La doppietta di Matri ha portato il sorriso in casa Lazio e tra gli addetti ai lavori. Giornalisti ed ex laziali sono rimasti senza parole per l’esordio convincente dell’ex rossonero. Anche Garlaschelli, su TMW, aha voluto dire la sua in tal merito. L’ex laziale ha così commentato: “Non mi aspettavo un Matri cosi’ e ne sono rimasto particolarmente soddisfatto. Se giocasse sempre cosi’ la Lazio avrebbe risolto i suoi problemi in attacco“. Poi sulla Lazio in generale: “In sede di calciomercato si doveva fare di più. Sono convinto inoltre che Ledesma sarebbe stato ancora utile alla causa biancoceleste. Ora comunque sosteniamo la Lazio sperando che anche Candreva e Felipe Anderson ritornino ai loro veri livelli“.
Dietrofront dell’agente di Anderson: “Pioli grande mister. Rispettiamo le sue scelte e Felipe ama la Lazio”
Sono bastate 48 ore per far cambiare idea all’agente di Felipe Anderson. Juliana Gomes, nonchè sorella del talento biancoceleste, dopo il match contro l’Udinese si era preoccupata per la partenza in panchina di Felipe Anderson. Con tanto di comunicato si era domandata del perchè Pioli lo avesse relegato in panchina. Ma oggi ecco il dietrofront. Forse, anche per non creare polemiche inutile e prive di fondamento, la sorella di FA10 ha dedicato parole al miele al mister Pioli: “E’ un grande mister e lo rispettiamo molto” – ha esordito Juliana Gomes nel suo nuovo comunicato. Per poi così così continuare: “Il mister è l’unico che decide chi mandare in campo e le sue scelte sono spesso giuste. Tutto ciò che volevo dire è che Felipe vorrebbe sempre giocare perchè sa di dare un gran contributo al club che ama davvero tanto. Ha voglia di essere protagonista e far vincer la Lazio“.
Verso Dnipro, domani la partenza poi la conferenza
La Lazio si prepara ad affronatre la prima trasferta del suo percorso in Europa League. Trasferta non semplive sia a livello ambientale e per il lungo viaggio, sia per l’avversario, finalista della scorsa edizione. Sul sito ufficiale della S.S. Lazio è stato ufficializzato il programma. La Lazio effettuerà l’ultimo allenamento a Formello domani alle ore 10:00 per poi partire per la l’Ucraina. Alle 19 è prevista la rifinitura sul campo del Dnipro con conseguente conferneza stampa di Pioli insieme ad un giocatore.
Bazzani su Nesta: “Alessandro e Maldini i più grandi di tutti”
Fabio Bazzani, attuale allenatore del Mezzolara, squadra nella quale ha mosso i primi passi, è stato raggiunto dai microfoni di dimarzio.com. L’ex attaccante biancoceleste – che militò nel 2005 con i biancocelesti scendendo in campo 15 volte e realizzando tre gol – ha ricordato due grandi compagni del passato: “Nesta era incredibile, non commetteva mai fallo, arrivava all’improvviso e ti sfilava il pallone dai piedi con una naturalezza impressionante. Secondo me è stato il più grande insieme a Maldini“.
Il dottor Salvatori: “Altri 7-10 giorni per Biglia, per De Vrij bisogna aspettare”
Il medico sociale, Stefano Salvatori, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 per commentare come procede il recupero di Biglia e di De Vrij. Queste le sue parole: “Tutti e due i giocatori oggi sono stati alla Paideia per sottoporsi ai controlli di risonanza magnetica. Biglia è migliorato molto, il suo recupero procede in maniera ottimale, ha ripreso a correre, un’altra settimana o al massimo dieci giorni ed il giocatore rientrerà in gruppo. Anche De Vrij sta migliorando ma ne sapremo di più la prossima settimana quando il ragazzo proverà sul campo. Per lui ancora non possiamo stabilire il giorno del rientro sul terreno di gioco”.
