E’ sicuramente stato un anno straordinario per Chris Oikonomidis, dalla convocazione in nazionale all’esordio in Europa con la maglia della Lazio. Intervistato da The Australian, l’ala biancoceleste ha ripercorso il suo 2015: Sarò sempre grato all’Australia e al ct Ange Postecoglu per avermi convocato. Mi ha aiutato sia fisicamente sia mentalmente. Mi ha fatto acquisire più forza, anche se ad inizio stagione ho avuto qualche infortunio. I dirigenti biancocelesti erano stupiti. Hanno pensato: ‘Wow, lui ha solamente 19 anni ma il su Paese è già convinto delle sue qualità’. Esordio con la Lazio? E’ stata una fantastica emozione. Già da un paio di giorni sapevo che Pioli voleva farmi giocare. Lui ha un sacco di fiducia nei miei confronti. All’inizio ero molto nervoso, nei primi 10 minuti ero molto emozionato. Le gambe mi sembravano di gelatina, ma con il passare del tempo ho iniziato a giocare bene, ho trovato il ritmo giusto e ho iniziato a giocare come sono abituato. Al termine del match tutti erano felici per me e mi hanno fatto i complimenti. Anche il mister mi ha preso da parte e mi ha detto che era felice per il mio debutto. Mi ha anche raccontato il suo esordio con la Juventus quando aveva 20 anni. In questo momento siamo nel pieno svolgimento del campionato, in lotta sia per la Coppa Italia che per l’Europa League”.
Tavecchio scherza su Conte in Premier: “Morto un Papa…”
«Sono sicuro che Antonio Conte rinnoverà, lui per me è come un figlio. Ma se dovesse decidere di andare via, come dico sempre ‘morto un papa se ne fa un altrò». Carlo Tavecchio torna a parlare del ct azzurro. «Che il nostro ct stia studiando l’inglese da un anno non è una notizia clamorosa, oggi è giusto conoscere la lingua», ha aggiunto il presidente Figc a RaiSport.
Scaloni dalla parte dei laziali: “I tifosi sono più importanti dei giocatori”
Nonostante nella Lazio sia sempre stato considerato una riserva, Lionel Scaloni è riuscito comunque a catturare le simpatie dei supporters biancocelesti per la sua grinta e professionalità. Intervistato da lalaziosiamonoi, l’ex terzino biancoceleste ha commentato: “È un momento difficile però quest’ultima vittoria può essere importante tanto per la società quanto per tifosi e giocatori. Tutti devono restare uniti per costruire il futuro, altrimenti ci saranno sempre momenti di alti e bassi. La Lazio può arrivare a lottare per l’Europa, sono convinto, c’è ancora tempo. È può anche arrivare in fondo in Europa League… Mercato? Io prenderei un buon centrale come ha detto Tare, penso che la società sappia dove e come intervenire”. Poi sui laziali: “I tifosi sono importanti quanto il miglior giocatore, anzi direi che è meglio privarsi del miglior giocatore che del calore dell’Olimpico con i tifosi. Con la gente allo stadio è un’altra cosa, bisogna unirsi e remare tutti dalla stessa parte”. Chiosa finale con un ricordo: “Il primo ricordo, quando sono andato a Formello all’allenamento per parlare con tutti quelli che lavorano lì. Mi sembra ieri…”.
RASSEGNA STAMPA – Per la difesa spunta Mandi
Il successo sull’Inter è il regalo di Natale che mister Pioli ha voluto scartare con qualche giorno di anticipo, ora però ne aspetta altri dalla società, chiamata ad agire in modo deciso e tempestivo nel mercato di riparazione di gennaio. Di situazioni da riparare nella Lazio ce ne sono un bel po’ e la vittoria sui nerazzurri nell’ultima partita del 2015 non le ha di certo cancellate. Serve almeno un difensore centrale, probabilmente due. Nel primo caso per correre ai ripari dopo l’infortunio di De Vrij, nel secondo per la richiesta di cessione di Gentiletti, che preferirebbe un contesto meno impegnativo (quindi non da tre partite settimanali) per evitare continue ricadute fisiche.
PER LA DIFESA SPUNTA MANDI DEL REIMS – Il programma della società è di concludere già nei primi giorni di mercato l’operazione più importante (quella che riguarda il sostituto di De Vrij) per poi dedicarsi con calma agli altri aggiustamenti della rosa. Nell’ultimo mese sono stati intensi i contatti con la Francia, dove molto probabilmente sarà pescato il prossimo difensore centrale: sono tanti i giocatori osservati dal ds Tare, a partire da N’Koulou del Marsiglia (che chiede una cifra oltre i 7 milioni nonostante il contratto in scadenza a giugno) fino ad arrivare a Pogba del Saint-Étienne affrontato in Europa League. L’ultimo nome è quello di Aïssa Mandi, nazionale algerino ma con passaporto francese che milita nel Reims. È un centrale destro, ma in carriera ha giocato praticamente in tutti e quattro i ruoli della difesa, anche perché nonostante sia alto 186cm è dotato di una buona rapidità. Può fare al caso della Lazio, insomma.
