Vittoria 7 a 5 per le aquile che conquistano i primi punti in trasferta. Super Radic che chiude la porta agli avversari: “Ora siamo più tranquilli” Formiconi: “Noi non molleremo niente, ripartiamo da qui”. Mercoledì il Brescia al Foro Italico.
SORI- La Lazio torna alla vittoria ottenendo i primi punti in trasferta del campionato. Il successo è uno di quelli che valgono doppio, perché ottenuto in casa di una diretta concorrente per la salvezza, attualmente ultima in classifica, la posizione che prevede la retrocessione diretta. I biancocelesti, infatti, hanno la meglio per 7-5 contro il Sori nella 16^ giornata di A1. Gara che poteva essere chiusa prima, rimasta aperta a causa delle solite disattenzioni in fase offensiva, ma vista la posta in palio era innanzitutto fondamentale tornare a conquistare i tre punti. In una partita contrassegnata dagli errori da ambo le parti in situazioni di superiorità numerica (1/8 sia per il Sori sia per la Lazio), ci sono da sottolineare le ottime prestazioni di Leporale e di Lapenna, autori di due gol a testa e di un Radic superlativo che ha chiuso la porta laziale tenendosi strette le chiavi per tutto l’incontro. Le altre reti delle aquile sono state realizzate da Maddaluno, Di Rocco e Colosimo. La Lazio sale così a quota 11 punti raggiungendo al quart’ultimo posto l’Ortigia e rilanciandosi nella corsa alla salvezza. Attualmente il nono posto, quelle che eviterebbe i play out è lontano 5 lunghezze, occupato da Trieste e Vis Nova.
LA CRONACA – Partenza equilibrata tra le due squadre che si studiano. A rompere lo stallo ci pensa dopo quasi sei minuti il capitano Federico Colosimo, freddo a trasformare il rigore. Tanti errori in zona gol, a trenta secondi dalla sirena Gandini ne approfitta e pareggia per il Sori (1-1). Nel secondo quarto la Lazio prende le distanze. Gli uomini di Pierluigi Formiconi, infatti, costruiscono la vittoria proprio in questi otto minuti, grazie alla doppietta di Leporale e ai gol di Maddaluno e Lapenna. In mezzo l’unica rete dei liguri firmata da Ivocic (2-5). Nella seconda metà della partita la Lazio controlla: nel terzo periodo subisce la rete di Steardo e poi va a segno ancora con Lapenna (3-6). Nell’ultimo quarto si porta sul massimo vantaggio grazie alla rete di Di Rocco, per poi subire due gol in rapida successione, intorno al quinto minuto, da Privitera e Mugnaini (5-7). Nei restanti 180 secondi non succede più nulla. I biancocelesti con tre punti in più in tasca torneranno a nuotare e a giocare già mercoledì sera – 24 febbraio – alle 19.30 al Foro Italico contro la capolista Brescia, che oggi ha sconfitto 16-7 la Florentia.
LE INTERVISTE
Pierluigi Formiconi: “Era obbligatorio vincere, non avevamo scelta, abbiamo controllato fin dall’inizio anche se abbiamo commesso troppi errori davanti, dobbiamo migliorare sotto porta. Benissimo Radic, avevamo preparato la partita contando anche sulle sue caratteristiche, ma bene tutta la squadra a partire dai due centri. Per noi era una gara vitale, ora abbiamo staccato il Sori. Nella prossima sfida avremo il Brescia, quasi impossibile, poi il Bogliasco sarà un’altra da vincere assolutamente. Abbiamo 7 partite abbordabili, le altre facessero quello che vogliono, devono sapere tutti che noi proveremo ad ogni costo ad arrivare fuori dai play out”.
Zdravko Radic: “Sono contento, è vero ho giocato bene poi in loro, che sono giovani, è subentrata un po’ di paura come normale che sia. Partita equilibrata all’inizio soprattutto a causa degli errori, c’era tensione, del resto per Sori oggi era come un’ultima spiaggia. Noi invece da oggi siamo più tranquilli perché sappiamo di aver scongiurato il rischio ultimo posto, possiamo tornare al nostro gioco e alle nostre certezze, sul finale abbiamo un po’ rallentato, ma non abbiamo mai avuto la sensazione di poter perdere. Devo ringraziare i miei compagni, siamo felici. Ci sono una serie di sfide che possiamo vincere, io penso che possiamo arrivare al nono posto, lo voglio, dipende solo da noi.
