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La sindaca di Roma Raggi dichiara la sua fede calcistica: non è la… Lazio!

La sindaca di Roma Raggi dichiara la sua fede calcistica: nonostante sia stata avvistata all’Olimpico a vedere la Lazio, il suo tifo è un altro.

L’ultima volta a vedere i biancocelesti era stata nella gara Lazio Benevento paparazzata in Tribuna Tevere. Oggi però la sindaca di Roma Raggi dichiara la sua fede calcistica. Queste le sue parole ai microfoni di Roma Tv: “Vengo da una famiglia in cui mio marito è tifoso laziale ma io ho una forte simpatia per la Roma, con cui stiamo facendo cose importantissime. Lo stadio è in dirittura d’arrivo”.

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CONVEGNO CPC Lotito: “La Lazio ha tratti nobili, la Roma invece…”. Poi sui tifosi…

La Compagnia Portuale di Civitavecchia ha organizzato, insieme all’Ordine degli Avvocati della città laziale, un convegno in materia di diritto sportivo e antidoping. L’occasione è buona per i festeggiamenti del 121° anniversario dalla fondazione della Cpc. Per il convegno Cpc Lotito, presidente della Lazio, è stato premiato.

Durante il convegno Cpc Lotito ha dichiarato questo: “Mi fa piacere essere un presidente che cerca di coniugare risultati sportivi e risultati economici con il rispetto di temi etici. Ricordo che quando sono entrato nel mondo del calcio parlai di calcio didascalico e moralizzatore. Il calcio ha un forte potere mediatico, ha l’obbligo di rappresentare un modello di comportamento soprattutto per i giovani. Io dico sempre ai miei calciatori che oltre ad essere esempi sul campo devono esserlo nella vita. La presenza dei calciatori in certi contesti come gli ospedali e le associazioni di beneficenza può rappresentare un valore aggiunto. La nostra è infatti una società che deve avere attenzione anche verso i più deboli”.

IMPRESA LAZIO 

“Quando sono arrivato alla Lazio sono rimasto esterrefatto dalla conduzione di questa società. Credevo fosse immorale pagare determinate cifre che neanche producevano risultati economici e sportivi. La prima cosa che feci quindi fu stabilire un tetto salariale per i calciatori. Questo fu preso negativamente, ma io amo dire che sono un presidente tifoso e non un tifoso presidente. Sono laziale da quando ero bambino, però sono sempre stato un riflessivo. È vero che il tifoso deve agire con il cuore, ma non deve offuscarsi la mente. Sulla base di questo io ho ritenuto che la Lazio, essendo un’impresa di capitali, dovesse rispettare principi contabili e di sana gestione, finalizzati al raggiungimento sì di risultati sportivi ma anche economici. Quando sono entrato ho trovato una situazione particolare, ancora oggi a distanza di 15 anni mi chiedo come ho fatto a risolvere un problema di quel tipo. La Lazio fatturava 84 milioni, ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debiti. Tutti dicevano che fosse un’impresa impossibile. Nella prima assemblea ho dovuto affittare un albergo e ogni titolare di azioni metteva bocca sul bilancio, senza neanche averne competenza. Allora pensai di dovermi inventare qualcosa per impedire che questa gente interferisse per risanarla. A fine anno, nel 2004, adottammo un sistema duale mutuato dal sistema tedesco. L’assemblea, pur rimanendo titolare della scelta della governance, non approva il bilancio. Quest’ultimo viene invece approvato dal consiglio dei sorveglianti. Questo mi ha consentito di poter accorciare la catena di comando”.

LA PRESIDENZA 

“Io non percepisco un euro: quando mi sono insediato ho versato 25 milioni cash per acquisire il 21% della Lazio, versandone poi altri 50 per arrivare ad una maggioranza. La realtà fu di una persona che spese di tasca propria 150 milliardi di lire per prendersi 1070 miliardi di debiti. I fatti hanno dimostrato che la mia logica di risanamento ha portato dei risultati: quest’anno abbiamo chiuso la semestrale con 48,5 milioni di utili, la prima società in Italia e seconda in Europa per performance del titolo azionario pari al 164% di incremento. Questo per far capire che se c’è un’opera morale, corretta, di sana gestione si potrebbe risanare anche il Paese. Per farlo però ci vogliono capacità e coerenza di comportamento. A me farebbe comodo prendere un emolumento di 5 milioni, ne avrei anche motivo perché se fossi stato assunto in qualsiasi altra società portando un risanamento di questo tipo avrei avuto un compenso minimo di 100-150 milioni di euro. Io però non ho preso un euro”.

