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Tardelli incensa la Lazio: “Per lo Scudetto è corsa a tre”

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L’ex centrocampista di Juventus, Inter e Nazionale Marco Tardelli incensa la Lazio parlando ai microfoni di Adnkronos. L’ex campione del mondo ha parlato anche dell’imminente Supercoppa.

Marco Tardelli incensa la Lazio parlando all’Adnkronos a margine della celebrazine dei 60 anni della Lega Nazionale Dilettanti: “Nel testa a testa per lo scudetto io metterei anche la Lazio, non solo Juventue e Inter. Quella di Inzaghi è una squadra che ha dato un po’ di vivacità a questo campionato altrimenti sarebbero state in lotta solo due squadre, invece, con questi risultati che sta facendo è una delle tre che può vincere lo scudetto. La Supercoppa italiana? Sarà una sfida interessante e divertente“.

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FORMELLO LAZIO Ultimo allenamento pre Riyad: Luis Alberto…

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A Formello Lazio alle prese con l’ultimo allenamento prima della partenza per Riyad: le ultime sulle condizioni di Luis Alberto.

FORMELLO LAZIO – Biancocelesti in campo alle 10, sotto la pioggia, prima della partenza per la sede della Supercoppa, prevista per le 14 da Fiumicino. Inzaghi può contare sull’intero gruppo, privo solo di Vavro (distrazione al legamento collaterale) e Lukaku (nuovo problema al ginocchio). C’è anche Luis Alberto, che già ieri aveva lavorato in gruppo indossando il fratino da jolly. Stamattina lo spagnolo ha indossato quello arancione e ha preso parte alle prime prove tattiche anti-Juve. Nonostante le carte mischiate, la formazione che il tecnico schiererà domenica è praticamente fatta. Ovvero, la stessa delle ultime tre giornate di campionato, tra cui la vittoria all’Olimpico per 3-1 proprio sui bianconeri.

Convocati anche Patric e Marusic, già arruolati lunedì scorso a Cagliari. I titolari saranno però nuovamente Luiz Felipe e Lazzari (anche se Patric non ha ancora perso le speranze di spuntarla sul brasiliano). Per il resto, tutto confermato: davanti spazio a Correa-Immobile con Caicedo pronto a subentrare dalla panchina. A centrocampo, Lulic agirà a sinistra, mentre in mezzo Milinkovic e Luis Alberto affiancheranno Leiva. Dietro saranno invece Acerbi e Radu a completare la linea a tre a protezione di Strakosha. La migliore formazione possibile, insomma per una Lazio che vuole volare alto. In campo e fuori.

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Zeman sicuro: “La Lazio per lo Scudetto? Vincerà la Juve”

Zeman sicuro, per lui le due romane, non potranno vincere lo Scudetto che sarà di nuovo riportato a Torino sponda Juve

Zeman sicuro – Durante il premio Colalucci, l’ex allenatore di entrambe le romane, Zdenek Zeman, ha parlato dello Scudetto e la possibilità che le due squadre s’inseriscano o addirittura vincano il campionato di Serie A, ecco le sue parole:

“La Juventus vincerà la Scudetto, ha la rosa più completa. Se la Lazio e la Roma possono lottare e sognare lo Scudetto? No, hanno troppi punti di differenza dalle squadre di vetta. La Juve e l’Inter sono in vantaggio, le due romane vogliono qualificarsi per la prossima Champions League, questo è il loro obbiettivo”.

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Lazio Radu è il giocatore biancoceleste con più trofei in bacheca

Lazio Radu è il giocatore biancoceleste ad aver conquistato più trofei con l’aquila sul petto. Sono ben 5 i trofei per lui

Lazio Radu è il giocatore biancoceleste – Dall’ormai divorzio estivo alla possibilità di aggiungere un altro trofeo nella propria bacheca personale, così è passata la stagione di Stefan Radu. Il romeno vuole ottenere la sua sesta coppa, per lui al momento, sono 5 i trofei conquistati con questa maglia, alcuni trofei sono svaniti, perché la Lazio oltre ad aver vinto, ha anche giocato molte finali non aggiudicandosi la coppa. Ora però, Stefan è pronto ad ampliare la sua bacheca. Ha vinto 3 volte la Coppa Italia e 2 volte la Supercoppa quindi per par condicio vorrà a tutti costi ottenere la vittoria contro la Juventus di domenica.

