Nell’Anno Accademico 2016/2017 i 179 studenti provenienti dai comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto non pagheranno le tasse universitarie. Il censimento degli Istituti conta 49 iscritti alla Sapienza, 35 a Tor Vergata, 15 a Roma Tre e 80 all’Università di Viterbo.
A dare l’annuncio sono stati i rettori delle Università di Roma e Viterbo, che ritengono l’atto un gesto doveroso e necessario per salvaguardare il diritto allo studio e per aiutare le famiglie che hanno subito danni dal sisma. La conferma dell’esenzione dai tributi arriverà quando i Senati Accademici delle istituzioni universitarie che hanno avanzato la proposta si riuniranno. I tempi dipendono dalle disposizioni governative: bisognerà attendere la pubblicazione della lista dei Comuni beneficiari delle agevolazioni post-sisma. Il segnale lanciato dai rettori delle università del Lazio è quello di voler agevolare gli studenti e di garantire il ritorno alla vita normale per le famiglie colpite dai danni del terremoto che ha colpito l’Italia centrale.
Inoltre l’ente regionale per il diritto allo studio, Laziodisu, sta valutando un sussidio straordinario per gli universitari dei Comuni terremotati. Il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, ha annunciato due misure importanti a sostegno degli studenti: il servizio mensa gratuito per alcuni mesi e posti letto nelle residenze universitarie di Roma e di Viterbo, in base alle tempistiche sullo stato d’emergenza che saranno concordate con la Protezione Civile.
Tra due settimane è prevista l’apertura delle scuole nella maggior parte dei comuni italiani, mentre nei luoghi colpiti dal sisma potrebbero verificarsi ritardi sul ritorno a scuola ma, come affermato dal Ministro per l’istruzione Giannini, dovrebbe trattarsi solo di pochi giorni. Nel progetto di ricostruzione e ripopolazione delle zone danneggiate bisognerà fare una “conta dei danni” valutando lo stato degli edifici scolastici rimasti agibili, o posizionare dei container di legno adibiti a classi nei pressi degli istituti. I sopralluoghi sono già iniziati e presto si saprà quali sono gli edifici rimasti in piedi che sono utilizzabili e sicuri per bambini, docenti e personale scolastico. Permettere a bambini e ragazzi di tornare nelle proprie scuole è, secondo il ministro, funzionale a garantire il ritorno alla normalità, per quanto questo possa essere difficile e doloroso.

“E’
un’adolescenza che non ha altri pensieri se non la gioia di vivere. Ero un chierichetto e la chiesa era il rifugio pomeridiano, l’angolo della riflessione prima del gioco. Poi andavamo a bagnarci nelle acque sotto la diga, quel ritaglio, nei nostri sogni, era la piscina, così la chiamavamo; ballavamo con le canzoni di Battisti, la sua musica accompagnava le nostre sere, alla discoteca lo Scoiattolo, poi in quella dentro l’hotel Roma. Non posso più cercarle, non potrei ritrovarle ma non le cancello. Ogni estate era una pagina da sfogliare di nuovo, il momento per ritrovare gli amici e i parenti, per ricordare giochi e passioni, il parco dei divertimenti che per tutti è l’infanzia, è l’adolescenza. Oggi una fetta di quegli amici, un’altra di quei parenti, non ci sono più, improvvisamente scomparsi. Li piango, non li dimentico così come Amatrice piange straziata i morti ma non può morire assieme, anzi deve ricominciare a vivere. Io provo questo dolore fortissimo, come una lesione sul mio corpo. Ma so che la mia città antica saprà rinascere nuova e uguale a se stessa. Il mio impegno sarà profondo e continuo ed è già avviato, io ci sono. Lo sport potrà aiutare a raggrumare idee e denari, a trovare lo spirito per iniziative certe, sicure, senza angoli bui, senza zone oscure, soprattutto in tempi brevi. Questo dovremo fare. Questo farò io“.