Hoedt su Twitter: “Ora ci prepariamo per giovedì”
Dopo l’ottimo esordio di domenica con l’Udinese, Wesley Hoedt, ci ha preso gusto. Il giovane centrale olandese nell’incontro con i friulani ha dimostrato tutto il suo coraggio ed il suo sangue freddo. Nonostante fosse alla prima partita davanti al proprio pubblico il nuovo acquisto non ha ceduto all’emozione e, con l’aiuto del compagno di reparto, Mauricio, ha sfoderato una buona prestazione riuscendo a fermare gli avanti friuliani, che solo in poche occasioni sono riusciti a creare grattacapi all’inedito duo centrale biancoceleste.
Caricato ed euforico per la buona partita disputata, il giovane difensore, tramite Twitter, ha esternato la sua felicità e incitato i compagni in vista della trasferta di Europa League con il Dnipro. “Ora ci prepariamo per giovedì”, queste le sue parole sul social.
In Ucraina, a causa dell’assenza del connazionale e della squalifica di Mauricio, probabilmente Wesley sarà di nuovo schierato in campo dal primo minuto. De Vrij è ancora fermo per infortunio e in attesa del suo rientro il tecnico Stefano Pioli ha trovato una pedina in più sulla quale poter contare. Se queste sono le premesse, con la prova sul campo di domenica scorsa del giovane olandese, il futuro della difesa dell’allenatore emiliano è più roseo di quanto si temesse.
Maradona: “Un ex laziale è stato il giocatore più forte con il quale ho giocato”
Diego Armando Maradona, ogni volta che viene intervistato, non risparmia da giudizi e critiche chiunque sia il soggetto della discussione. Intervistato da Piuenne ha risposto alla domanda su chi fosse il giocatore più forte e più tecnico con il quale ha giocato. Questa la risposta del Pibe de Oro, che non dimentica gli anni trascorsi all’ombra del Vesuvio: “Il calciatore più forte è stato sicuramente il brasiliano Careca. Tra gli italiani senza dubbio l’ex biancoceleste Bruno Giordano, il più sudamericano dei giocatori nati nel vostro Paese“.
Ilaria Cucchi a “I Laziali Sono Qua”: “Nuove testimonianze choc sulla morte di Stefano”
Il 22 ottobre del 2009 Stefano Cucchi è morto in circostanze ancora non chiarite dopo il suo arresto. Nuove testimonianze, a sei anni dallo svolgimento dei fatti, sembrano avvalorare le ipotesi del pestaggio che avrebbe portato Stefano alla morte. La sorella Ilaria è intervenuta sugli 88.100 di Elle Radio a “I Laziali Sono Qua“, la trasmissione condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva che si è sempre occupata della tragica vicenda di Stefano, per commentare questi nuovi, importantissimi sviluppi.
L’iter processuale potrebbe ripartire in circostanze completamente diverse. La testimonianza choc di due militari potrebbe far rivedere completamente il processo. “I ragazzi hanno massacrato un ragazzo arrestato“. La testimonianza di un Maresciallo ha rimesso in discussione tutte le certezze emerse nel processo, sempre contestate da Ilaria Cucchi. “Mi sento di dire che dopo sei anni siamo ad una svolta,” spiega, “visto che finalmente, oltre alla nostra famiglia, si è palesata finalmente un’altra persona alla quale interessa la verità sulla morte di mio fratello.”
In questi anni Ilaria Cucchi ha ricevuto anche una querela per la determinazione con la quale ha continuato a difendere il fratello, cercando la verità sulle tragiche circostanze che lo hanno portato alla morte. “Non si può capire quanto sia ingiusto e crudele chiedere a una famiglia come la nostra, che ha già sofferto tantissimo, di sostenere certe battaglie. Dal punto di vista emotivo è devastante, ma non ho mai avuto il tempo di piangere mio fratello, perché dovevo restare concentrata sulla ricerca della verità. La nostra speranza è che si possa riaprire il caso per fare finalmente luce sulla morte di Stefano.”
Anche gli esami clinici sul cadavere di Stefano hanno evidenziato delle lacune: “Per anni,” spiega Ilaria, “si è tentato di negare con diverse perizie, o perlomeno sminuire, i danni fisici subiti da mio fratello. Io ricordo la testimonianza del dottor Degli Angeli, medico di Regina Coeli, che non riteneva Stefano idoneo per l’ingresso in carcere. Mi chiedo perché questi processi possano essere condizionati in questo modo, quando in ballo ci sono la vita e la dignità delle persone: Stefano ed i ragazzi come lui non avranno la possibilità di essere giudicati di nuovo, non avranno modo di avere giustizia. Speriamo che ci possano essere degli sviluppi al più presto, per riaprire una pagina che c’è il dovere morale di riscrivere completamente dopo queste nuove, scioccanti testimonianze.”
