AGGIORNAMENTO ore 15:30 – Dopo 4 giorni di lavoro intenso termina il ritiro di Norcia. E’ arrivato il momento di mettere in pratica quanto insegnato da mister Inzaghi ma sopratutto di mantenere già contro il Palermo la promessa fatta dai giocatori biancocelesti ai propri tifosi. Altrimenti sarà ritiro ad oltranza sotto i Monti Sibillini. Alle 13.15 la squadra è salita sul pullman per far ritorno a Roma dove, nella giornata di domani, svolgerà la solita rifinitura per sciogliere gli ultimi dubbi anti-Palermo. Alle 14 è prevista la prima conferenza da tecnico della prima squadra di Simone Inzaghi conferenza stampa e la partenza per la Sicilia.
Ultimo allenamento in quel di Norcia per la Lazio. E sorrisi per mister Inzaghi, che ritrova Milinkovic e Basta: i due prima si riscaldano a parte con il preparatore Bianchini e poi si uniscono al gruppo per le prove tattiche anti Palermo. Contro cui il terzino potrebbe ritrovare il suo posto dal 1′, mentre il centrocampista partire dalla panchina. Per entrambi, comunque, la decisione finale sarà presa nella rifinitura in programma domani a Formello. Per il resto, in occasione della sua prima panchina in serie A, Inzaghi sembra deciso a puntare ancora sul 4-3-3, con qualche dubbio sugli uomini: Lulic infatti segue il lavoro dalla panchina (in scarpe da ginnastica). Probabile che sia solo affaticato e che il tecnico, che sull’out sinistro deve già rinunciare a Braafheid, Konko (oggi al lavoro a parte insieme a Kishna e Morrison) e Radu (che invece suda in palestra), preferisca non rischiarlo. Al centro della difesa dovrebbero invece agire Bisevac e il rientrante Gentiletti, che sono stati provati in coppia durante tutta la settimana. A centrocampo dovrebbe esserci Onazi (e non Cataldi) al fianco di Biglia e Parolo, mentre in avanti Keita dovrebbe spuntarla su Felipe Anderson e unirsi a Candreva e Klose nel tridente. Da segnalare infine il rientro anticipato a Roma, causa sostenimento dell’esame per la patente, di Germoni. Per il resto della squadra appuntamento in hotel dopo pranzo.

Un Renato Zero polemico quello che è intervenuto alla conferenza show organizzata ieri presso l’AreaPergolesi di Milano per presentare il nuovo disco dell’artista romano in uscita l’8 aprile, e le date dei due concerti in cartellone all’Arena di Verona il 1 e il 2 giugno. Il cantautore ritorna con una rinnovata passione e spirito di denuncia, nel disco presenti brani dedicati ai grandi temi sociali e alle battaglie civili. Il disco è già stato anticipato dai singoli “Gli anni miei raccontano” e “Chiedi”. Tutti brani inediti quelli registrati nel nuovo album “Alt”: “Questo disco si rivolge a chi non vuole arrendersi, è un intervento obbligatorio perché in questo mondo non si può restare a braccia conserte aspettando la manna. Bisogna trovare il coraggio di alzare la testa”, ha spiegato il cantante. Come del resto anche nel singolo “Chiedi” dove afferma: “Se la parola d’ordine è reagire, il primo passo per farsi rispettare è tenere spenta la tv che ha dato lavoro a criminologi e psicanalisti”. Ma poi Zero punta il dito contro qualcuno dei suoi fan: “Qualche sorcino un po’ sprovveduto ieri sera ha messo in rete il mio album. Non venite più ai miei concerti, non acquistate i miei dischi. Io mi produco i dischi da solo, faccio l’artista, non il rapinatore. Non può venire il primo pischello e mettere in rete il mio disco: non lo tollero”.
Dopo Londra la mostra toccherà altre undici città per un periodo complessivo di quattro anni: “Abbiamo pensato a questa cosa per molto tempo, volevamo fosse perfetta e fruibile dal maggior numero possibile di persone. Prepararla nei modi giusti e su larga scala. Il processo di realizzazione ha ricordato quello dei nostri tour e penso che questo sia il momento giusto per farlo”, ha dichiarato Mick Jagger. “Anche se si tratta di una mostra sui Rolling Stones non parla solo dei membri della band – ha aggiunto Keith Richards – E’ un racconto di tutta la tecnologia e gli oggetti che hanno fatto parte della storia di gruppi come noi, così come di strumenti che sono passati di mano in mano per anni, è questo quello che rende la mostra davvero interessante”.