TIFOSERIA 

“Ho sempre cercato di far capire alla tifoseria che i tifosi vanno rispettati ma devono rispettare a loro volta le regole. Noi accettiamo le critiche costruttive, ma non si può condizionare l’operato della società. Siamo un esempio per tutte le tifoserie a livello nazionale. C’è un clima diverso perché hanno capito che l’unione fa la forza. Una società che ha dietro un popolo, un esercito di appassionati, ha un grosso potere contrattuale. Se esso viene utilizzato in forma costruttiva si possono fare cose importanti. Oggi devo dire con molta onestà che hanno rivisitato i vecchi comportamenti e che Lotito non era poi così male rispetto a tante situazioni. Loro dicevano che ero tirchio, che dovevo cacciare i soldi. Io dissi che avrei portato la società dal funerale al coma reversibile e mi venne chiesto in quanto tempo. Dissi tre anni e io in tre anni l’ho rigenerata con basi solide non costruite sulla sabbia. Vincere lo scudetto e il giorno dopo fallire non ha senso. Non tutti coltivano l’aspetto etico sebbene l’etica dovrebbe essere un elemento di distinzione. Troppo spesso la visibilità offusca la mente di chi è preposto a condurre la società. Il consenso va invece conquistato in termini di autorevolezza, ed essere rispettato nel momento in cui la carica viene portata avanti nel rispetto di regole gestionali e morali. Sono contento che adesso i tifosi abbiano capito, perché il tifoso è un ruolo importante. Andare in uno stadio e vedere 60.000 persone costituisce una pressione positiva. È un elemento economico importante ai fini commerciali, ma non solo, anche a livello di appeal”.

I VALORI DELLA LAZIO 

“Prendere la squadra dal fallimento a 0 sarebbe stato più facile, ma avere nella propria storia certi valori e un anno di nascita del 1900, sono aspetti che non possono andare persi. Andavano salvaguardati e non ricomprati. Un conto è risorgere, un conto è avere un numero di matricola originaria. Se controllate troverete infatti nomi diversi da quelli che si sentono. Ho cercato quindi di salvaguardare quel valore dei simboli, fra cui l’aquila che oggi vola sull’Olimpico. I bambini magari lo vedono come un rapace imponente, ma è anche un qualcosa che rappresenta libertà e fierezza, valori comuni ai nostri fondatori di Piazza della Libertà. La Lazio ha sempre avuto questi tratti nobili che ancora oggi si porta dietro al contrario dei dirimpettai, partecipativi ma chiassosi, anche se poi stringendo non vincono nulla. Le due tifoserie sono diamentralmente opposte. Nella vita se uno ha una coerenza nel comportamento deve fare una scelta. Avranno pensato che questo è più irriducibile degli ‘Irriducibili.’ Nel modello di gestione contano tanti aspetti anche psicologici. La gestione di una squadra di calcio non è equiparabile a quella di una società normale, perché entrano in gioco anche passioni e sentimenti. Quindi hai una responsabilità in questo senso, che è quella di preservare e tramandare il patrimonio storico e sportivo. Non si tratta solo del raggiungimento di un risultato economico. Il presidente di una squadra di calcio è custode di tutti questi principi”. 

MARCHIO LAZIO 

“Ad Auronzo di Cadore quando arriviamo ci fanno sempre festa. Essendo una società di calcio professionistica noi abbiamo valorizzato anche il marchio. Quando sono arrivato io il marchio valeva 0, perché i principi contabili prevedevano che il valore fosse quello scritto a bilancio. Io ho pensato che fosse una stupidaggine. Il marchio ha una duplice veste, una sportiva e un’altra commerciale. Quando sono entrato io nel calcio ho dovuto fare delle guerre per arrivare a presentare il pagamento dell’IVA al 31/12. Era una vergogna. Io quando arrivai da consigliere non si parlava neanche di INPS, Inail e via dicendo. Noi i 6 milioni di IVA l’anno la paghiamo in anticipo. Parto da un presupposto, quei soldi non sono miei. Quando li ho sul conto li consegno. Se parliamo di sport e pensiamo che coi soldi compriamo tutto non va bene. Queste cose alla lunga creano disamore. Sulla base del marchio, tornando all’inizio, io diedi il mio parere. Quando il sistema passò dai principi nazionali a quelli internazionali, bisognava documentare con un perito scelto dal tribunale il proprio valore patrimoniale, dal punto di vista immobiliare e altro. Quella valutazione mi aiutò a mettere da parte 150 milioni che sommati ai tagli e alla transazione col fisco mi permise di partire”.

INZAGHI 

“Oggi quando tutti parlano dell’allenatore, del direttore e via dicendo, si deve pensare sempre che all’inizio ci fu una mia decisione. Inzaghi aveva un contratto a 4,7 milioni, io gli proposi 5,3 milioni spalmati in 5 anni. Lui accettò riconoscendo anche i sacrifici che stavo facendo e mi disse che voleva un giorno fare l’allenatore. Una promessa mantenuta. Lui è partito dagli allievi regionali e ha fatto la scalata. Lo volevo poi portare a Salerno e lui mi chiedeva quando avrebbe firmato. Ho preso tempo, dall’altra parte avevo Bielsa. Un allenatore che cambiava continuamente idea. Non voleva più giocatori una volta presi e ne voleva altri. C’era Simone quindi che aspettava una risposta. L’ho chiamato che stava a Milano Marittima e lui venne a Formello per firmare. I soldi? Gli dissi, decido io, tu firma, allenerai la Lazio. Lui ha sempre avuto grandi capacità, come Tare. Con Igli ricordo quando non volli rinnovare il contratto. Gli dissi che avevo un’altra idea. Avrebbe fatto il corso e sarebbe diventato il direttore sportivo. La capacità di scegliere i collaboratori è fondamentale”.