FORMELLO – Al via le prove anti Dnipro. Lazio verso il 4-2-3-1
Ultimi due allenamenti pre Europa per la Lazio, che lavorerà anche domani a Formello prima di imbarcarsi per Dnipro, dove giovedì affronterà la squadra locale nella prima gara dei gironi di EL. Senza Mauricio squalificato e De Vrij, Biglia, Klose e Djordjevic infortunati. Di questi, solo l’argentino, che oggi sarà sottoposto a nuovi controlli, ha ancora una speranzella di farcela per Napoli.
A 48 ore dal fischio di inizio l’unica certezza è il modulo, che sarà il 4-2-3-1 visto con l’Udinese. Per il resto, il turnover potrebbe concedere spazio a quei giocatori (tanti) che finora ne hanno trovato poco. Le uniche scelte obbligate riguarderanno il pacchetto centrale difensivo, che conta solo tre elementi disponibili, ovvero Hoedt e Gentiletti, oltre al baby Mattia.
Sulla destra Konko si sta allenando e, complice l’assenza dalle liste Uefa di Patric (che oggi non si è allenato con i compagni), potrebbe concedere un turno di riposo a Basta, mentre Radu e Lulic si giocano una maglia sulla fascia opposta. Favorito in mediana il duo Onazi-Parolo, Anderson, Milinkovic e Kishna fungeranno invece da trequartisti alle spalle del terminale offensivo Matri, alla sua prima da titolare in maglia biancoceleste.
Con Marchetti nel futuro, la Lazio è al sicuro
Chissà se ci ha pensato, sotto la pioggia, per quello che era di fatto il suo esordio stagionale. Per Federico Marchetti la rincorsa della Champions League è quasi una maledizione. Ma la sua presenza a tempo pieno per la Lazio è la migliore delle garanzie per rincorrere grandi risultati.
E’ arrivato nel 2011 alla Lazio il numero uno ex Cagliari, proprio dopo la beffa nella volata con l’Udinese. Serviva un portiere di sicura affidabilità, con Muslera che non sempre era riuscito a blindare la porta biancoceleste. Ma tutti gli assalti Champions sono andati a vuoto. Nel 2012, primo anno in cui il quarto posto non era più sufficiente, a due punti sempre dalla solita Udinese. Nel 2013, col crollo finale mitigato dalla gloria del 26 maggio, con Marchetti primo ad impazzire di gioia.
Perché il biondo estremo difensore non ci ha messo molto a diventare uno della Nord. Quando non gioca, si presenta in tribuna autorità con la maglia di Lulic sulle spalle. Spesso ci ha anche giocato, sotto quella da portiere: perché “Quelli lì devono sempre ricordarselo“, parole sue, logico pensare a cosa si riferisca.
Ma i momenti difficili non sono mancati. Proprio la stagione post-coppa in faccia è stata la più dura. Cosa è accaduto ancora non si sa. Quattro mesi di “febbri“, soprattutto nella seconda parte dell’annata, e di problemi muscolari. E di errori incredibili per un portiere del suo calibro, come quelli contro il Parma, in una partita per fortuna vinta, e contro il Ludogorets, quelli sì costati l’eliminazione europea.
L’anno scorso “Fede” è tornato, qualcuno non ci credeva più. Si prevedeva l’utilizzo a tempo pieno di Berisha, e invece la chioma bionda è tornata a volare tra i pali, con la maglia di Lulic quasi come una seconda pelle. Fuori dagli schemi, qualche volta anche fuori tra i pali, capace quasi di infortunarsi per esultare al momento del rigore fallito da Higuain, il 31 maggio scorso, che ha deciso una stagione a Napoli.