Nel 2009 sono arrivati i primi trofei per lui, anche se non disputò entrambe le partite, la Lazio vinse ai rigori contro la Samp conquistando la Coppa Italia, poi successivamente conquistò la Supercoppa con Ballardini in panchina, battendo la mitica Inter del triplete di Mourinho. Poi arrivò la Coppa Italia del 26 maggio contro la Roma, un trofeo di cui non si scorderà mai nessuno nel 2013, in seguito arrivarono 4 finali perse prima di raggiungere la Supercoppa nel 2017 proprio contro la Juve all’ultimo respiro. E infine la Coppa Italia vinta la scorsa stagione contro l’Atalanta per 2-1 con gol di Milinkovic e Correa. Radu ha voglia di conquistare un’altra coppa

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LE PAROLE DI SARRI

SUPERCOPPA Verso Juventus Lazio Sarri: “Szczesny da valutare”

SUPERCOPPA Verso Juventus Lazio Sarri fa il punto sugli infortunati in casa Juve prima di partire per la finale

SUPERCOPPA Verso Juventus Lazio Sarri – Manca poco ormai e le squadre partiranno alla volta dell’Arabia Saudita per affrontare poi il match in programma domenica alle ore 17.45 italiane. In casa Juve, ci sono alcuni giocatori da monitorare. Nella partita di ieri, il terzino Alex Sandro, è dovuto uscire per un colpo subito che all’inizio aveva preoccupato molto lo staff medico. Inoltre è fermo ai box da 2 partite il portiere Szczesny. Sarri al termine della partita, ha fatto il punto su questi giocatori:

“Ancora devo valutare le condizioni e sapere come si senta Alex Sandro, ma da quanto ho capito, si tratta di un affaticamento. Oggi controlleremo tutto ma credo sia un infortunio leggero e che possa far parte della prossima sfida. Se Szczesny riuscirà a partire e giocare la Supercoppa? Io e lo staff speriamo proprio che ciò accada. Lui ha una piccola elongazione al pettorale e questo muscolo solitamente guarisce in fretta. Oggi faremo l’allenamento e vedremo se riuscirà a far parte della partita contro la Lazio o meno”.

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LE PAROLE DI RONALDO

Supercoppa Ronaldo: “Possibilità di vincere al 50%”

Supercoppa Ronaldo carico per la sfida contro la Lazio di domenica valida per il trofeo che si giocherà in Arabia Saudita

Supercoppa Ronaldo – Ieri la Juventus ha giocato il suo anticipo di campionato prima di partire per Ryiad. La squadra torinese, ha battuto per 1-2 la Sampdoria soffrendo al termine della gara. Domenica come sappiamo, si giocherà la finale che aggiundicherà il trofeo, ecco le parole di Cristiano Ronaldo al termine del match:

“Quella di domenica è una finale e in queste occasioni, si ha il 50% di possibilità di farcela e il 50% di non vincerla. Reputo la Lazio un’ottima squadra ma noi abbiamo molta fiducia. Vorrei che la Juve vincesse, è quello che speriamo”.

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LE PAROLE DI GIORDANO

LA NOSTRA STORIA Il portiere biancoceleste Pietro Brandani

LA NOSTRA STORIA Pietro Brandani nasce a Roma il 19 dicembre 1914. Gioca con la Lazio per quattro stagioni.

Nel 1937 Brandani passa al Rovigo fortemente voluto dall’allenatore ed ex giocatore laziale Bottacini. Nell’estate 1938 ottiene la lista gratuita e si trasferisce al Taranto. Nel 1941/42 gioca con l’Ala Littoria.

Durante la guerra gioca con la Ster e nella stagione 1943/44 con la Tirrenia. Nel 1944 milita nel Torpignattara e nel 1945/46 con l’Italia Libera. La stagione successiva è nel Civitacastellana. Nel 1951 gioca con l’Artiglio. Chiude la carriera nel 1952 con la maglia del Bainsizza di Roma.

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ACCADDE OGGI 19 dicembre 2007: Lazio-Napoli 2-1