NUOVE REGOLE 

“Con la Lazio abbiamo fatto di tutto e di più. Oggi per documentare un pagamento una squadra deve presentare un bonifico bancario, all’epoca c’erano tutti questi assegni che non si sapeva da dove uscissero fuori. Oggi è tutto tracciato, la giustizia sportiva deve solo stringere sugli adempimenti. Non si può penalizzare nel campionato successivo, altrimenti si altera il risultato di un campionato in corso. Sul pagamento degli stipendi, dei contributi, dei premi di produzione due punti di penalizzazione non bastano, bisogna impedire l’iscrizione al campionato dopo due o tre volte che succede una cosa del genere. Fare calcio non è un obbligo, bisogna avere una conduzione trasparente. L’ultima norma che feci, quella che stabilisce che chi compra il 10% di una società di calcio deve portare un certificato antimafia. Se nel calcio c’è una conduzione immorale come si fa ad essere un esempio?”.

SALERNITANA 

“Quando ho preso la Salernitana era fallita in Eccellenza: l’ho fatta ripescare in Serie B con una norma esistente, pagando una cifra concordata. La gente veniva a chiedere gli assegni, un rimborso spese fino a 25mila euro per i dilettanti. Tutta una serie di cose assurde. L’esperienza è tanta, il calcio è sempre stato utilizzato per il consenso che crea, mobilitando le masse. Quando sono arrivato nelle Curve c’erano svastiche, di tutto e di più: oggi non c’è niente. I tifosi hanno capito che il loro ruolo va interpretato nel rispetto delle regole”.

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GIORDANO SULLA SFIDA LAZIO INTER>>>CLICCA QUI

LAZIO INTER Giordano: “Questa gara è una finale, non bisogna stravincere ma vincere”

LAZIO INTER Giordano parla del big match di domenica allo stadio Olimpico tra biancocelesti e nerazzurri.

LAZIO INTER GIORDANO A RADIOSEI 

“L’ambiente biancoceleste mi sembra troppo nervoso, la partita di Crotone ha lasciato tanta amarezza. L’Inter è molto silenziosa mentre qui si parla troppo. de Vrij? Non lo conosco come persona ma nelle ultime due gare ci ha fatto prendere minimo due punti con altrettanti salvataggi sulla linea. Arriva alla sfida con i nerazzurri senza macchie se non qualche errore che può starci, tra l’altro senza nessuna diffida. Io lo farei giocare perché si è sempre comportato bene. Non ci penserei due volte, è il più forte della difesa e deve giocare”.

E ANCORA…

“L’Inter sa difendersi bene, ha subito solo 28 gol. La Lazio ne ha subiti molti di più. I nerazzurri hanno il morale alle stelle nonostante la sconfitta. La squadra di Spalletti non si sbilancerà. Questa gara è una finale, non bisogna stravincere ma vincere. La Lazio ha a disposizione due risultati su tre e non è poco. L’ideale sarebbe portarsi in vantaggio e gestire la partita. Immobile deve giocare anche se non al 100%. A centrocampo invece punterei su Murgia senza rischiare Lukaku che non è al meglio, mettendo Lulic a sinistra”
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LE PAROLE DELL’EX PANCARO SU LAZIO – INTER

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L’EX MILAN ANTONINI ELOGIA MILINKOVIC

LAZIO INTER Pancaro: “In campo per puntare a vincere”

LAZIO INTER Pancaro analizza il big match in programma domenica allo stadio Olimpico tra capitolini e milanesi.

LAZIO INTER Pancaro ai microfoni di Lazio Style Channel: “Giocare a Crotone contro una squadra che deve salvarsi non è facile. La Lazio ha il destino nelle sue mani. Il campionato ha dimostrato che i biancocelesti sono superiori ai nerazzurri. La Lazio è più forte come squadra, come organico. Ha più qualità dell’Inter, è stata più costante per tutto il cammino. Inoltre, poteva ambire a vincere l’Europa League, peccato per quel quarto d’ora a Salisburgo. I biancocelesti arrivano alla sfida con maggiori problemi dei nerazzurri. Però la rosa è ampia e di valore e può sopperire anche a qualche assenza. Il popolo laziale ha sempre grande entusiasmo, brave squadra e società a ritrovare questa empatia.

Di Lazio-Inter ho dei bellissimi ricordi perché nell’anno dello Scudetto i miei due gol al Meazza ed all’Olimpico portarono due punti preziosi per la conquista del titolo. Nella sfida di ritorno, a Roma, non meritavamo il doppio svantaggio ma abbiamo avuto la forza di continuare a giocare ed alla fine siamo stati premiati. Inoltre, contro l’Inter in quella stessa stagione vincemmo anche la Coppa Italia.