Col senno di poi, un cattivo auspicio. L’infortunio arriva davvero prima del preliminare col Leverkusen. E la Champions, ancora una volta, “Fede” se la guarda dalla tribuna. L’ostacolo non viene superato, Marchetti in Champions League ancora non può giocare. Ma contro l’Udinese (un caso o i soliti corsi e ricorsi del destino?), coi capelli tagliati e il solito sguardo spiritato, era ancora lì: e se rinnovo sarà, se il suo nome si legherà alla Lazio per il resto della carriera, allora si potrà sperare nello spezzare una maledizione che, tra infortuni e sconfitte sul filo di lana, tormenta il portiere-tifoso dal suo arrivo alla Lazio. Ma con lui tra i pali le soddisfazioni non sono mai mancate. Con Marchetti nel futuro, la Lazio è al sicuro.
Lazio, no alla trasferta a Napoli anche per i fidelizzati
Lazio a Napoli senza tifosi. È questo il risultato delle decisioni del CASMS (Comitato di Analisi Strategica per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive), che, in data 10 settembre 2015, ha deliberato che a nessun sostenitore biancoceleste, anche in possesso di forme di fidelizzazione (vedi Tessera del Tifoso) sarà consentito l’accesso allo stadio San Paolo per assistere al match di campionato tra biancocelesti e partenopei in programma domenica 20 settembre. Lazio dunque che, come già avvenuto l’anno scorso in Coppa Italia e in campionato, si ritroverà ad affrontare la delicata sfida agli azzurri con tutto uno stadio contro. Chissà pero che la decisione del CASSMS non si riveli alla fine di buon auspicio: le due precedenti esperienze sono infatti coincise con altrettante vittorie. Quindi, se, come dice il detto “non c’è due senza tre”, i tifosi hanno di che ben sperare.
Gli Euroesordi della Lazio: da Plovdiv a Dnipropetrovsk
Sapore d’Europa, sapore di primo giorno di scuola. Per la ventunesima volta nella sua storia, la Lazio si presenta ai nastri di partenza nella stagione delle Coppe Europee. Una storia cominciata negli anni settanta, con tre partecipazioni alla vecchia Coppa UEFA. Sion, Chernomorets e Boavista tennero a battesimo i biancocelesti a cavallo del primo, storico scudetto. L’ostacolo venne sempre superato, ma la corsa si fermò sempre ai sedicesimi di finale.
La maledizione del secondo turno si presentò sedici anni dopo. Sedici anni in cui accadde di tutto, con cadute e risalite pazzesche per un club che non ha mai avuto una storia banale. Poi, l’arrivo di Sergio Cragnotti cambiò le carte in tavola, e nel settembre del 1993 ecco l’Olimpico illuminarsi di nuovo a festa per il primo turno di Coppa UEFA. L’avversario non è irresistibile, la Lokomotiv Plovdiv, formazione bulgara domata con un 2-0 con i gol di Casiraghi e Cravero. Ma ma “maledizione dei sedicesimi” si spezzò solo l’anno successivo, quando la Lazio si spinse fino ai quarti di finale, poi eliminata dal Borussia Dortmund. In quella stagione 1994/95, furono i bielorussi della Dinamo Minsk, con uno 0-0, a tenere a battesimo la truppa allenata da Zeman, che di 0-0 di lì in poi ne avrebbe fatti registrare davvero pochi.
Nuovo battesimo europeo nel 1995 e nel 1996, sempre in Coppa UEFA. Goleada contro i ciprioti dell’Omonia Nicosia, in una partita segnata da un piccolo evento: Beppe Signori, il bomber abituato a segnare a valanga sia in campionato che in Coppa Italia, dopo due stagioni di digiuno si sblocca, finalmente, anche in Europa. L’anno successivo è Diego Fuser a stendere i francesi del Lens in trasferta. Entrambe le campagne si chiuderanno nel turno successivo: nonostante l’exploit della stagione precedente, la “maledizione dei sedicesimi” è sempre viva.
