In attesa dell’autopsia per capire bene le cause della morte di una collaboratrice di Papa Francesco. Aveva 35 anni la donna trovata sena vita nella sua casa il 19 febbraio scorso. I carabinieri hanno rinvenuto il corpo intorno alle ore 20:30, intervenendo assieme ai vigili del fuoco accorsi per aprire la porta chiusa dall’interno. La vittima era incinta e soffriva di diabete. Gli investigatori indagano senza escludere nulla, ma fondamentale sarà capire i risultati dell’autopsia per ricostruire cosa sia realmente accaduto. Non sono stati riscontrati segni di violenza sulla collaboratrice del Papa, a breve saranno eseguite anche analisi sul feto. Un aspetto che insospettisce gli agenti è che nonostante la donna fosse incinta e soffrisse di una patologia nessuno si era accorto che la donna fosse deceduta da diversi giorni. Come riporta “Il Messaggero” la vittima si chiamava Miriam Wuolou e conosceva personalmente Papa Francesco, che alla notizia della sua morte sembra sia rimasto molto colpito. La 35enne, come si legge sempre su “Il Messaggero”, era spostata ma pare che non vivesse con il marito. L’uomo, interrogato, non sapeva nulla della morte della moglie.
Dramé: “Ecco perché non sono andato alla Lazio…”
Ormai sono ben 23 giorni che il calciomercato è terminato. A dire il vero, escludendo l’ingaggio del 32enne Bisevac, il mercato di gennaio della Lazio non è mai iniziato. Uno dei tanti nomi accostati ai biancocelesti nell’ultima sessione di trattative è stato Boukary Dramé. Il giocatore in forza all’Atalanta, sembrava davvero ad un passo dal vestire la maglia della Lazio e lo stesso terzino ha parlato di questa recente possibilitò in un’intervista rilasciata ai media francesi, dove ha dichiarato: “Purtroppo non si è conclusa la trattativa perché loro avrebbero dovuto prima cedere un paio di giocatori in esubero e questo non è successo. Andare alla Lazio, mi avrebbe permesso di fare il salto di qualità. Sappiamo tutti il livello dei biancocelesti”.
Paura e delirio a Roma: rapina e spari tra la folla…
Attimi di tensione in mattinata ad una Posta di Roma, in via Val Pellice. Alle 9:30 di questa mattina sono iniziate ad arrivare varie telefonate alle forze dell’ordine che venivano informate di una rapina all’ufficio postale in zona Conca d’Oro – Quartiere delle Valli. La rapina è avvenuta tra la gente che si era recata come ogni mattina alla Posta, inconsapevole che quello che stava per accadere avrebbe trasformato una normale giornata, in qualcosa di veramente traumatico. A mettere a segno il colpo due rapinatori, entrambi armati di pistola, che hanno creato il panico anche nel momento di fuga dall’ufficio postale. I due malviventi, ritrovandosi di fronte una Smart (auto della polizia in borghese), hanno fatto esplodere vari colpi di pistola verso la macchina e gli agenti hanno risposto al fuoco. Il terrore ha colpito anche i clienti del supermercato adiacente al luogo in cui è avvenuto il tutto. E’ intervenuto anche il 118, dato che alcuni cittadini sono stati colpiti da un malore per la tanta paura. Fuggiti i due in direzione di via dei Prati Fiscali, su uno scooter Suzuki Burgman, usato per scappare è stato poi ritrovato dagli investigatori in viale Somalia, nella zona del Quartiere Africano. Ancora con la marmitta calda dei due rapinatori non vi era però traccia. sono al momento ricercati. Gli agenti della polizia scientifica hanno ritrovato almeno tredici bossoli di pistola. Un proiettile ha anche raggiunto una persona di un appartamento della via oltrepassandolo. Come riportato da romatoday.it ha parlato così dell’accaduto Riccardo Corbucci, assessore alla trasparenza e alla partecipazione del III Municipio: “Con la rapina di questa mattina, questo è il terzo episodio criminale in pochi giorni nel nostro municipio.Sono veramente preoccupato per quanto sta accadendo. Soltanto la buona sorte sta evitando che i cittadini possano rimanere vittime della violenza criminale”.
EL: designata la sestina arbitrale di Lazio-Galatasaray
Sarà Vladislav Bezborodov ad arbitrare il ritorno dei sedicesimi di Europa League tra Lazio e Galatasaray, in programma giovedì alle ore 19 allo stadio Olimpico. Il fischietto russo sarà coadiuvato dagli assistenti Golubev e Gavrilin, dal quarto uomo Danchenko e dagli arbitri di porta Eskov e Fedotov. Nessun precedente con la Lazio per questo arbitro, che nella stagione in corso ha già arbitrato la Fiorentina nel match vinto di misura contro il Belenenses.
