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Zaniolo, quando vincere il derby è l’unico modo per festeggiare

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Zaniolo, al termine del 2-0 firmato Mkhitaryan-Pedro, si è lasciato andare ad uno dei suoi sfottò social contro i biancocelesti.

Ma Zaniolo forse non si è reso conto che, al di là del risultato finale, anche per la Roma c’era ben poco da essere felici. Lo 0-2 rimediato a casa Inter aveva infatti decretato che, il prossimo anno, i giallorossi (guidati dal neo eletto ottavo re di Roma Mourinho) saranno costretti a ripartire dall’anonimato della Conference League. In più c’è il primato cittadino, rimasto saldo nelle mani dei biancocelesti. I quali, c’è da sottolinearlo, hanno indubbiamente favorito il risultato avverso. Possono recriminare giusto per qualche occasione nel primo tempo, concessa dagli uomini di Fonseca troppo timorosi e sprecata malamente. Ma in generale – soprattutto dopo lo svantaggio – hanno dato l’impressione di essersi accontentati dell’Europa League centrata tre giorni prima col Parma. Un obiettivo minimo, alla luce delle aspettative (ben più alte) di inizio stagione. Alle quali, se avessero tenuto fede fino in fondo, probabilmente ora staremmo parlando di un risultato diverso. A Zaniolo & co cosa resta dunque? A parte il già citato approdo nell’Europa ‘minore delle minori’, c’è la ‘rivalsa’ per la brutta sconfitta dell’andata. Ben poco come consolazione, ma al talentino di quegli altri tanto basta. La sua felicità si è manifestata in tutto il suo fulgore sia, sugli spalti, da dove l’infortunio al ginocchio lo ha costretto a seguire la partita, che fuori. In una ‘storia’ pubblicata sul suo profilo Instagram, compare infatti una foto di una sua apparizione nella stracittadina e accanto la didascalia ‘Ciao belli’ e due pere (i due gol segnati). D’altronde, se la vittoria è di poco conto, il modo di festeggiarla non può non essere simile.

è morta “Mamma Enza” la mamma di tutti i Laziali

Enza Lazio point di via Farini è volata in cielo

Enza Lazio Point – Una triste notizia dopo l’amara sconfitta nel derby di ieri sera. Enza la storica tifosa della Lazio non c’è più.

E’ deceduta stamattina. Una vita passata al fianco della nostra Lazio con il suo storico negozio di via Farini, dove insieme al marito e al figlio Angelo hanno servito migliaia di tifosi. Il Lazio Point è stato per più di vent’anni un punto di riferimento per migliaia di tifosi biancocelesti: vendita di bandiere, di magliette e adesivi.

Enza Lazio point e Lo storico negozio di Via Farini

A due passi dalla Stazione Termini c’era il negozio a due vetrine , pieno zeppo di articoli ufficiali e con tanto materiale dei regazzi della Curva Nord. Spesso da lì si partiva per lunghi viaggi in attesa di veder giocare la nostra Lazio. Tanti i tifosi affranti dalla triste notizia. Un bacio al cielo grande Enza, resterai sempre nel cuore di tutti noi. Condoglianze da tutta la redazione di laziochannel.it

Cronaca Roma Lazio – Un 2 a 0 che segna la fine di un ciclo

Il derby va alla roma che ha mostrato maggior voglia di vincere. La Lazio con Muriqi titolare praticamente ha giocato in dicei per tutta la prima frazione. Un 2 a 0 che mette fine alla corsa Champions.

Ecco la cronaca Roma Lazio 2-0

Il primo tempo di roma Lazio

Era un derby importante, come tutti del resto. Però sin dall’inizio si capiva che entrambe le formazioni avevano paura a non prenderle. Inzaghi ritrova Lucas Leiva e Milinkovic Savic, mentre la grande novità è la conferma di Muriqi in attacco al fianco di Ciro Immobile.

Prima mezz’ora abbastanza tranquilla con la squadra che non si sbilancia. Fino alla grande occasione sprecata da Luis Alberto dopo una grande intuizione di Milinkovic (sempre il più forte di tutti) che ruba palla a Ibanez e serve dietro lo spagnolo che però trova Fuzato pronto a respingere. La Lazio attende la Roma per poi puntarla con le sue ripartenze brucianti. Al 30′ Muriqi scatta sul filo del fuorigioco e a tu per tu con il portiere giallorosso reliazza la rete ma l’arbitro Pairetto giustamente non convalida la rete.

La Lazio cresce prendendo le misure agli avversari e al 34′ e la volta di Sergej Milinkovic Savic che, servito da Luis Alberto, aggancia un grande ma poi, anziché cercare la conclusione con il sinistro, cerca il pallonetto con il piede destro non trovando lo specchio della porta. Ibanez si fa male e al suo posto entra Kumbulla. Gli uomini di Inzaghi prendono il possesso del match. Proprio nel suo momento “migliore” un guizzo di Dzeko serve su un piatto d’argento la palla del vantaggio a Mkhitaryan che ringrazia. Un gol che si poteva evitare al netto della buona giocata dell’attaccante giallorosso. Acerbi è stato troppo morbido nella marcatura e non doveva farsi superare così.