GENTILETTI E ONAZI VERSO LA CESSIONE – Per quanto riguarda il secondo difensore, serve qualcuno che possa sostituire Gentiletti, che probabilmente chiuderà la stagione in prestito a Chievo, Empoli o Frosinone. Per prendere il suo posto l’ideale sarebbe arrivare a qualcuno già nel campionato italiano: Zapata, Ranocchia, Tonelli ed Heurtaux sono dei profili che piacciono molto. Una volta sistemata la questione difesa, poi, si valuteranno pure eventuali movimenti a centrocampo. Oltre a definire la questione Morrison (che vorrebbe tornare in Premier), il club cercherà di piazzare Onazi. Il mediano nigeriano vorrebbe più spazio, quello che Pioli non può garantirgli. Su di lui c’è l’interesse di squadre inglesi e turche. Se dovesse partire (la Lazio parte però da una richiesta di 10 milioni) allora arriverà un altro centrocampista per completare il reparto: piacciono Gori del Frosinone e Mocinic del Rijeka.
Fonte : La Repubblica
RASSEGNA STAMPA – Candreva: «La vittoria contro l’Inter ci dà fiducia: il 2016 sarà l’anno della ripartenza»
Buon Natale biancoceleste, lo augura a tutti i tifosi, Antonio Candreva, a Lazio Style: ”Ho visitato il reparto di pediatria del Policlinico Umberto I, è stata una mattinata bellissima. Sono contento di aver portato un sorriso a questi ragazzi meno fortunati, è stata una bellissima vigilia di Natale. Ho portato dei regali targati Lazio, ma non ero vestito da Babbo Natale (ride, ndr)”. Le feste, poi la Lazio tornerà ad allenarsi a Formello il 28 dicembre in vista del Carpi del 6 gennaio all’Olimpico. Ma negli occhi dell’esterno c’è ancora la sua doppietta-vittoria a San Siro: “Dobbiamo ripartire da quest’ultima impresa fatta contro la capolista Inter. E’ stato un risultato importantissimo, al di là dei tre punti perché ci ha ridato fiducia. Speriamo sia un punto di partenza per fare un 2016 positivo. Ripartiremo con più autostima e consapevolezza dei nostri mezzi”.
FELIPE NATALE
Dovrà tornare se stesso, Felipe Anderson, prima di vedere la Selecao: “È ovvio che mi piacerebbe giocare in Nazionale maggiore, ma devo continuare a mettermi in mostra con la Selezione Olimpica per guadagnarmi una chance. Il Brasile è il sogno di un’intera vita, è un traguardo che mi motiva a fare bene con la Lazio. Da quando sono arrivato in Italia sono cresciuto moltissimo, come uomo e come atleta. So che tornerò quello di prima”.
Fonte : Il Messaggero
Smog, dietrofront del Comune: Lunedì e Martedì…
Dietrofront del commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca: niente blocco totale del traffico il 28 e 29 dicembre contro lo smog. In quei due giorni, sarà semplicemente limitata la circolazione a targhe alterne nella fascia verde, rende noto il Campidoglio con un apposito comunicato. Inoltre, il biglietto singolo per i mezzi pubblici da 1,50 euro varrà per l’intera giornata.
Il commissario Tronca ha quindi preferito imporre una semplice limitazione alla circolazione piuttosto che il blocco totale dell’auto per due giorni, dalle 10 alle 16, come in origine disposto. Un forte contributo al cambiamento di rotta potrebbe averla data la pioggia caduta in mattina, abbassando la quantità di polveri sottili nell’aria. Il Comune di Milano invece ha deciso di adottare in pieno il blocco totale.
«L’approfondita valutazione tecnico-scientifica dei dati sull’inquinamento – si legge nel comunicato del Campidoglio – ha consentito di ritenere che, per far fronte alle condizioni di criticità in atto, è maggiormente indicato adottare misure restrittive alla circolazione veicolare nelle fasce caratterizzate da condizioni atmosferiche di maggior ristagno per gli inquinanti, 7.30/12.30 – 16,30 /20.30, piuttosto che nella fascia nella quale insisterebbe il blocco totale del traffico, 10.00/16.00. Pertanto, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca ha optato per la firma di un provvedimento di circolazione a targhe alterne nelle giornate di lunedì 28 e martedì 29 dicembre. Per la prima volta, tale provvedimento sarà associato all’adozione, in queste date, di un’agevolazione tariffaria – introdotta in via sperimentale – consistente nell’estensione della validità del singolo BIT (biglietto di 1,50 Euro) per l’intera giornata di convalida. Al fine di incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale e determinare una maggiore efficacia della misura adottata, il Commissario Tronca ha altresì richiesto ad ATAC di predisporre un potenziamento delle corse nelle linee della metropolitana. Il Commissario ha altresì disposto un incremento delle attività di controllo da parte delle unità di Polizia locale di Roma Capitale.
Nelle stesse date resta fermo il divieto per i veicoli più inquinanti Euro 0, Euro 1 e diesel Euro 2 nonché per i ciclomotori e motoveicoli Euro 0 e Euro 1, che sarà in vigore anche nei giorni i 25, 26 e 27 dicembre».
VIDEO – Onazi cuore d’oro: dona cibo e regali ai più bisognosi
“E’ un privilegio poter dare agli altri. Buon compleanno a me, mostrare a tutti l’amore di Dio è la ragione per cui viviamo”, questo il post su Instagram di Ogenyi Onazi che ha deciso di regalare cibo e beni di prima necessità ai più bisognosi della sua terra.
Oltre al post, Onazi ha pure pubblicato il seguente video e ha scritto: “Io sono una testimonianza delle grandi opere di Dio ; Lui ha mandato suo Figlio, nato in questo giorno per condividere il suo sangue per voi e per me. Oggi , io condivido quel poco che ho con queste persone per festeggiare il mio compleanno . Tutta la gloria a Dio per i suoi doni nel corso degli anni . Quando si impara dai migliori , si cresce con i migliori. Io ho imparato da TB Joshua”.
