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Emanuele Filippini a “I Laziali Sono Qua”: “A Napoli atteggiamento inaccettabile”

E’ rimasto una sola stagione alla Lazio, in uno scenario difficile: quello del primo anno dell’era Lotito, dei nove giocatori acquistati all’ultimo giorno di mercato e di nuovo capitolo di una storia ultracentenaria che andava ufficialmente ad aprirsi. Assieme al gemello Antonio, tra quei nove acquisti c’era anche lui, Emanuele Filippini, che è intervenuto nella trasmissione radiofonica di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, condotta sugli 88.100 di Elle Radio da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per fare il punto dopo la durissima sconfitta incassata dai biancocelesti a Napoli.

Spiega Filippini: “Purtroppo ho avuto modo di vedere la partita di Napoli ed è stata una vera e propria debacle. L’atteggiamento tenuto in campo dalla squadra non è giustificabile, anche se possono aver pesato le fatiche della trasferta in Ucraina. Bisogna però dire che al contrario di Sarri, Pioli aveva operato un certo tipo di turn-over dopo l’Europa League, dunque è stato l’atteggiamento mentale ad essere disarmante. Ho visto una squadra che arrivava sempre seconda sul pallone, peraltro senza neanche riuscire a limitare i danni quando le proporzioni della sconfitta si facevano pesanti.

Sulle possibili soluzioni, l’ex laziale sottolinea: “Da questa situazione si esce da uomini, perché è l’uomo che in queste fasi difficili deve uscire fuori, più che il calciatore. E’ chiaro che “schiaffoni” come questi, se presi nel modo giusto, possono aiutare a rimboccarsi le maniche e a scatenare una reazione d’orgoglio nella squadra. Una piazza come Roma ha tifoserie umorali, invece la squadra in momenti come questi, anche con l’aiuto dell’allenatore, deve inseguire innanzitutto l’equilibrio. Se la Lazio a Napoli avesse mantenuto la giusta freddezza, avrebbe sicuramente evitato un passivo così pesante. A patto di imparare la lezione, sconfitte come queste possono essere anche salutari. Il lato positivo è che ci troviamo ancora nella fase iniziale del campionato: anche la Juventus ha iniziato malissimo, ma a Manchester e Genova ha dato segnali di reazione importantissimi.”

Su Lazio-Genoa Emanuele Filippini predica anzitutto calma: “Sarà una partita complicata, da prendere con le pinze. Gasperini prepara molto bene le partite, per cui bisognerà avere un approccio equilibrato al match. Attaccare indiscriminatamente significherebbe prestare il fianco alle ripartenze nelle quali i rossoblu eccellono. Bisognerà attendere il momento giusto per colpire, e ritrovare quella calma che fin qui è mancata. Servirebbe un elemento in grado di prendere per mano la squadra e aiutarla ad uscire dalla crisi, ma al momento è difficile fare un nome. Sia giovani che vecchi dovranno compattarsi e dare qualcosa di più anche sotto il piano dell’entusiasmo e della personalità.

Infine, una valutazione sui valori espressi dai primi turni del massimo campionato: “Il quadro della Serie A mi sembra estremamente aperto. Ci troviamo forse di fronte al campionato più equilibrato degli ultimi anni. In molte si sono rinforzate, e le grandi che hanno steccato l’anno scorso potrebbero tornare a recitare un ruolo da protagonista. La Juventus è stata per quattro anni padrona del campionato, ma ha cambiato troppo per vederla ancora senza rivali. Bisognerà valutare quale squadra, dopo la decima giornata, avrà espresso la maggiore continuità.

Scudetto 1915: sabato parata d’auto storiche a sostegno della petizione

Il grande risultato è stato finalmente ottenuto: la petizione su change.org per rendere giustizia alla Lazio del 1915, e portare la Federazione Italiana Gioco Calcio a riconsiderare l’assegnazione del titolo di 100 anni fa, sancendo l’ex aequo tra il Genoa e i biancocelesti, ha tagliato il traguardo delle 25.000 firme.
Una vera e propria mobilitazione del popolo laziale che ha abbracciato con entusiasmo l’iniziativa lanciata dall’avvocato Gian Luca Mignogna, e che è ora vicina al traguardo delle trentamila firme che potrebbe regalare lo slancio definitivo al progetto.
Come confermato infatti dallo stesso avvocato Mignogna, infatti: “Ormai ci siamo, a quota 30000 saranno avviati i contatti con la società. A tal fine proseguono i preparativi per organizzare la sfilata di auto storiche, che per l’appunto verrà denominata ‘Auto storiche, per uno Scudetto storico!’“. In questi giorni sono state presentate le domande con richiesta di patrocinio protocollate ai Comuni di Castel Gandolfo e Frascati per consentire rispettivamente il raduno e l’arrivo della parata. Siamo in attesa delle decisioni delle autorità comunali, non appena ci saranno comunicheremo la data ufficiale ed i dettagli dell’iniziativa“.
E i riscontri sono arrivati proprio nella giornata di venerdì, con la parata che andrà in scena sabato 26 settembre a partire dalle ore 15 e attraverserà Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, Nemi, Rocca di Papa, Grottaferrata per poi arrivare in quel di Frascati. Il tour è stato organizzato in collaborazione con l’Automotoclub Storico Castelli Romani di Grottaferrata e con l’Auto Club Tuscolo, mentre l’arrivo a Frascati sarà possibile anche grazie all’aiuto del Lazio Club Frascati.
Lo scudetto del 1915 sarebbe un risarcimento per una squadra, come quella laziale di 100 anni fa, che ha versato un tributo di sangue pesantissimo alla Grande Guerra. Dopo il conflitto mondiale e alla ripresa dell’attività calcistica, la Federazione assegnò solo al Genoa lo scudetto del 1915, dimenticando la Lazio: i liguri, campioni del Nord Italia, vennero considerati detentori del titolo senza disputare la finalissima con la formazione regina del Centro-Sud. Un’anomalia che l’iniziativa dell’avvocato Mignogna e della Consulta Biancazzurra stanno tentando di cancellare.