Eriksson scommette sul calcio cinese. E sull’Italia…
Torna a parlare l’allenatore del secondo scudetto biancoceleste È ben Goran Eriksson. Lo fa dalla Cina, dove, dopo la prima esperienza con il Guangzhou, attualmente siede sulla panchina dello Shanghai, con il quale ha da poco alzato al cielo il suo primo trofeo extra europeo. Una scelta di cui il tecnico svedese non si è affatto pentito, convinto che il futuro del calcio sorgerà proprio all’ombra della Grande Muraglia: “Sono convinto – le sue parole ai taccuini de L’Equipe – che tra 10-15 anni i cinesi riusciranno a vincere perfino la Coppa del Mondo. Il futuro è davvero luminoso per questo paese e io sono fortunato ad essere capitato al posto giusto nel momento giusto. Quando ero in Italia, negli anni ’90, tutti volevano venire a giocarci perché c’era il miglior calcio. Negli anni 2000, invece ero in Premier e tutti volevano giocarci. Adesso mi sembra che ogni giocatore punti a giocare in Cina e questa è una grande cosa per il calcio in questo paese“.
Ballotta: “Chi doveva fare la differenza nella Lazio… non la fa più! Pioli? I bilanci si fanno alla fine.”
Marco Ballotta, ex portiere biancoceleste presente in campo anche il giorno dello storico scudetto del 2000, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare della situazione biancoceleste alla vigilia della fondamentale sfida contro il Galatasaray.
“Secondo me la Lazio ha tutte le carte in regola per passare il turno ed arrivare fino in fondo in Europa League. Alla luce della situazione in campionato, l’obiettivo europeo è determinante.“
Ma rispetto a un anno fa cosa è cambiato in casa biancoceleste? “Probabilmente è mancata un po’ di fame. I giocatori che hanno fatto la differenza l’anno scorso sono mancati sul piano della continuità: chi doveva fare la differenza, come Felipe Anderson e Candreva, semplicemente non è più riuscito a farla. Per il prossimo anno qualcosa andrà cambiato, senza ombra di dubbio.“
Proprio Candreva al momento sembra essere entrato nell’occhio del ciclone: “Non vorrei che avesse voglia di cambiare aria: nel mercato invernale si era parlato molto di una sua possibile partenza. Forse è arrivato ad un’età in cui vorrebbe avere la certezza di poter lottare per qualcosa di davvero importante.“
I compagni di reparto in difesa di Ballotta, tra Parma e Lazio, erano tra i migliori giocatori di ruolo al mondo. Le problematiche che sta vivendo in difesa la Lazio sono figlie di mancanze a livello individuale, anche a causa degli infortuni, o sono relative a problemi di programmazione? “I problemi non derivano mai da un reparto solo. La Lazio mi sembra una squadra in buon equilibrio, senza un reparto eccezionale o particolarmente scarso. Sono gli elementi che dovrebbero garantire ad essere mancati: troppe le prestazioni piatte in una squadra che vive troppo di alti e bassi, anche a causa, come ripeto, dei numerosi infortuni. Mancano anche i sostituti per riuscire a sopperire a questo tipo di assenze.“
Può essere azzardato, puntando al vertice, impiegare così tanti giovani contemporaneamente in campo? “Il progetto della società può essere giudicato positivamente se si parla di prospettive future, ma poi bisogna capire quali pedine possono essere sacrificate per muovere il mercato e puntellare la squadra con elementi di esperienza che possano garantire qualcosa di importante. Anche se un progetto-giovani deve basarsi sul mantenimento degli elementi cresciuti in casa, che devono restare quando sono pronti per esprimersi ad alti livelli.“
Sul tecnico Pioli: “I bilanci si fanno alla fine, bisognerà vedere su quali basi si chiuderà la stagione. Se la società crede nel progetto si può puntare sul ricambio dei giocatori mantenendo però la stessa guida e dare un segnale di continuità. Sono due anni però che la squadra fatica molto ad inizio stagione, questo è un aspetto sul quale il tecnico dovrà eventualmente lavorare.“
In campionato chi dovrebbe spuntarla? “La Juventus si è resa protagonista di un recupero impressionante, ma ci è riuscita perché le altre squadre gliel’hanno permesso, rallentando costantemente. L’equilibrio può giovare per far crescere il calcio italiano e farlo tornare ai livelli del passato.“
Ultimo parere d’obbligo, per un grande ex come Ballotta, sui portieri della Lazio: “Berisha e Marchetti sono indubbiamente due titolari: dunque credo che uno dei due a fine stagione partirà. Considerando che la scelta su Marchetti, alla luce del parere di Pioli e del recente rinnovo di contratto, mi sembra chiara, sarà Berisha a dover fare le sue considerazioni. Guerrieri è un giovane di grande prospettiva ma per lui sarebbe ideale vivere un anno fuori, per giocare e fare esperienza sul campo.“
Fabio Belli
FOTO – Parolo: “Prima di venire alla Lazio guardai i video dell’evento Di Padre in Figlio”. Djordjevic: “Gioco a calcio grazie a un videogame”
Prosegue in casa Lazio il tour nelle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia per il progetto ‘Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport‘. Stamane a fare tappa presso la scuola d’infanzia e primaria ‘Antonio De Curtis’ sono stati Filip Djordjevic e Marco Parolo, accompagnati dal team manager Manzini e dall’immancabile aquila Olimpia. Come riporta ‘lalaziosiamonoi’, proprio Manzini è il primo a prendere la parola: “La società vi saluta e vi ringrazia. Questi incontri ci arricchiscono sempre, per questo vogliamo invitarvi ad una delle nostre partite all’Olimpico. L’aquila? Rappresenta la squadra che deve sempre puntare alle vette, perché è un animale che tende a volare in alto verso picchi difficili da raggiungere“.