Preparare una partita con due risultati su tre è sempre un problema. Bisogna prendere in considerazione questa cosa solo nella parte finale di gara. La Lazio deve preparare la sfida per vincere come ha sempre fatto nelle altre partite casalinghe. L’Inter invece sarà obbligata a vincere, quindi è più libera mentalmente. In genere questo aspetto facilita l’approccio alla partita, porta a provare subito a segnare per vincere la sfida”.

L’EX MILAN ANTONINI ELOGIA MILINKOVIC

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LE PAROLE DELL’EX PASQUALE FOGGIA SULLA LAZIO E SULLA SFIDA CON L’INTER

L’ex Milan Antonini elogia Milinkovic: “E’ più forte di Pogba”

L’ex difensore del Milan Luca Antonini elogia Milinkovic.

Intervenuto ai microfoni di RMC Sport Luca Antonini elogia Milinkovic: “È un fenomeno, mi piace tantissimo. Per caratteristiche, qualità e personalità è unico in Europa. Lo vorrebbe il PSG? La Lazio fa bene a chiedere più di 100 milioni tenendo conto che Pogba due anni fa è stato venduto a questa cifra. Il laziale è più forte del francese. Milinkovic ha qualità che Pogba non ha”.

LE PAROLE DELL’EX PASQUALE FOGGIA SULLA LAZIO E SULLA SFIDA CON L’INTER

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ULTIME LAZIO – LUIS ALBERTO IN PAIDEIA

LAZIO – INTER: LE ULTIME DI CANIGIANI

Foggia sulla Lazio: “Mai parlato con loro di Sandro. La Champions sarebbe meritata”

Le parole dell’ex giocatore biancoceleste, attuale ds del Benevento, Pasquale Foggia sulla Lazio.

FOGGIA SULLA LAZIO A RADIOSEI

“Da ora ricominciamo partendo con una proprietà forte che vuole realizzare cose importanti. Poi sarà il campo a stabilire se torneremo subito in Serie A. Abbiamo giocatori importanti e vogliamo tenerli, bisogna capire cosa vogliono fare loro. Parliamo di Brignola, Guillerme, Sagna, Sandro. Quest’ultimo interessa alla Lazio? Il brasiliano è l’esempio del professionista, ha giocato a grandi livelli ma è venuto da noi con tanta umiltà. E’ qualcosa di raro in questo mondo. E’ stata una piacevole sorpresa a livello umano e inoltre è un grande giocatore. Abbiamo il diritto di riscatto, volendo possiamo tenerlo. Con la Lazio ho un rapporto diretto ma non ne abbiamo mai parlato”.

E ANCORA…

Cataldi e Lombardi rientreranno a Roma. Danilo ha potenzialità enormi, se matura e si rende conto di quello che può fare farà una carriera importante, altrimenti avrà il rimpianto. La Lazio deve sempre soffrire fino alla fine. Sarà un Lazio-Inter incredibile, da brividi. I biancocelesti meritano la Champions, spero centrino l’obiettivo. de Vrij? Solo chi lo allena può fare certe scelte. Credo al professionista, non capisco perché non debba giocare”
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ULTIME LAZIO – LUIS ALBERTO IN PAIDEIA

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LAZIO – INTER: LE ULTIME DI CANIGIANI

CALCIOMERCATO LAZIO Tare guarda in Brasile per il post De Vrij

CALCIOMERCATO LAZIO Tare, a un mese e mezzo dall’apertura della sessione estiva, guarda oltreoceano e pensa al sostituto di De Vrij. Tra le possibili soluzioni figura Dedè del Cruzeiro

CALCIOMERCATO LAZIO Tare, a un mese e mezzo dall’apertura della sessione estiva, guarda oltreoceano e pensa al sostituto di De Vrij. Tra le possibili soluzioni figura Dedè del Cruzeiro, al secolo Anderson Vital da Silva, difensore classe ’88 con alle spalle un’intera carriera in patria. Si tratta di un centrale dal piede destro dotato di una notevole forza fisica, oltre che di una discreta tecnica individuale. Oltretutto la predisposizione al colpo di testa e il tempismo negli inserimenti fanno di lui uno dei profili maggiormente graditi alla dirigenza biancoceleste. In attesa delle prime cifre, Dedè rimane tutt’ora una scommessa non avendo mai calcato i campi di un club europeo, dato che costringe gli interessati a una meticolosa riflessione. Ragionamento doveroso, in virtù delle consuete difficoltà di approccio al calcio del nostro continente, nella fattispecie quello italiano.

