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COPPA ITALIA – Matri: “Ecco come battere la Juve…”

Lazio e Juventus pronte a sfidarsi sul parto dell’Olimpico in una partita secca, valida per i quarti di finale di Coppa Italia. “Questa è una gara molto importante – sentenzia, ai microfoni di Lazio Style Radio, Matri che nella passata edizione della coppa nazionale regalò il trofeo ai bianconeri nella finale contro la Lazio – dobbiamo giocare uniti e compatti. Ci sarà prima una fase di studio vista anche la possibilità che si vada ai supplementari. La Juventus – conclude – è una squadra collaudata ed ha tante individualità importanti”.

COPPA ITALIA – La Juve sicura: “Abituati a queste gare…”

La Juventus detentrice del torneo all’Olimpico contro la Lazio parte inevitabilmente con i favori dei pronostici: “Siamo in campioni in carica, siamo abituati a queste sfide – avverte Marotta dai microfoni di Rai Sport – vogliamo vincere questa gara che ci porterà anche ad affrontare una squadra di blasone nel prossimo turno”. Sulla stessa line d’onda Sturaro: “La Lazio è una grande squadra – dai microfoni di Lazio Style Radio – ma noi ci siamo ripresi e vogliamo che questo momento positivo non finisca. Non solo in campionato ma vogliamo fare bene anche in Coppa Italia”.

Lazio-Juventus FORMAZIONI UFFICIALI

Tutto pronto all’Olimpico per Lazio-Juventus, ecco le formazioni UFFICIALI. Pioli in attacco da fiducia a Keita e Klose, fra i titolari anche Senad Lulic, decisivo nel pari in casa del Bologna. Esordio dal primo minuto in biancoceleste per BisevacAllegri invece rilancia Pogba dal primo minuto, dopo la panchina contro l’Udinese nell’ultimo turno e concede una chance da titolare in attacco a Zaza.

FORMAZIONI UFFICIALI Lazio-Juventus

Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Bisevac, Mauricio, Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose, Keita. Allenatore: Pioli A disp. Guerrieri, Matosevic, Hoedt, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Felipe Anderson, Mauri, Matri, Djordjevic.

Indisponibili: De Vrij, Basta, Gentiletti, Marchetti, Kishna, Morrison
Squalificati: nessuno
Diffidati: Cataldi

Juventus (3-5-2): Neto, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro, Zaza, Morata. Allenatore: Allegri. A disp. Buffon, Audero, Rugani, Hernanes, Padoin, Cuadrado, Asamoah, Mandzukic, Dybala.

Indisponibili: Khedira, Barzagli, Pereyra, Lemina, Evra
Squalificati: nessuno
Diffidati: Zaza, Marchisio

Arbitro: Antonio Damato di Barletta

La carica di Bisevac espressa sui social

Mancano meno di due ore al fischio di inizio del Clàsico di Tim Cup tra Lazio e Juventus. La Lazio dovrà fare una partita perfetta se vuole avere delle chance di passare il turno. Sarà fondamentale non concedere nulla a livello difensivo per questo Pioli spera di dare un po’ più di solidità dietro schierando il neo acquisto Milan Bisevac dal 1′ al fianco di Mauricio. L’ex Lione è pronto a questo battesimo di fuoco con la maglia biancoceleste. Lui non ha paura, anzi, ha una voglia matta di lottare e attraverso il suo account ufficiale di Twitter mostra tutta la sua carica: “Avanti biancocelesti”. Due parole per cercare di caricare l’ambiente e cercare la giusta concentrazione per centrare l’obiettivo: battere (finalmente) i bianconeri e volare in semifinale.