Il secondo tempo di Roma Lazio

La ripresa inizia con le stesse formazioni scese in campo nella prima parte del match se non per il cambio di Fonseca che toglie Bruno Peres a rischio espulsione per via del giallo subito, con Santon. La gara rimane allo stesso livello dei primi quarantacinque minuti e la Roma va vicino anche al raddoppio con una conclusione di Cristante ben servito da El Shaarawy. Inzaghi capisce che bisogna cambiare le carte in tavola e al 60′ effettua una doppia sostituzione: Fuori Lulic per Luiz Felipe con Marusic che passa a sinistra, e Pereira che prende il posto di uno spento Muriqi (mister 20 milioni!).

La bandiera della Lazio

I primi venti minuti della ripresa passano senza particolari sussulti e, nonostante il doppio cambio effettuato, non ci sono grandi reazioni fra gli uomini di Inzaghi. Immobile non appare tranquillo e un po’ tutta la squadra non è precisa nei passaggi. Con il passare dei minuti però la Lazio aumenta la pressione e seppur non impensierendo mai Fuzato, Fonseca toglie un opaco El Shaarawy con Pedro, proprio per cercare maggior profondità.

I cambi di Inzaghi sono un flop

Inzaghi risponde con Caicedo al posto di Radu e Fares per Marusic (che non la prende bene). Immobile (74′) prova un gol di tacco ma Fuzato para d’istinto deviando la sfera in corner. Nell’ultimo quarto di gara aumentano le emozioni e stavolta è la Roma che sfiora il raddoppio grazie ancora a uno spunto di Dzeko – che oggi ha mandato in bambola Acerbi – su cui è stato provvidenziale l’intervento in chiusura di Lazzari su Villar.

cronaca roma lazio – La fine del match e la fine della stagione

Non è aria per la Lazio è la fine del match la decreta il nuovo entrato Pedro che, con un’azione stile Maradona, salta tutto il centrocampo e poi preciso con il sinistro batte l’incolpevole Reina. Gli ultimi dieci minuti trascorrono senza particolari azioni da parte di entrambe le compagini. Alla fine la vittoria della Roma è meritata, soprattutto per la maggior voglia di trovare la via del gol. La Lazio è cotta, si vede. Far partire Muriqi titolare è stata una scelta a dir poco rischiosa. Milinkovic non era al meglio e soprattutto Acerbi (espulso nel finale per doppia ammonizione) ha sofferto le giocate di Dzeko. Senza calcolare gli over 30 Radu, Leiva, Reina e Lulic.

Addio Champions si torna in Europa League

Il ciclo è finito e nella stagione del ritorno in Champions siamo stati delusi osservatori di una campagna acquisti disastrosa. Ci si aspettava molto, molto di più. La Lazio tornerà in Europa League. La sua giusta dimensione. Quella che più si addice al suo presidente Claudio Lotito.

ROMA LAZIO PAGELLE – Un 2-0 senza appello: incubo Acerbi

Roma Lazio pagelle: partita incolore della squadra di Inzaghi che si spegne dopo un primo tempo più che dignitoso. Acerbi il peggiore dei suoi.

Partita inspiegabile dei biancocelesti che hanno mollato dalla gara di Firenze. Erano già in vacanza: squadra che camminava e con zero grinta. L’Europa League è stata raggiunta ma c’è molto da rivedere: il mercato estivo non è stato all’altezza. Fares e Muriqi non hanno inciso e questo pesa parecchio visto che sono stati spesi complessivamente 30 milioni di euro. Roma Lazio pagelle: subito i voti ai ragazzi di Inzaghi.

ROMA LAZIO PAGELLE – SI PARTE DALLA DIFESA

Reina 5,5 – Due tiri, due gol. Sul primo non poteva fare nulla, sul secondo poteva avere qualche accortezza in più ma Pedro è stato lasciato troppo libero di calciare.

Marusic 5,5 – Poteva coprire meglio su El Shaarawy e Dzeko in occasione del primo gol della Roma e dare più assistenza ad Acerbi e invece così non è stato. Al 73′ Fares 5,5 – Entra a partita finita: nessuna azione degna di nota sia in positivo che negativo.

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                                                                Roma Lazio pagelle: Acerbi il peggiore dei suoi stasera

Acerbi 4,5 – Un incubo la partita di stasera: non ha mai preso Dzeko libero di svariare in area. Il cartellino rosso nel finale è la pietra tombale della sua gara. Svagato come a Firenze.

Radu 6 – Il migliore del suo reparto, non molla mai di un centimetro. Al 73′ Caicedo 5,5 – La fascite plantare non gli permette di fare molto: i compagni non l’hanno neppure aiutato.

Lazzari 6 – Non ripete la prestazione del derby d’andata ma è suo il salvataggio nel secondo tempo di un tiro pericoloso di Cristante che poteva essere gol.