Per i tifosi biancocelesti che non lo avessero ancora fatto, si può firmare QUI la petizione su change.org.

Fabio Belli

Dal Bielsismo al Piolismo: analisi e analogie dell’ascesa e declino di due modelli tattici

Una lavagna piena di segni che sembrano quasi scarabocchi, ma sono tutt’altro. Sembra difficile localizzare la crisi attuale della Lazio in una mattinata trascorsa a Coverciano di fronte ad un maestro di calcio, ma se il football europeo nella scorsa stagione aveva proposto qualcosa di interessante, questo poteva essere localizzato tra Marsiglia e Roma. “Bielsismo” e “Piolismo“, due facce di una medaglia apparentemente diversa, ma che trova mille analogie in parole chiave come applicazione, pressing, proattività, intercambiabilità dei ruoli. E se all’inizio della primavera sia in Francia che in Italia le sponde biancocelesti del calcio che conta sognavano trofei e Champions League, un motivo c’era. Neanche sei mesi dopo, i sogni sembrano infranti. Scopriamo perché.

BIELSISMO – Il Terrence Malick degli allenatori non rilascia interviste da vent’anni, concedendosi ai giornalisti solo nelle conferenze e negli appuntamenti come quello di Coverciano, in cui, come un maestro ai suoi diligenti scolari (una marea di illustri colleghi allenatori) ha riportato all’attenzione generale i principi cardine del suo calcio. La sottile linea rossa di Bielsa passa attraverso la visione di circa 50.000 partite di calcio in carriera. E su un primo comandamento: i moduli possibili nel calcio sono 28. Facile a dirsi, ma poi la lavagna si riempie di segni che si sovrappongono l’uno all’altro. Non è il caos, solo la Beautiful Mind del John Nash del calcio, che vede chiaramente cose che gli altri non vedono. E se per tre quarti di campionato il Marsiglia ha contrastato come se niente fosse lo strapotere del Paris Saint Germain degli sceicchi, non è stato un caso. La tavola della legge, dopo “non avrai altro modulo al di fuori di questi 28”, continua ad elencare le sue regole. Il 4-3-3 è modulo più razionale per coprire il campo (lo diceva anche Zeman, anche se basandosi su principi diversi); nella fase difensiva è fondamentale la capacità di anticipo dei centrali, tutto il resto serve solo a complicare le cose; si attacca l’avversario prevalentemente sulle corsie esterne, a meno che non si possieda un fenomeno a centrocampo nel verticalizzare. Ergo, senza un Pirlo o uno Xavi, servono le ali, e il Marsiglia ne ha avute tante per volare altissimo. Dogmi di calcio d’avanguardia: senza la feroce applicazione, caduti nel nulla, fino alle meste dimissioni alla prima giornata. A uno come Bielsa, basta una sconfitta per capire se la squadre non lo segue più.

PIOLISMO – A seguire quella conferenza a Coverciano, si riesce a capire anche come il “Piolismo” abbia fatto breccia lo scorso anno nel panorama tatticamente piatto del calcio italiano. L’allenatore della Lazio aveva avuto bisogno di un certo rodaggio per riuscire a far quadrare i conti di una squadra che doveva innanzitutto cambiare mentalità. Reja chiedeva a Ledesma di tenere palla, a Mauri e Klose di giocare sornioni tra le linee, ai centrali di restare bassi in marcatura. I principi del “Bielsismo” sopra riportati sono esplosi nella primavera delle otto vittorie consecutive dello scorso anno. Serviva un centrale bravo nell’anticipare le intenzioni, prima ancora che gli scatti degli attaccanti avversari, come De Vrij. Un palleggiatore di centrocampo come Biglia, e due fulmini capaci di concentrare sulle vie esterne il gioco d’attacco, come Candreva e il redivivo Felipe Anderson, trasformatosi da brocco a FA7, alla stregua di Palloni d’Oro e assi mondiali, nel giro di un inverno. Non per niente, alla fine Pioli ha virato dal 4-2-3-1 al 4-3-3 perché pensava di aver finalmente preparato la squadra a coprire il campo nel modo in cui i santoni del calcio moderno più amano. Il declino della Lazio, per tempistica e modalità, ha ripercorso quello del Marsiglia. A un passo dal paradiso, la squadra ha perso quella ferocia e quell’applicazione nel seguire la strada maestra tracciata da chi in panchina voleva guidarla ad una visione nuova, quasi futuristica. E nel dedalo dei 28 moduli Pioli si è perso, cambiando troppo in particolare nelle ultime, disastrose trasferte. La differenza, per ora, sta nell’epilogo. Bielsa, nel suo stile, ha preferito farsi da parte, piuttosto che mettersi in discussione. Pioli ha deciso di rischiare ancora, e nelle tre notti del ritiro prima della partita contro il Genoa, il maestro proverà, forse per l’ultima volta, a radunare i discepoli alla sua tavola. Per tentare l’ultimo, disperato rilancio al tavolo da gioco, feroce e più che mai spietato per la Lazio in questa stagione, della Serie A.