Per spezzarla del tutto, la Lazio cambia pelle. Nel 1997, la mentalità vincente la portano Roberto Mancini in campo e Sven Goran Eriksson in panchina. Esordio in Coppa UEFA da applausi nel giorno del primo Eurogol di Alessandro Nesta. Poker al Vitoria Guimaraes e via ad un’avventura che porterà fino alla finalissima di Parigi, poi persa con l’Inter. Ma è l’inizio del triennio di massimo splendore continentale della Lazio, che per la prima volta, l’anno successivo, cambia Coppa: il digiuno ultraventennale di trofei è stato infatti spezzato con la conquista della Coppa Italia, e per il primo turno di Coppa delle Coppe la Lazio ospita il Losanna. L’inizio è da incubo, espulsione di Stankovic e rigore (parato da Marchegiani) dopo un solo minuto. La fine è da sogno: la Lazio battendo in finale il Maiorca alza al cielo il primo trofeo europeo della sua storia, e farà il bis a Montecarlo, piegando il Manchester United degli invincibili nella Supercoppa Europea.
L’anno è il 1999, e per la Lazio c’è un altro esordio da ricordare: prima partita di sempre in Coppa dei Campioni, alla BayArena di Leverkusen una delle leggendarie punizioni di Sinisa Mihajlovic regala un punto prezioso. La Champions sarà la casa dei biancocelesti anche nel 2000 (esordio vincente, 3-0 in casa dello Shakhtar Donetsk) e nel 2001. Giornata anche questa da ricordare, ma per altri motivi: è l’11 settembre, e mentre il mondo si ferma di fronte alla tragedia del World Trade Center, il calcio va avanti. E la Lazio cade di misura sul campo del Galatasaray.
L’anno successivo la Lazio torna in Coppa UEFA. Si parte con un inizio anonimo, un poker ai semidilettanti greci dello Xanthi. Si chiuderà con i 70.000 della semifinale contro il Porto, in quella che resta di fatto la miglior performance europea degli ultimi 15 anni. Nel 2003 si torna in Champions e la partenza è sprint: 2-0 in casa dei turchi del Besiktas con gol di Jaap Stam e Stefano Fiore. Ma la fase a gironi non sarà superata.
2004, l’era Lotito parte sul campo del Metalurh Donetsk: sapore di calcio post-sovietico e primi eurogol di Tommaso Rocchi e Goran Pandev. Poi, una pausa biennale che riporta la Lazio ai cancelli della Champions nel settembre del 2007. Superata la Dinamo Bucarest nel preliminare, l’avventura riparte dallo stadio “Karaiskakis” di Atene contro l’Olympiacos. Zauri salva la Lazio dalla sconfitta, arriveranno grandi emozioni (soprattutto in Lazio-Real Madrid e Lazio-Werder Brema) ma anche l’eliminazione.
Nel 2009 la Lazio torna ad alzare un trofeo, il primo dell’era-Lotito. La Coppa Italia garantisce l’accesso in Europa League. La Lazio piega nel preliminare l’Elfsborg e riparte in una tiepida serata di settembre contro il Salisburgo. Notte amarissima all’Olimpico: Foggia illude la Curva Nord, poi due patatrac difensivi permetteranno agli austriaci di portare via i tre punti da Roma. La Lazio torna ai nastri di partenza dell’Europa League con ben altri presupposti nel 2011. Ci sono Klose e Cissé a guidare l’attacco, c’è il profeta Hernanes a centrocampo e l’anno precedente la Champions è sfuggita soltanto per la differenza reti rispetto all’Udinese. L’esordio contro l’Olimpico, con i modesti romeni del Vaslui, è tutto in affanno: 2-2 riacciuffato in inferiorità numerica, ma per la prima volta nel corso della presidenza Lotito, la fase a gironi sarà superata. A Madrid l’avventura terminerà pero ai sedicesimi (ancora loro) contro l’Atletico.
Nel 2012 è di nuovo Europa League, ma nell’anno di Vladimir Petkovic in panchina le Coppe porteranno tanti sorrisi. Che sarà un’annata speciale lo si capisce dall’esordio continentale su un campo affascinante, White Hart Lane. Contro il Tottenham finirà 0-0, tre gol annullati agli inglesi ma anche una traversa del “Tata” Gonzalez che grida vendetta. La Lazio stavolta supererà brillantemente il girone e si spingerà fino ai quarti di finale, prima di scrivere la storia con la “Coppa in faccia” del 26 maggio. Petkovic tenterà la fortuna in Europa anche l’anno successivo: partenza ok in casa, assist di Keita e gol di Hernanes contro il Legia Varsavia. Ma il giorno dell’eliminazione, amarissima ai sedicesimi contro il Ludogorets, ci sarà di nuovo Edy Reja in panchina.