O Mito – così è soprannominato dai tifosi della Raposa – è tornato a grandi livelli dopo i due infortuni subiti a entrambe le ginocchia. Stop, questi, che lo hanno costretto ai box per quasi 2 anni. Il rientro sulla scena condito da prestazioni di alto rango, ha convinto inoltre il c.t. della Seleção Tite a inserirlo nella lista dei pre-convocati in vista dei Mondiali di Russia. “Nella lista dei ‘supplenti’ ho inserito giocatori che non sono mai stati convocati da me, ma che sarebbero pronti a subentrare in caso di bisogno. A questo proposito sto per dire un nome su tutti: Dedé, se lo merita signori, dovrebbe andare al Mondiale”. Queste le dichiarazioni del selezionatore brasiliano Tite in merito al 31enne centrale del Cruzeiro, che, dal canto suo, vanta già 9 presenze (condite da 1 gol) in maglia verdeoro ai tempi della gestione Mano Menezes (2010-2012).

LUIS ALBERTO IN PAIDEIA 

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ULTIME LAZIO Luis Alberto in Paideia: “Le mie condizioni? Vi dico che…”

ULTIME LAZIO Luis Alberto, di ritorno dalla Spagna, si è oggi recato presso la clinica Paideia per sottoporsi ai consueti accertamenti strumentali e ha fatto luce sulle proprie condizioni

ULTIME LAZIO Luis Alberto, di ritorno dalla Spagna, si è oggi recato presso la clinica Paideia per sottoporsi ai consueti accertamenti strumentali e ha detto la sua circa le proprie condizioni ai microfoni dei cronisti presenti. “Il recupero procede bene, mi sento meglio e le sensazioni sono positive. Ho tanta voglia di tornare a giocare ma non bisogna forzare i tempi. A ogni modo non c’è ancora certezza circa la mia presenza nel match di domenica. Bisognerà monitorare la situazione giorno dopo giorno insieme allo staff medico. In questo senso saranno decisive le giornate di venerdì e sabato, solo allora valuteremo e prenderemo una decisione”.

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LAZIO INTER Canigiani: “Presenti tanti nerazzurri, e la Monte Mario…”

A quattro giorni da Lazio Inter Canigiani, responsabile del marketing biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lsr e ha svelato le ultime sui biglietti per il match

A quattro giorni da Lazio Inter Canigiani, responsabile del marketing biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lsr e ha svelato le ultime sui biglietti per il match. “In vista della gara di domenica è stata già superata quota 60.000 spettatori. Sono ancora disponibili alcuni tagliandi in Tribuna Monte Mario. Tuttavia esiste la probabilità di trovare dei biglietti anche nei settori che al momento risultano esauriti. A questo proposito invito i tifosi a verificare la disponibilità in tutti i settori dello stadio.

Per la partita è prevista inoltre una grande affluenza di sostenitori nerazzurri, seppur minore rispetto alla grande mole di tifosi laziali presenti. La capienza dell’Olimpico è ampia. Tuttaviaa per motivi di sicurezza è stata predisposta l’eliminazione di alcuni posti, ragion per cui l’effettivo numero di spettatori dovrebbe essere inferiore ai 70.000”.

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LAZIO INTER Colonnese vede nerazzurro: “Alla fine vincerà l’Inter”

LAZIO INTER Colonesse, doppio ex della sfida dell’Olimpico, vede una vittoria dei nerazzurri nello spareggio Champions. L’ex difensore ha dato la propria opinione sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

LAZIO INTER Colonnese: “Per certi versi la Lazio è favorita, ma alla fine credo vincerà l’Inter, anche perché il mio cuore è rimasto lì. Sarà una grande battaglia a centrocampo, sarà fondamentale il contributo tra le linee di Rafinha per creare superiorità. Perisic può essere decisivo perché contro la difesa a tre della Lazio, partendo largo, può trovare gli spazi giusti per spaccare la partita. De Vrij? Io lo farei giocare, anche perché ai miei tempi ho conosciuto bene Stam e conosco la serietà degli olandesi. L’assenza di de Vrij sarebbe pesante. Detto questo, Inzaghi gli parlerà e farà le sue valutazioni”.

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ULTIME LAZIO A Formello scattano le prime prove tattiche. Immobile e Parolo…

ULTIME LAZIO A Formello scattano le prime prove tattiche in vista della supersfida di domenica sera contro l’Inter. La gara è in programma in uno Stadio Olimpico quasi sold out alle ore 20:45.

ULTIME LAZIO A Formello scattano le prove tattiche verso la sfida di domenica sera tra Lazio e Inter. I biancocelesti si sono ritrovati alle ore 11 agli ordini di mister Inzaghi sul campo Fersini di Formello. Al termine di un’iniziale messa in moto, la compagine ha svolto sul terreno di gioco dei torelli che hanno terminato il riscaldamento. In seguito i biancocelesti hanno preso parte ad un’ampia fase tattica in vista del match con l’Inter di domenica sera. La seduta è poi terminata con una partitella a campo ridotto.

