Vincenzo Mirra, ex difensore biancoceleste, è intervenuto in collegamento a Lazio Style Radio 89.3 FM.
“In base alla scelta dell’allenatore si capiranno gli obiettivi che si pone la società e le prospettive del campionato dei biancocelesti.
È chiaro che il mercato della Lazio è semplice, si sanno da tempo gli obiettivi. La cosa migliore da fare è individuare prima l’allenatore per poi scegliere i giocatori in base alle caratteristiche che si sposano con il modulo che vorrà fare il tecnico.
Se dovesse arrivare Adriano porterebbe la sua esperienza, un giocatore di questo calibro va a prescindere dall’allenatore. È un giocatore che può essere utilizzato in più ruoli e questo può facilitare il suo inserimento nel campionato italiano. La Serie A non è uno dei migliori campionati ma è sicuramente il più difficile a livello europeo. Anche se Adriano è un giocatore esperto bisogna dargli il tempo per integrarsi ed inserirsi. L’atleta più esperto ci mette meno rispetto ad un giovane. Nel ruolo dei terzini c’è bisogno di intervenire.
Basta è un ottimo giocatore, due anni fa ha disputato un bellissimo campionato, purtroppo nella stagione appena conclusa è stato condizionato dagli infortuni che lo hanno penalizzato.
Per l’attacco girano tanti nomi, Pavoletti, Lapadula e Immobile hanno caratteristiche diverse. Pavoletti è strutturato, è una punta centrale pura, Immobile può fare anche l’esterno o la punta di movimento.
Anche la scelta dell’attaccante deve passare attraverso la scelta dell’allenatore, in base al modulo. Dipenderà dalle richieste dell’allenatore, sono tre profili molto interessanti. Lapadula quest’anno ha fatto un campionato importante, è in uno stato di grazia, è facile giudicarlo, come caratteristiche al Pescara gioca come prima punta ma se affiancato ad uno strutturato diventa interessante, lo vedrei bene con Pavoletti.
Keita è molto importante con margini straordinari di crescita. Bisogna saperlo far crescere, quando si tratta di giovani è fondamentale la gestione del giocatore, può diventare straordinario o può perdersi. Anche Candreva è diventato un giocatore fondamentale, alla Lazio ha trovato il suo ambiente ideale e la continuità, prima era un calciatore inespresso ora ha messo in luce tutte le sue doti”.

Mercoledì 8 giugno a Roma, presso il teatro Quirinetta, si terrà una serata di festa insieme alla JC Band, la cover band di Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, nata nel 2008 e da tempo impegnata in progetti di beneficenza. Musica, ballo e divertimento in un evento dedicato a UNIAMO FIMR Onlus, la Federazione Italiana Malattie Rare.
L’8 giugno 1916 a Salò in provincia di Brescia nasce il grande regista italiano Luigi Comencini. Viene ricordato oltre per la sua vasta produzione cinematografica anche per essere uno dei promotori, con Alberto Lattuada e Mario Ferrari, della Cineteca Italiana, primo archivio cinematografico del nostro paese. Dopo essersi laureato in architettura, nel dopoguerra, Comencini si dedica al giornalismo diventando critico cinematografico. Prima lavora per “L’Avanti!”, poi per “Il Tempo”.
Il successo arriva nel 1953 con “Pane, amore e fantasia” e nel 1954 con “Pane, amore e gelosia”, entrambi con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. Nei primi anni ’60 è tra i protagonisti della nascita della commedia all’italiana. Il suo lavoro più importante è del 1960: “Tutti a casa”, con Alberto Sordi e Eduardo De Filippo. Altri lavori sono “A cavallo della tigre”, con Nino Manfredi e Gian Maria Volontè, “Il commissario”, ancora con Alberto Sordi e “La ragazza di Bube”, con Claudia Cardinale. Firma anche il quinto capitolo della saga di Don Camillo: “Il Compagno Don Camillo”, con Gino Cervi e Fernandel. Nel 1964 realizza “Incompreso: vita col figlio”.
Nel 1971 gira per la tv “Le avventure di Pinocchio”, con un grande Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Gina Lollobrigida. Degli anni ’70 sono inoltre da ricordare lavori come “Lo scopone scientifico”, con Bette Davis, Silvana Mangano e Alberto Sordi, “La donna della domenica”, con Jacqueline Bisset e Marcello Mastroianni), “Il gatto”, “L’ingorgo, una storia impossibile”. Nell’81 firma “Cercasi Gesù”. Nel 1984, sempre per la tv , firma “Cuore” con Johnny Dorelli, Giuliana De Sio ed Eduardo De Filippo. Poi è la volta dello splendido “Voltati, Eugenio” del 1980. Poi firma nel 1986 “La Storia”, “La Boheme” nel 1987, “Un ragazzo di Calabria”, “Buon Natale, buon anno” nel 1989, “Marcellino pane e vino” nel 1991. Con il passare del tempo e a causa di problemi di salute il grande regista abbandona l’attività. Luigi Comencini si è spento a Roma il 6 aprile 2007.