Sarri-Mancini, si scatena l’ironia del web

Sarri-Mancini è, senza alcun dubbio, l’argomento del giorno. Tutti stanno dicendo la propria sulla querelle tra l’allenatore del Napoli e quello dell’inter. E, ovviamente, non poteva mancare la solita ironia scatenatasi sul web. Ecco alcuni foto prese dalle rete:

Spunta un nome nuovo per la fascia sinistra…

Il calciomercato invernale sta entrando nelle sue fasi decisive e in casa Lazio è spuntato un nome nuovo per quanto riguarda la fascia sinistra: Boukary Dramè. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, i biancocelesti avrebbero chiesto informazioni riguardo il terzino senegalese, classe ’85, attualmente in forza all’Atalanta di Edy Reja. La corsia sinistra non sarebbe una priorità, soprattutto dopo il rifiuto di Braafheid di passare in prestito a Salerno, ma l’eventuale arrivo di un terzino permetterebbe di utilizzare Stefan Radu come centrale difensivo, evitando alla società di acquistare un ulteriore stopper oltre a Bisevac.

Possibile cambio di sponsor tecnico a fine stagione?

Si profila un cambio di sponsor tecnico in casa Lazio alla fine della stagione: nonostante il contratto con l’attuale partner tecnico, Macron, scada solamente tra un anno (2017), si fanno sempre più insistenti voci che parlano di un divorzio anticipato. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla redazione di Laziochannel.it ci sarebbero tre aziende interessate alla sponsorizzazione del materiale tecnico dei biancocelesti: una prima ipotesi parla di Joma, azienda spagnola già sponsor di Palermo e Sampdoria in Italia; altra azienda interessata sarebbe la New Balance, da poco affacciatasi nel mondo del calcio, ma che vanta già partnership importanti con Liverpool, Stoke City, Siviglia e Porto; terza ipotesi, sicuramente la più affascinante è quella che riguarda Adidas, azienda tedesca leader nel settore che non ha certo bisogno di presentazioni. Parlando in concreto, è un dato di fatto che in questa stagione la nuova linea scelta dal club biancoceleste si sia rivelata un flop: dopo gli straordinari numeri della scorsa stagione (grazie soprattutto al successo clamoroso della maglia bandiera), quest’anno c’è stato un calo evidente delle vendite, fatta eccezione per le due maglie nere (la Total black e quella con l’aquila stilizzata da trasferta). Opinabile la decisione di realizzare le tute, le polo ed i pantaloncini di colore marrone, scelta che in realtà sarebbe stata della Lazio stessa e non di Macron. Errore clamoroso poi quello di aver ritirato dal mercato la maglia bandiera, nonostante il grandissimo successo di vendite della scorsa stagione. “Mercato saturo”, così è stata motivata la decisione. Da tutti questi motivi nasce la volontà di entrambe le parti di chiudere in anticipo il rapporto commerciale. Per ora non ci sono conferme degli interessati a riguardo. L’unica certezza sembra essere che Lazio e Macron, a giugno o alla scadenza naturale del contratto, si diranno addio.

 

 

 

 

Petkovic: “Difficile dire chi vincerà il campionato, ma la Juve…”

L’ex allenatore biancoceleste Wladimir Petkovic, attuale CT della nazionale Svizzera, raggiunto dai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato del campionato italiano. Queste le sue parole.

La favorita per lo Scudetto: “Tre o quattro squadre sono in lotta per il titolo, difficile dire chi riuscirà a spuntarla. La Juve però è sempre la Juve, grande squadra e grande società, ovvio che sia rientrata in corsa. Le qualità emergono sempre e la formazione di Allegri ne ha davvero tante”.

Qual è la sorpresa del campionato? “Sicuramente l’Empoli. I toscani stanno disputando una grande stagione. Confermarsi in serie A è sempre difficile, invece l’Empoli sta dimostrando di aver raggiunto una buona maturità, stanno facendo un gran bel lavoro”.

Ciò che manca al Palermo dove gioca Morganella: “Nei rosanero ci sono tanti cambi. Sono al terzo allenatore, sicuramente tutto questo ha influito negativamente. Ci può stare cambiare, la squadra ha una reazione ma poi? Morganella, è rientrato dall’infortunio. Lo tengo sotto controllo, chi vuole far parte della Nazionale deve sempre far vedere di essere più bravo di chi c’è già”.

Freuler dal Lucerna è passato all’Atalanta: “Avrà bisogno di tempo per ambientarsi ma è un buon giocatore. Ha molta qualità, può giocare in un centrocampo a due o a tre”.