Il microfono passa poi al centravanti serbo: “Collaborare con la squadra serve molto, perché si vince solo restando tutti uniti, da solo nessuno può fare nulla. Si fanno tanti sacrifici, si è sempre lontani dalla famiglia. Ma le tante cose belle che ci sono nel calcio poi ti ripagano. Fare un gol è la sensazione più bella: io il mio primo l’ho segnato tanti anni fa ed è stato qualcosa di incredibile. Lo sport preferito dopo il calcio? Noi due seguiamo il basket, soprattutto l’NBA. La mia passione per il calcio è nata quando ero piccolo: giocavo tutti i giorni a Football Manager e conoscevo tutti i giocatori. Tempo libero ne abbiamo poco, ma passarlo con i figli è la cosa più bella del mondo. Razzismo? Non mi è mai capitato, né in Francia né in Italia. Pur essendo straniero, il derby lo sento come tutti gli altri: so che è uno dei tre derby più grandi del mondo, la partita più importante della stagione. La concentrazione c’è sempre, perché è bello giocare partite del genere“.
E giunge infine al centrocampista ex Cesena: “L’alimentazione nello sport è importante, soprattutto quando sei avanti con gli anni, perché, a differenza di quando sei giovane e puoi permetterti qualche dolce per via del metabolismo diverso, non puoi esagerare, altrimenti devi anche pagare delle multe (ride ndr). Il mio percorso per diventare calciatore è stato più lungo: avevo 25 anni quando sono arrivato in A, un obiettivo che ho sempre avuto e per il quale ho sempre dato tutto me stesso. Il segreto è essermi sempre divertito, perché se la vivi come un peso non vai da nessuna parte. La passione
dei tifosi la percepisci fin da subito, anche nelle amichevoli pre-campionato, quando vengono in 4-5mila disposti a tutto per farsi una foto con te. Prima di arrivare alla Lazio avevo visto dei video dell’evento ‘Di padre in figlio’, in cui c’era l’Olimpico pieno. Noi percepiamo l’amore dei tifosi, ma poi sta a noi trascinarli di più e a volte ci riusciamo e altre no. La loro voglia però si percepisce tanto, anche in trasferta, quando applaudono tanto. Il mio idolo? Gerrard, ci ho giocato contro ed è stato incredibile. Da questi idoli dobbiamo prendere le cose positive e farne tesoro. Il gioco di squadra aiuta tantissimo tutti a rendere meglio: quando sei insieme ad altri non puoi essere egoista, ma devi accettare i difetti dell’altro e stimarsi a vicenda. Bisogna parlare con i compagni per confrontarsi e capire come crescere. La vita privata? Sono sempre stato me stesso e l’ho tenuta separata dal calcio. La violenza? Mi è successo in Belgio con l’Italia, a fine partita negli spogliatoi parlavamo solo di quanto accaduto in Francia. Il calcio è gioia, bisogna avere rispetto e sperare che certe cose non si ripetano. In questo momento critico cerchiamo di essere compatti e non ascoltare quello che ci dicono contro. Non possiamo essere sempre al 100%, ma con la voglia e la passione si può risalire. Quando si smette? A quarant’anni, a volte anche prima, anche perché non ce la fai a stare al passo con i giovani che hanno più energie. Cerchi di tenerti in forma, ma ad un certo punto è il fisico a dirti basta. I giovani però devono far bene, sennò continuano a giocare i vecchietti. Penso sia giusto fare beneficenza: noi la facciamo sia come squadra che singolarmente, doniamo per aiutare chi è meno fortunato di noi“.
Prima di andar via però c’è spazio anche per Olimpia, che parla attraverso il falconiere Bernabè: “Vive a Formello, ha tanto spazio e dunque non scappa perché la riconosce come casa. All’Olimpico invece è più difficile per le luci, le bandiere e le telecamere, ma abbiamo lavorato per questo e dopo 5 anni è diventata bravissima“.
LAZIALI FUORI PORTA – Crecco convince, Rozzi stecca
Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Rozzi (Robur Siena) Filippini (Pro Vercelli), Crecco (Modena), Elez (Aarhus), Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Bari).
