difensore vennero chiesti 30 mila euro da alcuni soggetti che avevano minacciato di rivelare una sua presunta combine nella sua ultima partita giocata in serie A. L’ex difensore denunciò tutto e ieri, appresa la notiza si è dichiarato abbastanza soddisfatto per il verdetto.

Lazio-Sparta Praga: arriva la denuncia per i tifosi cechi

Il 17 Marzo scorso, quando la Lazio ospitò lo Sparta Praga nel ritorno degli ottavi finale di Europa Leguae, avvennero fatti deprecabili: un gruppo di tifosi al seguito della squadra ceca urinò addosso ad un mendicante che chiedeva l’elemosina nei pressi di Ponte S. Angelo.

Questo venne immortalato da una turista, e le foto fecero il giro del web, ricevendo condanne unanimi. Oggi, a due mesi da quella brutta vicenda, gli agenti della Polizia di Stato della Digos della Questura di Roma hanno identificato i protagonisti di questo episodio. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, si tratta di un 30enne e un 24enne, che ora dovranno rispondere dei reati di discriminazione razziale ed atti osceni in luogo pubblico. Inoltre il Questore di Roma ha avviato l’istruttoria per l’adozione del provvedimento del Daspo.

Gascoigne: “Non farò la fine di Best, non sono come lui”

Paul Gascoigne è uno di quei giocatori che è rimasto nel cuore di tanti tifosi biancocelesti. Estroverso dentro e fuori dal campo, è riuscito a lasciare un ricordo indelebile nel cuore di tanti tifosi laziali. Che adesso sono preoccupati per lui, in lotta continua contro la dipendenza dall’alcool, tra alti sporadici e bassi profondissimi. E’ di qualche settimana fa l’immagine che lo ritrae con il labbro spaccato, visibilmente ubriaco.

Gazza è stato intervistato dall’emittente inglese ITV, nella trasmissione Good Morning Britain, e, come suo solito, ha voluto ridere sull’accaduto: “Non ho chiesto io di essere un alcolista, ma è vero che ci ho lavorato parecchio! Ho fatto di tutto pur di riuscire a bere e adesso farò lo stesso per guarire“. Di sicuro l’ex centrocampista della nazionale inglese non vuole fare la fine del mai dimenticato George Best: “Lui è morto. Io non sono come lui, non voglio arrendermi“,le sue parole. Gascoigne ha voluto ringraziare il Providence Projects, un centro di trattamento per l’alcolismo a Bournemouth: “A volte vado lì per aiutare me stesso, ma anche per aiutare qualcun altro“.

LAZIALI FUORI PORTA – Oikonomidis e Ronaldo steccano. Crecco guarda vincere i compagni

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Turno infrasettimanale per i giocatori biancocelesti attualmente in prestito in squadre di Serie B. Si tratta di Crecco (Modena), Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha (Salernitana), Minala (Bari). In campo anche Vinicius (Zurigo), nel turno infrasettimanale del campionato svizzero.

Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha: finisce a reti bianche la sfida salvezza dell’Arechi tra Salernitana e Vicenza. Un punto che non aiuta molto i granata nella corsa per la permanenza nella serie cadetta. In campo dal primo minuto Ronaldo e Oikonomidis: il brasiliano, dopo l’ottima prova di Vercelli non si conferma. Imbrigliato dalla morsa del pressing di Galano e Signori, il regista brasiliano si limita sempre a fare il compitino rischiando spesso di perdere la sfera e di azionare i contropiedi ospiti. L’emblema della sua gara non perfetta è rappresentata da due calci d’angolo battuti in maniera oscena. Meglio nella ripresa. Per l’australiano tanta qualità ma poca concretezza. Subito ammonito viene graziato dall’arbitro per una brutta entrata su Sbrissa. Impegna il portiere ospite con due conclusioni dalla distanza. Versatile. Panchina per Strakosha e Tounkara, non convocati Pollace e il lungodegente Prce.

Filippini: quarto pareggio di fila per la Pro Vercelli ed ennesima panchina per Lorenzo Filippini. Nel rocambolesco 2-2 sul campo della Ternana, l’esterno classe ’95 osserva i compagni per tutti i 90 minuti del match.

Crecco: respira il Modena dopo la netta vittoria casalinga sul Perugia: 3-0 il risultato finale in favore dei canarini, in virtù della tripletta messa a segno dal Diablo Granoche. Solo panchina per Luca Crecco, dopo le opache prove delle scorse settimane.