Quale sarà il suo futuro: “Per ora l’obiettivo sono gli Europei, poi vedremo cosa succederà. Adesso sono concentrato sulla Nazionale, vogliamo fare bene nella competizione”.

Le stesse cose dette dal CT dell’Italia Conte: “Il lavoro svolto in Nazionale è sotto gli occhi di tutti. Antonio si adatta di più al lavoro quotidiano ma con la Nazionale sta facendo davvero bene. E penso che in questo momento stia pensando solo sugli Europei“.

Lui però pensa al Milan: “I rossoneri per ora hanno un allenatore e, come tale, merita rispetto. Inoltre si è ripreso e ha cominciato a fare bene. Conte è bravo ma non sono io a doverlo dire. Comunque, come ho già detto, credo che come me stia pensando solo agli Europei. Io, con la Svizzera, voglio togliermi delle soddisfazioni. Non è il momento di pensare al futuro”.

Noi stiamo con Maurizio Sarri. Che non vale meno di un Mihajlovic o di un…

Non ci nascondiamo dietro un dito di ipocrisia: noi stiamo con Sarri.

Che non è come dire: “Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati.” Qui il torto reale è piccolo, forse così banale da scadere nella noia. Il torto di aver usato insulti pesanti, parolacce, nei confronti di un collega allenatore. Trance agonistica, tensione, approssimazione, ma è ovvio che non va bene. Si tratta di un pessimo esempio di educazione, ma confidiamo che il quarto uomo non abbia fatto finta di non sentire.

Ma la cosa doveva finire lì. Una fiammata che si è accesa attorno al nono minuto di recupero, un errore di un attimo, ma quando l’aria è infiammabile, basta una scintilla per scatenare l’inferno. Roberto Mancini dovrebbe saperlo bene. Per Laziochannel il suo non è un nome come un altro: si tratta di uno degli eroi del secondo scudetto ed in generale del ciclo più vincente della storia della Lazio, che ha vissuto anche un’appendice non da poco nei suoi due anni da allenatore.

Figuriamoci se ci svegliamo la mattina con la voglia di sbraitare contro il Mancio.

Però, c’è un però grosso come una casa. Chi scrive segue il calcio da un bel po’, ma quando ha iniziato Roberto Mancini era già un affermato calciatore tra le fila della Sampdoria. Lui più di altri conosce bene il circo mediatico che c’è intorno al calcio. Presentarsi ai microfoni della tv di Stato e farsi vedere scosso fino alle lacrime, per dire: “Sarri mi ha dato del finocchio e del frocio” è più che altro fare la spia, come si dice in gergo. E’ rosicare talmente tanto da dire: “Mo’ ti rovino la carriera“. Andare in televisione per sputtanare (ci adeguiamo al linguaggio di lor signori) Sarri sapendo di gettarlo in pasto agli squali benpensanti non significa essere paladini contro l’omofobia. Significa essere subdoli. Il quarto uomo doveva annotare tutto e squalificare Sarri per gli insulti. Ma il carrozzone anti-omofobo partito cinque secondi dopo le dichiarazioni di Mancini è semplicemente patetico.

Ma come, direte voi, l’omofobia allora non è una cosa seria? Certo che lo è: la discriminazione per motivi sessuali, razziali, religiosi o quant’altro va rifuggita nel nome stesso del progresso e della civiltà. E non si tratta neppure di cadere nel “benaltrismo“, di pensare che tanto sono sempre altri gli episodi da condannare. Si tratta semplicemente di non essere ipocriti, di fare a gara per scagliare la prima pietra. Potremmo dire, in maniera altrettanto ipocrita: “Voi non avete idea delle parole che volano in campo e negli spogliatoi“. La verità è che chi segue il calcio l’idea CE L’HA, ECCOME. Quella di Roberto Mancini è stata una mossa viscida: far passare Sarri per razzista (termine impropriamente usato dal tecnico dell’Inter… poi Mancio, ti spiegheremo la differenza tra discriminazione razziale e sessista…) è una violenza più grave di sentirsi dare del “frocio” durante un battibecco. In cui si può rispondere per le rime (e sembra che Mancini l’abbia fatto). Va ricordato che tutto questo non è accaduto in conferenza stampa: sarebbe imperdonabile in maniera pubblica, ragionata e reiterata usare l’omosessualità a mo’ di insulto. Farlo quando si è “persa la brocca”, è inelegante, becero, ma sicuramente non ti fa diventare un “mostro da cacciare dal calcio, che in Inghilterra non dirigerebbe neanche un allenamento.