SERIE B
Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha: nell’atipico posticipo di Serie B di domenica alle 12:30, la Salernitana ha ospitato la seconda forza del campionato, il Crotone. 1-1 il risultato finale con i granata di Menichini protagonisti di una buonissima prova. Titolare e per 90 minuti in campo Oikonomidis: l’australiano + autore di una prova positiva, soprattutto nella prima frazione di gioco. Si sacrifica molto anche in fase difensiva e ne risente alla distanza. Prima convocazione e prima panchina per Tounkara proprio contro la sua ex squadra. In panchina anche Pollace e Strakosha. Quest’ultimo sarà titolare sabato prossimo data la squalifica di Terracciano, espulso nel finale. Fuori per infortunio Prce e Ronaldo.
Filippini: la Pro Vercelli viene sconfitta in rimonta in casa dalla Virtus Entella, 2-3 il risultato finale per i liguri. Solo panchina per Filippini, che dopo un ottimo inizio di stagione sembra aver perso posizioni nelle gerarchie di Foscarini.
Crecco: il Modena batte di misura il Brescia e conquista 3 punti psantissimi in chiave salvezza. Titolare e in campo per 90 minuti Luca Crecco, mezzala nel centrocampo a 3 di mister Crespo. Una prova di corsa, sostanza e carattere a cui aggiunge anche molta qualità. Dopo la negativa prima parte di stagione a Lanciano per Crecco è arrivato il momento del rilancio.
Minala: pareggio a reti bianche per il Bari, bloccato dal Latina sullo 0-0 nell’anticipo di venerdì. Non siede nemmeno in panchina Joseph Minala, ancora alla ricerca della migliore condizione fisica.
LEGA PRO
Lombardi: 1-1 per l’Ancona sul campo della Maceratese, con i marchigiani che riescono a recuperare lo svantaggio iniziale grazie ad un rigore di Libertazzi. Entra solamentel 70esimo Cristiano Lombardi senza riuscire ad incidere.
Rozzi: finalmente titolare Antonio Rozzi, ma il Siena viene sconfitto tra le mura amiche dal Santarcangelo con un secco 0-2. Una prova opaca per l’attaccante romano, sostituito al 53esimo con il risultato ancora in bilico sullo 0-0.
LIGUE 1
Perea: il Troyes esce sconfitto per 3-1 dal campo del Monaco e il destino della compagine francese sembra ormai essere segnato. Ancora squalificato Brayan Perea dopo l’espulsione rimediata contro il Bastia.
PRIMERA DIVISION Messico
Alvaro Gonzales: ancora out per un problema al ginocchio El Tata Gonzales. L’Atlas riesce tuttavia a superare il temibile Pachuca con un 1-0 di misura e si allontana dalla zona calda della classficia.
ALKA SUPERLIGAEN Danimarca
Elez: ancora in pausa invernale il campionato danese, che riprenderà il prossimo weekend quando l’Aarhus di Josip Elez se la vedrà con l’Odense.
SUPER LEAGUE Svizzera
Vinicius: 0-0 per lo Zurigo contro il Lugano in ,un vero e proprio spareggio retrocessione. Vinicius viene schierato titolare come esterno mancino nel 3-4-3 di Sami Hyypia. Discreta la prova del brasiliano, che rimedia un ammonizione (la seconda consecutiva) al minuto 47.
Giulio Piras
RIECCO LA SPARUTA MINORANZA
Sono passati 24 mesi, 730 giorni. Era una domenica e la squadra, allora di Edy Reja, giocava il posticipo serale in casa contro il Sassuolo di Zaza e Berardi, gara finita per 3-2, con rete finale di Stefan Radu. Ma la vera partita, quella sera si giocava altrove, in tribuna, sugli spalti. Riecheggiava da una parte all’altra dello stadio Olimpico. Rimbombava all’unisono una voce, che sembrava partire come fosse “Giove Tonante”: “LOTITO VATTENE, LOTITO LIBERA LA LAZIO”.
Da una parte la dirigenza laziale in giacca e cravatta, nella fattispecie Igli Tare e Claudio Lotito. Dall’altra il “popolo, il tifo laziale, cuore, speranza e tanto sacrificio”, quei 50.000 (appurati e certificati) uomini biancocelesti venuti apposta per protestare, gridare a squarciagola tutto il loro rancore, dovuto da una gestione malata, sanguinolenta e manchevole di rispetto per i colori e la tradizione. Quella sera la protesta fu veemente, il respiro prima del balzo, la tensione si tagliava a fette e la repulsione era tanta. Molti illustri campioni e “uomini” del glorioso passato biancoceleste, fossero stati presenti avrebbero serrato le fila accanto alla Curva, per aggiungere al coro un’altra voce bianca, ad intonare “rime baciate in versi” col fine ultimo di entrare nel profondo “privato” di certuni, al fine di scalfirne la granitica perseveranza. Nel tentativo di far comprendere che quella, che per loro era un’azienda, fatta di partita doppia, faldoni impolverati, diritti tv e bilanci di fine campionato, per tutti i tifosi era motivo di vanto, uno stile di vita, quel retaggio sentimentale da tramandarsi “di generazione in generazione”. Rispettandolo e custodendolo gelosamente, al fine di preservarne la sua purezza, che fino ad allora era stata intaccata da imprenditori urbanistici e pseudo agenti incalliti.