Il 19 dicembre 2007 per la gara di andata di Coppa Italia allo stadio Olimpico si affrontano Lazio e Napoli. In una stagione alquanto deludente ed avara di soddisfazioni nel corso della quale gli uomini di Delio Rossi hanno perso lo smalto dell’anno precedente i risultati negativi hanno tolto alla squadra biancoceleste la sicurezza dei propri mezzi. Di fronte, la compagine di Reja che grazie al positivo cammino tenuto vola in campionato presentandosi alla gara con i favori del pronostico. Le due società tornano a fronteggiarsi nella competizione nazionale dopo ben sette anni. I due allenatori danno spazio a chi ha giocato meno, al calcio di inizio nelle due squadre sono solo tre i titolari per parte. L’inizio dell’incontro non è di quelli scoppiettanti, le due compagini danno vita ad una lunga fase di studio e le occasioni sono rare da entrambi le parti. Il primo tempo della Lazio è lo specchio della stagione biancoceleste: gioco compassato, occasioni da rete non sfruttate e una preoccupante fragilità difensiva. Alla mezz’ora del primo tempo Dalla Bona servito da Sosa trafigge Muslera, tra le proteste dei laziali per un presunto fallo di mani, e porta i partenopei in vantaggio. Il gol subito manda in tilt la formazione romana ed il Napoli sfiora più volte il raddoppio non riuscendo a centrarlo solo per la poca cattiveria dei suoi giocatori. Nella ripresa però la Lazio finalmente si sveglia. Il Napoli regge bene in fase difensiva, salvo poi capitolare sui calci da fermo. Sono due punizioni ad indirizzare la gara: sulla prima un’incertezza di Gianello favorisce il tap-in di De Silvestri per il pareggio (con tanto di dedica all’amico Gabriele Sandri scomparso poco tempo prima) e sulla seconda è Roberto Baronio a realizzare il gol del sorpasso che consentirà alla squadra di Rossi di vincere l’incontro. A tradire la squadra di Reja sono state le ripartenze, i campani avrebbero potuto chiudere prima la partita invece l’hanno lasciata aperta e ne hanno pagato le conseguenze. Per i biancocelesti un “brodino caldo” in attesa di tempi migliori.

IL TABELLINO

LAZIO: Muslera, De Silvestri, Cribari, Kolarov, Firmani (46′ Mutarelli), Baronio, Manfredini, Meghni (21′ Mauri), Pandev (84′ Makinwa), Tare. A disposizione: Berni, Scaloni, Ledesma, Vignaroli. Allenatore: D. Rossi

NAPOLI: Gianello, Maldonado, P. Cannavaro, Contini, Grava, Montervino, Blasi, Dalla Bona (52′ Hamsik), Rullo (75′ Savini), Sosa, Calaiò (59′ Lavezzi). A disposizione: Iezzo, Garics, Gatti, Capparella. Allenatore: Reja

Arbitro: Sig. Stefanini (Prato)

Marcatori: 28′ Dalla Bona, 66′ De Silvestri, 71′ Baronio

Note: ammoniti Dalla Bona, Maldonado e Firmani per gioco scorretto, Siviglia per comportamento non regolamentare. Angoli: 7-7. Tiri in porta: 6-3 più una traversa. Tiri fuori: 4-3. In fuorigioco: 0-3. Recuperi: 1′ p.t., 4′ s.t.

Spettatori: 5.506 per un incasso di 48.392,65 euro.

 

Nainggolan, il capodanno e la memoria corta

Radja Nainggolan non ha ancora digerito la sconfitta in rimonta del suo Cagliari contro la Lazio, squadra di cui non nutre simpatia. E continua con un patetico teatrino

Una sconfitta è sempre dura da digerire per un calciatore, ma se ti chiami Radja Nainggolan e perdi contro la Lazio, la digestione si fa veramente difficile e amara. Ed è ciò che sta accadendo al centrocampista del Cagliari che, da lunedì sera, non si dà pace per il gol di Caicedo che gli sta rovinando le giornate pre natalizie. Ed ecco che dal suo profilo Instagram si susseguono post e storie con frasi di scherno sul gol al 97esimo. Lo sfottò è lecito e giusto, peccato che lo sfottò se lo stia facendo, praticamente, contro se stesso. Eh si, a perdere sei stato tu caro Radja, e non capisci che più post fai e più il popolo laziale gode. Ma non perchè ci ricordi i tre importantissimi punti conquistati al termine di una bellissima partita, ma perchè ti stai facendo un autogoal clamoroso, dimenticandoti alcune cose.

Vista la memoria “corta”, vorrei ricordarti alcuni episodi, di cui due riguardano la tua squadra attuale.

1 – Roma Cagliari 1-1 in data 6 ottobre 2019. Eri in campo e i minuti di recupero nel secondo tempo furono DIECI, SI 10. Nessuno disse nulla, neanche tu.

2 – Cagliari Sampdoria 4-3 in data 2 dicembre 2019. Si, anche qui eri in campo e i minuti di recupero nel secondo tempo furono 8. Ci fu il fischio dell’arbitro al minuto 98 e il gol di Cerri al minuto 96. Nessuno disse nulla, neanche tu.

3 – Lazio Sampdoria 2-2 dello scorso anno. Saponara pareggiò al minuto 99. Non ridìcordiamo post di sgomento di nessuno, tantomeno i tuoi.

Egregio Nainggolan, nel calcio si può vincere e si può perdere, lo sfottò ci sta ed è anche divertente. Però va fatto bene, ricordando sempre tutto, anche episodi che “ci (ti) riguardano“. Con questa rinfrescata di memoria, auguro buon Capodanno senza “l’incubo” Caicedo.