16^ giornata del campionato di A1
RARI NANTES SORI-S.S.LAZIO NUOTO 5-7
RARI NANTES SORI: Ferrari F. , Ferrero F. , Gandini C. 1, Mugnaini M. 1, Salemi P. , Cambiaso A. , Digiesi D. , Privitera A. 1, Steardo D. 1, Manzi E. , Brlecic H. , Ivosevic P. 1, Massaro F. . All. Marco Polipidio
S.S. LAZIO NUOTO: Radic Z. , Ferrante M. , Colosimo F. 1(1 rig.), De Vena W. , Santos Da Costa E Silva F. , Di Rocco L. 1, Giorgi D. , Cannella G. , Leporale M. 2, Lapenna F. 2, Maddaluno R. 1, Mele A. , Vespa L. . All. Pierluigi Formiconi
Arbitri: Lo Dico e Pascucci
Parziali: 1-1 1-4 1-1 2-1 Uscito per limite di falli nel quarto tempo Ivosevic (S). Superiorità numeriche: Sori 1/8 e Lazio 1/8 + 1 rigore. Spettatori 150 circa



di poter vincere e ritagliarsi un posto tra le glorie rossonere. Fabio Capello, inizialmente etichettato come “yes man” dei vertici societari, poi fondatore del “Milan degli Invincibili”, portò alla vittoria di 4 Scudetti (uno dei quali senza perdere una partita durante tutto il campionato), 3 Supercoppa Italiana, una Coppa dei Campioni (due finali perse, nel ’93 e nel ’95) e una Supercoppa Europea.
Noi ci limitiamo a parlarne “soltanto” dal punto di vista sportivo in quanto il “politichese” non è nelle nostre corde. Gli ultimi 5 anni hanno fatto un po’ appannare le lenti a tutti quei tifosi che erano abituati (anche fin troppo bene) ad alzare coppe e trofei come fossero ceste di natale. Questa nostra celebrazione, per rendere omaggio ad uno sportivo che se preso come tale, non può che risultare tra le personalità calcistiche italiane più di spicco in circolazione. Lui che in 30 anni ha portato a casa ben 28 trofei. Punto.
Il vero problema di Konko sono da sempre gli infortuni, grande neo dell’ex Genoa, che si è visto negli anni ha visto affibbiare dai tifosi laziali, alcuni soprannomi riguardanti la sua “delicatezza”: Crystal konko e konkomodo(per il tempo impiegato nel rientro da ogni infortunio). I recuperi troppo lenti hanno evidenziato ancor di più, agli occhi dei sostenitori laziali, l’indolenza di questo ragazzo. Dal suo arrivo a Roma (1 luglio 2011) Konko ha saltato per infortuni di varia natura ben 73 gare, praticamente 2 campionati interi, incidenti fisici che lo hanno tenuto ai box complessivamente 401 giorni. Nell’ultimo mercato di agosto, si è ripetuta la situazione dell’estate precedente, la Lazio dopo la cessione di Cavanda decise di puntare su Patric come riserva da far crescere al fianco di Basta. Un giovane della cantera del Barcellona preferito all’ormai dimenticato Konko. Ma dopo un inizio in panchina, ha capovolto le gerarchie iniziali, che lo vedevano partire nuovamente da terza riserva. Complice l’infortunio di Dusan Basta e l’abnegazione vista da Pioli durante la settimana riesce a ritagliarsi il posto tra l’undici iniziale, con prestazioni di livello conquista nuovamente ed incredibilmente tutti, anche nelle partite in cui la squadra ha deluso il pubblico a lui non è stato possibile rimuovere alcuna critica.