La Curva Nord & la rediviva Maestrelli con il “placet” di buona parte dello stadio, espose un cartello con scritto “Libera la Lazio”. Presente anche lo striscione, già esposto nel corteo che ha preceduto la gara, con scritto “Assoluta Maggioranza”. Man mano che si avvicina l’ingresso delle squadre vengono esposti altri striscioni di contestazione nei confronti della società biancoceleste.
Oggi a distanza di 2 anni non dimentichiamo quanto fatto quella sera, anzi probabilmente quello fu il “principio” di tutto, la cartina tornasole che ci riporta ad oggi, 23 Febbraio 2016. Se si pensava che la situazione sarebbe potuta migliorare ci si sbagliava di grosso.
Tant’è vero che è stata indetta un’altra protesta. Un’altra occasione si presenterà Domenica 13 Marzo, in concomitanza con la partita Lazio – Atalanta. Per dare peso alle parole, per ricordare che la libertà di ogni laziale risiede nel poter “esprimere al meglio il proprio pensiero” e per far presente a tutti coloro che se ne fossero dimenticati, che forse questa non è più la tanto stonata “sparuta minoranza” di cui si parlava.
Champions League: da oggi si completa il quadro degli ottavi, c’è Juve-Bayern
Altro giro altra corsa: la Champions League torna in campo per completare il programma delle gare di andata degli ottavi di finale.
Si comincia stasera alle ore 20.45. La Juventus, forte del primato ritrovato, affronterà un Bayern Monaco che, sulla carta, rappresenta l’avversario più ostico assieme al Barcellona tra le sedici squadre rimaste in campo. I bavaresi sembrano però aver perso la brillantezza della prima metà della stagione, a causa dell’addio anticipato di Guardiola che ha forse disorientato l’ambiente, che si sente già in tasca la quarta Bundesliga consecutiva. Il vero problema per il Bayern potrebbero essere però le assenze, soprattutto in difesa. La Juventus dopo il turn over di Bologna che è quasi costato il primo posto (oltre all’interruzione della serie di vittorie consecutive, fermatasi a quindici) punta sul ritorno di Dybala a tempo pieno in avanti per rivitalizzare un attacco che tra Genoa, Frosinone, Napoli e Bologna ha realizzato solo quattro gol.
Probabili formazioni:
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba; Dybala, Mandzukic. All. Allegri.
BAYERN MONACO (4-1-4-1): Neuer; Lahm, Kimmich, Alaba, Bernat; Xabi Alonso; Costa, Alcantara, Muller, Robben; Lewandowski. All. Guardiola.
ARBITRO: Martin Atkinson (ENG).
Alla stessa ora altra sfida tra stelle con Arsenal-Barcellona. Inglesi in piena lotta per un sogno chiamato Premier League, che i Gunners non conquistano da oltre dieci anni. Il problema della squadra di Wenger è sempre la continuità. Dopo ogni vittoria di solito arriva una frenata a spegnere gli entusiasmi. E’ successo anche stavolta con il successo in campionato sul Leicester seguito da un deludente pari, 0-0, in FA Cup contro l’Hull City, formazione di seconda divisione. Di sicuro non sarà tutto facile per un Barcellona che, con il doppio successo in trasferta contro Sporting Gijon e Las Palmas ha messo in ghiaccio la Liga, con otto punti di vantaggio sull’Atletico Madrid secondo. Nella fase a gironi i blaugrana hanno gestito bene la situazione, pareggiando due volte in trasferta e togliendosi lo sfizio della vittoria a valanga con sei reti realizzate alla Roma, non nuova in Europa a questi exploit alla rovescia.
Probabili formazioni:
ARSENAL (4-2-3-1): Cech; Bellerin, Koscielny, Mertesacker, Monreal; Ramsey, Flamini; Sanchez, Ozil, Oxlade-Chamberlain; Giroud. All. Wenger.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Mascherano, Pique, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Neymar, Suarez, Messi. All. Enrique.
ARBITRO: Cüneyt Çakır (TUR).
Domani, sempre alle 20.45, si completerà il quadro dell’andata degli ottavi di finale. Quella tra Dinamo Kiev e Manchester City potrebbe sembrare una delle sfide più sbilanciate a livello di pronostico. Non va dimenticato però come, proprio per il caso Guardiola che da luglio allenerà il City, gli inglesi hanno sbandato pesantemente, perdendo tre sanguinose sfide contro Leicester e Tottenham in campionato e venendo eliminati dalla FA Cup domenica scorsa dal Chelsea, capace di imporsi con un clamoroso cinque a uno. La Dinamo Kiev dalla sua è emersa da un girone molto difficile, finendo proprio dietro al Chelsea ed eliminando il Porto. L’allenatore è Rebrov, partner d’attacco di Shevchenko nella squadra degli anni ’90 allenata da Lobanovsky: il portiere tra l’altro è sempre lo stesso, Shovkovsky.