Fabio Belli

Candreva out per le prossime 2 partite, attesa per il recupero degli altri

Antonio Candreva per sua fortuna non ha fatto parte della pessima figura della Lazio al San Paolo di Napoli. Il romano – come riporta l’edizione odierna di Repubblica – infatti è infortunato alla caviglia e sarà out almeno per le prossime due partite di campionato: Genoa all’Olimpico e Verona al Bentegodi. La speranza dello staff medico è quella di rivederlo in campo per la gara di Europa League contro il S.Etienne il 1 ottobre all’Olimpico. Oggi sarà controllato in quel di Formello. Per quanto riguarda gli altri indisponibili importanti (de Vrij, Klose, Biglia e Djordjevic) c’è ancora da aspettare per rivederli in campo. Il serbo è l’unico recuperato ma ha bisogno di tempo per trovare la condizione, gli altri tre infortunati eccellenti probabilmente rientreranno dopo la sosta di ottobre.

RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE, TESTA BASSA E PEDALARE

Un fulmine a ciel sereno. Non poteva andare peggio stasera al San Paolo. Non dobbiamo difendere nessuno però, non spariamo sulla “Croce Rossa”. Questa Lazio, ora più che mai, ha bisogno del sostegno di tutti i suoi tifosi a partire dalla gara di mercoledì sera contro il Genoa. Una sconfitta che se non è stata umiliante, poco ci manca. Se Callejon non fosse stato fermato dall’arbitro Damato, ora stavamo commentando un 6-0. Altro che. Nella Notte i tifosi sono andati a Formello, per gridare la loro disapprovazione al mister e alla squadra. Non dimentichiamoci però che giocatori come de Vrij, Biglia, Candreva e Klose, non si possono regalare a nessuno.

I segnali di crescita visti contro Udinese e Dnipro sono svaniti in un batter d’occhio, ma leggendo la classifica, ci si accorge che il Napoli sta ancora sotto alla Lazio di una lunghezza. Basterà una vittoria contro il Genoa per riportare il sereno in casa Lazio. Basterà invece una sconfitta per peggiorare la situazione. Prima di pensare al Grifone, che è reduce da otto vittorie consecutive contro la compagine capitolina, è anche giusto soffermarsi su ciò che non è andato nella sfortunata gara di Napoli. Primo: L’assetto tattico di Pioli non ha convinto nessuno. Giocare con Keita a supporto di Matri (4-3-1-2), con Mauri regista; Parolo, Onazi e Lulic (tre giocatori poco tecnici per far ripartire il gioco) ma buoni per coprire la difesa composta dalla coppia centrale Mauricio-Hoedt, contro la squadra che può vantare, l’attaccante più forte del campionato dopo l’addio di Carlitos Tevez, è stato un sucidio tattico. Non solo, il Napoli alla quarta di campionato, era ancora a secco di vittorie, quindi normale aspettarselo più che mai aggressivo. Più consono sarebbe stato adottare il solito modulo 4-2-3-1. Modulo collaudato, che avrebbe rimpolpato la zona mediana, costantemente in balia dei giocatori campani. Vedere Eddy Onazi playmaker, solo in balia degli avversari, con due uomini sprecati lì davanti (Mauri e Keita), ha fatto sì che la formazione di Sarri potesse gestire il gioco con Hamsik, Allan e Jorginho che, per vie centrali pressavano i portatori di palla biancocelesti, per poi scaricare largo sulle fasce per dar via alle percussioni di Insigne e Callejon. Pioli voleva sorprendere tutti e ci è riuscito. Capita a tutti di sbagliare, anche ad uno bravo come lui che, seppur in assenza dei giocatori più talentuosi di questa rosa (oggi mancavano ben tre titolari e mezzo), continua a credere nei “concetti” di gioco più che alla disposizione tattica. Audace. Per non dire imprudente.

Editoriale chiuso alle 3.13

Sarri gongola: “I ragazzi ci tenevano a ingoiare questo rospo”

Se da una parte c’è un Pioli provato in conferenza, dall’altro c’è un Sarri sorridente. Il tecnico napoletano ha spazzato via tutte le polemiche che si erano alzate su di lui e sulla squadra dopo un avvio di campionato balbettante. I 10 gol fatti tra Brugge e Lazio hanno puntato la luce dei riflettori su Sarri. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “Mi è piaciuta molto la fase difensiva dei nostri centrocampisti, soprattutto sulle palle vaganti e sui rilanci. Abbiamo recuperato tanti palloni come in occasione del gol di Higuain. Negli ultimi 10′ non abbiamo difeso bene ma siamo stati molto bravi nel primo tempo. Nel finale abbiamo giocato troppo vicini nella nostra area di rigore e questo è uno sbaglio.Nelle ultime due gare è cresciuta la condizione fisica e anche quella mentale. Però, due partite non danno certezze. E’ da anni che la squadra fatica difensivamente e due partite senza gol non risolvono tutti i problemi difensivi. Ho la sensazione che questi attaccanti segnerebbero con qualsiasi allenatore, quindi il mio compito è migliorare la fase difensiva. Rivincita? I ragazzi ci tenevano a ingoiare questo rospo”.

 

 

 

 

Contestazione a Formello nella notte

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Il popolo laziale non si dà pace per questo avvio di stagione sotto le aspettative e culminato con il 5-0 di Napoli. Due mesi in cui sono svaniti Super Coppa Italiana e Champions League, a cui vanno aggiunte le due pesanti sconfitte per 4-0 e 5-0 contro Chievo e Napoli. Un novero di tifosi andrà a Formello all’1.30 questa notte per un faccia a faccia con la squadra. Infatti per quell’ora è previsto l’arrivo della compagine biancoceleste a Formello dove resterà in ritiro fino a mercoledì. Sarà una contestazione volta allo stesso tempo anche a caricare la squadra e per farla reagire dopo una debacle inaspettata. Clima teso in casa biancoceleste, con la speranza che questo “incubo” possa passare presto e far largo a nuove vittorie. A partire già da mercoledì…

Allan: “Higuain un grande giocatore”. Hysaj: “Siamo migliorati”

Al termine dell’incontro è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium il centrocampista Allan. Queste le sue parole: “Sono contento per i miei due gol in questo inizio di campionato, mi auguro di farne altri. Oggi abbiamo fatto bene in campo, siamo riusciti a fare quello che ci chiede l’allenatore. Ora concentriamoci sul prossimo incontro. E’ troppo presto per parlare di scudetto, meglio affrontare e pensare ad una partita alla volta, ora ci aspetta il Carpi, continuiamo così ed alla fine tireremo le somme. Complimenti ad Higuain, ha disputato un grande incontro, è un vero top player e ci sta aiutando molto. Con il 4-3-3 mi trovo meglio, il mio obiettivo è fare bene per aiutare la squadra ed i compagni”.