Minala: sesta vittoria nelle ultime 7 partite per il Bari, che stavolta si impone di misura in casa dell’Ascoli grazie all’autogol di Cinaglia. Ancora out dalla lista dei convocati Minala, fermo per un problema cronico al tendine d’Achille.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: pareggio interno per lo Zurigo, che impatta per 1-1 contro il Grasshoppers. Titolare Vinicius, nel 3-4-3 di Sami Hyypia. Solita prova di corsa e sacrificio per il brasiliano, sempre più padrone della fascia sinistra degli svizzeri.

Costi dei procuratori, ecco quanto spende la Lazio

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Quello tra Claudio Lotito e i procuratori, si sa, non è un rapporto propriamente idilliaco. Uno dei motivi è rappresentato dai costi di questi ultimi, sulla cui entità e influenza, sempre maggiore, sui conti dei club si è espresso quest’oggi il portale ‘calcioefinanza.it’. Dall’indagine condotta si scopre che, nel caso della Lazio, non c’è un dato complessivo riguardante gli oneri accessori, che sono invece indicati come ‘intermediazione‘ su ciascun trasferimento. Quella più ‘costosa’ è stata quella per Djordjevic, con 1,79 milioni sborsati , seguita da quella per Biglia (750mila euro), Vinicius (500mila), Ciani (400mila), Perea (270mila) e Braafheid (100mila). Il sito, infine, fa menzione anche dei debiti verso gli intermediari, per un totale, relativamente al 2015, di 8,9 milioni.

Buccioni: “L’emozione più grande a Piazza della Libertà. Vivo la situazione attuale con colossale rammarico”

Il presidente della Polisportiva Lazio, Antonio Buccioni, nel giorno del suo compleanno, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare di Lazio a trecentosessanta gradi.

Quest’anno la più grande emozione l’abbiamo vissuta nella notte tra l’otto e il nove gennaio, festeggiando il compleanno della Lazio a Piazza della Libertà. Diecimila persone effettive, diecimila carte d’identità che rappresentano una per uno ogni singola testimonianza dell’amore per i colori biancocelesti. Oggi abbiamo presentato il settore paralimpico tra i quali spicca un gruppo di nuotatori, alcuni dei quali potrebbero rappresentare la maglia azzurra alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro.

Che cos’è per Antonio Buccioni la Lazio? “Per me è la canzone della vita, perché è una storia personale iniziata il 19 settembre del 1965, terza giornata del campionato di Serie B allo stadio Flaminio. Ed è una storia che non si è mai interrotta, rappresentando la compagna inseparabile della mia esistenza. La Lazio è la più bella favola scritta a Roma negli ultimi 116 anni.

E il momento più bello vissuto con la Lazio al fianco? “Senza dubbio il 12 maggio del 1974, io avevo 17 anni e mi sembrava di vivere un atto di giustizia, un riscatto rispetto a quelli che erano i rapporti di forza in città. Ricordo le retrocessioni del ’67 e del ’71, a scuola, e gli anni di Maestrelli che invece rappresentarono una rinvincita indimenticabile, sanando tutti i conti in sospeso.

In questo momento come si dovrebbe vivere la lazialità? “Sarei ipocrita se non dicessi che sono emozionato per i segnali d’affetto che ricevo in queste ore. Sono umanamente vicino a chi è privato della libertà e alla preoccupazione delle famiglie. La Lazio in questo momento non sta vivendo una crisi-economica finanziaria, un momento tranquillo rispetto ad un passato molto burrascoso da questo punto di vista. Se si guarda bene anche dal punto di vista tecnico, pur in una delle stagioni più deludenti degli ultimi anni, non ci stiamo dibattendo sul fondo del calcio italiano, anzi siamo sempre fra il sesto e il settimo posto. Da quando siamo tornati in Serie A sono saltate società come il Torino, il Napoli, la Fiorentina e il Parma addirittura tre/quattro volte. La crisi dunque non è tecnica, ma socio-culturale per quello che riguarda il modo di vivere la Lazio. Il mio sentimento dunque è di colossale rammarico: sono molto angosciato di questo, vorrei fare qualcosa di più ma ci sono cose che non comprendo fino alla fine.”

Fabio Belli

Beruatto: “Inzaghi buona scelta, contro la Juventus grande chance per i giovani”

L’ex difensore biancoceleste Paolo Beruatto ha parlato a Lazio Style Radio in vista della delicata sfida di campionato contro la Juventus.

