Il presidente della Lega B Andrea Abodi e il Cagliari calcio in campo per il nuovo stadio di Cagliari. Un comunicato della società sarda infatti ricorda come ‘Martedì 5 aprile 2016 dalle ore 17 nel corso del Consiglio Comunale di Cagliari verrà discussa e, auspichiamo, approvata dai Consiglieri la dichiarazione di pubblico interesse della proposta presentata il 2 dicembre 2015 per la realizzazione del nuovo stadio di Cagliari. A seguito dei pareri favorevoli già ricevuti in sede di “Conferenza di Servizi” e dopo aver raccolto unanimi consensi a livello nazionale e internazionale, a partire da entusiastici commenti dal mondo sportivo, il progetto del nuovo stadio passa ora al voto del Consiglio Comunale. La pronuncia sulla dichiarazione di pubblico interesse – che ai sensi della Legge 147/2013 deve essere resa entro 90 giorni dalla presentazione della proposta – costituisce un passaggio dovuto e vincolante dell’iter autorizzativo che porterà alla realizzazione dello stadio, vera pietra miliare nella storia ormai pressoché centenaria del club rossoblù. Un successo per la città di Cagliari, un vanto per i propri Tifosi e per tutta la Sardegna. Il Cagliari Calcio auspica dunque che la discussione e la votazione, che gli interessati potranno seguire in diretta streaming sul link stream1.comune.cagliari.it/livestream/ , saprà soddisfare le attese di tutti coloro che hanno a cuore la città di Cagliari e il Cagliari Calcio’.?
Anche il presidente Abodi è intervenuto alla vigilia della votazione in Consiglio comunale: “Il Cagliari Calcio, con il supporto tecnico di B Futura, ha concepito questo progetto di concerto con le Istituzioni sin dalla sua prima elaborazione, rispondendo prioritariamente alle esigenze del territorio, con l’obiettivo di inaugurarlo nella primavera 2019. Oggi il compito al quale è portato il consiglio Comunale di Cagliari rappresenta un momento storico per tutta la comunità sarda, ma ha anche un’importante valenza nazionale. Sarebbe approvato infatti il primo progetto di riqualificazione di uno stadio in Italia utilizzando la Legge sull’Impiantistica Sportiva approvata dal Governo a fine 2013. Un segnale forte per un Paese che vuole e deve rinnovare le proprie infrastrutture, con l’auspicio che possa essere un ulteriore stimolo anche per gli altri progetti che B Futura sta sviluppando con le Amministrazioni Comunali e i Club di Pescara, Avellino, e a breve anche Crotone e Como.”


Sempre ammesso che qualcosa cambi, che tipo di Lazio dovremmo aspettarci? Partendo dal modulo, come sostiene il Corriere dello Sport, sembra acclarato che la tattica base da cui ripartirà questo mini ciclo biancoceleste dovrebbe essere il 4-3-3: Inzaghi, nella sua pluriennale esperienza con la squadra Primavera, ha sempre adottato questo modulo, e la soluzione del 4-3-1-2 con un trequartista puro alle spalle di due punte non sembra percorribile. In porta confermato Marchetti, nonostante anche la sua stagione non sia stata delle più positive; Berisha rimarrà comodamente in panchina, in attesa di una sua cessione a giugno in un club che gli permetterà di giocare con più regolarità per mettere in mostra le sue doti, sempre ammesso che di doti ce ne siano. Sulla difesa c’è poco da dire: gli interpreti sono quelli e Inzaghi avrà poco da inventarsi, anzi dovrà continuare a fronteggiare il problema infortuni e non è da escludere, anzi è quasi certo, che alla ripresa contro il Palermo la linea difensiva biancoceleste sarà la stessa che è stata violentata più volte ieri pomeriggio dall’attacco giallorosso, fatta eccezione per l’ingresso di Mauricio al posto dello squalificato Hoedt. Dalla padella alla brace insomma. A centrocampo ovviamente il faro continuerà ad essere il capitano Lucas Biglia, protagonista anche lui di una stagione sotto le righe, ma elemento imprescindibile per la mediana biancoceleste; Parolo dovrebbe mantenere il suo posto, mentre per la terza maglia salgono le quotazioni dell’ex capitano Mauri, a scapito del giovane Cataldi. Non è da escludere l’inserimento nel gruppo dei possibili titolari di Ravel Morrison, oggetto misterioso di questa tragicomica annata biancoceleste. In attacco Klose parte con i gradi di titolare, mentre per gli esterni dovrebbero essere in pole position Felipe Anderson e Lulic, per una formazione più bilanciata. Esclusi Candreva e Keita quindi, Matri e Djordjevic seconde scelte, Kishna chissà invece in quale clinica specializzata si sta facendo visitare.
Ci si augura inoltre, in un finale di stagione in cui la Lazio non ha più nulla da chiedere alla classifica, al di là di dichiarazioni più o meno convincenti su poco plausibili ambizioni d’Europa (vedi Biglia), che Simone Inzaghi provi ad inserire in pianta stabile in prima squadra qualche promettente giovane della Primavera. All’attaccante Palombi, al centrale di difesa Mattia e al centrocampista Murgia potrebbe essere concessa qualche chance, così come al giovane portiere Guerrieri, per non si sa quale motivo costretto a una stagione da terzo alle spalle di Marchetti e Berisha, quando ad un giovane promettente come lui doveva essere concessa l’opportunità di andare a giocare e farsi le ossa. La Lazio di Inzaghi prende quindi forma, una forma non troppo lontana da quella che aveva con Pioli, ma del resto il materiale umano e tecnico rimane invariato.
e al presidente per il fatto che lo stesso aveva da poco tempo salvato la Lazio dal fallimento, o come ama tanto dire lui, di aver preso questa squadra al funerale e averla portata in condizione di coma irreversibile, al fine di migliorare tale condizione, ebbene questa fetta di tifoseria tanto paziente non esiste più. Dopo 12 anni di gestione, oggi 4 aprile 2016, questo club grazie al suo presidente, sta attraversando il suo momento più basso. Dal 2004 ad oggi ha portato il tifoso laziale a sperare di non perdere il derby con troppi gol di scarto, ha portato la Lazio a terminare la sua stagione tra fine marzo ed inizio aprile, ha portato la Lazio a stazionare in classifica sotto il Sassuolo, ha fatto diventare questo club una fase transitoria per i giocatori d’alto livello. Come in ogni famiglia che si rispetti, dove ogni figlio apprende dal genitore come affrontare la vita di tutti i giorni, ogni squadra rispecchia quello che è l’operato del suo presidente e di cosa trasmette quest’ultimo, grazie a ciò la Lazio è divenuta in pochi anni una squadra MEDIOCRE e il motivo per cui si definisce mediocre questa squadra e chi l’ha costruita si può capire attraverso il significato della parola stessa= chi dimostra o ha capacità limitate; chi non eccelle e non possiede i requisiti necessari per realizzare certi compiti.
E’ riferito anche a chi dovrebbe costruire una grande squadra in sede di calciomercato, cioè il direttore sportivo Igli Tare, che lavorando 365 giorni l’anno come dichiarato dalla stes