CENTROCAMPO

Milinkovic 6 – Il migliore dei suoi oggi a centrocampo: peccato per il gol mangiato nel primo tempo a tu per tu con Fuzato cercando un pallonetto che non ci stava. Al 84′ Akpa Akpro s.v.

Leiva 5,5 – Nel primo tempo impeccabile, nel secondo la squadra si sfilaccia e anche lui ne risente con gli spazi più larghi.

Luis Alberto 5 – Sulla sua coscienza due gol mangiati nel primo tempo che dovevano portare la Lazio in vantaggio. Mancata la cattiveria.

Lulic 6 – Buona la copertura sulla sua fascia di competenza e la ripartenza. Esce nella ripresa con il fiato un po’ corto. Al 58′ Luis Felipe 5,5 – Soffre anche lui Dzeko, stasera è stato difficile per tutti prendergli le misure.

ATTACCO

Muriqi 5 – Altra partita incolore per il pirata che non è riuscito a sfruttare gli spazi lasciategli da Ciro Immobile. Al 58′ Pereira 5,5 – Entra con tanti minuti a disposizione per ribaltare la partita ma non incide granché.

Immobile 5 – Stasera Ciro non è stato il solito Ciro: partita sottotono per lui. L’unica giocata degna di nota un colpo di tacco con gran parata del portiere della Roma ma con il laziale in fuorigioco. Non è riuscito ancora a superare il record di Piola nei derby. 

LA PAGELLA DEL MISTER

All.: Simone Inzaghi 5,5 – Ci riprova con Muriqi ma è un nuovo disastro: la sua squadra ha mancato di carattere e personalità. Atteggiamento troppo molle in un derby per provare a vincere la partita. La squadra poteva affondare il colpo soprattutto nel primo tempo contro un avversario inferiore invece ha fatto fare bella figura agli avversari che non aspettavano altro. D’altronde questa era l’unica partita che potevano sfruttare per l’unica gioia stagionale e non doveva accadere.

SOCIETA’ DOVE SEI?

Le colpe non sono però sono tattiche: la società deve rifondare la squadra con un mercato diverso. Basta scommesse, c’è bisogno della sostanza vera!

LA LAZIO CERCA I TERRENI DI TOR DI VALLE PER LO STADIO 

Roma Lazio Immobile per la storia: 2 gol per battere Piola in un altro record

Roma Lazio Immobile stasera nella stracittadina potrebbe scrivere la storia: Ciruzzo biancoceleste potrebbe diventare il laziale più prolifico nel derby.

Ancora una volta l’uomo da battere è Silvio Piola: è lui infatti il biancoceleste che attualmente ha segnato più reti nella stracittadina (7 gol). Ciro è fermo a 5 reti e stasera è pronto a dare nuovamente battaglia alla difesa romanista. Il napoletano pronto a centrare il record personale ma soprattutto a dare i 3 punti alla squadra e ad assicurarsi il primato cittadino.

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Roma Lazio Immobile cerca il gol: questa la rete nella stracittadina d’andata terminato 3-0 per la Lazio

IMMOBILE PIOLA: E’ RECORD NEL RECORD

Non solo gol nel derby: Ciro vuole battere anche l’altro record sempre riservato a Piola. Si tratta del numero di gol complessivi con la maglia della Lazio. Immobile con il gol in extremis al Parma ha raggiunto le 150 marcature in biancoceleste in Serie A portandosi a 9 lunghezze da Piola.

STADIO LAZIO: LOTITO INTERESSATO AI TERRENI DI TOR DI VALLE

Un derby per la gloria: 90 minuti per prendersi la Capitale

Questa sera all’Olimpico di scena il derby della Capitale tra Lazio e Roma. Una gara che va oltre la classifica, una gara che vale la gloria cittadina

Biancocelesti da una parte, giallorossi dall’altra: in mezzo la città di Roma, una città dalla storia antica, tra le più arcaiche che il mondo abbia mai conosciuto. Una rivalità, quella tra le due compagini capitoline, che va oltre la posizione in classifica, seppur entrambe abbiano ancora un obiettivo da raggiungere. In casa Lazio l’obiettivo, seppur difficile, si chiama Champions League. Il quarto posto in Serie A è distante 6 punti, virtualmente 3 in caso di vittoria nel recupero contro il Torino. La Roma dal canto suo proverà a difendere il settimo posto, che garantisce la partecipazione alla Conference League, format che debutterà a partire dalla prossima stagione. 

90 MINUTI PER LA GLORIA

Come tutte le stracittadine, il derby è sempre una partita a sé, avulsa da qualsiasi logica relativa all’andamento della stagione. In questo senso Roma non soltanto non fa eccezione, ma si erge come contesto più caldo e delicato del calcio italiano. Nella Capitale il derby non si gioca solo sul campo, lo si respira a partire dal fischio finale della giornata precedente. L’atmosfera e le emozioni che la stracittadina porta con sé si percepiscono in tutta la quotidianità dei cittadini romani. Dal bar al posto di lavoro, passando per la piazza e i vicoli più pittoreschi della città, tanti sono i frangenti in cui il derby la fa da padrone. Vincere il derby significa avere, fino a quello successivo, il predominio calcistico della Capitale a dispetto dell’avversario, costretto al tentativo, estremamente complicato, di lasciarsi alle spalle una sconfitta dal peso enorme. L’ultimo precedente risale alla gara di andata, quando la Lazio si è imposta per 3-0 sui giallorossi. Una gara senza storia, una gara per la storia, che, questa sera, i biancocelesti proveranno a scrivere ancora una volta.