Simone Inzaghi è stata una buona scelta, ponderata. Ha trasmesso non solo uno spirito nuovo ma anche dei principi di gioco diversi, i risultati gli danno ragione, forse c’era solo bisogno di tranquillità. Contro il Palermo ho visto una squadra padrona del campo, sembra una Lazio rivitalizzata. Sono contento che il mister da ex attaccante sia ripartito da Klose, ha puntato su un giocatore fondamentale nello scacchiere della Lazio. L’idea di Inzaghi è quella di essere padroni del campo e devo dire che i ragazzi lo stanno facendo bene, in difesa avrà portato i suoi principi come ogni allenatore. La Lazio sta interpretando bene i nuovi principi di gioco e i risultati si vedono, non dimentichiamoci che la squadra biancoceleste ha giocatori di qualità.

Domani sarà un bel test contro la Juve, i bianconeri hanno uno spirito di squadra forte, lo zoccolo duro sa trasmettere la voglia di vincere e di non mollare mai. Questa partita arriva in un momento giusto in quanto la Lazio non ha nulla da perdere e vedremo che tipo di prestazione riuscirà a fare contro la miglior squadra del campionato. I biancocelesti dovranno fare attenzione a diversi giocatori bianconeri. I ragazzi della Primavera biancoceleste sono tutti buoni giocatori, quando si esce dal settore giovanile però non si è pronti per la prima squadra, ci vuole pazienza. Ma Inzaghi li conosce benissimo e saprà aiutarli per farli crescere e magari li farà giocare in questo scorcio di campionato”.

Rocchi: “Il valore di Inzaghi dipenderà dai risultati”. E sul malcontento dei tifosi…

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Torna a parlare Tommaso Rocchi. E lo fa in una lunga intervista al portale ‘sofoot.com’, in cui ripercorre la sua carriera, dagli esordi con la Juventus fino all’ultima esperienza, in Ungheria, con il Tatabanya. Senza dimenticare, ovviamente, il periodo trascorso alla Lazio. Di seguito, riportiamo alcuni passaggi del colloquio.

Sul gol numero 200: L’ho realizzato a metà febbraio contro il Sarvar nella prima partita dopo la pausa invernale. Ho segnato una doppietta: il primo gol di sinistro in contropiede, il secondo – su un pallone rinviato male – a giro sul palo opposto dal limite dell’area. È stata una bella rete, anche perché è arrivata all’ultimo secondo prima della fine. Ho concluso in questo modo la mia carriera”.

Sul perché della scelta ungherese: Volevo fare un’esperienza all’estero. Avevo già giocato in massima serie con l’Haladas, ma un infortunio mi ha costretto a stare fermo tre mesi. Non ero sicuro di continuare l’estate successiva, poi ho accettato l’offerta del Tatabánya che era stato promosso in terza divisione e dove c’erano diversi italiani. Da alcuni giocatori passando per Bruno Giordano, un altro ex attaccante della Lazio, e il direttore generale (Massimiliano Caroletti, ndr). Poi – continua – Ho assistito a Roma alla nascita del mio terzo figlio. Non volevo tornare negli ultimi due mesi, così, di comune accordo con la società, ho deciso di restare a casa. Ho 38 anni e mezzo e sono ancora in forma, ma può bastare così”.

Nel 2004 l’approdo a Roma: Il club ripartiva da zero, c’è stato un cambiamento radicale. Certo da una parte c’era una grande pressione, ma dall’altra, visto che i tifosi non si attendevano grandi cose da quei nove acquisti e si chiedevano anche chi fossero, non avevamo molto da perdere. Ho iniziato l’avventura con questo spirito, credendo nelle mie qualità e ha funzionato. Ho segnato 17 reti la prima stagione, così le persone hanno cambiato parere su di me e la società mi ha acquistato interamente”.

Il gruppo musicale con Di Canio e i Filippini? Loro avevano già un gruppo, ma io suonavo la chitarra e ogni tanto ci ritrovavamo. Poi c’è stata l’iniziativa di Suor Paola per una serata di beneficienza e ci siamo detti: “Perché non provare?”. Di Canio si è subito proposto: ha suonato e cantato una decina di canzoni da Ligabue a Bob Dylan. È stato grandioso

La fascia di capitano? La Lazio non ha mai avuto capitani per un lunghissimo tempo. Ha spesso cambiato: da Nesta a Negro, passando per Peruzzi, Liverani e Oddo. Tuttavia il capitano rappresenta sempre un punto di riferimento. Io ho portato la fascia per quattro anni e, quando vado a bere un caffè al bar, i laziali mi dicono ancora: “Buongiorno capitano”.