Un video pubblicato da Onazi Ogenyi Eddy(MON) (@onaziogenyi) in data:
Ag. Mauricio: “Sa di essere in un club importante e dà sempre il massimo”
Non è stato sicuramente un campionato positivo quello di Mauricio finora. La scorsa stagione il brasiliano in coppia con de Vrij aveva sfoderato buone prestazioni, ma in questa stagione sono emerse tutte le sue lacune difensive. Se sulla tecnica l’ex Sporting Lisbona lascia qualche perplessità, dal punto di vista della grinta non gli si può di certo dire nulla. Intervistato da lalaziosiamonoi.it, il suo agente ha parlato della situazione di Mauricio: “È felice per aver aiutato la squadra domenica sera contro l’Inter. È stata una prestazione maiuscola a livello collettivo, ma ha dimostrato comunque di poter far bene anche dopo la sosta. L’esultanza dopo il pericolo sventato domenica nella punizione a due in area, è un chiaro sintomo della grinta e della voglia che lui ha in questo momento e che tutta la squadra ha ritrovato. Quando ha scelto la Lazio l’anno scorso sapeva di approdare in un club importante nel quale avrebbe dovuto lottare sodo per ritagliarsi un posto. Cosa che ha sempre fatto e che sta continuando a fare. È evidente che poi le scelte le fa l’allenatore, ma lui fa sempre in modo di farsi trovare pronto. Per il resto, non mi piace speculare con il mercato. È felice a Roma e alla Lazio e questo è ciò che conta”.
Con il Carpi per non vanificare la vittoria di Milano
Dalla testa alla…quasi coda. Smaltite le feste la Lazio tornerà a lavorare con in mente un solo obiettivo: battere il Carpi. Una partita fondamentale, perché altrimenti, l’impresa di Milano, non avrebbe quasi senso. Una partita vissuta con il cuore in gola quella di Milano, dalla gioia del vantaggio iniziale fino al triplice fischio. Vincere a Milano sul terreno della capolista serviva alla Lazio, ai suoi tifosi e a tutto l’ambiente. Serviva per i punti, che erano (e sono) troppo pochi, ma serviva per dare uno scossone di entusiasmo a tutti, c’era bisogno di ritrovare la felicità nel giocare, da un lato, e la felicità di seguire 90′ in apnea dall’altro. Finito l’anno col botto….ora bisogna cominciare a dare quella continuità che Pioli predica da settembre. Battere il Carpi significherebbe cambiare definitivamente marcia, provare a guardare all’anno nuovo con una prospettiva migliore, che non necessariamente e quella della classifica. Provare a vincere ogni partita, pensando esclusivamente a quella e poi vedere, verso marzo, a che punto si è in classifica. Un Po quello che successe lo scorso anno quando, con un’impressionante serie di vittorie la Lazio cambiò marcia e iniziò il suo campionato straordinario. Perdere invece, significherebbe vanificare la vittoria di domenica scorsa, significherebbe sopratutto perdere quel briciolo di entusiasmo che ha portato nell’ambiente e tra i giocatori. Il momento è difficile, questo è certo, ma in casa con il Carpi non sono ammessi errori, commetterne sarebbe gravissimo. Pioli in questi giorni dovrà essere bravo a far capire che giocare nella scala del calcio, o in casa contro la penultima in classifica è uguale, l’approccio deve essere lo stesso. Noi tifosi vogliamo, anzi pretendiamo, di vedere undici ragazzi che entrano in campo con la voglia di attaccare alti, di recuperare palla e di sacrificarsi gli uni per gli altri, proprio come successo a Milano. Se poi sbagli un passaggio, fa niente, ma solo se poi corri come un forsennato per recuperare quel pallone. Se fallisci un gol praticamente fatto, ci disperiamo, ma se vediamo che poi fai mille scatti per provare a creare un’altra occasione da gol, fa niente. Ma quello spirito di sacrificio verso compagni e tifosi, no, non può mai mancare. Da Inter-Lazio a Lazio-Carpi deve cambiare solo anno, l’atteggiamento e la voglia deve essere la stessa, perché più del risultato è ciò che ha riportato brio ed entusiasmo in casa Lazio!
Storie di calcio: la rinascita dell’escluso Konko…
La vittoria della Lazio in casa della capolista Inter ha permesso di chiudere con una notevole dose di gioia, autostima e fiducia questa parte finale del 2015. Tra le tante note negative di questa stagione però, c’è una nota positiva all’interno della rosa di Pioli che nelle ultime partite si è rivelata sorprendentemente preziosa: stiamo parlando del rendimento di Abdulay Konko.