Sapete chi in Inghilterra non dirigerebbe neanche un allenamento? Sinisa Mihajlovic, riguardo al quale Mancini dopo un Lazio-Arsenal disse che erano “cose di campo” e nessuno doveva offendersi se il serbo aveva dato a Patrick Vieira della “scimmia“. Forse anche lui non lo aveva chiamato “zingaro“? Speriamo che chi sta leggendo si renda conto, in questa escalation di “becerume, quello che può uscire fuori durante la trance agonistica. Avendo poi Sarri chiesto scusa subito dopo (andando NEGLI SPOGLIATOI, non DAVANTI ALLE TELECAMERE), l’evidenza delle premeditazione del gesto di Mancini è chiarissima. Sarri è nel giro del grande calcio da un paio d’anni, evidentemente può dare fastidio a chi ci mangia da quaranta. Ah, un’ultima cosa: un certo personaggio (qui sotto c’è il video) rifilò al nostro Sebastiano Siviglia lo stesso epiteto che ieri ha fatto indignare l’Italia. Nessuno parlò di radiazione: si tratta di un altro che fa parte di quella schiera di intoccabili alla quale, evidentemente, Maurizio Sarri non potrà mai aspirare.

Fabio Belli

Un ex biancoceleste torna a giocare in Italia

Il Perugia, attualmente militante in Serie B, ha annunciato l’acquisto dell’attaccante del Deportivo Maiorca Rolando Bianchi. L’ex attaccante biancoceleste (15 partite e 4 reti nella Lazio nel 2008, dopo l’esperienza inglese al Manchester City) ha firmato un contratto che lo legherà al club umbro fino al 2017.

Brutte notizie per chi fuma

Sulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio 2016 è stata pubblicata la nuova legge, approvata il 28 dicembre 2015, dal titolo “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Il testo contiene una serie di norme di grande rilevanza, in particolare per quel che riguarda la gestione dei rifiuti, il consumo del suolo e lo sviluppo della green economy.

La nuova legge entrerà in vigore il prossimo 2 febbraio e conterrà la nuova disciplina sanzionatoria nei confronti di chi getta a terra fazzoletti, gomme da masticare, scontrini e mozziconi di sigaretta. Inoltre, da tempo, si sta discutendo un intervento particolare: la multa per chi abbandona mozziconi di sigaretta in posti non idonei. Su questa particolare situazione i primi due commi dell’art.40 prevedono che ogni Comune debba provvedere a “installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”, mentre saranno i produttori e il Ministero dell’Ambiente a dover, tramite campagne di informazione, “sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi di prodotti da fumo”.

È il comma 3 a occuparsi invece di vietare “l’abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi”. Il divieto, con le modificazioni all’articolo 232-ter del decreto legislativo del 3 aprile 2006, è esteso ai rifiuti di piccolissime dimensioni come “scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare”, che non potranno più essere abbandonati “sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi”.

Per i cittadini che trasgrediscono le multe saranno molte salate: si va dai 60 ai 300 euro per l’abbandono di mozziconi di sigaretta e dai 30 ai 150 euro nel caso di abbandono di fazzoletti, gomme da masticare e scontrini. I soldi ricavati dai Comuni attraverso tali sanzioni per il 50% resteranno nelle casse degli enti comunali, mentre l’altra metà terminerà in un Fondo che servirà a finanziare le attività di sensibilizzazione e l’apposizione dei raccoglitori.