Lazio in Europa, anno ventunesimo: giovedì 21 settembre si ripartirà in Europa League sul campo di Dnipropetrovsk. La prima di Stefano Pioli, escluso il tentativo andato a vuoto in Champions a Leverkusen. Ma adesso si comincia a fare sul serio, e lo spirito di quella notte contro il Plovdiv, in cui si tornava finalmente a respirare aria d’Europa, è sempre vivo. La Lazio vuole dimostrare di saper arrivare lontano, il primo giorno di scuola non sognare è proibito.
Fabio Belli
Matri la Lazio nel destino
Domenica contro l’Udinese mitra Matri ha esordito in maglia biancoceleste con una doppietta da tre punti. L’edizione odierna del Corriere dello Sport rivela un retroscena di mercato secondo il quale le strade di Matri e della Lazio potevano incrociarsi già qualche stagione fa. Per l’esattezza nel 2007 l’Ad rossonero Adriano Galliani lo propose all’allora DS biancoceleste Walter Sabatini nell’affare Oddo. Il DS rispose di no puntando ad ottenere una maggiore liquidità nell’operazione accontentandosi così del cartellino di Pasquale Foggia. Nel 2011 fu Edy Reja a caldeggiare l’acquisto dell’attaccante però la Juventus fu più lesta e si portò a casa Matri pagandolo al Cagliari 18 milioni di euro.
EUROPA LEAGUE – Mtv NO la prima in chiaro della Lazio
La prima gara di Europa League della Lazio non sarà trasmessa in chiaro su Mtv, canale numero 8 del digitale terrestre, acquistata in estate dal gruppo ‘Sky Italia’. In chiaro sarà trasmesso il debutto della Fiorentina al Franchi di Firenze contro il Basilea. La prima partita della Lazio, in casa degli ucraini del Dnipro alle 21.05, dunque sarà visibile solo sul satellite sui canali di “Sky Sport” .
CALCIOSCOMMESSE – A febbraio udienza per 110 imputati. Avv. Mauri: “Nessuna sorpresa”
Ennesimo atto della vicenda calcioscommesse. Per quanto riguarda la giustizia ordinaria la Procura di Cremona ha stabilito, per metà febbraio le date per le udienze preliminari, per i circa 110 imputati. Tra di loro figurano Stefano Mauri ed il ct della Nazionale Antonio Conte. Notizia da Cremona dicono che il tutto si dovrebbe svolgere a Cremona all’interno di tre aule del tribunale che saranno collegarle tra loro attraverso un sistema di videoconferenza e registrazione.
Mauri – Il Procuratore Di Martino contesterà a Mauri l’associazione per delinquere, sulla base delle nuove fantomatiche rivelazioni di Ilievksi, che intanto si appresta a patteggiare la pena. Dunque il centrocampista biancoceleste, così come Antonio Conte, dovrà difendersi nel processo penale. Per quanto riguarda quello sportivo Mauri non corre più pericoli. “Nessuna sorpresa – il commento dell’Avv. Melandri ai taccuini de La Lazio Siamo Noi – ci aspettavamo questo ulteriore passo. È un’udienza preliminare in cui verranno ascoltati gli imputati. Da lì in poi, se ci saranno ulteriori novità, scopriremo se si andrà avanti con un processo o meno”.
Lazio-Udinese nessuna multa alla NORD
Domenica in Curva Nord in occasione di Lazio-Udinese c’è stato l’esordio delle famigerate barriere divisorie ed inoltre c’era attenzione sulle normative riguardante i posti assegnati. Una scure, un salasso soprattutto economico, che avrebbe colpito chi non si sedeva al proprio posto, come è avvenuto in Curva Sud dopo Roma-Juventus. C’era timore, al goal di Matri molti tifosi hanno lasciato il loro posto per andare ad omaggiare il giocatore. Dalla Questura – come scrive l’edizione odierna de Il Tempo – non è arrivata nessun provvedimento: “perché i tifosi laziali si sono alzati sì, salvo tornarsene pochi istanti dopo ai rispettivi posti assegnati”. Comunque resta un provvedimento che lascia nel tifo organizzato mille perplessità, in caso di multa ecco come fare ricorso QUI!