Cordialmente,

Marco Corsini

LOTITO PARLA DEI TIFOSI LAZIALI E CHIEDE RISPETTO ALLA STAMPA ESTERA

Giordano e la Supercoppa: “Sarri, basta polemiche!”

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Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Bruno Giordano ha parlato della Supercoppa in programma domenica, soffermandosi in particolare sulla polemica del tecnico bianconero Maurizio Sarri inerenti il calendario.

Giordano e la Supercoppa: “I due giorni di riposo in più per la Lazio? Alla Juve fa bene giocare stasera, dato che hanno giocatori che devono recuperare la migliore forma fisica. Mi riferisco a Rabiot o Ramsey. Sarri la deve smettere con queste polemiche sterili, dimostra di non essere un grande allenatore. La Lazio ha giocato giovedì ed è giusto che abbia giocato lunedì, fine. Così dicendo Sarri trasmette anche alibi e insicurezze ai suoi”.

CAGLIARI-LAZIO

“A Cagliari ad attacchi invertiti sarebbe finita diversamente, perché gli isolani si sono divorati almeno due gol. La Lazio ha avuto il merito di giocare bene nel secondo tempo e crederci fino alla fine, poi la qualità è venuta fuori”.

CAPITOLO SUPERCOPPA

“Se la Juventus giocherà con il tridente sarà una gara molto complicata. Possono risolverla in qualsiasi momento e terrebbero in grande apprensione il centrocampo biancoceleste. Viceversa senza uno dei big, i bianconeri sarebbero più vulnerabili perché tutti dovrebbero accompagnare la manovra e quindi concedere spazi“.

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LAZIO Lotito alla stampa estera: “Basta etichette che non ci appartengono”

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LAZIO Lotito alla stampa estera. Intervenuto in conferenza stampa in vista della Supercoppa, il patron biancoceleste ha illustrato le iniziative della squadra biancoceleste e ribadito i valori identitari della propria storia.

LAZIO Lotito alla stampa estera: “Dobbiamo vivere alla giornata, partita dopo partita. Vedo una buona ferocia agonistica, dettata dalla voglia di mostrare. Il campionato è lungo e dobbiamo viverlo giornata dopo giornata. Domenica ci sarà un appuntamento importante, sarà un test fondamentale per capire se abbiamo acquisito la mentalità della grande squadra. Il problema non è solo la qualità tecnica, ma di approccio. Recuperare partite come quella con il Cagliari, è indicativo di una squadra volitiva e forte. Per raggiungere gli obiettivi bisogna avere spirito di coesione e determinazione. In passato capitava l’opposto, cioè che nella parte finale della partita venivamo raggiunti. Speriamo che permanga questo atteggiamento. Credo che la squadra si stia divertendo, deve avere certezza nei propri mezzi ed essere pragmatica. Al di là del divertimento e delle capacità, quello che conta è alla fine il risultato. La qualità del gioco è riconosciuta da tutti, e va tradotta in risultati. Nel secondo tempo di Cagliari ho visto un atteggiamento opposto rispetto al primo tempo, come se i giocatori si fossero detti: “Non possiamo perderla”. Nel mondo del calcio non conta chi va più vicino“.

Prende parola Diaconale: “La Lazio si presenta sulla scena internazionale domenica, con la necessità di chiarire e sciogliere alcuni pregiudizi che vengono usati contro la società quando appunto si presenta sulla scena internazionale. Nella sua gestione, Lotito ha compiuto per primo una lotta contro la violenza negli stadio, il razzismo ed episodi di antisemitismo. Lui ha voluto proprio che una delegazione della Lazio si recasse in un campo di concentramento per rendere omaggio, proprio per dimostrare quale sia la volontà della Lazio“.

Risponde Lotito: “La Lazio ha ancora un mancato riconoscimento nei comportamenti per una storia pregressa. Io ho cercato di inculcare precisi valori durante la mia gestione. Ancora oggi, quando ci sono partite internazionali, veniamo additati come tifoseria di destra e razzista. Noi abbiamo messo in campo una serie di azioni volte a prevenire. Parlo degli incontri nelle scuole, negli ospedali. Questo ci viene riconosciuto dagli addetti ai lavori, forse all’estero arrivano scarse comunicazioni, ancora hanno un’idea della Lazio legata all’era a me precedente. Noi abbiamo fatto una scelta, perchè siamo sempre per il rispetto della legalità e dei valori. La Lazio deve avviare i giovani allo sport e al rispetto di queste regole. Non ci appartiene le etichette che spesso ci vengono attribuite. La stampa estera deve capire che la Lazio rappresenta da 15 anni un altro mondo. Siamo sempre in prima linea per combattere e portare risultati, per debellare i fenomeni negativi anche all’interno della tifoseria. Quando sono uscite una serie di situazioni che minavano la credibilità dei club, la Lazio ne era estranea. Qui vige la correttezza, la trasparenza. Il mondo del calcio deve valutarci per quello che facciamo, che va al di sopra di qualsiasi aspettativa. Alcune iniziative sono state prese in momenti in cui nessuno aveva avuto il coraggio di farlo. All’estero passa un messaggio di grande virtuosismo gestionale, e lo apprezzo. La mia è stata un’operazione, però, di risanamento non solo economico, ma anche morale. Abbiamo l’obbligo di preservare certi valori e tramandarli. La Lazio è un ente a parte, perchè ha una storia incredibile. I nostri sforzi devono essere riconosciuti a livello internazionale, basta etichette che non ci appartengono. Siamo per il rispetto della dignità umana, per le persone più deboli. Noi vogliamo che ci venga riconosciuto quello che facciamo“.

