Tornato da inizio agosto a far parte della redazione del Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli è un giornalista che segue sempre molto da vicino le vicende del mondo Lazio. Sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” è intervenuto per fare il punto dopo la chiusura del calciomercato.
E proprio dal mercato parte l’analisi di Xavier Jacobelli: “Credo che questo mercato abbia avuto un’unica assoluta dominatrice e si tratta della Juventus, che ha condotto una campagna di rafforzamento che non ha precedenti in Italia negli ultimi dieci anni e che legittima le ambizioni europee e la rincorsa a quello che sarebbe un sesto storico scudetto consecutivo per i bianconeri. Nonostante la cessione di Higuain, vedo il Napoli competitivo sia in Italia sia in Europa, mentre la crisi delle milanesi è stata confermata. Con un’eccezione che riguarda l’Inter, visto che gli acquisti di Gabigol e Joao Mario dimostrano le intenzioni serie del gruppo Suning. Per quanto riguarda le romane, la Lazio a mio avviso ha perso molta qualità con Candreva, ma potrebbe aver agito molto bene in difesa, soprattutto alla luce della prima prestazione di Bastos. Sarà interessante scoprire l’apporto che potranno dare Leitner e Luis Alberto”.
Che voto può dare al mercato della Lazio? “Il voto è sufficiente, anche se avrebbe potuto essere più alto se fosse stato individuato un sostituto di prestigio per Candreva, con Luis Alberto che deve essere testato sul campo prima di essere valutato. L’innesto di Immobile è sicuramente interessante in attacco, ma bisognerà risolvere la questione Keita. Al momento vedo le parti ancora lontane, ma il quadro nella rosa laziale a questo punto si gioverebbe molto di un ritorno a tempo pieno del senegalese”.
Che impressione ha avuto dalla Lazio nelle prime due giornate di campionato? “Sicuramente la vittoria di Bergamo è stata importantissima anche dal punto di vista dell’entusiasmo. Mi è piaciuto l’approccio psicologico della Lazio sia nella partita di Bergamo, sia nella sfida contro la Juventus, con la formazione biancoceleste pragmatica e capace di giocare senza timori reverenziali contro la squadra più forte del campionato. La difesa ha destato un’ottima impressione e credo sia importantissimo che la Lazio sia riuscita a resistere alle avances del Chelsea per De Vrij, che se recuperato fisicamente può essere fondamentale, così come lo saranno le conferme di Biglia e Parolo a centrocampo”.




Nel 1955 viene chiamata da Erminio Macario, accanto al grande comico impara l’umiltà della professione e la disciplina ferrea del palcoscenico. Recita con Macario in una trilogia di riviste di Amendola e Maccari ottenendo un successo straordinario (“L’uomo si conquista la domenica”, nella stagione 1955-56; “E tu biondina…”, in quella 1956-57 e “Non sparate alla cicogna!” in quella successiva). Nel 1958 la Mondaini incontra Raimondo Vianello che dopo quattro anni, nel 1962, diventerà suo marito e inseparabile compagno di lavoro.
Insieme a Vianello e Gino Bramieri s’impone con successo in “Sayonara Butterfly” nel 1959. Inoltre i tre artisti nella stagione 1959-60 presentano una rivista, “Un juke box per Dracula”, ricca di satira politica e sociale. Successivamente Sandra viene chiamata da Garinei e Giovannini per interpretare la commedia musicale “Un mandarino per Teo”, al fianco di Walter Chiari, Alberto Bonucci e Ave Ninchi. Poi si dedica soprattutto alla televisione, dove aveva iniziato a lavorare nel 1953. Il primo grande successo televisivo arriva con la trasmissione “Canzonissima” nel 1961-62. Dai primissimi anni ’70 la coppia Vianello-Mondaini porta in scena i drammi quotidiani di una coppia qualunque in splendidi varietà come “Sai che ti dico?” (1972), “Tante scuse” (1974), “Noi… no” (1977), “Io e la Befana” (1978), “Stasera niente di nuovo” (1981), diventando così la più celebre coppia della televisione italiana.
Nel 1982 la coppia passa a lavorare per la Fininvest dove presentano numerosi varietà, come “Attenti a quei due” (1982), “Zig Zag” (1983-86) e “Sandra e Raimondo Show” (1987). Dal 1988 sono interpreti della sit-com “Casa Vianello”, dove interpretano se stessi; con Sandra nella parte di una sempre annoiata e mai rassegnata consorte che diventerà un’icona italiana. Il successo della formula viene trasferito anche a un paio di format estivi: “Cascina Vianello” (1996) e “I misteri di Cascina Vianello” (1997). Da Sbirulina a eterna mogliettina capricciosa ma fedele Sandra Mondaini nella sua lunga carriera ha al suo attivo anche diverse commedie al cinema: “Noi siamo due evasi” (1959), “Caccia al marito” (1960), “Ferragosto in bikini” (1961) e “Le motorizzate” (1963).
L’ultima sua fatica televisiva è il film tv “Crociera Vianello” del 2008. Alla fine dello stesso anno annuncia il ritiro dalle scene, motivata dalle precarie condizioni di salute che non le consentono di stare in piedi e la costringono sulla sedia a rotelle dal 2005. La Mondaini muore a Milano il 21 settembre 2010, all’età di 79 anni, presso l’Ospedale San Raffaele dove era ricoverata da circa dieci giorni.
Grande istrione ma con anche una grande sensibilità, Gassman confessò più volte di aver sofferto nonostante gli straordinari successi (anche con le donne) di abissali depressioni, una delle quali grave e da cui si riebbe per un caso, dopo aver ingerito l’ennesima pastiglia medicinale (che in quel caso però fece effetto). Il problema fu talmente grave che intorno a questa esperienza scrisse un libro: “Memorie dal sottoscala”. Negli ultimi tempi si era riavvicinato all’esperienza religiosa, sebbene sempre con il suo tipico approccio tormentato e dubbioso. Il “mattatore” si è spento il 28 Giugno 2000, a 78 anni, nella sua casa romana a causa di una crisi cardiaca.