Siviglia: “Contro la Juve sarà dura, ma puoi vincere grazie a…”

Mancano poco più di sei ore alla sfida da dentro o fuori tra Lazio e Juventus e l’attesa è alle stelle. Il momento è delicato per i biancocelesti e troveranno di fronte una corazzata che arriva da bene 10 vittorie consecutive. Per parlare di tutto questo Sebastiano Siviglia è intervenuto ai microfoni di Tuttojuve:Sarà una sfida di alto livello. La Lazio sta rispondendo bene ad una serie di risultati altalenanti e vincendo contro una grande come la Juve potrebbe essere importantissimo, ma incontrare questa Juve è davvero dura per tutti. Poi sui calciatori che potrebbero risultare decisivi durante la gara dichiara:  In questo momento il più in forma della Lazio è Keita, con la qualità che si ritrova sta dando una grande mano alla squadra. Vedo bene anche Klose, mi sembra che il tedesco stia in ottima forma e quando è entrato a Bologna ha senza dubbio fatto la differenza”. Una battuta anche sulla possibilità di avere il vantaggio di giocare in casa: Avere i tifosi che ti spingono è sempre una cosa che trasmette forza alla squadra che gioca in casa, per questo mi auguro che la gente possa essere presente stasera,Cosicché si possa raggiungere un gran risultato. Poi sul difetto che trova in questa squadra ammette: Il problema è la continuità. Se i ragazzi mettono in campo unità d’intenti credo che si possano ripetere le ottime gare viste con Inter e Fiorentina”. Infine su Candreva, a volte uomo squadra e altre uomo mercato: “E’ un grandissimo calciatore ma non per questo bisogna trattenerlo a tutti i costi. Ci si aspetta sempre tanto da lui, mi auguro che rimanga alla Lazio”.

Ecco il difensore che è stato offerto alla Lazio…

Il mercato ha aperto i battenti ormai da 16 giorni e la Lazio è ferma all’acquisto di Bisevac. La situazione che vive il reparto arretrato biancoceleste necessita di un ulteriore sforzo sul mercato di gennaio. Le sfide importanti si avvicinano, come quella di stasera contro la Juventus dove esordirà probabilmente il nuovo centrale di Pioli. Urgono ulteriori rinforzi in difesa visto che, oltre alla rincorsa in campionato da febbraio si ricomincerà a giocare ogni 3 giorni dovendo affrontare i turchi del Galatasaray in Europa League. Lotito attende le mosse in uscita, la situazione Gentiletti sembra essere il nodo per poter arrivare ad inserire un nuovo centrale nella rosa biancoceleste. Consapevoli della situazione in casa Lazio, gli agenti di mercato propongono di tanto in tanto nomi che potrebbero fare al caso di mister Pioli. Infatti secondo quanto si può apprendere da Lazionews.eu, è stato da poco proposto alla Lazio il difensore Goran Milovic dell’Hajduk Spalato. Il 26enne può giocare anche come terzino destro, il prezzo si aggira sul milione di euro ed è in scadenza a giugno 2016. Potrebbe essere un profilo preso in considerazione dalla dirigenza biancoceleste, visto il minimo sforzo economico e la duttilità del calciatore , va detto anche che è stato già proposto in Italia anche a: Fiorentina, Palermo, Torino e Sampdoria.

Lombardo: “Lazio, con la Juve importante il fattore campo. Occhio ai difensori”