SUPERCOPPA

Le distorsioni vanno combattute con la presenza, gli assenti hanno sempre torto. Giocare in Arabia Saudita? Facile dire che quello è un mondo che viola i diritti umani. Noi dobbiamo e vogliamo cambiare il sistema, e per farlo dobbiamo combattere. Vi dico cosa fa la Lazio a Riad. Con una rappresentante locale ha messo in campo una riunione con tutte le donne per far capire che le donne non sono una specie in estinzione ma una realtà che va rispettata e tutelata. Devono avere la parità dei diritti. Nel caso della partita, parteciperanno alla competizione sportiva sugli spalti, cosa che prima non accadeva. E noi ci siamo battuti per questo. Io ho parlato con chi di diritto, promettendo di garantire lo spettacolo ma ricevendo questo in cambio. Questo è un sistema sbagliato, le persone per bene spesso preferiscono starne fuori. E invece bisogna combattere. Io quando arrivai dissi di essere legato al mondo della legalità. Non andiamo lì solamente per giocare la partita, ma perchè crediamo che quel paese possa avere cambiamenti sostanziali. Dobbiamo fare in modo che quel tipo di mentalità venga cambiata. Quando hai un’attività come la nostra, che viene seguita da 100 paesi, diventa una grande responsabilità. E loro non possono rappresentare un mondo fuori dalle regole, noi dobbiamo spingere il mondo arabo a cambiare abitudini. La crescita di un paese passa attraverso ad alcune tappe, confrontandosi con un altro sistema che ti aiuti a migliorare. E loro lo stanno facendo, pensate alla lotta contro la pirateria. Loro sono una popolazione giovane, non condizionata e acculturata, agiata dal punto di vista economica. Stimolando con le dovute iniziative, può concretizzarsi il cambiamento”.

KASHOGGI

“Tutti gli episodi di questo genere vanno combattuti, per fare in modo di prevenire. Ma può pagare tutto un paese per una singola persona? Un po’ come la Lazio, perchè pagare per 100 facinorosi nella tifoseria? Bisogna combattere queste persone, che girano per il mondo. Occorre prevenire questi fenomeni, non solo punire il fatto stesso. Educare i giovani è fondamentale, combattere i problemi endemici. La forma di prevenzione è importante per operare un cambiamento”.

MENTALITA’

Per quanto riguarda i tifosi estremi, ormai si contano sulla punta delle dita. Ci sono stati numerosi arresti, i fatti parlano. La curva della Lazio ancora oggi è basata sui pregiudizi, molti ancora pensano che sia quella di 20 anni fa. Ora ci vanno genitori, con i figli, c’è un modo composto di sostenere la squadra. Io ho l’orgoglio di aver cambiato modo di pensare e di agire, anche rischiando la mia incolumità. Bisogna lottare, far capire alle persone che esiste un’alternativa. Una squadra di calcio ha questo in mano, il potere mediatico. Multe Uefa? Ma è normale che la Lazio debba prendere una multa perchè una persona con un microfono va sotto la curva e sente la frase sbagliata di qualcuno? Non ha senso pagare per le colpe di un singolo individuo. Questa cosa non funziona, è una forma di fariseismo”.

CAMPAGNA ANTI RAZZISMO DELLA LEGA

“Ci sono campagne provocatorie e non provocatorie. Lo spirito non era quello di enfatizzare l’aspetto razzista, ma così è stato recepito. Le scelte le fa l’amministratore. Io ho un rapporto di grande stima e considerazione per tutti, non c’è colore della pelle, stato fisico o culturale che tenga. Bisogna educare tutti in questo senso, spesso ci sono ambienti che ti portano ad essere condizionato. La campagna della Lega è passata come una campagna troppo forte. La scimmia viene vista come un atto razzista, perchè si accosta all’essere umano. Si voleva attenzionare il problema della scimmia per dire: “L’uomo non può essere considerato una scimmia, ma un essere umano”. Quando Benetton fece la campagna in tal senso venne criticata, poi il tutto fu metabolizzato”.