Probabili formazioni:
DINAMO KIEV (4-2-3-1): Shovkovskiy; Danilo Silva, Dragovic, Khacheridi, Antunes; Rybalka, Sydorchuk; Gonzalez, Garmash, Yarmolenko; Kravets. All. Rebrov.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Sagna, Kompany, Otamendi, Kolarov; Fernandinho, Yaya Tourè; De Bruyne, Silva, Sterling; Aguero. All. Pellegrini.
ARBITRO: Antonio Mateu Lahoz (ESP).
Più equilibrata sembra la sfida tra PSV Eindhoven e Atletico Madrid. I “Boeren” padroni di casa, dopo aver eliminato il Manchester United nella fase a gironi, stanno vivendo una nuova età dell’oro in Eredivisie. Dopo un inizio incerto i campioni d’Olanda in carica, allenati da Philip Cocu, hanno centrato una serie di quindici vittorie e tre pareggi (otto le vittorie consecutive con striscia positiva ancora in corso) che li hanno riportati in testa davanti all’Ajax. L’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone ha invece patito lo strappo imposto dal Barcellona alla classifica della Liga. Al momento in campionato l’obiettivo più realistico per i “Colchoneros” è il secondo posto. In Champions puntano invece ad essere di nuovo la mina vagante, ma in attacco, dopo l’addio di Jackson Martinez col colombiano che ha decisamente fallito nella Liga, “El Cholo” potrebbe ritrovarsi a corto di alternative.
Probabili formazioni:
PSV EINDHOVEN (4-3-3): Zoet; Marin, Bruma, Moreno, Brenet; Proppen, Hendrix, Guardado; Pereiro, De Jong, Locadia. All. Cocu.
ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godin, Gimenez, Filipe Luis; Oliver, Gabi, Saul, Koke; Griezmann, Vietto. All. Simeone.
ARBITRO: Daniele Orsato (ITA)
Fabio Belli
VIDEO – Renzi, risate in aula all’affermazione: «Il 22 dicembre inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria».
“A proposito di infrastrutture”, inizia così il Premier Matteo Renzi parlando della tanto agognata e quanto mai risolta questione “Salerno – Reggio Calabria” lo storico tratto stradale, mai ripristinato.
Ecco le sue dichiarazioni: “Fatemi fare una pubblicità progresso. Come sembrava impossibile concludere la Variante di Valico, so che non ci crederete, ma il 22 dicembre inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria“.
Le dichiarazioni hanno provocato una “fragorosa” risata tra i presenti. A seguito il Presidente del Consiglio ha incalzato ribattendo: “Tutti quelli che hanno fatto ‘ohhh’, saranno costretti a fare la Salerno-Reggio Calabria e guiderò io”.
Ecco il video completo:
De Martino: “La mancanza della Curva Nord, polmone del tifo, costerà dei punti in classifica”
Durante la trasmissione “Lazialità in Tv” è intervenuto Stefano De Martino, responsabile della comunicazione della S.S. Lazio. Il dirigente si è così espresso nel corso della trasmissione: “Io confermo quello che è stato il discorso fatto al Corriere dello Sport, ritenevo anche che fosse necessaria l’intervista del ds Tare al giornale per chiarire il momento Lazio. Mi rimane difficile capire come possa essere il contrario. Io ho detto solo una cosa: il confronto con gli ex calciatori può essere fatto anche da noi, la società può invitare questi personaggi. Ad esempio abbiamo invitato Paolo De Paola a Formello, per conoscere il centro sportivo, che è cambiato moltissimo da quando sono arrivato io nel 2008. Se abbiamo in mente di fare qualcosa di clamoroso? Sono due cose diverse i tifosi e la comunicazione. Per i primi ci sono state molte possibilità di farli entrare a Formello, è chiaro che è impossibile aprire i cancelli 24 ore su 24, ma ogni iniziativa ha avuto un successo non indifferente“.
L’opinione pubblica vede il centro sportivo di Formello come un bunker inespugnabile, De Martino commenta così: “Non sono d’accordo, ogni volta che si è chiesto un intervento, c’è sempre stata la volontà di volerlo fare. Se cambierà qualcosa? I motivi di questo clima sono tanti, non c’è solo una problematica. Sappiamo le complicanze legate alle decisioni riguardanti Stadio Olimpico e ordine pubblico. Quando sento dire di salvare una stagione io non sono d’accordo: fino a quando ci saranno minuti da giocare, i giocatori sono tenuti a dare il massimo. Spero che a fine stagione ci possa essere un tavolo per sostenere un incontro. La mancanza della Curva Nord, polmone del tifo, costerà dei punti in classifica. Cosa intendo quando parlo di apertura agli ex? Noi siamo a disposizione, vogliamo farvi considerare il nostro centro sportivo disponibile. Siamo aperti con disponibilità quotidiana per far visitare Formello, sempre. Già la prossima settimana si potrebbe organizzare da noi una visita per chi vuole”.
In chiusura fa un’appello generale: “Il comun denominatore per tutti deve essere la Lazio, solo stringendoci, accorciando le distanze possiamo affrontare tutto ciò, lasciando fuori i vecchi problemi del passato sto parlando ovviamente al livello di comunicazione. Solo quando non verrà messo da parte definitivamente il retaggio del passato, qualcosa si potrà risolvere“.