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Lazio-Juve, una gara con tanti doppi ex. Tra essi, Attilio Lombardo, intervenuto ai microfoni di ‘Tuttojuve.com’: “È una gara di Coppa Italia, quindi sarà certamente difficile e decisiva per il prosieguo della manifestazione, perché in palio ci sarà la semifinale. In questo momento la Juve è davvero in palla, insieme al Napoli è la squadra più in forma: per la Lazio quindi non sarà facile, ma potrebbe sfruttare il fattore casalingo. Prevedo dunque una gara equilibrata. È vero che i ritmi della Juve sono altissimi, ma è anche vero che il Milan non batteva la Fiorentina da tre o quattro incroci. Sono situazioni in cui può succedere di tutto, anche che la Lazio faccia una grande prestazione contro i bianconeri. Al di là delle sconfitte consecutive contro la Juve, credo infatti che ogni partita sia una storia a sé. Entrambe le squadre hanno la possibilità di andare in semifinale, quindi sarà una partita molto tirata. Uomini chiave? Nella Juve sarà decisivo il comportamento della squadra, anche perché, a livello di singoli, se non gioca Dybala c’è comunque Morata, che è importante e determinante nel suo ruolo. Nella Lazio invece vedo decisivi Keita, che è molto fresco, e Klose, anche se, in una partita importante come questa, bisognerà considerare anche i difensori. L’impresa dell’Alessandria? È fantastica, sembra di rivivere ciò che succede in Inghilterra. Ricordo che, quando ero a Manchester, giocammo la finale di FA Cup contro il retrocesso Wigan e la perdemmo. In Italia succede più di rado, ma credo il merito vada allo staff e in particolare a Gregucci, che sta lavorando alla grande a livello mentale, perché, quando elimini squadre di categoria superiore come Palermo, Genoa e Spezia, significa che dietro i valori tecnici c’è anche la sua mano“.

Il doppio ex Jugovic: “Lazio, in casa puoi vincere!”. Poi su Candreva…

Si trasferì dalla Juventus alla Lazio nel ’97 vincendo con i biancocelesti proprio una coppa Italia. Il doppio ex Vladimir Jugovic è intervenuto a Lazionews.eu per parlare della sfida di stasera tra i bianconeri e la squadra di Pioli: “Avendo giocato con entrambi i club posso dire che ho vissuto in due città splendide esperienze bellissime”. Poi sulla gara che andrà in scena all’Olimpico dichiara: “ La Juventus è davvero molto forte e viene da 10 vittorie consecutivesta facendo veramente qualcosa di impressionante, ma giocando in casa la Lazio sa che può fare un’ottima prova“. Poi il confronto tra la sua grande Lazio, composta da ottimi calciatori, e quella attuale: “Quando militavo io nella Lazio c’erano tanti campioni ora è un po diverso, ma c’è sempre un gran lavoro da parte della società. Personalmente come calciatore piace molto Candreva, è uno di quelli che vedrei bene nella mia Lazio ed è il valore aggiunto per questa squadra“.

Tacconi: “La Juve è obbligata a vincere! Mancini-Sarri? Hanno sbagliato entrambi”

Ex portiere della Juventus per quasi un decennio, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto Stefano Tacconi, per presentare la sfida dei quarti di finale di Coppa Italia di questa sera che allo Stadio Olimpico di Roma vedrà di fronte Lazio e Juventus.

La Juventus sta scrivendo pagine importanti in questi mesi, è partita molto male ma sta risalendo alla grande a suon di vittorie: “Dalla Juve ti aspetti sempre molto. Dopo quell’avvio sembrava impossibile recuperare così tanti punti alla concorrenza. Si tratta quasi di un miracolo. Un impegno come la Supercoppa in estate ha pesato molto nella preparazione e nell’inizio di stagione stentato dei bianconeri“.

In molti temono la sfida di stasera con la Lazio: “Da giocatore non ho mai temuto nessuno, la Juventus è sempre obbligata a vincere per storia e blasone, noi non avevamo mai paura di nessuno, questione di mentalità e atteggiamento“.

In carriera hai anche giocato con il Mister Stefano Pioli: “Ha fatto sempre bene nella sua carriera, a parte la parentesi Palermo. E’ una persona molto seria, nella Lazio sta facendo molto bene, ha in pugno la squadra“.

Questa partita potrebbe significare una svolta per la Lazio soprattutto in prospettiva qualificazione europea: “Il problema è che l’anno scorso la Lazio affrontava la Juventus in finale, già qualificata alla Champions Lague. Invece quest’anno ci sono squadre che non sono così sicure di entrare in Europa, come il Milan, è tutto più difficile“.

Ieri si è giocata Napoli-Inter, i partenopei sono usciti dalla Coppa Italia: “Il Napoli è una squadra molto forte. Non voglio pensare che abbia lasciato perdere la Coppa Italia per puntare a Scudetto e Europa League. Si è visto un turnover un po’ esagerato“.