 

LA CARICA DI INZAGHI IN VISTA DEL DERBY 

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Vitek-Lazio, Stadio delle Aquile: vicino ad avverarsi il sogno di Lotito

Vitek-Lazio: un binomio che potrebbe risultare vincente per Lotito e i tifosi biancocelesti

Uno stadio per i tifosi della Lazio. E’ questo il progetto che da diverso tempo frulla in testa al Presidente Claudio Lotito. Un sogno che potrebbe presto realizzarsi.

Sempre più fonti parlano infatti di incontri avvenuti tra il patron biancoazzurro e Radovan Vitek, il magnate cecoslovacco, proprietario della CPI Property Group , società impegnata da tempo in operazioni di compravendita immobiliare di alto valore nella Capitale. Tra queste ricordiamo l’acquisto dei terreni siti in zona Tor di Valle. Potrebbero essere proprio questi ad ospitare il nuovo stadio di calcio voluto da Lotito, una struttura che conterrebbe 40000 posti.

Vitek-Lazio, un possibile binomio vincente

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Claudio Lotito, Presidente della Lazio

Al momento è tutto ancora in fase di trattativa, si parla di ipotesi. La cosa certa però, confermata anche dalla pagine di La Repubblica, è che si stanno svolgendo numerosi incontri tra i due personaggi al riguardo: Lotito e Vitek sembrerebbero essere focalizzati su questo discorso già da qualche tempo. Molte saranno le difficoltà a cui si andrà incontro con la realizzazione di un impianto di questo genere, tra permessi, percorsi burocratici ed elezioni in arrivo.

Non ci resta che sperare che tutto trovi la strada più facile verso la concretizzazione, in modo che i tifosi della Lazio possano avere finalmente il “loro” stadio. Dopo la delusione subita dai tifosi della Roma, che hanno visto sfumare il loro sogno di avere uno stadio nella stessa zona della capitale, Tori di Valle, sarebbe davvero una grande soddisfazione per i loro “cugini” riuscire ad aggiudicarsi l’area e a costruire uno stadio che potrebbe accrescere il lustro della prima squadra della Capitale.

Muriqi, la via per arrivare al cuore della Lazio passa attraverso i…piedi

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Muriqi, dopo un anno, non ha certamente ripagato i 20 milioni spesi per acquistarlo. Ma recuperare l’investimento è ancora possibile.

Muriqi è stato uno dei grandi, se non il più grande, flop dell’ultimo mercato estivo. Arrivato a settembre dal Fenerbahce, non è riuscito in questi pochi mesi a tenere fede alle aspettative. Troppo alte forse, ma d’altronde, quando si sborsano 20 milioni (mica bruscolini!) per l’acquisto, al termine oltretutto di una lunga (ed estenuante) trattativa, non è che ci si possa aspettare diversamente. Ma fatto sta che il bilancio è finora impietoso: appena 2 squilli tra campionato e Coppa Italia, cui si sono accompagnate numerose prestazioni molto al di sotto della media. L’ultima mercoledì sera contro il Parma: un’occasione più unica che rara, complice anche un avversario che non aveva null’altro da chiedere al campionato. Ma ahimè, anche questa miseramente fallita. E chiusa in modo indecoroso, tra gesti di stizza in panchina e occhiate di Inzaghi a fargli capire che non poteva prendersela con nessuno se non con sé stesso.

Le cause del fallimento di Muriqi

Muriqi
Muriqi con il ds della Lazio Igli Tare

Nel corso di questi mesi, in casa Lazio ci si è a lungo interrogati sul perché di questo basso rendimento. Dopo varie ipotesi, tutte plausibili (mancato ambientamento, piazza troppo esigente ecc.), si è giunti alla conclusione che la risposta è più semplice di quanto non si pensi. In sostanza, il calciatore non è scarso (non può esserlo, altrimenti non staremmo parlando di un elemento nel giro stabile della Nazionale). Scarsa casomai è la sua adattabilità al gioco di Inzaghi. Il classe ’94 è infatti il classico ‘pennellone’, l’ariete da area di rigore lesto negli spazi stretti, che mette la sua forza fisica e la sua abilità sulle palle alte al servizio della squadra. Caratteristiche eccellenti, ma che purtroppo mal si sposano con quelle nella testa del tecnico. Il quale davanti predilige pedine più mobili, in grado di svariare su tutto il fronte offensivo. Anche, se necessario, di andare a prendersi il pallone a centrocampo, per condurlo, dopo una lunga e faticosa cavalcata, in fondo al sacco.