INZAGHI SPERA NEI SUOI BIG

I big biancocelesti cercano il recupero per la supersfida all’Inter di Spalletti. Immobile e Parolo svolgono lavoro differenziato. Per loro allunghi sulla fascia ma niente pallone. Ottime chance di recupero per il capocannoniere, al secondo giorno consecutivo di lavoro sul campo. Per il centrocampista qualche chance in meno, ma tanta voglia di esserci. Lavora con il pallone Lukaku, avviato verso il pieno recupero. Per Luis Alberto, rientrato ieri sera da Siviglia, esami clinici in Paideia in questi minuti. Lavora a parte anche Leiva, mentre è rientrato in gruppo Marusic. Entrambi saranno in campo domenica. Curiosità per la scelta di Inzaghi riguardo de Vrij. L’olandese stamane si è mosso tra i titolari insieme a Luiz Felipe e Radu. Nella seduta mattutina di domani e nella rifinitura di sabato gli ultimi dubbi saranno sciolti.

 

ULTIME LAZIO Un biancoceleste atteso in Paideia. Intanto su Twitter…

ULTIME LAZIO Un calciatore biancoceleste è atteso in questi minuti presso la Clinica Paideia per accertamenti diagnostici. Si tratta dello spagnolo Luis Alberto, tornato stamane da Siviglia dove ha effettuato terapie specifiche.

ULTIME LAZIO Luis Alberto è atteso in questi minuti presso la Clinica romana Paideia per effettuare accertamenti diagnostici. Il trequartista spagnolo negli ultimi giorni si è recato in Spagna, a Siviglia, per curarsi con terapie specifiche presso una struttura di sua fiducia. Inzaghi e i tifosi sperano nel miracolo, mentre si susseguono le voci che lo vorrebbero out per domenica. Voci che lo stesso giocatore ha “stemperato”. La pagina Lazio Palembang ha infatti twittato: “Niente miracolo con l’Inter, Luis Alberto è tornato a Roma: “Non ce la faccio”. Luis Alberto ha prontamente risposto tramite il suo account ufficiale: “Non è vero, non ho detto niente”. A breve, dopo gli accertamenti diagnostici, si conoscerà tutta la verità.

 

 

 

 

 

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LAZIO INTER Crespo sicuro: “Lazio favorita”. E su de Vrij…

LAZIO INTER Crespo sicuro sulla supersfida di domenica dell’Olimpico. Il doppio ex, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha detto la sua riguardo lo spareggio Champions e il caso de Vrij.

LAZIO INTER Crespo sicuro: “La Lazio è favorita. Ha due risultati utili su tre e gioca in casa. Inoltre fisicamente mi sembra stia abbastanza bene. Chi non va in Champions League deve rassegnarsi a un mercato più “leggero”, ma non è detto che questo sia un limite. Mettiamola così, ci sono meno possibilità di sbagliare acquisti”.

MILINKOVIC E IL CASO DE VRIJ

Milinkovic-Savic è l’uomo che può spaccare la partita. Ha grandi qualità tecniche, è abile nell’inserirsi in zona offensiva e anche quando bisogna difendere si fa sentire. De Vrij? La situazione è complicata. Bisogna vedere come sta dal punto di vista psicologico, e questo soltanto Inzaghi può dirlo“.

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LAZIO CALCIO MERCATO Lucas Perez per l’attacco, risponde l’agente

LAZIO CALCIO MERCATO Lucas Perez (Arsenal) idea per l’attacco, parla l’agente.

LAZIO CALCIO MERCATO Lucas Perez è un nome molto caldo in ottica attacco in vista della prossima sessione estiva. Arrivato all’Arsenal nell’estate del 2016 (per circa 20 milioni) non gli sono bastati 7 gol in 21 presenze per lasciare il segno, sorpassato nei piani di Wenger prima da Lacazette e poi da Aubameyang. Dopo gli ultimi 6 mesi in prestito al Deportivo La Coruna, lo spagnolo ora cerca una nuova opportunità per rilanciarsi. I biancocelesti lo seguono da tempo, come conferma il suo agente, Rodrigo Fernandez Lovelle: “La Lazio lo aveva chiesto lo scorso anno, poi non se ne fece nulla”, le parole a ‘lalaziosiamonoi.it.

RITORNO DI FIAMMA?

Allora la società lo mise in lista per la sostituzione di Keita (poi andata a Nani). Ma non si esclude che a breve l’idea si possa riproporre: “A Lucas è sempre piaciuta sia la Lazio che la città di Roma. E poi lì gioca il suo grande amico, Luis Alberto”. Amico con cui ha già giocato ai tempi del Depor, trascinato a suon di gol.

ARSENAL

Ma le possibilità di riformare la coppia dipenderanno dal club proprietario cartellino: “Ha ancora due anni di contratto con l’Arsenal, bisogna prima parlare con loro. Per quanto a Lucas piaccia l’idea della Lazio, è ancora presto per parlarne”. Appuntamento dunque alla fine del campionato, per provare a imbastire il primo colpo della nuova Lazio. Formato, si spera, Champions.

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Scarcelli torna sul suo inno: “Sbagliai a farlo togliere. Spero che a Lazio-Inter…”

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Francesco Scarcelli torna sul suo inno “Non mollare mai” e lancia una proposta in vista di Lazio-Inter.

