martedì, Maggio 7, 2024

LAZIO NEWS

Classifica

Ultima Partita

Prossima Partita

LEGGI ANCHE

Stefano Cucchi, la balla che ci è stata raccontata: non è vero che è morto di epilessia

Stefano Cucchi è morto di epilessia. Questa la notizia pubblicata sulle prime pagine dei giornali in seguito all’esito della perizia richiesta dal giudice per le indagini preliminari in vista di un nuovo processo, dopo l’inchiesta bis nell’ambito della quale sono indagati cinque carabinieri, tre con l’accusa di lesioni personali aggravate e abuso d’autorità, due per falsa testimonianza. Negli anni, i familiari non hanno mai chiesto di chiedere giustizia, anzi è proprio alla “giustizia”, oltre che ai medici, che vengono imputate le responsabilità della morte di Stefano.

PUBBLICITA

I titoli dei quotidiani hanno suscitato una nuova ondata di indignazione nell’opinione pubblica che chiede giustizia per una morte che da sette anni è diventata l’emblema della malagiustizia italiana. Una storia contraddistinta da burocrazia, silenzi, false testimonianze e abusi di potere che sembra non avere fine. Però se ci si sofferma un po’ più attentamente sul documento redatto dai medici legali si scopre che la realtà descritta in quelle 205 pagine sia “leggermente” diversa da quella annunciata in pompa magna martedì scorso da giornali e addetti ai lavori.

Stefano Cucchi è morto di epilessia. L’ennesimo insulto alla famiglia, ma anche all’opinione pubblica, che da quel 22 ottobre 2009 chiede giustizia. A gioire di quanto riportato dai giornali sono stati solo il sindacato di Polizia Coisp, che tramite un suo portavoce ha invitato i familiari a “a chiedere scusa a tutti gli agenti” per “la montatura mediatica”, e l’ex Ministro Carlo Giovanardi che ha ritenuto opportuno sottolineare che “il tempo è galantuomo e ancora una volta i fatti mi danno ragione”.

Peccato che però proprio la perizia citata denunci una cosa ben diversa. Come si legge nel documento pubblicato su Facebook da Ilaria Cucchi, i periti scrivono che “allo stato attuale non è possibile formulare alcuna certa causa di morte, stante la riscontrata carenza documentale”. Nessuno quindi ha detto che Cucchi sarebbe morto di epilessia.

I medici formulano invece due ipotesi. Nella prima, non documentabile, si sostiene che potrebbe trattarsi di “morte epilettica. Si tratta di un evento improvviso ed imprevedibile, scevro da qualsivoglia rapporto causale o concausale con le lesioni comunque riportate dal Signor Stefano Cucchi dopo il 15.10.2009, e dalle loro conseguenze dirette e indirette”. Un’ipotesi che, però, secondo i medici legali “non è documentabile, priva di riscontri oggettivi, ma supportata da rilievi clinico scientifici”. Nella seconda ipotesi si fa riferimento invece alla possibile correlazione con “un riflesso vagale bradicatizzante, indotto dalla documentata abnorme dilatazione di una vescica neurogenica, secondaria alla frattura traversa di S4”. Com’è avvenuta questa frattura? È stata “indotta (ipotesi post-traumatica diretta o indiretta, realizzatasi durante colluttazione vs ipotesi post traumatica in seguito a caduta accidentale)” che “può essere considerata causativa dell’insorgenza della vescica neurogenica, non già della sua dilatazione”. In aggiunta, i medici sottolineano che se Stefano fosse stato sorvegliato e monitorato la dilatazione “non si sarebbe più verificata”. In parole povere la perizia non esclude la possibilità che il pestaggio ci sia stato ma che nessuno può dirsi certo sulle cause della morte.

Proprio in base a questo documento Ilaria Cucchi ha scritto su Facebook: “Oggi nonostante sia stato riconosciuto il violentissimo perstaggio, le gravi lesioni subite da Stefano e le multiple fratture alla colonna vertebrale, i sindacati di polizia intervengono per l’ennesima volta su terreni che non competono loro e ci dicono di chiedere scusa. E allora chiediamo tutti scusa. Scusate se siamo morti nelle vostre mani. E perdonateci se abbiamo l’ardire di chiedere verità e giustizia. Aspetto di vedervi al processo per spiegare tutto ciò che vi siete detti con telefoni che non credevate potessero essere intercettati. Ai rappresentanti sindacali consiglio di leggere prima di parlare, per non fare brutte figure“. Parole confermate anche dall’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo: “In realtà le agenzie hanno sparato quella verità salvo POI chiederci le perizie complete”.

Il prossimo 18 ottobre si terrà l’udienza dell’incidente probatorio davanti al giudice delle indagini preliminari con l’incontro in aula di periti e consulenti. Sarà solo in quel giorno che verranno stabiliti i capi d’imputazione da contestare agli indagati. Per il momento però non è come ce l’hanno voluta raccontare. Stefano Cucchi non è morto di epilessia.

 

LIVE NEWS