Gli ha fatto eco Elseid Hysaj sempre su Mediaset Premium: “Siamo migliorati e scendiamo in campo con la giusta mentalità. Sappiamo che siamo una big e la piazza vuole subito i risultati ma serve pazienza. Stiamo cominciando a far vedere cosa sappiamo fare. Spero che i tifosi siano felici. Sono onorato di indossare questa maglia e spero di fare sempre meglio”.

 

CONFERENZA – Pioli: “Squadra in ritiro per ritrovare noi stessi. L’Europa non è un alibi”

E’ un Pioli molto amareggiato quello che si presenta in conferenza stampa: “Non siamo stati all’altezza, abbiamo commesso troppi errori, non abbiamo ancora lo spirito necessario per giocare queste partite. Peccato perché venivamo da due buone prestazioni. Abbiamo avuto le nostre occasioni, ma poi dopo il gol ci siamo sciolti. Non siamo mai arrivati prima sul pallone e abbiamo prestato il fianco all’avversario. Sapevo che il Napoli poteva giocare con diversi moduli. Ho visto i miei giocatori stanchi dopo la trasferta in Ucraina, ho cambiato modulo per avere più ritmo, ma il Napoli è stato più compatto di noi e noi li abbiamo concesso troppi spazi. Staremo in ritiro perché dobbiamo guardarci negli occhi. Non siamo soddisfatti del nostro lavoro e delle nostre prestazioni. Dobbiamo chiederci perché non riusciamo ad esprimerci. Sappiamo le assenze ma la squadra è comunque competitiva e quindi le prestazione devono essere di livello. Stasera la squadra ha corso male in campo e questo non deve accadere. Siamo stati lunghissimi, abbiamo sbagliato le uscite difensive lasciando troppi spazi. Mercoledì dobbiamo dimostrare che siamo una squadra diversa, che possiamo arrivare in alto. Ci mancano le prestazioni in trasferta: abbiamo giocato bene solo contro il Dnipro. Continuo a credere di avere un gruppo competitivo, responsabile, che saprà reagire perché non possiamo assolutamente mettere in campo prestazioni del genere”.

La squadra è apparsa sulle gambe dopo la trasferta in Ucraina, ma Pioli non vuole scuse: “Giocare giovedì sera è faticoso ma noi ci siamo attrezzati nonostante le tante assenze. Non deve essere un alibi perché l’anno scorso volevamo giocare in Europa a tutti i costi. E’ paradossale dirlo visto il risultato, ma stasera l’approccio era stato giusto, abbiamo avuto la palla gol con Keita e poi non siamo stati più squadra. Dobbiamo ripartire velocemente. Il Napoli è una squadra molto forte, costruita per migliorare il campionato dello scorso anno. Ha una fase offensiva molto forte e l’anno scorso ha fatto bene sia in campionato che in Europa, quest’anno può ripetersi”. Pioli dribbla le polemiche sul fatto di aver mandato in campo giocatori non in forma: “La condizione generale dei giocatori è cresciuta: Mauri ha fatto bene domenica scorsa, è un giocatore utile per la posizione in campo e per la sua personalità; Matri ha bisogno di minuti. Ho fatto delle scelte ponderate ma evidentemente ho sbagliato. Errori? Se analizziamo solo la partita di oggi, ci sono tanti problemi tattici, fisici e di prestazione dei singoli. Noi non siamo questi, dobbiamo reagire e dimostrare che abbiamo altri valori. Tutte le volte che aspettiamo l’avversario, che non verticalizziamo, che muoviamo palla lentamente andiamo in difficoltà. Con la partita di oggi siamo tornati indietro alla partita col Chievo. Lì c’era un aspetto mentale difficile per il preliminare di Champions, ma stasera non è giustificato questo atteggiamento. Dovevamo sapere come interpretare la gara invece abbiamo commesso tanti errori”.

Fabrizio Piepoli

UFFICIALE, Lazio in ritiro!

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E’ notizia di poco fa la decisione della società di mandare la squadra in ritiro. La sconfitta pesantissima con un passivo duro da dimenticare, ha indotto Pioli e la società a optare per questa drastica scelta. Il ritiro servirà alla squadra di far mente locale, ragionare sugli errori commessi e per trovare la forza di reagire. Non dimenticando la preparazione per l’imminente sfida contro il Genoa, autentico tabù per i biancocelesti negli ultimi anni. Momento duro, delicato per la Lazio che dovrà invertire una tendenza troppo brutta per essere vera.