Francesco Scarcelli torna sul suo inno “Non mollare mai“, che potrebbe essere riutilizzato per Lazio-Inter. Poter ascoltare di nuovo quella melodia, nata ormai 17 anni fa e intrisa dello spirito della Curva, sarebbe infatti importantissimo per la squadra in un appuntamento così importante. Queste le parole in proposito di Scarcelli a Radio Incontro Olympia: “Siete in tantissimi a chiedermi se l’inno possa tornare o meno allo stadio. Quell’inno è un atto d’amore, non si scrivono inni se non si è innamorati della propria squadra. Mi chiamarono per scriverne altri, per altre società, ma rifiutai. ‘Non mollare mai’ nasce come inno della Lazio e soprattutto della Curva successivamente alla loro richiesta. Fu lanciato prima dell’arrivo di Claudio Lotito che poi lo depositò in SIAE fra gli inni ufficiali della società. Di questo non posso che ringraziarlo ancora“.

L’INVITO

Ho avuto la stoltezza, col senno del poi, nel momento di massima contestazione, di farlo togliere e di togliere la gioia comune di cantarlo. Invece, come diceva Troisi, la poesia non è di chi la scrive, ma di chi se ne serve. In un momento di guerra sportiva capita di sparare colpi sbagliati e io sbagliai, sottraendolo di fatto a tutti noi. Sento la necessità in via ufficiale di tirare una linea, ormai i rapporti si sono rasserenati. Con la società ci siamo sentiti, anche pochi giorni fa. Ho avuto il piacere di parlare con Igli Tare e posso aggiungere che dispiace di aver rovinato alcuni rapporti in passato. Adesso, grazie alla via indicata dalla Nord, sempre lungimirante, siamo riusciti a ricompattarci tutti e io non posso che rimettermi al volere della società. Tutto nasce dall’amore per la nostra Lazio e sarebbe un piacere e un onore sentirlo nuovamente, magari già a Lazio-Inter. Credo che un inno del genere darebbe la carica a noi e sarebbe forse una sorpresa per i ragazzi in campo. Chissà cosa potrebbe trasmettere il vedere 60.000 sciarpe roteare. Vedremo comunque domenica, o magari più avanti. È tutto figlio di un ritorno alla normalità dopo un periodo anormale. Forza Lazio, uniti più che mai“. Scarcelli chiama, ora sta a Lotito rispondere. 

LEGGI ANCHE ZACCHERONI SUL CASO DE VRIJ

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Zaccheroni sul caso de Vrij: “Io non avrei problemi a schierarlo. Domenica la Lazio non…”

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L’opinione dell’ex tecnico biancoceleste Alberto Zaccheroni sul caso de Vrij in vista di Lazio Inter.

A pochi giorni da Lazio Inter, continua a tenere banco il caso de Vrij. Schierarlo o non schierarlo? Una domanda cui non sembra facile dare una risposta. La partita sarà infatti una finale, in cui i biancocelesti si giocheranno un obiettivo (la Champions) inseguito da tutta la stagione e ci si chiede se l’olandese riuscirà a parteciparvi mantenendo quei nervi saldi e quel professionismo che finora non gli sono mai venuti meno. Questa l’opinione dell’ex tecnico biancoceleste Alberto Zaccheroni sul caso de Vrij: “Dipende dal carattere del giocatore, io non avrei problemi a schierarlo. Quando ero all’Udinese Bierhoff giocò contro il Milan, anche se l’anno dopo avrebbe vestito la maglia rossonera. Se de Vrij dovesse sbagliare? Gli errori li fanno tutti e non conta l’umore dei tifosi, ma il risultato alla fine”.

SULLA PARTITA

La Lazio non deve pensare solo a gestire la partita, altrimenti ripete lo sbaglio dell’Inter del 5 maggio 2002, che io ricordo bene. Ero sulla panchina della Lazio, i nerazzurri credevano di passeggiare e persero lo scudetto”.

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LAZIO INTER Negli ultimi anni si è giocata sempre a maggio, gli ultimi scontri dicono…

Lazio Inter negli ultimi anni il ritorno di questa gara di campionato si è giocata quasi sempre a maggio negli ultimi anni

Dal 2000 al 2018 il ritorno tra Lazio Inter negli ultimi anni si è giocato ben 15 volte nel mese di maggio e solo 3 volte ad aprile. Insomma questa sfida a maggio è una certezza. Nelle ultime stagioni è capitato anche alla penultima e ultima giornata. Dal 2012 la Lazio ha un bilancio positivo con i nerazzurri:

 2012/13 Lazio Inter 1-0 Klose, 2013/14 Lazio Inter 1-0 Klose, 2014/15 Lazio Inter  1-2 Candreva, Hernanes, Hernanes (partita criticata per l’arbitraggio), 2015/16 Lazio Inter 2-0 Klose Candreva, mentre il precedente negativo viene dall’anno scorso, Lazio Inter 1-3 Keita, Andreolli, Hoedts aut, Eder