Riguardo alla querelle Mancini-Sarri: “Hanno sbagliato entrambi. Capisco Sarri che è un tipo sanguigno, toscano verace, anche se ha comunque sbagliato. Mancini da uomo di campo non doveva pubblicizzare l’accaduto, le cose che accadono in campo devono rimanere in campo. Sicuramente Mancini paga il momento opaco della squadra, in un clima più sereno per la sua squadra probabilmente non sarebbe uscito niente di questa storia“.

La Lazio è anche ai sedicesimi di Europa League con possibilità di andare avanti nella competizione, oltre che risalire in campionato: “Credo che il calcio sia molto strano. La Lazio ha avuto momenti difficili ma sembra essersi ripresa. Il gruppo segue l’allenatore e sembra molto unito. E’ normale che in campo bisogna sempre dare il 100%“.

Stasera saremo avversari: “Beh se dovesse passare la Lazio mi auguro che almeno riusciate a battere l’Inter… (ride ndr)“.

Chiusura con una frase emblematica del calcio moderno: “Mi è rimasta impressa una frase di Andrea Pirlo, che sintetizza bene dove stia andando attualmente il calcio: “Noi giocavamo a calcio, oggi si fanno le foto…“.

MERCATO – No dell’agente per Mavraj. E su Seck e Braafheid…

Stefano Pioli non si accontenta: dopo l’arrivo dal Lyon di Bisevac, il tecnico biancoceleste ha chiesto alla dirigenza un altro difensore, magari da poter schierare sul fronte sinistro del pacchetto centrale. Nomi in questi giorni se ne sono fatti a migliaia e, tra essi, stamane ‘Il Tempo’ e ‘La Repubblica’ hanno rilanciato quello di Mergim Mavraj, albanese classe ’86 di proprietà del Colonia. A smentire seccamente la pista ci ha pensato però, ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’, l’agente del giocatore Klaus Berge: “Non c’è nulla di vero e non c’è alcuna trattativa. Qualche richiesta c’è stata, ma non c’è alcuna possibilità, perché il Colonia non ha nessuna intenzione di venderlo“. Mavraj era stato accostato alla Lazio già nel giugno del 2013, quando era in scadenza con i tedeschi del Greuther Fürth: l’affare sembrava concluso e invece alla fine il giocatore firmò un contratto con il Colonia fino al 2017. Al momento si trova in convalescenza dopo un infortunio al ginocchio, quindi pare improbabile che la Lazio possa muoversi su di lui adesso.

Intanto, giungono novità sul ‘caso Seck‘: il terzino senegalese, dopo la convocazione contro il Carpi, è letteralmente sparito. Il motivo? Problemi familiari, che lo avrebbero indotto a chiedere alla società un permesso per tornare a Terrassa, nella provincia di Barcellona. Il suo contratto scade a giugno e non sarà rinnovato, visto che nel suo ruolo la Lazio è già coperta da Radu e Braafheid, da poco prolungati. L’entourage e la società stanno perciò lavorando per trovargli una sistemazione in un club vicino casa, almeno fino a giugno, quando il ragazzo sarà libero di scegliere il proprio destino. È ancora giovane (è un classe ’96) e ha davanti a sé tutto il tempo per ripartire alla grande dopo l’aggregazione alla prima squadra e le sole 2 presenze con la Primavera.

Infine, sembra (definitivamente?) tramontata l’ipotesi di un prestito alla Salernitana per Braafheid. È stato lo stesso olandese a smentirla ai microfoni di ‘salernogranata.it’: “Non vado alla Salernitana, rimango alla Lazio“. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni: nonostante il placet del presidente Lotito, il terzino non sembra volerne proprio sapere di scendere di categoria ed è intenzionato a rimanere nella Capitale, nonostante i soli 14 minuti sin qui collezionati in stagione.

