Sembrava che la questione di un eventuale esonero di Pioli fosse congelato fino a fine stagione. Invece la brutta sconfitta contro lo Sparta Praga ha riportato alla luce quei problemi che erano già sotto gli occhi di tutti a Dicembre, ma che la vittoria al Meazza contro l’Inter e il cammino europeo avevano mezzo a tacere. Pioli in conferenza ha risposto alle critiche precisando che lui non ha intenzione di dimettersi (leggi il resto della conferenza stampa qui). D’altro canto farlo a 9 giornate dal termine non avrebbe molto senso.
A tal proposito, sul sito lalaziosiamonoi.it, ne ha parlato l’ex allenatore biancoceleste Gigi Simoni: “Io penso che se se la sente di andare avanti deve farlo. Sono situazioni e decisioni difficili da prendere. Tutto dipenda da come può lavorare. In questo momento lavorare alla Lazio non è proprio semplice per Pioli. Ma se lui non sente questa difficoltà è giusto che continui. Sarebbe una prova di coraggio e credibilità. Ovviamente tutto dipenda anche dalla decisione della società di tenerlo o meno
Simoni si schiera dalla parte di Pioli: “Non c’è un solo responsabile, tutti lo sono. La squadra è stata costruita con l’intento di fare bene. Come in tutte le squadre immagino che quest’estate si sia fatto un programma e che Pioli lo abbia accettato. Di solito si fanno acquisti che tengano conto delle disponibilità economiche del club. Poi sta al mister allenarli bene e fare in modo che si diventi una squadra. Se il mister non ha avuto la possibilità di gestire gli acquisti di persona, a pagare ci penserà chi ha fatto la squadra. Purtroppo il colpevole in queste situazioni è sempre l’allenatore anche se non è giusto. Alla lunga sarà lui a pagare, è un destino comune a tutti i tecnici. Si fa bene a cercare i responsabili di questa disfatta ma sono tutti colpevoli. Purtroppo ci sono dei campionati strani, io sono stato alla Lazio e so quanto bene i tifosi vogliano alla loro squadra. La Lazio è partita senza grandi ambizioni e si pensava che potesse far meglio di quello che poi è stato fatto”.

SEBASTIANO SIVIGLIA – Il difensore fu uno dei primi acquisti di Lotito. Nella prima stagione indossò la numero 5, poi dalla stagione 2005/2006 ci fu la scelta di indossare la numero 13. Per lunghi 5 anni Sebastiano Siviglia giocò con la 13 sulle spalle. Difensore titolare in quegli anni, che con tanta grinta e tanto cuore che contribuì alla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana. Per i tifosi laziali fu un colpo al cuore vedere al centro della difesa biancoceleste quel numero portato per anni da un calciatore che non fosse Nesta.
IL PUNTO PIU’ BASSO… BISEVAC – Ma la decadenza definitiva ancora non era del tutto arrivata. Ci ha fatto attendere ma alla fine nel gennaio 2016 ha deciso di arrivare. Ecco un difensore sul viale del tramonto di nome Bisevac che decide di scegliere il numero 13, forse anche ignaro delle conseguenze a cui andava incontro. Di certo la SOCIETA’ LAZIO, non ha aiutato il nuovo acquisto e non lo ha consigliato sulla scelta del numero. Ma dopotutto la mancanza di rispetto verso un numero che è stato STORIA, dalle parti di Formello, è andata avanti per lunghi 12 anni.
Qualche giorno fa vi avevamo parlato dell’
Valentino Rossi dal canto suo ha dichiarato: “Sono felicissimo di poter annunciare il mio rinnovo con la Yamaha. E’ sempre stato il mio obiettivo, sono molto soddisfatto. Dal 2013, anno in cui sono tornato alla Yamaha, mi sono sentito a casa e ne sono dimostrazione anche i risultati ottenuti. Mi piace lavorare con il mio team, il loro sostegno per me non ha limiti e voglio ringraziarli di cuore per questo. Sono enormemente motivato per ottenere i migliori risultati possibili con la M1 sia in questa stagione che sta per iniziare sia per le prossime due. Voglio anche ringraziare i miei tifosi, che mi sono sempre vicini in ogni momento, rendendo le gare speciali. Continuerò a dare il massimo in ogni Gran Premio in modo che tutti possano continuare a divertirsi guardando la MotoGP ancora per altri anni”.