Ecco tutte le gare giocate a maggio dal 2000:
2000: 18 maggio
2001: 27 maggio
2002: 5 maggio
2003: 27 aprile
2004: 25 aprile
2007: 13 maggio
2008: 7 maggio
2009: 2 maggio
2010: 2 maggio
2011: 23 aprile
2012: 13 maggio
2013: 8 maggio
2014: 10 maggio
2015: 10 maggio
2016: 1 maggio
2017: 21 maggio
2018: 20 maggio

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LO STADIO OLIMPICO PIENO COME NON SUCCEDEVA DA ANNI

LE PAROLE DI CORRADI

Corradi parla della Champions e spera vada la Lazio: “Bello lo scontro diretto…”

Tutti pazzi per questa partita, Lazio Inter, lo scontro decisivo che terrà incollati gli spettatori domenica alle ore 20.45. Corradi parla della Champions

Bernardo Corradi parla della Champions e della partita bellissima che vedrà Lazio Inter sfidarsi ammettendo che uno scontro diretto sarà bello da giocare. Ora Bernardo è vice commissario della Lega Serie A e assistente di Nunziata nell’Italia Under 17. Queste le sue parole:

“Tra le due dico Lazio perché ha la continuità mantenuta lungo tutto il campionato, magari il percorso dell’Inter nel girone di ritorno è stato più travagliato. Sicuramente non c’è cosa migliore che stabilire il verdetto Champions nello scontro diretto dell’Olimpico”.

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UNO STADIO OLIMPICO COSì PIENO PER LA LAZIO NON SI VEDEVA DA ANNI

LAZIO INTER Un Olimpico che non si vedeva da 15 anni. I biancocelesti potranno contare…

Che questa sia la partita dell’anno lo si è capito da alcune cose. Specialmente che ci sarà per Lazio Inter un Olimpico pieno come non accedeva da tantissimi anni

Il richiamo della Champions, il richiamo nel battere una delle milanesi lasciandola fuori. Chiamatelo come vi pare ma domenica a sostenere i biancocelesti ci sarà un’intera tifoseria unita. Pronta a dar battaglia per far sì che questo sogno si realizzi. Lazio Inter un Olimpico così pieno non si registrava niente che meno da ben 15 lunghi anni. Terminati: Curva Nord, Curva Maestrelli, Distinti Nord e Sud, Tribuna Tevere e Top. Mentre sono rimasti alcuni biglietti nella Tribuna Montemario. Sì va verso le 65.000 presenze e lo Stadio al momento ne può contenere 68.000. Un record per questa Lazio che sta dimostrando non solo di aver portato un gruppo unito. Ma anche tanta lazialità tra i tifosi che nelle ultime partite sono accorsi numero ad assistere alla truppa di Inzaghi per darle supporto e coraggio, mostrando sempre il loro affetto. 

L’ultima volta che una partita della Lazio riempì l’Olimpico fu nell’anno del 2002/03 Lazio Brescia i laziali furono 68.096 (lasciatemelo dire, in quella partita fui presente). Neanche un mese dopo si registrò un altro grande dato 69.873 per Lazio Porto. Dei dati così non sono mai avvenuti in questi anni neanche per le finali di Coppa Italia o Supercoppa, segno che questa magia creata ha risvegliato tutti. Ora non ci resta che gustare l’ultima partita con un pubblico del genere sperando che la Lazio faccia la sua partita migliore.

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Inzaghi parla del suo rapporto con gli albanesi della Lazio

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha rilasciato una breve intervista al canale albanese RTSH Sport. Nel corso dell’intervista Inzaghi parla del suo rapporto con gli albanesi della Lazio.

Inzaghi parla del suo rapporto con gli albanesi della Lazio: “Nel corso della mia carriera ho incrociato alla Lazio alcuni calciatori albanesi. Igli Tare è stato mio compagno di squadra e ora è il mio direttore sportivo. Da allenatore ho avuto Strakosha e Berisha, ho conosciuto anche Cana. Posso affermare che sono tutti veri professionisti. Con Tare siamo amici da tanto tempo e ora lavoriamo insieme. E’ un direttore sportivo molto bravo, questo lo sanno tutti. La Lazio compete con le migliori squadre italiane per la Champions grazie alle sue idee e alle sue scelte con i giocatori, che sono arrivati a costi contenuti. Ho avuto la fortuna di allenare Strakosha sin dalle giovanili, le sue qualità già le conoscevo. All’inizio era Marchetti il titolare e Berisha non voleva fare il dodicesimo. Quindi Strakosha è rientrato dal prestito a Salerno ed è stato promosso secondo portiere. Poi quando Marchetti si è infortunato, ho creduto in lui. Thomas ha ripagato la mia fiducia e devo dire che, oltre a essere un grande portiere, è anche un grande uomo”.

CALCIOMERCATO – DERBY LAZIO ROMA PER UN PORTIERE

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LAZIO – INTER: TERMINATA ANCHE LA CURVA MAESTRELLI