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Lazio: se Keita va via Inzaghi ha già pronta anche la soluzione interna

Lotito e Tare hanno un grande dilemma: come fare mercato senza sapere se, quando e a quanto verranno venduti Biglia, de Vrij e Keita? Ma il problema di Inzaghi è perfino più grande: come costruire la Lazio senza conoscere il futuro di tre giocatori determinanti?

INZAGHI SUPERVISORE

Premesso che il regista argentino potrebbe lasciare la Lazio tra qualche ora, il rischio è che l’attaccante o il difensore, oppure entrambi, svaniscano da un giorno all’altro senza essere sostituti in modo adeguato. Inzaghi è tecnico pragmatico. Controlla il gruppo che ha a disposizione, lo pesa, lo gestisce in modo da ottenere il massimo. Non vuole stupire e sa quanto sia pericoloso, nel calcio, fidarsi delle promesse. Non sarebbe sorpreso se i giocatori che il presidente gli ha garantito (un sostituto di alto livello al posto di ogni elemento ceduto più altri 3-4 rinforzi per ampliare la rosa) non dovessero arrivare. E prepara il piano alternativo. Nella scorsa stagione la Lazio è stata sempre in bilico tra due moduli: il 4-3-3, utilizzato nella maggior parte delle occasioni, e il 3-5-2, al quale si è fatto ricorso spesso, schieramento preferito negli ultimi due mesi di campionato e Coppa Italia.

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MODULO CAMALEONTE

L’idea di Inzaghi è di lavorare su un gruppo duttile. Un gruppo in grado di cambiare schema da una partita all’altra o nella stessa gara. In modo da poter scegliere anche in base all’avversario. Stavolta, però, si punta per il 3-5-2. Motivo? Il modo in cui è stato costruito, anzi non è stato costruito, l’organico, arricchito finora da un unico e misterioso acquisto (Marusic). Con la difesa a tre la Lazio è più coperta. Inoltre, de Vrij o meno, i centrali non mancano. Oltre a lui ci sono Bastos, Hoedt, Radu e Wallace. Così come i centrocampisti di fascia: Basta e Marusic, Lulic e Lukaku. In mezzo mancherebbe solo un sostituto di Biglia più qualche rincalzo. Ma la vera chiave di tutto è l’attacco. Il timore è che Keita vada via e non venga sostituto in modo adeguato.

LA SOLUZIONE INTERNA 

Secondo il Corriere della Sera Inzaghi però ha già pronta la soluzione. Felipe Anderson seconda punta, nel ruolo in cui ha già giocato qualche volta nella scorsa stagione. L’idea è quasi geniale perché previene le eventuali mancanze della società sul mercato. Se ne va Keita? Ecco pronto il sostituto: Felipe Anderson. Lo stesso che, l’anno scorso, era diventato il nuovo Candreva, venduto e mai rimpiazzato. Una soluzione che non costa nulla e fa tutti contenti. Lotito che non spende e il brasiliano che vuole giocare vicino alla porta. A sorridere di meno sarà proprio Inzaghi, che si aspettava rinforzi importanti. Ma lui, ormai si sa, nell’emergenza ci sguazza.

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