Il terzino francese, a parte qualche errore banale ormai diventato il suo marchio di fabbrica (vedi l'”ingenuo” retropassaggio che è costato il pari con la Sampdoria) sta sorprendendo tutti per la costanza di rendimento che sta dimostrando ogni volta che viene chiamato in causa, risolvendo non pochi problemi a Pioli per quanto riguarda il reparto difensivo. Prima della partita con l’Inter, Bubù è stato schierato esclusivamente nelle coppe (complice anche l’esclusione dello spagnolo Patric dalla lista Uefa) e, vuoi per i nomi non di “grido” degli avversari o vuoi perché le maggiori ansie la Lazio le viveva in campionato, nessuno aveva notato le belle prestazioni del francese in campo: Scatta, accelera, quasi sempre attento in fase difensiva e (strano ma vero) fa quasi scandalo la sua assenza dall’infermeria…
E’ di diritto una delle poche sorprese di questo finale di stagione: anche al Meazza, contro al capolista Inter, Bubù (schierato in campo dal primo minuto complice l’assenza di Basta e il fatto che il suo naturale “sostituto” Patric non è ritenuto ancora pronto a sostituire il serbo) ha realizzato una prestazione maiuscola sulla fascia destra, sia in fase difensiva che in fase offensiva (vedi l’intesa con Candreva e le costanti sovrapposizioni). Da ripudiato a dimenticato sino a diventare risorsa fondamentale per Pioli.
Konko è sempre stato un buon giocatore, non di prima fascia ovvio, ma può essere comunque un buonissimo gregario in questa Lazio. E’ un giocatore eclettico in grado di ricoprire entrambe le fasce. Il suo più grande problema (che ne ha condizionato molto carriera e prestazioni) era principalmente la sua grande fragilità fisica: dopo una partita giocata bene e con intensità spariva dai radar per mesi oppure quando sembrava reggere un certo numero di partite consecutive riemergeva il solito problemino fisico. E’ normale quindi che l’allenatore di turno e i tifosi fossero sfiduciati nei suoi confronti…perchè dava troppo l’impressione che su di lui purtroppo, nonostante la buona fede, non si potesse contare. Così in estate è stato messo per direttissima tra i “cedibili“, ma nessuno ha bussato alle porte di Formello per acquisire il suo cartellino. Lui non si è dato per vinto, non ha mollato, ha continuato a lavorare duro in allenamento e ha cercato di sfruttare al massimo ogni minuto che gli veniva concesso sul rettangolo di gioco. Oggi, visto che il presunto vice-Basta Patric è ritenuto ancora troppo acerbo per sopportare il peso della fascia destra biancoceleste, verrebbe da dire: “Per fortuna che è rimasto a Roma…” Adesso Pioli avrà un’arma in più nel suo scacchiere. Ci scuserà l’infemeria biancoceleste, ma un Konko così serve eccome…
Applausi per Konko l'”escluso“.
Marco Lanari
Serie B, il regno dell’incertezza e della sorpresa
Il regno dell’incertezza e della sorpresa: questo è il campionato di Serie B. Come esempio si potrebbe ricordare la passata stagione. Chi avrebbe scommesso anche un solo euro su Carpi e Frosinone promosse in Serie A? Probabilmente nessuno. Neanche il più ottimista delle due tifoserie. Anche quest’anno il campionato è più equilibrato che mai. Però, va detto, sembrano esserci delle squadre che hanno un qualcosa in più rispetto alle altre per struttura, organico, organizzazione e blasone. Sono state già disputate venti giornate sulle quarantadue previste. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più, andando nei dettagli.
Il Cagliari è, senza alcun dubbio, la favorita numero uno. Innanzittuto per la rosa, che include giocatori di categoria, come Pisacane, Melchiorri, Giannetti e Di Gennaro, ma anche calciatori che potrebbero tranquillamente far bene nella massima serie, come Storari, per tanti anni vice di Buffon alla Juventus, Sau, Farias e Dessena. E poi Rastelli è un maestro per la Serie B, come dimostra la promozione sfiorata l’anno scorso con l’Avellino. La vittoria della vigilia di Natale in quel di Salerno è valsa la vetta della classifica. Riusciranno i sardi a mantenerla fino alla fine?
Il Crotone, secondo in classifica, è la vera e propria sorpresa. O, forse, non del tutto. Solo due anni fa i calabresi si qualficarono per i play-off. Vero che vengono da un diciasettesimo posto, ma il lavoro e la programmazione arrivano da lontano. La preparazione di un tecnico come Juric, i gol di Budimir, la costanza di Stoian, l’esperienza di Palladino e Modesto e il calore della piazza stanno facendo tutto il resto. La squadra ha dei limiti è vero, ma una qualificazione ai play-off appare fattibile.
Un altro club candidato alla promozione, forse addirittura diretta, è il Bari. La rosa è di elevata qualità per la serie cadetta, avendo tra le fila gente del calibro di Del Grosso, De Luca, Donati, Sabelli, Sansone e Rosina, giocatori che, probabilmente, potrebbero stare tranquillamente in A. Ottimo il lavoro del tecnico Nicola, che ha già ottenuto una promozione con il Livorno. Nonostante qualche risultato negativo, i pugliesi sembrano consci della loro forza e difficilmente falliranno l’obiettivo.
Novara, momentaneamente al terzo posto, Brescia, Pescara, Perugia e Cesena sembrano le favorite per un post nei play-off. Occhio però all’Avellino e ad un sempre più sorpredente Entella. E poi, con ancora ben 22 partite da giocare, obvvero l’intero girone di ritorno più uno, tutto è ancora possibile. Rimonte, black out, risalite e discese: è questa la bellezza e l’imprevedibilità della Serie B.
Dentisti gratis per tutti!
Garantire cure odontoiatriche a tutti i cittadini del Lazio. E’ questo l’obiettivo del Decreto firmato dal presidente Zingaretti per la riorganizzazione dell’assistenza odontoiatrica nella nostra regione. Il provvedimento identifica destinatari, tipologia delle prestazioni e dei servizi da garantire, insieme alle forme e alle modalità di partecipazione alla spesa. In particolare, sono definite le condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria che danno diritto alle cure a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR), tenuto conto di quanto previsto dalla proposta di aggiornamento dei Lea e nello schema di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni sul decreto del Ministero della Salute che introduce le condizioni di erogabilità alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.