Rampulla: “In Lazio-Juve decisive le motivazioni”. E su Marchetti…

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Nessuno è imbattibile“. Ci crede Stefano Pioli, vuole battere la Juventus. Quella Juventus contro cui la Lazio non si impone dal 2013, che le ha sfilato dalle mani Coppa Italia e Supercoppa Italiana e in piena ascesa dopo le 10 vittorie consecutive ottenute in campionato. Ci crede il tecnico parmense, ma come fare contro un avversario di tale rango? Semplice: con le motivazioni, che spesso e volentieri possono sopperire al gap tecnico. Di ciò è convinto anche l’ex portiere bianconero Michelangelo Rampulla, intervenuto ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’: “Nessuna partita nasce senza storia, ognuna deve essere giocata e il risultato dipende dalle motivazioni e da altre situazioni. Nessuna gara è scontata, anche perché, quando affrontano la Juventus, le altre squadre danno sempre il massimo. Credo che entrambe abbiano motivazioni importanti: la Lazio viene da un periodo poco brillante e credo voglia arrivare in fondo alla competizione, mentre la Juventus deve difendere il trofeo vinto lo scorso anno ed è abituata a lottare per grandi traguardi. Quello della Lazio che sbanca Milano e Firenze e poi soffre con le ‘piccole’ è un problema che hanno in molte e anche qui credo tutto dipenda dalle motivazioni: con le big ci si mette sempre più attenzione e voglia, mentre le piccole spesso vengono sottovalutate e affrontate senza la giusta concentrazione. La differenza secondo me sta tutta qui, nel trovare sempre le giuste motivazioni per vincere tutte le partite. Anche perché tre punti sono sempre tre punti, a prescindere dall’avversario. Difficoltà a livello mentale dopo il terzo posto dell’anno scorso? Certo, può essere: di solito, quando non hai nulla da perdere, giochi con più scioltezza e ti riescono anche le cose difficili, mentre è quando hai maggiori responsabilità che si vede chi è un grande campione e chi un buon giocatore. Il rinnovo di Marchetti? È importante sia per la squadra, che si è assicurata un buon portiere e un elemento di sicuro affidamento, che per il giocatore, che ne gioverà sotto il profilo della tranquillità, andando ad incidere su quel fattore psicologico che è fondamentale per un portiere. Convocato per gli Europei? Bisognerebbe chiederlo a Conte, comunque credo che abbia buone probabilità, visto che, a parte Buffon, in Italia non ci sono tanti portieri esperti. O si punta sui giovani o sul sicuro. Comunque ci sono anche altre buone soluzioni come Donnarumma o altri elementi promettenti“.

SOCIAL – Ottime notizie per gli amanti delle chat

Whatsapp gratuito. No, non è una bufala che gira sul web, questa volta è vero. Ergo d’ora in poi gli utenti non dovranno più pagare gli 89 centesimi annuali (che rappresentavano più una scocciatura che altro), ma potranno usufruire del servizio a vita. In molti avranno già ricevuto negli scorsi giorni il messaggio proprio dagli sviluppatori dell’applicazione. Una mossa che sicuramente aumenterà ulteriormente la popolarità di Whatsapp, frutto anche dell’ingente somma (circa 20 miliardi di dollari) sborsata da Facebook per acquistare l’azienda.

Lotito – Agnelli: sfida a 360 gradi

Dal 2013 i due presidenti dei club, per la precisione Claudio Lotito per la società biancoceleste e Andrea Agnelli per la Juventus, si sfidano in campo calcistico e politico. Sono diversi e svariati gli episodi di cui potremmo parlare, a cominciare dalla riforma del calcio, la supercoppa a Pechino con aspre polemiche su data, sede e incassi, continuando con l’elezione di Tavecchio in Figc, i diritti Tivvù, le battute incrociate, gli insulti e chi più ne ha più ne metta.

Assodato che i due non partiranno “mai” per le vacanze insieme, ne tanto meno imbastiranno trattative di mercato (l’ultima trattativa risale al 2010), possiamo dire che la partita di stasera assume un contorno più passionale del solito, con i due che oltre a gioire per il passaggio della propria squadra al turno successivo, avrebbero un’ulteriore motivazione di vanto nel battere quello che per ognuno di loro ha il physique du rôle del perfetto antagonista.