CICALA

La qualità morale e professionale di Cicala è indiscussa. Forse si è trovato in un contesto completamente diverso in cui queste qualità sono state interpretate in modo riduttivo. Se mi chiami per risolvere un problema di quella valenza, poi non posso scadere nelle beghe di condominio. La lettera di dimissioni è stata forte, ma perchè riteneva lesivo il comportamento delle persone che hanno messo in dubbio la sua trasparenza”.

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LAZIO Luis Alberto in Paideia: le condizioni dello spagnolo

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LAZIO Luis Alberto in Paideia: le condizioni dello spagnolo.

LAZIO Luis Alberto in Paideia. Il centrocampista spagnolo si è presentato questa mattina nella clinica di riferimento biancoceleste per accertamenti strumentali all’adduttore. Lunedì sera a Cagliari, poco prima del gol del momentaneo 1-1, aveva accusato un fastidio muscolare. Inzaghi potrebbe dunque tenerlo a riposo nell’allenamento in programma a Formello oggi pomeriggio alle 15. La sua presenza nella Supercoppa di domenica non è invece in dubbio.

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Giudice sportivo – Un giocatore biancoceleste entra in diffida

Il Giudice sportivo ha emesso l’elenco dei diffidati dopo le partite dell’ultimo turno

Il Giudice sportivo – La Lazio non giocherà in campionato, ma affronterà la Juventus in Supercoppa domenica alle ore 17.45. In caso di ammonizione o espulsione, i giocatori salteranno la sfida successiva ovvero quella del 5 gennaio contro il Brescia e del 6 gennaio contro il Cagliari per la Juventus. Il giudice sportivo, ha emesso le decisioni e la Lazio ha un nuovo diffidato oltre a: Leiva, Lulic, Parolo e Acerbi, ora si è aggiunto anche Luis Alberto dopo l’ammonizione rimediata a inizio partita contro il Cagliari. Quindi qualora uno dei 5 venisse ammonito, salterebbe la sfida contro il Brescia. La Lazio ha un grande numero di diffidati e ricordiamo che dopo il Brescia, ci sarà il big match contro il Napoli. Sono stati ammoniti anche Caicedo e Cataldi che salgono rispettivamente alla terza e seconda sanzione.

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Lazio Inzaghi: “Speriamo di realizzare un sogno”

Alla cena natalizia non poteva mancare il mister di questa squadra che sta facendo impazzire di gioia i tifosi – Lazio Inzaghi

Lazio Inzaghi a Lazio Style Radio:

C’è tanto entusiasmo, è un momento di gioia che dobbiamo godere. Sappiamo che nel calcio i giudizi cambiano in fretta, per questo dobbiamo concentrarci sul nostro percorso e dovremo essere bravi a realizzare questo sogno. Però il percorso è ancora lungo per questo sogno, quindi bisognerà lavorare e concentrarci. Questa squadra ora sa cosa vuole, è consapevole della propria forza e riesce ad essere lucida e razionale. Domenica avremo una partita difficile ma i ragazzi l’affronteranno bene. Ringrazio tutti i tifosi presenti sia ieri a Cagliari, stavano all’aeroporto in Sardegna e qui a Roma e speriamo di donare tante soddisfazioni a tutti loro”.

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LE PAROLE DI IMMOBILE

Lazio Immobile: “La Juve si vorrà vendicare per il 3-1”

Lazio Immobile è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare l’andamento della squadra durante la cena natalizia

Lazio Immobile:

“La vittoria di ieri è stata firmata anche dalle super parate di Strakosha, spesso non viene acclamato perché sta in porta, quelli più applauditi siamo noi attaccanti visto che segniamo, ma lui ci tiene sempre in partita. Anche ieri, quando siamo entrati negli spogliatoi gli abbiamo fatto i complimenti e gli abbiamo fatto capire che è anche grazie a lui se abbiamo vinto, perché la partita su Nainggolan quando ormai stava solo davanti la porta è stata difficilissima. Solitamente non se ne parla molto anche perché il panterone li ha purgati e Luis ha segnato un bel gol. Sentiamo l’entusiasmo dei tifosi, ieri siamo andati subito a festeggiare con i nostri tifosi, era giusto così e ci è venuto spontaneo. Ci danno una carica in più. Stiamo andando bene, il merito è di tutti. Noi però rimaniamo con i piedi per terra, ora domenica ci sarà una finale importante. Sappiamo che i tifosi ci hanno aiutati molto nel battere la Juve all’Olimpico ma sono sicuro che saranno anche lì e si faranno sentire. La Juventus vorrà rifarsi, perché sicuramente dopo la sconfitta in campionato sarà arrabbiata, dovremo prepararla bene e con lucidità”.