L’AVVERSARIO DI TURNO – Il Dnipro: Rotan e Seleznyov sorvegliati speciali
Il solo fatto di essere la finalista della scorsa edizione di Europa League (dopo aver eliminato il Napoli in semifinale) rende il Dnipro un avversario temibile per i ragazzi di Pioli.
E’ vero che gli ucraini hanno perso alcuni uomini chiave come Kankava, il bomber Nikola Kalinic (12 gol in 23 giornate di campionato, e 5 gol, tutti decisivi, nelle 17 gare di Europa League) e il talento di Evgen Konoplyanka – passati rispettivamente al Reims, alla Fiorentina e al Siviglia e non adeguatamente sostituiti con Jairo Ruiz e con il trequartista belga Danilo – ma malgrado ciò, il Dnipro resta comunque un avversario da non sottovalutare assolutamente e che ad oggi si presenta come la principale antagonista dei biancocelesti per il primo posto nel girone.
LA PRIMA IN CASA – Andare a giocare in casa degli ucraini (complice anche il clima freddo) non è facile: tra le mura amiche, durante la scorsa competizione europea, la squadra allenata da Markevyč ha subito appena 3 gol (compreso il play off). I biancocelesti però si ritroveranno a Dnipropetrovsk in uno stadio vuoto. La partita infatti, verrà giocata a porte chiuse a causa delle intemperanze dei tifosi ucraini nel torneo scorso, quindi il Dnipro non potrà contare sul calore e la spinta dei propri tifosi. Ciò può essere un piccolo vantaggio per la Lazio e va sfruttato al massimo.
IL CAMPIONATO UCRAINO – Il Dnipro ha iniziato il campionato lo scorso 19 luglio, quindi la squadra di Myron Markevyč ha il vantaggio di aver effettuato già 7 partite di campionato perciò sono notevolmente più avanti fisicamente rispetto alla Lazio stessa che ha giocato appena ieri la terza di campionato, la speranza è che la squadra allenata da Pioli (nonostante sia più indietro a livello fisico), abbia potuto ridurre notevolmente questo gap con la sosta per le nazionali.
Attualmente il Dnipro si trova terzo in classifica con 14 punti (a cinque punti dalla Dinamo Kiev capolista). Nel week end ha battuto in trasferta per 4-1 il Metalurg Zaporozhye (clicca qui per sapere i risultati di tutte le eurorivali), dimostrando di essere in forma. Giovedì i biancocelesti dovranno mettercela tutta, perché alla Dnipro Arena (seppur vuota) non sarà facile.
COME SCENDERANNO IN CAMPO – Giocatore più in forma senza dubbio Yevhen Seleznyov, “carnefice” del Napoli nella scorsa edizione. Il centravanti sta vivendo un momento magico e sono 5 le reti segnate nelle ultime 3 partite disputate.
Il Dnipro dovrebbe scendere in campo con il 4-2-3-1, modulo utilizzato da Markevyč per tutte le partite giocate finora, ad eccezione di una. La spina dorsale della squadra è rappresentata dal difensore Douglas (in estate accostato anche alla Lazio), dal centrocampista Rotan (il capitano) e appunto la punta Seleznyov. A difendere la porta di Boyko, accanto a Douglas dovrebbe agire Gueye con Leo Matos e Fedetsky a completare il pacchetto difensivo. A centrocampo l’unico sicuro della maglia da titolare è il capitano, mentre dietro alla punta ucraina dovrebbero agire Ruiz, Danilo e Matheus.
PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1): Boyko; Fedetsky, Gueye, Douglas, Leo Matos; Rotan, Fedorchuk, Ruiz, Danilo, Matheus, Seleznyov
Marco Lanari
Fascetti: “Lazio, Matri è il centravanti ideale per te. Terzo posto? Sarà dura”
L’ex tecnico della mitica Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, ha espresso – ai microfoni di TuttoMercatoWeb – la sua opinione sulla sfida di ieri con l’Udinese e sugli eroi che hanno permesso di portare a casa 3 punti che permettono ai ragazzi di Pioli di respirare. In particolare, il mister ha esaltato il bomber Matri, che ha dimostrato di essere il centravanti che alla Lazio serviva da tempo:
“Con i giocatori che ha la Lazio, e mi riferisco a Keita e Felipe Anderson che mettono spesso il pallone in mezzo, Matri può andare a nozze. È furbo, scaltro, è il giocatore che mancava. E, soprattutto in casa, secondo me farà parecchi gol”. Felipe Anderson – prosegue Fascetti – era uscito dal radar.