Ha messo insieme sino ad ora 19 gare giocate (1610 minuti), con lui in campo la Lazio ha perso soltanto 2 volte(Napoli in campionato e Juventus coppa italia) sulle 19 giocate dall’esterno. Numeri che, date le prestazioni offerte, sono pronti a crescere. Konko è improvvisamente, dopo anni, un calciatore rigenerato a 4 mesi dalla scadenza del contratto. Le domande che si stanno ponendo nell’ambiente laziale sono diverse: sarà magari il volere del ragazzo che spera in un rinnovo? Forse è solo il destino che non vuole, in un modo o nell’altro, dividere le strade di Konko e della Lazio? Come scrisse Lorenzo de’ Medici (detto “il Magnifico”) “del doman non v’è certezza”, ma quello che adesso si può affermare con convinzione è che, seppur incredibile Konko è diventato insostituibile…
Italia, Perù, Giappone e Corea del Sud sono le squadre che si giocheranno la vittoria finale del primo Campionato mondiale di calcio per persone affette da disturbi mentali, The World Craziest Cup. Il campionato mondiale prenderà il via dal 23 al 29 febbraio a Osaka, in Giappone. L’avventura della squadra italiana è sostenuta quasi esclusivamente dall’impegno volontario e dalle donazioni via web. La squadra è allenata da Enrico Zanchini (ex giocatore di calcio a 5 in serie A1) e il preparatore atletico è l’ex pugile campione mondiale Vincenzo Cantatore. I giocatori sono dodici pazienti psichiatrici, tra cui due donne, provenienti da tutta Italia, tra i 24 e i 50 anni.
Tutta la loro avventura – allenamenti, selezioni, tappe, le partite in Giappone – finirà nel documentario “Crazy for football“, di Volfango De Biasi (autore di commedie come Natale col boss), prodotto da Sky Dancers. Un esperimento “valido anche dal punto di vista sociale perché fa diminuire l’uso dei farmaci e i ricoveri”, spiega Santo Rullo, presidente dell’Associazione Italiana di Psichiatria Sociale, uno dei medici che da 25 anni lavorano sull’idea del recupero dei pazienti anche attraverso questa esperienza, con tanto di squadre create dalle Asl, tornei, campionati locali e nazionali. Anche all’estero hanno ripetuto l’esperienza in vari Paesi, fino ad avere sui cinque continenti, migliaia di squadre. “Ora che siamo arrivati ad avere anche il primo campionato mondiale – aggiunge il dottore – speriamo di sensibilizzare su come sia necessario far uscire i malati dall’isolamento che creiamo loro intorno”. Poi aggiunge: “Del resto non sono pochi gli sportivi che hanno avuto disturbi psichiatrici. Dal campione di nuoto Michael Phelps, ricoverato varie volte per depressione, a David Beckham, che ha rivelato di avere un disturbo compulsivo grave. Quest’ultimo era anche disposto ad apparire con la nazionale del suo Paese se fosse venuta a questi mondiali, ma all’ultimo la Gran Bretagna e la Germania per ragioni di regolamento hanno preferito non partecipare”.
Anche il regista del documentario, Volfango De Biasi, ha espresso la sua considerazione sull’esperienza: “Mandare 12 persone fra decine di migliaia di pazienti è già un primo passo importante per attirare l’attenzione sul disagio mentale. Io sono particolarmente sensibilizzato sul tema, perché sono figlio di una paziente psichiatrica. Non c’è niente di cui vergognarsi. Più una cosa viene nascosta più fa paura”. Inoltre non risparmia un’accusa rivolta alle istituzioni pubbliche per la scarsa attenzione rivolta a questa iniziativa: “Santo sta praticamente finanziando tutto da solo, e con le donazioni via web alla onlus Strade. Almeno la Federazione Gioco Calcio Italiano ci darà le magliette blu della Nazionale”.
I suoi tifosi hanno esposto la Estelada, ovvero i vessilli della Catalogna. Cosa che non è andata giù all’UEFA che non riconosce tale indipendenza e tale stemma. Inflitta una multa di 40mila euro al club. Ma la società blaugrana sta facendo di tutto per difendere i suoi sotenitori in nome della “libertà di espressione e di pensiero“, principio cardine in ogni società democratica. Ed è qui che si sta giocando la battaglia tra le due parti. Un caso molto spinoso che potrebbe dilagare in tutta la Spagna, ma anche in altre parti d’Europa. Fatto sta che, a nostro parere, la libertà d’espressione è sacrosanta e intoccabile.
La finale odierna ha visto la nostra Sara Errani prevalere 6-0 6-2. Risultato dovuto ad una giornata perfetta della nostra atleta e di una molto sottotono per la ceca. Il primo set è un monologo dell’azzurra. Anche il secondo set, leggermente più combattuto, ha visto la Errani grande protagonista. Per la Strycova una giornata da dimenticare, mentre per la nostra tennista una grande prova. La Errani, grazie al successo conseguito – il nono in carriera – da lunedì prossimo salirà al numero 17 della classifica generale femminile.