In relazione alla vulnerabilità sociale il decreto introduce l’ISEE come criterio di accesso alle cure: per redditi inferiori agli 8mila euro le spese sono a carico del SSR; per redditi compresi tra 8mila e 13mila euro è prevista invece una compartecipazione alle spese con un ticket fino a 50,15 euro; per redditi tra 13mila e 20mila euro è previsto il pagamento delle prestazioni con uno sconto del 20% sulle tariffe aziendali. In tutti e tre i casi è escluso il costo del manufatto, dell’impianto e del materiale ortodontico. Viene inoltre demandato alla Direzione Regionale Salute l’attività di prevenzione primaria nella popolazione in età infantile ed evolutiva (0-14 anni), come presupposto per identificare coloro che dovranno accedere alla prevenzione secondarie a alle cure vere e proprie.
Dal 1 gennaio inoltre sarà attivo a Roma il più grande polo odontoiatrico europeo. La nuova struttura che sarà gestita dall’Umberto I nasce dall’integrazione strutturale e funzionale dell’ospedale George Eastman, attualmente gestito dalla Asl Roma A, con la Clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I.
“Con questi decreti – dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – si riorganizza l’assistenza odontoiatrica nel Lazio dotandola di un centro di riferimento a livello europeo, e si fissano criteri certi per ampliare l’accesso alle cure anche per le fasce economicamente svantaggiate. Il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, nel Lazio è sempre più esigibile”.
Toto-difensore Lazio, spunta la pista russa
Nella girandola di nomi accostati alla Lazio per puntellare, o meglio rinforzare il pacchetto arretrato, apunta un nome nuovo, questa volta proveniente dalla Russia: stando ad indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calciomercato.com, il Ds Tare avrebbe messo gli occhi su Ilya Kutepov, centrale classe ’93 di proprietà dello Spartak Mosca. Su di lui ci sarebbe la concorrenza forte del Napoli di Sarri, oltre a quella di diversi club inglesi e tedeschi. Difensore forte fisicamente e con piedi educati, è valutato circa 10 milioni dal club russo, ma avendo il contratto in scadenza 2017, potrebbe liberarsi ad una cifra molto inferiore sfruttando il celeberrimo articolo 17, che permette a un calciatore con contratto di durata superiore ai tre anni di svincolarsi al termine del terzo anno. L’ennesimo nome di una lista lunghissima, quando mancano ormai pochi giorni all’apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato.
OLTRECONFINE – Premier League: Leicester da favola. Mou e Van Gaal da incubo!
E’ forse una delle Premier League più affascinanti degli ultimi dieci anni. Il motivo non è il solito, ovvero la competizione tra le solite big d’Inghilterra. No, questa volta il vento sembra essere cambiato. Lo strapotere delle due di Manchester e del Chelsea è stato, per ora spazzato via da una outsider: il Leicester di Claudio Ranieri. I Foxes sono a sorpresa la squadra in testa alla classifica dopo 17 giornate con un +2 sull’Asenal di Wenger. Ranieri sta facendo un autentico miracolo, ottenendo il massimo da una rosa che all’inizio della stagione veniva considerata da metà classifica. Eppure così non è stato. L’esplosione del bomber Vardy, che sta stracciando ogni tipo di record, coadiuvato da Mahrez e unito all’esperienza e alla saggezza del tecnico italiano, ha portato il Leicester a sognare. Il campionato è ancora lungo e le rivali sono li pronte ad approfittare di ogni piccolo passo falso.
LE INSEGUITRICI: Arsenal e City sono alle spalle del Leicester. I Gunners sembrano essere la rivale numero uno grazie ad un Ozil da sogno che sforna assist a non finire ad ogni mach. Per Wenger è l’anno decisivo. O si vince la Premier quest’anno oppure mai più. Il City è discontinuo ma può contare su una rosa di altissimo livello a ad un attacco Aguero – Sterling che può permettersi di tutto.
CHELSEA E UNITED I GRANDI FLOP: incredibile la stagione dei Blues. Il Chelsea ha esonerato Mourinho che ha ottenuto solo 18 punti in 17 partite a soli +3 dal terzultimo posto. Cosa mai successa allo Special One che, dopo l’allontanamento della fisioterapista Carneiro, ha subito come una “macumba” affomdando con la sua squadra. Van Gaal invece non ha saputo ottenere il massimo dai Red Devils nonostante un calciomercato faraonico. In più brucia l’eliminazione dai gironi di Champions League. L’incredibile sta nel fatto che Mourinho è in lizza per sostituire l’olandese che, a quanto sembra, ha i giorni contati all’Old Trafford.
IL LIVERPOOL E LE ALTRE: i Reds hanno assunto Kloop a stagione in corso e sono un cantiere aperto. Alcune belle vittorie alternate a sconfitte evitabili. Per capire il vero valore del Liverpool occore tanto tempo anche perchè il lavoro e le tattiche di Kloop non si imparano dall’oggi al domani. Tra le altre squadre svetta il Crystal Palace a sorpresa in sesta posizione. Il Tottenham, è nelle parti alte in quinta piazza. Delude il Southampton di Pellè che non sta replicando la bella stagione dello scorso anno.