Mauri deluso: “Non abbiamo giocato a calcio. Ci prendiamo le nostre responsabilità”

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Anche il capitano StefanoMauri è visibilmente deluso e contrariato dal bruttissimo 5-0. Un risultato che si va a sommare al 4-0 contro il Chievo. Due pesantissimi ko che mauri non vuole più che si ripetano. A Lazio Style Radio ha così commentato: “Non deve più accadere una cosa del genere. Non abbiamo praticamente giocato a calcio e ci assumiamo le nostre responsabilità. Siamo stati troppo brutti per essere veri. E’ mancata la voglia di lottare sul campo“. Poi un paragone con la Lazio dello scorso anno: “Non ho visto una Lazio diversa in quanto i giocatori sono gli stessi più qualche giovane a cui va dato il tempo per inserirsi. Ora pensiamo a mercoledì dove dobbiamo riscattarci e tornare ad essere la vera Lazio“.

Pioli: “E’ ora di guardarci negli occhi e iniziare a lavorare sodo”

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Stefano Pioli è amareggiato dopo il brutto ko contro il napoli. Ai microfoni di Mediaset Premium ha risposto così alle domande del giornalista: “Non credo sia mancanza di personalità, non siamo questi. E’ una brutta sconfitta troppo pesante. Sicurmanete dobbiamo fare meglio“. Poi prosegue: “Non abbiamo lottato, abbiamo sbagliato troppe cose concedendo troppo agli avversari. Non ha funzionato nulla questa sera“. Pesano le assenze di molti big in questa Lazio: “È dall’inizio dell’anno che abbiamo assenze importanti ed è sicuramente un problema. Però Giovedi abbiamo fatto bene e dovevamo ripetere questa prestazione ma siamo stati troppo lunghi questa sera“. Contraccolpo Champions ancora di digerire: “Inevitabile che la champions abbia dato un brutto contraccolpo. Però nelle ultime due gare abbiamo giocato bene. Ripeto oggi abbiamo fatto un grande passo indietro. Dobbiamo guardarci negli occhi e lavorare duramente“.

Mister Pioli a Lazio Style Radio ha confermato quanto sia stato umiliante questo pesante ko: “Non abbiamo giocato da squadra. Abbiamo fatto una prestazione insufficiente, che non meritiamo. Abbiamo subito troppi gol ma ora dobbiamo lavorare e dare un segnale di ripresa“. E’ una Lazio che si fa mettere sotto troppo facilmete dagli avversari: “Purtroppo le prestazione e i risultati ci stanno dicendo che non lottiamo che non riusciamo a fare quello che sappiamo fare. Non siamo la vera Lazio. E’ ora di reagire. Dobbiamo dimostrare di essere professionisti e fare prestazioni di alto livello”. Si torna in campo subito e mercoledì c’è il Genoa all’Olimpico: “Meglio che si giochi subito anche se non basta una partita per riscattare questa prestazione. Serve più compattezza e giocare da squadra. Cosa che abbiamo fatto nelle ultime due partite. Ora è un momento delicato“.

Pioli a Sky

Al termine dell’incontro è intervenuto ai microfoni di Sky Stefano Pioli. Questo il suo commento sulla partita.

Dopo i 4 gol di Verona altri 5 dal Napoli, partite simili:

“Si abbiamo giocato male, non siamo mai entrati in partita. Non abbiamo giocato da squadra, non siamo stati compatti e arrivavamo sempre secondi sul pallone permettendo al Napoli di fare i loro comodi. Non possiamo essere questi e dobbiamo farci molte domande. Non sono queste le partite che dobbiamo fare, dobbiamo lavorare molto e ripartire”.

La peggiore Lazio della sua gestione:

“Direi di si, abbiamo fatto molto fatica, il Napoli è stato superiore in tutti i reparti. Negli utimi due incontri avevamo fatto bene e meritavamo la vittoria ma stasera non siamo stati all’altezza. A parte i primi dieci minuti siamo stati in balia del Napoli che ci è stato superiore in tutti i reparti”.

Anderson ancora fuori:

“Stasera è inutile parlare dei singoli. La squadra ha sbagliato completamente l’approccio alla partita. Noi giochiamo sempre con intensità ed è più facile possa arrivare l’errore del singolo, oggi però non ci è riuscito niente. Le assenze non possono essere un alibi, dobbiamo giocare meglio a prescindere da chi manca. Bisogna stare più attenti nel leggere la partita, quando bisogna ricompattarsi bisogna farlo tutti assieme”.

Quali sono stati gli errori commessi:

“E’ evidente che non abbiamo preparato bene la partita durante la settimana, avevo visto i ragazzi stanchi e sapendo che il Napoli gioca e pressa molto al centro ho preferito cambiare qualche elemento. Ripeto, dobbiamo lavorare e crescere per dimostrare che non è questa la vera Lazio.

LE PAGELLE DI NAPOLI-LAZIO

LAZIO

Marchetti 6 – Il migliore. Provvidenziale la parata al 4′ sul tocco di Higuain, non può nulla sulle due reti subite durante la prima frazione e le tre subite nella ripresa. Salva su Insigne il punto del 5-0 ma non può far nulla contro la conclusione di Gabbiadini.

Basta 4,5 – Insigne è in formissima e anche per uno affidabile come lui, la gara non è delle più semplici. Anzichè concentrarsi, con lo scorrere del tempo perde la voglia e Insigne fa quello che vuole sulla sua fascia di competenza.

Hoedt 4 – Il peggiore. Decisivo al 9′ quando riesce a rimediare ad una grande girata di Higuain, poi però il buio più totale. Ok, Higuain è fortissimo, ma così ingenuo e sfortunato proprio non va bene. Non riesce, a contrastare l’argentino in occasione del primo e del quarto gol, mentre sul gol messo a segno da Gabbiadini sbaglia proprio la posizione. Dopo le buone prestazioni contro Udinese e contro il Dnipro, stasera cosa gli sarà successo?