Le soluzioni per Muriqi

E allora? Ormai la stagione è praticamente finita e, con essa, anche le opportunità per il giocatore di mettersi in mostra e provare a mostrare di che pasta è fatto. Tuttavia per il futuro, non è impossibile che non ce ne siano delle altre. Ma bisognerà cominciare a lavorarci da subito a bocce ferme, per fare in modo che non subiscano lo stesso esito delle precedenti. Come? In due modi principalmente. Il primo, quello più semplice, è trovare al ragazzo una nuova sistemazione. Magari, sarebbe l’ideale, con la formula del prestito secco, in modo da poter lavorare senza eccessive pressioni sul diamante grezzo e riportarlo poi alla base più forte e luccicante. L’importante è che si tratti di una squadra che ne sfrutti e valorizzi le doti, fino a fargli toccare il più alto livello possibile di esaltazione. Ma d’altro canto, capiamo anche che il presidente Lotito potrebbe non voler svalutare l’investimento, come succederebbe nel caso di una discesa di categoria o di un approdo in un campionato ‘minore’.

Muriqi: è giusto dargli un’altra possibilità?

Per cui, e qui entra in gioco la seconda modalità, si potrebbe provare a concedergli un’altra chance in maglia biancoceleste. A patto però di concentrare ogni energia sul ‘tallone d’Achille’ (almeno a quanto si è visto finora) del ragazzo: il gioco palla a piede. Ogni volta che il numero 94 è stato chiamato in causa, è apparso infatti lento e impacciato, incapace di capitalizzare anche quando servito favorevolmente davanti alla porta. Ebbene, è su questi aspetti che dovrà lavorare. E chissà che l’aria salubre del ritiro di Auronzo non possa dargli una mano. Certo non sarà facile, magari ci vorrà del tempo, ma lui dovrà mettercela davvero tutta per migliorare. Perché un anno un po’ sotto tono, visto che è il primo, può anche starci, ma al secondo un nuovo flop difficilmente verrebbe perdonato. I precedenti in questo senso tra i compagni, da Luis Alberto a Caicedo (tanto per restare tra ‘colleghi’ di reparto), sono incoraggianti. E quindi forza Vedat, aggiungi anche le tue penne alle ali dell’aquila. Per volare insieme verso grandi e gloriosi traguardi.

Inzaghi parla in conferenza prima del derby. Un mister serio e ambizioso. Ave Lazio!

Il tecnico della Lazio Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby della capitale.

E’ una gara importante. E’ la gara più importante di ogni stagione, quella più sentita in città, quella che finché non si rigiocherà un altro derby segnerà il destino di una o dell’altra tifoseria. Il derby è alle porte e il nostro mister ha parlato in conferenza stampa sicuro come sempre
sapendo che “Domani non sarà una partita come le altre”. La Lazio ha sicuramente un posto in Europa League ma vorrebbe fare l’impresa di arrivare in Champions sperando in qualche passo falso delle altre pretendenti. “Chiederò ai ragazzi tanta umiltà, quella che poi ci ha permesso di recuperare posizioni nel girone di ritorno”. Il rinnovo contrattuale adesso non è importante e il tecnico lo sa bene perché ora vuole concentrarsi solo sulla gara di domani.

Le fatiche di coppa e Immobile

Inzaghi poi si sofferma sulle parole del suo bomber “Certo abbiamo pagato le fatiche di coppa e il girone di andata non è stato dei migliori però dai abbiamo sempre fatto oltre 70 punti e anche quest’anno vogliamo ripeterci”. Poi riguardo la formazione di domani Inzaghi non si sbilancia ma elogia il suo attaccante Ciro Immobile: “Ciro è un leader e dopo la gara contro il Parma ha detto cose giuste. Sono orgoglioso di allenare un giocatore come lui da cinque anni. Poi in conclusione una breve parentesi sul derby che ricorda con più affetto: “Il derby che ricordo con affetto è quello terminato 2 a 1 nel 2000. In classifica eravamo dietro la Juventus e nel derby perdevamo uno a zero ma poi, grazie alle reti di Nedved e Veron ribaltammo il risultato”. Forza mister, siamo tutti con lei. ! Forza Lazio!
Davide Sperati

Fonseca in conferenza: “Abbiamo preparato strategicamente questa partita” (Video)

L’intervento di Fonseca nella conferenza che anticipa il derby della Capitale

Trigoria. Penultima partita da allenatore giallorosso per Paulo Fonseca. Il mister uscente ha parlato oggi, alla vigilia del derby capitolino. Nella conferenza stampa di rito Fonseca è apparso sereno, nonostante tutto il mondo Roma sia già proiettato verso il nuovo allenatore in arrivo, Josè Mourinho. Sulla fine del suo mandato, Fonseca si esprime con grande tranquillità; nessun torto subito, nessun rimpianto, solo orgoglio e soddisfazione nell’aver guidato per un biennio la squadra: “A volte quando un allenatore lascia un incarico c’è un sentimento di ingiustizia, ma io non ho questa sensazione. Provo solo un grande orgoglio nell’essere stato allenatore della Roma, e soprattutto di avere avuto sempre il rispetto di tutti e la simpatia dei tifosi, ciò che conta è solo questo“.