Il suo precampionato non è stato certo bello. Ieri quando è entrato ha fatto la differenza, forse sta entrando ora in forma.
Le fortune della Lazio dipenderanno da lui, da Biglia e dal recupero di De Vrij“.
Poi torna sul match con l’Udinese: “La Lazio ha faticato, ma ora è difficile giocare contro squadre che si chiudono. Si parla di calcio moderno ma vedo in realtà molto catenaccio, addirittura anche in area di rigore. Sarebbe questo il cacio moderno?”.
Infine sugli obiettivi dei Pioli boys: “Arrivare al terzo o quarto posto sarà dura”.
Hunter arbtrerà Dnipro Lazio di Europa League
Dnipro- Lazio, in programma giovedì 17 settembre alle 21:05 (22:05 ora locale) al Dnipro Arena di Dnipropetrovsk, sarà diretta da Arnold Hunter (NIR).
Assistenti: Richard Storey (NIR)-Andrew Neeson (NIR)
IV Uomo: Stephen Bell (NIR)
ADD1: Raymond Crangle (NIR)
ADD2: Mervyn Smyth (NIR)
Le mille metamorfosi di Keita
Keita Balde Diao. Fino ad un mese fa il ragazzino classe ’95 di Arbucies stava preparando le valigie, in cerca di maggior considerazione, un posto fisso da titolare e nuovi stimoli personali. A giorni alterni il suo procuratore rilasciava dichiarazioni più o meno esplicite sulla volontà del ragazzo di cercare fortuna lontano da Roma, lontano da quella città che lo aveva accolto non ancora maggiorenne; lontano da quei tifosi che avevano aspettato ansiosi dapprima il suo transfer, poi il suo debutto, infine il suo primo gol. Non è un esterno d’attacco, non è una prima punta, non è un trequartista, non è una seconda punta si diceva di lui. Ebbene la novità è che invece La Maravilla può interpretare ognuno di questi ruoli indistintamente, a modo suo. E questo primo scorcio di stagione ce lo ha ampiamente dimostrato. Un camaleonte.
Giorno dopo giorno, prestazione dopo prestazione, scatto dopo scatto ha conquistato (o riconquistato) la fiducia di tutti. In primis quella di mister Pioli, che molto spesso lo aveva relegato in panchina e impiegato solo in spezzoni di gara. Poi quella dei tifosi che già mugugnavano su questo ragazzino amante dei social che dava dimostrazioni di classe più su Instagram che su un campo di calcio. Infine la propria fiducia, la fiducia in se stesso, smarrita sul finire dello scorso anno tra qualche gol di troppo fallito e quei dribbling ubriacanti che sembravano non riuscire più.
E’ tornato, Keita Balde Diao, ha sfruttato la contemporanea assenza di Klose e Djordjevic riscoprendosi punta centrale: subito in gol alla prima da titolare nel preliminare contro il Leverkusen, assist alla prima di campionato contro il Bologna, tanto movimento, tanta voglia e quella fiducia nei propri mezzi che sembrava smarrita improvvisamente ricomparsa. Ma la vera duttilità del giovane spagnolo di origine senegalese la abbiamo potuta ammirare domenica contro l’Udinese, e tutta in una partita, tutta in 90 minuti: inizio da prima punta nel 4-2-3-1 disegnato da Pioli; poi quando il mister ha chiesto al rientrante Stefano Mauri di agire da falso nueve alla spagnola il talento di Arbucies ha modificato la sua posizione indietreggiando sulla linea dei trequartisti, girando intorno al capitano con la maglia numero 6; infine con l’ingresso di Matri lo spostamento sulla fascia sinistra, esterno d’attacco, la posizione che lo ha fatto conoscere al calcio che conta. Uno e trino nella stessa partita.
I tifosi aspettano che faccia il definitivo salto di qualità e pare essere l’anno giusto…
Keita Balde Diao, La Maravilla di Arbucies.
Giulio Piras