ZARATE: menzione a parte per Maurito. I suoi gol di pregevole fattura hanno fatto innamorare i tifosi del West Ham e, qualche nostalgico tifoso laziale, lo rimpiange e lo vedrebbe ancora bene con la casacca biancoceleste.
Keita: “Allenarmi al fianco di campioni come Klose mi ha fatto crescere molto. La Catalogna? Un onore”
Domani, Balde Diao Keita, essendo stato convocato dalla Rappresentativa della Catalogna scenderà in campo al Camp Nou per prendere parte all’amichevole contro i Paesi Baschi. Il giocatore biancoceleste è intervenuto ai microfoni dei media spagnoli per raccontare la sua felicità per la convocazione e si è soffermato anche a parlare della sua esperienza nella Lazio.
Domani l’esordio con la Catalogna: “Sono contento, è un onore vestire la maglia della Catalogna. Sono catalano, cresciuto in questo posto e ho ancora tanti amici da queste parti. Io qui sono a casa. Un giorno mi piacerebbe tornare al Barcellona, è l’ambiente dove sono cresciuto e sarò sempre legato a questi colori. Al Barca c’è un’altra mentalità, si è abituati a vincere sempre. Conquistare il successo è talmente normale che solo quando vai via da li capisci l’incertezza del risultato e, quando riesci a vincere, la soddisfazione è maggiore. Spesso sento raccontare la storia di quando misi un po di ghiaccio sul letto di un mio compagno e per punizione venni mandato al Cornellà per punizione, ma non fu tale, quelli sono stati i sei mesi più divertenti della mia carriera. Quando ho sentito che potevo essere chiamato per giocare al Camp Nou non ci ho pensato due volte. In questo stadio già ero sceso in campo con l’Under 16, ma ora sono molto orgoglioso di rappresentare la Catalogna. Anche se sono nato ad Arbúcies, a soli 80 km da Barcellona, la federazione del Senegal mi chiama spesso ma mi piacerebbe giocare con la nazionale spagnola”.
Sull’esperienza in biancoceleste: “Dicono che nel calcio non c’è spazio per i giovani ma non è vero, sono tanti i giocatori della mia età che giocano in diverse squadre. La mia esperienza in Italia è senza dubbio positiva, tanto che ho consigliato a Ibou di venire a giocarci e ora è alla Sampdoria. E’ un giocatore che mi somiglia molto. Nel nostro campionato il gioco è più tattico e questo mi piace molto. Giocare nella Lazio mi ha fatto crescere tanto, a 16 anni mi allenavo con la prima squadra al fianco di campioni come Klose e Cissè. A Roma sto benissimo, quest’anno è iniziato bene, ho trovato subito il gol nel play off di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Devo ringraziare tanti miei compagni che mi stanno aiutando molto. Tra questi Klose, sono molto contento di giocare con lui”.
Tim Cup – orari e copertura televisiva
La Lega Serie A ha definito gli orari ed i canali tv che trasmetteranno gli incontri dei quarti di finale di Tim Cup. Il primo quarto in programma il 13 gennaio alle 21 sarà Milan-Carpi ed andrà in onda su Raidue, il 18 alle 20 sarà la volta di Spezia-Alessandria su Raisport1, il 19 alle 20,45 Napoli-Inter su Raiuno ed infine il 20 alle 20,45 l’ultimo quarto Lazio-Juventus sempre su Raiuno.
Calori: “Con l’Inter successo importante per il futuro”
Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex calciatore del Perugia, Alessandro Calori, l’autore della rete con la quale il club umbro sconfisse la Juventus nell’ultima giornata del campionato 1999-2000 regalando la conquista dello scudetto ai biancocelesti.
Sull’ultimo incontro di campionato ha dichiarato: “Quello di San Siro è stato un successo importante per la squadra di Pioli, l’Inter sta disputando un gran campionato, batterli è stata una bella iniezione di fiducia. I biancocelesti hanno disputato un’ottima prestazione, mettendo in campo una buona organizzazione di gioco e senza concedere grandi opportunità agli avversari. La squadra di Pioli ha attraversato un periodo negativo, non è riuscita ancora a dimostrare il suo reale valore, l’unica medicina per uscirne è la vittoria. I successi aiutano ad acquisire quella sicurezza che ha permesso nella stagione scorsa di disputare un campionato al di sopra delle aspettative. La sosta potrebbe essere un bene, può servire per ricaricare l’ambiente”.
Alla ripresa del campionato i biancocelesti riceveranno il Carpi: “Quella con la squadra emiliana sarà una gara più difficoltosa di quanto ci si possa aspettare. Il gruppo di Castori ha messo in difficoltà diverse squadre, è una formazione tosta caratterialmente, bisogna stare attenti. Ai biancocelesti mancheranno diversi elementi, soprattutto a centrocampo, ma Cataldi sta crescendo e per lui potrebbe essere un’altra occasione importante. È giovane ma è un ragazzo dal sicuro avvenire, ha dei tempi di inserimento che in pochi hanno. Sarà una grande opportunità per chi ha giocato meno. Da questo punto di vista i biancocelesti non dovrebbero incontrare tanti problemi vista l’ampia rosa a disposizione. Konko ad esempio in questo periodo sta facendo bene e la sua crescita è un fatto positivo in quanto aumenta la concorrenza nel ruolo ed è uno stimolo in più per i compagni. Lulic, come Radu, può ricoprire più ruoli, sono giocatori bravi ed esperti, dei jolly preziosi. Candreva contro l’Inter ha fatto una grandissima partita, mettendo in difficoltà i nerazzurri con la sua velocità. Milinkovic è un centrocampista moderno, in nazionale gioca trequartista”.