Fonseca: tempo di bilanci

Fonseca fa poi un bilancio del biennio, che ha visto la Roma subire molti gol, 53 solo durante questo campionato. “E’ stata una stagione difficile, con infortuni di giocatori importanti, penso che l’assenza di tanti giocatori forti abbia influito molto. Ad esempio non avere Smalling in tutta la stagione, che è il difensore più esperto, e l’aver giocato spesso con difensori molto giovani è stato decisivo per la nostra prestazione difensiva“.

Sul derby di domani, il mister giallorosso si mostra focalizzato sull’evitare azioni in contropiede da parte della Lazio, in special modo quelle di Ciro Immobile o Luis Alberto: “Abbiamo preparato strategicamente questa partita, in modo che la Lazio non possa replicare in contropiede, perché è lì che sono molto pericolosi , dobbiamo stare attenti a questo”.

Fonseca conclude con una considerazione sulla stracittadina romana e sul carico emotivo che la caratterizza: “Il derby a Roma è una cosa unica, domani non ci saranno i tifosi che sono molto importanti per noi ma vogliamo avere la stessa motivazione che avevamo quando erano presenti; la squadra sta bene nonostante sia reduce dal turno infrasettimanale ed è cosciente dell’importanza di questo match“.

Football Rock Live: presenti anche Immobile, Reina e Milinkovic

L’evento benefico che si terrà in estate vedrà calciatori e cantanti esibirsi insieme

Negli ultimi tempi si è parlato spesso della riapertura degli stadi, per eventi sportivi o musicali. A tal proposito una notizia fortemente incoraggiante viene da Milano, dove è stato programmato per il prossimo 24 agosto un evento molto particolare ovvero il Football Rock Live presso l’Arena Civica.

Parliamo del Football Rock Live, un concerto di beneficienza che prevede la presenza di calciatori, calciatrici e cantanti. Il ricavato dell’iniziativa andrà in parte alla Onlus Insuperabili, che si occupa di progetti riguardanti l’attività fisica e calcistica destinata a ragazzi con problemi di disabilità.

Presenti anche giocatori della Lazio

Numerosi i partecipanti dell’evento, che vedrà una serie di jam session e performance eseguite da coppie o gruppi di calciatori/cantanti.Anche alcuni giocatori della Lazio hanno aderito alla chiamata: Pepe Reina, il nostro bomber Ciro Immobile e il sergente Milinkovic. Tutti uniti da una buona causa. Tra i cantanti invece spiccano i nomi di Alvaro Soler, Nina Zilli, Michele Bravi, Shade.

Partecipare all’evento in streaming sarà possibile comprando un biglietto al costo di 10€ sulla piattaforma A-LIVE, sul sito ufficiale di Football Rock e sui canali autorizzati a partire dalla prossima settimana. 

UFFICIALE Lazio-Torino, il Collegio ha deciso: la partita si giocherà

La decisione fa sfumare le speranze di Lotito e della squadra di ottenere una vittoria a tavolino

Lotito

Lazio-Torino, ultime notizie. Il collegio di Garanzia presso il Coni ha decretato che la partita contro i granata deve essere giocata. La speranza dei biancoazzurri di chiudere il discorso con una vittoria a tavolino per 3-0 purtroppo è decaduta in seguito alla decisione presa dall’organo legislativo competente.

Il match sarà quindi recuperato. Quando? Martedì il 18 maggio alle 20:30.
Inzialmente si era parlato del 19 maggio, ma a quanto pare la data è stata anticipata.

Il caso in questione, che è andato avanti negli ultimi mesi, riguardava la mancata presentazione del Torino allo Stadio Olimpico il 2 marzo scorso; l’assenza del team era dovuta a numerosi casi di positività al Covid riscontrati nei giocatori della squadra granata.

Roma-Lazio, derby della Capitale: orari, formazioni e dove vederlo

Roma-Lazio, torna uno dei derby più attesi del calcio italiano: tutte le info sul match

Roma-Lazio, il derby della capitale, sarà il protagonista della 37° giornata di campionato di Serie A. Il match vedrà schierata la Roma dell’uscente Fonseca contro i biancoazzurri di Inzaghi, nella splendida cornice dello Stadio Olimpico. Una partita da sempre caratterizzata dalla presenza fortissima delle rispettive tifoserie, da grandi entusiasmi e sfottò. L’arbitro fischierà il segnale di inizio del 154° derby capitolino della storia alle ore 20.45 di sabato 15 maggio.

Lazio-Roma

Roma-Lazio: dove vederla

La partita sarà trasmessa in esclusiva dalla piattaforma DAZN. La stracittadina romana inoltre sarà disponibile sul canale satellitare DAZN1 per i clienti che hanno aderito all’offerta Sky-DAZN.

Roma-Lazio: probabili formazioni

Questi i probabili schieramenti delle due squadre, che si trovano rispettivamente al 7° e al 6° posto in classifica: tra loro ben 9 punti di differenza, con la Lazio a 67 e la Roma a 58:

ROMA (4-2-3-1): Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon; Cristante, Darboe; Pedro, Pellegrini, Mkhitaryan; Borja Mayoral.

LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Parolo, Lucas Leiva, Luis Alberto, Fares; Correa, Immobile.

Lazio – Tra campo e realtà: un condottiero e il suo esercito

Lazio – La vittoria in extremis sul Parma ha confermato il carattere dei biancocelesti, portando però alla luce diverse lacune

Nella serata di ieri, all’Olimpico, la Lazio si è imposta per 1-0 sul Parma grazie alla 150esima rete in biancoceleste di Ciro Immobile. La gara contro i gialloblu, però, ha portato alla luce le diverse lacune che, da qualche anno a questa parte, caratterizzano le stagioni della squadra.

Insomma, un esercito che sa quello che deve fare, guidato da un condottiero con idee valide e concrete, che si destreggia sul campo con coraggio e sprezzo del pericolo. Un esercito, però, che nel momento decisivo, quello che può valere la vittoria della guerra, si scioglie.

Il quarto posto dista al momento 6 punti, virtualmente 3 in caso di successo nel recupero contro il Torino, successo che però, al netto del massimo dei punti da totalizzare da qui alla fine, potrebbe non bastare.

La concorrenza è spietata e la Serie A sta gradualmente tornando (seppure la cima sia ancora lontana) ai livelli di qualità che negli anni l’hanno resa il campionato più affascinante e competitivo al mondo. La Lazio negli anni ha dimostrato di sapersi tirare fuori dai guai nei momenti difficili, come testimoniato dalla straordinaria rimonta realizzata quest’anno in ottica Champions. 

LA PAURA DEL SALTO

Quando però la situazione inizia a entrare nel circuito del “sotto controllo”, qualcosa inizia a mancare. La paura di vincere, di compiere il salto decisivo, di realizzare il fatto che si stia compiendo un’impresa talvolta possono condizionare la lucidità da trasferire sul campo.

A questi fattori, probabilmente, può essere riconducibile il k.o. contro la Fiorentina, al netto di una grande prestazione dei viola, motivati nell’ottica della salvezza. Le sconfitte fanno parte del gioco ma è doveroso che la mentalità la faccia da padrona, rivelandosi più forte di ogni pensiero negativo e di qualsiasi aspetto sia avulso dall’obiettivo.

La partita di ieri ha mostrato voglia di fare e di mettersi in gioco, ma anche fragilità, rassegnazione e paura di non essere all’altezza. Concetti, questi, che non possono far parte di una società gloriosa, di una squadra che negli ultimi anni si è eretta a vera anti Juve nell’ambito dei trofei vinti.

La realtà vede la squadra di Simone Inzaghi come una compagine capace di giocarsela con tutti a viso aperto e, in questo senso, il campo asseconda spesso tale concetto. Campo e realtà, però, non sempre vanno di pari passo: se da un lato c’è una squadra che sa quello che deve fare, dall’altro si evince una condizione che sa di incompiuto, di irrealizzato.

Il classico “ci siamo andati vicini ma…” è un concetto estremamente arcaico con alcuni punti trasferibili nell’attualità, nel caso della Lazio mai così attuale. 

SIMONE INZAGHI

Il tecnico piacentino è il condottiero dell’esercito biancoceleste, un condottiero che veste pienamente i panni del leader, uno di quelli che sarebbe disposto a sacrificarsi in ogni momento per il bene dei suoi uomini.

I passi falsi della Lazio, probabilmente, possono ricondursi in parte a scelte sbagliate dell’allenatore, ma il coraggio, la dedizione e la meticolosità sono valori che non possono passare inosservati.

La sensazione, senza addentrarsi in dinamiche di mercato, è che alla squadra manchi sempre quel qualcosa in più per entrare definitivamente nel circuito delle grandi: circuito del quale, a livello di blasone e di storia, la Lazio fa decisamente parte.

Urge unità di intenti, urge consapevolezza dei propri mezzi e urge un progetto chiaro. I biancocelesti rappresentano un tassello importante del calcio italiano, un tassello senza il quale il puzzle resta incompiuto. Sta proprio al club, però, concretizzare il peso di questo tassello per renderlo pienamente all’altezza e a misura di quello che, al giorno d’oggi, viene definito top level.

 

LAZIO PARMA Immobile: “Bisogna crescere mentalmente, la Lazio deve sempre lottare per la Champions”

LAZIO PARMA Immobile ha realizzato il gol decisivo che ha regalato i tre punti alla Lazio all’ultimo respiro

LAZIO PARMA Immobile ai microfoni di Sky Sport: “Ci manca la crescita a livello mentale, alla squadra manca questo perché a livello tecnico abbiamo una squadra straordinaria che spesso risulta la migliore in Italia. Ma bisogna fare quel salto in più a livello mentale altrimenti è tutto inutile perché poi ti ritrovi sempre a lottare per il sesto e settimo posto e questo non bisogna accettarlo. Una società come la Lazio merita di poter conquistare e sudare per la Champions, aumentare la visibilità e accrescere il valore economico. Per poter lottare con le squadre più forti, bisogna avere sempre concentrazione”.

