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RASSEGNA STAMPA – L’ombra di Trapattoni su Pioli

Marchetti tornerà nel 2016, Kishna verrà operato in artroscopia al ginocchio, Gentiletti è in dubbio per la sfida di coppa Italia contro l’Udinese. Pioli allena ciò che resta della Lazio – ed è poca cosa – in attesa di conoscere il proprio destino che appare già segnato.

Serve un colpevole che metta l’autografo su una stagione fallimentare, caricare tutte le responsabilità sulle spalle del tecnico sarebbe la soluzione più semplice, tanto più che l’idillio con il club e con gran parte dei giocatori sembra ormai svanito da mesi.

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Pioli è un uomo solo. È confuso, come le sue scelte che da qualche settimana a questa parte non sembrano autentiche. E attende una decisione che grava sulla sua testa coma una spada di Damocle. Il presidente Lotito si è preso qualche giorno di tempo in più per analizzare la situazione senza prendere decisioni affrettate: la sosta natalizia gli consentirà di scegliere nel modo migliore. Tanti i nomi che gravitano intorno alla panchina della Lazio, Lippi e Prandelli restano suggestioni difficilmente percorribili, e andrebbero a ridimensionare notevolmente il raggio d’azione del direttore sportivo. Il nome nuovo che compare all’orizzonte nelle ultime ore è quello di Giovanni Trapattoni, un tecnico che non ha bisogno di presentazioni. Il presidente Lotito aveva pensato a lui anche prima di ingaggiare Vladimir Pektovic, poi la scelta cadde sull’attuale ct della nazionale elvetica.

È ipotizzabile – qualora la scelta dovesse ricadere su di lui – che possa ricoprire un ruolo di direttore tecnico, affiancato da un allenatore da campo. Sarebbe una scelta paradossale per Stefano Pioli che verrebbe sostituito dall’allenatore che trentadue anni fa lo fece esordire in Serie A con la maglia della Juventus. L’ultima squadra italiana allenata dal Trapattoni fu la Fiorentina di Batistuta nel 2000.

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Il presidente della Lazio vuole un nome sicuro, non intende fare salti nel vuoto, né scommettere su tecnici che non conoscono bene il calcio italiano; il nome di Murat Yakin, ex allenatore del Basilea e sponsorizzato dal diesse, è stato accantonato per questo. Guidolin appare lusingato dell’interessamento della Lazio ma l’ambiente romano non sarebbe il suo habitat naturale. Giordano accetterebbe per una scelta di cuore e sarebbe il modo più semplice per riavvicinare una tifoseria ormai distante. Resta in piedi anche l’ipotesi De Biasi, attuale commissario tecnico dell’Albania che ha un grande feeling col direttore sportivo.

La scelta dell’eventuale esonero di Pioli non è affatto semplice; il club deve ancora conoscere l’esito della vertenza in corso con l’ex allenatore Pektovic licenziato per giusta causa: il tecnico ha fatto ricorso per avere i suoi soldi, sul piatto della bilancia c’è un milione di euro, il giudice ha convocato l’ennesima udienza per il prossimo 23 dicembre.

La Lazio scruta l’orizzonte in attesa di ripartire, ma per farlo servirebbe un miracolo. Per questo, Lotito potrebbe affidarsi al tecnico con l’ampolla dell’acqua benedetta. Nell’anno del Giubileo, potrebbe funzionare.

Font : Il Tempo

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