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LE PAROLE DI LOTITO

Lazio Lulic: “Con la Juve servirà la partita perfetta”

Lazio Lulic anche lui presente alla cena di Natale insieme alla moglie che si è tenuta nel locale di Spazio 900 all’Eur

Lazio Lulic ecco le parole del capitano:

È un momento molto positivo, quando si vincono partite come quelle di ieri è normale avere entusiasmo. Siamo uniti, ci crediamo sempre e ci divertiamo sia fuori che dentro il campo. Non sono un caso tutte queste rimonte. Ora c’è la finale di Supercoppa, sarà la mia prima partita internazionale, ci arriviamo con un certo livello di maturità, sono contento di non essere stato ammonito a Cagliari, visto che ero diffidato. La finale è una gara secca, può succedere di tutto: chiudere l’anno con un trofeo sarebbe incredibile, però dovremmo essere perfetti per battere la Juventus, lottando come sempre e aiutando i compagni sicuro riusciremo a fare un’ottima prestazione. Vogliamo continuare sulla stessa strada delle ultime partite. Faccio gli auguri di Natale a tutti i tifosi biancocelesti“.

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ECCO COS’HA DETTO PAROLO

Lazio Parolo: “Speriamo di fare un regalo il 22 da mettere sotto l’albero”

Lazio Parolo si è presentato alla cena di Natale in compagnia della moglie. Entrambi hanno sfoggiato un completo natalizio invidiabile

Lazio Parolo ecco cos’ha detto:

Quest’anno io e mia moglie abbiamo deciso di fare le renne, io ho messo anche il papillon, ogni anno bisogna inventarsi qualcosa, un po’ di spirito natalizio ci vuole. Questa è una festa sempre bella, quest’anno non so come mai ma è ancora più bello, ci aspetta il regalo, vediamo se riusciamo a farlo il 22 e metterlo sotto l’albero, vediamo cosa uscirà fuori. Siamo solo all’inizio, è una bella serata, clima disteso, dopo quello che è successo ieri poi, l’entusiasmo è alle stelle, dobbiamo cercare di portare avanti questo momento il più avanti possibile. Diciamo che il popolo laziale c’è sempre stato, sempre presente e quest’anno giustamente ha ancora più entusiasmo ed è bello avere questo rapporto con loro, come ieri a Cagliari che erano lì ad aspettarci, si percepisce un’aria elettrizante che vogliamo tenere accesa il più lungo possibile”.

“Maggior voglia di ottenere il risultato, cercando di non prendere gol, di non subire la seconda rete se sei sotto di 1-0, il crederci fino alla fine, spingere, trascinandoci l’un con l’altro per arrivare al gol. L’esultanza ormai è perfetta, stiamo facendo più scatti per andare sotto al 90′ che in campo, però è bello e tutto nasce dal lavoro settimanale e lo spirito di gruppo che c’è, il volersi bene. Lo ripeto cose ho già detto quest’estate, vedevo che quest’anno c’era da divertirsi perché vedevo gli allenamenti con un’altra intensità, voglia e mettersi in competizione con i compagni e questo lo stiamo mettendo in campo e dobbiamo cercare di continuare su questa strada”.

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Lazio Lotito: “Non facciamo voli pindarici. I tifosi ci aiutano molto”

Lazio Lotito ha parlato alla cena di Natale facendo il consueto augurio sul palco a tutti i presenti

Lazio Lotito ecco le sue parole:

La vittoria di ieri, è fondamentale perché significa che la squadra non molla, ha voglia di dimostrare di esserci, significa che la squadra sente la responsabilità di rappresentare sul campo tutti i tifosi, soprattutto quelle passioni autentiche che sono indispensabili per raggiungere gli obbiettivi. Abbiamo creato un cambiamento sostanziale anche della tifoseria che ora è diventata più disciplinata, meravigliosa e rappresenta il dodicesimo uomo in campo, che rappresenta una motivazione in più per la squadra, una spinta, una responsabilità in più per far sì che i giocatori quando scendono in campo sanno che devono giocare non solo per loro stessi e il risultato, ma anche per tutte le persone che rinunciano ad alcune cose per questa squadra“.

“Io dico sempre ai ragazzi che devono essere campioni in campo ma anche nella vita e questo gli viene riconosciuto, stanno portando sorriso nelle persone e comunicano alle persone questo entusiasmo, questa voglia di credere in un progetto, in un sogno che potrebbe anche realizzarsi se tutti insieme lavoriamo per raggiungere questi obbiettivi. Si vince tutti insieme, l’unione fa la forza, l’indivudualismo non paga, ognuno ha il proprio ruolo, io ho la responsabilità di amministrare questa famiglia. In passato il mio ruolo non imponeva questo, mi veniva detto che non facevo sognare, ma io non potevo farlo, dovevo curare le condizioni della Lazio”.