I romanisti? Mi dicono che sono uno dei pochi laziali che rispettano. Nei derby ho segnato anche cinque volte contro la Roma. Loro però hanno apprezzato il mio comportamento in campo, effettivamente non ho mai mancato loro di rispetto”.

Il malcontento dei tifosi? Il passaggio da Cragnotti a Lotito è stato traumatico, ma obbligatorio. I tifosi erano abituati a titoli e grandi campioni, però capita a tutte le squadre, anche ad Inter e Milan. Nonostante i buoni risultati ricorrenti con le qualificazioni europee, i laziali sperano in una svolta, di poter lottare nuovamente per lo Scudett

Dabo? Un ragazzo d’oro! Era un giocatore eccellente, in grado di combinare la grinta di un centrocampista difensivo con una grande visione di gioco. Abbiamo passato due anni insieme, non conservo che grandi ricordi di lui”.

Sulle voci di un trasferimento all’Ajaccio nell’estate 2013: Sì, attraverso Ravanelli. Anche il Deportivo era interessato. Ci sono state delle trattative, ma poi non se ne fece più nulla. Dopo i sei mesi all’Inter, mi aspettavo una chiamata in Serie A. All’inizio avevo trovato poco spazio poi, con gli infortuni di Milito e Cassano, ho giocato 8 partite di fila e segnato 3 reti. Stramaccioni mi aveva promesso che, in caso di riconferma, avrebbe puntato su di me. Poi lui è stato esonerato, la proprietà è cambiata ed io sono rimasto in attesa fino ad ottobre, quando ho firmato a Padova in B”.

Sull’arrivo in panchina di InzaghiMi ha sorpreso del tutto. Simone è sempre stato attento, uno che si informava e faceva domande. Ha un’occasione importante per dimostrare il suo valore, ma dipende tutto dai risultati. Stesso discorso per Brocchi, altro ex mio compagno. Il campo sarà il vero giudice, anche se non ha esperienza. È come da giocatore: puoi essere la star della Primavera, poi ritrovarti a navigare nelle categorie inferiori…”.

Infine, uno sguardo sul futuro: “Intanto farò il padre a tempo pieno fino a giugno. La prossima stagione vorrei rimanere nel mondo del calcio. Sky mi ha già contattato per commentare le partite e ci sto riflettendo su. Vorrei anche allenare i giovani, non ho voglia di riprendere i ritmi di vita di un giocatore professionista”.

La “maledizione di Floccari”: dopo il gol-delirio, Lazio in serie nera contro la Juventus

Dieci partite, nove sconfitte e un pareggio. E’ lo score biancoceleste contro la Juventus dopo l’incredibile semifinale di Coppa Italia del gennaio 2013. Una partita da film, epilogo incredibile con i bianconeri capaci di trovare il gol del pari (e dei suppplementari) con Vidal oltre il novantesimo. Subito dopo, un colpo di testa di Floccari spiana la strada verso la storica finale del 26 maggio, uno dei momenti più alti della storia biancoceleste. Ma nei 6′ di recupero di quella folle partita c’è anche spazio per l’incredibile gol fallito da Marchisio, col due a due che avrebbe garantito la qualificazione alla Juventus.

Da allora, solo sconfitte con una fugace eccezione per la Lazio: circa tre mesi dopo, 0-2 in campionato con doppietta di Vidal. Poi la finale di Supercoppa e il successivo match di campionato, con i bianconeri a segno quattro volte in entrambe le occasioni. Poi l’unica tregua, pareggio uno a uno in casa contro la Juventus capace poi di chiudere quel campionato a quota 102 punti. Quindi altre sei sconfitte, tutte con Pioli in panchina. Che perde 0-3 l’andata e 0-2 il ritorno in campionato, ma soprattutto all’ultimo respiro, ai tempi supplementari, la finalissima che avrebbe regalato la settima Coppa Italia alla Lazio. Con l’eco del doppio palo di Djordjevic ancora vivo, la Lazio perde a Shanghai un’altra finale di Supercoppa. Quindi, 0-2 nell’andata di campionato di quest’anno e 0-1 nei quarti di finale di Coppa Italia.