Mauricio 4,5 – Si fa sorpassare già nei primissimi minuti dal lancio perfetto di Insigne ma Marchetti devia in corner. Pur soffrendo la velocità degli avversari, sullo scadere della prima frazione di gioco, salva la Lazio dal capitombolo finale che avrebbe regalato il 3-0 al Napoli. Forse non pago, dopo appena due minuti dall’inizio della ripresa, si fa scavalcare con troppa disinvoltura da Higuain in versione Alberto Tomba, per il gol del 3-0. Meglio di Hoedt, ma stiamo lì.

Radu 5,5 – Per una sera non è lui il principale indiziato per la palma di peggior in campo. Anzi, se Basta sbanda, lui invece riesce a combattere con onore alle iniziative di Callejon. Anche nella ripresa riesce a giocare senza perdere la faccia.

Parolo 4,5 – Soffre tantissimo, non riuscendo mai a capire a chi passare la palla perchè vede giocatori del Napoli ovunque. Nella ripresa poteva fare il fallo su Higuain ed evitare la rete del 3-0 che di fatto chiude il match. Una delle pochissime gare in cui Parolo non ne azzecca una.

Onazi 5 – La staticità di Mauri e Lulic non lo aiutano di certo. I piedi non sono vellutati ed è sbagliato fargli fare il centrale davanti alla difesa. Meglio l’opzione a due, anzichè quella a tre. “Migliora” nella seconda frazione.

Lulic 4,5 – Già al 18′ prende il solito cartellino inutile. Gioca molto male non riuscendo mai a costruire qualche ripartenza degna di nota. In questo momento non sta offrendo quelle prestazioni che ci si aspetta da uno come lui. Dal 46′ Milinkovic-Savic 6,5 – Il primo tiro, dopo quello di Keita, arriva grazie a una sua conclusione al 63′ con palla che termina sull’esterno della rete. Poi la traversa con il colpo di testa al 90′, fanno capire che la qualità è tanta in questo giovane ragazzo. Visto quello che è successo nella sciagurata notte di Napoli, è forse il caso di proporlo titolare nella gara contro il Genoa.

Mauri 4,5 – Ancora fuori forma, è lento e prevedibile. Non si capisce perchè il mister punti ancora su di lui, soprattutto in questa prima fase del campionato dove Mauri non ne prende una. Dal 46′ Felipe Anderson 6 – Gioca sicuramente meglio del compagno sostituito, anche se pure lui non è che fa molto di più.

Keita 5 – Lo abbiamo capito che non è un cecchino infallibile, però ogni volta la stessa storia. Anche oggi siamo qui a raccontare che se Keita avesse realizzato quel tiro al sesto minuto… Ha l’occasione per realizzare il gol della bandiera all’ultimo minuto, ma si mangia anche questo.

Matri 5 – Isolato come un faro in mezzo al mare, MitraMatri gioca pochissimi palloni utili. Poche le responsabilità per questa cocente sconfitta. Dal 74′ Djordjevic 5,5 – Torna dopo l’infortunio. La Lazio ha anche bisogno del suo contributo.

All Pioli 4 – Non conferma il 4-2-3-1 ma opta per il 4-3-1-2 con Onazi (preferito a Cataldi) al fianco di Parolo, insistendo su Mauri come trequartista alle spalle di Matri, affiancato da Keita. Troppo scientifico, propone un nuovo modulo mai sviluppato nelle precedenti gare e anche la scelta degli interpreti può far discutere. Durante il primo tempo Parolo e Onazi sono sempre in inferiorità numerica e Mauri appare ancora, come la settimana scorsa, fuori condizione. Nella ripresa ci si aspettava un reazione d’orgoglio e invece arriva il cappotto finale, anche se sulla carta, sono azzeccate le sostituzioni di Luic e Mauri. Deve far riflettere il fatto che in 2 trasferte si siano subite 9 reti senza realizzare nessun gol, oppure parliamo soltanto di terribili coincidenze?

NAPOLI

Reina 6 -Inoperoso nel primo tempo, fa l’unica parata della gara su Keita al minuto ottantanove.

Hysaj 7 – Durante il primo tempo gioca con tutta la tranquillità che la partita gli impone. L’ex Empoli sta diventando sempre più titolare dell’out di destra ai danni di Maggio.

Albiol 7 – Uno dei difensori più “cattivi” della Serie A, oggi mostra tutta la sua energia agli uomini di Pioli.

Koulibaly 6,5 – Come per il compagno di reparto, anche lui fa sentire i tacchetti a Matri e Keita. Duro e spigoloso quanto basta, il giocatore napoletano è comunque sempre attento e preciso nelle chiusure.

Ghoulam 6,5 -Soltanto nei primi dieci minuti iniziali soffre le discese di Basta, poi il giocatore della Lazio non scende più e per lui disputare una gara senza problemi è davvero cosa semplice.

Allan 7 – Nei primissimi minuti ci prova dal limite ma il suo tiro a botta sicura viene deviato in corner. Il gol invece arriva al 35′ dopo un inserimento che regala ai suoi il gol del raddoppio. Nella ripresa giganteggia contro gli avversari ed è uno dei principali artefici della prima vittoria campana di questo campionato.

Jorginho 6,5 – Nei primi quarantacinque minuti si piazza vicino a Mauri e non lo fa giocare. Nella ripresa stesso canovaccio tattico, ma la partita non ha più molto senso.

Hamsik 7 – E’ lui ad impostare l’azione e dare il via al primo gol dei padroni di casa. Gioca ovunque ed è il leader indiscusso del centrocampo. Sarri gli concede un po’ di riposo con la standing ovation di tutto lo stadio. Dal David Lopez 6 – Entra per fare minutaggio e poco più.

Insigne 8 – Sta bene e si vede, scodella passaggi millimetrici a tutti i compagni del fronte avanzato e manda Basta in tilt. Eccellente. Dal 73′ El Kaddouri s.v.

