Come riportato dall’Ansa finalmente Chiara Insidioso avrà una casa. Ad annunciarlo la mamma della povera ragazza, Danielle Conjarts, che ieri per la prima volta ha visto la casa che il minisindaco uscente del IX Municipio di Roma, Andrea Santoro, ha destinato alla giovane.
Queste le parole della mamma: “Chiara avrà finalmente una casa, sono fuori di me dalla gioia. Ora potrò accudirla secondo le sue necessità. C’è anche uno spazio esterno dove mia figlia potrà giocare con i suoi amati cani che le stanno facendo fare passi da gigante nella riabilitazione”. La casa, un trilocale con giardino, si trova a Spinaceto vicino all’ospedale Santa Lucia dove Chiara da mesi è ricoverata per seguire un programma di recupero. “Santoro è stato l’unico ad aver accolto il mio appello – racconta Danielle – Da quando Chiara è stata ridotta così ho perso casa e lavoro per accudirla e vivo a casa di amici, a quasi tre ore di viaggio all’andata e tre ore al ritorno con i mezzi pubblici che faccio ogni giorno”. La mamma di Chiara deve risolvere e affrontare i suoi problemi da sola e, inoltre, deve sopravvivere con un’indennità di 300 euro al mese. La donna era alla ricerca di un alloggio a Roma Sud, possibilmente accessibile con la sedia a rotelle, in modo da poter portare ogni tanto Chiara a casa. Santoro sin da subito si era interessato alla storia di Chiara e aveva individuato un appartamento di proprietà comunale ma nella disponibilità del Municipio. “Santoro è stato l’unico esponente delle istituzioni – spiega Danielle – che ha fatto seguire i fatti alle parole, oltre ad essere venuto a trovare mia figlia in clinica. Questa sarà la casa di Chiara”.

E’ quello che sta succedendo in queste ore in casa Roma, con la cessione di Miralem Pjanic agli acerrimi rivali della Juventus sempre più vicina. Sui social si è scatenata la rabbia dei tifosi contro il centrocampista bosniaco, accusato di essere un mercenario ed un traditore. E questi sono gli epiteti più “morbidi” usati dai supporters giallorossi…In particolare ad esser preso di mira è stato il profilo Instagram del giocatore: nei commenti alle foto si leggono insulti di ogni genere, accompagnati da vere e proprie maledizioni (“Spero che da ora prenderai tutte traverse su punizione“). Una cessione che sta infiammando il popolo giallorosso, e che è destinata ad avere lunghi strascichi.






Nato il 23 settembre 1930 in una famiglia povera a Albany in Georgia, rimase orfano a 15 anni ma da adulto divenne miliardario. Il successo raggiunto gli ha permesso di superare la tragedia della cecità. L’industria discografica lo ha premiato con dodici Grammy, nove dei quali tra 1960 e 1966. Charles aveva perso la vista gradualmente da bambino; a sette anni, a causa di un glaucoma, era divenuto cieco. Superbo pianista, è stato un vero e proprio pioniere della rivoluzione “black” anni Cinquanta, interpretando blues, country, gospel, jazz e Rythm&blues.
Charles aveva anche studiato composizione alla St. Augustine School, un istituto specializzato per l’educazione dei ragazzi non vedenti. Iniziò come musicista in Florida e nel ’47 si trasferì a Seattle. Nella classifica R&B nel 1951 esordisce con il suo primo singolo “Baby, Let Me Hold Your Hand”. Firma un contratto per l’Atlantic Records e pubblica dei pezzi straordinari: “I got a woman”, “This little girl of mine”, “Hallelujah I love her so e What’d I Say”. Alla fine degli anni Cinquanta lascia l’Atlantic per passare alla Abc.
Nella prima metà degli anni ’60 firma “Unchain My Heart” e “Hit the Road Jack”, due pietre miliari che con la celeberrima “Georgia on my mind” gli hanno permesso di vivere di rendita. Dopo una sperimentazione in territorio country (“I Can’t Stop Loving You”) scrisse canzoni di grande impatto emotivo come “You Are My Sunshine”, “Take These Chains from My Heart”, e “Crying Time”. Nel 1965 Charles fu costretto a fermarsi a causa di problemi di tossicodipendenza che lo tennero lontano dal suo mondo. Nel 1980 partecipò al film “The Blues Brothers” che rilanciò non poco la sua figura. Negli ultimi anni ha centellinato le apparizioni in pubblico.
Nel 1934 viene notata da Louis B. Mayer degli studio MGM, che le fa firmare il suo primo contratto cinematografico. Due anni dopo, a 14 anni, compare come protagonista in alcuni film musicali. Il successo arriva nel 1939 con il film “Il mago di Oz” (The Wizard of Oz). Nel 1941 Judi si sposa per la prima volta. Il consorte è David Rose, un compositore e direttore d’orchestra. L’ unione però dura dal 1941 al 1943. Dopo il fallimento il suo primo matrimonio, intraprende una relazione con il produttore Joseph L. Mankiewicz, che la introduce alla psicanalisi.
Il risultato è che Judi diventa più indipendente dalla madre e inizia a prendere da sola le decisioni importanti del suo percorso lavorativo. Nel ’44 accetta di girare “Incontriamoci a Saint Louis” (Meet Me in St. Louis), del regista Vincente Minnelli. Il film riscontrò un immediato successo e tra i due nacque una storia d’amore, culminata con il matrimonio e la nascita della figlia Liza. Però in questo periodo i problemi psicologici dell’attrice peggiorano sino ad arrivare al primo dei tanti tentativi di suicidio. L’attività lavorativa ne risente e la Garland viene più volte sospesa dalla MGM fino a essere licenziata nel 1950. Lascia temporaneamente il cinema e si dedica con successo alla musica. Nel 1952 arriva il terzo matrimonio con il produttore Sidney Luft. Nello stesso anno nacque la secondogenita Lorna. Nel 1955 nasce il terzogenito Joey. La coppia affronta molti alti e bassi, dovuti ai problemi di denaro causati dalla passione di Sidney per il gioco d’azzardo.
La sera del 22 giugno 1969 viene trovata morta nel bagno della sua casa londinese in Cadogan Road, uccisa da un’overdose di barbiturici.