15/04/2013 – Lazio – Juventus 0-2 (Vidal, Vidal)

18/08/2013 – Lazio – Juventus 0-4 (Pogba, Chiellini, Lichtsteiner, Tevez)

31/08/2013 – Juventus – Lazio 4-1 (Vidal, Vidal, Klose, Vucinic, Tevez)

25/01/2014 – Lazio – Juventus 1-1 (Candreva, Llorente)

22/11/2014 – Lazio – Juventus 0-3 (Pogba, Tevez, Pogba)

18/04/2015 – Juventus – Lazio 2-0 (Tevez, Bonucci)

20/05/2015 – Lazio – Juventus 1-2 dts (Radu, Chiellini, Matri)

08/08/2015 – Juventus – Lazio 2-0 (Mandzukic, Dybala)

02/12/2015 – Lazio – Juventus 0-2 (aut. Gentiletti, Dybala)

20/01/2016 – Lazio – Juventus 0-1 (Lichtsteiner)

Una sorta di maledizione, in linea con la storia della Lazio in cui le grandi gioie si pagano sempre con gli interessi. Stasera, un nuovo tecnico in panchina, contro una Juventus che ha vinto 22 partite sulle ultime 23 in campionato, pareggiando l’altra. Solita storia o maledizione spezzata?

Fabio Belli

Oddo parla del futuro: “Non ho mai gufato nessuno. La Lazio? Contento se..”

Massimo Oddo, ex giocatore e capitano laziale, alla domanda circa un suo interessamento alla panchina della Lazio ha risposto direttamente così: “Non ho mai gufato nessuno in vita mia perché non sono invidioso, sono contento sia per Simone Inzaghi che per Cristian Brocchi, hanno fatto la gavetta e se lo meritano.

Dichiarazioni riportate da Sky Sport: “Sto bene al Pescara, spero di continuare a fare bene e ad essere l’allenatore del Pescara anche l’anno prossimo”.

Euro 2016, Francia intenzionata alla proroga dello ‘stato d’emergenza’

Coi tempi che corrono la sicurezza non è mai troppa. E’ dello stesso avviso la Francia, ancora scottata, insieme a gran parte di tutta l’opinione pubblica, dei fatti del 13 Novembre, dove 130 persone persero la vita per gli attentati da parte dei terroristi dell’Is.

Il governo francese, a tal proposito ha deciso di proporre una proroga dello stato d’emergenza di altri due mesi, fino a fine luglio, ovvero dopo la fine degli Europei di calcio, che si terranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio.

Il primo ministro Manuel Valls, ha ribadito che l’estensione dello stato di emergenza “consentirà una migliore risposta contro la minaccia terroristica”, durante tutto il periodo di Euro 2016.

Roma, maltrattamenti in un nido comunale. Arrestata maestra che picchiava i bimbi

Quanto successo presso l’asilo nido comunale “Il Nido del Parco” è di quelle storie di cronaca che ogni persona dotata di umani principi e sufficiente consapevolezza dell’importanza della vita, specialmente di quella dei più ‘piccoli’, non riuscirebbe proprio a digerire, suscitando tanta rabbia.

Ci troviamo, appunto, a Roma ed una maestra è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di bambini di età compresa da 12 a 24 mesi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Pietro, che grazie a delle intercettazioni, ambientali e telecamere, sono riusciti ad incastrare la donna, rea di aver sottoposto più e più volte i pargoli a maltrattamenti fisici e psicologici.

Si parla di ‘violenti’ scossoni, schiaffi e urla, queste le accuse per la docente, altre due colleghe sono state sospese dal loro incarico. Grazie alle telecamere si sono riuscite a trovare le prove necessarie per accertare i reati. I bambini venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati da un solo braccio da una parte all’altra degli ambienti scolastici. Venivano forzati, ripetutamente, nella somministrazione del cibo nel corso della quale, spesso, gli veniva tappata la bocca per evitare che vomitassero. Violente le reazioni delle maestre quando i piccoli “disobbedivano ai loro ordini” schiaffi, violenti scossoni e urla venivano indirizzate loro come una vera e propria punizione.

 

Lotito ad un ‘bivio’: “Per com’è la situazione io da questa città me ne dovrei andare”

Torna a parlare Claudio Lotito, e lo fa da Palazzo Madama, come sottolinea Il Tempo. Esordisce ribadendo come sia da tanto che non parla ai microfoni, rimarcando quanto sia positivo questo suo silenzio mediatico: “È un anno che non parlo e sto bene infatti…”.

Poi tra una cosa ed un’altra ecco la frase che non ti aspetti: “Per com’è la situazione io da questa città me ne dovrei andare. Non penso che questa città abbia la capacità di proiettarsi nel futuro. Niente politica, eh… Le scelte le fanno i parlamentari che stanno qui dentro”.

L’impressione è che il Patron biancoceleste si senta un po’ come un pugile messo all’angolo da tutto l’ambiente, in particolar modo i tifosi della Lazio.