ROMA, NUOVO BLOCCO DELLE AUTO
L’Amministrazione capitolina, su disposizione del Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha disposto per domenica 28 febbraio una giornata «antismog» che prevede il blocco della circolazione veicolare. Lo stop riguarderà tutti i veicoli sino alla categoria Euro 5, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Potranno circolare le categorie di veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, Euro 6 e ciclomotori due ruote quattro tempi Euro 2 e motocicli quattro tempi Euro 3. L’Amministrazione ha dato indicazione all’Atac di rafforzare il servizio, intensificando il numero di corse di bus e metro rispetto ad una normale domenica.
«La giornata di domenica 28 – spiega una nota del Campidoglio – è la terza di un ciclo di quattro date previste dal piano per il risanamento della qualità dell’aria – adottato dalla della Regione Lazio – che dispone che per almeno quattro domeniche, comprese nel periodo da novembre a marzo, è vietata la circolazione dei mezzi ad uso privato nel territorio della fascia verde. Si ricorda che è necessario adottare in via cautelare i provvedimenti di divieto della circolazione dei mezzi ad uso privato per le rimanenti due domeniche, al fine di salvaguardare il bene primario della salute dei cittadini, tenendo in evidente considerazione il fatto che i soggetti particolarmente a rischio per l’esposizione ad alte concentrazioni di polveri inalabili (PM10) e di biossido di azoto (NO2), sono bambini, donne in gravidanza, persone anziane, cardiopatici e, più in generale, soggetti con patologie respiratorie, nonché coloro che sono soggetti a prolungate esposizioni».
Fonte: Il Messaggero
Il malessere di Antonio Candreva
L’edizione odierna del “Messaggero” fa una disamina sul momento di Antonio Candreva, rientrato, dopo due panchine di fila, titolare contro il Frosinone: “E’ fin troppo evidente come non giochi tranquillo, come voglia dimostrare al mondo intero di essere ancora il migliore del gruppo. Quando ha la palla crea sempre scompiglio e situazioni insidiose però non è concreto come qualche tempo fa. L’impressione netta è che tra Candreva e la Lazio siamo ai titoli di coda, il matrimonio sembra ormai alla fine. Il prossimo anno lo vedremo con un’altra maglia“.
Eloquenti e quanto mai chiare le dichiarazioni del quotidiano. Il giocatore, così come tutta la Lazio va detto, non sta attraversando un grande periodo di forma, ed ovviamente in questi momenti le voci che lo vogliono lontano da Roma, si fanno quanto mai insistenti. Speriamo si possa fare chiarezza il prima possibile, per non aggiungere un’altra grana, in un momento in cui ce ne sono fin troppe.
RASSEGNA STAMPA – Lazio, triplette di Matri e Klose in amichevole
Lazio di nuovo al lavoro a Formello il giorno dopo lo 0-0 del Matusa di Frosinone. Pioli come sempre ha diviso il gruppo in due: lavoro di scarico in palestra per chi ha giocato al Matusa dal primo minuto, defaticante sul campo per Cataldi, Djordjevic,Bisevac e Hoedt.
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – Lazio, giallo Anderson. Lotito: “L’ho già venduto per 60 milioni…”. Ma la società smentisce
Felipe Anderson-Manchester United, una bomba di mercato che si chiude (almeno per ora) con la smentita ufficiale da parte della Lazio. “In riferimento alle dichiarazioni attribuite al Presidente Claudio Lotito riguardo la presunta vendita del calciatore Felipe Anderson, la S.S. Lazio precisa che queste sono destituite di qualsiasi fondamento”. Tutto nasce dalla clamorosa rivelazione che sarebbe emersa dalla zona mista dello stadio Arechi, al termine della gara tra Salernitana (l’altro club di Lotito) e Crotone. E che la società biancoceleste ha appunto sconfessato. “Felipe Anderson l’ho preso a 8 milioni e l’ho già rivenduto a 60, l’anno prossimo andrà al Manchester United”, questa la fragorosa uscita intercettata e riportata dai cronisti dei quotidiani locali “La Città di Salerno” e “Metropolis”, con Lotito intento a conversare con il presidente del Crotone Vrenna e il diesse Ursino.
Fonte : La Repubblica
RASSEGNA STAMPA – Il laziale Giordano contro Totti «Ha sbagliato tempi e modi»
Bomber e capitano, trasteverino e laziale, Bruno Giordano è stato per anni un «monumento» biancoceleste. In realtà è un idolo ancora oggi, i tifosi lo vorrebbero volentieri in panchina, si tratta della classica storia d’amore senza fine. «Bruno facci un gol», era un coro della Nord di fine anni ’70, ha fatto innamorare il popolo laziale, ha rappresentato l’aquila per dieci anni. Numero 9 sulle spalle e centodieci reti con la maglia del cuore, fantasia e classe allo stato puro. Lazio e Napoli le tappe più importanti della carriera, l’attuale allenatore del Tatabanya (club ungherese) ha voluto commentare per «Il Tempo» il caso Totti. L’esplosione del capitano giallorosso, un’intervista al veleno rilasciata a poche ore dalla sfida con il Palermo. Nervi tesi con Luciano Spalletti, l’esclusione dalla lista dei convocati e ambiente spaccato in due, una situazione che rischia di diventare pericolosa. Bruno Giordano ha analizzato la questione, s’è concentrato particolarmente sul 10 della Roma. S’è schierato però dalla parte dell’allenatore, ha difeso la società.
