Cedere prima di comprare: sarà questa, in assenza di introiti derivanti dalle Coppe europee, la strategia della Lazio nel prossimo mercato estivo. Il club biancoceleste conta di avere a disposizione a breve un tesoretto di circa 40 milioni, ricavati dalle vendite di Candreva, Onazi, Gentiletti e Mauricio. Proprio l’esterno azzurro, nell’idea della società (che invece farà il possibile per trattenere Biglia), sarà il sacrificato ‘di lusso’, quello che da solo porterà nelle casse capitoline tra i 25 e i 30 milioni. Per lui c’è in piedi ormai da settimane una trattativa con il Chelsea, che sembra aver superato l’Atletico Madrid e messo in posizione più defilata l’Inter. Lotito spera si crei un’asta, ma il club londinese proverà a chiudere l’operazione prima dell’Europeo.
In partenza anche Onazi, richiesto in Premier League (sua destinazione preferita), in Germania e, nelle ultime ore, anche in Grecia, dal Panathinaikos di Stramaccioni. Proprio con il club greco è vicina l’intesa, sulla base di circa 7 milioni, e, per la sostituzione del nigeriano, Lotito potrebbe puntare su Moses Odjer, 19enne ghanese dell’altro suo club, la Salernitana. Che prima lo riscatterà dal Catania e poi lo ‘venderà’ alla Lazio. Quanto infine a Gentiletti e Mauricio, sono valutati circa 4-5 milioni in due, ma la società biancoceleste sta cercando di inserirli come parziali contropartite tecniche nelle trattative per Pavoletti e Lapadula.
Insomma, tante ‘uscite’ per ricavare i soldi destinati agli obiettivi in entrata. Sotto questo profilo, il discorso principale riguarda l’attacco, dove nelle ultime ore è ritornata in auge la candidatura di Ciro Immobile: il centravanti campano sembra infatti destinato a non essere riscattato dal Torino, dove si trova in prestito, dal Siviglia, che ne detiene ancora la proprietà. Questo perché, con il prossimo arrivo in panchina di Mihajlovic, il club potrebbe puntare sul 4-3-3 e sulla crescita di Belotti, lasciando quindi pochi spazi per l’ex Pescara. Su cui la Lazio è pronta perciò a fiondarsi. In alternativa, si valuta anche il profilo di Vincent Klaassen, 22enne numero nove dell’Az Alkmaar, andato a segno anche con l’Olanda, nell’ultimo match con la Polonia.


L’incoronazione avvenne più di un anno dopo la salita al trono in rispetto della tradizione che richiede un periodo di lutto in ricordo del monarca precedente. Durante la cerimonia di incoronazione la Regina Elisabetta giurò solennemente di sostenere la legge nel suo regno e di assumere il governo della Chiesa d’Inghilterra.
Vi fu un acceso dibattito all’interno del Gabinetto Britannico sull’opportunità delle riprese, con il Primo Ministro Winston Churchill che si dichiarò contrario; tuttavia Elisabetta insistette nel permettere l’accesso alle telecamere. Milioni di persone seguirono l’evento dal vivo; la registrazione fu spedita oltreoceano utilizzando l’English Electric Canberra lo stesso giorno, per permettere al popolo canadese di visionare il filmato il prima possibile.
Gli ospiti della cerimonia camminarono in processione di fronte a quasi tre milioni di spettatori, alcuni dei quali avevano campeggiato durante la notte pur di non perdersi l’evento. Più di 200 microfoni furono posizionati lungo il percorso e all’interno dell’abbazia, 750 giornalisti trasmisero in 39 lingue diverse; più di 20 milioni di persone nel mondo seguirono l’evento in tv. L’abbazia di Westminster aprì alle 6 di mattina per ricevere i circa 8000 invitati. Personaggi di spicco come i membri della famiglia reale, sovrani esteri, la parìa, i capi di Stato ed i Membri del Parlamento. Dal Canada arrivarono il Primo ministro, Louis Saint-Laurent ed il Premier della Saskatchewan, Tommy Douglas, mentre da Tonga si presentò la Regina Salote Tupou III.