“Oggi siamo in una fase di crescita, un’affermazione, siamo in grado di imporre alcune cose nuove e lo stiamo facendo anche in campo. Noi dopo la Juventus siamo la società che ha vinto più di tutte, in campo scendono i giocatori, ci sono le capacità dello staff, dei medici, dei massaggiatori, di tutte le persone che lavorano dietro le quinte e realizzano questo progetto. Il risultato è di tutti, quindi oggi mi sento di interpretare la gioia di moltissime persone, anche non tifosi della Lazio che mi hanno ringraziato per quello che stiamo facendo. Noi vogliamo che quello che produciamo ci venga affermato, sono filosofia diverse che poi coinvolgono emotivamente le persone. Ho l’orgoglio di dire che oggi ci siamo anche noi e siamo la prima squadra della Capitale. Bisogna rimanere con i piedi per terra, senza voli pindarici e questi piedi mi fanno credere in questo gruppo, loro hanno la capacità di dimostrarmi che sono i migliori in tutto. Mi auguro che in campionato e nel prossimo appuntamento dimostreranno di essere i più forti nello spirito di gruppo, nel sacrificio e in tutto”.

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RAMBAUDI

LA NOSTRA STORIA – Mi diverto solo se… Guerino Gottardi

“Mi diverto solo se, solo se gioca Guerino…”, il 18 dicembre 1970 nasce a Berna, in Svizzera, uno degli eroi della fantastica Lazio del presidente Sergio Cragnotti: Guerino Gottardi.

Cresciuto nelle giovanili dello Young Boys Guerino Gottardi esordisce in prima squadra nel 1989 nella serie A svizzera. Nell’estate 1990 viene acquistato dallo Neuchatel Xamax dove diventa titolare inamovibile. Nell’estate del 1994 arriva in Italia per la prima volta. La Juventus lo prende in prestito per una tournée estiva ma alla fine decide di non tesserarlo.

L’ARRIVO ALLA LAZIO

Nel 1995-96 gli si presenta una seconda occasione nel nostro Paese e viene acquistato dalla Lazio. Con i biancocelesti milita per ben dieci stagioni, arrivando ad indossare anche la maglia della Nazionale elvetica. Giocatore poliedrico, considerato un vero jolly difensivo, gioca sia sulla destra che sulla sinistra, ma anche in fase offensiva. In diverse gare ha giocato anche come esterno avanzato di centrocampo. Alcuni suoi gol sono rimasti nella storia biancoceleste: uno contro il Real Madrid in Champions League, un altro nel derby di ritorno contro la Roma in Coppa Italia nel 1998. Ma la miglior prestazione in maglia biancoceleste di Gottardi resta quella nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan nello stesso anno, quando, appena subentrato, trascinò la Lazio al successo realizzando la rete del momentaneo pareggio e poi procurandosi il rigore del 2 a 1 realizzato da Vladimir Jugovic.

IL RITIRO

Ha indossato la casacca biancoceleste fino alla fine della carriera nel 2004. In un decennio di Lazio ha vinto la Coppa Italia nel 1997/98, la Supercoppa Italiana nel 1998, la Coppa delle Coppe nella stagione 1998/99, il Trofeo di Amsterdam nel 1999, la Supercoppa Europea nel 1999, un’altra Coppa Italia e lo Scudetto nel 1999/00, un’altra Supercoppa Italiana nel 2000 ed ancora una Coppa Italia nel 2003/04. Nel 2008 è stato allenatore di una squadra giovanile della Società.

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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Carlo Tagnin

LA NOSTRA STORIA Carlo Tagnin nasce a Valle San Bartolomeo (AL) il 18 dicembre 1932. Cresce nelle giovanili del Torino, squadra con la quale esordisce in Serie A nella stagione 1953/54.

Nel 1954 Tagnin passa al Monza dove resta per tre stagioni per poi trasferirsi all’Alessandria nella stagione 1957/58. A giugno del 1958 viene acquistato dalla Lazio e vince subito la Coppa Italia. Nel 1959 viene ceduto al Bari dove resta per due campionati. Nel 1961 squalificato per un tentativo di ‘combine’ sconta diciotto mesi di squalifica prima di essere graziato. L’anno dopo si trasferisce all’Inter. In nerazzurro resta fino al 1965 vincendo due Scudetti e una Coppa Intercontinentale. Chiude la carriera nell’Alessandria nel 1966. Terminato di giocare intraprende la carriera di allenatore. Guida Albese, Savona, le giovanili dell’Inter e l’Alessandria. È deceduto il 13 marzo 2000 ad Alessandria.

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