Subito dopo, il 9 gennaio, la Fiorentina: “I viola giocano a viso aperto concedendo spazi agli avversari. La Lazio è brava negli inserimenti e con la velocità degli esterni potrebbe creare diversi problemi. Sarà un incontro molto aperto nel quale ognuna delle due squadre potrebbe avere la meglio sull’altra”.
Poi la Juve in Coppa Italia: “La Lazio si trova dalla parte del tabellone più complicata, con i bianconeri sarà un incontro difficile ma Pioli ed i suoi giocatori proveranno a fare l’impresa. Anche la Juventus è in corsa in tre competizioni e dovrà ricorrere al turn over, quindi le possibilità di passare ci sono tutte. La Lazio deve provare ad arrivare in finale”.
In UEFA il Galatasaray: “I turchi si possono battere. I biancocelesti hanno qualità superiori per competere in questo tipo di torneo. Bisogna avere fiducia nei propri mezzi e provarci fino in fondo”.
Rinnovare, o non rinnovare, è questo il dilemma…
Parafrasando William Shakespeare “Rinnovare, o non rinnovare, questo è il dilemma“. Così Lotito appare nell’immaginario collettivo, nel momento in cui c’è da occuparsi dei rinnovi contrattuali dei propri calciatori. L’atteggiamento del Presidente è un po’ come quello del poeta inglese, ma anziché con un teschio tra le mani, Lotito sembra riflettere con i contratti sul tavolo di Formello. Ora i pensieri della società sono rivolti tutti, giustamente, al mercato in entrata e sembra non esserci spazio per pensare ai rinnovi di contratto. Ma certe riflessioni potevano e dovevano venire in mente molto prima, vedendo l’importanza dei calciatori che stanno dirigendosi spediti verso la scadenza del contratto.
I giocatori che andranno in scadenza nel giugno 2016 sono sei: Marchetti, Matri, Klose, Konko, Braafheid e Mauri. Il Portiere di Bassano del Grappa è pronto a mettere nero su bianco da un momento all’altro, ormai da tempo si aspetta solo l’ufficialità. E’ vicinissimo a prolungare il matrimonio con la Lazio, per stessa ammissione del numero 22 in tempi non sospetti, tanto che qualche giorno dopo si era appreso di un suo tweet dove ufficializzava il tutto. Nulla di concreto, manca ancora il fatidico si, che da quanto trapela presto arriverà senza problemi. Dovrà per forza di cose chiudersi con la firma sul rinnovo del portierone biancoceleste questa lungo tira e molla. L’azzurro sono anni che difende con efficacia la porta laziale, salvandola in tante occasioni. L’attaccamento ai colori che indossa è evidente a tutti e non sarà sfuggito di certo a chi siede in tribuna. Come ogni giocatore che si rispetti ha avuto alti e bassi ma quando c’era in campo non s’è mai tirato indietro e questo capita ormai da anni. Il suo stipendio attuale ammonta ad 1,1 mln e nel mondo del calcio di oggi per trattenere un portiere così, si potrebbe fare qualcosa in più.
Matri è l’ultimo acquisto della Lazio, datato 31 agosto 2015. E’ arrivato in prestito dal Milan e firmando si legò alla Lazio fino al 30 giugno 2016. Si sta guadagnando la conferma a suon di reti e ottime prestazioni, è riuscito a spiccare con gol e buone giocate, nonostante il momento nero in casa Lazio. Lo score è di 6 gol e un assist, segnando in tutte e tre le competizioni è il più in forma in questo momento e ha sfilato il posto da titolare a Djordjevic e Klose. Proprio l’ex Bayern è un altro dei giocatori che va in scadenza nell’estate 2016. Per il tedesco va fatto un discorso a parte, ha 37 anni e sembra giunto il momento di appendere gli scarpini al chiodo per il dolore di tutti gli amanti della storia del calcio. Ha dato tanto e forse tutto per la causa biancoceleste, ha fatto la storia della sua Nazionale (da cui si è ritirato dopo il record di gol nei mondiali e trofeo alzato al cielo) e ha fatto la storia della Lazio essendo la squadra, in tutta la sua gloriosa carriera, con cui ha giocato più partite. Ma lo score di quest’anno parla chiaro e dichiara che non è più il Klose che tutti hanno ammirato sino a un anno fa. Nella stagione in corso, sono appena 11 le volte che è sceso in campo con l’aquila sul petto e soltanto due quelle in cui ha giocato l’intera partita, zero gol all’attivo. Forse è arrivato il momento di guardarsi intorno per la Lazio, anche se non sarà semplice sostituirlo, anche l’ingaggio elevato (2 mln) fa sorgere dubbi sul fatto che Miro continui ancora a calcare il prato dell’Olimpico per un’altra stagione. C’è un altro calciatore che ancora non sa cosa gli riserverà il futuro, è Abdoulay Konko. Il terzino biancoceleste è, come i suoi colleghi succitati, in scadenza giugno 2016. Nella scorsa sessione di mercato sembrava uscire di scena insieme ai vari esuberi che hanno lasciato Formello, ma complice la cessione di Cavanda, è rimasto come terza alternativa di fascia. Si come terza, perché la seconda in teoria ad inizio campionato doveva essere Patric (neo acquisto laziale), arrivato per sopperire alla cessione del belga-angolano. L’ex baby del Barcellona B non ha praticamente mai giocato e quelle rare volte che la Lazio ha dovuto fare a meno