LAZIO PARMA LE PAGELLE

LAZIO MURIQI INFURIATO PER IL CAMBIO

Lazio l’Olimpico è un fortino: 12 vittorie consecutive

Lazio l’Olimpico è diventato un vero e proprio fortino inespugnabile

Lazio l’Olimpico è veramente la tua casa. Quando si trovano a calcare il prato dell’Olimpico, gli uomini di Inzaghi riescono sempre a raggiungere la vittoria. Nella partita di ieri i tre punti sono arrivati dopo tanta sofferenza, all’ultimo respiro grazie alla solita rete di Immobile che piazza il suo 150° gol. Ma grazie a quel gol i biancocelesti sono riusciti a raggiungere la 12ima vittoria consecutiva tra le mura amiche, come riporta Lazio Page, è il secondo miglior piazzamento dopo l’Inter (15) ed Europeo dopo il Bayern (22).

ALTRO DATO

Numeri che avrebbero potuto portare gli aquilotti a raggiungere il traguardo Champions, ormai sfumato dopo la sconfitta contro la Fiorentina. C’è anche un altro dato, la Lazio infatti è la 13ima volta che raggiunge la vittoria realizzando un solo gol di scarto, è seconda in Europa dopo il Siviglia a quota 15.

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LAZIO PEREIRA CHIEDE SPAZIO

LAZIO PARMA LE PAROLE DI INZAGHI

Lazio Pereira: “Voglio giocare, non so cosa farò, non escludo niente”

Lazio Pereira ieri era assente a causa della squalifica rimediata contro la Fiorentina

Lazio Pereira potrebbe non essere riscattato e tornare così al Manchester United. Il brasiliano ha un riscatto di 25 milioni, troppi per i biancocelesti, specialmente senza Lazio Pereira dove il mercato sarà ridimensionato. Qualche giorno fa il centrocampista aveva parlato del suo futuro, oggi continua a farlo Andreas ai microfoni di Eleven Sport.

LE SUE PAROLE

“Non escludo nessun club, tengo ogni situazione aperta, però c’è una cosa importante che vorrei dire, chiedo di avere più spazio nella prossima stagione. Vorrei giocare con più regolarità. Se mi dovessi chiamare Kompany (allenatore dell’Anderlecht) o qualche club del campionato belga? Non ci sarebbero problemi, ho intenzione di ascoltare tutte le offerte con progetti ambiziosi che rientrino nelle mie stesse idee, potrei prenderlo tranquillamente in considerazione”.

NAZIONALE

“Nazionale brasiliana o belga? Beh, è una scelta difficile. Ho parlato con entrambi gli allenatori, sarà una scelta difficile. Il ct Martinez (del Belgio) mi ha detto che le porte per me sono aperte, quindi mi tiene in considerazione”.

LAZIO PARMA LE PAROLE DI INZAGHI

LAZIO MURIQI INFURIATO PER LA SOSTITUZIONE

Champions, Gasperini taglia fuori la Lazio: “Ormai è fuori”

Champions, Gasperini fa fuori la Lazio dalle possibili pretendenti per queste ultime due partite

La corsa alla Champions si è complicata o quasi sfumata dopo il brutto K.O. contro la Fiorentina. Le altre squadre non hanno commesso nessun passo falso e quindi ormai la Lazio è quasi fuori dai giochi. A dare manforte a questa situazione è stato il tecnico dell’Atalanta Gasperini al termine del match contro il Benevento a Sky Sport: “Al momento non c’è niente di ovvio, dobbiamo ancora affrontare tre partita in una settimana. Il campionato è molto lineare, ce la stiamo giocando con squadre forti come Milan, Napoli e Juventus. Altre squadre si sono pian piano defilate come la Roma che è uscita prima o la Lazio stessa, è molto improbabile che riesca a rientrare nel discorso Champions“.

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LAZIO MURIQI INFURIATO PER LA SOSTITUZIONE

LAZIO PARMA INZAGHI: “La testa era al derby”

Lazio Parma Inzaghi analizza la vittoria all’ultimo minuto della sua squadra che stasera non ha brillato. Ecco la sua disamina.

Inzaghi a Sky: “Ho avuto le risposte che cercavo, avevo detto alla squadra che stasera sarebbe stata una partita dura. Siamo anche a due giorni da una partita che per noi è importantissima (il derby, ndr) e la testa era lì. Sabato recupereremo gli squalificati, questo è l’importante”.

Lazio Parma Muriqi sostituito: il giocatore non ci sta e Inzaghi lo fulmina

Lazio Parma Muriqi viene richiamato in panchina da mister Inzaghi dopo una partita tutt’altro che sfavillante. Il ragazzo però non la prende bene…

Gesti di stizza che sono stati evidenti per i giornalisti a bordo campo durante la partita di questa sera. Muriqi si è reso protagonista di un lancio di una bottiglietta e delle parole fuori luogo non si sa però verso chi. Fatto sta che Mister Inzaghi l’ha fulminato più volte con lo sguardo per un cambio giusto visto che il giocatore si era reso protagonista di una prestazione tutt’altro che positiva.