Nuovo disco per Zucchero Fornaciari. Un album nuovo (etichetta Universal Music) pieno di inediti dal sapore rock-blues che richiama le atmosfere e la spontaneità di un suo vecchio lavoro “Oro, Incenso e Birra“, uno tra i dischi italiani più venduti nel mondo. Nella nuova opera, intitolata Black Cat, in uscita il prossimo 29 aprile, il cantante si avvale della collaborazione artistica dell’amico Bono Vox, che ha scritto il testo di “Streets Of Surrender (S.O.S.)“, una canzone contro l’odio, composta successivamente agli attacchi terroristici di Parigi dello scorso mese di novembre. Black cat sarà presentato dal vivo in anteprima mondiale all’Arena di Verona, dove Zucchero sosterrà i suoi unici 10 concerti in Italia per il 2016 (tra il 16 e il 28 settembre), nella prima tappa di un tour che vedrà l’artista italiano impegnato in tutto il mondo.
Oggi, sabato 19 marzo, torna l’Earth Hour, un’intera giornata per dire basta al cambiamento climatico. La “ola di buio” che prende il via dalle isole del Pacifico per terminare lungo le coste atlantiche. In svariati Paesi del mondo nei vari fusi locali, questa sera dalle 20,30 alle 21,30, nei luoghi pubblici e nelle case private verranno spente le luci per unirsi alla mobilitazione globale per salvare il Pianeta.
Per l’iniziativa, lanciata dal Wwf nel 2007, forte dell’accordo internazionale sul clima raggiunto a dicembre nel vertice Onu di Parigi, questa è la decima edizione. Dalla prima edizione, che vide coinvolta la sola città di Sidney, l’effetto domino dell’Ora della Terra l’anno scorso è arrivata a far spengere la luce in 7000 città e oltre 170 paesi e regioni del mondo, coinvolgendo più di 2 miliardi di persone e centinaia di imprese.
In questa edizione verranno spente le luci in 366 posti, tra monumenti e luoghi simbolo, di 178 Paesi: dalla Tour Eiffel all’Empire State Building di New York all’Opera House di Sydney. In Italia saranno 200 i Comuni e i palazzi storici che parteciperanno all’evento, patrocinato dai due rami del Parlamento e sostenuto dall’Anci e dalla Marina Militare. La manifestazione principale quest’anno si tiene a Roma. A Piero Angela spetterà il compito di spengere le luci a Fontana di Trevi che si tingerà dei colori della Terra grazie a proiezioni a led alimentate a energia solare su un sottofondo di musica jazz dal vivo.
Il buio coinvolgerà tutta la Penisola, dal Castello sforzesco di Milano al Teatro Massimo di Palermo, passando per l’Arena di Verona, la scalinata del Pincio a Bologna, Ponte Vecchio a Firenze e il Maschio Angioino a Napoli. La novità di quest’anno è “il clima nel piatto”, una partnership tra Wwf e Altromercato che darà vita a centinaia di cene sostenibili e solidali, a lume di candela, in tanti luoghi d’Italia. Torna ad essere tra i testimonial dell’Ora della Terra il cantante Marco Mengoni sostenuta anche da Fedez, Niccolò Fabi e Neri Marcorè. Anche il mondo dello sport sarà protagonista: i capitani di tutte le squadre della Lega B di calcio indosseranno le fasce verdi al braccio durante la gara, la Lega Basket vedrà i capitani riscaldarsi con una maglia verde indosso, il rugby assieme alla Federazione italiana e alla Nazionale Azzurra inviteranno a diventare ‘campioni del clima’. Un sondaggio di Gfk per il Wwf indica che la preoccupazione per il cambiamento climatico coinvolge il 94% della popolazione, con l’85% disposto a modificare il proprio stile di vita per ridurre l’impatto sull’ambiente.