Higuain 8,5 – Quando vede la Lazio vede rosso. E’ come un toro Gonzalo Higuain. Una serata di gloria che prende corpo al 13′, quando fa a sportellate contro Hoedt per poi battere Marchetti. Dopo 2 minuti dall’inizio della ripresa, propizia la rete del 3-0 facendo lo slalom a due giocatori avversari e infine al 59′, realizza di potenza la rete che regala ai suoi tifosi, una fantastica doppietta. Dal 64′ Gabbiadini 6 – Ha il merito di realizzare la rete del 5-0.

Callejon 6,5 – Anche lui, come tutti i compagni di squadra, gioca un gran primo tempo. Più attento alla fase difensiva, spesso va a disturbare Lulic nelle ripartenze. Ottimo collante tra il centrocampo e la linea d’attacco.

All. Sarri 8 – In molti rumoreggiano su questo mister che si vocifera, non mangierà il panettone. Dopo aver fatto bene a Empoli, nella gara di stasera, distrugge il collega Pioli. Sembra che la sua squadra giochi con due uomini in più in mezzo al campo. Tonica, precisa e soprattutto in formissima, la sua creatura trova la prima vittoria di questo campionato.

Arbitro: Damato della sezione Barletta 6,5  – 130 partite per questo fischietto esperto che anche grazie all’andazzo del match, si ritrova ad arbitrare una gara che già al 47′ non ha più nulla da dire.

Higuain migliore in campo: “Due gol per riscattare il rigore dello scorso anno”

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E’ Gonzalo Higuain il migliore in campo secondo Mediaset Premium. L’argentino, autore di una doppietta, ha siglato ben 11 gol alla squadra biancoceleste. Un vero e proprio portafortuna per El Pipita che commenta così la gara: “Sono soddisfatto della doppietta. E’ anche un modo per riscattare l’errore dal dischetto dello scorso anno. Lazio bersaglio preferito? Non so ma io gioco sempre al massimo contro ogni squadra“. Poi sul Napoli che sembra essere in ripresa: “Stiamo lavorando sodo per riuscire a tornare in alto in classifica e puntare a fare meglio dello scorso anno. Dobbiamo continuare a giocare come abbiamo fatto stasera“. Il centravanti azzurro ha parlato anche a Sky: Abbiamo fatto una grande partita. L’inizio è strano visto che c’è un nuovo mister e un nuovo modulo, ma era solo questione di tempo e condizione. Siamo contenti di aver migliorato le nostre prestazioni”.

 

Shock Lazio: il Napoli si impone per 5 a 0

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Il Napoli voleva la rivincita dopo la beffa dello scorso maggio è ci è riuscito alla grande. Lazio passiva e indolente subisce 5 reti. Due nel primo tempo di Higuain e Allan e addirittura tre nella ripresa di Insigne, ancora Higuain e di Gabbiadini. In gran spolvero Insigne autore di una rete e di un assist.

La partita inizia a razzo: al 5′ Higuain è lesto a fiondarsi su una palla in area, ma Marchetti compie un miracolo deviando la palla in corner. Pronta risposta della Lazio: Basta si invola sulla destra e serve al centro Keita che al centro dell’area spara alto sopra la traversa. Grave errore del numero 14 biancoceleste che si divora un cosiddetto “rigore in movimento”. Al quarto d’ora Higuain trova la rete del vantaggio, abile ad aggirare l’inesperto Hoedt e a battere Marchetti. Alla mezzora i padroni di casa raddoppiano: Insigne trova la fessura da cui far passare la palla e serve Allan che tutto solo non spreca e realizza il 2 a 0. Poco dopo un indemoniato Insigne lascia sul posto Basta e con un tiro a giro sfiora il terzo gol, ma questa volta Marchetti riesce a toccare la palla deviandola sopra la traversa. Qualche minuto dopo stessa situazione con Insigne che crea il panico nella retroguardia biancoceleste, ma questa volta il  suo tiro è debole. Il primo tempo si chiude così, con la Lazio in ginocchio e il Napoli padrone del campo.

Nel secondo tempo Pioli sostituisce gli ectoplasmatici Lulic e Mauri, al loro posto entrano Milinkovic-Savic e Felipe Anderson. Tuttavia il discorso non cambia, anzi gli azzurri trovano anche il terzo gol: Marchetti si oppone al tiro di Higuain ma non può nulla sul tap-in di Insigne. Difesa disastrosa, Hoedt lontano parente di quello ammirato con Udinese e Dnipro. Piove sul bagnato: Higuan al 60′ cala il poker con un potente tiro dalla sinistra. Al 65′ la Lazio dimostra di non essere completamente morta con una conclusione insidiosa di Milinkovic-Savic che colpisce la rete esterna della porta. Ma in campo c’è solo il Napoli e il solito Insigne sfiora il quinto gol, questa volta però Marchetti ci mette i guantoni. Al 75′ Pioli inserisce Djordjevic, probabilmente per fargli mettere minuti nelle gambe vista la sua lunga assenza. Tra i campani entra El Kaddouri al posto del man of the match Insigne, salutato meritatamente dagli applausi del San Paolo. All’80’ Gabbiadini mette la parola fine alla partita con la quinta rete per i padrini da notte. Bravo Allan a verticalizzare per l’italiano, ma sul gol pesa di nuovo l’errore di Hoedt. Notte da incubo per il centrale olandese. Al 90′ c’è gloria pure per Reina che si oppone a Keita involato a rete. Oltre al danno anche la beffa: sul gong Milinkovic-Savic colpisce la traversa con un colpo di testa, a suggellare una serata completamente da dimenticare. Al triplice fischio tirano un sospiro di sollievo i giocatori e tutti i tifosi biancocelesti. Una sconfitta così non l’avrebbe immaginata nemmeno il peggiore dei pessimisti. Lazio tutta da bocciare. Mercoledì contro il Genoa bisognerà ripartire dal primo tempo di Dnipro Lazio.