di Basta, a giocare è stato sempre Konko. Nelle ultime uscite ha ben figurato e ha lasciato tutti piacevolmente colpiti, convincendo anche i più scettici e forse sta incredibilmente per guadagnarsi un rinnovo insperato fino a poche settimane fa. C’è un altro caso a dir poco particolare in casa Lazio legato al rinnovo e risponde al nome di Edson Braafheid. Era arrivato alla Lazio per un periodo di prova che ha convinto Pioli. Fece vedere belle cose nella stagione passata, furono 18 le presenze ed un assist contro il Cesena nella vittoria per 3-0. Poi il rinnovo della fiducia anche per questa stagione, ma solo teoricamente, perché lo score è impietoso: Zero presenze totali ed una conseguente e inevitabile valigia pronta per destinazione ancora sconosciuta. Ultimo ma non per importanza, Stefano Mauri. Il capitano senza fascia, ha una storia che non ha niente a che fare con l’ordinario mondo dei rinnovi. Lo scorso anno era in scadenza e non è stato rinnovato per i noti problemi che tutti conoscono. La Lazio e il suo giocatore hanno atteso la fine della tempesta mediatica e legislativa, in questo modo Lotito ha voluto ingaggiare nuovamente il suo capitano, che capitano non era più visto che la fascia tanto chiacchierata si posò sul braccio destro di Lucas Biglia. Ma è per tutti i suoi compagni “Il capitano” e la scorsa stagione ha contribuito al terzo posto con 31 presenze, 9 gol e due assist. Questa stagione è andata diversamente, ma ugualmente a quanto detto per Miro Klose, non è più quello di una volta e anche per lui parla chiaro il rendimento: 9 presenze, zero gol, niente assist e neanche una gara giocata interamente. Anche per lui sembra arrivato il momento dei saluti. Sarà comunque sempre ricordato come il capitano che alzò al cielo la coppa più importante della storia della città di Roma il 26 maggio 2013. Ora i pensieri della dirigenza laziale sono tutti rivolti al mercato di gennaio, mentre i calciatori dovranno continuare a fare i professionisti e concentrarsi sul campionato in corso, perché chi punta ad una rinnovata fiducia, essa passa solo da ottime e convincenti prestazioni in campo.
La Lazio e il Natale: quando anche in Italia c’era il Boxing Day
In Italia le festività natalizie sono ormai da anni un modo anche per mettere un po’ in soffitta la passione per il calcio e dedicarsi ad altro. Per quelli che vivono un po’ più ansiosamente l’appuntamento con la nostra Lazio, bisogna ammetterlo, è anche un modo per tirare un po’ il fiato e ricaricarsi verso la fase decisiva della stagione. Per chi la vive un po’ più serenamente, è solo una grande scocciatura. Anzi, la mancanza delle partite è un po’ una nota stonata in un periodo solitamente gioioso come il Natale. Proprio quando si avrebbe un po’ di tempo in più per andare allo stadio o seguire i match in tv, il circo della Serie A chiude i battenti e rinvia l’appuntamento, quando va bene, all’Epifania come quest’anno. E per chi senza calcio non sa stare, si dirotta sul football estero, Premier League in primis che durante le festività natalizie vive il suo momento più infuocato.
Ma non è stato sempre così. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Italia era abitudine per il massimo campionato scendere in campo nel pieno del Natale. In particolare tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta. Addirittura nel 1948, nel 1949 e nel 1950 si scese in campo per due volte a Santo Stefano, in quello che era il vero “Boxing Day” della Serie A e una volta alla vigilia di Natale. Il 26 dicembre del 1948 la Lazio sconfisse 2-0 la Sampdoria, in una passerella che vide presenti in tribuna personalità come Giulio Andreotti e Giulio Onesti, allora presidente del CONI (al quale sarà poi intitolato il centro sportivo federale dell’Acqua Acetosa). Di Magrini e D’Avino le reti che permisero alla Lazio di battere i blucerchiati.
Il giorno di Santo Stefano dell’anno successivo la Lazio pareggiò 2-2 in casa del Torino contro una squadra che poco più di sei mesi prima aveva vissuto la tragedia di Superga. Per la prima volta al “Filadelfia” dopo l’incidente aereo, la Lazio depositò dei fiori in onore dei caduti rappresentata dall’allenatore Mario Sperone e dal capitano Enrique “El Flaco” Flamini. Finì in parità con la Lazio raggiunta dopo il vantaggio di Nyers e dopo il 2-1 di Puccinelli. Infine, l’anno successivo si giocò alla vigilia di Natale: il 24 dicembre 1950 i biancocelesti furono sconfitti dal Como 2-1, nonostante una grande prestazione del paraguaiano Dionisio Arce.
Negli anni successivi si è sempre evitato di giocare nel giorno delle festività, quindi si è introdotta in tempi moderni una vera e propria sosta natalizia, dall’inizio degli anni novanta sempre più lunga con l’Epifania come unica eccezione per poter scegliere lo stadio come alternativa d’intrattenimento per i giorni di festa. E il “Boxing Day” italiano è rimasto un bel ricordo: oggi non resta che la Premier, per chi vuole godersi un po’ di grande calcio anche sotto l’albero.
Fabio Belli