Giordano, chiaramente la notizia è arrivata anche in Ungheria?
«Assolutamente sì, se ne parla da giorni. Io ho letto un po’, mi sono documentato, ho cercato di capire con attenzione. Sinceramente mi sembra una storia un po’ particolare».
Fonte : Il Tempo
RASSEGNA STAMPA – Lotito: «Ho già venduto Felipe allo United per 60 milioni».
Già furiosi per l’ennesimo 0-0 – il terzo consecutivo in trasferta – di Frosinone e per il settimo pari nelle ultime 14 giornate a Frosinone, adesso i tifosi biancocelesti rischiano d’esplodere con questa bomba di mercato in uscita che arriva direttamente da Salerno, dove ieri sera Lotito, parlando con Ursino e il presidente Vrenna, fuori dai microfoni della stampa, ma davanti ai giornalisti presenti, ha esclamato: “Felipe Anderson l’ho preso a 8 milioni di euro e l’ho già rivenduto a 60. L’anno prossimo andrà al Manchester United”. Questo il virgolettato ascoltato e riportato “La Città Di Salerno” e “Metropolis”. I Red Devils seguono il brasiliano da tempo e avevano offerto addirittura 45 milioni a fine agosto, ma resta difficile da credere che dopo questa stagione opaca di Anderson siano disposti a versare addirittura una cifra maggiore pur di averlo a giugno. La frase di Lotito è confermata al 100% in Campania, bisogna solo capire quanto corrisponda alla verità.
Fonte : Il Messaggero
Nonostante tutto Firmani ci crede: “Vincere l’Europa League è difficile, ma la Lazio può farcela”
La Lazio: bella e convincente in Europa League, noiosa, soporifera e raramente esaltante in campionato. Proprio per analizzare questo atteggiamento alla “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia Fabio Firmani: “Ieri partita noiosa, dopo la prestazione in Europa League ci si aspettava una vittoria a Frosinone. Questa squadra conferma che quest’anno fatica a trovare continuità. Però c’è ancora tempo per recuperare qualcosa, l’Europa League va giocata fino in fondo con convinzione ma non bisogna abbandonare il campionato. Arrivare decimi o sesti per una squadra come la Lazio non è la stessa cosa. E’ chiaro si nota una differenza di motivazione tra le partite di coppa e quelle di campionato dove non si vede un obiettivo prestigioso alla portata. L’Europa league è una competizione difficile, vincerla è un impresa, non impossibile ma difficile. Però è una squadra costruita per poter fare molto bene in questa competizione. E’ una manifestazione dove spesso si vedono pronostici ribaltati, credo che la Lazio possa arrivare fino in fondo, poi vincerla o meno dipende molto anche dagli episodi. La stagione sicuramente è stata condizionata da assenze importanti”. Questione stadio: “Vedendola da fuori posso dire che è un peccato vedere lo stadio così vuoto, è una sconfitta per tutti. Questa atmosfera di contestazione nei confronti della società c’è da dieci anni. Però i tifosi hanno dimostrato che quando c’è da accompagnare la squadra verso un traguardo importante sono pronti a tornare a supportarla mettendo da parte altri discorsi. Pensando allo stadio dello scorso anno con quella cornice meravigliosa posso dire che è davvero un peccato vedere lo stadio così vuoto, pesa molto anche il rendimento della squadra“.
SERIE A – Napoli sorpasso rimandato. A Insigne risponde Bonaventura
Controsorpasso fallito. Il Napoli non va al di là del pareggio con il Milan (1-1) e non riesce a riprendersi il primo posto in classifica, sfruttando appieno il mezzo passo falso di venerdì scorso della Juventus sul campo del Bologna. Il Napoli va in vantaggio al 38′ del primo tempo con una conclusione di Insigne deviata da Abate. Una volta in svantaggio, gli uomini di Mihajlovic incominciano a giocare non solo per difendersi ma anche e soprattutto per offendere e dopo soli cinque minuti trovano la via della rete. Il pareggio è di Bonaventura che scaglia in porta un traversone di Honda da destra, deviato di testa da Koulibaly, il quale finisce per fare un assist involontario all’avversario. Nella ripresa il Napoli cerca invano il gol che però non arriva nonostante Sarri schiri contemporaneamente Higuain, Insigne, Gabbiadini e Mertens.
Finisce 1-1, con il Napoli a -1 dalla capolista Juventus.
Fonte: Ansa