TABELLINO NAPOLI LAZIO 5-0

Marcatori: 13′ Higuain, 35′ Allan, 48′ Insigne, 59′ Higuain, 78′ Gabbiadini.

Napoli (4-3-3): Reina; Ghoulam, Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 60′ David Lopez); Insigne (dal 74′ El kaddouri), Higuain (dal 64′ Gabbiadini), Callejon. Allenatore: Sarri

Lazio (4-3-1-2): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi, Lulic (dal 46′ Milinkovic Savic); Mauri (dal 46′ Felipe Anderson); Matri (dal 74′ Djordjevic), Keita. Allenatore: Pioli

Arbitro: Damato

 

Fabrizio Piepoli

 

Insigne all’intervallo: “Cerco di interpretare ogni ruolo al meglio”

Al duplice fischio dell’arbitro, Lorenzo Insigne ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium: “Non ho mai avuto problemi di ruolo, interpreto i due ruoli indifferentemente cercando di dare sempre il meglio. Applausi? Mi fanno piacere, spero che i tifosi ci staranno sempre vicini e vengano in tanti allo stadio”. 

Tare: “Stasera affronteremo un Napoli ferito”. Poi su Morrison…

Intervistato da Mediaset Premium prima di Napoli Lazio, il ds Tare ha analizzato la gara: “Sappiamo che giochiamo su un campo difficile contro un Napoli ferito in cerca di risultati. Abbiamo intrapreso la strada giusta nelle ultime due partite, stasera abbiamo qualche infortunio ma speriamo di riprendere il cammino”. Il direttore sportivo torna sull’episodio di giovedì che è costato alla Lazio i 3 punti:Dobbiamo insegnare all’arbitro a fischiare al momento giusto (ride, ndr). La squadra doveva esere più cinica. E’ stata una lezione in più speriamo di stare più attenti nelle prossime partite”. Chiosa finale su Morrison: “E’ un giocatore diverso rispetto a quello conosciuto la scorsa stagione. Ha difficoltà a capire la mentalità italiana. Nelle amichevoli è sempre stato tra i migliori, siamo fiduciosi che ci sarà tempo anche per lui. Lui sa di essere in una squadra importante e ambiziosa che lotta per grandi traguardi. Noi società e l’allenatore abbiamo fiducia in lui”.

Mauricio: “Il Napoli è molto forte ma noi stiamo bene. Servirà una grande partita”

Incalzato dai microfoni di Mediaset Premium, Mauricio ha parlato della gara di stasera: Il Napoli è una squadra molto forte ma noi stiamo bene e speriamo di giocare come sappiamo. Pian piano stiamo tornando quelli dell’anno scorso. Higuain? E’ un giocatore pericoloso, dobbiamo stare molto attenti”.

Su Lazio Style Radio il difensore brasiliano ha aggiunto: “Oggi devo mettere tutto me stesso in campo e dobbiamo fare una grande prova per portare i 3 punti a casa. Piano piano attraverso il lavoro stiamo crescendo. Dobbiamo restare tranquilli e presto torneremo quelli della scorsa stagione. San Paolo stadio caldo? Questo clima mi carica, mi dà grinta, mi ricorda le partite in Brasile. Ci stiamo preparando con i compagni per fare una grande partita”.

 

FORMAZIONI UFFICIALI – Pioli lancia le due punte. Insigne dal 1′, Mertens fuori

NAPOLI (4-3-3) – Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Insigne, Higuain, Callejon. All. Sarri. A disp. Gabriel, Rafael, Maggio, Strinic, Henrique, Chiriches, Valdifiori, David Lopez, El Kaddouri, Chalobah, Mertens, Gabbiadini.

Indisponibili: Zuniga, De Guzman
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno

LAZIO (4-3-1-2) – Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi, Lulic; Mauri; Keita, Matri. All. Pioli. A disp. Berisha, Guerrieri, Konko, Gentiletti, Patric, Braafheid, Cataldi, Oikonomidis, Onazi, Milinkovic-Savic, Kishna, Felipe Anderson, Djordjevic.

Indisponibili: Klose, Biglia, de Vrij, Morrison, Candreva
Squalificati: nessuno
Diffidati: nessuno

ARBITRO: Damato (sez. Barletta)
ASSISTENTI: Manganelli e Meli
IV UOMO: Costanza
ADDIZIONALI: Irrati e Candussio

Reja: “Mi sento coinvolto nella sfida di stasera. Vinca il migliore”

E’ stato l’allenatore del ritorno in serie A del Napoli, partendo dalla C1. Ha rinvigorito la Lazio nella fallimentare stagione di Ballardini. E’ stato anche l’artefice dell’arrivo di Candreva e di Pioli in biancoceleste. Parliamo di Edy Reja, oggi sulla panchina dell’Atalanta, ma doppio ex di Lazio e Napoli. Sulle colonne del corriere del mezzogiorno, il tecnico di Lucinico ha commentato la sfida di stasera:Sfida interessante, bella. Mi sento un po’ coinvolto, ma guido orgogliosamente la mia Atalanta e ci mancherebbe altro.Lazio più in forma? Sulla base dello zoccolo duro della scorsa stagione sono riusciti ad inserire molto bene dei giocatori che stanno giocando bene. Agli azzurri invece adattarsi ad una nuova filosofia di gioco non è così semplice. Occorre del tempo e sono necessari i collaudi. Pronostico? Vinca il migliore. Devo pensare alla mia Atalanta che sfida il Verona”.